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I SISTEMI DI PROTEZIONE ATTIVA
SISTEMI AUTOMATICI A SPRINKLER
PROGETTAZIONE INSTALLAZIONE
E MANUTENZIONE
NORMA UNI 12845
INTRODUZIONE
LA NORMA EN 12845 E` STATA ELEBORATA DAL
COMITATO TECNICO CEN/TC 191 “ SISTEMI FISSI DI
ESTINZIONE INCENDIO”
LA NORMA E` STATA PRODOTTA SU MANDATO
CONFERITO AL CEN DALLA COMMISSIONE EUROPEA E
DALL’ASSOCIAZIONE EUROPEA DI LIBERO SCAMBIO ED
E` DI SUPPORTO AI REQUISITI ESSENZIALI DELLE
DIRETTIVE DELL’UE.
OLTRE AL CORPO PRINCIPALE DELLA NORMA, CI SONO
ANCHE LE APPENDICI CHE DALLA “A” ALLA “I” SONO
NORMATIVE, MENTRE DALLA “J” ALLA “M” SONO
INFORMATIVE (non vincolanti).
Impianti sprinkler
Un sistema automatico sprinkler ha lo scopo di :
- rilevare la presenza di un incendio ed estinguerlo, nello stadio
iniziale, con acqua
oppure
-di tenere sotto controllo le fiamme in modo che l’estinzione
possa essere completata con altri mezzi.
PER QUESTO MOTIVO QUANDO C’E` UN IMPIANTO
SPRINKLER, ABBIAMO BISOGNO ANCHE DI ALTRI
SISTEMI, COME IDRANTI UNI 45 E UNI 70, ESTINTORI
E ALTRI STRUMENTI CHE RICHIEDONO
L’INTERVENTO DI PERSONE COMPETENTI
Origini dei sistemi sprinkler
•Sono i sistemi di protezione automatica contro
l’incendio più antichi e consolidati.
•Il primo sprinkler, come lo conosciamo adesso, fu
costruito da un tal “Grinnel” negli USA intorno al
1850 ed è rimasto pressochè immutato.
•Da alcuni decenni hanno cominciato a svilupparsi
sprinkler nuovi quali i Large Drop, i Fast response
ecc. per soddisfare le nuove esigenze.
Prerogative dei sistemi sprinkler
��
•Sistema combinato fra rilevazione e spegnimento dell’incendio
��
•Grande affidabilità di funzionamento
��
•Efficacia nella stragrande maggioranza dei casi con fallimento
legato soprattutto a mancato funzionamento o ad errata
progettazione e/o installazione
•Relativa economicità di installazione
Sprinkler Sprinkler
•Fase I
Analisi del rischio secondo i criteri dettati dal DM 10.3.98 e
progettazione della sicurezza antincendio nella quale si
definiscono i criteri di prevenzione e protezione e le misure
da adottare secondo le regole tecniche (se il carico d’incendio
è rilevante o l’incendio atteso è di tipo violento e/o è
difficoltoso l’intervento delle squadre di soccorso si ricorre
agli sprinkler DM 10.3.98)
•FaseII
Progettazione ingegneristica delle misure tecniche e degli
impianti individuati nella fase I
Impianti Sprinkler - Caratteristiche
• Costruzione : comprendono almeno una rete di
tubazioni di distribuzione ad uso esclusivo antincendio,
un insieme di apparecchi (valvole, manometri, centrale di
controllo e allarme ecc..), un insieme di erogatori
(sprinkler), un sistema di allarme e di intervento
• Sono regolati da norme e regole tecniche specifiche.
NORMATIVE
��
•Norme tecniche
-Sono emesse da UNI o da altri Enti
-Sono di origine Europea
-Impianti sprinkler speciali - Derivano essenzialmente dalla
normativa americana NFPA
��
•Regole Tecniche ”Cogenti”
-Stabiliscono i requisiti minimi di sicurezza per le varie attività
-Sono obbligatorie
-Solo in alcuni casi (pochi) prescrivono l’uso degli sprinkler
(alberghi, autorimesse, ospedali, depositi di materiali con
carichi di incendio elevati ecc...)
Impianti sprinkler - Funzionamento
•Gli sprinkler sono installati obbligatoriamente
sull’intera superficie del compartimento in esame
•Sono un sistema destinato al controllo dell’incendio, e
non necessariamente alla sua estinzione
Impianti sprinkler - Funzionamento
•Sono dimensionati in funzione dell’incendio massimo
atteso; ��
•Il loro intervento è specifico:
solo la/e testina/e che raggiunge la temperatura di
taratura ( 68° C) poiché interessata dal flusso di fumi caldi,
si apre erogando acqua sull incendio che si troverà nella
zona sottostante.
