macerazione post-fermentativa a caldo: applicazione
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macerazione post-fermentativa a caldo: applicazione
GUAITA ET AL., MACERAZIONE POST-FERMENTATIVA A CALDO: APPLICAZIONE SU BARBERA E MONTEPULCIANO, PAG. 1 MACERAZIONE POST-FERMENTATIVA A CALDO: APPLICAZIONE DELLA TECNICA SU VINI BARBERA E MONTEPULCIANO D’ABRUZZO GUAITA Massimo, PANERO Loretta, BOSSO Antonella C.R.A. - Istituto Sperimentale per l’Enologia, via Pietro Micca 35, 14100 Asti. e-mail: [email protected] Poster presentato ad Enoforum 2007, 13-15 marzo, Piacenza Introduzione La “macerazione post-fermentativa a caldo” è una tecnica, proposta per la prima volta in Francia da Glories et al. (1981), che ha dato ottimi risultati soprattutto con il Pinot Nero in Borgogna (Gerbaux, 1993; Gerbaux et al., 1998). La tecnica consiste nel far proseguire la macerazione oltre la durata della fermentazione alcolica, mantenendo la temperatura della vasca intorno ai 40°C, per un tempo variabile da 24 ore ad alcuni giorni. L’azione della temperatura consente di migliorare l’estrazione di composti polifenolici, di ottenere vini più colorati e più ricchi in composti polisaccaridici, quindi vini più strutturati e complessi. I fattori su cui intervenire per modificare la struttura tannica sono la temperatura e il tempo di riscaldamento, in funzione della qualità della materia prima e del tipo di prodotto che si vuole ottenere. Le precauzioni da seguire nell’utilizzo di questa tecnica sono: • assicurarsi che la fermentazione alcolica sia conclusa e tutto lo zucchero sia stato consumato prima di effettuare il riscaldamento della massa; • aggiungere SO2 a fermentazione alcolica conclusa per limitare i fenomeni di ossidazione; • evitare perdite di alcol, chiudendo ermeticamente la vasca prima di innalzare la temperatura e raffreddando il vino prima della svinatura. Lo scopo del lavoro è stato quello di verificare l’effetto di questa tecnica sulle caratteristiche chimico-fisiche e sensoriali dei vini Barbera e Montepulciano d’Abruzzo. L’ipotesi di partenza è stata quella di incrementare l’estrazione di composti polifenolici nel Barbera, cultivar con una dotazione media di polifenoli e i cui acini presentano una buccia relativamente resistente che tende a cedere lentamente gli antociani, e di composti di natura colloidale nel Montepulciano d’Abruzzo per aumentarne la morbidezza. L’intenzione, quindi, era verificare l’effetto di questa tecnica: • sulla concentrazione in antociani e tannini e sul colore dei vini; • sulla concentrazione in composti di natura colloidale; • sulle caratteristiche organolettiche dei vini. Materiali e Metodi Le prove sono state effettuate con uve delle cultivar Montepulciano d’Abruzzo, nella vendemmia 2003, e Barbera, nelle vendemmie 2004 e 2005. In quest’ultimo caso, la prova ha riguardato uve di due provenienze diverse: Barbera d’Asti e di Alba. Sono state confrontate due tecniche di vinificazione: - Tesi Testimone (T): vinificazione tradizionale, con rimontaggi all’aria; - Tesi “Macerazione post-fermentativa a caldo” (MC): operativamente del tutto uguale al testimone fino al termine della fermentazione alcolica, quando il mosto è stato aggiunto di SO2 (2 g/q di bisolfito di potassio), dopodiché si è effettuato il riscaldamento della vasca con corrente di acqua calda (Montepulciano) o serpentine interne (Barbera) fino alla temperatura di 40-45°C, ma solo dopo aver chiuso ermeticamente la vasca per limitare la perdita di alcol per evaporazione. Si è mantenuta tale temperatura per circa 48 ore, dopodiché si è proceduto alla svinatura. La durata di macerazione è stata uguale a quella della tesi T. WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2007, N. 5/3 GUAITA ET AL., MACERAZIONE POST-FERMENTATIVA A CALDO: APPLICAZIONE SU BARBERA E MONTEPULCIANO, PAG. 2 Dopo la svinatura, sui vini sono stati determinati: - la composizione polifenolica (Di Stefano et al., 1989): polifenoli totali flavonoidi totali proantocianidine flavani reattivi alla vanillina antociani totali e monomeri - il colore (Di Stefano et al., 1997): E420 + E520 (intensità), E420/E520 (tonalità); - la scomposizione dell’assorbanza a 520 nm negli indici dAl%, dAT%, dTAT% (a pH vino); - i principali parametri chimico-fisici. Per entrambe le varietà i controlli sono stati ripetuti dopo FML e dopo 6 mesi di conservazione. Risultati Montepulciano d’Abruzzo Nella figura n.1 sono riportati i valori di alcuni dei parametri più significativi riferiti alla sola prova MC, rilevati prima e dopo la fase di riscaldamento: è evidente l’effetto su antociani, colore e tannini. + 11% 3500 + 24% 3000 2500 2000 + 6% 1500 + 25% Proantocianidine (mg/L) Flavonoidi tot. (mg/L) 1000 Intensità colorante*100 500 + 12% 0 Colloidi tot. (mg/L) Antociani tot. (mg/L) Prima Dopo Figura n.1: Quadro polifenolico e tenore in sostanze colloidali del vino Montepulciano d’Abruzzo, prima e dopo il riscaldamento. Il riscaldamento ha inoltre provocato un incremento del 25% nel contenuto di colloidi