1 La Preistoria n saluto a tutti i presenti e sentiti ringraziamenti agli
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1 La Preistoria n saluto a tutti i presenti e sentiti ringraziamenti agli
1 La Preistoria U n saluto a tutti i presenti e sentiti ringraziamenti agli organizzatori che hanno voluto invitarmi come studioso di strumenti di scrittura. Abbiamo già ascoltato esaurienti informazioni su interessanti argomenti inerenti la fruibilità e l’accessibilità all’editoria da parte dei non vedenti. Io mi limiterò ad accennare agli strumenti utilizzati nei millenni per creare scrittura e quindi cultura. In anteprima però sento forte il desiderio di rivolgere un gradito ricordo al grande pioniere industriale Camillo Olivetti che proprio in quest’ora esattamente 100 anni fa (il 29 ottobre 1908) costituiva ad Ivrea la Soc. Anonima C. Olivetti & C., che in pochi anni divenne leader mondiale nella produzione delle macchine da scrivere, diffondendo capillarmente l’uso della scrittura a macchina e concorrendo in tal modo ad elevare il livello culturale degli italiani. 2 La caverna dell’uomo primitivo Non fu meno geniale quell’uomo che circa 10000 anni fa usando una pietra ricca di silicio, più resistente delle altre, ebbe l’intuizione di incidere sulla nuda roccia, davanti alla sua grotta, scene di caccia, di pesca e di agricoltura, appartenenti alla sua vita. I rudimentali disegni raffigurati in quelle incisioni rupestri, anche se non sono considerati scrittura da parte degli studiosi, è indiscutibile che si tratta senz’altro dei primi messaggi di comunicazione lanciati ai posteri. 3 La pietra ricca di silicio per le incisioni rupestri Notiamo che quel silicio contenuto nella pietra è esattamente lo stesso elemento naturale con il quale sono stati costruiti poi i chips, che costituiscono la memoria del moderno computer. Quante generazioni ci sono volute per arrivare alla scrittura word e quanto impegno l’umanità ha profuso nella ricerca di mezzi atti a tramandare con lo scritto, in modo sempre più chiaro il proprio pensiero! 4 Percorriamo rapidamente i passaggi più significativi, che hanno segnato le tappe salienti dell’evoluzione della scrittura e quindi dell’uomo, attraverso gli strumenti man mano utilizzati. Abbiamo già visto la funzione della pietra per la scrittura scenografica, appena l’uomo abbandonò il nomadismo. Qualche millennio dopo i cinesi ed i giapponesi useranno il pennello per scrivere gli oltre 50.000 caratteri della loro scrittura pittografica; anche i coreani ed i vietnamiti si servirono per lungo tempo dello stesso attrezzo, sino a quando usarono la scrittura dei cinesi. Il pennello per la scrittura dei caratteri cinesi 5 Gli egizi 3000 anni prima di Cristo per disegnare i geroglifici, scrittura pittografica e fonetica, utilizzavano il Calamo ottenuto con segmenti di papiro, mentre i sumeri per le incisioni cuneiformi sulle tavolette di argilla cruda utilizzavano lo stilo, costituito da pezzi di legno con la punta triangolare. Per le incisioni su pietre sia il calamo che lo stilo erano sostituiti con una punta metallica. I calami per la scrittura dei geroglifici egiziani 6 Lo stilo e la tavoletta di argilla cruda per la scrittura cuneiforme dei sumeri La scrittura dono degli Dei A quell’epoca i popoli attribuivano alla scrittura tanta importanza da considerarla un dono degli dei. Gli egizi la attribuivano al dio della saggezza: Thoth, e la denominazione “geroglifici” significava proprio: “parole sacre incise”. Gli indiani attribuivano la scrittura al Creatore: Brahma ed i cinesi al Re dei Re: Fohi. Anche gli ebrei credevano che la loro scrittura fosse sacra, e infatti nella Bibbia si legge; “Mosè scese dalla montagna con le due tavole della Testimonianza, scolpite ad opera di Dio”. 7 Intorno all’anno 1000 prima dell’era cristiana i Fenici, grandi navigatori e commercianti, ma anche profondi studiosi, inventarono l’alfabeto composto di sole consonanti, che venivano scritte con attrezzi vari a punta dura. Quando i Greci, pochi secoli dopo, completarono l’opera aggiungendo le cinque vocali, l’uomo ritenne di avere raggiunto la perfezione perché con 24 lettere poteva comporre tutte le parole. In questo periodo ha inizio come strumento di scrittura l’uso delle piume di uccelli, con preferenza per le robuste penne remiganti, staccate dall’ala destra. La penna d’oca in uso in occidente nel Medioevo 8 Quelle d’oca erano più adatte perché lunghe circa 40 centimetri ed avevano un diametro di 6-7 millimetri. In