a tradurre la Geografia di Strabone 1 e che ha notevole ripercus

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a tradurre la Geografia di Strabone 1 e che ha notevole ripercus
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a tradurre la Geografia di Strabone e che ha notevole ripercussione anche nel Mezzogiorno d'Italia , suscita ben scarso interesse
in Basilicata dove, ancora nella prima metà del 500, questi studi
continuano ad essere completamente trascurati.
A differenza di Michele Ferrarino, morto verso il 1490, e di
Giovanni Giocondo, vissuto tra il 1435 ed il 1515, i quali si spingono
nel Salernitano, sino ai confini della Basilicata ; di Simone Wallambert, che tra il 1538 ed il 1543 visita il Napoletano e di Everardo
Elio Vorstio, medico e docente di filosofia a Leyda, che percorre la
valle del Diano sul finire del sec. X V I , soltanto G.A. Paglia, verso
la metà del 500, si spinge in Basilicata e, tra il 1563 ed il 1564, visita
Marsico Nuovo e Saponara mettendo in luce le prime epigrafi grumentine .
A Saponara, dove nel secolo precedente avevano tenuto scuola
profondi teologi, quali Nicola Malerba, appartenente a famiglia gentilizia che aveva come capostipite quel Boberto che era stato alto
magistrato ai tempi di Federico I I , Pietro Palazzo ed un nipote
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Per la compilazione della carta dell'Italia Meridionale pubblicata
nel suo Thesaurum, l'Ortelio si avvalse dell'opera di Pirro Liguori
(Ligorio), pittore e scrittore nato in Napoli verso il 1490.
Alla I parte, pubblicata nel 1562 in Venezia per i tipi di
Francesco Sanese, seguì la I I parte pubblicata in Ferrara nel 1565
per i tipi di Valente Panizza.
Gli studi di carattere storico-geografico, iniziatisi nel Mezzogiorno d'Italia con una Descrizione del Regno di Napoli di un
anonimo del sec. X V il cui ms. trovasi nella Bibl. Nazionale di Parigi
(Cfr. CAPASSO, Fonti, cit., p. 132), dovevano essere continuati dalla
Descrizione del Regno di Napoli di SCIPIONE MAZZELLLA, edita nel 1586,
da il Regno di Napoli diviso in XII provincie- di ENRICO BACCO,
edito nel 1620, dalla Breve descrizione del Regno di Napoli diviso
in XII provincie di OTTAVIO BELTRAMO, ed. 1703, e, finalmente,
dal classico Dizionario del GIUSTINIANI che, pubblicato immediatamente dopo quello del Sacchi sulla fine del 700 e gli inizi dell'800,
rappresenterà, nel suo genere, una delle opere più complete ed una
fonte indispensabile per gli studiosi meridionali di storia patria.
II testo delle epigrafi rinvenute dal Paglia vennero poi trasmesse ad Aldo Manuzio. Cfr. TROPEA, Storia dei Lucani, cit.,
pp. 16 ss.
Nella prima metà del secolo successivo i paesi dell'antica Lucania
saranno visitati da PIETRO L A S E N A , letterato e storico insigne,
nato in Napoli il 16 ottobre 1590 e morto il 3 settembre 1636, che
lascerà inedita una monografia su le Antiquitates Lucaniae. Cfr.
GATTINI, Delle armi, cit., p. 108.
Entrambi arcipreti della chiesa collegiata del proprio paese,
avevano pubblicato, il primo il 2 settembre 1426 ed il secondo ii
2 settembre 1455, ie Constitutiones synodales che, trasmesseci dal
RAMAGLIA nel suo ms. del 1736 sulle Memorie grumentine e saponariensi, vennero pubblicate nel 1881 dal RACIOPPI nella sua Agiografia di 8. Laverio cit.
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