RICERCA E IMPRESE NEI BANDI DELLA REGIONE
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RICERCA E IMPRESE NEI BANDI DELLA REGIONE
GAZZETTA LUNEDÌ 4 GENNAIO 2016 ■ e-mail: [email protected] 7 Modena ECONOMIA » Credito d’imposta per chi investe LA NOVITÁ LE NORME PER LE IMPRESE CHE PUNTANO SU RICERCA E SVILUPPO La disciplina del Decreto Destinazione Italia del 2013 è stata cambiata dalla Legge di Stabilità 2015 Una grande novità per le aziende che investono in ricerca e sviluppo con il credito d'imposta utilizzabile dal primo gennaio, cioè venerdì scorso, in base al Decreto Destinazione Italia (D.L. n. 145/2013, convertito, con modificazioni, nella Legge n. 9/2014). La Legge di Stabilità 2015 ha riscritto la disciplina di tale credito d'imposta, che ora è riconosciuto: per gli anni 2015 2019 (anziché 2014 - 2016); a favore di tutte le imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo, a prescindere dal fatturato (non più solo quelle con un fatturato annuo inferiore a euro 500 milioni); fino ad un importo massimo annuale di 5 milioni di euro (anziché 2,5 milioni di euro) per ciascun beneficiario; nella misura del 25% (e non più del 50%) degli incrementi annuali di spesa nelle attività di ricerca e sviluppo rispetto alla media dei 3 periodi d'imposta precedenti a quello in corso al 31.12.2015, sempreché siano sostenute spese per attività di ricerca e sviluppo pari ad almeno euro 30.000 (anziché euro 50.000) in ciascuno dei periodi d'imposta; anche per le spese relative a competenze tecniche e privative industriali. Successivamente, con Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 27.05.2015, emanato di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, sono state adottate le disposizione attuative del credito d'imposta in esame. Ora, con la Risoluzione n. 97/E del 25.11.2015, l'Agenzia delle Entrate ha anche istituito il codice tributo per l'utilizzo in compensazione del credito d'imposta. Il credito d'imposta per investimenti in ricerca e sviluppo spetta ora a tutte le imprese che investono in tali attività, indipendentemente dalla forma giuridica (società di capitali, società di persone, ditte individuali) dal settore economico in cui operano, dal regime contabile adottato e anche a prescindere dal fatturato. È Approvata la Legge di Stabilità stato eliminato, infatti, il limite massimo di fatturato di euro 500 milioni prima previsto dal Decreto Destinazione Italia. Credito d'imposta ricerca e sviluppo: spese agevolabili Sono ammissibili al credito d'imposta per investimenti in ricerca e sviluppo le spese sostenute nel quinquennio 2015-2019 per: assunzione di personale "altamente qualificato" impiegato nell’attività di ricerca e sviluppo; quote di ammortamento delle spese di acquisizione/utilizzazione di strumenti ed attrezzature di laboratorio, nei limiti dell’im- cedente normativa (ormai superata in virtù delle modifiche introdotte con la L. n. 44/2015) nè in forza della nuova finché il Ministero dello Sviluppo Economico, al quale il comma 12-quinquies ha demandato il completamento della disciplina, non avrà emanato il relativo regolamento attuativo. Ecco le principali caratteristiche del prestito vitalizio ipotecario: 1) la capitalizzazione annuale di interessi e spese (con deroga implicita al divieto di anatocismo ex art. 1283 c.c.); 2) il rimborso integrale in unica soluzione dopo la morte del soggetto "over 60" finanziato (quanto meno per la somma capitale, essendo ammesso il patto contrario per gli interessi e le spese, per i quali è quindi possibile optare per un rimborso graduale al fine di disattivare la loro capitalizzazione annua e di evitare quindi che aumenti notevolmente la somma da dover restituire alla scadenza); dal punto di vista del finanziato trattasi della caratteristica più evidente ed inusuale in quanto si tratta di fatto di un finanziamento "senza rate"; 3) la deroga alla normativa prevista in materia di procedura esecutiva nel caso di mancato rimborso alla scadenza del prestito, in quanto alla banca finanziatrice è concesso di procedere alla vendita dell'immobile in via stragiudiziale, ossia con una semplice vendita a trattativa privata, al di fuori di qualunque procedura e controllo giurisdizionale (un nuovo