Le sorelle d`Europa - Camera di Commercio di Parma

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Le sorelle d`Europa - Camera di Commercio di Parma
mercati esteri
Le sorelle d’Europa: Italia e
Spagna camminano verso
uno stesso orizzonte?
Molti aspetti ci fanno sentire simili alla Spagna. Da un passato difficile a un
presente segnato dalla sfiducia dei mercati. Ma quanto conosciamo i nostri
"vicini"?
Elena Olloqui Palacio
Sviluppo storico della Spagna: facendo
passi da gigante dal 1978 e come si è arrivati fin qui
Quando si tratta della Spagna è consigliabile fare previamente un breve riferimento
alla sua storia più recente. Mentre i paesi
europei si sono rialzati economicamente dopo i disastri provocati dalla seconda
guerra mondiale, in Spagna si è verificato un ritardo, date le politiche autocratiche del regime dittatoriale franchista. Nel
1975, anno in cui morì Francisco Franco,
si avviò il processo di transizione verso la
democrazia che è stato lodato come un
esempio di cambiamento in pace, con la
collaborazione di tutti e attraverso dei
meccanismi popolari di consenso, culminato nel 1978 con la ratifica della Costituzione spagnola attuale.
Da questo momento non tutto è stato
semplice per il nuovo sistema politico spagnolo, guidato da Adolfo Suàrez e dal suo
partito Unione di Centro Democratico
(UCD). L’ostacolo più grande alla democrazia spagnola si è verificato già nel 1981,
quando il 23 febbraio al Congresso dei deputati non si sono presentati soltanto i politici del Congresso e del Senato (si votava
l’investitura del successore di Suàrez, Leopoldo Calvo-Sotelo) ma anche Fernando
Tejero, tenente colonnello della Guardia
Civil (un corpo di polizia militare spagno-
Basilica Pilar, Saragozza.
PARMA economica
75
mercati esteri
la) e diversi membri delle Forze Armate,
che presero il Congresso con le armi. Si
trattò di un assalto che durò 17 ore, le più
lunghe della democrazia spagnola1. Un
tentativo di colpo di Stato che vari componenti delle forze militari attuarono per
riconquistare un potere e una centralità
nel sistema statale che avevano prima con
Franco, e che in seguito si era ridotto.
Una volta sconfitto definitivamente il fantasma della dittatura, in Spagna si è sviluppato un tacito bipartitismo: la torta si divide tra Partito Socialista (PSOE) e Partito
Popolare (PP). Dal 1982 al 1996 Felipe
Gonzàlez, leader del PSOE, ha governato
la Spagna, il periodo più lungo di governo
nella neo-consacrata democrazia spagnola.
Poi la situazione politica si è ribaltata, lasciando il governo a Josè Marìa Aznar, leader del PP, che dal ‘96 al 2004, ha occupato
la carica di capo dell’esecutivo.
Sono stati diversi e trasversali gli scandali e i casi di corruzione che hanno coinvolto entrambi i partiti, dal PSOE (caso
GAL2, caso Juan Guerra3 e caso Filesa4)
al PP (azione Prestige5, guerra di Iraq6, e
11-M7). Tuttavia, la Spagna ha fatto registrare nel corso degli ultimi anni del '900
una crescita economica molto spinta, nel
tentativo di raggiungere il livello delle potenze economiche europee. Anche l’entrata nell’Unione Europea ha fatto sì che
la Spagna sviluppasse il proprio sistema
agro-alimentare, grazie in parte agli aiuti beneficiasi della PAC (Politica Agraria
Comunitaria)8. Per scoprire le origini della
crisi economica in Spagna bisogna parlare
della liberalizzazione economica portata
avanti dall’allora presidente Aznar, soprattutto con sua legge urbanistica del ‘98,
insieme alla riforma del lavoro del 20029.
La rivalutazione del territorio edificabile
da parte delle amministrazioni locali diede
luogo non solo a casi di corruzione e arricchimento personale con mezzi pubblici,
ma anche a un aumento delle abitazioni
costruite e a un’economia nazionale basata in grande percentuale sull’edilizia - nel
2007 arriva fino al 17,9% del Pil, secondo dati dell’Istituto Spagnolo di Statistica
(Ine).