Impianti sprinkler: specifiche ��
•In funzione dell’incendio atteso si definiscono le specifiche
del sistema spinkler che deve fronteggiarlo
•I sistemi sprinkler si possono suddividere in:
- Sistemi tradizionali: sono definiti in termini di densità di
scarica ed area operativa;
- sistemi speciali (large drop ecc..) definiti in genere in
termini di numero minimo di sprinkler simultaneamente
operativi ad una certa pressione
Sistemi sprinkler tradizionali ��
•Densità ed area operativa:
- Densità di scarica: E’ la densità minima di scarica, espressa in
millimetri di acqua per minuto, per la quale l’impianto sprinkler è
stato progettato, calcolata dalla scarica di un determinato gruppo
di sprinkler, espressa in litri per minuto, diviso per l area protetta,
espressa in metri quadri.
- Area operativa : E’ la massima superficie, sulla quale si assume,
come dato di progetto, che entrino in funzione gli erogatori
sprinkler in caso di incendio.(si può ritenere come indice della
severità del massimo incendio atteso, che potrà propagarsi, in
presenza dell’impianto sprinkler che lo contrasta, fino alla
superficie massima definita come area operativa. (Varia da 140 a
400 e più mq)
Impianti sprinkler speciali ��
• Derivano essenzialmente dalla normativa americana NFPA
che prevede:
- per i depositi: i sistemi large drop ed altre tipologie, a
grande portata specifica;
- per le aree residenziali: i sistemi a risposta rapida
Impianti sprinkler tradizionali Parte II
La progettazione, l’installazione, la gestione e la verifica dei
sistemi sprinkler
IL CONTESTO NORMATIVO
Italiano Europeo ��
•Norme TECNICHE:
- UNI 12845 “Sistemi automatici Sprinkler - Progettazione,
istallazione e manutenzione”.
-UNI 11292 “Locali destinati ad ospitare gruppi di
pompaggio per impianti antincendio”
IL CONTESTO NORMATIVO INTERNAZIONALE
– NFPA 13, 20 e 22 - Automatic Sprinkler Systems
– FM - Factory Mutual che svolge anche il ruolo di ente di
approvazione dei componenti.
DIFFERENZE FONDAMENTALI
TRA LE DIVERSE NORMATIVE
NORME UNI
Più dettagliata nella classificazione delle attività
Prescrizioni solo generali sulla parte
impiantistica
Molto rigida sulla scelta delle alimentazioni
idriche
Riconoscimento automatico della conformità
alla regola dell’arte
DIFFERENZE FONDAMENTALI
TRA LE DIVERSE NORMATIVE
NORME NFPA
Panorama normativo più completo
Rapidità di aggiornamento
Soluzioni “su misura”
Talvolta sussistono difficoltà per il rilascio delle
approvazioni, non essendo le NFPA norme
europee
La progettazione del sistema ��
• Si devono stabilire:
- Il tipo di sistema da installare: a umido , a secco,ecc
-Il tipo di testine sprinkler e le loro caratteristiche
- Posizione degli sprinkler: spaziature, distanza dal soffitto e
dagli elementi costruttivi
- Lay-out delle tubazioni: a pettine, a spina, ad anello chiuso,
a griglia il tutto in funzione delle caratteristiche del
fabbricato che deve essere rispettato nelle sue linee
principali.
Tipi di sistema ��
• Sistemi a umido: Impianto in cui le tubazioni vengono
sempre riempite con acqua in pressione,fino alle testine (sono
i più diffusi nelle aree dove la T non scende mai sotto 4° C)
• Sistemi a secco: Impianto in cui le tubazioni vengono
riempite, fino alle testine, con aria o gas inerte in pressione,
mentre l’acqua si ferma alla valvola; presentano un certo
ritardo nell’attivazione dell’ impianto e nell’arrivo dell’acqua.
Le aree operative devono essere incrementate
MAGGIORI NOVITA`
IN QUALUNQUE SEZIONE DELLA CLASSIFICAZIONE
DI PERICOLO, PER GLI IMPIANTI A SECCO E`
NECESSARIO PREVEDERE UN’AREA OPERATIVA
MAGGIORATA DEL 25% ED IN ALCUNI CASI E`
NECESSARIO ANCHE CAMBIARE LA CLASSE DI
PERICOLO
ESEMPIO:
OH4 AD UMIDO = 5 mm/min SU 360 M2 – Q = 1800 l
OH 4 A SECCO NON E` CONSENTITO, DEVO PASSARE
AD UNA
CLASSIFICAZIONE HHP1 CHE MI RICHIEDE 7,5 mm/min
SU 325 M2 – Q = 2437,5 l
Tipi di sistema
Sistemi alternativi : Impianto in cui le tubazioni vengono
selettivamente riempite o con acqua o con aria / gas
inerte, a seconda delle condizioni della temperatura
ambientale.
