Il coordinamento delle attività di prelievo e di

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Il coordinamento delle attività di prelievo e di
Le competenze “medico-legali”
Aosta
Mercoledì 11 ottobre 2006
Il coordinamento delle
attività di prelievo e di
trapianto d’organo
Ida Grossi
Direttore Sanitario
ASL 12 Regione Piemonte
Donazioni d’organo da cadavere
effettive ed utilizzate in Italia 2003
• I donatori cadavere effettivi sono stati
1.042, quelli utilizzati 947.
• Una media di 18,5 per milione di
popolazione (pmp) per i donatori effettivi e
una media di 16,8 per i donatori utilizzati.
• Abitanti in Italia 57.313.000 (dati ISTAT)
• La media europea è di 16,5 pmp.
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
ITALIANA
In Italia il sistema dei trapianti è
coordinato a livello centrale dal Centro
Nazionale Trapianti (attualmente diretto dal
Prof. Nanni Costa) e a livello interregionale
da tre organizzazioni che coprono tutto il
territorio nazionale
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
ITALIANA
1. NIT p (Nord Italian Transplant) comprende:
Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli-Venezia-Giulia,
Trentino, Marche
2. AIRT (ASSOCIAZIONE Interregionale Trapianti)
comprende: Piemonte, Valle d’Aosta, Alto Adige,
Emilia Romagna, Toscana, Puglia
3. OCST (Organizzazione Centro Sud Trapianti)
comprende: Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise,
Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.
la disponibilità di
organi da
trapiantare
sarebbe appena
sufficiente se
tutte le morti
encefaliche
venissero
segnalate e se
nessuno opponesse
diniego al prelievo
PIEMONTE:
donatori utilizzati pmp
“fase del volontariato”
30
28
26
24
22
18,6
20
16,315,6
18
16 13,6
14
12
10
evoluzione del
modello
organizzativo
1997
si forma un gruppo regionale di
coordinamento composto da 6 anestesisti
rianimatori a t. parziale
1999
2000
nomina dei coordinatori locali (e dei relativi
gruppi di coordinamento) in tutte le
aziende, e loro formazione con corso TPM
2000
2002
il gruppo regionale collabora col CRRT nella
raccolta dati, con la Regione per una
campagna informativa, e si occupa di
formazione continua
PIEMONTE:
donatori utilizzati pmp
30
28
25,8
26
23,6
24
22
18,6
18,8
20
17,5
16,315,6
18
16 13,6
14
12
10
“preselezione”
delle segnalazioni
opposizioni %, segnalati e utilizzati pmp
4 mesi precedenti
55
50
45
40
35
30
25
20
15
segnalati pmp
opposizioni %
utilizzati pmp
quando c’è
un donatore…..
…..l’anestesista
non è solo
Coordinamento locale
Supporto H 24
C.R.P.
RIANIMAZIONI
Guida operativa
Second opinion
Second opinion
Dir. Sanitaria
Segnalazione
C.R.R.T.
Liste di attesa
Logistica prelievo
Commissione
in caso di problemi
Tipizzazione
Allocazione
CENTRI
TRAPIANTO
Consenso
Procura
Tecnico EEG
Apparecchio EEG
Media
PIEMONTE:
donatori effettivi pmp
34
32
29,3
27,8
30
26,8
28
26 24
22,6
24
22
20
18
16
14
12
10
34
Donazioni d’organo da cadavere
effettive ed utilizzate in Italia 2003
Regioni e
provincie
autonome
N°
donatori
effettivi
N° donatori
utilizzati
Abruzzo –
Molise
12,8
10,3
Basilicata
11,8
11,8
Provincia
autonoma
di Bolzano
28,2
28,2
Calabria
10
9,5
Sardegna
Campania
8,7
8,3
Sicilia
Emilia –
Romagna
34,6
30
Toscana
Friuli V.G
23,7
19,5
Lazio
11,5
10,2
Liguria
Lombardia
28,8
19,7
Regioni e
provincie
autonome
N°
donatori
effettivi
N° donatori
utilizzati
Marche
23,2
23,2
PiemonteValle
d’Aosta
27,8
26,8
9,3
9
15,6
15
7
6,4
30,6
25,1
4,2
4,2
Umbria
19,6
19,6
Veneto
24,9
23,4
ITALIA
18,5
16,8
Puglia
Provincia
autonoma
di Trento
25,6
18,3
Trapianti d’organo in
Piemonte nel 2005
Attività
213 reni da donatore cadavere,
166 fegati interi o parti di essi
30 cuori,
6 pancreas (in cinque casi in combinazione con il rene)
6 polmoni.
