federazione ordini dei farmacisti - Ordine dei Farmacisti di Salerno

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federazione ordini dei farmacisti - Ordine dei Farmacisti di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 05/11/2016
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INDICE
IN PRIMO PIANO
05/11/2016 La Vallee Notizie
"Ci sta a cuore il tuo cuore" alla Farmacia Dottor Nicola
5
04/11/2016 QS - QuotidianoSanita.it
Federfarma Emilia Romagna chiama a raccolta politica e istituzioni per ridisegnare
il ruolo della farmacia
6
SANITÀ NAZIONALE
05/11/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Menopausa , che fare? Muovetevi
8
05/11/2016 La Stampa - Nazionale
Un medico su due non si aggiorna Anche i giovani disertano i corsi
10
05/11/2016 La Stampa - Nazionale
"Una giusta iniziativa con un grave difetto: tanta teoria, poca pratica"
12
05/11/2016 La Stampa - Nazionale
Vaccini, Mattarella fa bene a consigliarli
13
05/11/2016 Il Tempo - Nazionale
Farmacie in crisi Da inizio anno trenta fallimenti
14
03/11/2016 Giovani Genitori Magazine Torino
in gravidanza, vitamine sì o vitamine no?
15
05/11/2016 Il Giornale d'Italia
Pure le farmacie malate di crisi
17
05/11/2016 Pagina99
borgate di Roma dove sale la rabbia
18
VITA IN FARMACIA
05/11/2016 Corriere della Sera - Brescia
Meningite B, il vaccino in ospedale
22
05/11/2016 La Repubblica - Roma
Farmacie in piena crisi trenta fallimenti nel 2016
23
05/11/2016 La Repubblica - Firenze
Ricette false per acquistare anabolizzanti
25
05/11/2016 La Repubblica - Torino
Contro l'influenza al via la campagna di vaccinazione
26
05/11/2016 La Repubblica - Roma
Da rendita a perdita "È finita l'età dell'oro non siamo più casta"
27
05/11/2016 La Repubblica - Genova
San Martino, Toti in campo per La Valle 'Raccomandato? No'
28
05/11/2016 La Repubblica - Palermo
Scontro in corsia sull'uso di farmaci Sospesi due medici
30
05/11/2016 La Stampa - Torino
Sanità, l'arma del referendum contro le scelte della Regione
32
05/11/2016 La Stampa - Imperia
L'agenzia delle Asl e i nuovi direttori socio-sanitari
33
05/11/2016 La Stampa - Novara
Il farmacista con una seconda vita "Le mie storie ispirate a Piero Chiara"
34
05/11/2016 Il Messaggero - Roma
«Due farmacie fallite in pochi giorni» Federfarma: il 30 per cento è in crisi
35
05/11/2016 QN - Il Resto del Carlino - Fermo
Farmacia inagibile: arriverà un camper
36
05/11/2016 QN - La Nazione - Empoli
Farmaci con ricette false per venderli in palestra
37
PROFESSIONI
05/11/2016 Il Messaggero - Nazionale
I pericoli del doping
39
PERSONAGGI
05/11/2016 Il Giornale - Nazionale
«Italia senza crescita». E spread alle stelle
41
04/11/2016 Il Nuovo Quotidiano di Puglia - Lecce
"Convenzione blu": Fitto lancia la sfida a tutto il centrodestra
42
IN PRIMO PIANO
2 articoli
05/11/2016
Pag. 34
diffusione:18500
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SCREENING GRATUITO TUTTI I MARTEDÌ DI NOVEMBRE
"Ci sta a cuore il tuo cuore" alla Farmacia Dottor Nicola
SCREENING GRATUITO TUTTI I MARTEDÌ DI NOVEMBRE "Ci sta a cuore il tuo cuore" alla Farmacia
Dottor Nicola
AO STA (qdn) Con il mese di novembre, nelle quasi seicento farmacie della rete Apoteca Natura distribuite
su tutto il territorio nazionale, torna la per il quinto anno la campagna di prevenzione cardiovascolare "Ci sta
a cuore il tuo cuo re", che permette di valutare la probabilità di sviluppare in futuro un infarto o un ictus o il
rischio di diabete mellito di tipo 2. In Valle d'Aosta, ad aderire all'iniziativa, organizzata con il sostegno della
Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), è la Farmacia Dottor Nicola di viale Federico Chabod,
ad Aosta. Le malattie cardiovascolari, con gli oltre diciassette milioni di decessi annui, continuano a
rappresentare la prima causa di morte nel mondo, eppure sono patologie di cui si conoscono molto bene i
fattori di rischio: sovrappeso, pressione arteriosa alterata, scarsa attività fisica e alimentazione scorretta
sono stati i fattori di rischio più rilevati. In tutta Italia, solo nell'ultimo triennio, sono stati eseguiti quasi
centomila screening cardiovascolari gratuiti, con 31.599 test di prevenzione svolti a novembre 2015. « Per
questo motivo - spiega il dottor Andrea Nicola - c ontinuiamo la nostra attività di prevenzione, intercettando
situazioni che presentano rischi importanti per la salute del cuore ed erogando consigli personalizzati e
documenti informativi per correggere stili di vita rischiosi. Il modello di "Clinical Pharmacy" a dottato dalla
rete di farmacie Apoteca Natura si dimostra sempre più uno strumento efficace di tutela della salute del
cittadino: l'attenzione si sposta dal farmaco alla persona e il farmacista diventa una figura di riferime nto nel
l'a zione di ascolto e di supporto informativo ed educativo alla prevenzione e al percorso di salute indiv
iduale ». La Campagna di prevenzione cardiovascolare 2016 "Ci sta a cuore il tuo cuore" p revede
l'erogazione dei seguenti ser vizi: misurazione della pressione arteriosa con screening della fibrillazione
atriale; controllo della colesterolemia totale; compilazione del questionario cardiovascolare Apoteca Natura
per la valutazione dello stato di salute del cuore e l'individuazione dei fattori di rischio, da approfondire con
il medico curante. Il questionario potrà essere effettuato, in maniera nominativa o anonima, anche
collegandosi al sito www.apotecanatura.it e ritirando le risposte in farmacia. La Farmacia Dottor Nicola di
Aosta si è resa disponibile a eseguire i controlli gratuitamente i martedì 8, 15, 22 e 29 novembre prossimi: è
richiesta e consigliata la prenotazione, che si può effettuare telefonando al numero 0165 31379.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 05/11/2016
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04/11/2016
Sito Web
QS - QuotidianoSanita.it
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Edizioni regionali
Federfarma Emilia Romagna chiama a raccolta politica e istituzioni per
ridisegnare il ruolo della farmacia
"La pressione della GDO e il controsenso della distribuzione diretta del farmaco in ospedale sono minacce
per il settore ma anche per i cittadini, che rischiano di perdere un servizio", è l'allarme dei titolari di farmacia
dell'Emilia Romagna, che sabato promuoverà il confronto a Bologna. Previsto l'intervento video del Ministro
Lorenzin. Il programma
04 NOV - Sabato 5 novembre Federfarma Emilia Romagna chiama a raccolta - all'Opificio Golinelli - il
mondo della politica, delle istituzioni e della farmacia per discutere alcuni dei temi più urgenti che
riguardano il settore e i cittadini che quotidianamente usufruiscono del servizio offerto dalle farmacie.
Previsto l'intervento video del ministro della SaLute Beatrice Lorenzin. Al confronto interverranno anche
Gianclaudio Bressa, Sottosegretario agli affari regionali; Federico Gelli, Responsabile sanità PD; Donata
Lenzi, Componente XII Commissione Camera Deputati - PD; Andrea Mandelli, Vicepresidente V Comm.
Bilancio Senato - FI e Presidente Fofi; Raffaello Vignali, Componente VI Commissione Camera Deputati AP-NCD. Al centro del dibattito c'è il tema della Farmacia come parte integrante del Sistema Sanitario
Nazionale: "Una rete - evidenzia Federfarma Emilia Romagna nella nota che annuncia l'appuntamento costituita da oltre 18.200 piccole imprese professionali, in cui operano 70.000 professionisti al servizio della
collettività, dalla grande città al piccolo centro rurale, e di cui ogni giorno si avvalgono 4 milioni di cittadini
che si recano nelle farmacie per avere farmaci, servizi, consigli e informazioni per la loro salute. Una
macchina complessa guidata da 50.000 laureati, per la maggior parte donne, che - considerando anche
l'indotto - dà lavoro a oltre 100.000 persone. Un sistema che tuttavia avverte oggi una doppia minaccia: da
un lato la pressione della grande distribuzione organizzata, dall'altro il costante aumento della distribuzione
diretta in alcune regioni."
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 05/11/2016
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SANITÀ NAZIONALE
8 articoli
05/11/2016
Pag. 38
diffusione:254805
tiratura:382356
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Guida al benessere
Menopausa , che fare? Muovetevi
Cambiano pelle, capelli e forma del corpo. Ma si possono fare miracoli. Con poco
Paola Pollo
E' un po' come se all'improvviso qualcuno premesse su di un invisibile (e sconosciuto, sino quel momento)
acceleratore del corpo. Comincia la pelle, che si fa più secca. Poi il tono muscolare, che all'improvviso
«vacilla». E il peso che inspiegabilmente va sempre più su parallelamente al giro vita che lievita. Certo ci
sono anche le vampate, l'insonnia e quegli sbalzi di umore che nessuno capisce. Tu sei tu, con il bambino
da portare a scuola, la corsa in ufficio, un marito, le amiche, i genitori, le vacanze, le bollette, i tacchi, le
lavatrici e la spesa. Benvenuti nella menopausa 2.0. Sempre più precoce, oggi. In un range fra i 45 e 55,
ma anche molto prima. E non c'è tempo per fermarsi e capirla e capirsi. Perché tutto cambia, e nulla
cambia.
«Si tende ad enfatizzare troppo però - sostiene Carla Lertola, medico specialista in scienza
dell'alimentazione - perché è con l'eta che il metabolismo cambia: la massa magra diminuisce e quella
grassa aumenta. A prescindere dalla menopausa». Cosa fare, però? «Banalmente diminuire le porzioni,
mantenendo invariato il rapporto fra carboidrati (55 per cento) e proteine (12 per cento). Integrare il calcio e
bere acqua che lo abbia in residuo fisso fra i 500 e i 1500 milligrammi per litro». «Nel campo medico ci
sono le terapie ormonali sostitutive (TOS), e il consiglio è quello di rivolgersi al proprio ginecologo/a di
fiducia. Che poi prescriverà tutti gli esami necessari».
Ma è anche vero che c'è un fai-da-te, che è uno stile di vita, che fa miracoli. L'alimentazione certo ma «non
senza l'attività fisica», sottolinea Lertola. Con tanto di tabelle ben collaudate. Per esempio: 150 minuti di
sport moderato o 75 minuti più intenso la settimana bastano a ridurre notevolmente l'insonnia, gli sbalzi di
umore e l'aumento di peso. Ci sono donne che non hanno mai smesso di fare attività fisica e per loro tutto
sarà più facile. L'importante è continuare. Per le sedentarie cominciare dovrà esser graduale. Nuoto, bici,
jogging, pilates, yoga, acquagym, ballo, walking tutto va bene. L'ideale sono sedute di almeno 40 minuti per
2-3 volte la settimana che diventano un'ora per 4-5 volte se si vuole perdere peso. Fondamentale è
scegliere un'attività che piace perché è la costanza a fare la differenza e in tre mesi i risultati sono
sorprendenti.
Però, contrariamente a quanto si crede, la piscina non sempre è perfetta, perché per prevenire
l'osteoporosi (incubo della menopausa) è bene lavorare anche in weight-bearing cioè con le ossa che
sostengono il peso del corpo con esercizi aerobici a basso impatto alternati ad altri di resistenza.