Dal 2004 al 2011 il governo Zapatero ha
varato diverse leggi per la tutela dei diritti
sociali e civili: tra le più note, il matrimonio omosessuale. In campo economico, il
presidente dell’esecutivo esaltava nelle varie conferenze stampa la “grande crescita
del paese negli ultimi anni”, vantando in
aggiunta “il sistema finanziario nazionale
più solido al mondo”10, successi che poi
risulteranno effimeri. L’aumento del Pil è
stato in gran parte conseguente all’attività edile (che nel 2010 arrivava a rappresentare il 10,9% del Pil11), raggiungendo
nel 2006-08 traguardi impensabili come
la costruzione di un numero di abitazioni maggiore di quello edificato nello stesso periodo in Italia, Germania, Francia e
Regno Unito messi insieme. Questi dati
indicavano la crescita di una grossa bolla
immobiliare, che comportava anche un
aumento costante dei prezzi delle abitazioni (che nel 2007 arriva a una media di
2.905 euro a metro quadro, un aumento di
più del doppio nel giro di 10 anni12).
Gli aumenti nel prezzo della casa non si
accompagnavano, però, a un aumento nel
potere di acquisto dei cittadini. Questi
ultimi, davanti alla necessità di trovare
un’abitazione, si indirizzarono presso gli
istituti di credito e i mutui si fecero sempre più diffusi. La logica finanziaria vole-
Tab. 1 - Prezzo medio delle abitazioni (anno 2007, valori in euro/mq)
1 www.elpais.com/especial/23-f/30aniversario
2 GAL: Gruppo Antiterrorista di Liberazione, organizzazione terroristica di
Stato creata per combattere il terroristi
di ETA. Tra il 1983 e il 1987 i GAL
sono responsabili di 23 assassinii, compresi anche vittime della società civile.
Nel 1987 la notizia delle implicazioni
politiche nei GAL arriva ai giornali,
e testate come El Mundo indagano sui
legami tra il governo socialista e i GAL.
3 Felipe Gonzàlez nomina come vicepresidente del Governo Alfonso Guerra,
accusato di favorire direttamente il fratello, Juan Guerra, allora disoccupato. In
concreto, Juan viene scelto per lavorare
in un ufficio della delegazione del governo dell’Andalusia come assistente di
suo fratello. Lo scandalo arriva ai media
quando l’ex moglie di Juan, dopo essere
stata aggredita dall’ex marito, distribuì i
documenti che provavano il coinvolgimento di Juan e Alfonso. Lo scandalo
fece dimettere dalla carica di vicepresidente del Governo Alfonso Guerra.
4 Caso di corruzione derivato dalla creazione di una serie di aziende fittizie (Filesa, Malesa e Time-Export) il cui fine
era il finanziamento illegale del PSOE
per fare fronte alle spese della campagna
elettorale del 1989. L’indagine giudiziaria comincia nel 1995 e la sentenza arriva due anni dopo, ed è in questo periodo
che lo scandalo raggiunge l’opinione
pubblica.
5 Il governo Aznar gestì malamente la
situazione ambientale più catastrofica
che la Spagna abbia dovuto affrontare
negli ultimi anni. Si tratta del caso della
petroliera Prestige, che nel novembre
2002 a 50 km al largo della costa della
Galizia riportò un guasto, ma venne allontanata e pochi giorni dopo affondò a
250 km della costa, inabissandosi a più
di 3.500 metri di profondità. La conseguente fuoriuscita di petrolio fu così
molto meno raggiungibile e gestibile.
Migliaia di volontari aiutarono nella
pulizia delle spiagge, che non hanno un
valore meramente ambientale ma anche
economico vista la grande importanza
della zona nella pesca e nella raccolta di
frutti di mare.
6 Nel 2003 il governo spagnolo decide
di appoggiare il presidente statunitense
Gorge W. Bush nella campagna per invadere l’Iraq, in contrasto con le manifestazioni dei cittadini, ed in special modo
del settore degli artisti, cineasti e personalità dello spettacolo, raggruppatesi
sotto il moto “No a la guerra”. Il dissenso
popolare contro la partecipazione spagnola nella guerra non trovò uno sfogo
fino a quando, nel 2004 e come parte del
proprio programma elettorale, Zapatero
ritirò le truppe dal paese mediorientale.
7 La mattina dell'11 di Marzo del 2004
si rivelò tragica per il popolo spagnolo
e in particolare per il suo centro territoriale e politico, Madrid. Verso le 7:30
sopravvennero gli attentati terroristici
più gravi della storia del Paese: una serie di bombe esplosero in quattro treni
di pendolari, di cui una di questi nelle
vicinanze della stazione principale,
Atocha. Il risultato fu drammatico: 192
morti e più di 1.400 feriti. Purtroppo la
reazione politica, soprattutto dei membri del governo, in quei giorni impegnati
in campagna elettorale, si rivelò nefasta.
