Siti palafitticoli preistorici dell`arco alpino
Transcript
Siti palafitticoli preistorici dell`arco alpino
SITI PALAFITTICOLI PREISTORICI DELL’ARCO ALPINO La serie dei Si palaficoli preistorici dell’arco alpino si estende sui territori di sei Paesi: Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia, e comprende una selezione di 111 villaggi palaficoli ritenu i più interessan tra i circa 1000 si no. Il sito seriale è composto dai res di insediamen preistorici databili fra il 5000 e il 500 a.C.. Si traa di si spondali ubica sulle rive di laghi o fiumi oppure in torbiere che hanno consento un’eccellente conservazione dei materiali organici. ISOLINO VIRGINIA - Biandronno L’Isola Virginia si trova sul lago di Varese a pochi metri dalla riva del Comune di Biandronno; è luogo di insediamen dal primo Neolico alla fine dell’età del Bronzo. Il giacimento è stato scoperto il 28 aprile 1863, lo stesso giorno del rinvenimento della palafia di Bodio Centrale. L’Isolino con Bodio Centrale e la palafia del Sabbione fa parte dei 111 si palaficoli preistorici dell’arco alpino, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e tra ques è il più anco. Dal 1962, in seguito alla donazione da parte del Marchese Gianfelice Pon, è proprietà del Comune di Varese. Storia e ambiente creano in questo sito un equilibrio di profonda ed irripebile bellezza: nel tempo si sono mantenu paesaggi incontamina, a volte non molto dissimili rispeo a quelli dei tempi neolici. Nota nel XVI secolo come Isola di San Biagio per la presenza di una piccola chiesa dedicata a questo santo, in precedenza dedicata a San Nazario, verrà in seguito chiamata Camilla, in onore della moglie del duca Antonio Lia Viscon Arese. Dal 1878 porta il nome Virginia, in omaggio alla moglie del Marchese Andrea Pon. Le varie indagini archeologiche, anche in occasione dell’abbassamento del livello lacustre, hanno permesso di meere in luce monumentali res lignei di sistemazione di sponde e di abitazioni. Nel tempo il rapporto lagoabitato ha determinato le scelte delle aree ove costruire le abitazioni e il po delle struure da realizzare. Il calco del crollo su terreno di una porzione di alzato di 6800 anni fa, esposto nell’ambito del percorso didaco all’aperto del Parco Archeologico, lungo la riva, permee al pubblico di vedere par di struure solitamente sommerse dalle acque. Il piccolo Museo situato sull’Isola permee un collegamento direo fra il pubblico e l’avità di ricerca con l’esposizione delle ulme novità dallo scavo e la musealizzazione delle fasi della vita dell’abitato. Info Museo Civico Preistorico e Parco Archeologico Isolino Virginia Lago di Varese- Biandronno. www.comune.varese.it www.cspa-va.it Apertura stagionale: da Aprile ai primi di Novembre: Sabato, Domenica e fesvi Su prenotazione: tuo l’anno. Servizi Visite guidate, laboratori didaci: su prenotazione Per Prenotazioni - da Martedì a Sabato: ore 9.30-12.00 / 14.00-17.00 Tel: +39.0332-255485 – Fax +39.0332-281460 [email protected]; [email protected] Informazioni e deagli tecnici Daria G. Banchieri cell. +39.334-6659567 [email protected]; [email protected]; www.cspa-va.it Bar-ristorante (tel. +39.0332-766268) aperto tuo l’anno COME RAGGIUNGERCI Trasbordo in barca da Biandronno, Via Marconi – Tel. +39.0332-766268 Da Milano: Autostrada A8 in direzione Varese, uscita AzzateBuguggiate, poi strada provinciale 36 in direzione Cazzago Brabbia, fino a Biandronno, Via Marconi per trasbordo barca. In treno: Ferrovie dello Stato oppure ferrovie Nord fino a Varese poi servizio di trasporto con autolinea da piazzale Kennedy (linea extraurbana N21 Varese-Biandronno-Osmate) BODIO CENTRALE – Bodio