Risultati – Sopravvivenza a 5 anni
77% dei pazienti trapiantati di cuore
71% dei trapiantati di polmone
86% dei trapiantati di fegato
Trapiantati di rene
91% per paziente e 88% per l’organo
Trapianti di tessuti in
Piemonte nel 2005
Prelevate 1024 cornee, 331 delle quali sono state
trapiantate, mentre nel caso delle valvole cardiache
a fronte delle 24 raccolte ne sono state utilizzate 8.
56 placente “processate”, che hanno consentito
145 innesti di membrane amniotiche
156.458 cm² di cute provenienti da 88 donatori
hanno permesso il trattamento di 69 pazienti (15
con grandi ustioni).
Raccolti tessuti muscolo-scheletrici da 5 donatori
cadaveri e da 186 da donatori viventi, trapiantati in
183 riceventi
Trapianti di cellule staminali
emopoietiche
in Piemonte nel 2005
328 autotrapianti in dieci centri piemontesi,
sette dei quali hanno anche effettuato 112
trapianti da donatori compatibili per
caratteristiche tessutali con il ricevente.
Contemporaneamente, è cresciuto anche il
registro dei donatori disponibili a donare
cellule staminali emopoietiche e sangue
placentare.
Piemonte
numero
donatori
Piemonte
Organi
Prelevati
Trapianti Piemonte 2006:
continua il trend positivo
Dal 1° gennaio al 31 marzo 2006 sono stati
Utilizzati 33 donatori su 47 segnalati:
dati che se confrontati con i 34 dell’Emilia
Romagna,
gli 8 della Puglia e i 2 dell’Alto Adige appaiono
decisamente confortanti.
•46 trapianti di rene singolo, 3 doppi, 2 combinati
•9 trapianti di cuore
•35 trapianti di fegato
•2 trapianti di polmone doppio
Iniziative adottate per
incrementare il più possibile le
attività di trapianto
• Progressivo aumento nell’utilizzo di
donatori anziani
• Tecniche di divisione del graft
• Prelievo donatore vivente
• Sensibilizzazione degli operatori sanitari
• Coinvolgimento diretto dei presidi
ospedalieri locali e delle Istituzioni
• Sensibilizzazione della popolazione
Il Medico di Medicina generale o
Pediatra di libera scelta
Donazione
L’Unità operativa
specialistica
Centro Trapianti
Prelievo
Terapia
intensiva
Day
Hospital
Centro Regionale di
Allocazione
Trapianto
Attività della Direzione Sanitaria
nel processo di donazione e
trapianto
• Collabora con il coordinatore locale e i servizi di
diagnostica strumentale (neuroradiologia, TAC)
strategie per il monitoraggio del traumatizzato
attraverso l’assiduo controllo del decorso clinico
(es.
registro
di
neurolesi
dei
quali
quotidianamente seguirne l’evoluzione clinica).
• Per i soggetti che sono a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria chiede l’autorizzazione
a procedere al Magistrato di turno.
• Recepire,
classificare
adeguatamente
ed
archiviare i verbali di prelievo in maniera da
poterne
disporre
qualora
si
rendesse
necessario.
COMPITI ORGANIZZATIVI ED
OPERATIVI DEL DIRETTORE
MEDICO DI PREDIDIO
•Convoca il Collegio Medico
•Partecipa al Collegio Medico
•Redige il Certificato Necroscopico
•Trasmette Copie dei Verbali
•Custodisce gli Originali dei Verbali
COMPITI INFORMATIVI
DIRETTORE
SANITARIO
D’AZIENDA
•
•
•
Regione
Scuole
Associazioni di
Volontariato
• Societa’ Scientifiche
INFORMAZIONE
PROMOZIONE
SENSIBILIZZAZIONE
POPOLAZIONE
OPERATORI SANITARI
COMPITI ISTITUZIONALI
Direttore Sanitario d’Azienda
Direttore Medico
Presidio
FUNZIONI STRATEGICHE
•
•
•
•
•
•
•
Politica Sanitaria Aziendale
Indirizzo
Coordinamento e Supporto
Verifica
Programmazione aziendale
Pianificazione allocazione risorse
Promozione Formazione
COMPITI
•
•
•
•
•
•
•
Gestionali
Organizzativi
Igienico-sanitari
Di prevenzione
Medico legali
Formazione aggiornamento
Miglioramento Qualità
IL “Coordinatore locale”
• Chi è?
• Dove opera?
• Cosa fa?
• Come fa?
IL “Coordinatore locale”
• La Legge n.91 del 1 aprile 1999 (articolo 12), istituisce
la figura del Coordinatore locale, nominato per cinque
anni tra i medici dell’Azienda che abbiano maturato
esperienza nel settore dei trapianti.
• Dal punto di vista formale, il coordinatore locale viene
nominato dal Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria,
sentito il parere del Coordinatore Regionale, mediante
apposito atto deliberativo.
