Retriever Magazine

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Retriever Magazine
RETRIEVER
magazine
periodico di informazione on-line del RCI - anno 2 - numero 2
Gara all’inglese
su quaglie
Championship sotto
la neve in Scozia
Debby Kay e il
Labrador funzionale
L’alimentazione
del cane: l’amido
l’editoriale
1979-2009: Trent’anni e il Club si rimette in gioco.
in questo numero:
•Editoriale RCI - di Elena Casolari Videsott
•L’Inghilterra affronta i problemi legati alla salute
Dando una scorsa ai vecchi annuari mi accorgo che, nell’ottobre del 1981, in occasione
del primo raduno del club i cani iscritti furono 20, e, dai resoconti dell’evento, l’atmosfera
era quella di una piacevole giornata trascorsa con gli amici. Era l’inizio di un’avventura che
ci porta oggi ad avere più di 400 cani iscritti in occasione dei nostri raduni. L’atmosfera....
beh quella non sempre è altrettanto amichevole.
La competizione e la voglia di primeggiare serpeggiano qua e là, mettendo in ombra
quello che dovrebbe essere un incontro tra estimatori delle nostre razze che si confrontano
in serenità. A volte le discussioni a bordo ring ricordano i commenti da bar sport, tra “arbitri
venduti” e quant’altro.
e al benessere dei cani - di Patty Fellows
•Primi passi sul ring - di Cinzia Sgorbati
•Gara all’inglese su quaglie - di Martino Salvo
•Championship sotto la neve in Scozia - di Phil Wagland
•Tellington Touch - di Fabio Nicodemi
•Debby Kay e il Labrador funzionale - di Patty Fellows
•L’alimentazione del cane: l’amido - di Lucia Casini
•Che bel cucciolo: cresciamolo bene - di Cinzia Stefanini
•Fuga d’inverno in Liguria - di Patty Fellows
•Quando il labrador incontra la città - di Gianni Dainotti
•Retriever e non solo – libri, tv, regali, notizie
a cura di Patty Fellows e Alessandra Franchi
Martino Salvo
coordinatore di redazione
Patty Fellows
redattore
Alessandra Franchi
redattore
si ringrazia sentitamente Lucia Casini, Gianni Dainotti,
Fabio Nicodemi, Cinzia Sgorbati, Cinzia Stefanini e Susan Street
per la collaborazione a questo numero.
Ogni compleanno è anche occasione di bilanci. Trent’anni sono, per il nostro Club un
traguardo di tutto rispetto che ha portato con sé grandi novità. Se già l’anno scorso il
restyling del Club aveva visto la nascita delle sezioni di razza e di quella dedicata al lavoro,
dopo un rodaggio di qualche mese, dal primo gennaio di quest’anno le sezioni possono
godere di un’effettiva autonomia, anche economica, che sarà da incentivo per le loro
iniziative.
Leonardo Langiu
impaginazione/grafica
Ogni articolo esprime in libertà le opinioni del suo autore, il RCI puo’ non condividere o sottoscrivere necessariamente quanto viene pubblicato.
Potrà sembrare sgradevole che io tratti del nostro trentennale sottolineando un tema
spiacevole, tuttavia migliorare l’atmosfera delle nostre gare - siano esse espositive o di
lavoro - isolando i maleducati e aiutando nel contempo chi si avvicina per la prima volta al
nostro mondo, credo sia una delle maggiori sfide che il club dovrà affrontare nell’immediato futuro.
E qui arrivo al secondo punto dolente: fino ad ora, le 500/600 iscrizioni al club non sono
sufficientemente rappresentative di un mondo retrievers che conta migliaia e migliaia di
soggetti. Avvicinare più persone al club, come abbiamo iniziato a fare con i Family Day,
offrendo situazioni e percorsi utili per risolvere le problematiche di gestione del cane, o
semplicemente per offrire occasioni di socialità tra amanti delle nostre razze, deve essere
prioritario. Il futuro di RCI sta nei soci futuri.
La speranza è che il decentramento, attraverso le sezioni, di una serie di attività, ci
permetta di utilizzare le energie del Consiglio Centrale anche per affrontare i grandi temi
istituzionali legati all’allevamento, alle importazioni illegali, al benessere dei nostri cani,
facendo sentire forte e chiara la voce del Club.
Dr. Elena Casolari Videsott – Presidente RCI
mondo expo
mondo expo
è arrivato il 5 novembre, quando PDSA (la più grande
istituzione benefica dei veterinari inglesi) ha annunciato
che intendeva anche lei sospendere ogni suo coinvolgimento con tutte le esposizioni e tutti gli eventi del Kennel
Club, Crufts incluso.
Crufts 2009: avanti tutta
nonostante la rissa per
un documentario della BBC
L’INGHILTERRA AFFRONTA
i problemi legati alla salute e al benessere dei cani
di Patty Fellows
Secondo molti, verrà ricordato come punto di divisione tra il ‘prima’ e il ‘dopo’ delle esposizioni canine
in Inghilterra. Infatti il documentario della BBC Pedigree Dogs Exposed ha colpito la cinofilia inglese,
generando pubblicità negativa per il Kennel Club inglese (“KC”) e gli allevatori di razze pure. E come
conseguenza quest’anno Crufts, l’esposizione più importante in Inghilterra, non sarà più trasmessa
dalla BBC e perderà l’appoggio del suo più importante sponsor e di alcune associazioni benifiche.
L’aspetto positivo di tutto ciò è che gli espositori e gli organizzatori stanno lavorando insieme come
mai prima d’ora per fare di Crufts 2009 un successo senza precedenti, e che il KC ha rivitalizzato tutte
le attività a favore della salute e del benessere dei cani.
Pedigree Dogs Exposed, che è stato trasmesso in
Agosto, dipinge una crisi nel mondo dei cani di razza,
suggerendo che molte delle gravi malattie genetiche
sono il risultato di decenni di incroci tra consanguinei stretti, fatti per vincere ad ogni costo sul ring
“mettendo l’aspetto fisico al di sopra della salute e
della funzionalità.” Il servizio di grande effetto
mostra l’agonia di un Cavalier King Charles
Spaniel colpito dalla syringomyelia, una
malattia cerebrale che, secondo il programma
della BBC, colpisce 1/3 dei soggetti di razza,
e un boxer con attacchi epilettici. Nel servizio
vengono citati gli scienziati dell’autorevole
Imperial College per aver accertato che i carlini
in UK sono così imparentati che tutta la loro
popolazione, ancorché di più di 10.000 soggetti,
è geneticamente equivalente a non più di 50
individui, e questo li rende dal punto di vista
genetico più in pericolo dei Panda giganti. Il documentario parla anche di razze come i bulldog,
che sono divenuti “così innaturali da non potere
più accoppiarsi o partorire senza aiuto.”
Steve Jones, Professore di Genetica all’
University College London, commenta in una
intervista trasmessa nel servizio che in alcune
razze i cani pagano un prezzo terribile per la troppa consanguineità : “Se gli allevatori insistono a proseguire
per questa via di allevamento, posso affermare con
sicurezza che nel futuro di molte di queste razze c’è
un universo di sofferenza e che molte, se non quasi
tutte, non sopravviveranno.”
Golden retriever esaminato nel ring a Crufts
A seguito del documentario della BBC, il 15 settembre la
RSPCA (the Royal Society for the Prevention
of Cruelty to Animals) ha annullato il suo
spazio espositivo a Crufts e la sua partecipazione all’evento “Discover Dogs” con la
motivazione della necessità di sviluppare
strategie di allevamento più attente alla
salute dei cani e altri passi per promuovere
la diversità genetica. Questa decisione è
stata immediatamente seguita da un altra
associazione, Dogs Trust. Dogs Trust ha
motivato la sua decisione di non supportare
più Crufts con la volontà di inviare al Kennel
Club e agli allevatori un forte messaggio
affinché tutti si attivino a considerare la salute
ed il benessere dei cani di razza più del loro
aspetto e degli standard di razza. A differenza
del RSPCA, Dogs Trust ha affermato di essere
in contatto con il Kennel Club per aiutare nel
cambiamento, e che sperava di riprendere la
collaborazione una volta che il benessere animale fosse
stato preso in giusta considerazione.
Il mese successivo Pedigree (pet food) ha concluso la
sua sponsorizzazione quarantennale del Crufts, stimata
in circa 500.000 sterline all’anno. I portavoce della Mars,
detentrice del marchio Pedigree, si sono rifiutati di dire
se la decisione fosse stata influenzata dal documentario, dicendo solo che Pedigree aveva deciso di dar
priorità ad iniziative che coinvolgessero una più larga
comunità di possessori di cani. Un altro colpo per Crufts
Controlli sanitari a Crufts
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La RSPCA ha spiegato che una delle ragioni dietro la
sua decisione di non appoggiare più Crufts è “la preoccupante bassa diversità genetica nei cani di razza.”
Nel campo della genetica delle popolazioni, il livello di
inbreeding (detto “COI” o “coefficiente di inbreeding”)
di una particolare popolazione, ad esempio una razza
canina, è influenzato da svariati fattori: dimensioni della
popolazione, numero dei fondatori, uso ripetuto di stalloni,
isolamento genetico legato ai registri chiusi, e pratica
di accoppiamenti tra consanguinei. L’uso del termine
“inbreeding” può causare equivoci, come evidenziato
dalla accusa mossa agli allevatori dal programma della
BBC che “l’accoppiamento deliberato tra parenti sia una
pratica comune.” In realtà, come ha risposto il Kennel
Club, l’accoppiamento di parenti stretti era una pratica
comune nel passato per fissare le caratteristiche di una
razza, ma è poco frequente ai nostri giorni tra gli allevatori
responsabili. Il KC ha deciso di fermare la possibilità di
accoppiamenti tra consanguinei stretti proibendo la registrazione, a partire dal 1 marzo 2009, di cuccioli nati da
accoppiamenti madre/figlio, padre/figlia o fratello/sorella.