Tipi di sistema ��
• Sistemi a preallarme:
•questo sistema viene utilizzato solo se si teme un’erogazione
accidentale a seguito di danneggiamento di tubazioni o
erogatori
•Sono installati dove il danneggiamento accidentale con
acqua può provocare seri danni alle apparecchiature o
documenti
•Sono asserviti ad un impianto di rivelazione che deve essere
più tempestivo di quello di estinzione in modo che possa
intercorrere un adeguato intervallo di tempo tra l’attivazione
dell’allarme e l’apertura degli erogatori automatici
GLI IMPIANTI A PREALLARME SONO CONTEMPLATI
COME SISTEMI AD UMIDO E NON PIU` A SECCO
Caratteristiche degli sprinkler automatici
��
•Sprinkler automatico: Ugello con un dispositivo di tenuta
termosensibile che si apre per scaricare l’acqua e combattere
l’incendio.
Gli Sprinkler automatici devono essere conformi alla norma
UNI EN 12259-1 che prevede le seguenti tipologie di
erogatori:
A- In relazione alla forma dello scarico d’acqua ��
- sprinkler di tipo convenzionale: Sprinkler che fornisce uno
scarico d’acqua in forma sferica
- sprinkler spray: Sprinkler che fornisce verso il basso uno
scarico d’acqua a forma paraboloide
Caratteristiche degli erogatori
��
•sprinkler a getto piatto di tipo spray: Sprinkler simile ad
uno sprinkler del tipo spray, ma con un tipo di scarico acqua
con una parte dello scarico diretta sopra il livello del
deflettore.
��
•sprinkler di tipo laterale a parete: Sprinkler che fornisce
verso l’esterno uno scarico d’acqua a forma semiparaboloide
B- In relazione al sistema di attivazione
��
• sprinkler a fusibile : Sprinkler che si apre quando un
elemento previsto per tale scopo fonde.
��
• sprinkler a bulbo: Sprinkler che si apre quando un bulbo di
vetro riempito di liquido esplode
Caratteristiche degli erogatori
C – In relazione alla direzione del getto
��
•sprinkler orizzontale: Sprinkler in cui l’ugello dirige l’acqua
in direzione orizzontale.
��
•sprinkler pendente: Sprinkler in cui l’ugello dirige l’acqua
verso il basso.
•sprinkler verso l’alto: Sprinkler in cui l’ugello dirige l’acqua
verso l’alto.
Caratteristiche degli erogatori
D- In relazione alla posizione di montaggio
��
•sprinkler nascosto: Sprinkler incassato con una piastra di
copertura che si apre quando viene applicato calore.
��
•sprinkler incassato : Sprinkler in cui tutto o parte dell’elemento
termosensibile si trova sopra la superficie del soffitto.
��
•sprinkler di tipo a soffitto (o a filo): Sprinkler pendente
da installare in parte sopra, ma con l’elemento termosensibile
sotto la superficie inferiore del soffitto.
Caratteristiche degli erogatori
Le caratteristiche dell’erogatore si deducono dalla marcatura apposta
sul corpo dell’erogatore
Gli erogatori ��
•Sono caratterizzati , inoltre da:
- un diametro caratteristico dell’orifizio (10, 15, 20mm)
- un attacco filettato( 3/8”, ½” ¾” )
- da una temperatura di taratura 68, 74, 343° C; ( ad ogni
temperatura corrisponde una codificata colorazione ) che deve essere
vicino ma non inferiore a 30° C sopra la temperatura ambiente più
elevata prevista.
Caratteristiche degli erogatori
ALTRE CARATTERISTICHE DEGLI EROGATORI SONO:
��
•Coefficiente di erogazione K e relativa portata erogata
Q=K √P ( k= 57÷115 in 115 funzione del DN)
Q= portata totale (l/min)
K= coefficiente di efflusso
P= pressione operativa allo sprinkler
��
•Coefficiente tempo di risposta [RTI]: Misura della sensibilità
termica dello sprinkler (SI CLASSIFICANO IN: RISPOSTA
RAPIDA , RISPOSTA SPECIALE , RISPOSTA DI
RIFERIMENTO A, RISPOSTA DI RIFERIMENTO B).
Marcatura degli sprinkler
•Gli sprinkler devono essere marcati con i seguenti dati:
a) nominativo e marchio del fornitore;
b) lettere indicanti il tipo di sprinkler e la posizione di montaggio;
c) temperatura di esercizio nominale, che deve essere stampigliata,
marcata per fusione, incisa o codificata con colore secondo il
seguente prospetto
d) anno di fabbricazione.