stru- rati; produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, purché non impiegati / trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità commerciali. Non si considerano agevolabili le modifiche ordinarie o periodiche di prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti ed altre operazioni in corso, anche quando dette modifiche rappresentino miglioramenti. Credito d'imposta ricerca e sviluppo: misura A seguito delle modifiche introdotte dalla Legge di Stabilità 2015, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 25%degli incrementi annuali di spesa nelle attività di ricerca e sviluppo rispetto alla media dei 3 periodi d'imposta precedenti a quello in corso al 31.12.2015. Per le imprese in attività da meno di 3 periodi d'imposta la media degli investimenti in attività di ricerca e sviluppo da considerare per il calcolo della spesa incrementale è calcolata sull'intero periodo intercorso dalla loro costituzione, anche se in tal caso è minore di 3 anni. Viene previsto che il credito spetti nella misura più elevata del 50% anziché 25%, per gli investimenti in ricerca e sviluppo relativi a: assunzione di personale altamente qualificato; costi della ricerca "extra muros", cioè svolta in collaborazione con Università ed enti o organismi di ricerca e con altre imprese, come le start-up innovative. Il credito spetta fino ad un importo massimo annuale di 5 milioni di euro per ciascun beneficiario. Credito d'imposta ricerca e sviluppo: come utilizzarlo in compensazione L'art. 6, comma 3, del Decreto MEF 27.05.2015 ha stabilito che il credito d'imposta ricerca e sviluppo è utilizzabile esclusivamente in compensazione, a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in cui i costi sono sostenuti. Giorgio Guandalini dottore commercialista revisore contabile L’ANNUNCIO DELLA REGI0NE EMILIA ROmagna Ecco il finanziamento con prestito vitalizio Vorrei avere qualche delucidazione sulle caratteristiche principali del prestito vitalizio ipotecario, nuova forma di finanziamento di cui sempre più spesso sento parlare. Il prestito vitalizio ipotecario (p.v.i.) è un finanziamento "dedicato" alla terza età, elaborato per consentire agli over 60 di "monetizzare", al di fuori di uno schema traslativo, parte del valore non liquido rappresentato dalla loro casa attraverso il ricorso al credito bancario e l'utilizzo della (sola) proprietà a garanzia. Con il vantaggio per il finanziato "avanti negli anni" di non dover lasciare l'immobile né ripagare alcunché sino alla sua morte e per gli eredi di poter rimborsare il prestito e mantenere così nel patrimonio familiare la casa ipotecata (laddove invece nel caso di vendita della nuda proprietà con riserva di usufrutto, nessun diritto di riscatto è riconosciuto agli eredi). L'attuale disciplina del prestito vitalizio ipotecario è contenuta nell'art. 11-quaterdecies del D.L. n. 203/2005, comma da 12 a 12-sexies, come modificato dalla recente legge n. 44/2015, che ha ampliato la scarna disciplina originaria che ha rappresentato il primo tentativo di importare in Italia il reverse mortgage (cioè "mutuo al contrario") di origine anglosassone. Quanto alla sua concreta operatività, si ritiene che ad oggi non si possa purtroppo ancora procedere alla stipula del contratto: nè in forza della pre- porto ottenuto applicando i coefficienti di cui al DM 31.12.1988, e comunque con costo unitario non inferiore a € 2.000 (al netto IVA); costi della ricerca svolta in collaborazione con Università e Enti o organismi di ricerca e con altre imprese, comprese le start-up innovative; competenze tecniche e privative industriali relative ad un’invenzione industriale, biotecnologica o topografica di prodotto a semiconduttori o ad una nuova varietà vegetale anche acquisite da fonti esterne; relativamente alla seguenti attività di ricerca e sviluppo: lavori sperimentali o teorici aventi per l’acquisizione di nuove conoscenze; ricerca pianificata o indagini critiche dirette ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare al fine di mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi ovvero di migliorare prodotti, processi o servizi esistenti; acquisizione di conoscenze per produrre progetti, piani o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o miglio- Ricerca, 