Parla di sport, prima ancora di creme, persino un guru della pelle come il professore Antonino Di Pietro
direttore dell'Isituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano: «L'attività fisica, che non è la passeggiata o i lavori di
casa, è anche il toccasana per la microcircolazione, dunque l'ossigenazione che in menopausa diminuisce
ed è la causa per cui la pelle si rilassa e perde turgore ed elasticità. Stesso ragionamento su cellulite e sul
giro vita». Nel tecnico lo specialista parla di integratori fondamentali come la vitamina C, gli omega 3 e
omega 6. E in dermatologia? «Due sostanze oggi, secondo gli studi più recenti, fanno la differenza:
fosfolipidi e glucosamina perché aiutano a produrre collagene ed elastina».
Consigli pratici? «Uno su tutti, semplicissimo. Utile per questi mesi. Evitare di sottoporre la pelle del viso
agli eccessici sbalzi di temperatura perché i capillari in menopausa sono più deboli per via del microcircolo
che è più lento e il volto si segna subito».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A tavola Sport Diminuire le porzioni, mantenendo invariato il rapporto fra carboidrati
(55 per cento) e proteine
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/11/2016
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05/11/2016
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diffusione:254805
tiratura:382356
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(12 per cento) Integrare il calcio e bere acqua che abbia il calcio in residuo fisso fra i 500
e i 1500 milligrammi per litro 150 minuti
di sport moderato o 75 minuti
più intenso la settimana bastano a ridurre notevolmente l'insonnia,
gli sbalzi di umore e l'aumento
di peso. L'ideale sono sedute di almeno 40 minuti
per 2-3 volte la settimana che diventano un'ora
per 4-5 volte se si vuole perdere peso
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/11/2016
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05/11/2016
Pag. 16
diffusione:159849
tiratura:244697
Un medico su due non si aggiorna Anche i giovani disertano i corsi
La relazione dell'Osservatorio internazionale della salute Gli ortopedici stentano a ottenere i crediti richiesti
in 3 anni
PAOLO RUSSO ROMA
Inostri dottori non si aggiornano. Meno della metà, esattamente il 47% dei camici bianchi, ha in tasca i 150
crediti "Ecm", che in tre anni bisognerebbe aver accumulato come prova dell'aggiornamento continuo.
L'altra faccia della malasanità è nei numeri shock dell'ind agine sulla formazione in sanità nel triennio
20142016 condotta dall'Osservatorio internazionale della salute (Ois). I medici più svogliati e meno al
passo con l'innovazione sono a sorpresa i più giovani, oltre che i più vecchi. Se quelli di mezza età sono in
regola con gli obblighi formativi, la media scende al 37,9% tra gli under 45 e al 36,9% tra gli over 65. Come
se per i più giovani bastassero gli studi universitari e per i più anziani l'esperienza. « I l p r o b l e m a - s p i
e ga Alessand ro Solip aca, di rettore scientifico dell 'Ois- è che i d ati sui punte ggi form ativi dei medici
sono custoditi dall'Agenas, l'agenzia per i servizi sanitari regionali, ma poi nessuno va a verificare se il
singolo medico abbia ottempe rato o meno agli obblighi». Quelli un po' più ligi al dovere e al passo con i
tempi sono medici di famiglia, pediatri e infettivologi, che in quasi sei casi su dieci i fatidici 150 punti "Ecm"
in tre anni li hanno messi in tasca, accumulando un po' di conoscenze in più, utili magari quando si visita un
paziente. Quelli più refrattari ad aggiornarsi con meno di 30 crediti formativi accumulati nell'ultimo anno
sono invece gli ortopedici (il 47% si è spremuto così poco) i chirurghi (34%), gli psichiatri (25%) e i neu
rologi in comp agnia dei neuropsichiatri (con entrambi il 34% a così basso indice di aggiornamento
professionale). Più volenterosi i medici meridionali, dove oltre il 49% è in regola, contro il 43,7% del centro
e il 47,3% del nord. Sarà anche per risparmiare tempo ma il modo preferito dai nostri dottori per aggiornarsi
è la formazione che viaggia sul web, mentre quella sul campo, che si fa esaminando i pazienti in carne ed
ossa, interessa meno di un medico su dieci. A farla da padrona è poi la formazione offerta dai privati, quasi
sempre sponsorizzati da industria farm aceutica o del bio-medical e. « In ba rba alla legge sul conflitto
d'interesse le industrie sponsorizzano i congressi che fanno punti ecm, come mostrano con chiarezza tanti
depliant, anche se poi le società scientifiche che li o rganizzano dichia rano il falso all 'A genas, smentendo
qualsisasi legame con gli sponsor», denuncia Se rgio Conti Nibali, pediatra del gruppo di operatori sanitari
"No grazie". Affermazioni che trovano conferma nello studio di un gruppo di ricercatori italiani pubblicato
dalla prestigiosa rivista scientifica British medical journal. Il 67,7% delle società scientifiche ha accettato
sponsorizzazioni industriali in occasione dell'ultimo congresso. Come dire pochi si aggiornano e chi lo fa
rischia anche di ent ra re in conflitto d'inte resse facendosi spesare dai signori della pillola. c
L'alternativa Il web è lo strumento preferito dai medici per aggiornarsi
CON 150 CREDITI
(2013-2015)
Infettivologi
Pediatri
Generici
La classifica
59%
58%
58%
47%
34%
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il caso
05/11/2016
Pag. 16
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tiratura:244697
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/11/2016
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34%
25%
150 punti Sono i crediti «Ecm» che i medici dovrebbero accumulare nel triennio 2014/2016 MENO DI 30
CREDITI (2015) Ortopedici Chirurghi Neurologi Neuropsichiatri Psichiatri ANSA
05/11/2016
Pag. 16
diffusione:159849
tiratura:244697
"Una giusta iniziativa con un grave difetto: tanta teoria, poca pratica"
[PA. RU.]
Il dottor Pierluigi Bartoletti, medico di famiglia con studio a Tor Pignattara, quartiere popolare e popoloso
della Capitale ce l'ha fatta a tenere il passo con i punti "Ecm". Ma sulla qualità ha qualcosa da ridire...
Dottore lei il suo dovere lo ha fatto? «Ma ho dovuto fare i salti mortali, tra i miei mille e cento pazienti da
seguire oltre ai corsi che come docente svolgo all'Università. Un giorno provi a incastrare nell'orario di
lavoro un corso on line, un altro riesci a fare un salto a un congresso scientifico. Ma il problema è la qualità
di questi corsi». Perché, non è buona? «I corsi vertono quasi tutti sul sapere scientifico ma sul "saper fare"
incidono poco e niente. Insomma, molta teoria e poca pratica. Un problema che riguarda anche i giovani
borsisti che dopo la laurea puntano a specializzarsi in medicina generale". Quale sarebbe l'antidoto? «Ha
visto nei film americani quando l'équipe medica si riunis ce per esamina re un caso clini co? Bisogne rebbe
fare una cosa simile: attribuire crediti formativi anche ai medici di famiglia che seguono dei percorsi clinici
condivisi con specialisti e ospedalieri. Io lo faccio per i pazienti oncologici con i colleghi del Policlinico
Campus bio -medico e il Regina Elena. E miglioriamo entrambi le nostre conoscenze».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/11/2016
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I pareri Il medico di famiglia
05/11/2016
Pag. 28
diffusione:159849
tiratura:244697
Vaccini, Mattarella fa bene a consigliarli
n Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è sceso in campo su un argomento che fa molto
discutere. Il Capo dello Stato ha infatti detto che è sconsiderato chi critica i vaccini: «Sono essenziali,
bisogna contrastare decisamente quelli che li mettono in discussione». Come sappiamo, però, ci sono
tantissime famiglie che non somministrano ai figli neppure i vaccini obbligatori per paura di effetti collaterali.
Il guaio è che i bambini non vaccinati, frequentando scuole e altre strutture pubbliche, mettono a rischio sia
la propria salute sia quella degli altri. Vaccinarsi è un atto di responsabilità sociale. La politica dovrebbe
intervenire e legiferare in modo netto su questo argomento e non lasciare alla libera interpretazione dei
singoli la somministrazione o no dei vaccini. Se non è raccomandabile scherzare con la propria salute, a
maggior ragione non lo è farlo con quella del prossimo. Bene ha fatto quindi Sergio Mattarella a
sensibilizzare l'opinione pubblica, suggerendo la disciplina scientifica alla sconsideratezza di certi presunti
medici. FABIO SÌCARI BERGAMO
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/11/2016
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Lettere e Commenti
05/11/2016
Pag. 18
diffusione:12188
tiratura:25650
Due farmacie fallite in due giorni. Circa trenta casi tra fallimenti e concordati preventivi da inizio anno. Tra
le farmacie ancora in attività, il 30% versa in condizioni finanziarie gravissime. Sono queste le preoccupanti
condizioni in cui versano le farmacie di Roma e provincia, colpite ormai da anni da una crisi che negli ultimi
tempi si è fatta sempre più pesante. A lanciare l'allarme è Federfarma Roma. «Questi dati sono relativi solo
al nostro territorio - spiega Vittorio Contarina, presidente di Federfarma Roma - ma anche nel resto d'Italia
la situazione non è molto diversa. Le farmacie italiane sono in crisi e molte non ce la fanno, con prevedibili
e pesanti conseguenze non solo per chi in quelle farmacie ci lavora, ma anche e soprattutto per i cittadini. E
pensare - continua Contarina - che c'è ancora chi continua a definirci una casta. Quella di oggi non è più la
farmacia degli anni '80 e '90. La realtà racconta tutta un'altra storia, e le ultime due farmacie fallite a
distanza di neanche 48 ore l'una dall'altra testimoniano di una fortissima crisi che non può più essere
sottovalutata dalle istituzioni, le quali devono assolutamente metterci nelle condizioni di dare alla
cittadinanza il servizio di pubblica utilità di cui hanno bisogno. In questo momento la nostra categoria è
fragile e non è assolutamente in grado di reggere altri colpi. Chiedo inoltre al sindaco Raggi di riattivare
appena possibile i decentramenti, perché molte farmacie del centro di Roma sono letteralmente
intrappolate in zone ormai svuotate di uffici e abitanti, continuando a pagare affitti altissimi senza la
possibilità di spostarsi».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/11/2016
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Farmacie in crisi Da inizio anno trenta fallimenti
03/11/2016
Pag. 70 N.8
ALIMENTAZIONE
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E anche: probiotici sì o probiotici no? di Laura Sartorio - Ostetrica Mass media, farmacie, nutrizionisti, amici
e parenti: tutti dispensano consigli su quanto sia importante, specialmente in gravidanza, integrare
l'alimentazione con vitamine e minerali. In passato si diceva che la futura mamma doveva mangiare per
due, oggi che deve fare uso di micronutrienti sintetici. È indubbio che le vitamine e i minerali debbano
essere assunti, ma come? E soprattutto, da che fonti? È facile credere che più ce n'è, meglio è, che
l'eccesso non vada a compromettere l'equilibrio del corpo, che non ci sia differenza fra l'assunzione
attraverso il cibo o attraverso gli integratori. Cosa dicono le evidenze scientifiche? Si sa per certo che
l'integrazione vitaminica non va consigliata in modo automatico. Nelle persone sane ci sono scarse
evidenze sulla sua utilità. In caso di problematiche di salute può essere un buon supporto. In generale
un'alimentazione equilibrata, varia e stagionale dona, da sola, tutto ciò che è necessario a una donna sana
in gestazione e al suo bambino. Pillole o cibo? Qual è la differenza tra assumere i micronutrienti attraverso
gocce, pastiglie o soluzioni orali, piuttosto che attraverso il cibo? In natura, le vitamine e gli oligoelementi si
trovano in concentrazioni e in rapporto equilibrato con i cibi, pronti per essere assorbiti secondo le
necessità dell'organismo. Negli integratori alimentari i micronutrienti sono frammentati, scissi e separati,
tanto da alterarne l'energia vitale. Il nostro corpo sa trattenere dai cibi le sostanze di cui necessita. Se viene
forzato ad assumerne, specialmente in forma concentrata, deve bilanciare in modo innaturale. La
somministrazione di pura vitamina A, per esempio, può aumentare la richiesta di tutti gli altri elementi che in
genere la accompagnano e contemporaneamente accrescere il senso di fame. Un organismo abituato ad
assumere quantità eccessive di vitamine perde la capacità naturale di assimilare le sostanze in piccole
dosi; non da ultimo, un eccesso di sostanze può creare un sovraccarico per gli organi adibiti
all'eliminazione, con malfunzionamenti a livello intestinale, renale o cutaneo. il corpo è capace di nutrirsi
Qual è il messaggio che gli integratori passano alle donne in gravidanza? Un senso di carenza e di
incapacità di nutrirsi. In gravidanza il corpo delle donne è sottoposto a cambiamenti fisiologici che hanno la
funzione di nutrire il nascituro, tanto da far apparire "alterata" la valutazione dei parametri vitali. Cercare di
correggere questi apparenti squilibri con vitamine, minerali o probiotici può inficiare il buon andamento della
gravidanza: il corpo gravidico aumenta fisiologicamente la sua capacità di implementare le sostanze
necessarie alla gestazione. i più prescritti Quali sono le sostante che vengono più frequentemente
prescritte? Magnesio, ferro, uoro, acido foli co e multivitaminici in generale. Il magnesio ha la funzione, tra
le altre, di regolamentare la contrattilità muscolare e promuovere le normali funzioni metaboliche. Si trova
nei semi di girasole, nei fagioli di soia, nelle mandorle, frutta, pesce, farine e riso integrale, frutti di mare,
legumi, vegetali a foglia verde e cioccolato. Una dieta ricca di latticini, alcool e carboidrati e povera di
prodotti integrali può portare a un deficit nell'assorbi mento. Poi c'è il ferro: in gravidanza si assiste a una
emodiluizione fisiolo gica per aumentare il nutrimento al circolo fetale e prevenire la trombosi. Aggiungere
ferro può inuenzare negativamente questo processo naturale. L'acido folico Ormai è prassi comune la
somministrazione di acido folico (0,4 mg al giorno prima del concepimento e nei primi tre mesi di
gravidanza), perché alcuni studi evidenziano la diminuzione di malformazioni genetiche. L'acido folico deve
il suo nome alla parola foglia, essendo presente in gran quantità nel mondo vegetale. Il 70% dell'acido
folico può tuttavia perdersi nelle verdu re fresche lasciate a temperatura ambiente nell'arco di tre giorni,
così come nell'acqua di cottura o nell'esposizione al calore. Si trova nei fagioli, nel germe di grano, nel
lievito, nel tuorlo, nelle barbabietole, nel succo d'arancia e nel pane integrale. Anche il uoro è un must have:
molti dentisti ne consigliano l'assunzione alle donne in gravidanza e ai bambini per prevenire la carie,
anche se numerosi studi dimostrano la dannosità di questa sostanza. Le vitamine vere e proprie Per quanto
riguarda le vitamine, gli studi evidenziano che livelli elevati di vitamina A sono potenzialmente teratogeni
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/11/2016
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in gravidanza, vitamine sì o vitamine no?
