La preghiera della notte - Parrocchia S. Antonio Abate

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La preghiera della notte - Parrocchia S. Antonio Abate
PARROCCHIA S. ANTONIO ABATE
COMUNITA’ CARISMATICA “GESU’ CRISTO POTENZA CHE LIBERA”
12.05.2014 - Crescita Carismatica:
La preghiera della notte, lascia che Gesù si occupi dei tuoi problemi.
Il titolo, per se stesso, spiega l’essenza di questa preghiera, che deve essere fatta mentre la
persona per la quale preghiamo sta dormendo.
Di certo, non è facile sapere quando la persona alla quale vogliamo dirigere la preghiera
dorme, specie se questa non vive nella nostra stessa casa. Pertanto, dobbiamo chiedere a Gesù
di svegliarci quando la persona sta dormendo, in modo da non fare alcuno sforzo e non
rischiare di ammalarci di insonnia.
Se hai problemi di insonnia non preoccuparti, perché sarà Gesù a svegliarti e quando avrai
terminato di pregare ti riaddormenterai, Lui ti aiuterà a riaddormentarti.
Si recita mentre la persona dorme perché il fine di questa preghiera è guarire il subcosciente
della persona e il subcosciente è sveglio quando questa sta dormendo.
La memoria di ogni persona è divisa in due parti principali, cosciente e subcosciente.
La prima parte rappresenta solo il 10% della memoria. Questa rimane sveglia quando la
persona è sveglia ed è quella parte che conserva tutte le cose che ci ricordiamo, ad esempio
ciò che abbiamo fatto ieri o addirittura 50 anni fa. Quando la persona dorme questa parte
attiva si addormenta.
L’altro 90% della memoria, che conserva tutti i ricordi del passato, perché nulla viene
cancellato, si chiama subcosciente. Tutto ciò che abbiamo vissuto viene conservato in questa
parte della nostra memoria. Mentre la persona dorme, il subcosciente si sveglia. In questa
parte risiede tutto il male che la persona ha subito durante la sua vita. In essa sono conservati
anche i ricordi belli, che non arrecano danno. Quando la persona sta dormendo il subcosciente
si sveglia e comincia a stuzzicarla indisponendola.
S. Paolo rendendosi conto di questa realtà dice: " ...faccio quello che non voglio fare perché il
peccato è in me".
Questo non significa che non ci liberiamo mai dal peccato, perché dopo la confessione ne
siamo liberi, ma ne rimane il ricordo doloroso, che durante la notte si sveglia e attiva in noi la
parte incosciente della mente. Al nostro risveglio, l'indomani, sentiamo uno strano senso di
nervosismo. Non ci rendiamo conto di quale è il vero problema. Non ricordiamo i sogni fatti,
ma sappiamo solo di essere tristi. Perché? Perché la parte incosciente durante la notte si è
messa in azione in noi producendo un grande malumore.
La preghiera della notte ha come scopo il chiedere a Gesù di accompagnarci nella parte
subcosciente della vita della persona che ha ricevuto del male per aiutarla a guarire dal suo
doloroso ricordo.
Facciamo un esempio pratico: decido di pregare per la mia mamma, che in tenera età ha perso
il papà e questo ha causato in lei un forte dolore che ancora oggi le procura un'immensa
tristezza.
Può essere che io non vivo con lei o non ho molta confidenza per chiederle di pregare insieme.
Forse ella non accetterebbe la mia preghiera, o addirittura non crede in Dio. Tutto questo non
ha importanza, io dico a Gesù che voglio pregare per lei, gli dico: "Gesù, voglio pregare per mia
madre, voglio fare per lei la preghiera della notte. Per favore svegliami quando lei dorme".
Durante la notte mi sveglio e mi ricordo che ho chiesto a Gesù di essere svegliata per pregare
per mia madre. Mi sveglio e dico a Gesù: "Gesù io non so dove sta mia madre in questo
momento ma Tu lo sai. Io non posso entrare nella sua stanza perché non vivo con lei, Tu però
puoi farlo. Gesù io Ti presto la mia mente, il mio cuore, tutto il mio corpo, tutto il mio essere,
affinché uniti preghiamo per lei".
In questo momento immagino Gesù che mi prende per mano e insieme andiamo nella stanza
di mia madre. Gesù entra si avvicina a lei che sta dormendo, le mette la mano sulla testa, le
bacia la fronte, la appoggia sul suo petto e le dice: "Figlia mia, io Gesù di Nazareth, ti amo
molto, io sono il tuo Dio. Dio mio Padre ti ama molto. Dio, mio padre, io e il tuo papà terreno ti
amiamo".
Anche se io sapessi dove vive mia madre, comunque non potrei entrare dove ella dorme senza
bussare alla sua porta e quindi svegliarla. Con Gesù invece la cosa è diversa, posso toccarla
mentre lei continua a riposare.
