Le sorelle d`Europa - Camera di Commercio di Parma
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Le sorelle d`Europa - Camera di Commercio di Parma
mercati esteri Le sorelle d’Europa: Italia e Spagna camminano verso uno stesso orizzonte? Molti aspetti ci fanno sentire simili alla Spagna. Da un passato difficile a un presente segnato dalla sfiducia dei mercati. Ma quanto conosciamo i nostri "vicini"? Elena Olloqui Palacio Sviluppo storico della Spagna: facendo passi da gigante dal 1978 e come si è arrivati fin qui Quando si tratta della Spagna è consigliabile fare previamente un breve riferimento alla sua storia più recente. Mentre i paesi europei si sono rialzati economicamente dopo i disastri provocati dalla seconda guerra mondiale, in Spagna si è verificato un ritardo, date le politiche autocratiche del regime dittatoriale franchista. Nel 1975, anno in cui morì Francisco Franco, si avviò il processo di transizione verso la democrazia che è stato lodato come un esempio di cambiamento in pace, con la collaborazione di tutti e attraverso dei meccanismi popolari di consenso, culminato nel 1978 con la ratifica della Costituzione spagnola attuale. Da questo momento non tutto è stato semplice per il nuovo sistema politico spagnolo, guidato da Adolfo Suàrez e dal suo partito Unione di Centro Democratico (UCD). L’ostacolo più grande alla democrazia spagnola si è verificato già nel 1981, quando il 23 febbraio al Congresso dei deputati non si sono presentati soltanto i politici del Congresso e del Senato (si votava l’investitura del successore di Suàrez, Leopoldo Calvo-Sotelo) ma anche Fernando Tejero, tenente colonnello della Guardia Civil (un corpo di polizia militare spagno- Basilica Pilar, Saragozza. PARMA economica 75 mercati esteri la) e diversi membri delle Forze Armate, che presero il Congresso con le armi. Si trattò di un assalto che durò 17 ore, le più lunghe della democrazia spagnola1. Un tentativo di colpo di Stato che vari componenti delle forze militari attuarono per riconquistare un potere e una centralità nel sistema statale che avevano prima con Franco, e che in seguito si era ridotto. Una volta sconfitto definitivamente il fantasma della dittatura, in Spagna si è sviluppato un tacito bipartitismo: la torta si divide tra Partito Socialista (PSOE) e Partito Popolare (PP). Dal 1982 al 1996 Felipe Gonzàlez, leader del PSOE, ha governato la Spagna, il periodo più lungo di governo nella neo-consacrata democrazia spagnola. Poi la situazione politica si è ribaltata, lasciando il governo a Josè Marìa Aznar, leader del PP, che dal ‘96 al 2004, ha occupato la carica di capo dell’esecutivo. Sono stati diversi e trasversali gli scandali e i casi di corruzione che hanno coinvolto entrambi i partiti, dal PSOE (caso GAL2, caso Juan Guerra3 e caso Filesa4) al PP (azione Prestige5, guerra di Iraq6, e 11-M7). Tuttavia, la Spagna ha fatto registrare nel corso degli ultimi anni del '900 una crescita economica molto spinta, nel tentativo di raggiungere il livello delle potenze economiche europee. Anche l’entrata nell’Unione Europea ha fatto sì che la Spagna sviluppasse il proprio sistema agro-alimentare, grazie in parte agli aiuti beneficiasi della PAC (Politica Agraria Comunitaria)8. Per scoprire le origini della crisi economica in Spagna bisogna parlare della liberalizzazione economica portata avanti dall’allora presidente Aznar, soprattutto con sua legge urbanistica del ‘98, insieme alla riforma del lavoro del 20029. La rivalutazione del territorio edificabile da parte delle amministrazioni locali diede luogo non solo a casi di corruzione e arricchimento personale con mezzi pubblici, ma anche a un aumento delle abitazioni costruite e a un’economia nazionale basata in grande percentuale sull’edilizia - nel 2007 arriva fino al 17,9% del Pil, secondo dati dell’Istituto Spagnolo di Statistica (Ine). Dal 2004 al 2011 il governo Zapatero ha varato diverse leggi per la tutela dei diritti sociali e civili: tra le più note, il matrimonio omosessuale. In campo