Mentre l’attentato era rivendicato a
livello internazionale come un atto di
terrorismo islamico, l’esecutivo di Aznar
insisteva con forza su fantomatici indizi
che collegavano l’attacco a ETA. Il sentimento degli spagnoli, consapevoli di
essere stati ingannati, penalizzò il governo il 15 marzo, solo 4 giorni dopo, nelle
elezioni che diedero la vittoria al leader
dell’opposizione Zapatero.
8 www.maec.es/es/MenuPpal/Espanay
UE/Politicascomunitarias/Paginas/Polticas%20Comunitarias%2015.aspx#sec5
76 PARMA economica
mercati esteri
Barcellona, Parque Guell.
va che, qualora il debitore non
La Spagna (46,1 potesse più pagare il mutuo, la
banca avesse la possibilità di
milioni di abitanti) requisire la casa (e con i prezcostituisce la zi sempre in aumento questo
quinta economia assicurava notevoli profitti agdell’Unione Europea giuntivi al sistema bancario).
e la quarta della Purtroppo, le situazioni dove
zona euro (11,5% del sembra di poter crescere all’infinito sono destinate, prima o
Pil della eurozona) poi, a rivelare un’essenza illusoria. Con lo scoppiare della crisi
dei mutui subprime negli Stati Uniti nel
2008 arrivarono anche nel sistema bancario spagnolo i timori legati ai prestiti tanto
9 La legge urbanistica del 1998, che
ampliava il terreno urbanizzabile, si
allegramente rilasciati in passato.
presentò come una formula per facilitare
La crisi finanziaria che si verificò in Eul’accesso dei giovani alle abitazioni, attraverso un aumento dell’offerta immoropa nel 2009 diventò una questione di
biliare in previsione di un conseguente
abbassamento dei prezzi, che però condebito pubblico nel 2011, giacché per far
tinuarono a salire anche in maniera più
rapida. La riforma del lavoro del 2002
fronte ai bisogni di liquidità delle banche
invece promuoveva l’assunzione di personale limitando i diritti dei disoccupati,
lo Stato si indebitò ancor di più. Nel fratma favorendo le aziende che assumevano, abbassando così la disoccupazione.
tempo, per mantenere gli accordi presi con
Questa riforma fu molto polemica all’Unione Europea, la Spagna tenta di agilora, creando il primo sciopero generale
contro il governo Aznar, il 20 giugno
re riducendo la propria spesa. Tuttavia il
2002, per protestare contro le misure più
restrittive.
debito pubblico spagnolo, a differenza del
10 25-09-2008 http://www.publico.
caso italiano, non è affatto tra i più grandi
es/dinero/153948/zapatero-califica-alsistema-financiero-espanol-como-el-masdi Europa: in percentuale sul Pil raggiunge
solido-del-mundo
11 Rapporto della Federazione Svizzera
il 69,3% nel 2011, di fronte ad una media
sulla Spagna.
dell’Unione Europea del 82,5% (in Italia
12 Prezzo medio dell’abitazione 2007
secondo dati della Società di Tassazione
arriva a quota 120,7%, oltrepassata solo
spagnola.
dalla Grecia), mentre i singoli cittadini
13 Dati Eurostat.
14 Tra gli effetti di queste attività, il
spagnoli maturano un grande debito prigoverno spagnolo ha dovuto nazionalizzare Bankia nel maggio 2012: www.
vato13. Nel 2012 la Banca Centrale Euroabc.es/20120509/economia/abci-bankiapea ha tentato di dare liquidità alle banche
nacionalizacion-201205091443.html
con i prestiti all'1% che sono rimasti negli
Istituti di credito invece di arrivare all’economia reale.
La politica statale di austerity ha portato
negli ultimi anni a un periodo di recessione economica e a un calo nei consumi
in certo senso perché i lavoratori hanno
subito diverse ondate di licenziamenti
di massa. Con l’aumento della disoccupazione, le banche incassano con grande
ritardo i pagamenti dei mutui concessi in
passato per comprare la casa, e anche se
l’istituto di credito si prende l’abitazione
per insolvenza, il mercato immobiliare è
sempre più saturo di offerta ma mancano
i compratori. Davanti a questa difficoltà a
vendere i prezzi cominciano ad abbassarsi. Per non dimostrare nei propri bilanci
una perdita, alcune banche ricorrono al
falso in bilancio. A discapito di questi
tentativi, diverse si sono trovate in grossa
difficoltà e hanno deciso di fondersi con
altri istituti e casse di risparmio che operavano a livello locale per diventare più
solide. Si sono dimezzati così i lavoratori
del settore, ma i tagli non sono arrivati
agli alti dirigenti, rimasti invariati anche
nei nuovi istituti associati14.
Nel novembre del 2012, in maniera anticipata, Zapatero convoca le elezioni e lascia
la carica di capo del governo all’allora leader dell’opposizione, e per la terza volta
candidato, Mariano Rajoy.