03/11/2016
Pag. 70 N.8
ALIMENTAZIONE
Giovani Genitori Magazine Torino
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/11/2016
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(cioè possono causare malformazioni fetali). Cibi come il fegato possono contenerne alte concentrazioni e
dovrebbero essere evitati. La vitamina D invece è essenziale per l'accrescimento scheletrico e la salute
delle ossa e ha l'importante funzione di sopperire al fabbisogno fetale, specialmente nel terzo trimestre di
gravidanza; per il 90% è prodotta grazie all'esposizione al sole. Da segnalare che in gravidanza una dieta
vegetariana o a basso consumo di carne è stata associata a un aumentato rachitismo e osteomalacia. e i
probiotici? L'ultima tendenza delle raccomandazioni riguarda l'assunzione di probiotici, ceppi batterici che
aiutano i microrganismi già presenti nell'intestino, da non confondere con i fermenti lattici che sono batteri
inattivi, non in grado di interagire con la ora intestinale. Il consiglio è di usarli solo nei casi in cui è alto il
rischio di sviluppare allergie.
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Il Giornale d'Italia
Pure le farmacie malate di crisi
Il 30% versa in condizioni finanziarie gravissime e ormai sono a un punto di non ritorno
Due farmacie fallite in appena due giorni, che si aggiungono ai circa 30 casi tra fallimenti e concordati
preventivi da inizio anno. E apre uno spaccato di riflessione sulla Capitale, che sta pagando seriamente
dazio alla crisi economica nonostante la salute sia una spesa che i cittadini dovrebbero affrontare. Tra le
farmacie ancora in attività, il 30% versa in condizioni finanziarie gravissime ed è ormai a un punto di non
ritorno. Sono le preoccupanti condizioni in cui versano le farmacie di Roma e provincia e rivelate da
Ferderfarma Roma. "Questi dati sono relativi soltanto al nostro territorio - spiega il presidente Vittorio
Contarina - ma anche nel resto d'Italia la situazione non è molto diversa. Le farmacie italiane sono in crisi e
molte non ce la fanno, con prevedibili e pesanti conseguenze non solo per chi in quelle farmacie ci lavora,
ma anche e soprattutto per i cittadini. E pensare che c'è ancora chi continua a definirci una casta". E
Contarina riavvolge il nastro della memoria: "Quella di oggi non è più la farmacia degli anni '80 e '90. La
realtà, come dimostrano questi numeri, racconta tutta un'altra storia, e le ultime due farmacie fallite a
distanza di neanche 48 ore l'una dall'altra testimoniano una fortissima crisi che non può più essere
sottovalutata dalle istituzioni, le quali devono assolutamente metterci nelle condizioni di dare alla
cittadinanza il servizio di pubblica utilità di cui hanno bisogno". Chiare le richieste alle istituzioni: "Non
siamo qui a chiedere favori precisa - non vogliamo alcuna agevolazione di sorta. Vogliamo soltanto rispetto
e un riconoscimento formale della crisi che stiamo attraversando. In questo momento la nostra categoria è
fragile e non è assolutamente in grado di reggere altri colpi". Il presidente di Federfarma ha chiesto al
sindaco Virginia Raggi di "riattivare appena possibile i decentramenti, perché molte farmacie del centro di
Roma sono letteralmente intrappolate in zone ormai svuotate di uffici e abitanti, continuando a pagare affitti
altissimi senza la possibilità di spostarsi fino alla fine della procedura di assegnazione dell'ultimo concorso.
Il tempo a nostra disposizione è sempre di meno ed è necessario, per quanto possibile, accelerare i tempi.
Non possiamo aspettare ancora". Sul caso è intervenuto anche Fabio De Lillo, consigliere regionale di
Cuoritaliani, che ha auspicato che l'appello di Federfarma non cada nel vuoto. "Le farmacie rappresentano
un vero e proprio servizio di pubblica utilità e hanno una funzione attiva nella rete di assistenza sanitaria
regionale - ha dichiarato - come abbiamo potuto accertare anche dai direttori generali di Asl e ospedali
ascoltati di recente in commissione Salute".
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L'ALLARME: DUE ATTIVITÀ CHIUSE SONO FALLITE IN 48 ORE
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DANILO CHIRICO
n «Sì, qualche volta sì». Quando gli domandi se gli capita di pensare che s ' è messo in un bel guaio, lui
sospira, si lascia andare a una risata amara e ammette che sì, ci pensa. Altroché se ci pensa. Roberto
Romanella, vigile del fuoco di 52 anni, da quattro mesi è presidente del Sesto municipio di Roma, un
territorio monstre, 113 km quadrati di periferia per 260 mila abitanti. Come una media città italiana. Il
municipio più difficile e più povero (con un reddito medio di appena 17 mila euro: gli altri superano i 20 mila,
con punte oltre i 40), il più disagiato (alcuni quartieri sono senza l ' acqua corrente). u segue alle pagine 4 e
5 n È il municipio di Tor Bella Monaca e della droga, dell ' università diTor Vergatae del(mancato) villaggio
olimpico di Roma 2024, del film rivelazione Lo chiamavano Jeeg Robot e del campo rom (Salone) più
grande d ' Europa.Il municipio dei topi che " giocano " al parco con i bambini. Le immagini hanno fatto il giro
del mondo: i ragazzini ne hanno contati - e ripresi con il cellulare - 25 in cinque minuti. Lo scandalo è
planetario - in questi giorni a Tor Bella Monaca gira una tv giapponese - la sindaca VirginiaRaggi
siprecipitasul postoeordina lepulizie straordinarie. Tutto inutile, o quasi: la situazione torna presto a livelli di
emergenza. Così i cittadini, ogni giorno e in tanti, bussano alla porta del presidente. Chiedonopiù servizi,
ricevonocome risposta la promessa di un impegno, quasi mai una soluzione. «I problemi sono enormi, le
risorse insufficienti, i tempi burocratici lunghi. E noi non abbiamopoteri», affermapreoccupatoRomanella.
«Ci sto perdendo il sonno: ogni notte mi sveglio all ' improvviso e penso alle cose da fare», confessa. Inutile
provarea spiegare che «spessonon dipende da noi»: i cittadini pretendono i fatti. D ' al tra parte la politica di
oggi è così, anche per responsabilitàdichi sull ' antipolitica ha costruito il suo consenso. Tanto consenso. E
tante aspettative. Roberto Romanella è il più votato tra i 12 (su 14) presidenti di municipio eletti dal
Movimento 5 Stelle alle amministrative: ha sfiorato il 73%, lasciato il Pd fuori dal ballottaggio e azzerato la
sinistra, succedendo al potente Marco Scipioni (Pd), sfiorato dalle inchieste e sfiduciato dal suo partito.
«Qui s ' è alzato un grido di dolore», racconta. Così oggi il suo municipioè l ' avanposto della rivoluzione
(tutt ' altroche iniziata)grillina nellaCapitale. Romanella lo sa: «Sentiamo forte il carico, governare è difficile
ma ci vogliamo provare». E promette: «Un po ' alla volta, cambieremo le cose. Ai miei assessori dico
sempre: niente parole, facciamo le cose con le mani». Tra mille difficoltà, «in questi giorni sono partite le
prime manutenzioni a strade, scuole e giardini». La politica dei piccoli passi, favorita da un ' opposizione
silente e dalle polemiche che da mesi avvolgono il Campidoglio. «Il M5S ha finalmente capito la differenza
tra fareicomitati egovernare»,commentaFederica Graziani, direttrice del giornale del territorio La Fiera dell '
Est , «la giunta è evanescente, ci sono pochi consigli municipali, le commissioni non producono. Mancano
progettualità, indirizzo politico e capacità di decidere: elementi essenziali in questo territorio così
particolare». È un grande, irregolare e contraddittorio mosaico quello che emerge osservando dall ' alto
questo pezzo di Roma. Vale la pena attraversarlo, scoprirne alcune tessere. Seguendo il tracciato della
Metro C, nuova e preziosa spina dorsale del municipio, un lungo serpente nato per unire l ' estrema
periferia est con il centro. Prima fermata: Pantano La prima tessera è al capolinea, alla stazione Pantano wc e scale mobili fuori servizio - al km 20 di via Casilina. Lì intorno, due grandi parcheggi quasi pieni:segno
che, dopo mesidi " diffidenza " , in tanti adesso usano la linea C. All ' uscita, pochi negozi e un benzinaio,
un panificio noto in tutta la zona, una vaga aria di tristezza e la tentazione di risalire sulla metro e tornare a
casa. Finché, dietro l ' angolo, s ' intravede un pezzo dell ' antico acquedotto romano, vero prodigio
architettonico. Nessuno lo direbbe, ma siamo in una delle principali zone archeologiche della Capitale.