Gli erogatori
Gli erogatori a bulbo di vetro
MARCATURA CE
•La marcatura CE deve comparire sull’imballaggio e/o sui
documenti commerciali di accompagnamento
Posizionamento degli sprinkler rispetto agli elementi
costruttivi ��
Distanza dal soffitto: elemento importantissimo!!!! Gli
sprinkler devono stare vicini alla copertura (0.0075 m e 0.015
m) SI POSSONO INSTALLARE ANCHE TRA I 0,3 M IN
CASO DI SOFFITTO
COMBUSTIBILE E 0,45 M PER SOFFITTO
INCOMBUSTIBILE
•Posizione rispetto agli elementi costruttivi:
-Elementi che possono impedire la corretta apertura del getto
degli sprinkler (travi, canali a soffitto, canali elettriche)
-Elementi che possono impedire all’acqua di raggiungere tutti
i punti dell’area protetta: grandi canalizzazioni, soppalchi,
passerelle L>1m.
Lay-out delle tubazioni
��
•Le tubazioni possono essere posizionate ad:
-Albero
-griglia
��
•Esigenze da tenere in conto:
-Supportazione (ogni tratto di tubazione deve avere almeno
un supporto)
-Drenabilità, specie per i sistemi sprinkler a secco.
- Smontabilità del sistema, che è previsto a livello di buona
tecnica.
��
•La soluzione a griglia può essere la più conveniente ma non
sempre è possibile, in funzione della forma di copertura.
Lay-out delle tubazioni
Disposizione a pettine
Semplice da calcolare, adatta a locali rettangolari o
a tetti con forte pendenza con collettori su
entrambi i lati, si sconsigliano bracci di
lunghezza limitata
Disposizione a spina
Semplice da calcolare, adatta con soffitti a bassa
pendenza o piani, bracci di lunghezza standard
Lay-out delle tubazioni
Disposizione ad anello
Mediamente difficile da calcolare, adatta per ridurre il diametro dei
collettori, bracci di lunghezza standard
Disposizione a griglia
Difficile da calcolare, solo mediante programma, adatta per ridurre
il diametro sia dei collettori che dei bracci anche di lunghezza
elevata. Pressioni di scarica omogenee
GLI IMPIANTI A GRIGLIA O AD ANELLO POSSONO
ESSERE UTILIZZATI SOLO NEGLI IMPIANTI AD
UMIDO, E NON IN QUELLI A SECCO O A
PREALLARME
Progettazione secondo UNI 12845
��
•La norma specifica i requisiti e fornisce le raccomandazioni
per la progettazione, l’installazione e la manutenzione di
impianti fissi antincendio sprinkler in edifici e in insediamenti
industriali.
��
•Tratta la classificazione dei rischi, le alimentazioni
idriche, i componenti da utilizzare, l’installazione, le prove ed
il collaudo del sistema, la manutenzione e l’ampliamento dei
sistemi esistenti, ed individua, per gli edifici, le indicazioni
costruttive necessarie per garantire una prestazione
soddisfacente dei sistemi sprinkler
Reti di distribuzione
Materiali
Tratti fuori terra: in acciaio UNI 88638863-6363 o
rame UNI 6587
Tratti interrati: in acciaio UNI 88638863-6363
protetto esternamente, ghisa grigia UNI 5336,
ghisa sferoidale UN 2531, rame UNI 6587, altri
materiali di caratteristiche tecnico prestazionali
analoghe
Sistemi di prova e supervisione
Sistemi di prova
Ogni gruppo di allarme ed ogni impianto devono
possedere dei sistemi di prova di allarme.
Gruppi di allarme: si trova sul trim della valvola ed è
generalmente composto da un byby-pass interno che ha lo
scopo di provare l’intervento della campana idraulica e
del pressostato di impianto intervenuto, questa prova
generalmente avviene senza l’apertura della valvola
stessa
Sistemi di prova e supervisione
Sistemi di prova
Ogni impianto nella posizione idraulicamente più
sfavorita deve possedere un sistema di prova di
allarme.