economico, il presidente dell’esecutivo esaltava nelle varie conferenze stampa la “grande crescita del paese negli ultimi anni”, vantando in aggiunta “il sistema finanziario nazionale più solido al mondo”10, successi che poi risulteranno effimeri. L’aumento del Pil è stato in gran parte conseguente all’attività edile (che nel 2010 arrivava a rappresentare il 10,9% del Pil11), raggiungendo nel 2006-08 traguardi impensabili come la costruzione di un numero di abitazioni maggiore di quello edificato nello stesso periodo in Italia, Germania, Francia e Regno Unito messi insieme. Questi dati indicavano la crescita di una grossa bolla immobiliare, che comportava anche un aumento costante dei prezzi delle abitazioni (che nel 2007 arriva a una media di 2.905 euro a metro quadro, un aumento di più del doppio nel giro di 10 anni12). Gli aumenti nel prezzo della casa non si accompagnavano, però, a un aumento nel potere di acquisto dei cittadini. Questi ultimi, davanti alla necessità di trovare un’abitazione, si indirizzarono presso gli istituti di credito e i mutui si fecero sempre più diffusi. La logica finanziaria vole- Tab. 1 - Prezzo medio delle abitazioni (anno 2007, valori in euro/mq) 1 www.elpais.com/especial/23-f/30aniversario 2 GAL: Gruppo Antiterrorista di Liberazione, organizzazione terroristica di Stato creata per combattere il terroristi di ETA. Tra il 1983 e il 1987 i GAL sono responsabili di 23 assassinii, compresi anche vittime della società civile. Nel 1987 la notizia delle implicazioni politiche nei GAL arriva ai giornali, e testate come El Mundo indagano sui legami tra il governo socialista e i GAL. 3 Felipe Gonzàlez nomina come vicepresidente del Governo Alfonso Guerra, accusato di favorire direttamente il fratello, Juan Guerra, allora disoccupato. In concreto, Juan viene scelto per lavorare in un ufficio della delegazione del governo dell’Andalusia come assistente di suo fratello. Lo scandalo arriva ai media quando l’ex moglie di Juan, dopo essere stata aggredita dall’ex marito, distribuì i documenti che provavano il coinvolgimento di Juan e Alfonso. Lo scandalo fece dimettere dalla carica di vicepresidente del Governo Alfonso Guerra. 4 Caso di corruzione derivato dalla creazione di una serie di aziende fittizie (Filesa, Malesa e Time-Export) il cui fine era il finanziamento illegale del PSOE per fare fronte alle spese della campagna elettorale del 1989. L’indagine giudiziaria comincia nel 1995 e la sentenza arriva due anni dopo, ed è in questo periodo che lo scandalo raggiunge l’opinione pubblica. 5 Il governo Aznar gestì malamente la situazione ambientale più catastrofica che la Spagna abbia dovuto affrontare negli ultimi anni. Si tratta del caso della petroliera Prestige, che nel novembre 2002 a 50 km al largo della costa della Galizia riportò un guasto, ma venne allontanata e pochi giorni dopo affondò a 250 km della costa, inabissandosi a più di 3.500 metri di profondità. La conseguente fuoriuscita di petrolio fu così molto meno raggiungibile e gestibile. Migliaia di volontari aiutarono nella pulizia delle spiagge, che non hanno un valore meramente ambientale ma anche economico vista la grande importanza della zona nella pesca e nella raccolta di frutti di mare. 6 Nel 2003 il governo spagnolo decide di appoggiare il presidente statunitense Gorge W. Bush nella campagna per invadere l’Iraq, in contrasto con le manifestazioni dei cittadini, ed in special modo del settore degli artisti, cineasti e personalità dello spettacolo, raggruppatesi sotto il moto “No a la guerra”. Il dissenso popolare contro la partecipazione spagnola nella guerra non trovò uno sfogo fino a quando, nel 2004 e come parte del proprio programma elettorale, Zapatero ritirò le truppe dal paese mediorientale. 7 La mattina dell'11 di Marzo del 2004 si rivelò tragica per il popolo spagnolo e in particolare per il suo centro territoriale e politico, Madrid. Verso le 7:30 sopravvennero gli attentati terroristici più gravi della storia del Paese: una serie di bombe esplosero in quattro treni di pendolari, di cui una di questi nelle vicinanze della stazione principale, Atocha. Il risultato fu drammatico: 192 morti e più di 1.400 feriti. Purtroppo la reazione politica, soprattutto dei membri del governo, in quei giorni impegnati in campagna elettorale, si rivelò nefasta. Mentre l’attentato era rivendicato a livello internazionale come un atto di terrorismo islamico, l’esecutivo di Aznar insisteva con forza su fantomatici indizi che collegavano l’attacco a ETA. Il sentimento degli spagnoli, consapevoli di essere stati ingannati, penalizzò il governo il 15 marzo, solo 4 giorni dopo, nelle elezioni che diedero la vittoria al leader dell’opposizione Zapatero. 8 www.maec.es/es/MenuPpal/Espanay UE/Politicascomunitarias/Paginas/Polticas%20Comunitarias%2015.aspx#sec5 76 PARMA economica mercati esteri Barcellona, Parque Guell. va che, qualora il debitore non La Spagna (46,1 potesse più pagare il mutuo, la banca avesse la possibilità di milioni di abitanti) requisire la casa (e con i prezcostituisce la zi sempre in aumento questo quinta economia assicurava notevoli profitti agdell’Unione Europea giuntivi al sistema bancario). e la quarta della Purtroppo, le situazioni dove zona euro (11,5% del sembra di poter crescere all’infinito sono destinate, prima o Pil della eurozona) poi, a rivelare un’essenza illusoria. Con lo scoppiare della crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti nel 2008 arrivarono anche nel sistema bancario spagnolo i timori legati ai prestiti tanto 9 La legge urbanistica del 1998, che ampliava il terreno urbanizzabile, si allegramente rilasciati in passato. presentò come una formula per facilitare La crisi finanziaria che si verificò in Eul’accesso dei giovani alle abitazioni, attraverso un aumento dell’offerta immoropa nel 2009 diventò una questione di biliare in previsione di un conseguente abbassamento dei prezzi, che però condebito pubblico nel 2011, giacché per far tinuarono a salire anche in maniera più rapida. La riforma del lavoro del 2002 fronte ai bisogni di liquidità delle banche invece promuoveva l’assunzione di personale limitando i diritti dei disoccupati, lo Stato si indebitò ancor di più. Nel fratma favorendo le aziende che assumevano, abbassando così la disoccupazione. tempo, per mantenere gli accordi presi con Questa riforma fu molto polemica all’Unione Europea, la Spagna tenta di agilora, creando il primo sciopero generale contro il governo Aznar, il 20 giugno re riducendo la propria spesa. Tuttavia il 2002, per protestare contro le misure più restrittive. debito pubblico spagnolo, a differenza del 10 25-09-2008 http://www.publico. caso italiano, non è affatto tra i più grandi es/dinero/153948/zapatero-califica-alsistema-financiero-espanol-como-el-masdi Europa: in percentuale sul Pil raggiunge solido-del-mundo 11 Rapporto della Federazione Svizzera il 69,3% nel 2011, di fronte ad una media sulla Spagna. dell’Unione Europea del 82,5% (in Italia 12 Prezzo medio dell’abitazione 2007 secondo dati della Società di Tassazione arriva a quota 120,7%, oltrepassata solo spagnola. dalla Grecia), mentre i singoli cittadini 13 Dati Eurostat. 14 Tra gli effetti di queste attività, il spagnoli maturano un grande debito prigoverno spagnolo ha dovuto nazionalizzare Bankia nel maggio 2012: www. vato13. Nel 2012 la Banca Centrale Euroabc.es/20120509/economia/abci-bankiapea ha tentato di dare liquidità alle banche nacionalizacion-201205091443.html con i prestiti all'1% che sono rimasti negli Istituti di credito invece di arrivare all’economia reale. La politica statale di austerity ha portato negli ultimi anni a un periodo di recessione economica e a un calo nei consumi in certo senso perché i lavoratori hanno subito diverse ondate di licenziamenti di massa. Con l’aumento della disoccupazione, le banche incassano con grande ritardo i pagamenti dei mutui concessi in passato per comprare la casa, e anche se l’istituto di credito si prende l’abitazione per insolvenza, il mercato immobiliare è sempre più