«Sogno», rivela il presidente del municipio, «di valorizzare il sito dell ' antica città di Gabii». Un ' area
semisconosciuta che«potrebbe stare nei percorsi turistici di chi va a Tivoli o ai Castelli». Proprio volgendo
lo sguardo verso i Castelli, diventa precisa la percezione di stare in un posto pieno di risorse. " Scalando "
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borgate di Roma dove sale la rabbia
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la collina, Roma - il più grande comune agricolo d ' Europa - si trasforma infatti in un enorme vigneto
pregiato, quello del vino Frascati, che già qualche millennio fa piaceva a Catone il censore, che 50 anni fa
ha conquistato la denominazione Doc e oggi sta su migliaia di tavole italiane . • Le strade invase dai rifiuti
Alla fermata Finocchio lo scenario cambia. Qui, in via Rocca Cencia, importante strada commerciale, Roma
si gioca una delle partite più importanti: quella sui rifiuti. Sembrano preannunciarlo gli enormi cumuli di
immondizia che invadono le strade. Come via Sant ' A l e ssio, dove scarti alimentari e divani, materiali edili
ed elettrodomestici accompagnano l ' asfalto per chilometri. Come via Camigliatello Silano, dove i rifiuti
bloccano la carreggiata e addirittura impediscono il transito. «Siamo fuori controllo», scuote la testa il
cliente di un bar pieno di affollate slot. Tutto a pochi metri dall ' impianto di Ama, la municipalizzata dei
rifiuti. «A breve ripartirà», annuncia la sindaca. Ma la vera questione - economica oltre che ecologica riguarda l ' impianto di proprietà, manco a dirlo, di Manlio Cerroni, dominus della monnezza romana. Lo
scontro sull ' utilizzo del tritovagliatore, finito nel mirino dei magistrati, ha portato alle dimissioni dell ' ex
capo di Ama Daniele Fortini, in polemica con l ' a s s e ssore all ' Ambiente Paola Muraro. In una fase di
grande instabilità politica, il futuro degli impianti di Rocca Cencia resta incerto. Di sicuro c ' è invece un
continuo viavai di camion e un cattivo odore sempre più intenso che esaspera i cittadini. L ' eredità della
Banda della Magliana La terza tessera del mosaico, a 400 metri dalla stazione Bolognetta, viene da
lontano, dal 2001, quando un ' area di 13 mila metri quadri viene sequestrata alcassiere della Bandadella
Magliana, Enrico Nicoletti. Aveva costruito un palazzo di sei piani, voleva farci un albergo. Non c ' è riuscito.
Lì oggi c ' è un parco pubblico, con piante, marmi pregiati e ilprimo murale antimafia diRoma. C ' è la
Collina della Pace, attraversata ogni giorno da centinaia dipersone. Nonera scontato.La battaglia - con
infiniti stop&go - è stata dura. Il passo decisivo, lo scorso aprile con l ' inaugurazione dei due casali. In uno
hanno aperto una biblioteca (una delle 4 del territorio) con 30 mila volumi, alcuni dei quali donati dall ' ex
Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Nel più piccolo doveva nascere un centro culturale polivalente, c ' è
invece un centro anziani. L ' Associazione Collina della • Pace denuncia il tradimento del progetto che,
spiega Andrea Colafranceschi, di Libera, «doveva stimolare creatività e partecipazione». Non è andata
così, non ancora. Mercato della droga e welfare parallelo La stazione di Grotte Celoni separa la gigantesca
Tor Bella Monaca e il piccolo villaggio Breda. Tor Bella Monaca con i suoi 30 mila abitanti, le torri a 15 piani
e i palazzoni di edilizia popolare (nel municipio, soprattutto tra Tor Bella Monaca e Ponte di Nona, c ' è il
60% dell'edilizia popolare romana)è ladimostrazionedelfallimento dellepolitiche urbanistiche che hanno
ridotto la borgata in luogo di disagio, povertà e criminalità. Il centro del quartiere è viale dell ' Archeologia
dove c ' è il più grande mercato della droga cittadino, che ricorda quello delle vele di Scampia. Qui lavorano
molti gruppi criminali, anche le mafie tradizionali. Fanno affari milionari e assicurano un welfare parallelo
alle famiglie: 500 euro al mesese custodiscilaroba, " 200 a sera " se laspacci, " da 50 a 80 " per le vedette.
«Alcuni prendono stipendi da mille euro», rivela un operatore sociale. Per un omicidio ne porti a casa 10
mila. Ma Tor Bella Monaca è anche la più grande stanza del bucoa cieloaperto. Nella pinetaai piedidi via
dell ' Archeologia, presidia il territorio il camper della fondazione " Villa Maraini " ,che sioccupa di riduzione
del danno. Racconta un operatore: «Ogni giornodistribuiamo 300 siringhe».A giovanissimie adulti,uomini
edonne,ricchi epoveri. La metà consuma eroina, gli altri cocaina (che costa sempre meno). Alcuni si
bucano in macchina,altriseduti sulprato,dovegli aghiormaisono più dei fili d ' erba. Uno strazio. Al villaggio
Breda è tutto diverso: nato al servizio di una vecchia fabbrica, oggi è un quartiere ordinato e pulito, con
case basse e cortili curati, la farmacia ela chiesa,il bar ela piazza.La dimensione di un paesino accogliente,
tanto che viene voglia difermarsiperuncaffè eduechiacchiere.Apoche centinaiadimetri,lostacco
visivoèancorapiùimportante. C ' è il consorzio Torre Gaia, il gigantesco residence della borghesia con
villette e giardini che non sfigurerebbe nella ricca Roma Nord. A Torre Angela, tipica periferia italiana, con
auto in coda e capannoni commerciali, sembra essersi nascosta via delle Amazzoni. Al numero 34, una
scoperta straniante: la chiesa apostolica, un movimento di cristiani protestanti, che raccoglie ogni domenica
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centinaia di cittadini africani, soprattutto nigeriani. La chiesa è uno spoglio garage con teli colorati alle
pareti. Anche l ' enorme croce sull ' altare è realizzata con raso giallo. All ' interno una rock band suona le
canzoni di preghiera a un volume insopportabile davanti a un centinaio di fedeli - uomini e donne stanno
divisi - che indossano abiti tradizionali con colori sgargianti. Si canta e balla con energia contagiosa, come
in una scena di Sister Act . I fedeli pregano e aspettano il pastore, un nigeriano sulla quarantina (da 20 anni
in Italia). Si chiama Lucky O. Omoghan, prepara il sermone, chiuso nel minuscolo ufficio ricavato in un
angolo del garage. «Più di 500 fratelli frequentano la nostra comunità». Nessuno di loro è bianco, ma
«contro di noi non c ' è più razzismo, non viene più la polizia», rivendica. Eppure fuori da qui è diverso. In
questo municipio - che ospita numerose comunità straniere e 15 dei 39 centri di accoglienza romani - la
tensione è sempre alta e gli episodi di intolleranza frequenti, spesso favoriti dal soffiare sul fuoco dei gruppi
di estrema destra. Il quartiere più giovane della città La stazione di Torre Maura è la prima della metro C
dentro il Gra. Qui, grazie a Save the Children, è in corso una grande sperimentazione sociale. In via Walter
Tobagi, a ridosso del Parco di Tor Tre Teste,ènatounPuntoLuce (unaltroèaPontedi Nona). Un luogo bello e
colorato - due strutture di cemento e vetro, con arredi moderni, e un campo sportivo polifunzionale - aperto
a bambini e ragazzi da 6 a 16 anni. «C ' è isolamento e un ' importante carenza di servizi», racconta Elio Lo
Cascio, referente romano del programma di contrasto alla povertà educativa dell ' associazione. I numeri
sono eloquenti: il 35% della popolazione ha meno di 18 anni (èil territoriopiù " giovane " della città),c ' è la
più alta percentuale di dispersione scolastica (il 15%, contro la media cittadina del 9), ci sono soltanto
il25,7% didiplomati (la mediaè del34%) e appena il 3% (contro il 14,9) di laureati. Ecco perché diventa
strategico intervenire con l ' accom pagnamento allo studio e i laboratori di arti e sport. Ogni trimestre
passano da lì 250 bambini, il tentativo è di intercettarne molti di più. Anche per questo, come sottolinea Elio
Lo Cascio, «la• voriamo anche con le famiglie: forniamo assistenza legale e abbiamo aperto un servizio di
sostegno alla genitorialità». I risultati di questa sfida impossibile saranno misurabili tra qualche anno, ma
mostrare ai più giovani le opportunità nascoste dietro il brutto è un buon inizio. Un sogno interrotto all '
ultimo miglio Dalla fermata successiva, da Torre Spaccata, la Metro C lascia il Sesto municipio, entra nel
Quinto e, veloce, corre verso il Primo. Senza arrivarci mai. Metafora della solitudine dei cittadini del Sesto
municipio. «Nel cuore di Roma si sta costruendo la metropolitana più complessa e straordinaria del
mondo», c ' è scritto sul sito di MetroSpa. Eppure, a oggi, questo prodigio della tecnica s ' interrompe
allafermataLodi. Unpasso prima di congiungersi - a Piazza San Giovanni - con le altre linee, molto prima di
raggiungere davvero il centro storico. Un sogno interrotto, insomma.Il simbolo,forseilparadigma, diunacittà
checorre, sisbraccia e suda.Ma nontaglia mai al traguardo. •
17
mila euro Il reddito medio degli abitanti del Sesto municipio di Roma, il più basso della città
73
% I voti con cui Roberto Romanella, candidato del M5S, è stato eletto presidente del Sesto municipio alle
ultime elezioni comunali
3
%
La quota di laureati nel municipio, contro la media cittadina del 14,9%
Foto: PUNTI DI VISTA Nella foto grande, le torri simbolo del quartiere di Tor Bella Monaca. Sotto, da
sinistra: il campo di calcetto che separa le due palazzine di via Brandizzi. Accanto, l ' interno di una
abitazione in via Santa Rita da Cascia. Di fianco, le abitazioni viste dal parco di via San Biagio Platani
Foto: TUTTE LE FOTO DI FABIO MOSCATELLI u SULLA VIA CASILINA
VITA IN FARMACIA
13 articoli
05/11/2016
Pag. 7 Ed. Brescia
diffusione:254805
tiratura:382356
Iniziativa della Pediatria di Poliambulanza, le liste d'attesa arrivano alla primavera 2017 Le tariffe In
farmacia costa 150 euro, in clinica 80 euro Gratis in Ats solo per i pazienti a rischio
Silvia Ghilardi
Non è ancora tra le vaccinazioni raccomandate in Lombardia ma quella contro il meningococco B è sempre
più richiesta. Tanti i genitori che chiedono al pediatra di vaccinare i propri figli contro questo particolare
ceppo di meningite. Lo sa bene la pediatria della Poliambulanza che ha fatto il pieno di prenotazioni da
quando, pochi mesi fa, ha attivato - prima struttura ospedaliera bresciana - il servizio di vaccinazione anti
meningococco di tipo B.
Il servizio è disponibile al momento solo per i bambini e sopra i due anni d'età. La lista d'attesa è lunga: per
una prima dose c'è da aspettare la prossima primavera. Prima della nuova prestazione offerta dall'ospedale
di via Bissolati chi voleva poteva comunque mettersi al riparo dal meningococco B acquistando il vaccino in
farmacia e facendoselo somministrare dal pediatra o dal medico di famiglia. La differenza sta però nel
prezzo. Una singola dose comprata in farmacia costa 150 euro. Le dosi da fare dopo i 2 anni sono 2.
Quindi 300 euro.
Non bastasse la tariffa di molti pediatri per fare l'iniezione è di 40 euro. Non tutti i pediatri poi sono
disponibili a somministrare il vaccino perché non si sentono in grado, essendo soli in ambulatorio, di
affrontare in maniera tempestiva un eventuale shock anafilattico. La tariffa alla pediatria della
Poliambulanza per una singola dose è di 80 euro tutto compreso. L'anti-meningococco B lo fa anche,
gratuitamente, l'Ats di Brescia ma solo ai soggetti a rischio di qualunque età e dietro indicazione medica.
Per gli altri 4 gruppi di meningococco (A,C,W135,Y) c'è la possibilità di vaccinarsi agli ambulatori dell'Ats in
co-pagamento se si deve viaggiare in paesi dove circolano sierogruppi diversi dal C.
Ad oggi l'antimeningococco B è fuori dal calendario vaccinale dell'infanzia regionale che invece
somministra gratuitamente il vaccino contro la meningite da meningococco C, da emofilo e da
pneumococco. Regione Lombardia sta valutando, come ha sottolineato l'assessore al Welfare Giulio
Gallera, l'inserimento nei Lea, i livelli minimi di assistenza, del vaccino contro il meningococco B.