Gara di agility
Da quando è scoppiata la polemica, il KC ha cercato
di tranquillizzare i proprietari di cani e far comprendere
la propria posizione e l’impegno del Club a favore della
salute dei cani. La ricerca fatta nel 2004 sulle condizioni
di salute delle razze, analizzando 52.000 cani nel Regno
Unito con l’aiuto di Animal Trust, ha portato alla luce che il
90% dei cani osservati non hanno problemi di salute che
danneggino la loro qualità di vita. In più questa ricerca
ha dimostrato che solo il 2% dei Cavalier King Charles
Spaniel soffre di syringomyelia, molto meno quindi di
quanto detto nel programma Pedigree Dogs Exposed.
mondo expo
mondo expo
di Crufts 2009: il KC si è rifiutato di escludere
dal concorrere ai “gruppi finali” 14 razze
considerate a rischio. Dodici di queste razze
sono sotto revisione del KC, e a queste la
BBC ha aggiunto il Cavalier King Charles e il
Rhodesian Ridgeback, facendo seguito alle
reazioni del pubblico al programma Pedigree
Dogs Exposed. La BBC ha trasmesso Crufts
negli ultimi 42 anni e si stima che lo scorso
anno abbia raggiunto più di 14 milioni di
spettatori in Gran Bretagna e molti altri nel
resto del mondo.
Il presidente della fondazione del Kennel Club con Yorik,
un cane abbandonato che lavora ora con i sordi come
“hearing dog”.
Il KC ha delineato tre strategie per affrontare la salute e
il benessere dei cani. Per quanto riguarda la scienza e
la ricerca, il KC ha reso possibile lo studio della genetica
canina fatto dall’Imperial College e citato nel documentario, e lo utilizzerà nel suo lavoro futuro. Inoltre il KC
finanzia altri progetti di ricerca, e promuove attivamente
tutti i controlli sanitari e del DNA, e pubblica i risultati di
tali controlli. In più lavora con i singoli Club di Razza,
come il Cavalier King Charles Club, per trovare modi di
migliorare la salute della razza.
Un’altra strategia adottata dal KC britannico è l’
“Accredited Breeders Scheme” (programma di allevatori
riconosciuti) che offre linee guida per un allevamento
responsabile per salvaguardare la salute futura dei
cani di razza. Più di 2500 allevatori si sono già iscritti,
e il KC controlla le loro attività e incoraggia la gente ad
acquistare cuccioli solo da questi allevatori.
In terzo luogo la campagna educativa del KC “Adatto
per la funzione – adatto per la vita”, diretta a giudici e
allevatori, cerca di limitare “le esagerazioni di alcuni
aspetti che risultano dannosi per i cani” e di formare i
giudici in modo che “garantiscano che siano premiati solo
cani sani.” All’inizio di dicembre 2008, il KC ha inviato
piani sanitari a tutti i club di razza, in cui compaiono
standard rivisti e provvisori e informazioni sulla salute
e sullo stato di ogni razza. Gli standard di razza rivisti
includono clausole per limitare il peso eccessivo nei
Labrador e una indicazione agli allevatori di Clumber
Spaniel perché non si esageri in ossatura, in modo che
queste razze siano adatte allo scopo per cui sono state
create, la caccia. Quando avrà ricevuto il feedback di
questi nuovi piani, il KC si propone di indagare sulla
diversità genetica nel pool genico di ogni razza.
Il KC ha avuto il suo ultimo smacco quando si sono
interrotte le trattative con la BBC per la trasmissione
Il presidente del Kennel Club Ronnie Irving si
dice dispiaciuto di questa impasse e aggiunge
che quest’anno Crufts sarà focalizzato sulla
salute, sul benessere, sulla cura e l’addestramento dei cani e sulle associazioni benefiche.
L’evento evidenzierà la notevole differenziazione dei cani e delle attività a Crufts, con un
accenno speciale a tutti gli eroi nascosti che aiutano i
cani in difficoltà. Irving ha chiamato a raccolta allevatori
ed espositori “per lavorare insieme e sconfiggere coloro
che vorrebbero veder finite le esposizioni canine.”
Jessica Holm – giornalista della BBC, allevatrice e
espositrice - ha definito la rissa a proposito di Pedigree
Dogs Exposed un incubo che tuttavia è servito come
“sveglia”. La Holm ritiene che ora serva più esposizione
mediatica, e non meno, focalizzata però sui tanti
traguardi raggiunti dal mondo dei cani di razza. Il suo
recente articolo su Dog World ha ottenuto 150 commenti
dai lettori, molti dei quali a difesa del Kennel Club e delle
esposizioni. Se questo è un buon indice di interesse, probabilmente gli inglesi e i loro cani progrediranno insieme.
Introduzione alle
esposizioni cinofile
PRIMI PASSI NEL RING
di Cinzia Sgorbati
L’articolo 2 del REGOLAMENTO SPECIALE DELLE ESPOSIZIONI CANINE approvato dall’ENCI ed in
vigore dal 1 gennaio 2009 così recita: Le esposizioni canine sono verifiche cinotecniche nelle quali i cani
sono sottoposti all’esame e al giudizio della loro bellezza e conformazione esteriore, intese l’una e l’altra
in relazione alla standard ufficiale della razza a cui appartengono. Dall’esame dei soggetti presentati
derivano qualifiche relative al valore assoluto dei cani in rapporto alle caratteristiche della loro razza
mentre dal confronto fra gli stessi derivano classifiche in rapporto al valore relativo fra loro dei soggetti
partecipanti……….
L’articolo qui sopra enuncia lo scopo dell’esposizione
che deve essere un confronto tra i soggetti di vari proprietari e allevatori. Una leale e corretta competizione
sarà infatti utile per darci il punto della situazione circa
la qualità dei cani presenti ad una mostra.
Va subito detto che è conveniente il cercare costantemente di apprendere circa la nostra razza al fine di
crearci una nostra personale e specifica cultura, questo
svilupperà il nostro senso critico ed anche ci permetterà di non accogliere sempre come ineccepibile la
relazione del giudice, sarà importante per noi riconoscere le valutazioni corrette dalle non appropriate. Non
Yorik e Yasmin, cani abbandonati divenuti “hearing dogs”
Il RCI desidera ringraziare il Kennel Club per aver
letto e approvato questo articolo e verificato la sua
imparzialità ed accuratezza, e per aver concesso le
foto dal suo archivio fotografico:
www.dogimages.org.uk/.
Flat coated presentato in modo “free stand”.
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sempre i giudici sono specialisti di razza e la loro
opinione può non essere completamente tecnica.
Dobbiamo inoltre ricordare che il giudizio, anche se
formulato da un giudice esperto della razza, è pur
sempre soggettivo. Ciò può generare senza dubbio
confusione in chi si avvicina per le prime volte agli
show e difficilmente potrà comprendere come, ad
esempio, in una doppia giornata di gare lo stesso cane
sia stato giudicato con qualifica Molto Buono il sabato
dal giudice A ed il giorno successivo sia un vincitore
sotto il giudice B.
In qualsiasi caso non sono mai giustificabili comportamenti maleducati da parte degli espositori nei confronti
del giudice di turno, se riteniamo che le sue valutazioni
sui nostri cani non sono state corrette dobbiamo
limitarci a non sottoporre più in futuro i nostri soggetti
ai suoi giudizi.
E’ importante tener presente che l’esposizione
dovrebbe supportare una doppia funzione, competizione e aggregazione. Infatti ci fornisce altresì la possibilità di condividere tanti momenti che a volte
possono essere anche emozionanti con i nostri cani e
di trascorrere una piacevole giornata con gli amici e gli
altri competitori.
mondo expo
mondo expo
E’ buona regola arrivare con un certo anticipo
rispetto all’orario di inizio. Possiamo così avere
tutto il tempo per trovare tranquillamente il posto
migliore per piazzare le gabbie, sistemare i cani
e dar loro da bere, ritirare i numeri e così via.
Ricordiamoci che il nostro umore lo trasmettiamo ai nostri quadrupedi, se per qualsiasi motivo
siamo innervositi loro ne risentiranno.
Nel rispetto degli altri concorrenti, crearsi il proprio spazio.
Le mostre possono svolgersi, a seconda delle stagioni,
all’aperto e nella migliore delle situazioni su di un prato
altrimenti in un grande spiazzo. Al chiuso, all’interno di
fiere o padiglioni. In entrambi i casi dobbiamo sempre
tener presente che sono situazioni moltro stressanti per
i nostri cani, soprattutto per quelli che le affrontano per
le prime volte. Munirsi di una gabbia è molto utile per il
nostro cane che avrà così la possibilità di rilassarsi
nelle lunghe attese prima e dopo la presentazione.
Capita spesso di vedere persone che si intrattengono
chiacchierando a lungo fra loro con i propri cani al guinzaglio senza rendersi conto di quanto sia difficile per
questi ultimi sopportare una situazione tanto stressante, causa il baillamme della mostra.
Un cane sovareccitato sarà impresentabile al momento
di entrare nel ring, non dedicherà più nessuna attenzione al suo conduttore. Uno stanco, che ha subìto la situazione, invece probabilmente entrerà nel ring stremato
e non si presenterà nella migliore condizione.
Molto importante è studiare il terreno. Nella
buona stagione, quando i ring sono
all’aperto è buona abitudine ispezionare
preventivamente il terreno, questo ci permetterà poi di evitare le buche ed avvallamenti e poter posizionare il cane su una
superficie piatta evitando che finisca in una
depressione soprattutto con l’anteriore.
Nelle esposizioni al chiuso, che di solito
si svolgono in aree espositive, è utile
valutare eventuali strisce di moquette,
tombini o cambi di terreno (per esempio
passare da una striscia di moquette al
cemento) che possono disturbare il cane.
Golden presentato in modo “stacking”.
Molto importante è una buona presentazione, lo scopo è
quello di mostare al giudice il nostro cane nella condizione migliore, egli deve valutarne il tipo, le qualità ed
anche il temperamento secondo i canoni di standard
di razza.
Indispensabile è conoscerne i pregi ed i difetti, cercheremo così di valorizzare i primi e di minimizzare gli
altri. Per un buon giudice molto importante è il
colpo d’occhio iniziale perciò entriamo nel ring
e piazziamo immediatamente al meglio il
nostro amico. Far sì che il giudice sia subito
condizionato da una valutazione positiva del
nostro soggetto è molto importante e può
essere di buon aiuto nel proseguo.
Esporre un cane non è così facile come può
sembrare quando si osserva da bordo ring.
Una buona presentazione non deve essere
mai evidente o troppo invadente. Il cane deve
mostrarsi in modo naturale, in attenzione verso
il suo conduttore che non deve essere protagonista rubandogli la scena in modo che il
giudice si possa focalizzare solo su di lui.
Fare correre al meglio il cane richiede
un buon addestramento preventivo.
Il motivo per cui con il Labrador si preferisce il free stand è perché è un cane molto
attivo, gioioso, ed è molto bello vederlo
piazzato di fronte al suo conduttore
mentre scodinzolando lo osserva con la
sua espressione attenta.