Situazione economica attuale: i più
PARMA economica
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mercati esteri
Tab. 2 - Indicatori macroeconomici spagnoli
grandi fra i PIIGS e il disagio sociale
(indignados)
Come si legge nel rapporto del governo
svizzero sulla Spagna del 2011, «dopo l’adesione all’UE il cammino percorso dal
paese è stato notevole. In materia economica, si è dimostrato un Paese particolarmente “spettacolare” grazie alla ristrutturazione del settore industriale, l’outsourcing
delle grande imprese spagnole e anche
grazie al rinnovo delle grandi infrastrutture, soprattutto di trasporto (ferroviario,
aereo e stradale)».
Ma il Paese punta anche all’estero: le
esportazioni a ottobre 2012 sono cresciute dell’8,6% rispetto all’anno precedente14. In generale, però, il saldo commerciale spagnolo risulta negativo, con
48,8 miliardi di euro in meno rispetto al
201115. A danneggiare questa tendenza
positiva degli ultimi anni è stata la crisi,
che ha portato con sé sintomi di recessione nel 2012. Purtroppo l’export non
basta per attenuare le conseguenze del
calo generale dell’economia, nel quale spicca il dato più drammatico della
disoccupazione che raggiunge
cifre record, essendo la più alta Uno dei settori antid’Europa (anche maggiore del- crisi è il turismo in
la Grecia) con il 26% della pocui, per ricavi, la
polazione e il 55% dei giovani
16
Spagna è seconda al
senza lavoro .
Il 15 maggio 2011 è sorto in mondo dopo gli Usa
Spagna un movimento di protesta pacifica, che occupava piazze e luoghi
pubblici delle più grandi città, manifestando contro la classe politica che non
ha saputo combattere la crisi. Questo
movimento degli “indignados” prendeva
ispirazione da Stéphane Hessel, soldato
della resistenza francese durante la seconda guerra mondiale, che pubblicò un libro
dal titolo Indignez-vous (indignatevi).
Questo disagio sociale è cresciuto fortemente in parte perché il governo, oltre a
tagliare nella spesa pubblica, ha aumentato pure le tasse: per questo, passeggiando
per le città spagnole si vedono sempre più
negozi che, non potendo far fronte alla
pressione fiscale, chiudono o svendono per
fine attività. Tra il 2008 e il 2012 un totale
di 1.888.078 aziende hanno chiuso la proManifestazione degli Indignados alla Puerta del Sol
di Madrid.
14 Luca Veronese, L’austerity blocca la
Spagna ma gli aiuti sono più lontani, Il
Sole 24 Ore, 3 gennaio 2013, p.9
15 Ine e Ministero Spagnolo
dell’Economia e la competitività
16 Dati Eurostat ottobre 2012
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PARMA economica
mercati esteri
pria attività, mentre la nuova imprenditoria nello stesso periodo raggiunge il valore
di 1.732.007 di nuove aziende, con un saldo negativo di 156.071 imprese17. Un’altra misura impopolare del governo Rajoy
è stata quella di togliere la tredicesima ai
lavoratori pubblici, che per la prima volta
dal 1947 quest’anno non hanno percepito
questa componente dello stipendio18. Ma
nel programma di Rajoy c’è stato anche
spazio per modificare i piani di pensionamento: a gennaio 2013 entra in vigore
la nuova legge, per la quale in pensione si
potrà andare con 65 anni e un mese, aggiungendo un mese in più progressivamente per ogni anno che ancora manca al
pensionamento19.
Nel 2010 il Pil spagnolo, sulla base dei
principali settori produttivi, è composto per il 2% dall’agricoltura, per il 26%
dall’industria (compreso il settore edile) e
per il 71% dai servizi. La Spagna ha puntato su quest’ultimo settore grazie anche
all’importanza del turismo. Con 44 patrimoni dell’Umanità riconosciuti dall’Unesco (superata solo dall’Italia con 47) e
Tab. 3 - Principali indicatori economici della Spagna
2009
2010
1.053,9 1.054,6
Pil (miliardi/euro)
-3,1
-0,2
Crescita del Pil reale (variazione%)
1,1
3,3
Tasso di inflazione (in %)
-4,3
1,2
Consumi privati
53,8
60,1
Debito pubblico (% Pil)
-50,1
-51,9
Saldo commerciale (miliardi/euro)
* Previsioni
Fonti:Ine e Ministero Spagnolo dell'Economia e la competitività
2011
1.073,4
0,7
2
-0,9
69,5
-48,8
2012*
1.050,6
-1,5
1,3
n.d.
n.d.