A breve quindi anche i bambini lombardi potrebbero beneficiare gratuitamente del vaccino come fanno da
qualche tempo i loro cugini toscani, siciliani, liguri, friulani, pugliesi, veneti e lucani. In Lombardia la
meningite da meningococco di gruppo B è responsabile di diversi casi: su 50 avvenuti tra il 2014 e il 2015 il
36 per cento riguardava il meningococco B, il 40 per cento il C, il 4 per cento il W135 e il 20 per cento l'Y.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cosa è
Il vaccino protegge contro il 90% dei ceppi di meningococco B e si può fare a partire dai 2 mesi. Il numero
di dosi da somministrare varia a seconda dell'età
Il caso
Il vaccino contro il meningococco B non è previsto nei livelli essenziali di assistenza quindi la gratuità è
garantita solo ai soggetti a rischio. Così la somministrazi-one è a pagamento presso ospedali o pediatri di
libera scelta
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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Meningite B, il vaccino in ospedale
05/11/2016
Pag. 1 Ed. Roma
diffusione:248077
tiratura:374273
Farmacie in piena crisi trenta fallimenti nel 2016
ANNA RITA CILLIS ALESSANDRA PAOLINI
ANCHE le farmacie finiscono nel buco nero della crisi. Nelle ultime 48 ore, in due hanno tirato giù la
saracinesca. In trenta, poi, da inizio anno a oggi sono fallite o hanno chiesto il concordato preventivo. E il
futuro non ha in serbo alcuna ripresa per le croci verdi romane. Perché tra le farmacie ancora in attività, il
30 per cento è in condizioni finanziarie gravissime, molte sono a un punto di non ritorno. Un quadro
allarmante fin qui quello tratteggiato da Federfarma Roma, la federazione che raggruppa le circa 720
associate. ALLE PAGINE IV E V ANCHE le farmacie finiscono nel buco nero della crisi. Nelle ultime 48 ore,
in due hanno tirato giù la saracinesca. In trenta, poi, da inizio anno a oggi sono fallite o hanno chiesto il
concordato preventivo. E il futuro non ha in serbo alcuna ripresa per le croci verdi romane.
Perché tra le farmacie ancora in attività, il 30 per cento è in condizioni finanziarie gravissime, molte sono a
un punto di non ritorno. Un quadro allarmante fin qui quello tratteggiato da Federfarma Roma, la
federazione che raggruppa le circa 720 associate.
«Si tratta di dati che coinvolgono Roma - racconta il presidente Vittorio Contarina - ma anche nel resto
d'Italia le cose non vanno meglio. Le farmacie sono in crisi e molte non ce la fanno, con pesanti
conseguenze non solo per chi ci lavora, ma anche per i cittadini. E pensare che c'è ancora chi continua a
definirci una casta». La realtà, fa notare ancora Contarina è ben diversa: «Come dimostrano le ultime due
farmacie fallite a distanza di neanche 48 ore l'una dall'altra c'è una fortissima crisi che non può più essere
sottovalutata dalle istituzioni, devono metterci nelle condizioni di dare alla cittadinanza il servizio di pubblica
utilità di cui ha bisogno». Una crisi figlia di un malessere già avvertito sette anni fa ma che ora è diventata
«un macigno», riprende il numero uno di Federfarma Roma. E a farne le spese sono specialmente le
piccole imprese, quelle in centro, dove gli affitti dei locali raggiungono cifre esorbitanti a fronte di uno
spopolamento dei rioni, in più il ticket non è più una consistente fonte di introito. Tra poco, alle 720 farmacie
, se ne aggiungeranno altre 120. Nuove aperture figlie del concorsone «voluto nel 2013 dall'allora
presidente del consiglio Mario Monti», spiega Antonino Annetto, per tanti anni vice presidente di
Federfarma ed esperto del settore. Il che comporterà un 10 per cento in più di aziende sul mercato. E
questi nuovi farmacisti potranno aprire la loro attività in base ai titoli presentati.
Non solo: secondo alcune proiezioni della federazione i ricavi sono destinati a calare ancora: almeno del
13 per cento nei prossimi anni. E chi dal centro vorrebbe aprire in periferia o in zone più popolose al
momento non può farlo a differenza di altre città come Milano, ad esempio, dove «il decentramento è stato
avviato molti anni fa», spiega Annarosa Racca, presidente nazionale di Federfarma. «Non vogliamo alcuna
agevolazione - dice però Cantarina - ma soltanto rispetto e un riconoscimento formale della crisi che stiamo
attraversando. In questo momento la nostra categoria è fragile e non è in grado di reggere altri colpi». E per
questo chiede alla sindaca Raggi di riattivare appena possibile i decentramenti. «Visto come stanno
andando le cose bisogna accelerare i tempi, non possiamo aspettare ancora», conclude Cantarina. Così,
per cercare di sopravvivere, chi può cerca di allargarsi, chiedendo mutui, aumentando la superficie del
locale nel tentativo di attrarre clienti con nuovi servizi, la cosmetica su tutto ma anche proponendo i prodotti
a prezzi più competitivi, comprati col metodo dei gruppi d'acquisto: tanti ordini, prezzi più bassi per i
farmacisti, più sconti da offrire alla clientela.
I NUMERI
720 LE FARMACIE Sono 720 in tutto: nelle ultime 48 ore però hanno tirato giù la saracinesca due locali. E
il 30 per cento del totale è a rischio
120
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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L'ALLARME
05/11/2016
Pag. 1 Ed. Roma
diffusione:248077
tiratura:374273
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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IL CONCORSONE Grazie al concorso voluto da Mario Monti a breve apriranno altre 70 farmacie e altre 50
lo faranno nei prossimi mesi
www.federfarmalazio.com www.salute.gov.it PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: L'OFFERTA Per resistere alla crisi, le farmacie ampliano l'offerta di prodotti da banco e di servizi alla
clientela, dalla cura del corpo alla prevenzione fino alla diagnosi e ai test su allergie e intolleranze
alimentari
Foto: CHIUSE Sempre di più le farmacia che chiudono. Il 30% è verso il fallimento
05/11/2016
Pag. 13 Ed. Firenze
diffusione:248077
tiratura:374273
Ricette false per acquistare anabolizzanti
(l.s.)
RICETTE falsificate per mettere le mani su prodotti dopanti. È l'accusa lanciata dai carabinieri del Nas a un
uomo di 45 anni, non tesserato con federazioni sportive nazionali, finito nei guai dopo una serie di controlli
in due farmacie di Empoli e Vinci.
Secondo la ricostruzione dei militari, il 45enne avrebbe truccato 11 ricette di un medico (completamente
estraneo alla vicenda), riuscendo in questo modo a farsi consegnare 43 confezioni di un farmaco
contenente anabolizzanti. Lo stesso farmaco veniva poi rivenduto sottobanco, e a caro prezzo, in alcune
palestre della provincia, in particolare quelle frequentate da body builders.
Le verifiche si sono concluse nei giorni scorsi con una perquisizione nell'appartamento (a Empoli)
dell'uomo, dove sono saltate fuori altre 6 prescrizioni dalla firma falsa per altre 10 confezioni dello stesso
farmaco dopante. Per lui è quindi scattata una denuncia, mentre gli accertamenti proseguono per chiarire
se abbia agito con l'aiuto di complici e per ricostruire l'intero giro di affari.
Non è la prima volta che i Nas di Firenze si imbattono in un giro di anabolizzanti. Un anno fa, un maxi
sequestro venne eseguito nei confronti di cinque persone, accusate di aver prodotto clandestinamente
steroidi anabolizzanti per farne poi commercio. Proprio a Firenze uno degli indagati, un fiorentino, stava
cercando di organizzare un grosso laboratorio.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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L'INDAGINE
05/11/2016
Pag. 10 Ed. Torino
diffusione:248077
tiratura:374273
Contro l'influenza al via la campagna di vaccinazione
LUNEDÌ parte la campagna di vaccinazione contro l'influenza in Piemonte.
L'obiettivo dell'assessorato alla Sanità è di aumentare ancora di più la copertura , raggiungendo il 75% dei
soggetti interessati. Novità di quest'anno il coinvolgimento dei farmacisti che, in virtù dell'accordo siglato
dalla Regione con Federfarma e Assofarm, si occuperanno di consegnare, ai medici e ai pediatri, i vaccini
che l'Asl di appartenenza del medico ha deciso di utilizzare e, soprattutto, di sensibilizzare i cittadini che
vanno in farmacia sull'importanza della vaccinazione.
Come ogni anno, il vaccino antinfluenzale è gratuito per i pensionati di oltre 65 anni, per chi soffre di
malattie croniche che, in caso di influenza, possono sviluppare gravi complicazioni. Lo scorso anno in
Piemonte, tra la metà di ottobre e la fine di aprile, l'influenza ha colpito oltre 480 mila persone.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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L'INIZIATIVA
05/11/2016
Pag. 5 Ed. Roma
diffusione:248077
tiratura:374273
Da rendita a perdita "È finita l'età dell'oro non siamo più casta"
"Non possiamo più permetterci di chiudere come altre attività, la sfida è l'orario continuo"
(annarita cillis e alessandra paolini)
ÈFINITA l'età dell'oro.
Quando avere una farmacia voleva dire contare su un futuro assicurato.
Insomma altro che casta come dice il presidente della federazione romana Vittorio Cantarina. Del resto
anche una storica farmacia in pieno centro racconta delle difficoltà di oggi. Perché ora vendere solo
medicinali non basta più: per molti la parola d'ordine è essere competitivi, osare, capire le necessità dei
clienti. Quelli storici, ma sopratutto quelli da conquistare.
Così, ecco che accanto al bancone in legno compaiono le cabine per i massaggi drenanti, affianco agli
scaffali degli analgesici i falconi di oli essenziali e le creme per il corpo. E la superficie dei locali aumenta.
Un passo faticoso ma indispensabile se si vuole rimanere sul marcato. Olimpia ed Elena Rapisarda Rizzo,
farmaciste come i genitori, hanno da poco inaugurato la loro nuova struttura in via Aurelia. Passando da 80
metri quadrati a 230.
«Una scelta improrogabile per stare al passo coi tempi - racconta Olimpia Rapisarda - Perché il fatturato
maggiore oggi non si fa con i medicinali da banco, ma con i servizi alla clientela, altrimenti non si riescono a
coprire le spese, pagare l'affitto e i fornitori».
Il che però vuol dire aumentare il personale, restare aperti 12 ore al giorno oltre a offrire un'ampia scelta di
cosmetici e di prodotti per la cura del corpo ma anche partecipare a campagne di screening medici.
«Pensare a una farmacia che chiude all'ora di pranzo, come facevano mio padre e mia madre, sarebbe
acronistico», continua la dottoressa Olimpia che proprio oggi ha organizzato, con personale specializzato,
un pomeriggio di "Urto terapia" per combattere la cellulite. E con successo. Ma anche il restyling della
struttura deve essere fatto seguendo nuovi parametri. «L'ambiente deve esser principalmente confortevole
- spiega l'architetto Ornella D'angelo, che si occupa di ristrutturazioni di farmacie da più di 30 anni - poi tutti
i prodotti devono essere a vista.
Naturalmente è necessario seguire delle regole imposte dalla legge. L'aspetto umano, però, resta centrale,
del resto il farmacista è una figura autorevole, capace di ascoltare, consigliare e rassicurare».
Foto: IL FUTURO Olimpia ed Elena Rapisarda Rizzo (nella foto) hanno aperto una farmacia di 230 metri
quadrati
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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Il racconto. Dalle medicine ai cosmetici e ai servizi Per resistere si diversifica: ma crescono anche i debiti
05/11/2016
Pag. 4 Ed. Genova
diffusione:248077
tiratura:374273
San Martino, Toti in campo per La Valle 'Raccomandato? No'
Il presidente a gamba tesa sul caso del direttore "Non ci sarà alcun ripensamento sulla sua nomina" "Conti
in rosso? Semmai con la nostra legge di Stabilità riduciamo il debito sanitario da 98 a 90 milioni di euro"
MICHELA BOMPANI
«SONO tutti pettegolezzi quelli che girano. La verità è che il nuovo direttore sanitario dell'ospedale San
Martino, Giovanni La Valle, ha un curriculum straordinariamente importante»: il presidente della Regione
Liguria, Giovanni Toti, entra a gamba tesa nel "caso" della nomina del direttore, proveniente dal Piemonte,
al centro di una polemica perché a dirigere l'ospedale di Chivasso, da dove proviene, è arrivato grazie a un
concorso che lui stesso, come dirigente Asl4 Torino, aveva istruito, impostato e cui aveva deciso di
partecipare. Vincendolo.