saturo di offerta ma mancano i compratori. Davanti a questa difficoltà a vendere i prezzi cominciano ad abbassarsi. Per non dimostrare nei propri bilanci una perdita, alcune banche ricorrono al falso in bilancio. A discapito di questi tentativi, diverse si sono trovate in grossa difficoltà e hanno deciso di fondersi con altri istituti e casse di risparmio che operavano a livello locale per diventare più solide. Si sono dimezzati così i lavoratori del settore, ma i tagli non sono arrivati agli alti dirigenti, rimasti invariati anche nei nuovi istituti associati14. Nel novembre del 2012, in maniera anticipata, Zapatero convoca le elezioni e lascia la carica di capo del governo all’allora leader dell’opposizione, e per la terza volta candidato, Mariano Rajoy. Situazione economica attuale: i più PARMA economica 77 mercati esteri Tab. 2 - Indicatori macroeconomici spagnoli grandi fra i PIIGS e il disagio sociale (indignados) Come si legge nel rapporto del governo svizzero sulla Spagna del 2011, «dopo l’adesione all’UE il cammino percorso dal paese è stato notevole. In materia economica, si è dimostrato un Paese particolarmente “spettacolare” grazie alla ristrutturazione del settore industriale, l’outsourcing delle grande imprese spagnole e anche grazie al rinnovo delle grandi infrastrutture, soprattutto di trasporto (ferroviario, aereo e stradale)». Ma il Paese punta anche all’estero: le esportazioni a ottobre 2012 sono cresciute dell’8,6% rispetto all’anno precedente14. In generale, però, il saldo commerciale spagnolo risulta negativo, con 48,8 miliardi di euro in meno rispetto al 201115. A danneggiare questa tendenza positiva degli ultimi anni è stata la crisi, che ha portato con sé sintomi di recessione nel 2012. Purtroppo l’export non basta per attenuare le conseguenze del calo generale dell’economia, nel quale spicca il dato più drammatico della disoccupazione che raggiunge cifre record, essendo la più alta Uno dei settori antid’Europa (anche maggiore del- crisi è il turismo in la Grecia) con il 26% della pocui, per ricavi, la polazione e il 55% dei giovani 16 Spagna è seconda al senza lavoro . Il 15 maggio 2011 è sorto in mondo dopo gli Usa Spagna un movimento di protesta pacifica, che occupava piazze e luoghi pubblici delle più grandi città, manifestando contro la classe politica che non ha saputo combattere la crisi. Questo movimento degli “indignados” prendeva ispirazione da Stéphane Hessel, soldato della resistenza francese durante la seconda guerra mondiale, che pubblicò un libro dal titolo Indignez-vous (indignatevi). Questo disagio sociale è cresciuto fortemente in parte perché il governo, oltre a tagliare nella spesa pubblica, ha aumentato pure le tasse: per questo, passeggiando per le città spagnole si vedono sempre più negozi che, non potendo far fronte alla pressione fiscale, chiudono o svendono per fine attività. Tra il 2008 e il 2012 un totale di 1.888.078 aziende hanno chiuso la proManifestazione degli Indignados alla Puerta del Sol di Madrid. 14 Luca Veronese, L’austerity blocca la Spagna ma gli aiuti sono più lontani, Il Sole 24 Ore, 3 gennaio 2013, p.9 15 Ine e Ministero Spagnolo dell’Economia e la competitività 16 Dati Eurostat ottobre 2012 78 PARMA economica mercati esteri pria attività, mentre la nuova imprenditoria nello stesso periodo raggiunge il valore di 1.732.007 di nuove aziende, con un saldo negativo di 156.071 imprese17. Un’altra misura impopolare del governo Rajoy è stata quella di togliere la tredicesima ai lavoratori pubblici, che per la prima volta dal 1947 quest’anno non hanno percepito questa componente dello stipendio18. Ma nel programma di Rajoy c’è stato anche spazio per modificare i piani di pensionamento: a gennaio 2013 entra in vigore la nuova legge, per la quale in pensione si potrà andare con 65 anni e un mese, aggiungendo un mese in più progressivamente per ogni anno che ancora manca al pensionamento19. Nel 2010 il Pil spagnolo, sulla base dei principali settori produttivi, è composto per il 2% dall’agricoltura, per