-42,5
2013*
1.062,9
0,2
n.d.
n.d.
n.d.
-34,1
Tab. 4 - Indicatori sociali spagnoli
Lingue
Distribuzione territoriale
Struttura demografica
(quota %)
17 Dati Ine Directorio central de empresas
18 www.abc.es/20120716/archivo/abcipaga-extra-franco-201207132031.html
19 www.cadenaser.com/economia/articulo/
jubilacion-ordinaria-65-anos-mes-2013/
csrcsrpor/20130101csrcsreco_3/Tes
Spagnolo/castigliano (ufficiale); catalano, gallego, basco,
valenziano (co-ufficiali, solo nelle rispettive regioni: catalogna,
galizia, paesi baschi, valencia)
17 comunità autonome, suddivise in 50 province
0-14 anni: 14,8%
15-64 anni: 68,1%
over 65 anni:17,1%
40,9 anni gli uomini; 43,8 anni le donne; 42,4 anni
Età media
Tasso di crescita della
0,36%
popolazione (in %)
Rapporto uomini/donne
49,34% uomini/ 50,66% donne
Fonti: Ine e Ministero degli Affari esteri Rapporto sulla Spagna
PARMA economica
79
mercati esteri
Tab. 5 - Confronto Italia-Spagna
Prodotto interno lordo
Indice dei prezzi al consumo
Tasso di attività
Tasso di disoccupazione
Costo del lavoro
Indice di produzione industriale
Saldo bilancia commerciale
Euribor
-2,4% Iii trim/12
(Var. Annuale)
2,5% nov/12
(var. annuale)
56,9% III trim/12
9,8% III tim/12
1,7% III trim/12
-6,5% gen-ott/12 (var. annuale)
7.546,99 mln €
gen-ott/12
0,549%
(dic/12 valore medio)
-1,6 Iii trim/12
(Var. Annuale)
2,9% nov/12
(var. annuale)
60,12% III trim/12
25,02% III trim/12
0,1% III trim/12
-5,6% gen-ott/12
(var. annuale)
-28.952,84 mln €
gen-ott/12
0,549%
(dic/12 valore medio)
Fonti: Ine, Istat, Eurostat
i suoi 7.880 km di costa, la Spagna attira
i visitatori che nel 2010 portarono 39.596
milioni di euro all’economia spagnola20.
Un anno dopo gli introiti per il turismo
sono cresciuti del 14% permettendo alla
Spagna di posizionarsi al secondo posto al
mondo, dopo gli Stati Uniti, per incasso
dovuto al settore dei servizi. Nel 2012 la
Spagna ha ospitato 57,7 milioni di visitatori, 2,7% in più rispetto all’anno precedente21.
La speranza di vita spagnola è la terza
più alta al mondo, con una media di 82,2
anni in base ai dati dell’Organizzazione
Economica di Cooperazione e Sviluppo
20 Dati Ine Ingresos y pagos por turismo
21 www.rtve.es/noticias/20130122espana
-recibio-577-millones-turistas2012-27-mas-2011/604284.shtml
Tab. 6 - Esportazioni della provincia di Parma per area geografica e per Paese
(al 30-96-2012 e al 30-06-2011, valori in euro)
80 PARMA economica
mercati esteri
Tab. 7 - Import/Export Italia - Spagna
(OCDE), e la seconda riguardo alla popolazione femminile, che arriva nel 2010
a 85,3 anni22. La Spagna vanta anche un
ottimo sistema sanitario, grazie all’alta formazione del personale: un medico
studia per sei anni all’università, prepara per un anno l’esame del Medico Interinale Residente (MIR) che una volta
superato consente di passare tre anni di
apprendimento in una sede ospedaliera
affiancando i medici professionisti. Anche il sistema nazionale di trapianti di
organi è all’avanguardia, riportando un
tasso di donazione che colloca il Paese al
primo posto mondiale, con un aumento,
nel 2011, del 12%23.
Tab. 8 - DOP-IGP: evoluzione del numero di prodotti certificati per Paese
22 Dati www.oecdbetterlifeindex.org/
topics/health/
23
www.lamoncloa.gob.es/ServiciosdePrensa/NotasPrensa/
Paese
2003
2004
2005
2006
2007
2003/2007
Italia
121
145
151
155
163
35%
Francia
131
140
143
147
155
18%
Spagna
67
84
91
97
108
61%
Portogallo
82
92
93
93
104
27%
Grecia
81
84
84
84
85
5%
Germania
65
69
69
69
71
9%
Regno Unito
26
29
29
29
29
11%
Austria
12
12
12
12
12
Rep. Ceca
n.d.