• Il coordinatore locale, nell’esercizio delle proprie
funzioni, dipende dalla Direzione Medica dell’Azienda in
cui svolge la propria funzione e opera in stretta
collaborazione con il Centro Regionale.
IL “Coordinatore locale”
• Medico, esperto, con immagine positiva nel suo ambito
di lavoro, con che abbia piena conoscenza delle unità
potenzialmente generatrici il donatore e di tutte le fasi
operative del processo a cui egli stesso dovrà
partecipare.
• Forte motivazione professionale, gratificato per il lavoro
che svolge.
• Grandi capacità relazionali, (colloqui con i famigliari dei
potenziali donatori e con le altre figure professionali con
le quali si troverà ad interagire nello svolgimento del
proprio lavoro).
• Deve essere
risolutivo.
presente,
• Figura dedicata full-time
collaborativo
e
soprattutto
IL “Coordinatore locale” si
occupa di
IL “Coordinatore locale” si
occupa di
Martedì 29 agosto all’Ospedale degli Infermi è stato eseguito il prelievo
multitissutale (cornee, tessuto osseo e cute) su di un ragazzo deceduto presso la
Rianimazione. Si tratta del primo intervento di questo tipo effettuato nella
nostra Città ed il primo nel 2006 in Piemonte al di fuori di Torino.
L’intervento di prelievo è durato 6 ore, durante le quali si sono alternate le
Équipe di Oculistica dell’ASL 12 di Biella, Chirurgia plastica ed Ortopedia del
CTO di Torino, sempre coordinate dai Medici ed Infermieri della Struttura
Complessa di Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica della nostra ASL,
diretta dal dottor Claudio Pissaia, e con l’ausilio degli Infermieri della Struttura
Semplice del Blocco Operatorio, diretta dal dottor Francesco Tiboldo. Sono
intervenuti in 10, tra Medici ed Infermieri.
“... Altra componente fondamentale in queste situazioni, oltre
all’intervento medico, è l’organizzazione che, grazie al lavoro
congiunto tra Struttura di Rianimazione, Direzione dell’Ospedale
e Direzione Sanitaria dell’Asl, deve:
• gestire ed espletare l’iter burocratico con la Banca degli Organi e
dei tessuti di Torino;
• rendere disponibile una sala operatoria per un tempo molto
prolungato da aggiungere alla normale programmazione;
• creare un team di medici ed infermieri che assicuri l’operatività
costante per l’assistenza al donatore, l’intervento di prelievo e la
conservazione del materiale prelevato;
• coordinare il lavoro con le equipe mediche provenienti da altri
presidi sanitari non biellesi."
DONAZIONE E TRAPIANTO:
ARRIVANO I “SUPER
INFERMIERI”
master italiano, post laurea di primo
livello per il "Coordinamento
infermieristico di donazione e
trapianto di organi e tessuti"
DONAZIONE E TRAPIANTO:
ARRIVANO I “SUPER
INFERMIERI”
A Pisa, un master
italiano, post laurea di
primo livello per il
"Coordinamento
infermieristico di
donazione e trapianto di
organi e tessuti"
L’organizzazione dei
trapianti in Spagna
• Coordinamento del processo di donazione e trapianto.
• Mantenimento ed aggiornamento delle liste d’attesa
dei trapainti di organi solidi.
• Applicazione dei criteri di allocazione.
• Produzione di regolamenti e reports.
• Documenti di consenso.
• Promozioine e coordinamento di studi multicentrici e
progetti di ricerca relativi alla donazione ed al
trapainto.
• Diffuzione dell’informazione sulla donazione ed il
trapianto alle figure professionali e a tutta la
popolazione in generale.
• Analisi statistica dei dati sulle attività di donazione e
trapainto.
• Partecipazione e promozione di corsi di
addestramento, ecc.
Il coordinamento ospedaliero
• 140 teams distribuiti in ospedali in tutto lo stato.
– Nei centri di prelievo il coordinamento è eseguito da una
sola persona
– Negli Ospedali di riferimento e nei centri di Prelievotrapainto, il coordinamento è fatto da una team di medici e
infermiere.
• La missione è quella di:
– convertire tutti i potenziali donatori in del centro in donatori
effettivi
– attivare le procedure di trapianto, se si suppone che il
donatore sia multiorgano contattando il Coorinamento
nazionale per ottenere lo scopo di avere un paziente con un
impianto funzionante
• Lui/lei è un operatore sanitario responsabile per l’intero
processo della donazione, direttamente referente al direttore
sanitario e il suo lavoro è ad un livello professionale simile a
quallo di ogni altro specialista.