Il gudice farà ripetere a tutti i cani/conduttori lo stesso
schema di presentazione pertanto sarà buona cosa
capire ciò che desidera in modo di essere preparati a
quello che ci verrà da lui richiesto.
Si deve fare attenzione al proprio soggetto in particolar
modo se maschio: è inaccettabile che possa ringhiare o
abbaiare nel ring dove si dovrebbe valutare anche il
temperamento. Un retriever deve essere sempre docile
e privo di aggressività. Il fatto però di trovarsi in una situazione stressante in mezzo a tanti maschi certamente può influenzarlo perciò sarà nostro compito il rassicurarlo e rasserenarlo.
Nel rispetto degli altri concorrenti, crearsi il proprio
spazio. Non dobbiamo essere “timidi” mettendoci in
seconda fila sottraendoci quindi all’attenzione del
giudice ma neppure invadenti penalizzando così i nostri
concorrenti. Quando si corre insieme insieme agli altri
fare attenzione a non essere troppo vicini a chi ci
precede ne pressati da chi ci segue.
Quando arriva il nostro turno per il giudizio ci piazzeremo ad una certa distanza dal giudice, considerando il
terreno, come detto prima.
Aiutare se necessario a tenere tranquillo e docile il cane
durante l’ispezione dei denti e del tronco. Quando ci
sarà chiesto di muovere, il nostro amico dovrà correre il
più elegantemente possibile, senza sforzo e abbastanza
lontano dal conduttore così da poter essere osservato
perfettamente ed in modo da essere assolutamente
libero di scaricare tutta la sua potenza nell’azione. Un
buon addestramento preventivo sarà molto utile in
quanto ogni cane fornisce nel movimento il meglio di se
stesso solo ad una determinata velocità che può essere
completamente differente da soggetto a soggetto.
Quando scegliete un cucciolo con il quale pensate di
frequentare esposizioni in futuro ricordatevi che importante è anche il carattere. Alcuni sono di natura più “esibizionisti” ed amano esporsi. Dobbiamo inoltre sempre
tener presente che è molto più facile smorzare l’eccitazione di un cane felice ed esuberante che dare tono e
grinta ad uno moscio è per questo che anche l’addestramento al ring e la presentazione deve
avere sempre dei collegamenti positivi.
Cinzia Sgorbati
l Labrador nella maggioranza dei paesi è presentato “free stand” cioè di fronte al conduttore, con il guinzaglio lento sul collo (mai lasciare il guinzaglio a terra, in Inghilterra è vietato ed è anche troppo
teatrale da vedere), “stacking” quando il cane è tenuto
in posizione generalmente con una mano sotto il
mento ed una sotto la coda (vedi golden).
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Mostra all’aperto, dove gli espositori
e i cani trascorrono una bella giornata insieme.
Con il marito Sergio alleva
Labrador sotto l’affisso
Dolphingham.
E’ giudice per Prove di Lavoro
Retriever.
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Un soggetto entusiasta è molto più eye
catching che un cane che si comporta
perfettamente ma solo per dovere. Alla
base di una buona presentazione c’è,
come per il lavoro, un buon rapporto con il
nostro amico. Se ha amore e rispetto per
voi, fiducia e dedizione, vi guarderà
sempre come se foste la cosa più importante al mondo e farà volentieri quello che
gli chiederete di fare.
mondo lavoro
mondo lavoro
Nel caso specifico poi, la pernice sarda, data la sua
limitata diffusione in Sardegna, Corsica e Marocco, e
la grande difficoltà di allevamento in cattività, può
arrivare a costare in riserva anche 35 euro, ed è inoltre
difficilmente reperibile nei numeri necessari per organizzare una gara con 30 cani.
Premesso tutto questo, di necessità gli organizzatori
hanno fatto virtù, proponendo al Club per la prima
volta una gara all’inglese con solo CAC, cioè senza
CACIT, titolo valido per il campionato internazionale,
effettuata esclusivamente su quaglie. Data la maggiore
diffusione della quaglia e il suo costo intorno a 2 euro
a capo ciò avrebbe comportato molta più selvaggina
sui campi di gara.
Quando si è sparsa la voce di questa inedita novità tra
i concorrenti sono sorte alcune perplessità e dubbi in
relazione al fatto che:
•la mancanza di CACIT avrebbe potuto attirare un
minor numero di partecipanti;
•l’utilizzo di quaglie in un terreno così difficile ed
aspro, unito alle ridotte dimensioni del volatile,
avrebbe aumentato in generale le difficoltà e avrebbe
potuto indurre qualche cane a stringere la preda, con
rischio di eliminazione.
“c’è sempre una
prima volta”
GARA ALL’INGLESE
su quaglie
di Martino Salvo
Tre giorni di gara alla francese e all’inglese, il 6-7-8 dicembre 2008 in Sardegna, nella bellissima località
di Aggius (SS), meta prediletta nel passato dal poeta e scrittore D’Annunzio. E’ il secondo anno che gli
amici Nando Langiu e Massimo Balata ospitano circa 30 team cane-conduttore, sui terreni aspri ed
affascinanti dell’azienda agrituristico venatoria “Il Muto di Gallura”.
Continuiamo il nostro percorso nel mondo delle
gare di caccia per retriever, affrontando un tema
caldo: quello dell’elevato costo della selvaggina
e dei suoi riflessi sull’organizzazione delle gare
all’inglese. Un buon field trial in walk up
necessita di un’abbondante numero di capi
presenti nel campo perché una sufficiente parte
di essi venga scovata dai cani da cerca (springer
spaniel normalmente) mentre la linea di fucili e
concorrenti avanza. La restante parte volerà via
o non verrà trovata. Dall’altra parte però l’organizzazione deve fare in modo di contenere i
costi di iscrizione alle gare. E’ evidente che le
due esigenze contrastano tra loro, creando non
pochi problemi.
Parleremo quindi di una nuova esperienza
fatta in occasione della gara in Sardegna,
svoltasi durante il ponte dell’Immacolata (6-8
dcembre 2008), che ad unanime parere sembra
aver dato buoni risultati.
Se vuoi avere maggiori informazioni su come si
svolgono le gare per retriever, leggi il numero
uno del retriever magazine che puoi trovare
all’indirizzo: www.retriever-magazine.it
Per la legge regionale sarda, non si possono introdurre nel territorio specie non autoctone, per cui nelle
gare con “penna” possono essere utilizzate solo
pernici sarde (Alectoris barbara), quaglie, anatre.
Esclusa la possibilità di utilizzare fagiani, la scelta è
caduta sulle prime due specie: nelle tre gare alla
francese sono state usate le pernici, in quelle all’inglese le quaglie.
E’ da tempo che tra i concorrenti si accusa il peso
sempre in crescita dei costi di partecipazione alle
gare. Questi ultimi sono composti dai costi vivi di organizzazione della gara (viaggio-vitto alloggio-diaria
dei giudici spessissimo stranieri, selvaggina) ed i costi
di viaggio e soggiorno dei concorrenti.
Poiché mediamente in riserva un fagiano o starna
abbattuto può costare anche 20-27 euro, questo
comporta, oltretutto, che il numero di riporti su cui
poter giudicare i cani sia ridotto spesso a due (tranne
per i pochi cani che accedono alla finale).
Non potendo quindi ridurre significativamente i costi
di iscrizione (intorno a 75 euro a cane per giorno di
gara) ma volendo quantomeno incrementare la disponibilità di selvaggina per rendere le gare meno restrittive, si stanno cercando strade alternative a quelle
abituali.
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la possibilità di effettuare un elevato numero di riporti
(anche 7-8) cosa che non sarebbe mai accaduta in
una gara con CACIT (per motivi di ristrettezza di selvaggina).
I giudici Franco Abati e Moira Frank
Abbiamo allora chiesto ai due giudici di gara, Franco
Abati e Moira Frank, le loro impressioni su questa inedita gara all’inglese:
Qual’è stata la tua impressione
generale sulla gara?:
Moira Frank: “Credo sia stata una gara
molto bella e difficile, sia in relazione
alla minore dimensione della quaglia
sia al terreno molto aspro. Questo
field trial ha sicuramente messo in
evidenza i cani con maggiore esperienza e maggiore controllo, essendo
spesso richiesto loro di cercare in una
zona molto ristretta, quando la tentazione di allargarsi era molto forte.
Ricordo in particolare l’ultimo giorno
di gara in cui i due cani finalisti non
sono riusciti a trovare l’ultima quaglia,
che poi è stata trovata da noi giudici,
dando loro eye wipe (n.d.r penalizzaIl gruppo di concorrenti e lo spaniel utilizzato per il walk up
zione per non aver trovato una quaglia
che poteva essere trovata). Ciò ha
Normalmente infatti sia a caccia che in addestramento messo in evidenza la difficoltà del terreno. Nel
si utilizzano i fagiani che hanno dimensioni ben più complesso un’esperienza molto positiva, che penso
grandi, ed i cani sono abituati a scovarli e riportarli sia più adatta a cani che vanno anche a caccia e
correttamente. Nonostante tutto invece ben 11 parte- quindi hanno maggiore esperienza venatoria.”
cipanti hanno deciso di cimentarsi, portando a casa Franco Abati: “Esperienza valida sotto tutti i punti di
un’esperienza molto positiva.
vista, da rifare anche migliorando. E’ stata la prima
volta con selvaggina molto abbondante”
Quello che si è potuto infatti apprezzare è che la
mancanza di CACIT ha ridotto la partecipazione a quei Come si sono comportati i retrievers con questa
cani che magari hanno ancora bisogno di fare espe- insolita selvaggina?
rienza in questo tipo di gara così selettiva, dando loro Moira Frank: “Direi molto bene considerando che con
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mondo lavoro
mondo lavoro
le distanze e gli ostacoli del terreno che si opponevano (n.d.r. muretti a secco e folta vegetazione mediterranea) i riporti sarebbero stati molto difficili anche con
i fagiani. Sicuramente in questa gara i cani dovevano
avere un impeccabile marking, molte qualità naturali,
molta esperienza e molto addestramento. Era inoltre
richiesta molta attenzione ai conduttori nel marcare
questi uccelli così piccoli che cadevano in una foltissima vegetazione, per poter aiutare i loro cani. Nessun
di loro ha stretto la preda, allontanando quindi i dubbi
a riguardo.”
Relazione
sul Retriever
Championship
CHAMPIONSHIP
anche con le piccole quaglie i retriever hanno
dimostrato di possedere una bocca morbida,
indispensabile in un cane da riporto
Franco Abati: “La quaglia è un volatile
che non va bene nel folto. Non è adatta
per una giornata piovosa, perché non
volerebbe, quindi le gare su quaglie sono
a rischio di condizioni meteo sfavorevoli.
