Il conflitto: dalla guerra di movimento alla guerra di posizione
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Il conflitto: dalla guerra di movimento alla guerra di posizione
Il conflitto: dalla guerra di movimento alla guerra di posizione L'esercito tedesco invade il Belgio e entra in Francia, dove viene fermato sul fiume Marna. La guerra franco-prussiana del 1870 aveva convinto i tedeschi che fosse possibile occupare e sconfiggere la Francia in breve tempo. I Francesi, temendo una nuova aggressione, avevano fortificato i confini con una possente linea di difesa. I tedeschi nel primo mese di guerra entrano in Francia e giungono a 40 km da Parigi. Quando la guerra inizia, l'esercito tedesco, per aggirare le difese sul confine con la Francia, con una mossa a sorpresa aggira l'ostacolo e, invadendo il Belgio che si era dichiarato neutrale, penetra in Francia da nord. L'esercito francese, sostenuto dalle truppe inglesi, riesce a riorganizzarsi e arresta l'avanzata tedesca all'altezza del fiume Marna. L'equilibrio tra i due schieramenti determina il consolidamento delle posizioni e da guerra di movimento si passa ad una guerra di posizione. Si forma un fronte da nord a sud (chiamato fronte occidentale), lungo centinaia di km, dalle Fiandre (in Belgio) alla Svizzera (rimasta neutrale). Lungo questo fronte i due eserciti scavano trincee per ripararsi dal nemico e per tener sotto tiro le posizioni Le trincee sono profondi fossati scavati dai soldati, avversarie. riparati da terrapieni e sacchi di sabbia o di terra, lungo la linea del fronte più vicina alle linee nemiche. La vita del soldato in trincea è dura e rischiosa. Dentro questi fossati i soldati vivevano e combattevano, stando per lo più all'aperto, spesso nella sporcizia e nel fango. All'ordine dei superiori i soldati dovevano balzare fuori ed andare all'assalto delle trincee nemiche, esponendosi al tiro dei soldati nemici. Questi attacchi spesso si risolvevano in un fallimento e causavano migliaia di vittime, tra morti e feriti. Oltre al fronte occidentale, campo di battaglia tra Francesi e Tedeschi, c'è il fronte orientale. Nel 1915 si aprirà anche un fronte a sud, ai confini italo-austriaci. Durante i primi mesi di guerra l'Italia è divisa tra interventisti e neutralisti. I neutralisti sono contrari alla guerra. Gli interventisti sono favorevoli ad una guerra contro l'Austria- Ungheria. Il fronte orientale procede da nord a sud, tra Mar Baltico e Romania. Vi si fronteggiano Tedeschi e Russi. Più a sud si allunga il fronte lungo il quale si scontrano Austro-Ungarici e Russi. Su questo fronte, dalle Alpi trentine al carso giuliano, si combattono austriaci ed italiani. La linea del fronte corre per lo più lungo i crinali dei monti. Sarà il fronte più in alta quota di tutta la guerra. Sono neutralisti buona parte dei cattolici, soprattutto per motivi morali e religiosi; i socialisti, per motivi politici, perché nella guerra ci rimettevano soprattutto i lavoratori e si avvantaggiavano solo i borghesi capitalisti. Sono interventisti i nazionalisti, che vogliono dimostrare la forza dell'Italia e farla così entrare l'Italia nel gruppo delle grandi potenze; molti democratici e socialisti riformisti, che vogliono completare l'unità d'Italia conquistando Trento e Trieste. L'alleanza con la Triplice Intesa garantirebbe anche vantaggi economici con la Gran Bretagna, in particolare per il carbone.