Sprinkler di prova: è generalmente composto da
una valvola a sfera abbinata ad uno sprinkler
aperto, se ciò non fosse applicabile per problemi
di drenaggio, bisogna ricorrere a particolari
dispositivi con orifizi in vetro di ispezione
Sistemi di prova e supervisione
Sistemi di supervisione
Apparecchiature per la supervisione degli impianto
sono:
Pressostati
Flussostati
Micro di segnalazione di apertura e chiusura
organi di intercettazione
Sistemi di prova e supervisione
1- Saracinesca d'intercettazione; 2- Valvola di controllo ed allarme ; 3Acceleratore ; 4- Campana idraulica; 5- Pressostato di allarme; 6- Valvola di
prova allarme ; 7-Dispositivo di carica idrica ; 8- Valvola di scarico
Progettazione secondo UNI12845 ��
•La norma è sostanzialmente simile, in termini di tipologie
impiantistiche ammesse e di progettazione ingegneristica,
alla norma UNI 9489
•La norma, ad esempio, classifica gli edifici e le aree da
proteggere mediante il sistema automatico sprinkler in:
-Rischio Pericolosità Lieve (LH)
-Rischio Pericolosità Ordinario (OH)
-Rischio-Pericolosità Alto (HH), distinto in (HHP) processo e
(HHS) deposito;
tutti i i livelli sono suddivisi in sottogruppi
MAGGIORI NOVITA`
QUESTA CLASSIFICAZIONE DIPENDE DALLA
DESTINAZIONE D’USO O ATTIVITÀ E DAL CARICO
DI INCENDIO. NELL’APPENDICE “A” SONO
RIPORTATI DEGLI ESEMPI DI ATTIVITÀ.
NEI CASI IN CUI VI SONO AREE IN APERTA
COMUNICAZIONE, CHE POSSIEDONO DIVERSE
CLASSIFICAZIONI DI PERICOLO, IL CRITERIO
DI PROGETTO PIÙ GRAVOSO DEVE ESSERE ESTESO
ALMENO ALLE DUE FILE DI SPRINKLER
ALL’INTERNO DELL’AREA CON LA
CLASSIFICAZIONE PIÙ BASSA.
MAGGIORI NOVITA`
PERICOLO LIEVE - LH
ATTIVITÀ CON BASSI CARICHI D’INCENDIO E BASSA
COMBUSTIBILITÀ E CON NESSUN SINGOLO
COMPARTIMENTO
MAGGIORE DI 126 M2, CON UNA RESISTENZA AL
FUOCO DI ALMENO
30 MINUTI. VEDERE L’APPENDICE A PER GLI ESEMPI.
MAGGIORI NOVITA`
PERICOLO ORDINARIO - OH
ATTIVITÀ IN CUI VENGONO TRATTATI O PRODOTTI
MATERIALI COMBUSTIBILI CON UN CARICO
D’INCENDIO MEDIO E MEDIA COMBUSTIBILITÀ.
VEDERE L’APPENDICE A PER GLI ESEMPI.
PERICOLO ORDINARIO – OH, VIENE SUDDIVISO IN 4
GRUPPI:
OH1, PERICOLO ORDINARIO GRUPPO 1;
OH2, PERICOLO ORDINARIO GRUPPO 2;
OH3, PERICOLO ORDINARIO GRUPPO 3;
OH4, PERICOLO ORDINARIO GRUPPO 4;
MAGGIORI NOVITA`
PERICOLO ALTO - PROCESSO - HHP
UN PERICOLO ALTO – PROCESSO
È RELATIVO AD ATTIVITÀ DOVE I MATERIALI
PRESENTI POSSIEDONO UN ALTO CARICO
D’INCENDIO ED UN’ALTA COMBUSTIBILITÀ E
SONO IN GRADO DI SVILUPPARE VELOCEMENTE
UN INCENDIO INTENSO E VASTO.
PERICOLO ALTO - PROCESSO - HHP
IL HHP È SUDDIVISO IN QUATTRO GRUPPI:
- HHP1, PROCESSO A PERICOLO ALTO GRUPPO 1;
- HHP2, PROCESSO A PERICOLO ALTO GRUPPO 2;
- HHP3, PROCESSO A PERICOLO ALTO GRUPPO 3;
- HHP4, PROCESSO A PERICOLO ALTO GRUPPO 4;
MAGGIORI NOVITA`
PERICOLO ALTO - DEPOSITO – HHS
UN PERICOLO ALTO – DEPOSITO
È RELATIVO AL DEPOSITO DI MERCI IN CUI
L’ALTEZZA DELLO STOCCAGGIO SUPERA I LIMITI
INDICATI NEL PARAGRAFO RELATIVO AL PERICOLO
ORDINARIO
PERICOLO ALTO - DEPOSITO – HHS
IL PERICOLO ALTO - DEPOSITO – HHS È SUDDIVISO
IN QUATTRO CATEGORIE:
- HHS1, DEPOSITO A PERICOLO ALTO CATEGORIA I;
- HHS2, DEPOSITO A PERICOLO ALTO CATEGORIA II;
- HHS3, DEPOSITO A PERICOLO ALTO CATEGORIA III;
- HHS4, DEPOSITO A PERICOLO ALTO CATEGORIA IV;
MAGGIORI NOVITA`
CONFIGURAZIONE DEL DEPOSITO
LA CONFIGURAZIONE DEL DEPOSITO DEVE
ESSERE CLASSIFICATA COME SEGUE:
- ST1: MERCI LIBERE O ACCATASTATE A BLOCCHI;
- ST2: MERCI SU PALLETS ACCATASTATE IN FILE
SINGOLE, CON CORRIDOI DI LARGHEZZA NON
MINORE DI 2,4 METRI
MAGGIORI NOVITA`
ST3: MERCI SU PALLETS ACCATASTATE IN FILE
MULTIPLE (INCLUSE FILE DOPPIE);
- ST4: MERCI SU SCAFFALI PER PALLET (SCAFFALI
PER PALLET A CORRENTI);
- ST5: MERCI SU SCAFFALI CON RIPIANI PIENI O
GRIGLIATI DI LARGHEZZA UGUALE O INFERIORE
AD 1 METRO;
- ST6: MERCI SU SCAFFALI CON RIPIANI PIENI O
GRIGLIATI DI LARGHEZZA COMPRESA TRA 1 E 6
METRI
Progettazione secondo UNI12845 ��
��
• La norma distingue le tipologie di alimentazione in:
- ALIMENTAZIONE SINGOLA, SINGOLA SUPERIORE,
DOPPIA E COMBINATA
•La norma specifica, relativamente alla fase di progettazione
dell’impianto, per ciascuna tipologia di alimentazione, le
caratteristiche e gli elementi da indicare nei documenti di
progetto.