Lomnago Fu scoperta il 28 aprile 1863 a una venna di metri dalla riva, insieme all’Isolino, dal famoso abate Antonio Stoppani e dai colleghi svizzeri G. De Morllet e E. Desor. E’ dea Centrale in quanto posta in mezzo alle altre due palafie (Desor o del Maresco a N, Gaggio –Keller a Sud) messe in luce in successive ricerche. Chiamata anche delle Monete in quanto nella zona furono rinvenute oltre trecento monete di età romana, Bodio Centrale è una delle palafie varesine maggiormente oggeo di scavi nella seconda metà dell’800. L’uomo preistorico ha frequentato le rive di Bodio fin dal primo Neolico, ben oltre 7200 anni fa, fino alla fine dell’età del Bronzo (900 a.C.). Come sull’Isolino anche qui il rinvenimento di due forme di fusione documenta la presenza nell’abitato di un’officina per la lavorazione del bronzo. Dopo oltre un secolo le ricerche sono state riprese con indagini subacquee che hanno permesso di delimitare l’area palificata dell’abitato, di notare diversi allineamen di pali con diversa concentrazione di materiali ceramici e lici. I reper qui recupera sono per lo più aribuibili all’età del Bronzo Anco. PALAFITTA DEL SABBIONE - Cadrezzate Le prime segnalazioni del villaggio del Sabbione risalgono alla seconda metà dell’Oocento ad opera dell’abate G. Ranchet, di A. Stoppani e C. Marinoni. Dopo alcune raccolte occasionali degli anni sessanta e seanta del secolo scorso, tra il 1990 e il 1996, inizia l’esplorazione sistemaca dell’abitato con un programma di ricerca interdisciplinare. L’insediamento preistorico, situato sulla sponda occidentale del lago, si trova a circa 50 metri dalla riva; l’impianto dei pali vercali si estende per una lunghezza di 140 metri da Nord a Sud. Il rilievo topografico subacqueo ha interessato la zona meridionale dell’insediamento dove sono presen una serie di recinzioni concentriche che delimitavano il villaggio verso riva. Grazie alla dendrocronologia (metodo che consente di determinare le date del taglio dei tronchi ulizza come materiale da costruzione individuando l’anno e a volte addiriura la stagione in cui è avvenuto l’abbamento) si sono potu riconoscere i progressivi ampliamen dell’area abitava, evidenzia dall’impianto di palizzate sempre più spostate verso la terraferma, e in grado di racchiudere una superficie sempre più ampia. L’abbamento degli alberi per l’edificazione delle palizzate è avvenuto negli anni 1632, 1599 e 1563 a.C. Il Sabbione è sinora l’unico sito palaficolo italiano dove è stata possibile la ricostruzione planimetrica di struure abitave su base dendrocronologica. “Si palafi"coli preistorici dell’arco alpino” Criteri di iscrizione: Criterio IV La serie dei villaggi palaficoli è una delle più importan fon archeologiche per lo studio delle prime società agrarie in Europa tra il 5000 e il 500 a.C. Le condizioni di conservazione in ambiente umido hanno permesso la sopravvivenza di materiali organici che contribuiscono in modo straordinario a comprendere i cambiamen significavi durante il Neolico e l’Età del Bronzo in Europa in generale e le interazioni fra i gruppi umani delle regioni intorno alle Alpi in parcolare. Criterio V La serie dei si palaficoli ha fornito una visione straordinaria e deagliata sull’asseo insediavo e territoriale delle comunità preistoriche tenuto conto del fao che le prime società agrarie lacustri hanno vissuto nelle regioni alpine e subalpine per un periodo di circa 5000 anni. Le tesmonianze archeologiche individuate hanno permesso una conoscenza unica del modo in cui queste società hanno interagito con il loro territorio grazie alle nuove tecnologie e, ugualmente, a fronte dell’impao dei cambiamen climaci.