totali, molecole che si ritiene determinino un incremento della morbidezza e della rotondità in bocca dei vini. Per il Montepulciano, a svinatura, la macerazione post-fermentativa ha determinato un notevole incremento nell'estrazione dei diversi componenti: le differenze più significative riguardano soprattutto il tenore in composti fenolici ed il colore. A titolo di esempio, sono riportati nelle figure 2 e 3 gli andamenti nel tempo della concentrazione di antociani totali e di proantocianidine: si noti come le differenze osservate si mantengono al termine della FML e dopo 6 mesi di conservazione. WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2007, N. 5/3 GUAITA ET AL., MACERAZIONE POST-FERMENTATIVA A CALDO: APPLICAZIONE SU BARBERA E MONTEPULCIANO, PAG. 3 mg/L mg/L 800 3500 700 3000 600 2500 500 2000 400 1500 300 1000 200 500 100 MC MC 0 0 svinatura T svinatura dopo FML T dopo FML dopo 6 mesi dopo 6 mesi Figura n.2: Evoluzione del tenore in antociani totali dei vini Montepulciano durante la conservazione. Figura n.3: Evoluzione del tenore in proantocianidine dei vini Montepulciano durante la conservazione. Barbera d’Asti e d’Alba Nella tabella seguente sono riportati i valori, a svinatura, di alcuni dei principali parametri chimicofisici relativi alle tre prove effettuate su Barbera. Barbera 2004 MC T Alcol % 14,97 14,70 pH 3,29 3,29 antociani tot (mg/L) 516 507 antociani mon (mg/L) 255 267 E 520, 1 mm t.q. 1,36 1,30 (E 420 +E 520 ), 1mm t.q. 1,95 1,86 17% 18% dAl pH vino % 75% 73% dAT pH vino % 9% 9% dTAT pH vino % Flavonoidi tot (mg/L) 1809 1777 Polifenoli tot (mg/L) 1702 1718 Barbera 2005 Asti Alba MC T MC T 12,52 12,58 13,70 13,67 3,34 3,32 3,21 3,25 347 395 465 385 174 274 221 237 0,77 0,86 0,94 0,76 1,19 1,31 1,47 1,22 18% 22% 29% 29% 61% 63% 58% 55% 21% 14% 13% 15% 2807 2913 3038 2524 2625 2669 2912 2200 Per quanto riguarda l’annata 2004, che ha prodotto uve con un buon livello di maturazione, è evidente come la macerazione a caldo non abbia causato alcuna modificazione di importanza pratica. Nel caso del 2005, invece, la situazione si differenzia: per il Barbera d’Asti, che presentava un livello di maturazione medio, l’effetto della macerazione a caldo è stato addirittura peggiorativo soprattutto per quanto riguarda il colore, mentre per il Barbera d’Alba, più maturo, è evidente il notevole incremento della concentrazione di antociani totali e flavani, e dell’intensità colorante. E’ interessante notare, inoltre, l’effetto della macerazione a caldo sul tenore in antociani monomeri: è evidente la diminuzione della loro concentrazione, dovuta molto probabilmente a fenomeni di ossidazione, soprattutto nel caso del Barbera d’Asti 2005. Conclusioni La macerazione post-fermentativa a caldo si conferma un valido strumento per incrementare, a fine macerazione, l’estrazione di diverse classi di composti. Tuttavia, oltre che WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2007, N. 5/3 GUAITA ET AL., MACERAZIONE POST-FERMENTATIVA A CALDO: APPLICAZIONE SU BARBERA E MONTEPULCIANO, PAG. 4 dalle modalità operative, l’efficacia di tale tecnica dipende dal tipo di cultivar e dal livello di maturazione raggiunto dalle uve. Per il Montepulciano d’Abruzzo, varietà notoriamente piuttosto ricca in antociani e in composti polifenolici, si rileva l’aumento del tenore in colloidi totali, polifenoli e antociani, differenza che si mantiene nel corso dell’affinamento. Il minor potenziale estrattivo del Barbera, al contrario, potrebbe spiegare la differenza di comportamento riscontrata per questa varietà nelle due annate. Nel caso del Barbera 2004, infatti, il vino ottenuto non si discosta dalla tesi testimone, sia per quanto riguarda il tenore in composti polifenolici che per la tonalità e l’intensità del colore, probabilmente a causa del buon livello di maturazione delle uve. Al contrario, per l’annata 2005 si osservano due comportamenti di carattere opposto: nel caso del Barbera d’Asti, meno maturo, la tecnica applicata ha avuto un effetto addirittura peggiorativo, mentre per il Barbera d’Alba l’effetto è stato del tutto simile a quello riscontrato per il Montepulciano d’Abruzzo. Bibliografia Glories Y. - Bull. De Liason Groupe Polyphénols, 9, p.129, 1981. Gerbaux V. – Etude de quelques conditions de cuvaison susceptibles d’augmenter la composition polyphénolique des vins de Pinot Noir – Rev. Des Oenol., 69, 15-18, 1993. Gerbaux V., Naudin R., Meurgues O., Monamy C. - Influence de différents procédés de macération sur la composition phénolique, l'activité laccase et la qualité organoleptique des vins de Pinot Noir - Revue française d'oenologie, no170, pp. 47-52, 1998. Di Stefano R., Cravero M.C., Gentilini N. - Metodi per lo studio dei polifenoli dei vini -L'Enotecnico XXV, 5, 83-89, 1989. Di Stefano R., et al. - Alcuni aspetti del controllo di qualità nel campo enologico. Lo stato di combinazione degli antociani - Atti Intern. Congr.“Vinisud”, 22-23/5/1997, Telese Terme (BN). WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2007, N. 5/3