Toti risponde agli attacchi e si schiera accanto alla sua assessora alla Salute, Sonia Viale che aveva già
escluso ogni provvedimento nei confronti della nomina. E annuncia: «Proprio con la nuova riforma
risolveremo il disavanzo della Sanità, riducendolo - indica Toti - l'anno scorso era di 98 milioni, con la legge
di Stabilità che presenterò la prossima settimana lo porteremo a 90 milioni. Anzi, dal prossimo anno sarà la
Sanità ligure, grazie ai risparmi, a finanziare altre voci del Bilancio regionale.
A fine legislatura azzereremo il disavanzo sanitario».
«Sono tutti pettegolezzi, più che reali critiche di merito - attacca Toti, che per la prima volta interviene sul
caso - La Valle è un professionista con un curriculum eccezionale e tra i nuovi manager nominati è tra i più
qualificati». Nei corridoi dell'ospedale San Martino la pensano diversamente, circola infatti da giorni una
copia del report delle pubblicazioni scientifiche di Giovanni La Valle che ne annovera tre, insieme ad altri
autori, negli ultimi due anni.
«Non ci sono motivi legali ostativi a quella nomina - ribadisce il presidente Toti - per questo nulla cambierà
il nostro indirizzo, le nostre valutazioni e la nomina». E Toti decide anche di sgomberare il campo dalle
polemiche che riguardano una strana coincidenza per cui dalla sanità pubblica torinese sono arrivati in
Liguria due professionisti, oltre La Valle anche Cinzia Tudini, nuovo direttore amministrativo della Asl4
Chiavarese. «Tutte le nomine che finora abbiamo compiuto, in ogni ambito precisa il presidente - non sono
state fatte per colore politico, per appartenenza, per familiarità, amicizia o vicinanza, ma fatte soltanto sulla
base del curriculum, delle capacità e delle necessità dell'amministrazione». Anche se, in verità, le
opposizioni, Pd, Rete a Sinistra e M5S, contestano dall'inizio della legislatura il "nominificio" di Toti. Ieri in
consiglio regionale è approdata la seconda tranche della riforma della Sanità ligure, che prevede
l'istituzione del dirigente socio sanitario: ne sarà nominato uno per ogni Asl.
E, in più, ci sarà un direttore sociosanitario che li coordinerà, in Alisa. Passaggio contestatissimo dal Pd,
che accusa l'assessora alla Salute, Sonia Viale, di aver aperto un buco, con le nuove posizioni in Sanità, di
circa 138 milioni di euro. E anche il M5S attacca le nomine come unica azione, e pure a carattere oneroso,
della giunta sul comparto sanitario.
«Con la fusione socio-sanitaria in un unico budget ridurremo il disavanzo della Sanità - annuncia invece
Toti - da 98 milioni, dello scorso anno, ai 90 di quest'anno. Dal governo è previsto aumento del fondo
sanitario regionale, mentre per il resto sono contemplati tagli: grazie alla nostra manovra di risparmi e
razionalizzazioni sarà addirittura la Sanità ad annullare i tagli che dovrei imporre ai miei assessori, fino al
20% del loro budget». www.regione.liguria.it genova.repubblica.it PER SAPERNE DI PIÙ
I PUNTI IL CASO Giovanni La Valle (sotto) in Piemonte ha istruito il concorso da direttore d'ospedale e lo
ha vinto LA NOMINA La Valle è stato nominato direttore sanitario del San Martino: è in aspettativa dal suo
posto a Chivasso LA REGIONE Il presidente Toti difende la nomina: "Noi valutiamo i curriculum, non le
amicizie. Il resto sono pettegolezzi" I SINDACATI La Cgil ha chiesto al direttore generale del San Martino,
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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In primo piano
05/11/2016
Pag. 4 Ed. Genova
diffusione:248077
tiratura:374273
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Ucci, un incontro urgente sulla nomina di La Valle
Foto: SCINTILLE L'ospedale San Martino A fianco il presidente Giovanni Toti
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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05/11/2016
Pag. 1 Ed. Palermo
diffusione:248077
tiratura:374273
Scontro in corsia sull'uso di farmaci Sospesi due medici
Civico, suggerivano di evitare l'intervento
GIUSI SPICA
SPICA A PAGINA VIII Suggeriscono a un paziente con tumore una cura farmacologica al posto
dell'intervento chirurgico e vengono sospesi per dodici giorni senza stipendio. E' la "pena" decisa dalla
commissione di disciplina dell'ospedale Civico per due neurochirurghi, colpevoli di «aver denigrato»
l'immagine del primario che invece spingeva per l'operazione. Un caso che ha scatenato i sindacati: per
lunedì è stata indetta un'assemblea generale contro «l'attacco all'autonomia dei dirigenti medici». Solo
l'ultimo atto di una battaglia che da anni si combatte nel reparto dei veleni, dove medici e primario sono ai
ferri corti. I due chirurghi sotto accusa, Luisa Grippi e Vincenzo Scaglione, hanno più volte denunciato,
insieme con il collega Giancarlo Perra, «condotte illegittime» del direttore Natale Francaviglia, dalla
violazione della privacy dei pazienti a veri e propri atti di mobbing nei loro confronti.
Sul reparto pende poi una maxi-inchiesta dei carabinieri del Nas che hanno sequestrato oltre duecento
cartelle cliniche: tutto ruota intorno all'uso della fluorescina sodica, una sostanza utilizzata da Francaviglia
per "illuminare" i tumori al cervello durante le operazioni. Un uso che - avevano denunciato i deputati grillini
all'Ars in un esposto - è ancora sperimentale e di cui molti pazienti non sarebbero stati informati. L'inchiesta
è ormai alle battute finali: i militari hanno consegnato al ministero un ampio fascicolo.
Intanto la guerra "fredda" in corsia continua. E di mezzo ci vanno i pazienti. L'ultimo caso è quello di un
giovane di 35 anni, autore di una lettera dove denuncia lo stato d'animo di "angoscia" con cui ha affrontato
l'intervento a causa delle «divergenze diagnostiche» tra i medici.
L'uomo, colpito da un macro adenoma ipofisario, si reca in ospedale per il prericovero e viene visitato dalla
dottoressa Grippi che - sostiene - gli prospetta la possibilità di un trattamento farmacologico per ridurre il
tumore, prima di tentare l'intervento. Di fronte alle sue perplessità, il medico dice che l'operazione è
comunque una buona soluzione.
Una settimana dopo, nel giorno del ricovero, anche il dottore Vincenzo Scaglione parla al paziente
dell'opportunità di provare prima un trattamento farmacologico, come prescrivono le linee guida anche in
presenza di grandi tumori.
Il primario, però, è di un altro avviso e denuncia all'ufficio di disciplina «l'ennesimo tentativo di screditare la
mia professionalità e la mia stessa credibilità» spingendo il paziente a «rifiutare l'intervento». Il
procedimento parte. I due chirurghi, difesi dall'avvocato della Cimo Cristiano Dolce e dalla Cgil, respingono
le accuse: hanno solo manifestato «stupore» per la decisione di non provare la terapia con i farmaci. La
commissione presieduta da un architetto, Antonio Bono, si spacca. Il nefrologo Ugo Rotolo, l'unico "non
graduato", preme per l'archiviazione: «Non si evidenzia - scrive - alcuna condotta lesiva dell'immagine
dell'unità operativa e del direttore» ma anzi i chirurghi avrebbero agito «nell'interesse primario dello stato di
salute del paziente».
Una posizione ben diversa dagli altri membri. Per il presidente e i primari Alberto Maringhini e Francesco
Di Gesù «in nessuna struttura sanitaria, pubblica o privata, italiana o non italiana un medico dello staff
discute sulle opportunità terapeutiche con il paziente, criticando le scelte fatte da altri professionisti».
Passa a maggioranza la linea della sanzione. La decisione finisce sotto il fuoco dei sindacati. Il
provvedimento è stato sospeso per 15 giorni, ma per lunedì si annuncia una nuova battaglia.
PER SAPERNE DI PIÙ
www.palermo.repubblica.it www.ospedalecivicopa.org
L'ACCUSA Ennesimo tentativo di screditare la mia professionalità e la mia credibilità
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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IL CASO
05/11/2016
Pag. 1 Ed. Palermo
diffusione:248077
tiratura:374273
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LA DIFESA Nessuna condotta lesiva abbiamo agito nell'interesse dello stato di salute del paziente
Foto: Una sala operatoria Nella foto piccola Natale Francaviglia
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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05/11/2016
Pag. 55 Ed. Torino
diffusione:159849
tiratura:244697
Sanità , l'arma del referendum contro le scelte della Regione
ALESSANDRO MONDO
Ora si tratterà di capire quanti aderiranno. E se si riuscirà a raccogliere le 60 mila firme necessarie:
obiettivo difficile ma nemmeno impossibile. Non solo Oftalmico
La giornata di ieri ha segnato un punto a capo per il fronte eterogeneo che negli ultimi anni ha contestato a
vario titolo la politica sanitaria della Regione. La stagione delle interrogazioni, delle petizioni e delle
manifestazioni di protesta, talora seguite da mediazioni e correttivi, cede il passo ad una nuova iniziativa
«per imporre a Sergio Chiamparino e ad Antonio Saitta il confronto con i piemontesi». Parliamo di un
referendum regionale abrogativo, inedito in ambito sanitario: per chi lo propone e per chi dovrà affrontarlo.
Nel mirino la delibera 600, e successive modifiche, che ha riorganizzato la rete ospedaliera: all'insegna di
maggiore efficienza e risparmio, secondo la Regione; determinando tagli sconsiderati, a detta di quanti la
avversano. L'arma del referendum
Ieri si sono riuniti nei pressi dell'ospedale Oftalmico, uno degli avamposti torinesi della protesta, per
lanciare la prima fase della campagna referendaria. Lo strumento è un nuovo Comitato, «Salviamo gli
Ospedali e la Sanità Piemontese», presieduto dal consigliere regionale di Forza Italia, Gian Luca Vignale.
Meglio: una Federazione, che senza nulla togliere agli obiettivi dei singoli Comitati ambisce a riassumerli in
una battaglia di più ampio respiro per costringere la giunta ad un passo indietro. Il modo, anche, per
stringere alleanze con istituzioni, comitati e associazioni nelle aree del Piemonte dove resistono sacche di
malumore. «Daremo voce ai territori e alle istituzioni spesso inascoltate e travolte da scelte di mero
risparmio», premette Vignale. Saitta contrattacca
Laconica la replica dell'assessore Saitta: «Contro questa delibera sono stati presentati almeno un
centinaio di ricorsi, tutti respinti... Iniziativa strumentale, cavalcata dagli esponenti di partiti che hanno
distrutto la sanità e creato in Regione un disavanzo di tre miliardi e mezzo, che hanno usato i fondi sanitari
per fare altro e che hanno ridotto i dipendenti. Non hanno nulla da insegnare».