seguito, alla fine del Medioevo la punta d’oca fu sostituita con pennini metallici, rimasti in uso sino agli anni dei miei studi. Pensate che i compiti scritti per l’esame di Stato furono da me sostenuti portandomi da casa il calamaio d’inchiostro e la penna col pennino. La penna con pennino in uso a fine Medioevo 9 La scrittura a stampa di Gutenberg I n Europa, secondo la tradizione più accreditata, la vera svolta si ebbe nel 1450, quando, un geniale tedesco di Magonza, Johannes von Gutenberg, inventa i caratteri mobili per la produzione in serie di libri ed altri scritti. Questo metodo fa risparmiare molto tempo e denaro, rispetto a quando monaci e scrivani impiegavano mesi e anni per produrre un solo manoscritto. I caratteri mobili di Johann Gutemberg 10 Fu quindi la stamperia di Gutenberg a favorire la diffusione nel mondo dei testi che fino ad allora erano stati appannaggio solo di pochi privilegiati. Interno della stamperia di Gutemberg Quattro secoli dopo un grande francese non vedente, professore e valente organista, Louis Braille, inventò, per la comunicazione all’interno del suo gruppo un metodo che con una semplice tavoletta e punteruolo, permetteva di scrivere. 11 La tavoletta con punteruolo per la scrittura Braille La geniale innovazione di Braille introdusse i diretti interessati nelle varie attività, principalmente l’istruzione, ed attirò sulla categoria l’attenzione generale. Fu proprio questa scrittura ottenuta con i rilievi risultanti da fori praticati nel foglio a consentire ai non vedenti, sino a quel momento molto trascurati, di leggere finalmente testi scolastici e partecipare a corsi regolari di studi. Fu questo semplice strumento a rendere facile la strada della conoscenza alla categoria dei non vedenti, offrendo ad essa la possibilità di raggiungere tutti i livelli della scala sociale. Anche la nutrita produzione industriale di testi in Braille ottenuti presso le officine della Biblioteca di Monza, che ha organizzato questo interessante Convegno, 12 durante i suoi lunghi ottanta anni di attività ha contribuito notevolmente ad affrancare la categoria dall’abbandono in cui viveva. Ma tutto ciò ancora non bastava, l’uomo desiderava sempre di più. E così alla fine del XIX secolo si scatenò una corsa febbrile e spasmodica alla ricerca di un nuovo strumento individuale di scrittura a caratteri fissi, perché lo sviluppo raggiunto dal progresso reclamava ad alta voce tale mezzo. Immaginiamo che era già stata costruita la Torre Eiffel, e l’uomo iniziava a librarsi nello spazio infinito, ma per la scrittura singola doveva servirsi ancora della figura professionale dei calligrafi, che oltretutto non intendeva farsi da parte. I tasti magici di Cristopher Lathan Sholes 13 La macchina da scrivere di Cristopher Latan Sholes e il mouse comanda silicio S otto questa spinta generale e dopo innumerevoli tentativi fu costruita finalmente, nel 1873, la macchina per scrivere ad opera di Cristopher Lathan Sholes, un grande giornalista e senatore americano. Dai primi tasti magici di Sholes a quelli della Olivetti ed al mouse il passo è stato rapidissimo e così l’uomo oggi, utilizzando sempre il s i l i c i o che era contenuto nella pietra delle incisioni rupestri, sta vivendo un’era di rapido e meraviglioso progresso culturale, mai registrata in passato. Il mouse che comanda la memoria del computer 14 Una materia in precedenza inerte e ignorata, ma inesauribile e a disposizione di tutti, il silicio, diviene grazie all’intelligenza ed all’impegno continuo dell’uomo, la risorsa delle risorse nella comunicazione. Il “chip” è silicio ed è la cellula vivente del computer con la sua istantanea e crescente capacità di recepire centinaia di migliaia di transistors integrati in circuiti. Proprio lo stesso silicio della preistoria è oggi protagonista di una nuova, tumultuosa trasformazione del modo di comunicare e di vivere. Non escludendo anche il più moderno e sofisticato aiuto che ne deriva per i non vedenti attraverso l’utilissimo ed ormai indispensabile programma di sintesi vocale, che trasforma automaticamente lo scritto in parole. Per concludere, finalmente con l’aiuto della genialità di Gutenberg, di Sholes e di Braille quella scrittura un tempo attribuita agli Dei e poi a Dio e riservata a pochi privilegiati è divenuta la scrittura dell’uomo comune. Note: Età della pietra…………... 7.000 anni a C. Età del rame (o calcolitico). 5.000 anni a C. Età del bronzo………… 2.000 anni a.C. Età del ferro………… 1.000 anni a.C.