Il programma di controllo
della qualità dell’ONT
• Lo svuluppo importante nel programma di donazione in
Spagna è stato il risultato dello sforzo fatto per superare
problemi quali il mancato riconoscimento dei donatori, la
gestione dei donatori e aspetti organizzativi, l’approccio
alle famiglie del prelievo. Questi sforzi sono stati fatti da
tutti gli operatori implicati nel processo, soprattutto dai
team ospedalieri di coorinamento del trapainto.
• Tuttavia, l’aumento progressivo della richiesta impone
l’allungamento delle liste d’attesa e della mortalità
nell’attesa. Quindi la organizzazione responsabile di
procurare l’organo deve assicurarsi che nessun
potenziale donatore sia perso per mancanza di
valutazione, mancanza di comunicazione, o che nessuna
famiglia di potenziale donatore non sia avvicinata.
Il programma di controllo
della qualità dell’ONT
•
•
Il prcesso di donazione e trapianto d’organo è lungo e
complesso e richiede valutazione continua per rilevare dove,
quando e perchè i donatori vengono persi e di conseguenza
per trovare le soluzioni più appropriate.
E’ necessario identificare aree su cui dirigere gli sforzi,
all’unico scopo del miglioramento del processo.
Il programma mira al successo in tre obiettivi specifici:
1. Definire la capacità teorica del reperto di organi in relazione
alle caratteristiche dell’ospedale.
2. Rilevare le discrepanze durante il processo della donazione e
la procura degli organi e analizzare le cause di potenziali
perdite di donatori, coime strumento per identificare aree di
miglioramento.
3. Descrivere i fattori legati all’ospedale con impatto sui risultati
del processo di donazione e trapianto.
Classificazione degli
ospedali
Gli Ospedali sono classificati in tre categorie in base alla presenza di
alcune strutture/attività:
•Tipo1: Grandi centri di riferimento con tutte le strutture 24/24 h
inclusa neurochirurgia, e servizi di trapianto d’organo.
•Tipo 2: Centri con neurochirurgia ma senza servizi di trapianto.
•Tipo 3: Centri senza servizi di trapianto e senza neurochirurgia.
Metodologia
Simile alla valutazione interna, basata sulla revisione di tutte le cartelle
mediche riferite a pazienti deceduti in un anno in diverse terapie
intensive dell’ospedale. Per la raccolta dell’informazione vengono usate
schede specifiche e viene consegnato un apposito manuale di procedure
ai valutatori. L’ONT ha un programma informatico che elabora
automaticamente le schede, e genera un report di valutazione. Questo
report verrà inviato al team di coordinamento dei trapianti dell’ospedale,
ai Direttori, al coordinamento autonomo ed all’ ONT.
Rete integrata di servizi
Caratteristiche
•
•
•
•
•
•
•
Minima congestione
Alta specializzazione
Minima rivalità tra servizi
Massima efficienza tecnica
Minima ridondanza
Elevata casisitica
Rapido spostamento dalla
periferia
s
s
H/S
H
H
Il termine “rete” suggerisce
• Ruoli chiari e responsabilità diffusa
• l’impegno (appointment) di una persona con
la responsabililtà globale, sia un clinico, un
manager, o altro ruolo professionale
• chiara definizione di miglioramento del
servizio
• Prove di efficacia documentate
• Implementazione efficace di linee guida
condivise
• Controllo di qualità
• Coinvolgimento dei pazienti
• Report annuale
• Accordo di tutti a partecipare
Vantaggi di una organizazzione
di rete
• Flessibilità
• Robustezza
• Mezzo per standardizzare la cura
• Migliorare l’accesso
• Ridurre ogni effetto di “decadimento
da distanza”
• Diffusione veloce dell’innovazione
• Abilità a rispondere velocemente a
modifiche ambientali rapide
Il modello della rete inter-ospedaliera per la
donazione d’organo
L’organizazione
• Il governo della rete
• La dimensione /tipo delle aree sulla
base di dati epidemiologici/geografici
• Ruolo e standards delle Unità operative
coinvolte
–
–
–
–
Centri HUB
TI HUB
DEA HUB
Sistemi emergenza-urgenza 118
• Monitoraggio e validazione del processo
• Educazione/training
Livelli di rete
Emergente
Società
Associazione
Organizazione
Lavoro
Tecnologia
Presente
Fisico
Intangibile
Il livello superiore della rete
La coalizione
• Dall’uso di sinergie potenziali che derivano da
una stretta cooperazione tra diverse reti,
scaturirà una coalizione logistica integrata.
• L’uso di sinergie di cooperazione con altre reti
peremetterà un’ampliamento di interessi da
ineteressi diversi e un servizio integrato di
attività.
• Queto genererà una visione innovativa e
manageriale di tutti i partners della coalizione.
• Il nuovo assioma non sarà determinato
dall’efficienza interna ed esterna, ma sarà
integrato dall’economia della rete.