Università di Modena e Reggio Emilia Facoltà di Medicina e

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Università di Modena e Reggio Emilia Facoltà di Medicina e
Università degli Studi di Modena e
Reggio Emilia
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Logopedia
“La Valutazione del Disturbo Specifico di
Linguaggio in condizione di Bilinguismo”
La Situazione Italiana
… Alcuni numeri:
Al 1° Gennaio 2011 presenti 4.536.000 di
stranieri (7,5 % della popolazione totale)

Incremento del 7,45% rispetto all'anno
precedente (328.000 persone)

Europa dell'est(Rumeni, Ucraini, Polacchi,ecc.),
Asia ( Cinesi, Pakistani, Indiani, Filippini, ecc.),
Africa Settentrionale (Senegalesi, Tunisini,
Marocchini, ecc.)

Servizi di Neuropsichiatria
dell’Infanzia e dell’Adolescenza
BILINGUI CONSECUTIVI
(acquisiscono la L2 dopo
aver acquisito buone
competenze in L1)
LINGUA MADRE (L1)
DI STATUS MINORITARIO
BILINGUISMO
SOTTRATTIVO
Protocollo di Valutazione

L’Anamnesi Transculturale (es.
“Formulazione diagnostica culturalmente
orientata” Kirmayer et al.)
Aree più specifiche dello sviluppo del bambino:
Area linguistica,
Area cognitivo relazionale
Aspetti dell'integrazione e dell'identità culturale!
Anamnesi Linguistica Transculturale
ATTEGIAMENTI DEL
BAMBINO IN L1
E L2
( Quale lingua usa e
quale
comprende meglio ecc.)
ABITUDINI
LINGUISTICHE
(Frequenza scolastica, in
quale Lingua guarda la tv,
attività
extrascolastiche, ritorni al
paese
d'origine..)
Lingua con cui i
genitori
comunicano con il
bambino,
Lo sviluppo della
L1 e della L2
PROGETTO MIGRATORIO
PROIEZIONE
SULL'INTERESSE AD
APPRENDERE UN'ALTRA
LINGUA
MEDIATORE CULTURALE
Necessario se i genitori non hanno buona conoscenza dell'italiano,
Formazione dei mediatori (miglior comprensione del percorso valutativo
e della presa in carico del bambino)
Questione etica della mediazione dai parte dei familiari (accesso ad
infor
mazioni personali, minore esposto per primo alla diagnosi)
Osservazione Semistrutturata
(caratteristiche a metà tra un osservazione strutturata e non
strutturata)
Strumenti culturalmente adatti (sia per la famiglia che
per il bambino)
Ambienti accoglienti
Socializzazione linguistica (in alcune culture non è visto
di buon occhio l'interazione tra bambino e adulto)
Gli Aspetti Cognitivi
Leiter-R (valutazione dell'intelligenza non verbale,
prevede scarsa comunicazione linguistica tra
operatore e bambino)
PM47 (richiede abilità analitiche che richiedono
abilità spaziali, percettive e di ragionamento)
Culture free (scarsa comunicazione)
Individuazione degli Indici di
rischio per il Disturbo Specifico di
Linguaggio
•Ritardo di sviluppo della L1,
•Familiarità,
•Difficoltà in entrambe le lingue,
•Problemi di linguaggio espressivo e recettivo,
•Difficoltà del bambino segnalate sia dalla famiglia
che dalla scuola,
•Ritardo rispetto ai coetanei bilingui con
background ed esperienze linguistiche simili,
•Limitata risposta all’intervento riabilitativo
logopedico
I Test Linguistici
Non esistono test standardizzati, che
facciano riferimento allo sviluppo del
bambino bilingue
 L’interpretazione dei risultati ai test risulta
comunque differente rispetto al bambino
monolingue, per valutare l’ampiezza del
lessico in L1 e in L2, la competenza
lessicale recettiva e/o espressiva si
otterrà sommando il lessico della L1 e
della L2.
 Si valuta la L2 (Italiano)

APPLICAZIONE DEL PROTOCOLLO DI
VALUTAZIONE
I CASI CLINICI
Il caso di L.G.