Per fortuna abbiamo avuto bel tempo per
tre giorni, quindi è andato tutto bene”
I concorrenti attendono il loro turno
durante un walk up
Come abbiamo potuto
apprezzare anche i
giudici hanno espresso
un parere sostanzialmente positivo sull’utilizzo delle quaglie in
gara all’inglese. Ma oltre
all’aspetto più prettamente venatorio, non è
da escludere l’importanza che una gara senza
CACIT comporta, risultando in effetti quasi
propedeutica alle gare
con CACIT.
Franco Abati: “I retrievers si sono comportati molto bene. La paura che stringessero si è rivelata infondata. Credo
che lo stringere la selvaggina sia un
problema di attitudine del cane piuttosto
che di dimensioni della preda. Se il
cane tende a stringere lo fa con
qualsiasi selvaggina. Nessun cane
infatti è stato eliminato per “bocca
dura”. I cani devono avere molto naso
In altri paesi come la
per scovare la quaglia, e non solo per
Francia, dove peraltro
una questione di dimensioni.
un
labrador
in
corsa
verso
il
suo
esistono due diversi titoli
Vorrei fare anche un complimento agli
conduttore, impegnato nel riporto
di Campione di Lavoro
spaniels di Carlo Guggia che hanno
della quaglia
“alla Francese” e “all’Infatto veramente un buon lavoro e hanno
consentito di effettuare tre belle prove in walk up glese”, questa soluzione è già da tempo adottata e ha
permesso a molti concorrenti e cani di “farsi le ossa”
(n.d.r. vedi retriever magazine nr. 1)”.
prima di competere con i mostri sacri del panorama
Come si è comportata la quaglia nel campo di internazionale nelle gare con CACIT: stesse regole e
difficoltà ma con maggiori possibilità di riuscita per i
gara?
Moira Frank: “Non ho riscontrato particolari problemi. team meno esperti.
Credo che in una prossima gara sia preferibile però
avere quaglie e altre specie per poter testare i cani in I risultati della gara possono essere consultati nel
sito del RCI.
situazioni diverse”
12
sotto la neve in Scozia
di Phil Wagland - traduzione di Alessandra Franchi
Un tempo veramente invernale con le Lammermuir Hills coperte di neve ha reso memorabile questo
Retriever Championship. Il gentile invito del Duca di Northumberland e dei signori Landon, Young e
Wallace con l’aiuto di Eskdale Shooting Services ha regalato all’ IGL tre superbi giorni di gara. I cani
qualificati erano 48, ma il campione dello scorso anno e altri tre cani, incluso uno dei due Golden Retriever,
sono stati impossibilitati a partecipare. Il numero dei Labrador neri era naturalmente predominante, ma
in catalogo c’erano anche 8 Labrador gialli.
Il primo Labrador chocolate mai qualificato per il
Championship, Pintail Hector of Styleside era condotto
da Ged Leeson. C’era anche il primo concorrente
straniero mai qualificato a un Championship a rendere
ancora più particolare questo evento, l’austriaco Kurt
Becksteiner con il suo Golden Retriever, Int F.T.Ch Bell
Octave Apollo. In gara anche un gallese, un irlandese
e tre scozzesi.
L’appuntamento era per il 1° dicembre al Burncastle
Estate, il cui guardiacaccia (keeper), Colin Adamson,
aveva lavorato sodo per preparare i terreni. Il tempo
era bello e freddo con una leggera spolverata di neve
sui fianchi della vallata di Earnscleugh Water. La linea
dei cani si allungava sul ripido fianco ovest della valle,
con il pubblico che guardava assiepato sul fianco est.
Bill Ferguson dalla Scozia e il gallese Mark Bettinson
giudicavano sulla parte bassa del pendio, sulla destra,
mentre l’inglese Nigel Rowson e l’irlandese Dermot
Donnelly erano i giudici di sinistra, sull’alto del pendio
I primi riporti sono avvenuti sull’alto con Billy Steel
Sr all’opera con F.T.Ch. Leadburn Viceroy. Poi Phil
Highfield ha il suo riporto marcato con Levenghyl Bee
of Featherfly, che ha portato a termine un eyewipe
inoltrandosi un poco nelle felci per recuperare un ferito.
I concorrenti si avviano verso i terreni di gara a
Burncastle il primo giorno
13
Con l’avanzare del walk-up si sono verificati alcuni
riporti verso il basso della collina, oltre una recinzione
e su una riva scoscesa verso il fiume. Abbiamo trovato
un buon numero di fagiani, più qualche coniglio, delle
mondo lavoro
mondo lavoro
beccacce e delle pernici. Più avanti un campo di colza
si snodava su un pendio più delicato, bordato da una
doppia recinzione che fungeva da buon contenimento
per la selvaggina. Dal momento che non c’era filo
spinato e che la visibilità era buona i giudici sono stati in
grado di inviare i cani per riporti incrociati da una parte
all’altra della linea.
Retriever “Apollo” condotto da Kurt Becksteiner. I cani
sulla sinistra sono inviati indietro attraverso la valle, per
riporti sull’erba corta coperta da uno strato di neve. Alla
fine della giornata abbiamo finito il primo giro di riporti,
e appena iniziato il secondo round. I 44 concorrenti si
sono ridotti a 28, 2 sono usciti per unsteadiness, 9 per
aver ricevuto un eyewipe, 5 per lavoro di non ottimo
livello.
Il secondo giorno, martedì, il cielo era nuvoloso
ed era nevicato nella notte. Il punto di incontro
era la zona Tollishead della tenuta Faccombe
Estate, il cui keeper è Gary Wright.
Un gran numero di spettatori ci guardava dal
Kelphope Burn e il walkup è partito tra l’erba
alta sul lato ovest della vallata.
F.T.Ch Anson Anne of Denbank di Dick Sorley
ha dato un bell’ eyewipe su un ferito. Un altro
maschio giallo, Noiroche Aperitif di Keith
Broomfield ha fatto un ottimo lavoro su una
beccaccia ferita vicino ad un gruppo di pini.
Quando ci siamo avvicinati ad un campo di
cavoli da foraggio (kale) recintato è arrivata
sulla linea Tess Lawrence, e le è stato subito
richiesto di inviare il cane su un coniglio già
abbattuto, e F.T.Ch.Levenghyl Cranefly lo ha
recuperato all’’estremità del campo.
F.T.Ch. Claravale Tide of Garronpoint di Richard
Hink’s ha portato poi a termine un eyewipe e Eddy
Finn ha eliminato due cani con il suo Labrador di 8
anni Lochmuir Shannon of Tirgarve. Subito dopo una
beccaccia caduta in lontananza tra i cavoli ha messo
fuori tre cani ed è stato raccolto dai giudici. Una fagiana
è poi stata colpita ed è andata a cadere in avanti, molto
lontano, e il riporto eseguito da F.T.Ch. Hillus Clyde di
Billy Steel ha scatenato un applauso. “Cloud” di Sandra
Halstead ha poi impiegato tempo a trovare tra i cavoli, e
subito dopo Kurt Becksteiner è uscito di gara quando il
suo “Apollo” ha riportato l’ uccello sbagliato tra due capi
abbattuti vicini.
Levenghyl Isle of Aaran di Philippa Williams ha riportato
rapidamente l’altro. Questo è stato l’ultimo riporto del
secondo giro. Alla fine del secondo giro, dei 28 cani
4 hanno avuto eyewipe da altri cani, 3 dai giudici, 1 ha
preso il capo sbagliato, e 5 sono stati scartati per lavoro
non di ottimo livello. Sono così rimasti in gara 15 cani
per un terzo giro da due riporti ciascuno.
Nevicava, e questa parte della gara si è presentata
ricca di colpi di scena. Subito “Anne” di Dick Sorley ha
marcato male lungo la linea e ha ricevuto eyewipe da
F.T.Ch. Tripalong Toby of Fordleymoor di Mike Jenning.
Immediatamente dopo però Toby esce come first dog
down su un ferito. F.T.Ch. Waterford Easter di Jayne
Sfortunatamente il suo successivo riporto è stato un
maschio appena ferito che, mentre “Easter” cacciava nei
cavoli, è scappato nel campo successivo attraversando
il sentiero. Subito dopo è toccato a “Viceroy” di Billy
Steel Sr che dopo una caccia nel campo adiacente ha
riportato il ferito guadagnando un credito significativo
nei carnet dei giudici.
Rapidamente la gara ha poi perso altri quattro cani.
“Tide” di Richard Hink che ha abboccato dopo esser
stato richiamato. Poi “Scout” di Julie White è stato
first dog down su un ferito e “Just William”, il maschio
giallo di Lynn Mitchell, non è rimasto ben sotto controllo
quando è stato inviato come second dog down. Poi
di seguito il veloce maschio giallo di John Douglas ha
preso eyewipe su un picchio, riportato velocemente da
“Aperitif” di Keith Broomfield.
Altri cani sono riusciti a passare il turno: sono stati
abbattuti parecchi conigli, rimasti sui sentieri innevati.
Questi sono stati riportati da “Clyde” di Mrs Reid,
condotto da Billy Steel Jr, Craighorn Abby di Noel
Bayley, da “Silvercloud” di Sandra Halstead. Abbiamo
poi finito questo turno con alcuni fagiani, di cui due
per “Cranefly” di Sandra Halstead. C’è stata ancora
azione, quando due fagiani sono stati abbattuti oltre un
muro di recinzione. Il primo era un ferito che ha posto
termine alle speranze di F.T.Ch. Eastdale Guss di Alan
Schofield. Dopo qualche momento il secondo è stato
riportato da “Silvercloud” di Sandra Halstead, a 2 anni il
più giovane in catalogo.
La valle di Kelphope Burn scelta per il walk-up del
secondo giorno.
Alcuni cani hanno affrontato la recinzione con più
confidenza di altri. Nel seguito hanno dato eyewipe i
labrador condotti da Richard King, Polly Dunckley,
Vicky Bruton e John Halstead Jr. I Labrador gialli degli
scozzesi Dick Sorley e John Douglas hanno colpito per
la loro andatura e per lo stile. Abbiamo poi fatto pranzo
alla fine del campo di colza.
Poi nel pomeriggio la gara è ripresa con un drive, con
la selvaggina, sospinta dai boschi di Lylestone Hill, che
risultava difficile da colpire mentre volava giù verso la
valle. Per la battuta (drive) i cani con i numeri più alti
sono stati allineati sui due versanti di una valle laterale.