il 26% dall’industria (compreso il settore edile) e per il 71% dai servizi. La Spagna ha puntato su quest’ultimo settore grazie anche all’importanza del turismo. Con 44 patrimoni dell’Umanità riconosciuti dall’Unesco (superata solo dall’Italia con 47) e Tab. 3 - Principali indicatori economici della Spagna 2009 2010 1.053,9 1.054,6 Pil (miliardi/euro) -3,1 -0,2 Crescita del Pil reale (variazione%) 1,1 3,3 Tasso di inflazione (in %) -4,3 1,2 Consumi privati 53,8 60,1 Debito pubblico (% Pil) -50,1 -51,9 Saldo commerciale (miliardi/euro) * Previsioni Fonti:Ine e Ministero Spagnolo dell'Economia e la competitività 2011 1.073,4 0,7 2 -0,9 69,5 -48,8 2012* 1.050,6 -1,5 1,3 n.d. n.d. -42,5 2013* 1.062,9 0,2 n.d. n.d. n.d. -34,1 Tab. 4 - Indicatori sociali spagnoli Lingue Distribuzione territoriale Struttura demografica (quota %) 17 Dati Ine Directorio central de empresas 18 www.abc.es/20120716/archivo/abcipaga-extra-franco-201207132031.html 19 www.cadenaser.com/economia/articulo/ jubilacion-ordinaria-65-anos-mes-2013/ csrcsrpor/20130101csrcsreco_3/Tes Spagnolo/castigliano (ufficiale); catalano, gallego, basco, valenziano (co-ufficiali, solo nelle rispettive regioni: catalogna, galizia, paesi baschi, valencia) 17 comunità autonome, suddivise in 50 province 0-14 anni: 14,8% 15-64 anni: 68,1% over 65 anni:17,1% 40,9 anni gli uomini; 43,8 anni le donne; 42,4 anni Età media Tasso di crescita della 0,36% popolazione (in %) Rapporto uomini/donne 49,34% uomini/ 50,66% donne Fonti: Ine e Ministero degli Affari esteri Rapporto sulla Spagna PARMA economica 79 mercati esteri Tab. 5 - Confronto Italia-Spagna Prodotto interno lordo Indice dei prezzi al consumo Tasso di attività Tasso di disoccupazione Costo del lavoro Indice di produzione industriale Saldo bilancia commerciale Euribor -2,4% Iii trim/12 (Var. Annuale) 2,5% nov/12 (var. annuale) 56,9% III trim/12 9,8% III tim/12 1,7% III trim/12 -6,5% gen-ott/12 (var. annuale) 7.546,99 mln € gen-ott/12 0,549% (dic/12 valore medio) -1,6 Iii trim/12 (Var. Annuale) 2,9% nov/12 (var. annuale) 60,12% III trim/12 25,02% III trim/12 0,1% III trim/12 -5,6% gen-ott/12 (var. annuale) -28.952,84 mln € gen-ott/12 0,549% (dic/12 valore medio) Fonti: Ine, Istat, Eurostat i suoi 7.880 km di costa, la Spagna attira i visitatori che nel 2010 portarono 39.596 milioni di euro all’economia spagnola20. Un anno dopo gli introiti per il turismo sono cresciuti del 14% permettendo alla Spagna di posizionarsi al secondo posto al mondo, dopo gli Stati Uniti, per incasso dovuto al settore dei servizi. Nel 2012 la Spagna ha ospitato 57,7 milioni di visitatori, 2,7% in più rispetto all’anno precedente21. La speranza di vita spagnola è la terza più alta al mondo, con una media di 82,2 anni in base ai dati dell’Organizzazione Economica di Cooperazione e Sviluppo 20 Dati Ine Ingresos y pagos por turismo 21 www.rtve.es/noticias/20130122espana -recibio-577-millones-turistas2012-27-mas-2011/604284.shtml Tab. 6 - Esportazioni della provincia di Parma per area geografica e per Paese (al 30-96-2012 e al 30-06-2011, valori in euro) 80 PARMA economica mercati esteri Tab. 7 - Import/Export Italia - Spagna (OCDE), e la seconda riguardo alla popolazione femminile, che arriva nel 2010 a 85,3 anni22. La Spagna vanta anche un ottimo sistema sanitario, grazie all’alta formazione del personale: un medico studia per sei anni all’università, prepara per un anno l’esame del Medico Interinale Residente (MIR) che una volta superato consente di passare tre anni di apprendimento in una sede ospedaliera affiancando i medici professionisti. Anche il sistema nazionale di trapianti di organi è all’avanguardia, riportando un tasso di donazione che colloca il Paese al primo posto mondiale, con un aumento, nel 2011, del 12%23. Tab. 8 - DOP-IGP: evoluzione del numero di prodotti certificati per Paese 22 Dati www.oecdbetterlifeindex.org/ topics/health/ 23 www.lamoncloa.gob.es/ServiciosdePrensa/NotasPrensa/ Paese 2003 2004 2005 2006 2007 2003/2007 Italia 121 145 151 155 163 