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© Springer-Verlag 2002 Pathologica (2002) 94:276-279 A R T I C O L O P U B B L I C AT O C O N I L C O N T R I B U T O D I C Y T Y C I TA L I A S R L A. Amadori · M. de Lillo · L. Caprara · S. Cortecchia · A. Bondi Il ThinPrep Pap test nello screening di popolazione The ThinPrep Pap test in the population screening Riassunto La tecnica dello strato sottile è stata applicata ai Pap test effettuati nello screening di popolazione ad Imola. Si è osservata una significativa riduzione degli esami inadeguati in una realtà dove questo parametro era già attentamente controllato. La distribuzione delle categorie diagnostiche è sostanzialmente invariata rispetto alla lettura di preparati convenzionali effettuata nell’anno precedente: non sembra quindi necessario modificare il protocollo di screening per l’uso dello strato sottile, mentre la produttività in lettura risulta migliore. Parole chiave Cervicocarcinoma • Screening • ThinPrep • Pap test • Prevenzione oncologica Key words Cervical cancer • Screening • ThinPrep • Pap test • Cancer prevention A. Amadori • M. de Lillo • L. Caprara • S. Cortecchia A. Bondi () U.O. di Anatomia Patologica, Vecchio Ospedale, Via Amendola 2, I-40026 Imola, Bologna, Italia e-mail: [email protected] Tel.: +39-054-2604324 Fax: +39-054-2604322 Introduzione Due nuove idee, recentemente introdotte nella pratica citopatologica, stanno trasformando in modo significativo la citologia clinica e preventiva: (1) la fissazione delle cellule sospese in un mezzo liquido e (2) il loro successivo deposito in uno strato sottile ed uniforme, sopra un vetrino da microscopio. Rispetto alle tecniche di apposizione, striscio o citocentrifugazione, che prevedono la fissazione delle cellule adese al supporto vitreo, il dettaglio morfologico è migliore e l’allestimento in strato sottile consente di esaminare una superficie meno estesa, ma tutta utile e significativa, senza ammassi illeggibili, depositi di materiale amorfo, sangue o detriti necrotici, spesso riscontrati nei preparati convenzionali. La citologia cervico-vaginale, più di altri settori, ne è stata profondamente influenzata. Inizialmente, i metodi in fase liquida furono sviluppati per facilitare la scansione computerizzata del Pap test [1] e, solo successivamente, ci si rese conto dei vantaggi che la nuova tecnica poteva offrire anche nello screening manuale. Oggi la lettura computerizzata sta segnando il passo, mentre lo strato sottile si sta diffondendo con grande slancio. Numerosi studi descrivono modifiche nella distribuzione delle diagnosi dei Pap test per effetto dell’applicazione dello strato sottile: riduzione dei preparati inadeguati, aumento di quelli positivi e assottigliamento della fascia grigia di indecisione delle atipie squamose di incerto significato (ASCUS) [2]. La qualità del preparato, meglio interpretabile, permetterebbe dunque al citopatologo una maggior sicurezza nell’inquadramento diagnostico. La riduzione delle diagnosi di ASCUS non è tuttavia unanimemente riconosciuta: in alcune pubblicazioni l’incremento di ASCUS/AGUS viene considerato un positivo ridimensionamento dei “falsi negativi” [3]. Nella maggioranza delle indagini si è comunque osservato un aumento della sensibilità diagnostica del Pap test, stimato fra il 20% e il 55% [1, 2, 4] e si è proposto di sfruttare questo Il ThinPrep Pap test nello screening di popolazione 277 incremento nello screening di prevenzione per il cervicocarcinoma [3, 5, 6]. Non sempre le tecniche più sensibili sono anche le più adatte per lo screening preventivo, come è risultato evidente nel dibattito sul test del sangue occulto, per il cancro del colon, o del PSA per quello della prostata [7-9]. Inoltre, non deve essere sottovalutato il rapporto fra costi e benefici, come sottolineato anche nelle raccomandazioni delle Società Scientifiche dei citologi americani [5, 10]. Iniziano comunque a diffondersi le applicazioni della nuova citologia allo screening: alcune sono sperimentali, come in Francia [6], Svizzera [1], Cina [11] o Nord America [4], mentre in Scozia lo strato sottile verrà utilizzato nel programma di screening promosso dalle locali Autorità Sanitarie. Abbiamo testato l’applicazione dello strato sottile nello screening ad Imola, per un periodo di tempo limitato, con l’obiettivo di valutarne l’influenza su un programma di prevenzione già operativo. ne scelgono quindi di rivolgersi al ginecologo di fiducia anche con la lettera di convocazione dello screening. Nel presente studio sono stati considerati i test eseguiti a fronte di una lettera di convocazione, ovvero quelli conseguenti una chiamata di screening. I Pap test effettuati spontaneamente, anche se valutati dal programma di prevenzione, non sono stati inclusi nell’analisi. La sperimentazione è stata condotta in un periodo di 7 mesi, a partire dal 1 febbraio 2001: dopo adeguata formazione, le ostetriche che operano negli ambulatori di screening ed i ginecologi che collaborano alla prevenzione hanno iniziato ad effettuare prelievi con cervex-brush, risciacquato in liquido fissativo, secondo la metodica ThinPrep di Cytyc. L’allestimento dei vetrini è stato eseguito con processore ThinPrep 2000 e la lettura è stata affidata agli stessi citologi del Servizio, dopo un corso di aggiornamento specifico ed un training su preparati in strato sottile, durato 7 giorni. Per la refertazione si è adottato il nomenclatore Bethesda [15] e i risultati sono stati confrontati con i dati rilevati nello stesso periodo