Sul lato destro della linea abbiamo avuto alcuni riporti
in salita controvento nella brughiera. Qui hanno dato
eywipe il cane di Sandra Halstead F.T.Ch. Levenghyl
Silvercloud of Drakeshead e l’austriaco Golden
M Bettinson (giudice) guarda J Halstead jr mentre con
FTCh Dargdaffin Fliss of Snowdell dà eyewipe al cane di
Keith Bradford accanto a lui.
Kurt Becksteiner con Bell Octeve Apollo (primo
concorrente estero al Championship)
I giudici confrontano i
loro appunti
Era difficile camminare tra i cavoli alti e coperti di neve
e i cani hanno avuto bisogno di marcare perfettamente
perché c’era poca emanazione.
14
Coley ha continuato il buon lavoro fatto in precedenza
con un classico blind su una beccaccia ferita infilatosi
nelle felci, sulla collina.
15
Un altro capo è poi stato abbattuto dietro la linea, e il
maschio nero di Philippa Williams “Aran” ha faticato
a ritrovarlo tra i cavoli alti. In questo terzo turno sono
così usciti 9 cani, 3 per eyewipe, 3 per first dog down,
2 per aver impiegato troppo tempo ad abboccare e
uno per poco controllo. Così sono rimasti solo più 6
cani per la finale.
mondo lavoro
mondo lavoro
marcata molto bene da “Viceroy”, una buona partenza
per Billy Steel Sr. Il riporto successivo era un maschio
ferito. “Aperitif”, l’unico maschio giallo rimasto in gara,
che aveva ben impressionato per due giorni, questa
volta è andato lungo sul marcato, poi è stato non
pronto al fischio e la gara di Keith Broomfiled è giunta
alla fine. “Cranefly”, inviato come second dog down, è
stato tenuto da Tess Lawrence nella zona di caduta,
ma l’emanazione non era molta e quando ha alzato
la testa per chiedere aiuto per un paio di volte è stata
richiamato. E’ stata quindi la volta di Noel Bayley, con
“Abby” che cacciava con decisione per prendere il ferito
poco lontano, nella vegetazione serrata. Un eyewipe
a questo punto della gara è sempre un bonus, e così
sono rimasti solo più in quattro cani.
Il Presidente di IGL Richard Parker ha ringraziato
profusamente lo sponsor Skinners, i proprietari dei
terreni e i keeper, i fucili, e il Segretario Philip Wainwright
e i suoi aiutanti. Tutti coloro che erano alla manifestazione concordano che questo è stato un Championship
memorabile per il meraviglioso panorama innevato,
l’organizzazione esemplare, e per alcune novità tra i
concorrenti. I premi sono stati gentilmente consegnati
da Earl Percy a nome dei proprietari dei terreni. Mentre
veniva annunciato il vincitore i suoi tifosi cantavano
dolcemente “No-el, No-el, è il re dell’ IGL” sulla musica
della nota canzone di Natale.
Walkup nei kale coperti di neve. Con il giudice
Nigel Rowson S Halstead e K Becksteiner
Nella notte prima della finale è caduta altra neve e si
è dovuto fare molta attenzione sulle stradine innevate
che portavano a Burncastle. Tre dei sei conduttori
avevano già vinto un Championship: Sandra Halstead,
Billy Steel Jr e Tess Lawrence, che difendeva il titolo
dell’anno scorso. Degli altri, Billy Steel Sr era stato in
una finale. Gli altri concorrenti erano Noel Bailey e
Keith Broomfield dall’ Hampshire. Siamo partiti con un
walkup nella colza, più innevata e gelata che il primo
giorno. Una fagiana abbattuta a metà della linea è stata
I quattro giudici. Da sinistra:Nigel Rowson
(Inghilterra), Bill Ferguson (Scozia), Dermot
Donnelly (Irlanda), Mark Bettinson (Galles)
beccacce, e il quarto un fagiano. I
quattro cani hanno tutti avuto 8 riporti e
il Championship è finito. Come sempre
i giudici hanno cercato di individuare i
cani migliori per trovare la selvaggina,
che dimostrano marking preciso, che si
lasciano condurre quando necessario,
ma che dimostrano anche buon naso
e capacità di cacciare. Alcuni si sono
messi in evidenza per riporti più lunghi
e più duri, hanno recuperato feriti,
o dato eyewipe dove altri cani non
avevano avuto successo. Il cane che
è stato più costante è stato il labrador
nero di tre anni “Craighorn Abby”,
allevato in Scozia e figlio del campione
dello scorso anno Willowich Ruff. Abby
è condotto dal suo proprietario, Noel
Bayley dal Cheshire.
I quattro concorrenti in finale al terzo giorno
I successivi due capi sono stati abbattuti simultaneamente. “Clyde” non ha avuto bisogno di aiuto da Billy
Steel Jr, mentre Sandra Halstead ha dovuto condurre
un po’ per recuperare il secondo. Poi un fagiano è stato
colpito sulla destra, lontano. “Viceroy”, di tre anni, è
stato condotto sul punto da Billy Steel Sr e ha riportato
con successo. “Abby” e “Silvercloud” hanno completate
entrambi il turno con fagiani marcati nei cavoli. Nel
frattempo una beccaccia era stata abbattuta lontano,
sulla destra. Billy Steel Jr ha quindi condotto “Clyde”
aldilà della siepe sulla destra e poi oltre la cima della
collina su una riva ripida di fronte al fiume. Laggiù il
cane ha trovato fuori vista, completando un eccellente
riporto. Dopo sette riporti per tutti e quattro i cani i giudici
hanno esaminato i loro appunti e hanno chiesto un drive
(battuta). Questo è una pratica comune, perché i Field
Trial Champion devono essere steady e silenziosi sia
nei drive che nelle tradizionali gare in walk up.
Phil
Wagland
Sono un insegnante in pensione di 70 anni,
ho working Golden Retriever da 35 anni.
Sono un giudice in panel A e sono il
segretario di due Retriever Club.
Il RCI ringrazia l’autore Phil Wagland
e la rivista SHOOTING TIMES per aver
concesso la pubblicazione di questo
articolo.
Gli 8 fucili si sono allineati sul pendio, a grande distanza
dal pubblico, mentre i battitori spingevano la selvaggina
da Trow Hill. Rapidamente sono stati abbattuti capi a
sufficienza. Alla fine, tre cani hanno riportato delle
16
17
Il vincitore Nigel Bayley con Craighorn Abby, che è
diventato Campione vincendo il Championship IGL 2008.
Hanno detto:
Mark Bettinson (giudice) “E’ stato entusiasmante
e interessante giudicare il Championship su
questi terreni fantastici.”
Chris Brain (per la prima volta concorrente) “Una
esperienza fantastica, mi auguro di far meglio la
prossima volta.”
Kurt Becksteiner (dall’Austria) “E’ stato per me un
privilegio essere il primo straniero a qualificarsi.
Sorpredentemente non ero nervoso, nonostante
queste gare siano più stressanti che pilotare un
aeroplano.”
Kevin Jackson (spettatore) “Tutto è stato
fantastico, e alla fine abbiamo visto i cani migliori.”
Noel Bayley (vincitore) “Il cane è andato bene
quest’anno, e io ora sono felicissimo.”
Risultati:
1) Craighorn Abby (nata il 25/05/05), labrador
femmina che con questa vittoria diventa FTCh
2) FTCh Leadburn Viceroy, labrador maschio,
prop e cond Billy Steel Senior
3) FTCh Levenghyl Silvercloud of Drakeshead,
labrador femmina, prop e cond Sandra Halstead
4) FTCh Hillus Clyde, labrador maschio, prop
Mrs A Reid, cond Billy Steel Junior
salute & benessere
salute & benessere
del corpo, vengono comunemente intercalati tra i circoli.
C‘é poi un uso un po’ particolare delle bende, delle
magliette e delle attrezzature (guinzagli, collari,
pettorine, bacchette, etc.) impiegati in modo coordinato
tra loro negli esercizi per il miglioramento dell’autostima
e per la riorganizzazione della postura corporea.
Per l’osservatore casuale, il tutto potrebbe apparire come
un metodo di educazione o addestramento tradizionale,
perché spesso si utilizzano collari, guinzagli e pettorine.
migliorare il benessere
mentale, emotivo e
fisico degli animali.
TELLINGTON TTOUCH
Ma la differenza sta nel modo con cui si dà la possibilità
di apprendere; queste tecniche incoraggiano e inducono
l’animale a concentrarsi e riflettere per se stesso, in
modi spesso non visti dall’addestramento tradizionale.
Nulla dunque a che vedere con i sistemi basati sul condizionamento, anche operante, né con gli altri sistemi
classici di apprendimento.
®
di Fabio Nicodemi
E’ passato qualche anno da allora ….e sono
contentissimo di confermarvi che ciò che ho avuto
allora modo soltanto di intuire, oggi, con un po’ di
pratica e dopo essermi calato nel metodo, è veramente
qualcosa di straordinario e di utile per il miglioramento
del benessere psico-fisico dei nostri compagni animali.
“Mente & corpo, dunque !” Ecco, finalmente, ciò che
avrei potuto imparare e condividere con i miei cani. Nel
suo senso più profondo, come dicevo all’inizio, oggi
sono fortemente convinto che questo metodo abbia
avuto non poca parte in “noi” nell’aver aumentato la
comprensione reciproca e la comunicazione tra me ed
i miei cani ed aver dato così una risposta esaustiva alle
domande che mi ponevo.
Tellington TTouch (in breve TTOUCH) è un metodo di
insegnamento per gli animali che integra “lavoro sul
corpo” ed “esercizi a terra” per contribuire a migliorare
il coordinamento, l’equilibrio, le capacità mentali,
l’attenzione, la comunicazione, la comprensione e il
rispetto fra gli animali e i loro proprietari.
TTOUCH è dunque un insieme di tecniche molto dolci,
adatte a tutti gli animali, sia giovani che anziani.
La base è costituita da un insieme di specifici “tocchi”
circolari (touches) effettuati con le dita o con le mani su
tutte le zone del corpo. Spesso questi tocchi vengono
scambiati per carezze o per massaggi ma, a differenza
di quest’ultimi, lavoriamo in superficie e l’effetto che ne
deriva è generalmente più durevole. Altri movimenti,
come sollevare delicatamente e rilasciare varie parti
18
Sappiamo dalla scienza che noi umani tratteniamo
i problemi emotivi nei recettori cellulari lungo tutto il
nostro corpo. E, sempre dalla scienza, sappiamo che
anche per gli animali è lo stesso !
TTOUCH riconosce che la postura influenza le
emozioni ed il comportamento e, dunque, modificando
la postura per rilasciare gli schemi di tensione appresi
all’interno del corpo, i nostri animali posso diventare
più aperti al cambiamento; questo è il motivo per cui
i comportamenti indesiderati diminuiscono o, spesso,
scompaiono completamente.
Da quando, un po’ di tempo fa, ho lasciato da parte l’impegno attivo nelle prove di lavoro e delle
esposizioni, mi sono indirizzato nel cercare una risposta ad un paio di domande che diventavano sempre
più forti dentro di me: come mai la relazione fra me ed i miei cani era diventata nel tempo così importante
ed indispensabile? Cosa avrei potuto fare per accompagnare al meglio possibile la seconda fase delle
nostre vite insieme?
Mentre cercavo una qualche soluzione a questi
pensieri….fra i vari seminari sui cani cui mi imbattei
all’epoca, uno mi rimase particolarmente impresso….
era quello in cui, attraverso un mix di tocchi sul corpo
dei cani presenti (tra i quali i miei !) e di un uso nuovo
della conduzione con più guinzagli abbinati a percorsi
che mi sembravano composti solo di banali ostacoli e
di superfici da attraversare appena un po più insolite
del normale, ho realizzato che un sacco di quei cani, i
cui padroni raccontavano essere giunti con i più svariati
comportamenti poco graditi o con qualche impiccio
fisico, sembravano incredibilmente cambiati nell’arco
dei due giorni che eravamo stati insieme.
contatto, con una pressione sufficiente solo a spostare
la pelle anziché i muscoli.
A differenza di massaggio, che ha efficacia sul sistema
muscolare, l’intento del TTOUCH è infatti quello di
svegliare le cellule ed attivare le terminazioni nervose
presenti appena sotto la superficie della pelle per
fornire un collegamento col sistema nervoso centrale;
ottenere questa connessione significa fornire la
possibilità di riorganizzare i modelli di comportamento
precedentemente appresi e dare l’opportunità di
migliorare il benessere generale o quello specifico, ad
esempio in risposta al dolore, nonché ad influenzare il
miglioramento dell’apprendimento ed il rapporto tra gli
animali e, tra questi e gli uomini.
Credo che questo metodo abbia
la non indifferente particolarità di
poter essere utilizzato, al tempo
stesso, sia come un metodo di
educazione propriamente auto
consistente, sia come sostegno
ad altri metodi di educazione
ed addestramento rivolto ai
cani, nonché in affiancamento
all’attività del veterinario e delle
terapie mediche e riabilitative
eventualmente prescritte a fronte
di patologie specifiche. Ed è per
questo che lo vedo abbinabile,
in generale, anche ai vari usi
funzionali delle nostre razze
retriever.
Le tecniche, che hanno molti
principi in comune con il Metodo
Feldenkrais ® per le persone,
sono state inizialmente sviluppate da Linda TellingtonJones nell’uso con i cavalli e, dopo aver trovato grande
successo, sono state adattate per lavorare anche con
gli animali da compagnia.
Nei tocchi si esercita una pressione molto leggera delle
dita o delle mani, in diverse posizioni e combinazioni di
19
Gli usi del TTOUCH sono molteplici; viene utilizzato dai
proprietari per risolvere problemi di comportamento,
come
aggressività,
abbaio
eccessivo,
masticazione,
vomito, riluttanza a viaggiare
in auto, paura dei rumori forti,
resistenza alla socializzazione
con le persone, con i propri simili
e con altri animali, eccessiva
timidezza, eccitabilità, mancanza
di equilibrio, saltare verso le
persone, tirare al guinzaglio,
iperattività, nervosismo, rigidità
articolare, andatura irregolare,
scarso rendimento, mancanza
di concentrazione e di fiducia,
gelosia, ansia da separazione,
antipatia al contatto (veterinario,
tolettatore, difesa del proprio
corpo a causa di lesioni).
TTOUCH non è pensato per
essere usato come sostituto delle
cure veterinarie, ma i veterinari stessi ed i proprietari
possono utilizzare queste tecniche per calmare gli
animali e aiutarli a far fronte alle sollecitazioni di
dolore o di shock. E’ impiegato anche per facilitare la
ripresa post-operatoria e come coadiuvante nelle cure
riabilitative successive a malattie.
persone & retriever
salute & benessere
Alcuni operatori e volontari lo utilizzano in canili e rifugi
per aiutare gli animali a mantenersi sani e ad abbassare
i livelli di stress sia durante la permanenza che durante
il processo di adozione.
Allevatori, addestratori ed educatori possono utilizzarlo
fin sui cuccioli, per aumentare la consapevolezza del
corpo, accrescere fiducia ed autostima e predisporli
ad uno stato di attenzione utile per apprendere più
efficacemente. Può essere di ausilio sia nel contenere
caratteri esuberanti che a far uscire dal proprio guscio
caratteri particolarmente timorosi e diffidenti.
Per qualsiasi motivo od in qualunque contesto intendano
essere applicate, queste tecniche sono davvero
semplici da imparare; possono essere svolte da tutti
poiché, per poter essere applicate, non necessitano di
alcuna conoscenza dei principi di anatomia e fisiologia
animale.
Insomma in tutte le situazioni dove, attraverso il
TTOUCH, i nostri cani imparano ad agire, piuttosto che
semplicemente a re-agire, al di là dell’istinto. O, più
semplicemente, essi….”imparano” ad “imparare”!
Se il Tellington TTOUCH vi ha incuriosito potete
consultare il sito ufficiale italiano www.tteam.it, per
essere aggiornati su corsi e sulle altre iniziative, per
trovare un insegnante abilitato vicino a voi od anche
solo per ottenere ulteriori informazioni.
Fabio
Nicodemi
Handler sia di esposizione che di prova possono
impiegarlo proficuamente oltreché per contenere i
livelli di stress pre e post gara, come coadiuvante nel
training preparatorio e defatigante, oppure come valido
sistema per aumentare, precisione, ascolto, abilità
nell’azione, “steadiness” e “will to please” ricercati nelle
competizioni.
Sono convinto che anche i nostri retriever possano
beneficiare enormemente dell’impiego del TTOUCH
in tutte quelle situazioni in cui si voglia indurre un
cambiamento, qualsiasi e per qualunque motivo esso
sia, fosse anche solo per un innalzamento del livello di
benessere generale dei nostri cani.
vive a Roma, in compagnia dei suoi tre
labrador e di una gatta.
Socio del RCI ha frequentato, assieme ai suoi
cani, il mondo delle esposizioni e del lavoro e
si è sempre più interessato alle problematiche
di relazione uomo-animale e di inserimento
del cane nel contesto sociale.
Ha iniziato a praticare il Tellingon TTouch nel
2004 ed è ora, nell’ambito del programma di
formazione triennale del metodo, Practitioner
in Training autorizzato del metodo stesso.
DEBBY KAY
e il labrador funzionale
di Patty Fellows
Nella primavera del 2007 alcuni soci del RCI sono stati invitati alla “Spring Specialty”- oggi il più grande
evento Labrador del mondo - da soci del Labrador Retriever Club of the Potomac (“LRCP”), un club
di razza regionale che copre gli stati sulla costa est degli Stati Uniti. Gli ospiti italiani sono tornati
entusiasti della visita, e hanno raccontato agli amici della atmosfera amichevole, dell’eccellente organizzazione, delle molte novità e, ultimo ma non ultimo, dei magnifici cani.
Così, progettando il mio viaggio in Maryland per l’estate
successiva, mi sono fatta dare qualche contatto per
il LRCP, sperando di comprendere meglio la Spring
Specialty e conoscere le persone coinvolte. Dal 1970
l’evento è cresciuto fino ad accogliere più di 1000
espositori da Stati Uniti, Europa e Asia. E’ un evento
che dura tre giorni e include esposizione, obedience,
traccia, conferenze, una sfilata di Labrador Rescue
e altro ancora. Ho chiamato l’allevatrice Debby Kay,
una dei fondatori di LRCP, che vive a Harper’s Ferry
nel West Virginia. Debby ha accettato di ospitarmi
una domenica mattina per parlare del loro club e delle
tendenze nel mondo d’esposizione oggi negli Stati
Uniti.
grande terreno circondato da fitti boschi. La fattoria
è stata ristrutturata per ospitare i loro cani al piano
terra, con adiacente un grande box esterno. Al primo
piano Debby mi fa vedere la sua enorme biblioteca,
con rari volumi storici, libri di testo su comportamento
e apprendimento canino, una collezione di ‘breed
manuals’ che provengono da tutto il mondo e alcuni libri
‘speciali’ con le dediche da donne che Debby considera
i suoi mentori, come le allevatrici inglesi Mary RoslinWilliams e Susan Scales, e l’allevatrice americana
Helen Warwick. Mi fa anche vedere la sua collezione
di libri italiani sui Labrador, comprati quando ha visitato
l’Italia molti anni fa per addestrare cani da fiuto per la
sicurezza aeroportuale.
Harpers Ferry è una città storica situata ai piedi dei
Monti Appalachi, alla confluenza dei fiumi Potomac
a Shenandoah, nella regione in cui si incontrano
West Virginia, Virginia e Maryland. E’ stata una città
importante durante la Guerra Civile Americana e oggi
richiama visite per i suoi musei, la possibilità di trekking
panoramici e di rafting sulle rapide del Potomac.
Al piano terreno c’è anche l’ufficio di Debby, pieno di
foto e di trofei e altri ricordi dei suoi Labrador. Samuel
ci fa fare un giro nell’interrato, dove produce e conserva
il suo vino. Nella fattoria Samuel coltiva anche molte
vigne, e importa succo di uva da molte parti del mondo
per poter produrre differenti vini, con i quali ha vinto
parecchi premi. Apriamo una bottiglia di Barolo del
2004 e di un delizioso Merlot. La sua cantina è ben
provvista e decorata in modo molto spiritoso (c’è anche
un ritratto di Labrador chiamato “Barkus - il Dio del
Debby e suo marito Samuel Cochran vivono in una
antica fattoria fuori città, vicino al Potomac, con un
20
21
persone & retriever
vino”, allegra parafrasi tra ‘Bark –abbaiare’, e ‘Bacchus’
divinità romana del vino). Debby ci offre da gustare
insieme al vino alcuni dei suoi formaggi di capra. Infatti
lei alleva non soltanto cani ma anche delle capre alpine
americane e delle belle galline “heirloom” (di linee di
sangue tradizionali). Con vino e formaggi in mano,
torniamo allo studio di Debby, dove incomincia a
raccontarci le sfide che gli allevatori americani devono
affrontare oggi.
persone & retriever
“Mentre la maggior parte dei Labrador oggi possiede
ancora qualità naturali come il desiderio di riportare, la
capacità di memorizzare il punto di caduta e un buon
naso, molti si arrendono quando le condizioni divengono
pesanti. La voglia di lavorare in ogni condizione è una
delle caratteristiche della razza, e uno dei motivi per cui
gli inglesi si portarono a casa il cane di St. John dalla
Terranova.”