Presenti al debutto del Comitato esponenti del centrodestra e del M5S in Regione e Comune - Porchietto,
Napoli, Morano, Rosso, Russi -, ma anche diversi consiglieri e amministratori locali arrivati a Torino per
aderire o sondare il terreno. Per ora la rappresentanza sindacale si limita a FedirSanità, nella persona di
Pier Carlo Sommo. La presenza di Pier Carlo Perruquet, «Comitato per la difesa dell'Oftalmico», sanciva lo
snodo tra Federazione e singoli Comitati. La raccolta delle firme
Il primo round, raccogliere 600 firme per presentare istanza di referendum al presidente del Consiglio
regionale, è il più facile. Starà all'Ufficio di presidenza approvare la domanda all'unanimità: in caso contrario
la partita si sposterà in Aula, che deciderà con voto di maggioranza. Raccolte le 60 mila firme,
«Chiamparino dovrà indire il referendum» , spiega Vignale. Calcolati i tempi, e i passaggi, la consultazione
potrebbe tenersi nell'autunno del 2017». A quel punto, e fatto salvo il raggiungimento del «quorum», la
parola passerebbe ai piemontesi. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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Debutta la federazione piemontese dei Comitati di protesta
05/11/2016
Pag. 55 Ed. Imperia
diffusione:159849
tiratura:244697
L'agenzia delle Asl e i nuovi direttori socio-sanitari
MIRIANA REBAUDO
A.Li.Sa., ma non solo. L'Agenzia Ligure Sanità (ormai attiva: ha preso il posto dell'Agenzia regionale per la
sanità ampliandone, e di molto, le funzioni) è il punto cruciale del riordino sanitario approdato ieri in
consiglio regionale, non però l'unico, quello per intenderci da cui deriva l'intero riordino. E se il dibattito ieri
in consiglio regionale si è fermato alle prime battute, la seduta di martedì prossimo si annuncia
particolarmente calda anche perché ad essere contestata, almeno in parte, sarà la stessa "super Asl",
come è già stata definita la nuova Agenzia chiamata a rivedere il sistema di "governance" della sanità.
A.Li.Sa riunisce infatti, unificate e centralizzate, tutte le funzioni di programmazione e di gestione
finanziaria, di controllo, di coordinamento e di indirizzo delle Aziende sanitarie e dei vari Enti del Servizio
Sanitario regionale oltre alle funzioni di gestione di attività tecnico-specialistiche . Dotata di autonomia
amministrativa, patrimoniale, organizzativa, tecnica, gestionale e contabile seguendo le linee d'indirizzo che
ogni anno la giunta invierà e ne verificherà pure i risultati.
Andando più nello specifico l'Azienda oltre a definire obiettivi e valutare i risultati dei direttori delle cinque
Asl e del San Martino - IST ha in mano il «portafogli» dell'intera sanità ligure, visto che programma e
gestisce acquisti ed investimenti in edilizia sanitaria.
Non solo: perché è sempre questa struttura a gestire in toto risorse umane (e dunque assunzioni) e
tecnologiche oltre che la formazione del personale e la sperimentazione di modelli organizzativi innovativi
per la gestione delle risorse professionali. Il tutto gestendo anche, come detto sopra, attività finanziaria e
bilancio.
Un impegno notevole considerando che la sanità pesa per circa il 75% sul bilancio dell'intera Regione e da
qualche settimana si è riaperto il fronte delle polemiche sul "buco" nei conti del 2016 che per le opposizioni
avrebbe già raggiunto i 138 milioni di euro mentre per l'assessore alla Salute Sonia Viale sarebbe invece al
di sotto dei cento.
Un altro punto saliente è quello del passaggio da Aziende sanitarie tout court ad Aziende sociosanitarie,
divise in due aree: ospedaliera e territoriale e con l'introduzione di una nuova figura, quella del direttore
sociosanitario che avrà il compito di curare e coordinare i servizi destinati ai pazienti dimessi, ma ancora
bisognosi di assistenza. Una sorta di tramite tra le due aree (ospedaliera e territoriale), per non lasciare
solo il paziente, integrando ulteriormente con il coinvolgimento dei medici di medicina generale o del
pediatra di libera scelta e delle farmacie di comunità.
Un altro passaggio estremamente delicato è proprio quello relativo agli accreditamenti ed in questo ambito
grande risalto viene dato risalto all'obiettivo del continuo miglioramento. La «ratio» della riforma infatti,
come si legge nella nota che accompagna la delibera, deve portare a raggiungere livelli sempre più elevati
di qualità nei servizi erogati. Servizi che dovranno seguire anche un modello uniforme da Ventimiglia a
Sarzana. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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Consiglio aggiornato a martedì
05/11/2016
Pag. 51 Ed. Novara
diffusione:159849
tiratura:244697
Il farmacista con una seconda vita "Le mie storie ispirate a Piero Chiara"
chiara fabrizi
Quella volta che incontrai Umberto Eco in place Saint Sulpice a Parigi: era vicino all'edicola, con il suo
pacco di giornali sotto braccio. Mi avvicinai e trovai il coraggio di ricordargli che tanti anni fa aveva
pubblicato una mia poesia sulla rivista "Ateneo"». Una di quelli che oggi, Ugo Manzoni, 85 anni, aronese,
una vita da farmacista e una parallela da scrittore, definisce un peccato di gioventù. L'incontro fortuito con
l'autore de «Il nome della rosa», avvenuto 7 anni fa, rivelò una amicizia in comune con il pittore Valerio
Adami e portò in riva alla Senna un po' della vita della sponda piemontese del Lago Maggiore. La stessa in
cui Manzoni ha ambientato il suo ultimo romanzo, «Il vecchio Hotel du lac», pubblicato dalla «Compagnia
della Rocca». Incontri con Eco e Handke
«E' una storia immaginaria, che si snoda in una delle località intorno ad Arona, in cui non manca mai uno
di quegli hotel un tempo ben frequentati e oggi fatiscenti». L'ispirazione è invece arrivata da pettegolezzo
da farmacia: «Una di quelle storielle curiose, intriganti, che sarebbero piaciute a Piero Chiara solo nella
provincia, vengono a galla. Il finale è aperto, come nella vita vera».
In quella di Manzoni l'orizzonte si è spalancato quando ha deciso di ritirarsi dal lavoro: «Più o meno 25
anni fa ho ceduto la farmacia di famiglia e mi sono dedicato alle mie passioni, la scrittura, il cinema, l'arte».
E da lì sono nati incontri e collaborazioni. Come quella con il regista aronese Claudio Caligari: «Abbiamo
lavorato a due sceneggiature, una tratta da un mio libro, l'altra originale. In lui era fortissima la tensione a
dare una lettura sociale dei fatti».
Quanto agli incontri ce ne è uno che ha un posto speciale. «E' quello con lo scrittore austriaco Peter
Handke. Sapevo che viveva nella banlieue parigina, a Chaville. Lo cercai per un po' nelle librerie della zona
ma la dritta mi arrivò da una signora che mi indicò la sua casa. Ero in contemplazione quando Handke mi fu
dietro, di ritorno dalla spesa. Mi fece accomodare in giardino ed è nato un legame che ci porta a vederci
con una certa regolarità». I quattro violini tzigani
Due anni fa, un episodio indimenticabile: «Erano i giorni di Natale e andavo a trovarlo per portargli
quell'olio ligure di cui è ghiotto. Sul treno incontro 4 musicisti tzigani: li ho portati con me fino al cancello
della casa di Handke che, sulla porta, quando ha sentito suonare le ballate della tradizione balcanica, si è
commosso e con le lacrime agli occhi ha detto: "Quel folle del mio amico italiano"». NC ND ALCUNI
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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Dopo la pensione si è dedicato a romanzi, cinema e arte
05/11/2016
Pag. 47 Ed. Roma
diffusione:129764
tiratura:185029
«Due farmacie fallite in pochi giorni» Federfarma : il 30 per cento è in
crisi
Due farmacie fallite in due giorni. Circa 30 casi tra fallimenti e concordati preventivi da inizio anno. Tra le
farmacie ancora in attività, il 30% versa in condizioni finanziarie gravissime ed è ormai a un punto di non
ritorno. Secondo Federfarma Roma, è questo lo scenario in cui versano le farmacie di Roma e provincia,
«colpite ormai da anni da una crisi che negli ultimi tempi si è fatta sempre più pesante». «Questi dati sono
relativi soltanto al nostro territorio - spiega il presidente Vittorio Contarina ma anche nel resto d'Italia la
situazione non è molto diversa. Le farmacie italiane sono in crisi e molte non ce la fanno, con prevedibili e
pesanti conseguenze non solo per chi in quelle farmacie ci lavora, ma anche e soprattutto per i cittadini.
«Non siamo qui a chiedere favori precisa Contarina - non vogliamo alcuna agevolazione di sorta. Vogliamo
soltanto rispetto e un riconoscimento formale della crisi che stiamo attraversando. In questo momento la
nostra categoria è fragile e non è assolutamente in grado di reggere altri colpi». «Chiedo inoltre al sindaco
Virginia Raggi - conclude il presidente di Federfarma Roma di riattivare appena possibile i decentramenti,
perché molte farmacie del centro di Roma sono letteralmente intrappolate in zone ormai svuotate di uffici e
abitanti, continuando a pagare affitti altissimi senza la possibilità di spostarsi fino alla fine della procedura di
assegnazione dell'ultimo concorso».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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L'allarme
05/11/2016
Pag. 5 Ed. Fermo
diffusione:106165
tiratura:153812
Farmacia inagibile: arriverà un camper
SI ALLUNGA la lista delle ordinanze di chiusura emesse dal sindaco di Montelparo, Marino Screpanti,
costretto a firmarle anche per la farmacia comunale e il bar edicola e tabaccheria. La decisione è stata
presa a seguito del sopralluogo dei vigili del fuoco, e subito sono iniziate le operazioni di sgombro e avviato
l'iter per la prosecuzione dei servizi alla comunità. La farmacia, situata al piano terra del palazzo comunale
(dichiarato inagibile giovedì), continuerà il servizio grazie alla disponibilità dell'azienda Farmamed che ha
messo a disposizione un camper adibito alla vendita e distribuzione di medicinali, attualmente posizionato
ad Accumuli, il cui arrivo è previsto per lunedì. Il bar tabaccheria edicola, è situato al piano terra dell'ostello,
già dichiarato inagibile con il sisma del 24 agosto, e si trasferirà in un locale del centro storico. E' iniziato
ieri anche il trasferimento degli uffici comunali dell'anagrafe e della segreteria che si stabiliranno
momentaneamente presso il locale dell'ex punto informazioni turistiche. Intanto proseguono le operazioni di
smantellamento della torretta pericolante posta sul tetto dell'Istituto Mancinelli, i cui 38 ospiti disabili
vennero fatti evacuare dopo la scossa di domenica mattina. «Saranno necessari ancora circa dieci giorni
per l'ultimazione dei lavori ed il possibile rientro parziale degli ospiti al Mancinelli - spiega Screpanti - la
situazione si fa difficile ma non bloccheremo i servizi alla comunità a partire da quello fornito dalla farmacia
che proseguirà nell'immediato con il camper Farmamed in attesa della consegna di un container per il
quale ho già fatto richiesta». Paola Pieragostini
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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MONTELPARO CHIUSO ANCHE IL BAR, CHE SARÀ SISTEMATO IN UN ALTRO LOCALE
05/11/2016
Pag. 5 Ed. Empoli
diffusione:82833
tiratura:124987
Farmaci con ricette false per venderli in palestra
FALSIFICAVA ricette mediche per acquistare sostanze anabolizzanti. Da piazzare, almeno questo è il
sospetto degli investigatori, all'interno di varie palestre della zona. Per questo un empolese di 45 anni è
stato denunciato dai carabinieri. A incastrarlo le ricette scovate in alcune farmacie di zona e nella sua
abitazione. A portarle alla luce un blitz del Nas di Firenze insieme ai militari della Compagnia di Empoli, nel
corso di accertamenti scaturiti da prescrizioni mediche false, in due farmacie: in particolare una con sede a
Empoli, l'altra a Vinci. Sono state rivenute e sequestrate undici ricette false, mai rilasciate dal medico
indicato sul documento come prescrittore, utilizzate dall'uomo per l'acquisto di 43 confezioni di Testoviron
250 mg in fiale. Si tratta di un farmaco dopante in classe S1 relativa ad agenti anabolizzanti, steroidi
anabolizzanti, androgeni. Il sospetto è che l'acquirente diventasse a sua volta venditore all'interno delle
palestre. Una sorta di mercato nero in favore di atleti del mondo del bodybuilding, con il solo scopo di
migliorare la struttura muscolare, senza alcuna esigenza terapeutica. Un business, visti i numeri saltati fuori
a furia di perquisizioni. Proprio attraverso i controlli, gli uomini dell'Arma sono risaliti all'acquirente dei
farmaci ad azione dopante: il 45enne empolese, che non risulta tesserato con federazioni sportive
nazionali, enti di promozione sportiva e discipline associate, e che è stato riconosciuto responsabile di aver
realizzato e presentato in farmacia le undici ricette false per l'acquisto delle 43 confezioni del farmaco
dopante. Ma c'è dell'altro: nel corso dei controlli, sono state trovate e sequestrate altre sei prescrizioni
mediche false per l'acquisto di dieci confezioni dello stesso farmaco.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/11/2016
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L'INDAGINE DENUNCIATO UN 45ENNE EMPOLESE ATTIVO IN TUTTA LA ZONA
PROFESSIONI
1 articolo
05/11/2016
Pag. 24
diffusione:129764
tiratura:185029
I pericoli del doping
Farmaci e pratiche mediche usate per migliorare il rendimento psicofisico degli atleti: non si esce indenni
dal loro utilizzo. Il doping nello sport è sempre esistito, ma fino a poco più di mezzo secolo fa non era
perseguito né dunque punito, come invece succede sempre più meticolosamente oggi grazie alla Wada
(l'agenzia mondiale dell'antidoping) e ai vari tribunali federali nazionali. Ma che cosa si intende per doping?