Nato in Italia

Mamma Polacca (ragazza madre) e Papà
Italiano

No familiarità per il disturbo

Fino ai 2 anni
Polacco, (madre

A 2 anni

Dai 2 ai 4 anni
Nonni polacchi
(esposizione polacco)
esposizione Italiano –
alternanza dei codici)
prime parole (povertà lessicale)
•A 4 anni
produzione di frasi in polacco
(difficoltà morfosintattiche), buona
comprensione
•Dai 4 ai 6 anni
esposizione all’italiano
(frequenza alla Scuola dell’Infanzia)
•6 anni
Produzione di frasi in italiano
(difficoltà morfosintattiche), buona
comprensione contestuale
•Segnalazione delle insegnanti e della
famiglia
Profilo del Soggetto
Q.I.
Linguaggio Recettivo
Linguaggio Espressivo
Valutazione solo in L2!
Indici di rischio del DSL:
•Ritardo in entrambe le lingue
•Segnalazione da parte della famiglia e delle
insegnanti
DSL ESPRESSIVO
MORFOSINTATTICO
Il caso di E.C.
Nata in Italia,
Mamma russa e Papà Italiano (mamma casalinga
il papà lavora all'estero),
Fattori di rischio
la mamma ha cominciato a
parlare a 4 anni, il papà riferisce di avere una
scarsa attitudine ad imparare nuove lingue,
Fino ad 1 anno
esposizione prevalente al
russo ( a casa con la mamma)
Nel 2° anno di vita
frequenza per un mese
all'asilo (interruzione per problemi di trasporto)
A 3 anni
italiano,
qualche parola in russo e poche in
A 3 anni fino a 3 anni e 6 mesi
portato E. in russia dai nonni
la mamma ha
A 3 anni e 6 mesi
scarso incremento del
lessico in L1 e buona comprensione
Dai 3 anni e 6 mesi a 4 anni e 6 mesi
esposizione continuativa all'italiano (frequenza
Scuola d'Infanzia)
VALUTAZIONE SOLO IN L2!
Indici di rischio del DSL:
Familiarità per il disturbo,
Ritardo nell'acquisizione della L1,
Segnalazione da parte della famiglia e delle
insegnanti.
Resistenza al trattamento logopedico (in sinergia
con le insegnanti)
DSL ESPRESSIVO FONETICO/ FONOLOGICO
E MORFOSINTATTICO
Il caso di A.S.
Nato in Italia,
Genitori entrambi laureati e di nazionalità Indiana
ma vivono in Italia da 7 anni,
Difficoltà di linguaggio segnalate dai fratelli del
padre e alcuni suoi figli, e dalla sorella più piccola
di A.,
Primo anno di vita
esposizione prevalente
al Panjabi (lingua parlata da entrambe i genitori)
Dai 2 anni in poi
esposizione continua
all'italiano tramite la Scuola dell'Infanzia)
A 3 anni
prime parole in L1 e L2,
Difficoltà simili per entrambe le lingue,
Valutazione solo della L2!
Indici di rischio del DSL:
Familiarità per il disturbo,
Ritardo nell'acquisizione della L1,
Difficoltà simili per entrambe le lingue.
DSL ESPRESSIVO
MORFOSINTATTICO
Il caso di M.K.F.
Nata in Italia
Mamma e Papà sono entrambi della Guinea
Conakry, il Papà è laureato mentre la Mamma ha
frequentato in Guinea per 4 anni la Facoltà di
Medicina e Chirurgia,
Non riferiscono familiarità per il disturbo,
Dalla nascita ai 2 anni
esposizione prevalente
al Francese e al dialetto locale (Susu),
Dai 2 anni ai 4 anni
esposizione continuativa
all'italiano tramite la frequentazione alla Scuola
dell'Infanzia
A 3 anni
prime parole in Francese
Segnalazione da parte della famiglia e delle
insegnanti
Indici di rischio del DSL:
Ritardo nell'acquisizione della L1,
Difficoltà a livello recettivo ed espressivo,
Segnalazione da parte delle insegnanti e della
famiglia
IMPOSSIBILITA' DI FORMULARE UNA DIAGNOSI IN QUANTO IL
SOGGETTO NON è TESTABILE...
QUINDI????
TRAINING LOGOPEDICO
CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE LA MODIFICABILITà
DELLE COMPETENZE LINGUISTICHE POSSA
ESSERE UNO STRUMENTO PER ORIENTARCI VERSO
UN PROFILO DIAGNOSTICO
Conclusioni

Incrementare la ricerca, attivando sinergie tra
Servizi territoriali e Centri Universitari al fine di
comprendere, in modo più pertinente, le
caratteristiche dei bilingui Italiani e poter
individuare strumenti di valutazione, che abbiano
una maggiore specificità.

l'orientamento scolastico per gli studenti stranieri
della scuola superiore, per favorire l'accesso a
corsi di studio Universitario di tipo Educativo e
Socio-Sanitario.
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE