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ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITA' DI BOLOGNA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA Corso di laurea magistrale in ITALIANISTICA, CULTURE LETTERARIE EUROPEE, SCIENZE LINGUISTICHE PALAZZESCHI NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE Le caratteristiche fiabesche nelle prime poesie palazzeschiane e la favola aerea dell’uomo di fumo Tesi di laurea in LETTERATURA ITALIANA CONTEMPORANEA Relatore: Prof. Piero Pieri Presentata da: Correlatore: Prof. Luigi Weber Seconda Sessione Anno accademico 2010/2011 Qin Xinjie INDICE INTRODUZIONE .......................................................................................................3 1. ALDO PALAZZESCHI............................................................................................9 1.1. 1.2. 1.3. Breve Cenno biografico................................................................................... 11 Un saltimbanco poeta tra fantasia e divertimento. ...........................................15 Un narratore fantastico “liberty” ......................................................................22 2. L’ARTE DEL MONDO INCANTATO...................................................................27 Favola e fiaba: le caratteristiche, gli elementi e le funzioni.............................30 La morale e il significato della favola...............................................................42 Il revival della favola nel novecento.................................................................46 2.1. 2.2. 2.3. 3. LE FONTI DELLA FANTASIA FAVOLISTICA DI PALAZZESCHI..................54 3.1. 3.2. 3.3. 4. Un giardino incantato dalle favole nella fanciullezza .....................................54 Il mondo fiabesco del teatro ............................................................................61 Il Controdolore e la filosofia del ridere...........................................................68 ELEMENTI FIABESCHI NELLE PRIME POESIE PALAZZESCHIANE...........73 4.1. 4.2. 4.3. 4.3.1. 4.3.2. 4.3.3. Le prime poesie palazzeschiane e la fantasia fiabesca…………………..........73 Castello misterioso………………………………………………………........81 Figure di vecchia ………………………………….………………………….88 Ultracentenarie…………………………………………………………........90 Vecchie streghe………………………………………………………...........92 Vecchie beghine……………………………………………………....…......94 5. LA FAVOLA AEREA DELL’UOMO DI FUMO- Il Codice di Perelà…...............96 5.1. Nascita di antiromanzo futurista ………………………………………........…96 5.1.1. Un romanzo che non è un romanzo…………………….……………….........98 5.1.2. Una favola allegorica …………………………………………………….....102 5.2. Una favola iniziatica in un regno da fiaba …………………….………….....107 1 5.3. Il personaggio inafferrabile di Perelà ……………….…………………...113 BIBILIOGRAFIA………………………………………………………….......119 Tutta la storia, teoricamente, gli puzzava di favola. Ma la voce del giovane, quegli accenti, quel gesto, erano la voce della verità. Il mondo delle cosiddette verità, filosofò, non è che un contesto di favole, di brutti sogni. Talché soltanto la fumea dei sogni e delle favole può avere nome di verità. Ed è, su delle povere foglie, la carezza di luce. C.E. Gadda, Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana 2 INTRODUZIONE E’ sempre divertente viaggiare nel mondo letterario con uno scrittore fantastico e umoristico come Aldo Palazzeschi. Nel cuore dell’eccezionale poeta e narratore avanguardista si nasconde probabilmente un “paese delle meraviglie”, dove la fantasia innocente e l’immaginazione favolistica sembrano incontrarsi con avventure grottesche e inafferrabili. La critica ha generalmente riconosciuto a Palazzeschi la capacità di dare una chiave di lettura personalissima a molte delle esperienze e vicende culturali del Novecento. Attraverso i suoi toni umoristico-fiabeschi cercò di sorridere con ironia sulla realtà della nostra vita. Come affermò lo scrittore stesso nel suo famoso manifesto futurista Il Controdolore: « Bisogna abituarsi a ridere di tutto quello di cui abitualmente si piange, sviluppando la nostra profondità. L’uomo non può essere considerato 3 1 seriamente che quando ride.[…] » . Nell’avvicinarsi alla lettura di alcune poesie giovanili di Palazzeschi raccolte in I cavalli bianchi, Lanterna, Poemi, Incendiario e nel suo romanzo Il Codice di Perelà si scopre che la fantasia dello scrittore è incredibilmente favolosa. Il gusto infantile per il divertimento puro penetra quasi tutta la produzione letteraria del giovane poetasaltimbanco. Il mio lavoro nasce proprio dal desiderio di approfondire la ricerca del mondo favoloso di Palazzeschi, di trovare le origini della sua incredibile fantasia e di capire come si forma quel suo armamentario fiabesco con cui racconta la realtà. Per fare questo, l’indagine si è organizzata in cinque capitoli che progressivamente intendono mostrare al lettore un Palazzeschi “favolista” attraverso un’analisi quanto più approfondita sarà possibile di alcune componenti cosiddette “fiabesche” nella prima produzione letteraria dello scrittore. Il primo capitolo si concentra su una descrizione della vita di Aldo Palazzeschi, e della sua vasta produzione letteraria, nonché la sua autonomia custodita con gelosia, questo suo vedere se stesso come poeta 1 A. PALAZZESCHI,il Controdolore (L’Antidolore), Firenze, 1913. Si legge in Opere Giovanili, A. Mondadori Editore, 1958, Milano, P. 933. 