Potrebbe essere definito proprio così: l'uso di un farmaco o di una pratica medica non a scopo terapeutico
ma per migliorare il rendimento dell'atleta. Esistono molti tipi di doping. Ad esempio nel doping ematico si
sottopongono gli atleti a trasfusioni di sangue o precedentemente prelevato alla stessa persona, trattato e
poi reintrodotto, oppure proveniente da un'altra persona. I rischi principali sono molti perché l'eccessiva
densità del sangue può portare all'infarto, all'ischemia e all'ictus. Ma ci sono anche i beta-bloccanti, che se
presi a scopo dopante possono provocare insufficienza cardiaca, asma e depressione. Quindi, uomo o
donna atleta avvisato, mezzo salvato. Andrea Delindati Manerbio (Brescia)
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 05/11/2016
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LETTERE
PERSONAGGI
2 articoli
05/11/2016
Pag. 3
diffusione:72537
tiratura:149120
«Italia senza crescita». E spread alle stelle
Il Paese è fermo e non spende: nessuna ripresa economica entro fine anno
Gian Maria De Francesco
Roma L'economia italiana si è impantanata. Non si manifestano «prospettive di accelerazione dell'attività
economica negli ultimi mesi dell'anno», ha rilevato l'Istat nel suo bollettino mensile sottolineando che vi
sono «segnali di rallentamento dei consumi, accompagnati da un aumento significativo del potere
d'acquisto delle famiglie». In pratica l'istituto di statistica ha certificato con altri mezzi quello che i mercati
ripetono da un po' di tempo con il rialzo dello spread tra Btp e Bund che ieri ha toccato il massimo dal 27
giugno, nell'immediato post-Brexit, salendo a 162 punti. Non è solo questione di incertezza prereferendaria, si tratta soprattutto di un Paese che ha notevoli problemi strutturali e che non sembra abbia
tracciato il giusto sentiero per cominciare ad affrontarli. Come ha chiosato iperbolicamente il segretario
della Lega Nord, Matteo Salvini, «l'economia di Renzi ha l'encefalogramma piatto». Basta guardare la
discrasia tra l' incremento occupazionale (che però da giugno si è arrestato) e quindi del reddito disponibile
e le famiglie che comunque non si sbilanciano negli acquisti. L'origine della deflazione è tutta qui.
L'andamento negativo della domanda interna è stato confermato ieri anche da Confcommercio. A
settembre l'indice dei consumi calcolato dalla confederazione guidata da Carlo Sangalli è tornato a
contrarsi rispetto al mese precedente (-0,1%), mentre su base annua il dato è invariato. Sono in calo gli
acquisti per l'abbigliamento (-0,1% mensile, -0,3% sull'anno) e pure quelli per intrattenimento, viaggi e
ristoranti (-0,2% e -2,3%). Se la spesa non è necessaria, si taglia. D'altronde, lo stesso istituto nazionale di
statistica ha rilevato che il bilancio per l'intero 2016 di fatturato e ordinativi delle imprese è in rosso. Il
verdetto si avrà il 15 novembre, quando l'Istat pubblicherà la stima del Pil nel terzo trimestre e si capirà
meglio lo stato dell'arte. Ecco quindi che sul banco degli imputati ritorna la legge di Bilancio per il 2017. Lo
spiega bene il senatore di Forza Italia, Andrea Mandelli, vicepresidente della commissione Bilancio di
Palazzo Madama. «Sarebbe da irresponsabili non tenere conto di questo quadro di grande paura degli
italiani verso il futuro, a cominciare dal passaggio parlamentare di una manovra pensata in deficit e
strutturata per guadagnare consensi in vista del referendum», ha commentato sottolineando la necessità di
«una sterzata decisa sul fronte fiscale e burocratico o la nostra economia sarà destinata a languire nella
palude dell'immobilità ancora a lungo». Sulla stessa lunghezza d'onda il Codacons secondo cui «senza
incentivi la situazione non cambierà» perché «le famiglie preferiscono incrementare il risparmio,
rimandando al futuro gli acquisti». Un Paese dove i soldi si custodiscono nei materassi
I numeri della crisi
-0,2% La riduzione subita ad agosto delle vendite al dettaglio in volume delle famiglie rispetto al mese
precedente
-0,1% La variazione annua dell'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale registrata a
ottobre
+0,9% Il tasso tendenziale registrato per i beni durevoli, unica categoria a registrare incrementi positivi
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 05/11/2016
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I DATI ISTAT CERTIFICANO LA PAURA DEI CITTADINI
04/11/2016
Pag. 7 Ed. Lecce
diffusione:15028
tiratura:20646
"Convenzione blu": Fitto lancia la sfida a tutto il centrodestra
Due giorni di tavoli tematici e idee: 4mila iscritti Con un messaggio: «Niente posizioni equivoche»
d Regole certe e chiare, collocazione senza equivoci nel panorama politico, e poi idee, primarie. E un ponte
lanciato anche ai potenziali compagni di viaggio del centrodestra. Raffaele Fitto prova a scuotere non solo i
Conservatori&riformisti, ma tutta la coalizione oggi smembrata in una galassia quasi indistinta. Domani e
domenica si terrà a Roma la Convenzione blu, una specie di Leopolda dei conservatori, tra sei tavoli
tematici, parole al veleno contro «trattative sotterranee e soccorsi a Renzi», partecipazione orizzontale
all'elaborazione e alla votazione delle idee, un "no" categorico alla riforma costituzionale. Una chiamata alle
armi, come raccontano i numeri («ancora temporanei») ieri snocciolati dall'eurodeputato salentino durante
la conferenza stampa alla Camera: 4.053 iscritti alla convention da tutta Italia, 2.715 partecipanti, oltre 100
aderenti tra associazioni, liste locali, movimenti, parlamentari, consiglieri regionali, amministratori locali,
circa 600 i presenti dalla Puglia (tra le regioni segue il Veneto, con 180 rappresentanti). La Convenzione blu
vuol essere l'evento, nella road map immaginata da Fitto, per far uscire i Cor dalle difficili fasi prima
embrionale e poi di rodaggio. Il quadro è molto fluido, nel recinto di centrodestra si moltiplicano le iniziative
per provare a scuotere dal torpore, mobilitare e fare massa critica: è il caso, anche, del Megawatt tour di
Stefano Parisi, il "ricostruttore" incaricato da Silvio Berlusconi. Al momento però i rapporti tra Fitto e l'ex
candidato sindaco di Milano sembrano quantomeno tiepidi, se non gelidi. Il leader Cor ha comunque
invitato alla due giorni romana - in programma all'hotel The Church village - i big degli altri partiti di
centrodestra: un segnale per provare a ricostruire la rete di coalizione ormai da tempo logora, a pezzi. Ci
saranno Giorgia Meloni per Fratelli d'Italia, Giancarlo Giorgetti della Lega Nord e Gaetano Quagliariello di
Idea. Nessuna traccia invece dei berlusconiani. Fitto intanto scandisce le regole d'ingaggio: «Trattative
sotterranee, zone d'ombra, Nazareni bis non ci interessano. Non ci interessa correre in soccorso del
governo Renzi, ne sostenere altri governi. Il centrodestra va rilanciato con regole certe e democratiche»,
come per esempio le primarie per scegliere leader e programmi, e «con posizioni inequivocabili», a
cominciare da un no «netto» al referendum del 4 dicembre. «Il centrodestra - insiste - può riorganizzarsi,
ma non ci facciamo spingere in quella zona paludosa fatta di posizioni equivoche». Fitto anticipa anche un
sondaggio sulle primarie che «sarà presentato domenica, secondo il quale il 79,6% degli elettori di
centrodestra vogliono le consultazioni aperte, mentre i contrari sono appena il 12,4%»: è uno dei cavalli di
battaglia, su cui si misura l'enorme distanza con quasi tutti gli altri pezzi del centrodestra. Il leader di Cor
aprirà i lavori della manifestazione alle 15; dalle 17 in poi (dopo l'intervento del professor Alfonso Celotto
sul referendum e degli ospiti politici) prenderanno il via i tavoli tematici (sicurezza e controllo
dell'immigrazione; choc fiscale e crisi bancaria; sanità, welfare, scuola e formazione; burocrazia; Sud;
regole e statuto verso un movimento politico del XXI secolo). Tutti i tavoli saranno coordinati da esponenti
dei Cor, e uno di loro sarà poi lo speaker il giorno successivo; ad ogni tavolo interverranno anche esperti,
giuristi, economisti. Domenica alle 10 ci saranno infatti brevi relazioni sui tavoli tematici e votazioni sulle
proposte per singola materia. Di seguito verrà presentata una ricerca esclusiva su "attese, speranze, timori,
paure, bisogni degli italiani". Concluderà ovviamente Fitto. Inoltre, con l'avvio della convention verrà attivata
una app (We blu) che consentirà da smartphone di poter seguire lo svolgimento dei lavori. La Convenzione
blu vuol essere ovviamente un incubatore a lungo termine. Ma a stretto giro c'è da pensare anche al
referendum: forte è allora la determinazione di Fitto nel ribadire il "no" alla riforma e nel ricordare che i Cor
«votarono no alle riforme già in Parlamento quando c'era ancora il patto del Nazareno. Il centrodestra non
può riorganizzarsi partendo da posizioni ambigue, da "nì". Non ci interessa correre in soccorso del governo
Renzi e non siamo interessati a sostenere altri governi». F.G.G.
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 05/11/2016
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LAPOLITICA
04/11/2016
Pag. 7 Ed. Lecce
diffusione:15028
tiratura:20646
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 05/11/2016
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LE SEI SESSIONI d La Convenzione blu si terrà domani e dopodomani a Roma. Questi i sei tavoli tematici,
a cui interverranno anche studiosi, giuristi, economisti. Primo tavolo: "Rinegoziare tutto in Europa.
Sicurezza per i cittadini e controllo dell'immigrazione"; coordinano la discussione Remo Sernagiotto, Nicola
Ciracì, Nuccio Altieri. Secondo tavolo: "Choc fiscale e crisi bancaria"; coordinano Cinzia Bonfrisco, Tito Di
Maggio, Vittorio Zizza. Terzo tavolo: "Pensioni, sanità, welfare, scuola, formazione: quando iniziamo a
pensare ai più giovani?"; coordinano la discussione Luigi D'Ambrosio Lettieri, Benedetto Fucci, Pierpaolo
Vargiu. Quarto tavolo: "Burocrazia: serve una rivoluzione"; coordinano la discussione Francesco Bruni,
Gianfranco Chiarelli e Luigi Perrone. Quinto tavolo: "Sud: non assistenza e sprechi, ma un progetto di vera
innovazione"; coordinano la discussione Rocco Palese, Cosimo Latronico, Pietro Liuzzi. Sesto tavolo:
"Regole e statuto: costruire un movimento del XXI secolo"; coordinano la discussione Antonio Distaso,
Maurizio Bianconi, Roberto Marti.
Foto: A Roma ci saranno 2.700 partecipanti grande partecipazione Invitati anche i big degli altri partiti
Foto: Regole certe e democratiche per rilanciare Senza zone d'ombra o soccorsi a Renzi