35% Francia 131 140 143 147 155 18% Spagna 67 84 91 97 108 61% Portogallo 82 92 93 93 104 27% Grecia 81 84 84 84 85 5% Germania 65 69 69 69 71 9% Regno Unito 26 29 29 29 29 11% Austria 12 12 12 12 12 Rep. Ceca n.d. 3 3 3 9 200% Olanda 5 6 6 6 6 20% Belgio 4 4 4 4 5 25% Irlanda 3 3 3 3 4 33% Lussemburgo 4 4 4 4 4 Danimarca 3 3 3 3 3 Svezia 2 2 2 2 2 Finlandia 1 1 1 1 1 Slovenia 1 Polonia 1 Totale EU 607 681 698 712 763 25,70% Fonte: Eurostat – Food Safety – From Farm to Fork Statistics. Elaborazione: Maurizio Esposio DOP e IGP: i numeri della qualità PARMA economica 81 mercati esteri Rapporto commerciale Spagna-Italia: il giro tra i prodotti tipici di qualità Il legame economico che unisce il nostro paese con la Spagna si è rafforzato grazie alla sua entrata nel mercato unico dell’Unione Europea, a partire dal 1986. Nel 2009, l’Italia è stata il terzo mercato europeo di destinazione per i prodotti spagnoli, solo superata da Germania e Francia24. Nel 2011, le esportazioni della Spagna verso l’Italia arrivano a quota 17.007 milioni di euro, aumentando di un 3% rispetto all’anno precedente25. Parallelamente, la Spagna diventa nel 2011 la quinta destinazione delle nostre esportazioni, dopo Germa- nia, Francia, Stati Uniti e Svizzera26. Per la provincia di Parma la Spagna rappresenta nel 2012 il quinto mercato dove destinare l’export del territorio. Tra i prodotti che viaggiano attualmente dall’Italia alla Spagna si trovano: derivati dalla raffinazione del petrolio (951.315 migliaia di euro), chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie (540.144 migliaia di euro) e abbigliamento, escluso quello in pelliccia (468.180 migliaia di euro)27. Quelli quelli che riceviamo dalla Spagna sono principalmente: autoveicoli La Borsa di Madrid Tab. 9 - Vendite di prodotti certificati per le principali categorie (valore) Produzione Venduta Milioni di Euro 2002 2005 Carne fresca e frattaglie 91,1 137,98 Prodotti a base di carne 60,47 130,58 Spagna Formaggi 109,4 169,68 Oli e grassi (olio d'oliva, burro, ecc.) 58,24 108,75 Ortofrutta e cereali freschi e trasformati 131,32 192,5 Carne fresca e frattaglie n.d. 34,2 Prodotti a base di carne 1.301,35 1.568,85 Italia Formaggi 2.439,22 2,726,84 Oli e grassi (olio d'oliva, burro, ecc.) 44,45 78,29 Ortofrutta e cereali freschi e trasformati 22,29 182,53 Fonte: Eurostat. Elaborazione: Maurizio Esposito DOP e IGP: i numeri della qualità Paese Categoria di Prodotto 82 PARMA economica 24 Dati ICE, quote di mercato in serie storica. 25 Rapporto economico e commerciale sull’Italia (aprile 2012) elaborato dalla Segreteria di Stato sul commercio della Spagna. 26 Ibidem. MinisterioSanidadServiciosSocialesIgualdad/2012/ntmpr100 112_Trasplantes.htm 27 Dati Ice 2012 (da gennaio a luglio) principali prodotti esportati ed importati tra Italia e Spagna mercati esteri Tab. 10 - Bilancia commerciale agroalimentare (bevande incluse) Spagna/Italia (valore in miglieia di euro) Museo Guggenheim di Bilbao. (1.267.973 migliaia di euro), metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi; combustibili nucleari (777.509 migliaia di euro) e chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie (775.608 migliaia di euro). Nel bollettino economico della Camera di Commercio italiana in Spagna del primo trimestre 2013, si riportano anche due grafici relativi a import/export tra i due Paesi. In questi si vede come i principali beni di scambio sono materie prime, prodotti industriali e beni strumentali, seguiti dai beni di consumo e dell’agroalimentare (che nel caso spagnolo supera più frequentemente la frontiera italiana). Questa particolarità dell’agroalimentare può essere attribuita in certa misura alla circolazione dei prodotti DOP e IGP, cuore del settore nei due Paesi. In particolare, la Spagna è stato il Paese che ha maggior- PARMA economica 83 mercati esteri Tab. 11 - Export spagnolo agroelimentare verso l'Italia (2011 valore in migliaia di euro) mente visto crescere il numero di prodotti certificati nel periodo dal 2003 al 2007 con un totale di 447 DOP e IGP registrati, diventando il paese con il più alto tasso di crescita in valore assoluto del periodo28. Per l’imprenditoria italiana la Spagna si presenta come un orizzonte pieno di opportunità verso il quale puntare. Tra i suoi vantaggi si trova un collegamento privilegiato con i Paesi del Sud America e con quelli del Nord Africa. Altri incentivi per investire in Spagna sono gli strumenti specifici attivati per favorire le attività di ricerca e innovazione (R&I), un regime di oneri deducibili vantaggioso e l’imposta sul reddito delle società pari al 25% per le Piccole e Medie Imprese29. Per altre informazioni rimandiamo a siti web molto esaustivi come www. investinspain.org e quello dell’ambasciata italiana in Spagna. 28 DOP e IGP: i numeri della qualità, Maurizio Esposito, Istat, 12 settembre 2008 29 Icex http://www.investinspain.org/ icex/cma/contentTypes/common/records/ mostrarDocumento/?doc=4302683 Treno alta velocità, Saragozza. 84 PARMA economica mercati esteri Cultura, formazione e fuga dei cervelli: esportando la generazione più preparata della Storia Sebbene il sistema dell’istruzione spagnolo si sia modernizzato dagli anni 70 ad oggi, le diverse riforme scolastiche non hanno saputo adeguarsi alla formazione richiesta dal mercato del lavoro. Si aggiunge un altro problema nel caso della Spagna, cioè la percentuale di abbandono scolastico più alta dell’Unione Europea. Secondo lo studio Education for all svolto dall’Unesco nel 2012, un giovane spagnolo su tre (di età compresa tra i 15 e i 24 anni) ha lasciato i propri studi senza averli finiti, mentre la media europea è di circa la metà, il 14%. Tuttora una cosa è certa: con la crisi economica il numero di spagnoli che hanno la residenza all’estero è aumentato. Nel 2012 il loro numero è di 1.816.835, un terzo dei quali sono andati in Europa, in particolare verso Francia e Germania30. Il saldo migratorio spagnolo è stato addirittura negativo nel 2011, per la prima volta in 10 anni, quando sono uscite dal Paese più persone (507.740) di quante ne siano entrate (457.650)31. Da tempo si parla di fuga di cervelli, di “esportazione di giovani preparati” e di ricerca di un lavoro senza frontiere. Con un futuro sempre più cupo e la disoccupazione giovanile sempre in aumento, i giovani intraprendono l’avventura all’estero con coraggio e pianificazio- ne. Trovare i consigli sulla rete è semplice: sono abituati a contattare le ambasciate nel Paese e informarsi presso le Camere di Commercio in loco, consultare il sito web di Eures per il lavoro all’interno dei Paesi membri dell’Unione Europea insieme al portale della Fundaciòn UniversidadEmpresa e altri siti dedicati alla ricerca di occupazione idonei a ogni Paese di destinazione. Uno dei tasti dolenti per i giovani spagnoli continua a essere la competenza linguistica: solo il 35,5% della popolazione spagnola conosce l’inglese e, comunque, in questo terzo solo due persone su dieci ha un livello avanzato32. Così, prima di lasciare il Paese di origine sono in tanti a frequentare corsi di lingue straniere: quasi da poter parlare di un vero e proprio boom del settore. All’inizio del 2012, si stimavano circa 200.000 gli spagnoli che durante l’anno avevano intenzione di frequentare un corso di lingua all’estero. In media un corso di quattro settimane per adulti, con quattro lezioni giornaliere e soggiorno, può costare tra 2.000 e 2.200 euro, a seconda della destinazione, volo escluso33. La spesa iniziale non scoraggia i giovani spagnoli che, investendo nel miglioramento della propria formazione, cercano sempre più spesso il loro percorso oltre i confini nazionali. 