4 saltimbanco, tra fantasia e divertimento, come narratore liberty all’interno avanguardia novecentesca. In questo ambito saranno menzionati gli episodi più importanti della sua vita, le opere e i momenti decisivi della sua esperienza artistica. Il secondo capitolo è dedicato alla presentazione di favola e fiaba. Nel Novecento – e il fenomeno ha uno interesse non secondario - si assiste a un rifiorire della favola, un genere letterario che si è molto trasformato attraverso i secoli. Molti autori, incluso Svevo, Trilussa, Gadda, Landolfi, Rodari fino a Moravia, hanno riservato alla favola uno spazio specifico, non certo di secondaria importanza, all’interno della propria produzione. Naturalmente questo revival della narrazione favolistica o fiabesca non avviene senza profondi mutamenti e significative innovazioni. Il secondo capitolo cercherà di mettere in luce il fascino attraente della favola e della fiaba e i suoi caratteri, sottolineandone il ruolo morale e/o allegorico che talvolta viene ad assumere. Successivamente, nel terzo capitolo, si cercherà raggiungere le sorgenti della fantasia favolistica di Palazzeschi, scoprendone le origini. Si ritornerà pertanto all’infanzia dello scrittore: sarà lì che si potrà trovare il Palazzeschi fanciullo, silenzioso osservatore del giardino incantato evocato dalle favole della nonna. Lo scrittore ha affermato che la nonna 5 materna sarebbe stata la prima persona a dargli la chiave per entrare nel suo letterario “paese delle meraviglie”. Farò anche una piccola ricerca del rapporto tra Palazzeschi e la sua breve esperienza teatrale per rivelare che il teatro è un’altra chiave per comprendere la fantasia scorsa nella vena dello scrittore. Lo stesso Palazzeschi ha affermato che « Il teatro fu il mio primo maestro e una vera scuola» e proprio sul palcoscenico egli ha trovato il vero “mondo fiabesco” che gli nutre la sua fantasia nella poesia e nella prosa. Analizzerò di seguito il famoso manifesto futurista Il Controdolore per svelare che nella mente dello scrittore c’è sempre il desiderio di “divertirsi” e questa filosofia del “ridere” è proprio la vera sorgente dell’illimitata fantasia di Palazzeschi. Il quarto capitolo si propone un'analisi di alcuni elementi favolistici e surreali nelle prime poesie palazzeschiane, soprattutto le importanti figure del “castello” e delle “vecchie”. Si rivela anche che le prime poesie di Palazzeschi sono spesso piene di fantasia fiabesca che inducono a ricordare le belle rime della infanzia. Evidentemente al nostro poeta piace creare le favole nelle sue liriche e diventare nello stesso tempo un grande favolista. Di conseguenza, nei versi palazzeschiani è possibile rintracciare tantissimi elementi “fiabeschi” come “castello misterioso”, “regina”, “principe”, “vecchie più di cent’anni”, “fantocci”, “uomini o donne con manto nero”, ecc. In qualche modo non è forzato dire che questo 6 linguaggio favolistico o metaforico è il magic weapon di Palazzeschi per raggiungere il lettore e conquistarlo alla apparente semplicità della sua poesia. Infine, ci si concentrerà su Il Codice di Perelà, il geniale capolavoro di Palazzeschi dedicato al movimento futurista. Qui ci troveremo in presenza di una delle opere più eccentriche della letteratura italiana contemporanea, un “antiromanzo” che elude tutti i principi di verosimiglianza e di causalità. Secondo i maggiori studiosi palazzeschiani, Il Codice di Perelà, più che romanzo si potrebbe definire una sorta di “favola allegorica”, dove il divertimento non rimane solamente fantastico, ma lascia il posto per l’irrisione dei valori codificati della nostra società reale. Anche lo stesso Palazzeschi, nella premessa delle Opere Giovanili pubblicato nel 1958, ha affermato chiaramente: «“Perelà” è la mia favola aerea, il punto più elevato della mia fantasia. » 2 L’intento principale di questa ricerca è analizzare le ragioni che inducono Palazzeschi a scegliere la forma libera e astratta della favola per inscenare un’allegoria della società che si avvia alla prima guerra mondiale. Cercheremo poi di analizzare la favola surreale e iniziatica di Perelà guardando alla trama e ai personaggi più importanti. Nella nostra 2 A. PALAZZESCHI, Opere giovanili, A. Mondadori, Milano,1958, cit., p. 3. 7 considerazione finale, proponiamo di esplorere il significato simbolico del protagonista, il favoloso “uomo di fumo” e la sua parabola. Sono molto sodisfatta di avere avuto la possibilità di fare una tesi su Aldo Palazzeschi, il grande scrittore italiano contemporaneo, ancora oggi poco conosciuto in Cina e desidero ringraziare il Professore Piero Pieri, relatore di questa tesi e il Professore Luigi Weber, correlatore, per la loro grande disponibilità e cortesia dimostratemi, e per tutto l’aiuto fornito durante la stesura. Un sentito ringraziamento anche ai miei genitori, che, con il loro incrollabile sostegno morale ed economico, mi hanno permesso di raggiungere questo traguardo. Un ringraziamento particolare va anche al Prof. Stefano Cammelli, il mio grande amico che, mi ha aiutato tantissimo nello studio e nella preparazione della tesi. Un ultimo ringraziamento ai compagni di studi e a tutti gli amici, per essermi stati vicini, sia nei momenti difficili, sia nei momenti felici: sono stati per me più amici che semplici compagni. 8 9