3
3
3
9
200%
Olanda
5
6
6
6
6
20%
Belgio
4
4
4
4
5
25%
Irlanda
3
3
3
3
4
33%
Lussemburgo
4
4
4
4
4
Danimarca
3
3
3
3
3
Svezia
2
2
2
2
2
Finlandia
1
1
1
1
1
Slovenia
1
Polonia
1
Totale EU
607
681
698
712
763
25,70%
Fonte: Eurostat – Food Safety – From Farm to Fork Statistics. Elaborazione: Maurizio Esposio DOP
e IGP: i numeri della qualità
PARMA economica
81
mercati esteri
Rapporto commerciale Spagna-Italia: il
giro tra i prodotti tipici di qualità
Il legame economico che unisce il nostro
paese con la Spagna si è rafforzato grazie
alla sua entrata nel mercato unico dell’Unione Europea, a partire dal 1986. Nel
2009, l’Italia è stata il terzo mercato europeo di destinazione per i prodotti spagnoli,
solo superata da Germania e Francia24. Nel
2011, le esportazioni della Spagna verso
l’Italia arrivano a quota 17.007 milioni di
euro, aumentando di un 3% rispetto all’anno precedente25. Parallelamente, la Spagna
diventa nel 2011 la quinta destinazione
delle nostre esportazioni, dopo Germa-
nia, Francia, Stati Uniti e Svizzera26. Per la
provincia di Parma la Spagna rappresenta
nel 2012 il quinto mercato dove destinare
l’export del territorio.
Tra i prodotti che viaggiano attualmente
dall’Italia alla Spagna si trovano: derivati dalla raffinazione del petrolio (951.315
migliaia di euro), chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie
(540.144 migliaia di euro) e abbigliamento, escluso quello in pelliccia (468.180 migliaia di euro)27.
Quelli quelli che riceviamo dalla Spagna sono principalmente: autoveicoli
La Borsa di Madrid
Tab. 9 - Vendite di prodotti certificati per le principali categorie (valore)
Produzione Venduta Milioni
di Euro
2002
2005
Carne fresca e frattaglie
91,1
137,98
Prodotti a base di carne
60,47
130,58
Spagna
Formaggi
109,4
169,68
Oli e grassi (olio d'oliva, burro, ecc.)
58,24
108,75
Ortofrutta e cereali freschi e trasformati
131,32
192,5
Carne fresca e frattaglie
n.d.
34,2
Prodotti a base di carne
1.301,35
1.568,85
Italia
Formaggi
2.439,22
2,726,84
Oli e grassi (olio d'oliva, burro, ecc.)
44,45
78,29
Ortofrutta e cereali freschi e trasformati
22,29
182,53
Fonte: Eurostat. Elaborazione: Maurizio Esposito DOP e IGP: i numeri della qualità
Paese
Categoria di Prodotto
82 PARMA economica
24 Dati ICE, quote di mercato in serie
storica.
25 Rapporto economico e commerciale
sull’Italia (aprile 2012) elaborato dalla
Segreteria di Stato sul commercio della
Spagna.
26 Ibidem. MinisterioSanidadServiciosSocialesIgualdad/2012/ntmpr100
112_Trasplantes.htm
27 Dati Ice 2012 (da gennaio a luglio)
principali prodotti esportati ed importati
tra Italia e Spagna
mercati esteri
Tab. 10 - Bilancia commerciale agroalimentare (bevande incluse)
Spagna/Italia (valore in miglieia di euro)
Museo Guggenheim di
Bilbao.
(1.267.973 migliaia di euro), metalli di
base preziosi e altri metalli non ferrosi;
combustibili nucleari (777.509 migliaia di
euro) e chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma
sintetica in forme primarie (775.608 migliaia di euro).
Nel bollettino economico della Camera
di Commercio italiana in Spagna del primo trimestre 2013, si riportano anche due
grafici relativi a import/export tra i due
Paesi. In questi si vede come i principali
beni di scambio sono materie prime, prodotti industriali e beni strumentali, seguiti
dai beni di consumo e dell’agroalimentare
(che nel caso spagnolo supera più frequentemente la frontiera italiana).