“E così per la morfologia, i Labrador di successo dei
nostri giorni dovrebbero presentare i tratti che caratterizzano la razza: testa, coda e mantello corretti, come
descritti nello standard redatto dai fondatori della razza
un secolo fa. Un Labrador dovrebbe aver l’aspetto
di un Labrador. Perché dovrei cercare di migliorare
o cambiare uno standard che è stato scritto in modo
da riflettere le funzioni per le quali la razza è stata
inventata?”
Chilbrook Morgan con i suoi cuccioli (di Ross Stanfield)
Debby ha tenuto molti seminari per giudici ed allevatori
negli Stati Uniti per illustrare in modo approfondito che
cosa significa morfologia per un Labrador funzionale.
Insiste in modo particolare sull’importanza di una
mantello corretto, caratteristica che oggi sembra a
rischio nei soggetti presentati sul ring. Ricorda che il
“cane d’acqua di St. John” che è all’origine della razza
è descritto con tre tipi di mantello: 1) un mantello lungo
e ondulato, che ritroviamo oggi nei Terranova, 2) un
mantello “spezzato” con uno strato esterno che si
piega verso l’interno, presentato oggi dai Chesapeake
Bay Retriever, e 3) un mantello con uno strato esterno
corto, fitto e ruvido con uno spesso sottopelo, e questo
è il tipo corretto per i Labrador.
Ci spiega: “I primi due tipi di mantello possono essere
trasmessi di generazione in generazione come tratto
recessivo, e apparire di tanto in tanto in qualsiasi linea
di sangue. Allevatori del passato dai quali io ho imparato
Il Pluricampione Chilbrook Aurora riceve il premio
“Dog for all Seasons” (cane per tutte le stagioni)
“Quando ho iniziato ad allevare nel 1969, praticamente
tutti i Labrador negli Stati Uniti sarebbero riusciti a
passare il Working Certificate del Labrador Retriever
Club Inc., il club nazionale di razza. Questo è un test
non competitivo, perché i cani competono non tra
di loro, ma contro uno standard. Serve a qualificare
i Labrador da esposizione per il titolo di Campione e
consiste in alcuni semplici riporti dall’acqua e su terra,
e nella verifica che il cane non abbia paura dello sparo.
Purtroppo, oggi tanti Labrador da esposizione non
riuscirebbero a passarlo. Da quando ho iniziato, circa
40 anni o 10 – 15 generazioni fa, i cani da esposizione
hanno continuato a perdere le loro capacità di lavoro
di base, e con queste i tratti caratteristici della razza.
Se non si fa nulla per fermare questa tendenza, il
Labrador finirà come il Cocker Spaniel, che può essere
un eccellente cane da famiglia ed è bello da vedere, ma
che oggi non potrebbe essere classificato come cane
da caccia.”
molto hanno sempre sottolineato che
questo può essere un vero problema
se non lo si tiene sotto controllo nel
programma di allevamento. Il terzo tipo,
quello corretto, si individua facilmente
non appena lo si vede e tocca, perché
avvolge strettamente il corpo , aderendo
come una giacca. Un pelo corretto è
idrorepellente, respinge vegetazione e
sporco, una funzione essenziale per
cani da caccia che devono lavorare in
acqua e a terra in ogni condizione.
E continua “Mi preoccupano soprattutto due aspetti
dell’allevamento per bellezza. Prima di tutto, per
quanto riguarda il carattere i Labrador stanno perdendo
coraggio e voglia di lavorare sotto pressione e in
qualsiasi ambiente, come fiumi ghiacciati o in piena,
caldo o fitto sottobosco. Poi, per quanto riguarda la
morfologia, si perdono testa, coda e mantello corretti.”
Chilbrook Lone Ranger riceve il suo titolo
“Companion Dog Obedience”
E’ facile identificare il mantello corretto dalla coda,
che deve avere uno strato esterno di pelo che avvolge
completamente il sottopelo dalla base alla punta, senza
frange.”
“Nel ring attuali, i cani che vincono mostrano sempre più
frequentemente un mantello non corretto, con lo strato
esterno lungo e non aderente al corpo. Dal momento
che questo tipo di pelo è sovente accompagnato da
un sottopelo abbondante e morbido e sembra folto,
può essere facilmente scambiato per il tipo corretto.
Il Labrador non dovrebbe essere appariscente nel
ring, come altre razze più attraenti. Sfortunatamente
per desiderio di vincere i raggruppamenti gli allevatori
possono fare scelte sbagliate riguardo al mantello.
Questo è già successo con altre razze, ad esempio il
Cocker Spaniel, il cui lungo e fluente mantello è bello da
vedere mentre si muove sul ring, ma non è più utile per
il suo scopo originario di cacciatore.
Tenendo conto di queste tendenze odierne e del fatto
che pochi giudici hanno una conoscenza approfondita
degli aspetti funzionali dei cani da caccia, i club di
Il PluricampioneChilbrook Aurora seduto con un’anatra
Chilbrook Lone Ranger in movimento sul ring
22
23
persone & retriever
persone & retriever
razza possono esser d’aiuto guidando con fermezza i
propri membri. Un modo divertente di promuovere la
conoscenza della morfologia tra giudici, allevatori e
proprietari è di realizzare incontri educativi in cui alcuni
giudici mostrano alcuni particolari morfologici, come il
movimento, la testa o la coda. Durante questi incontri
i giudici illustrano i cani che vengono loro presentati,
cercando così di aiutare la gente a capire la morfologia
in un evento non competitivo. I partecipanti possono
vedere, toccare e far domande.
esperienza come consulente di allevamento. Un
capitolo molto interessante spiega come massimizzare
il pedigree usando la tecnica del “miglioramento
convergente.” Con l’aiuto di diagrammi e tabelle il
testo tratta concetti scientifici in modo semplice e
diretto. Debby ha iniziato a lavorare come chimico
e poi è passata alla esplorazione geochimica con
US Geological Survey. E’ cresciuta in una fattoria e
ha passato tutta la vita lavorando con gli animali. In
tutto ciò che fa si intuiscono un approccio scientifico
corretto, amore e rispetto per gli animali e un desiderio
di insegnare, e tutto ciò si può vedere nel suo sito:
www.chilbrook.com.
Chilbrook Lone Ranger si esibisce in un tuffo
in un corso d’acqua.
Am Can Ch Chilbrook Solitaire si tuffa nel fiume
Potomac, famoso per la caccia agli uccelli acquatici.
Un altro consiglio di Debby è di
creare un certificato morfologico per
i Labrador da lavoro, e di promuovere
come Club premi e titoli “dual purpose”.
Recentemente una delle femmine
preferite di Debby, Chilbrook Aurora RN
SH, si è guadagnata l’ambito premio
di “cane per tutti gli scopi” a un evento
LRC in Oregon: si è qualificata in un test
di caccia, si è piazzata in due gare di
obedience e ha vinto la classe lavoro
(Hunting retriever conformation class).
FCI MC Chilbrook Fedora (Dory)
Durante gli anni Debby ha addestrato per molti scopi:
ricerca e salvataggio, antidroga, caccia, obedience,
“rally obedience” (una nuova disciplina che combina
elementi di obedience e di agility), traccia e agility.
Quando le chiediamo se possiamo conservare la vera
natura del Labrador addestrando per queste altre
discipline, Debby risponde: “Il Labrador è versatile e
può eccellere in molti impieghi. Ma lo scopo per cui è
stato creato è di essere un riportatore in acqua, e l’unico
modo di conservare la sua vera natura è di testarlo in
ciò che lo rende unico. La valutazione
per ogni qualifica dovrebbe includere,
insieme ad ogni altra prova, una prova
di riporto dall’acqua.”
Debby ci fa una dimostrazione di “Rally Obedience”.
Foto a sinistra: Debby con Chilbrook Edora a 13 mesi.
Foto sotto: Chilbrook Galliard (“Gillie”).
Attualmente non ci sono “dual
champion” negli Stati Uniti, principalmente perché i Field Trial americani
richiedono un addestramento altamente
specializzato e cani con grandi qualità,
capaci di essere condotti con precisione
anche a 400m di distanza. Tuttavia gli
“Hunt Test” compensano la mancanza
di dual champion qualificando i cani a
tre livelli (Junior Hunter, Senior Hunter
and Master Hunter) con prove che
ricreano
accuratamente
situazioni
di caccia comuni in Nord America. Il
titolo “Master Hunter” è un titolo molto ambito, e per
ottenerlo i cani devono fare difficili riporti in terra o in
acqua, come marking tripli e blind, con distanze che
non superano mai quelle che si possono incontrare
durante una caccia normale. I partecipanti gareggiano
contro uno standard e non tra di loro e così si possono
qualificare più cani in ogni gara. Oggi in USA ci sono 50
Campioni con un titolo MH, un segno che il Labrador
bello e funzionale sopravvive ancora.
La trentaquattresima edizione della
“Potomac Spring Specialty” si terrà
quest’anno l’8,9,10 aprile sui terreni
dell’Holiday Inn di Frederick in Maryland.
Le femmine saranno giudicate da Lynn
Minchella (Abbeystead) e i maschi da
David Craig (Davricard).
Ci saranno anche gare di Obedience e
Rally Obedience, un programma speciale
per junior handlers, un seminario sulla
struttura dei cuccioli, il “Parade of Rescue
Dogs” (una camminata benefica a
vantaggio di cani in cerca di una nuova
casa), un ambulatorio della Optigen e il test
“Canine Good Citizen”. Il celebre Potomac
Gala renderà omaggio ai veteran e junior
handler, e “la cravatta nera, gialla o
chocolate” è facoltativa.
Per sapere di più su questo evento di tre
giorni visitate il sito del LRCP su:
www.lrcp.com.
Debby è anche autrice del libro The Labrador Breeders
Handbook, un manuale che riporta la sua pluriennale
24
25
In tutto ciò che ha fatto fino ad ora, Debby ha rispettato
una richiesta fattale da una persona che noi tutti
consideriamo come uno dei più grandi benefattori del
Labrador funzionale: Mary Roslin-Williams (Mansergh).