Mentre mia madre sta dormendo il suo subcosciente, che contiene il dolore provato per la
morte del suo papà, è sveglio e Gesù già lo sta guarendo. Nel momento in cui Gesù si è
avvicinato a lei, l'ha abbracciata, accarezzata e le ha detto che l'amava è iniziato il processo di
guarigione perché in lei è entrato a poco a poco l'amore di Gesù.
E’ importante, durante questa preghiera, pronunciare esplicitamente il nome di Gesù di
Nazareth, per evitare l'intrusione del nemico, perché anche gli spiritisti entrano nella mente
delle persone accompagnati da Satana.
Insieme a Gesù dobbiamo parlare alla persona per la quale preghiamo e comunicarle amore.
E’ importante parlare dolcemente alla persona e ripetere "Dio, mio Padre, ti ama. Io Gesù di
Nazareth ti amo......”. Dovete immaginare che Gesù abbracci la persona, l'accosti sul suo petto,
le baci la fronte e le parli.
Gesù potrebbe dire: "Tu non sei orfana, tu hai un papà molto buono, mio Padre Dio ti ama
molto, il mio papà Celeste ti ha prestato un papà sulla terra (si consiglia di dire il nome del
padre), papà ti voleva bene ed è stato un uomo speciale. Egli è stato chiamato nei cieli perché
aveva già compiuto la sua missione sulla terra. Io Gesù di Nazareth ho promesso a tuo padre
che non ti avrei lasciata sola, io ti ho amata con un amore speciale, con un amore del Padre
Celeste. Tu non sei orfana, hai tre papà, Dio, S. Giuseppe e il tuo papà terreno. Non essere
triste, mio Padre ti ama, ti amiamo, tu sei preziosa ai nostri occhi, non sei sola, rallegrati, ti
amiamo". Qui potrebbe terminare la preghiera. Gesù ha riempito di amore i 50 anni di mia
madre. Al suo quinto anno di vita le ha mostrato che non era sola, le ha mostrato che aveva
due papà oltre quello terreno e che quest'ultimo l'amava molto anche se aveva dovuto
lasciarla prima del previsto.
Gesù l'ha abbracciata, baciata, fatta sentire importante. Egli ha risanato la ferita sanguinante
che c'era nel suo cuore ritornando al quinto anno della sua vita.
Gesù viene, non per cancellare il dolore provato, ma per guarire la ferita che esso ha
procurato. In altre parole, dalla parte subcosciente della mente non scompare il ricordo, ma
attraverso la preghiera della notte, quel ricordo che era doloroso, si converte in un ricordo
positivo con la presenza di Gesù.
Questa preghiera può durare 2, 3, 4, 5 minuti, ma non di più. Bisogna farla ogni notte per
almeno tre settimane. E' importante la perseveranza perché dobbiamo far conto di voler
cercare di incidere qualcosa su di un nastro contenente già una vecchia registrazione. Non
abbiamo la possibilità di pulirlo e poi registrare ma dobbiamo, alla presenza di Gesù,
sovrapporre la stessa incisione e, con lui, ogni cosa negativa diventerà positiva.
Durante questa preghiera prestiamo a Gesù tutto il nostro essere, lo invitiamo a venire con noi
dove si trova la persona. Lui la può amare in corpo ed anima e noi lo accompagniamo con lo
spirito. Preghiamo su di un'area della vita della persona che è danneggiata. Se noi non
dovessimo conoscere questa area semplicemente limitiamoci ad offrirla a Gesù e chiediamogli
che agisca su di essa. Generalmente questa preghiera dà buoni risultati.
Per esempio un bambino ribelle e capriccioso che per ottenere qualche cosa grida e scalcia a
terra, può ricevere dalla mamma questa preghiera. Quando il bambino dorme ella può
avvicinarsi al suo lettino e accarezzandolo, poggiarlo sul suo petto oppure fare questo con
l'immaginazione pregando dalla propria stanza o da qualsiasi altro posto. Può immaginare
Gesù che lo tocca, lo abbraccia e gli dice: "Tu sei il mio piccolo tesoro. Io, Gesù di Nazareth ti
amo molto perché sei un bambino molto speciale". Bisogna pregare in modo tale che tutto ciò
che è negativo deve tramutarsi in positivo. E’ necessario immaginare Gesù che lo abbraccia e
gli parla con amore: "Tu sei buono, dolce, speciale. Tu ami tanto la tua mamma e il tuo papà. I
tuoi genitori sono buoni e ti vogliono bene. Anche mio Padre ti ama. Tu sei il figlioletto di mio
Padre, io sono il tuo fratello maggiore. Noi ti abbiamo prestato un papà e una mamma sulla
terra perché tu li amassi, e tu gli vuoi tanto bene. Abbracciali, baciali, papà e mamma ti
vogliono molto bene".
Terminata la preghiera analizzate i risultati e vedrete la gloria di Dio.
Gianni ed Enza Di Salvo