30 Dati del Padrón de españoles residentes en el extranjero (PERE) dell’Ine (Istituto Spagnolo di Statistica) 31 Ibidem 32 www.elmundo.es/elmundo/2012/11/29/ espana/1354200086.html?a=3fd35 6758bee2f851b54a582b5855fbc&t =1354206639&numero= 33 www.20minutos.es/noticia/1299167/0/ fuga/cerebros/espana/ 34 Dati della banca mondiale per il 2009. http://datos.bancomundial.org/indicador/AG.LND.ARBL.ZS/countries/ESIT?display=graph Plaza Espana, Sevilla. PARMA economica 85 mercati esteri L’agricoltura, maggiore beneficiaria del sostegno UE La PAC è stata una delle politiche più vantaggiose per la Spagna. Grazie a questo sostegno la produzione agricola spagnola ha raggiunto alti livelli di qualità e valorizzazione dei prodotti tipici. Il secondo paese in superficie dell’UE, dopo la Francia, con i suoi 505.370 kmq destina un 25,1% della sua terra all’agricoltura34. Con le sue coltivazioni ha raggiunto alti livelli di produzione in diversi settori e anche un riconoscimento alla qualità di questi prodotti. La Spagna attualmente è il primo produttore mondiale di olio d’oliva con un 30% della quota planetaria. Si tratta di un record raggiunto nella campagna 2011-2012, con 1.607.100 tonnellate prodotte, che corrisponde a una produzione del 15% superiore alla campagna precedente 35. Da un altro lato, i cereali hanno una grande importanza nelle coltivazioni spagnole, essendo il secondo produttore di avena dell’UE nel 2010 (con 1.017,8 migliaia di tonnellate36), ma riconoscendo anche la centralità di altri cereali come: • orzo (terzo produttore dell’UE nel 2010 con 8.156,5 migliaia di tonnellate37) • riso (9.26,4 migliaia di tonnellate coltivate nel 201038) • grano (6.563,2 migliaia di tonnellate prodotte nel 2010, di cui 952,5 di grano duro39) Un’altra area essenziale dell’agricoltura spagnola è rappresentata da frutta e verdura. Nota per la produzione degli aranci (prima produttrice in Europa con 2.784.925 tonnellate in media tra il 1992 e il 201040), la Spagna spicca come paese produttore di: • melone e anguria (primo posto dell’UE con 926,7 e 782,4 migliaia di tonnellate rispettivamente nel 201041) • aglio (leader europeo con 136 migliaia di tonnellate nel 201042) • insalata (capofila dell’UE con 809,2 migliaia di tonnellate nel 201043) • pomodori (in seconda posizione dopo l’Italia con 4.312,7 migliaia di tonnellate in confronto con le 6.024,8 italiane44) Ma la Spagna è anche un paese vinicolo per eccellenza: per gli esperti enologi il territorio spagnolo offre un gran varietà di vini di alta qualità. In effetti, la Spagna è il paese che destina più ettari al mondo alla viticoltura (1.032 migliaia di ettari nel 201145). Si situa al terzo posto come produttore di vino dell’UE con 35.913 migliaia di ettolitri nel 2010, superato solo da Italia (46.245 migliaia di ettolitri) e da Francia (42.654 migliaia di ettolitri)46. La Spagna ha saputo adattare la propria agricoltura ai nuovi tempi, favorendo soprattutto le coltivazioni biologiche, diventando leader nell’UE per estensione di coltivazioni organiche pienamente riconosciute dalle normative europee, con 1.221.890 ha, seguita dall’Italia dall’Italia (837.107 ha) e dal Regno Unito (605.582 ha)47. Tab. 12 Il vigneto nel mondo Dati (mila ettari) 2008 2009 Spagna 1.165 1.113 Francia 858 837 Italia 825 812 Portogallo 246 244 Romania 207 206 Altri UE 491 479 Stati Uniti 402 403 Turchia 518 503 Cina 480 485 Argentina 226 228 Cile 198 199 Sudafrica 132 132 Australia 173 176 TOTALE MONDO 7.737 7.657 Fonti: Dati OIV. Elaborazione: OeMv, traduzione propria. 86 PARMA economica 2010 1.082 819 798 243 204 474 404 503 490 228 200 132 170 7.589 2011 1.032 807 786 240 204 461 405 500 495 218 202 131 174 7.495 % s/totale 13,80% 10,80% 10,50% 3,20% 2,70% 6,20% 5,40% 6,70% 6,60% 2,90% 2,70% 1,70% 2,30% 100,00% 35 www.rtve.es/alacarta/videos/telediario/espana-primer-productor-mundialaceite/1370430 36 Ine Producción de cereales por país, periodo y tipo de producto. 37, 38, 39 Ibidem. 40 Fao http://faostat3.fao.org/home/index_ 41 Ine Producción de hortalizas y frutas por país, periodo y tipo de producto. es. html?locale=es#VISUALIZE 42, 43, 44 Ibidem. 45 Icex El vino en cifras. www.winesfromspain.com/ icex/cda/controller/pageGen/ 0,3346,1559872_6763355_6778152_0 ,00.html 46 Ine Producción de vino por país y periodo. 47 Eurostat 2011 http://epp.eurostat. ec.europa.eu/portal/page/portal/agriculture/data/main_tables