ALIMENTAZIONI IDRICHE SINGOLE
Sono ammesse le seguenti alimentazioni idriche singole :
a) un acquedotto ;
b) un acquedotto con una o più pompe di surpressione;
c) un serbatoio a pressione ;
d) un serbatoio a gravità;
e) un serbatoio di accumulo con una o più pompe;
f) una sorgente inesauribile con una o più pompe
I POZZI NON SONO AMMESSI COME ALIMENTAZIONE DIRETTA DELL
DELL’IMPIANTO A MENO DI VERIFICA CHE IL LIVELLO DELLA FALDA
SIA SEMPRE IDONEO A GARANTIRE LE CONDIZIONI DI ESERCIZIO.
REQUISITI GENERALI DELLE ALIMENTAZIONI
► ASSICURARE IN OGNI TEMPO LA PORTATA E LA
PRESSIONE RICHIESTA DALL’IMPIANTO O DAGLI
IMPIANTI CONSIDERATI SIMULTANEAMENTE OPERATIVI,
NONCHÉ’ AVERE LA CAPACITA’ UTILE EFFETTIVA TALE
DA ASSICURARE I TEMPI DI INTERVENTO RICHIESTI
► CON LA DIZIONE “IN OGNI TEMPO” SI INTENDE IN
OGNI STAGIONE ED IN OGNI CONDIZIONE
METEOROLOGICA E LUNGO L’ARCO DI TUTTA LA
GIORNATA , INCLUSE LE ORE DI PUNTA DI UTILIZZO
DELLA RETE IDRICA. NON SONO INCLUSI IN TALE
DIZIONE EVENTI ECCEZIONALI O ALTRE CAUSE DI
FORZA MAGGIORE.
Alimentazioni idriche singole superiori
Le alimentazioni idriche singole superiori sono delle alimentazioni
idriche singole che forniscono un elevato grado di affidabilità.
Esse comprendono
a) un acquedotto alimentato da entrambe le estremità in
conformità a specifiche condizioni
b) un serbatoio a gravità senza pompa di surpressione oppure un
serbatoio di accumulo con due o pi ù pompe dove il serbatoio
soddisfa specifiche condizioni
c) una sorgente inesauribile con due o più pompe.
Alimentazioni idriche doppie
Le alimentazioni idriche doppie consistono in due alimentazioni
singole in cui ognuna è indipendente dall’altra. Ogni singola
alimentazione che costituisce alimentazione doppia, deve essere
conforme alle caratteristiche di pressione e di portata indicate
nella norma.
Alimentazioni idriche combinate
Le alimentazioni idriche combinate devono essere delle
alimentazioni idriche singole superiori o doppie,progettate
per alimentare più di un impianto fisso antincendio, come
ad esempio nel caso di installazioni combinate di idranti,
naspi e sprinkler.
Progettazione secondo UNI12845
Le alimentazioni idriche devono: ��
•Intervenire automaticamente ��
• Mantenere in pressione il collettore di alimentazione
anche in fase non operativa ��
• Essere conforme alla norma UNI 12845
Progettazione secondo UNI12845
Sono ammesse le seguenti alimentazioni idriche :
a) Acquedotto anche con pompe di surpressione
b) serbatoi di accumulo nelle seguenti tipologie:1) serbatoio o
vasca collegato a pompe; 2) serbatoio a gravità, 3) riserva.
