il certificato del giorno
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il certificato del giorno
IL CERTIFICATO DEL GIORNO venerdì 23 gennaio 2009 France Telecom da primato e la scommessa Vivendi Negli ultimi mesi trovare un certificato che presenti una quotazione superiore a quella di emissione non è propriamente facile. E per riuscire nell’impresa occorre quasi sempre andare a ricercare tra i certificati inclusi nel segmento short o tra le proposte emesse nel corso del 2006 o del 2007, ovvero diversi mesi prima dello scoppio della crisi finanziaria. Non fa eccezione in questo senso un Bonus certificates che Societè Gènèrale ha strutturato e proposto sul mercato italiano nel mese di novembre 2006. Il certificato ha per sottostante il titolo azionario France Telecom ed è stato emesso il 31 agosto 2006 allorchè il titolo telefonico francese quotava 16,57 euro; la barriera, al 55% dello strike, è posta a 9,1135 euro. Dal momento che tale livello non è mai stato neanche avvicinato, nonostante la discesa di quasi il 40% dai massimi toccati a 26,78 euro il 20 novembre 2007 ai minimi dello scorso 10 ottobre a 16,40 euro ( alle 16:30 di oggi FT quota 18,85 euro)vi, il certificato riconoscerà con tutta probabilità alla scadenza del prossimo 31 agosto un premio minimo del 25%. L’elevata probabilità di successo si riflette nella quotazione corrente del certificato, proposto in denaro nella giornata di venerdì 23 gennaio a 125,30 euro rispetto ai 100 euro di emissione. E’ invece appeso ad un filo , e per questo potrebbe rivelarsi una grande opportunità di guadagno a breve termine, il certificato su Vivendi. Come gli altri 5 Bonus è stato emesso il 31 agosto 2006 e scadrà il prossimo 31 agosto. Lo strike è stato rilevato sulla base del prezzo di chiusura del sottostante alla data di emissione ed è pari a 26,85 euro. Da questo livello è stata fissata ad una distanza del 38% verso il basso la barriera che decreterà il pagamento o meno del Bonus minimo del 20%. Il livello barriera è pertanto posto a 16,647 euro, un valore che il titolo francese aveva violato in intraday durante la seduta del 10 ottobre scorso ma che mai è stato toccato sul prezzo di chiusura ( quel giorno Vivendi recuperò quasi interamente la perdita e chiuse a 18,31 euro). Stando a quanto esposto, il certificato rimborserebbe quindi al momento 120 euro mentre sul mercato Sedex viene venduto dal market maker a circa 83 euro. In pratica se Vivendi riuscirà a non violare mai in chiusura di seduta i 16,647 euro, il guadagno ottenibile acquistando il certificato a 83 euro sarebbe del 45% in soli sette mesi. Va tuttavia specificato che l’operazione presenta dei rischi notevoli. Vivendi staccherà il prossimo 11 maggio un dividendo di 1,40 euro ad azione e pertanto dai 19,67 euro attuali il risk buffer è ridotto al 9%. In caso di violazione della barriera quindi andrebbe immediatamente perso il premio attualmente imposto dalla quotazione. Codice ISIN : XS0265894443 Descrizione : Bonus su Vivendi Caratteristiche : Barriera 16,647 euro; Bonus 120%; strike 26,85 euro Orizzonte temporale : fino a sette mesi Rischi: Il rischio maggiore è evidentemente legato alla perdita del livello barriera da qui alla scadenza. Lo stacco del dividendo , attualmente stimato in 1,40 euro per azione, inciderebbe in maniera sostanziale sul risk buffer. Va tuttavia detto che l’ufficializzazione dell’entità del dividendo si avrà solamente al termine del cda in programma il prossimo 2 marzo. Al momento si può quindi ritenere questo certificato come una più che valida scommessa di breve termine. Il 45% di guadagno a fronte di un rischio di perdita del 25% in caso di scadenza di Vivendi a circa 16,70 euro dopo aver violato la barriera. Oltre a quanto già esposto si consideri che la valutazione della sola opzione call strike zero è attualmente di circa 68 euro ( con il titolo a 19,67 euro). IL CERTIFICATO DEL GIORNO Vantaggi: In caso di riduzione della volatilità, la put down&out al momento valutabile in circa 5,50 euro, salirebbe rapidamente di prezzo. Anche il tempo gioca ovviamente un ruolo determinante: minore sarà il tempo residuo alla scadenza e più il prezzo del certificato tenderà ad allinearsi all’importo nominale moltiplicato per il Bonus. Ipotizzando infatti che alla data del 23 giugno Vivendi si trovi a 18,27 euro,a parità di volatilità e tassi e dopo aver staccato il dividendo, l’opzione esotica che adesso vale circa 5,50 euro assumerà una valutazione di circa 11 euro. Lo scenario ottimale sarebbe ad ogni modo una contrazione della volatilità: infatti se il 23 maggio la volatilità fosse del 31,75% ( contro il 51,75% di adesso) e il prezzo di Vivendi fosse di 18,27 euro, la put down&out varrebbe ben 17,31 euro.