Questa particolarità dell’agroalimentare
può essere attribuita in certa misura alla
circolazione dei prodotti DOP e IGP, cuore del settore nei due Paesi. In particolare,
la Spagna è stato il Paese che ha maggior-
PARMA economica
83
mercati esteri
Tab. 11 - Export spagnolo agroelimentare verso l'Italia (2011 valore in migliaia di euro)
mente visto crescere il numero di prodotti certificati nel periodo dal 2003 al 2007
con un totale di 447 DOP e IGP registrati,
diventando il paese con il più alto tasso di
crescita in valore assoluto del periodo28. Per
l’imprenditoria italiana la Spagna si presenta come un orizzonte pieno di opportunità
verso il quale puntare. Tra i suoi vantaggi
si trova un collegamento privilegiato con
i Paesi del Sud America e con quelli del
Nord Africa. Altri incentivi per investire in
Spagna sono gli strumenti specifici attivati
per favorire le attività di ricerca e innovazione (R&I), un regime di oneri deducibili
vantaggioso e l’imposta sul reddito delle
società pari al 25% per le Piccole e Medie
Imprese29. Per altre informazioni rimandiamo a siti web molto esaustivi come www.
investinspain.org e quello dell’ambasciata
italiana in Spagna.
28 DOP e IGP: i numeri della qualità,
Maurizio Esposito, Istat, 12 settembre
2008
29 Icex http://www.investinspain.org/
icex/cma/contentTypes/common/records/
mostrarDocumento/?doc=4302683
Treno alta velocità,…
Saragozza.
84 PARMA economica
mercati esteri
Cultura, formazione e fuga dei cervelli:
esportando la generazione più preparata della Storia
Sebbene il sistema dell’istruzione spagnolo si sia
modernizzato dagli anni 70 ad oggi, le diverse
riforme scolastiche non hanno saputo adeguarsi
alla formazione richiesta dal mercato del lavoro.
Si aggiunge un altro problema nel caso della Spagna, cioè la percentuale di abbandono scolastico
più alta dell’Unione Europea.
Secondo lo studio Education
for all svolto dall’Unesco nel
2012, un giovane spagnolo su
tre (di età compresa tra i 15 e
i 24 anni) ha lasciato i propri
studi senza averli finiti, mentre
la media europea è di circa la
metà, il 14%.
Tuttora una cosa è certa: con
la crisi economica il numero di spagnoli che hanno la residenza all’estero è aumentato. Nel 2012
il loro numero è di 1.816.835, un terzo dei quali
sono andati in Europa, in particolare verso Francia e Germania30. Il saldo migratorio spagnolo è
stato addirittura negativo nel 2011, per la prima
volta in 10 anni, quando sono uscite dal Paese
più persone (507.740) di quante ne siano entrate (457.650)31. Da tempo si parla di fuga di
cervelli, di “esportazione di giovani preparati” e
di ricerca di un lavoro senza frontiere. Con un futuro sempre più cupo e la disoccupazione giovanile sempre in aumento, i giovani intraprendono
l’avventura all’estero con coraggio e pianificazio-
ne. Trovare i consigli sulla rete è semplice: sono
abituati a contattare le ambasciate nel Paese e
informarsi presso le Camere di Commercio in
loco, consultare il sito web di Eures per il lavoro
all’interno dei Paesi membri dell’Unione Europea
insieme al portale della Fundaciòn UniversidadEmpresa e altri siti dedicati
alla ricerca di occupazione
idonei a ogni Paese di destinazione. Uno dei tasti dolenti
per i giovani spagnoli continua a essere la competenza
linguistica: solo il 35,5% della
popolazione spagnola conosce l’inglese e, comunque, in
questo terzo solo due persone su dieci ha un livello avanzato32. Così, prima
di lasciare il Paese di origine sono in tanti a frequentare corsi di lingue straniere: quasi da poter
parlare di un vero e proprio boom del settore.
All’inizio del 2012, si stimavano circa 200.000 gli
spagnoli che durante l’anno avevano intenzione di
frequentare un corso di lingua all’estero. In media
un corso di quattro settimane per adulti, con quattro lezioni giornaliere e soggiorno, può costare tra
2.000 e 2.200 euro, a seconda della destinazione,
volo escluso33. La spesa iniziale non scoraggia i
giovani spagnoli che, investendo nel miglioramento della propria formazione, cercano sempre più
spesso il loro percorso oltre i confini nazionali.
30 Dati del Padrón de españoles residentes
en el extranjero (PERE) dell’Ine (Istituto
Spagnolo di Statistica)
31 Ibidem
32 www.elmundo.es/elmundo/2012/11/29/
espana/1354200086.html?a=3fd35
6758bee2f851b54a582b5855fbc&t
=1354206639&numero=
33 www.20minutos.es/noticia/1299167/0/
fuga/cerebros/espana/
34 Dati della banca mondiale per il 2009.
http://datos.bancomundial.org/indicador/AG.LND.ARBL.ZS/countries/ESIT?display=graph
Plaza Espana, Sevilla.