700 nuovi posti di lavoro Nel 2016 incremento dell’occupazione con i bandi per le imprese mento quindi di autotutela esecutiva unilaterale concesso al finanziatore). La legge non fissa alcuno scopo nella destinazione della somma ottenuta, trattandosi quindi di un finanziamento il quale, quando potrà essere stipulato, sarà presumibilmente strutturato come finanziamento di pura liquidità. Gli indici principali che regolano l'importo finanziabile sono il valore dell'immobile in garanzia (al pari di ogni finanziamento ipotecario, maggiore sarà il suo valore maggiore sarà il prestito) e l'età del richiedente (maggiore sarà l'età, maggiore sarà la percentuale erogabile, in quanto prima si avrà il rimborso, almeno nelle previsioni statistiche): ad esempio, a fronte di un immobile valutato 100, la banca X potrà prevedere che la percentuale massima erogabile di prestito sia del 18% se a richiederlo sia un settantenne e del 35% se a richiederlo sia un ottantenne. Il tasso di interesse potrà poi essere sia fisso che variabile. La garanzia ipotecaria deve essere di primo grado e concessa contestualmente alla stipula; non può "essere iscritta contemporaneamente su più immobili di proprietà del finanziato"; deve gravare sopra un immobile residenziale (casa di abitazione). Ai sensi del comma 12-ter, al prestito vitalizio ipotecario si applica la disciplina dell'imposta sostitutiva tipica dei finanziamenti bancari. La Regione Emilia Romagna ha chiuso l'anno annunciando di avere la certezza di poter sostenere più di 700 posti di lavoro per nuovi ricercatori. Sono i risultati dei primi due bandi del Programma operativo del Fondo di sviluppo regionale (Por Fesr 2014-2020) già conclusi, le cui graduatorie usciranno tra gennaio (laboratori) e febbraio (imprese). Complessivamente la Regione Emilia-Romagna stanzia 107 milioni per ricerca industriale e sviluppo, internazionalizzazione, start up e attrattività di imprese. A questo pacchetto di investimenti si aggiungono i 58 milioni per il tecnopolo di Bologna a completamento della Rete Alta Tecnologia regionale. I risultati sono stati presentati dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e dall’assessore alle attività produttive Palma Costi. «Due bandi per la ricerca e l’innovazione a distanza di pochi mesi dal via libera di Bruxelles alla programmazione dei fondi europei fino al 2020 è uno straordinario risultato ha detto Bonaccini - Andare in velocità significa mettere a disposizione da subito decine di milioni di euro per le imprese, le università e i centri di ricerca e garantire la creazione di centinaia di posti di lavoro per i ricercatori. Nel 2016 ci saranno inoltre importantissimi investimenti per sostenere l’internazionalizzazione delle nostre imprese e per attrarne di nuove che vogliano investire in Emilia-Romagna. I dati sul- La conferenza stampa della Regione per i nuovi posti di lavoro la disoccupazione scesi sotto l’8%, dimostrano che stiamo andando nella direzione giusta». «Con questi bandi vogliamo essere protagonisti del cambiamento – ha detto l’assessore Costi – È importante dare risposte in velocità, per dare un segnale al territorio». In particolare riguardo i Bandi ricerca industriale si sono chiusi negli ultimi mesi dell'anno i primi bandi del nuovo Programma operativo che, in linea con le priorità della strategia regionale dei prossimi sette anni, hanno riguardato la ricerca: uno era rivolto al sostegno di progetti di R&S realizzati dalle imprese e l’altro ha riguardato progetti di ricerca industriale strategica realizzati dai laboratori della Re- te regionale alta tecnologia con il coinvolgimento delle imprese. Per i Tecnopoli, con il finanziamento di 58 milioni per il Polo ex-Manifattura Tabacchi di Bologna si completa la rete dei Tecnopoli regionali (uno per ogni città). Il Bando sulla internazionalizzazione (10milioni di euro) vuole sostenere i processi di internazionalizzazione di piccole e medie imprese che non hanno mai affrontato, o solo saltuariamente, i mercati esteri. Per il Bando Start Up, alle start up innovative il Por Fesr destina in questo primo bando 6 milioni di euro sia per supportare la nascita di nuove imprese a elevato contenuto di conoscenza che per progetti di espansione di quelle già esistenti.