Per i serbatoi di accumulo la norma prescrive il Volume
d’acqua minimo che deve essere fornito da:
- un serbatoio di capacità completa, con un’effettiva capacità
almeno uguale al volume d’acqua minimo specificato;
-un serbatoio di capacità ridotta, in cui il volume d acqua
richiesto viene fornito congiuntamente dall’effettiva capacità del
serbatoio e dal rincalzo automatico.
(l’effettiva capacità del serbatoio deve essere calcolata prendendo
in considerazione la differenza tra il livello normale dell’acqua ed
il livello effettivo più bassa della stessa)
b) sorgenti inesauribili
c) serbatoi a pressione
Progettazione secondo UNI12845 Elementi di progetto per la
UNI 12845:
•Scelta norma di riferimento
•Individuazione della classe di rischio
• Prestazione degli impianti
• Calcolo della rete di distribuzione ��
• Dimensionamento gruppi di spinta
Progettazione secondo UNI12845
Elementi di progetto per la UNI 12845
Individuazione della classe di rischio (Vedasi appendice
A):
• Rischio- Pericolosità- Lieve (LH)
• Rischio- Pericolosità- Ordinario (OH)
• Rischio Pericolosità- Alto (HH), distinto in
(HHP) processo e (HHS) deposito
Tutti i i livelli sono suddivisi in sottogruppi.
Progettazione secondo UNI12845
Definita la classe di rischio si individua:
��
•Spaziatura massima dello sprinkler
��
•Pressione minima di scarica
��
• Densità di scarica ed area operativa
��
•Calcolo della portata dell’impianto
��
• Calcolo della portata dell’impianto in magazzini intensivi
Progettazione secondo UNI12845
Spaziatura massima dello sprinkler
Superficie massima, in proiezione orizzontale,
protetta da ciascun erogatore, in funzione del
rischio
Pressione minima di scarica
Pressione minima che deve essere assicurata
all’erogatore, in posizione idraulicamente più
sfavorita
Progettazione secondo UNI12845
-
-
Densità di scarica e area operativa
Densità di scarica: quantità minima di acqua che
deve essere versata su ogni mq dell’area
operativa in un minuto
Area operativa: area in corrispondenza della
quale si prevede l’entrata in funzione di tutti gli
erogatori posti a sua protezione
Progettazione secondo UNI12845
ELEMENTI DI PROGETTO
Calcolo della portata minima dell’impianto
•Si ottengono così i primi dati preliminari di portata
dell’impianto:
PORTATA MIN. IMPIANTO = DENSIT ��
DI SCARICA X AREA OPERATIVA.
Progettazione secondo UNI12845
Calcolo della portata minima dell’impianto in magazzini
intensivi:
Per il calcolo di tali impianti punto fondamentale è
l’altezza di impilamento delle merci che insieme al tipo di
prodotto stoccato, al tipo di imballo ed alla tipologia di
stoccaggio ci diranno se è possibile installare il solo
impianto a soffitto o è necessario ampliare la protezione
anche all’interno degli scaffali.
Progettazione secondo UNI12845
Calcolo della rete di distribuzione: ��
• Se per alcuni casi è possibile un dimensionamento
tabellare della rete di distribuzione è sempre consigliato un
dimensionamento integrale delle reti. ��
• Per il dimensionamento integrale manuale si utilizza la
formula di Hazen Williams
Progettazione secondo UNI12845
Per il dimensionamento integrale manuale si utilizza la
formula di Hazen Williams:
Dove:
P = perdita di carico espressa in bar
Q= Portata in lt/min
C = Cost. del tubo (120 acciaio , 140 polietilene ecc.)
d = Diametro medio interno delle tubazioni in mm
L = Lungh equival. delle tubazioni e dei raccordi in metri
Progettazione secondo UNI12845
Calcolo reti di distribuzione: ��
•Il dimensionamento integrale tramite programma
computerizzato risolve parecchi problemi a cominciare dalle
compensazioni idrauliche sui vari punti di scarica, fino al
calcolo degli impianti a griglia che risultano essere i più
complessi
Progettazione secondo UNI12845
Dimensionamento dei gruppi di spinta: ��
•Con i dati del calcolo integrale risulta poi facile il
dimensionamento del gruppo pompe. (N. 2 Pompe in
parallelo e pompa di compensazione)
POMPE AUTOMATICHE
► LE POMPE POSSSONO ESSERE AZIONATE DA
MOTORI ELETTRICI O MOTORI DIESEL, CAPACI DI
FORNIRE ALMENO LA POTENZA RICHIESTA
►LE POMPE DEVONO ESSERE IN GRADO DI
FUNZIONARE IN PARALLELO A TUTTE LE POSSIBILI
PORTATE
► DOVE VENGONO INSTALLATE DUE POMPE
OGNUNA DEVE ESSERE IN GRADO DI FORNIRE
INDIPENDENTEMENTE LE PORTATE E LE PRESSIONI
SPECIFICATE
► DOVE VENGONO INSTALLATE TRE POMPE
OGNUNA DEVE ESSERE IN GRADO DI FORNIRE
ALMENO IL 50% DELLA PORTATA RICHIESTA ALLA
PRESSIONE SPECIFICATA.