PARMA economica
85
mercati esteri
L’agricoltura, maggiore beneficiaria del sostegno UE
La PAC è stata una delle politiche più vantaggiose per la Spagna. Grazie a questo sostegno
la produzione agricola spagnola ha raggiunto alti
livelli di qualità e valorizzazione dei prodotti tipici. Il secondo paese in superficie dell’UE, dopo
la Francia, con i suoi 505.370 kmq destina un
25,1% della sua terra all’agricoltura34.
Con le sue coltivazioni ha raggiunto alti livelli di produzione in diversi settori e anche un riconoscimento alla qualità di questi prodotti. La Spagna attualmente è il primo produttore mondiale di olio d’oliva
con un 30% della quota planetaria. Si tratta di un
record raggiunto nella campagna 2011-2012, con
1.607.100 tonnellate prodotte,
che corrisponde a una produzione del 15% superiore alla
campagna precedente 35.
Da un altro lato, i cereali hanno una grande importanza
nelle coltivazioni spagnole,
essendo il secondo produttore di avena dell’UE nel 2010
(con 1.017,8 migliaia di tonnellate36), ma riconoscendo anche la centralità
di altri cereali come:
• orzo (terzo produttore dell’UE nel 2010 con
8.156,5 migliaia di tonnellate37)
• riso (9.26,4 migliaia di tonnellate coltivate nel
201038)
• grano (6.563,2 migliaia di tonnellate prodotte
nel 2010, di cui 952,5 di grano duro39)
Un’altra area essenziale dell’agricoltura spagnola è rappresentata da frutta e verdura. Nota per
la produzione degli aranci (prima produttrice in
Europa con 2.784.925 tonnellate in media tra il
1992 e il 201040), la Spagna spicca come paese
produttore di:
• melone e anguria (primo posto dell’UE con
926,7 e 782,4 migliaia di tonnellate rispettivamente nel 201041)
• aglio (leader europeo con 136 migliaia di tonnellate nel 201042)
• insalata (capofila dell’UE con 809,2 migliaia di
tonnellate nel 201043)
• pomodori (in seconda posizione dopo l’Italia
con 4.312,7 migliaia di tonnellate in confronto
con le 6.024,8 italiane44)
Ma la Spagna è anche un paese vinicolo per eccellenza:
per gli esperti enologi il territorio spagnolo offre un gran
varietà di vini di alta qualità.
In effetti, la Spagna è il paese
che destina più ettari al mondo alla viticoltura (1.032 migliaia di ettari nel 201145). Si
situa al terzo posto come produttore di vino dell’UE con 35.913 migliaia di ettolitri nel 2010, superato solo da Italia (46.245
migliaia di ettolitri) e da Francia (42.654 migliaia di ettolitri)46. La Spagna ha saputo adattare
la propria agricoltura ai nuovi tempi, favorendo
soprattutto le coltivazioni biologiche, diventando leader nell’UE per estensione di coltivazioni
organiche pienamente riconosciute dalle normative europee, con 1.221.890 ha, seguita
dall’Italia dall’Italia (837.107 ha) e dal Regno
Unito (605.582 ha)47.
Tab. 12 Il vigneto nel mondo
Dati (mila ettari)
2008
2009
Spagna
1.165
1.113
Francia
858
837
Italia
825
812
Portogallo
246
244
Romania
207
206
Altri UE
491
479
Stati Uniti
402
403
Turchia
518
503
Cina
480
485
Argentina
226
228
Cile
198
199
Sudafrica
132
132
Australia
173
176
TOTALE MONDO
7.737
7.657
Fonti: Dati OIV. Elaborazione: OeMv, traduzione propria.
86 PARMA economica
2010
1.082
819
798
243
204
474
404
503
490
228
200
132
170
7.589
2011
1.032
807
786
240
204
461
405
500
495
218
202
131
174
7.495
% s/totale
13,80%
10,80%
10,50%
3,20%
2,70%
6,20%
5,40%
6,70%
6,60%
2,90%
2,70%
1,70%
2,30%
100,00%
35 www.rtve.es/alacarta/videos/telediario/espana-primer-productor-mundialaceite/1370430
36 Ine Producción de cereales por país, periodo y tipo de producto.
37, 38, 39 Ibidem.
40 Fao http://faostat3.fao.org/home/index_
41 Ine Producción de hortalizas y frutas
por país, periodo y tipo de producto. es.
html?locale=es#VISUALIZE
42, 43, 44 Ibidem.
45
Icex
El vino en cifras.
www.winesfromspain.com/
icex/cda/controller/pageGen/
0,3346,1559872_6763355_6778152_0
,00.html
46 Ine Producción de vino por país y periodo.
47 Eurostat 2011 http://epp.eurostat.
ec.europa.eu/portal/page/portal/agriculture/data/main_tables