pane di vita maggio 2010

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pane di vita maggio 2010
Foglio mensile di collegamento dei
“Giovani dal
grande”
Giovanni 4,5-42
“Donna, dammi da bere…”
Sotto un sole cocente a mezzogiorno, Gesù, stanco e assetato, seduto presso
il pozzo: è un’immagine suggestiva.
Il pozzo, in ogni cultura, è qualcosa che ha un forte legame con la vita. Esso
custodisce l’acqua fresca che sgorga dal cuore della terra, parla di dono
umile, gratuito e generoso.
Nelle distese desertiche del vicino Oriente, i punti d’acqua sono garanzia di
vita. Per un nomade scoprire una sorgente è la gioia più grande, per un
padre lasciare ai figli un pozzo in eredità è il gesto di un amore più
eloquente, e per un viandante poter sostare presso un pozzo è un godimento
molto gradito.
Il pozzo, è anche un luogo d’incontro, dove l’acqua viene richiesta e donata,
dove s’instaurano rapporti interpersonali inattesi, dove gli stranieri
diventano amici. Il pozzo è un luogo particolarmente caro alla donna per lo
scambio di notizie e di esperienze, di partecipazione e di solidarietà, di
condivisione delle piccole vicende del quotidiano: gioie, dolori, problemi,
preoccupazioni, desideri, sogni, curiosità.
“Dammi da bere…”
Qui troviamo Gesù seduto al pozzo, pronto per un incontro speciale. Arriva
al pozzo una donna con la sua brocca per attingere l’acqua. E’ Gesù che
prende l’iniziativa del dialogo. Lo fa con una richiesta: “Dammi da
bere…”. Non c’era una buona relazione fra Giudei e samaritani.
Comprendiamo allora la stupita reazione della donna: “Come mai, tu che
sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?” Gesù
non bada alla sua ironia, ma prende lo spunto per un dialogo e allarga
l’orizzonte ristretto della donna: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui
che ti dice: dammi da bere! Tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti
avrebbe dato acqua viva”. La donna stenta a capire. Come può questo
sconosciuto
darle dell’acqua non avendo modo di attingere al pozzo?
Ella ammorbidisce il tono, lo chiama con più rispetto “Signore” e finisce per
chiedergli “dammi di quest’acqua”, invertendo così i ruoli.
Ma la meraviglia della donna aumenta
quando Gesù rivela alla donna se stessa.
Dio ama rivelarsi rivelando l’uomo a se
stesso.
Quando Dio irrompe nella vita e penetra
nel cuore, l’uomo prova i sentimenti del
salmista: “Signore, tu mi scruti e mi
conosci… dove andare lontano dal tuo
spirito, dove fuggire dalla tua
presenza?” (Salmo 139).
“Dammi da bere…”
Sotto la guida di Gesù, la donna scopre se stessa e scopre gradualmente chi
è il suo misterioso interlocutore: un giudeo che supera le barriere
nazionalistiche, uno che è forse più grande del patriarca Giacobbe, uno che
vuol donarle qualcosa di prezioso, uno che sa scrutare il cuore, un profeta.
Ma la scoperta non è finita.
C’è ancora qualcosa di più grande in quest’uomo seduto al pozzo.
Procedendo nel dialogo, la donna fa fatica a seguirlo, non trova il livello
giusto per collocarsi: “So che deve venire il Messia:quando Egli verrà, ci
annuncerà ogni cosa”. A questo punto Gesù si autorivela “Sono io che ti
parlo”. Il Messia non è solo da descrivere attraverso sogni antichi, né da
attendere in un futuro ignoto, ma è da riconoscere, perché è già presente.
“Dammi da bere…”
Gesù vuole trasmettere alla Samaritana questo messaggio: Tu non cerchi
Dio, ma DIO TI CERCA, ti conosce e ti ama. Sei stata trovata da Dio.
Alla fine dell’incontro, la donna dimentica la sua brocca e corre in città per
annunciare Gesù agli altri, quella che era la sua unica preoccupazione ora
viene abbandonata.
E Gesù dimentica la sua stanchezza e il suo bisogno di bere, perché la sua
vera sete è quella di comunicare la salvezza.
Al pozzo è avvenuto un incontro autentico di conoscenza e di
trasformazione.
“Dammi da bere…”
Giovane dal
grande, Dio ti cerca, ti conosce in profondità e ti ama
immensamente. Non temere di avvicinarti a Lui, di aprirti a Lui perché
Gesù non toglie nulla, ma dà tutto e ti riempie le giornate e la vita di gioia
immensa.
In questo mese, lasciati CERCARE da Lui, entra in DIALOGO con Lui,
lasciati AMARE immensamente come sa fare Lui, non avrai paura di
lasciare la tua piccola “brocca” per annunciare Gesù a tutti, prima di tutto ai
tuoi coetanei. Gesù è VIVO, io l’ho incontrato!