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“SE TU NON MI PARLI…”
Casa di Carità Vicariale di Fosdondo - 5 maggio 2016
La preghiera dei figli, nel Figlio
Salmo 130 (131)
1 Canto
delle ascensioni. Di Davide.
Signore, non si inorgoglisce il mio cuore
e non si leva con superbia il mio sguardo;
non vado in cerca di cose grandi,
superiori alle mie forze.
2 Io sono tranquillo e sereno
come bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è l'anima mia.
3 Speri Israele nel Signore,
ora e sempre.
Vangelo di Matteo 6,9-13
9 Voi
dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome;
10 venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
12 e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
13 e non abbandonarci nella tentazione,
ma liberaci dal male.
Testi biblici per la preghiera personale e la condivisione nei gruppi
- Sal 33(34)
- Sal 102 (103)
- Sal 138 (139)
- Is 55,10-11
- Os 11,1-9
- Gal 4,1-7
- Rm 8,14-39
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Testi di autori cristiani per l’approfondimento
“La vocazione è la risposta alla chiamata alla vita con la quale Dio crea ogni persona. […]
Siccome Dio è Amore, la sua volontà è Amore. Dio vuole che l’umanità si scopra amata da Lui, si
lasci penetrare dal suo amore e così compia il divenire della creazione secondo il disegno del Padre,
passando dalle tenebre alla luce, dal peccato alla salvezza, dalla morte alla resurrezione, dalla
schiavitù alla libertà.
La vocazione cristiana è dunque la strada attraverso la quale più esponiamo noi stessi all’amore che
Dio Padre ci ha dato nella creazione e che vuole ci penetri in tutto fino a raggiungere il mondo
esterno a noi. […]
Secondo la visione cristiana, la vocazione mira alla resurrezione dei nostri corpi, alla resurrezione
delle nostre persone, perché una vocazione si realizza morendo all’egoismo, sacrificando la propria
volontà, esponendosi all’amore di Dio Padre con cui lo Spirito pervade il nostro vissuto. E tutto ciò
che viene imbevuto dall’amore del Padre è strappato alla morte per la resurrezione, perché l’amore
del Padre dura in eterno.”
p. Marko Ivan Rupnik sj - Il Discernimento (Ed. Qiqajion)
“Il Padre Nostro è la preghiera di Gesù, il Figlio, che ci fa essere ciò che siamo: uguali a lui, figli nel
figlio, che si rivolgono al Padre con il suo stesso Spirito. Gesù è il Figlio venuto a comunicarci il suo
Spirito, la sua relazione d’amore col Padre. Mentre la Chiesa è la comunità dei fratelli che nel Figlio
conosce il Padre e lo ama a nome di tutti.
Abba non significa “padre”, ma “papà”, termine affettuoso e familiare. E’ il primo balbettio
dell’infante verso il padre, che lo fa trasalire di gioia. Questa parola lo esprime l’esperienza
fondamentale dell’uomo nuovo, che in Cristo Gesù si sente figlio di Dio, erede dei suoi beni e della
sua stessa vita, l’amore reciproco tra Padre e Figlio che tutti abbraccia.
Il battesimo ci immerge in Gesù: con lui, in lui e come lui ci rivolgiamo al Padre con la parola
affettuosa: Abbà!
Nell’Antico Testamento “padre” è poco usato per indicare Dio, e sottolinea il suo ruolo di creatore,
conservatore e restauratore della vita. nei vangeli Dio è chiamato padre 5 volte in Mc, 17 in Lc, 45
in Mt e 118 in Gv.
La preghiera cristiana è dire “Tu”, chiamando per nome colui che per prima ha detto il mio nome
chiamandomi all’esistenza. Dicendo a Dio: “papà”, dico sì alla verità sua e mia. In Gesù, nel suo
stesso Spirito, conosco Dio come padre mio e me come figlio suo, e partecipo al dialogo d’amore tra
Padre e Figlio, che è la loro vita.
La mia esistenza non è dal nulla e per il nulla, ma dall’amore e per l’amore del Padre. Volgendomi a
lui, continuamente attingo da lui me stesso e lui stesso.
Il padre di Gesù diventa nostro - di noi con lui e tra di noi. La paternità di Dio finta la fraternità: il
“noi” degli uomini include sempre il Figlio.
Dio è vicinanza e famigliarità, tenerezza e protezione, ma sta nei cieli: è altro, grande, splendido. Se
Dio è mio papà, allora mio papà è Dio, e non può essere qualcun altro o qualcosa d’altro che diventa
un idolo. In tante religioni Dio è visto come padre, ma ciò che là è un semplice appellativo comune,
per i cristiani il termine “papà” diventa il nome personale, proprio di Dio nella relazione sua con me
e mia con lui.
Maternità/paternità sono esperienze primordiali in cui si iscrive la conoscenza di Dio come principio
personale di vita, amore e libertà. L’opinione che uno avrà di Dio è fortemente condizionata dai suoi
genitori; e sarà alla fine quella che uno ha di sé. La carne di Gesù, il Figlio che si fa fratello di tutti
con un amore senza condizioni, liquida ogni cattiva immagine che di lui ci siamo fatti. E diventiamo
così figli nuovi, creature nuove: figli nel Figlio”.
p. Silvano Fausti sj - Una comunità legge il vangelo di Matteo (Ed. EDB)
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