POMPE AUTOMATICHE
► LA STAZIONE POMPE DEVE ESSERE IN UN APPOSITO LOCALE
SEPARATO CON STRUTTURE REI 60, UTILIZZATA
ESCLUSIVAMENTE PER PROTEZIONE ANTINCENDIO, CON
IDONEA VENTILAZIONE E TEMPERATURA MINIMA AMBIENTALE
NON INFERIORE A 4 - 10 °C
► I LOCALI POSSONO ESSERE:
1.IN EDIFICIO SEPARATO
2.IN EDIFICIO, ADIACENTE AD UN EDIFICIO PROTETTO DA
SPRINKLER, CON ACCESSO DIRETTO DALL’ESTERNO
3.IN LOCALE, ENTRO UN EDIFICIO PROTETTO DA SPRINKLER,
CON ACCESSO DIRETTO DALL’ESTERNOESTERNO
► TEMPERATURA DELL’ACQUA DI ALIMENTAZIONE NON
MAGGIORE A 40 ACQUA 40°C
► I MOTORI PER LE POMPE POSSONO ESSERE ELETTRICI O
DIESEL , CON AVVIAMENTO AUTOMATICO E MANUALE, E
ACCOPPIAMENTO MOTORE-POMPA DI FACILE SMONTAGGIO
POMPE AUTOMATICHE
► PER QUANTO POSSIBILE LE POMPE DEVONO
ESSERE CENTRIFUGHE AD ASSE ORIZZONTALE E
INSTALLATE SOTTOBATTENTE;
POMPE AUTOMATICHE
► QUALORA SIANO INSTALLATE SOPRABATTENTE
IL DIAMETRO DELLA TUBAZIONE DI
ASPIRAZIONE NON DEVE ESSERE MINORE DI 80
mm e LA MAX DISTANZA DAL LIVELLO
DELL DELL’ACQUA NON DEVE SUPERARE 3.2 Metri
POMPE AUTOMATICHE
► OGNI POMPA DEVE ESSERE COLLEGATA AD UN
DISPOSITIVO AUTOMASTICO DI ADESCAMENTO
► LE POMPE DEVONO ESSERE AVVIATE
AUTOMATICAMENTE (mediante pressostato
tarato) E FUNZIONARE IN CONTINUO FINCHE’
SONO ARRESTATE MANUALMENTE; DEVONO
ESSERE INSTALLATI ANCHE DISPOSITIVI PER
L’AVVIAMENTO MANUALE ( mediante simulazione
di caduta di pressione)
MAGGIORI NOVITA`
DEVE ESSERE PRESENTE UN DISPOSITIVO DI
PROVA DELLA PORTATA
LA NORMA, IN ALCUNI CASI, RICHIEDE DI
INSTALLARE SEMPRE ALMENO UNA POMPA
ALIMENTATA DIRETTAMENTE DA UN MOTORE A
COMBUSTIONE (DIESEL). IN TALI CASI NON E’ PIU
AMMESSO L’ALIMENTAZIONE CON DUE
ELETTROPOMPE ALIMENTATE DA DUE
DIVERSE SORGENTI (ES. CABINA ENELGENERATORE)
NELLE INSTALLAZIONI CON DUE POMPE OGNUNA
DEVE ESSERE IN
GRADO DI FORNIRE INDIPENDENTEMENTE LE
PORTATE E LE PRESSIONI RICHIESTE.
A fine lavori: collaudo
• Verifica della rispondenza al progetto presentato ed
eventualmente approvato.
• Prova a pressione a 14 Bar per 2 ore
• Flussaggio delle tubazioni
• Funzionamento della valvola d’allarme e del segnale di controllo
da verificare tramite valvola di prova.
Nel collaudo di fine lavori si deve verificare anche
l’alimentazione ��
•L’impianto è funzionante solo se la sua alimentazione è
valida ed efficiente.
��
•Deve cioè funzionare e dare una portata ed una pressione
almeno pari alla portata e pressione richiesta dal sistema
sprinkler, come evidenziata dal progetto
��
•La verifica dell’alimentazione deve essere fatta misurando
la portata effettiva della/e pompe e/o dell dell’acquedotto. .
��
•Il sistema di alimentazione, così come il sistema sprinkler,
deve avere un sistema efficace ed efficiente di riporto degli
allarmi ad un luogo presidiato.