dell’anno precedente. Materiali e metodi Il protocollo dello screening di popolazione di Imola, per le donne residenti di età compresa tra i 25 e i 64 anni, prevede un test triennale. L’intervallo viene ridotto, se si riscontrano condizioni di rischio o lesioni pre-neoplastiche [12, 13]. Negli ambulatori di screening operano due ostetriche a tempo pieno. I Pap test, prelevati da medici ginecologi, anche in studi privati, vengono considerati validi per la prevenzione, purché effettuati secondo le indicazioni del Centro di coordinamento e letti nel Servizio centralizzato [14]: alcune don- Risultati Nel periodo considerato sono stati effettuati 2880 Pap test di screening, tutti allestiti con la metodica ThinPrep. Nell’anno precedente, nello stesso periodo, erano stati eseguiti 3066 strisci convenzionali. Nelle Tabelle 1 e 2, sono riportati i risultati ottenuti, raggruppati secondo le principali categorie diagnostiche del Bethesda [2]: negativo/reattivo/flogistico Tabella 1 Comparazione delle diagnosi effettuate nei casi allestiti con ThinPrep e con metodo convenzionale in due periodi analoghi di anni consecutivi Diagnosi Convenzionale (anno 2000) Ginecologi Ostetriche Totale Convenzionale ThinPrep (anno 2001) Ginecologi Osteriche Totale ThinPrep Negativi ASCUS/AGUS SIL+ Inadeguati 260 16 18 12 2491 150 84 35 2751 166 102 47 218 15 16 3 2380 145 78 25 2598 160 94 28 Totale 306 2760 3066 252 2628 2880 Tabella 2 Analisi percentuale dei dati riportati in Tabella 1 Diagnosi Convenzionale (anno 2000) Ginecologi Ostetriche Totale Convenzionale ThinPrep (anno 2001) Ginecologi Osteriche Totale ThinPrep Negativi ASCUS/AGUS SIL+ Inadeguati 84.97% 5.23% 5.88% 3.92% 90.25% 5.43% 3.04% 1.27% 89.73% 5.41% 3.33% 1.53% 86.51% 5.95% 6.35% 1.19% 90.56% 5.52% 2.97% 0.95% 90.21% 5.56% 3.26% 0.97% Totale 100% 100% 100% 100% 100% 100% Il ThinPrep Pap test nello screening di popolazione 278 (Neg.), ASCUS/AGUS, lesioni squamose intraepiteliali e carcinomi (SIL+) e inadeguati. Poco meno del 10% dei test su chiamata viene prelevato in ambulatori medici: nel periodo di applicazione della metodica su strato sottile si è registrata una percentuale lievemente più bassa (8,75%). Non è stata rilevata una variazione significativa delle principali categorie diagnostiche, con l’eccezione degli inadeguati, che passano dall’1.27% allo 0.97%, variazione di cui hanno particolarmente beneficiato i medici ginecologi, con un significativo –2.72% (p=0.121). La percentuale di casi negativi è risultata lievemente più alta nel periodo di utilizzo del ThinPrep, mentre non si sono registrate sostanziali differenze nel numero di casi positivi. Mediante ThinPrep, sono stati individuati 17 casi positivi per Trichomonas (0.59%), mentre erano 20 l’anno precedente (0.65%); 71 i casi positivi per Candida osservati mediante metodica su strato sottile (2.48%) e 62 (2.02%) in convenzionale. Discussione L’allestimento su strato sottile degli esami di screening riduce significativamente i test inadeguati in un laboratorio che ha già in atto un attento controllo sulle cause di inadeguatezza, sia formando prelevatori dedicati (ostetriche che eseguono solo campionamento per screening [12]) che predisponendo adeguati strumenti di prelievo [16] e di lettura [17]. La particolare riduzione degli inadeguati, registrata nei prelievi effettuati da ginecologi, che comunque presidiano anche molte altre attività, è un segnale dell’attenzione al problema riservata negli ambulatori di screening. L’ulteriore ridimensionamento, in seguito all’introduzione della metodica su strato sottile, porta sotto l’1% il tasso di Pap test di screening non conclusivi. Nella presente sperimentazione non si è osservato l’incremento nelle diagnosi di SIL, descritto in altre casistiche [2-4], e non si sono rilevate sostanziali differenze rispetto al test convenzionale: i dati rilevati non mostrano la necessità di modifiche del protocollo di screening, conseguentemente all’introduzione della nuova metodica. Come sottolineato nell’ampia meta-analisi della letteratura sulla metodica in strato sottile, condotta da Bernstein e coll. [18], il ThinPrep Pap test è comparabile in affidabilità al Pap test convenzionale, presenta tuttavia una morfologia decisamente migliore, a vantaggio della sicurezza diagnostica del lettore. L’utilizzo di preparati su strato sottile comporta un innegabile vantaggio nella produttività in lettura, per la ridotta superficie da esaminare e perché il campione risulta meglio preservato e più facilmente leggibile. Infine è opportuno ricordare la possibilità di condurre test molecolari per la ricerca del DNA dell’HPV sul campione residuo all’allestimento del vetrino, che possono fornire ulteriori informazioni, talora decisive per il trattamento clinico delle lesioni iniziali [3]. Summary The ThinPrep technique has been applied to Pap tests in a population screening program in Imola, Italy. A significative decrease in the number of inadequate tests has been observed, while the distribution of the Bethesda diagnostic categories was not different in comparison to the previous year, when conventional Pap tests were used with the adoption of the ThinPrep technique, the productivity of the screening program increased without any need to modify the screening protocol. Bibliografia 1. Weintraub J, Morabia A (2000) Efficacy of a liquid-based thin layer method for cervical cancer screening in a population with a low incidence of cervical cancer. Diagn Cytopathol 22:52-59 2. 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