Quando Debby è andata a visitarla per l’ultima volta
, Mary le ha chiesto di proseguire nel suo sforzo di
conservare il Labrador dual purpose, così che la sua
eredità non fosse dimenticata. Due settimane dopo
Mary Roslin-Williams morì; penso che sarebbe felice di
vedere che Debby non ha dimenticato la sua promessa.
salute & benessere
salute & benessere
I mangimi commerciali come le crocchette sono
sottoposti ad un trattamento termico particolare e molto
efficace che prende il nome di estrusione. L’estrusione
viene effettuata ad alta temperatura (170-200° C), sotto
pressione e per pochi secondi provocando la totale
gelatinizzazione dell’amido. Alcuni mangimi per cani
contengono invece cereali fioccati. La fioccatura è un
altro trattamento termico e meccanico che aumenta la
digeribilità dell’amido ma la sua efficacia è inferiore a
quella dell’estrusione e l’amido subisce una gelatinizzazione parziale.
L’ALIMENTAZIONE
DEL CANE: l’amido
di Lucia Casini
Nel precedente articolo abbiamo affrontato l’alimentazione del cane che lavora. Forse però è bene fare
un passo indietro per capire qualcosa di più sul nostro cane e su come gestire in maniera corretta la sua
alimentazione.
Il cane non può essere definito un carnivoro “stretto”
quindi non è un animale che si deve necessariamente nutrire con soli alimenti di origine animale. Il suo
apparato digerente è infatti in grado di digerire ed
utilizzare anche alcuni alimenti di origine vegetale; in
particolare può utilizzare a scopo energetico l’amido
contenuto nei cereali e nelle patate. La sua capacità
di digerire gli amidi ha però dei limiti che dobbiamo
conoscere.
L’amido è un carboidrato complesso costituito da
una lunga catena di molecole più piccole: il glucosio.
Proprio per queste sue grandi dimensioni l’amido non
può attraversare la parete intestinale, ma deve subire
un processo di digestione che spezza i legami chimici
e libera il glucosio. Nell’uomo la digestione dell’amido
inizia nella bocca. La saliva e la masticazione danno
inizio alla digestione dell’amido che si completerà poi
nello stomaco e nell’intestino per mezzo dell’amilasi, un
enzima prodotto dal pancreas.
Come sappiamo bene, anche solo osservandoli, i cani
non masticano. I loro denti non sono fatti per triturare
ma hanno la sola funzione di afferrare il cibo e ridurlo in
pezzi di dimensioni adeguate alla deglutizione. La saliva
del cane inoltre non contiene enzimi che attaccano
l’amido. A questo si aggiunge il fatto che il pancreas
non produce grandi quantità di amilasi; quindi, anche
a livello intestinale, la digestione dell’amido non è così
efficace come nell’uomo.
Dobbiamo pertanto aiutare la digestione dell’amido
attraverso opportuni accorgimenti. Il primo e il
più importante è la cottura accurata. Nel caso di
una alimentazione casalinga, tutti gli alimenti che
contengono amido, come il pane, la pasta, il riso e le
patate, devono essere ben cotti. La cottura provoca una
modificazione strutturale dell’amido che lo rende più
digeribile e che prende il nome di gelatinizzazione. Una
volta cotti, gli alimenti non devono essere somministrati
freddi o conservati per lungo tempo perché il raffreddamento e l’essiccazione dell’alimento provocano il
parziale ritorno dell’amido al suo stato originario e si
perde l’effetto positivo della cottura.
26
La salute del nostro cane passa anche attraverso la
corretta gestione della sua alimentazione; non è quindi
solo importante quale mangime si usa ma anche come
si somministra, il rapporto reciproco dei suoi componenti
e il processo di produzione che ha subito.
La seconda cosa alla quale dobbiamo
Esempio 1
fare attenzione, soprattutto nei mangimi
Umidità 9%
commerciali, è la quantità di amido
Proteine grezze 23%
presente nella loro composizione.
Grassi grezzi 14%
Questo aspetto è importante soprattutto
3%
Cellulosa grezza
se cambiamo il tipo di crocchette. Il
Ceneri
8%
passaggio improvviso ad un mangime
Totale
57%
Amido
100-57=43%
che contiene maggiori quantità di
amido potrebbe provocare nel cane la
Esempio 2
comparsa di fastidiose diarree. E’ noto
Umidità 9%
inoltre che il Pastore Tedesco e le razze
Proteine grezze 30%
nordiche hanno mediamente una minor
Grassi grezzi 17%
produzione di amilasi e sono quindi più
Cellulosa grezza
3%
Ceneri
7%
sensibili alle variazioni quantitative di
Totale
66%
amido nella dieta. Ma esiste anche una
Amido
100-66=34%
notevole variabilità individuale che deve
essere sempre tenuta presente.
Detto questo vediamo come ridurre la
comparsa di disturbi intestinali legati
Come conoscere la quantità di amido presente in un
all’eccessiva presenza di alimenti ricchi di
mangime.
amido. La percentuale di amido nei mangimi
Su ogni confezione è riportata l’analisi chimica standard
è molto variabile, in genere oscilla tra il 30% e
dell’alimento.
il 60%, ma di solito sull’etichetta del prodotto
non è esplicitamente indicata non essendo
1- Cercate la percentuale di umidità, proteine, grassi, cellulosa
obbligatoria.
(o fibra) e ceneri.
Come possiamo fare quindi per conoscere il
contenuto di amido dell’alimento che stiamo
somministrando? Anche se non troviamo
l’indicazione della quantità di amido possiamo
comunque calcolarla facilmente attraverso le
altre informazioni fornite dall’analisi chimica
che, invece, deve essere sempre dichiarata
sulla confezione (vedi Box).
2- Non tenete conto delle altre percentuali presenti, come i
minerali e le vitamine, che costituiscono le integrazioni.
3- Sommate le percentuali. Vedrete che il risultato non da 100.
A questo punto sottraete il valore ottenuto da 100, il risultato
finale rappresenta gli zuccheri, costituiti quasi completamente
da amido.
Ovviamente maggiori sono le percentuali di proteine e grassi
minore è la percentuale di amido.
Dobbiamo inoltre evitare frequenti cambiamenti
di mangime soprattutto quando non c’è una reale
necessità. Se proprio dobbiamo sostituire le crocchette
cerchiamo di farlo con criterio procedendo sempre alla
sostituzione in maniera molto graduale. Il pancreas
può adattarsi ed aumentare la produzione di amilasi
ma necessita di tempo. La sostituzione del vecchio
mangime con il nuovo deve sempre avvenire in almeno
4 giorni, ma sarebbe meglio completare la sostituzione
in una settimana o anche 10 giorni.
27
salute & benessere
salute & benessere
Troppo spesso infatti mi sono trovata a dover seguire
cuccioli con grossi problemi di inserimento perché
tenuti in una forma di aureo isolamento: pensate a
quanto terrificante potrà sembrare una città come
Milano o Roma ad un cucciolo che ha vissuto i
primi due mesi, o più, in un luogo privo di rumore,
accudito magari da una sola persona molto gentile e
competente senza mai aver mai visto o annusato altre
persone o interagito in qualsiasi forma con esse.
Le fasi dello sviluppo
1) PERIODO PRENATALE: Nel periodo prenatale il
soggetto acquisisce informazioni attraverso il suo
ambiente di sviluppo; le informazioni sono mediate
dal corpo della madre.
2) PERIODO NEONATALE: Dopo la nascita, il
cucciolo non ha ancora completato gli apparati
immagine del mondo e deve ultimare lo sviluppo
neuronale.
3) PERIODO DI TRANSIZIONE: Il periodo di
transizione è la vera nascita del cucciolo: lentamente
si costruisce il tono degli apparati immagine
del mondo, si stabilizzano il senso-motorio e la
coordinazione motoria.
CHE BEL CUCCIOLO:
4) PERIODO DI SOCIALIZZAZIONE
5) FASE DI DISTACCO: In questa fase il soggetto
comincia l’esplorazione del mondo e il distacco dalla
madre.
cresciamolo bene
6) MATURITÀ SESSUALE: È un periodo importante
e difficile dove diventano prevalenti le pulsioni
competitive e l’autoaffermazione; nelle specie sociali
il soggetto deve ricavarsi un ruolo all’interno del
gruppo e cercare di guadagnarsi un rango elevato garanzia riproduttiva.
di Cinzia Stefanini
Il cucciolo nasce come soggetto dal grande potenziale. Potrebbe essere adatto a sviluppare ogni caratteristica cognitiva, naturalmente, nei limiti dei vincoli genetici. Con il passare dei giorni e delle settimane,
però, queste numerose possibilità si riducono man mano che l’esperienza plasma la personalità del
soggetto e produce le “potature” neuronali.
Sarà compito nostro pilotare queste cesure nella
direzione preferita e ridurle, in modo da ottenere la
maggiore elasticità cognitiva possibile. Il cucciolo di
cane nasce sordo e cieco ma questo non significa che
non abbia modo di comunicare con l’esterno. Nella
fase neonatale, il suo canale sensoriale preferenziale
è, oltre a quello olfattivo, quello termo-tattile. Le fasi di
vita del cucciolo sono sette (vedi box), tutte ugualmente
importanti per il suo corretto sviluppo, ma la più rilevante
è la fase di socializzazione. E’ importante considerare
che questa tale fase si conclude alla 12ma settimane
di vita del cucciolo. Dato che in genere il cane viene
consegnato dall’allevatore alla famiglia adottante
intorno alle otto settimane, ci rendiamo conto che la
maggior parte del lavoro di socializzazione è compito
dell’allevatore, che dovrà esporre il cucciolo a stimoli
vari – sonori, visivi, tattili - in modo, non solo, che formi
più mappe neurali possibili, ma che diventi anche “più
capace” di formarne in futuro.
diventino elementi di conoscenza e non impulsi fobici
capaci di creare uno spavento insormontabile per il
cucciolo. Importante sarà dunque anche individuare i
soggetti maggiormente sensibili che potenzialmente si
potrebbero spaventare di più in modo da “trattarli” più
frequentemente, ma con stimoli di intensità inferiore.
Personalmente credo che gli allevatori che più si
dovrebbero dedicare a questo lavoro siano quelli che
vivono in zone molto tranquille e in abitazioni molto
isolate, soprattutto se allevano razze da guardia o di
taglia medio grande che potrebbero essere adottate in
un contesto cittadino.
In questi casi è fondamentale che i cuccioli vengano
manipolati da più persone, possibilmente di sesso
diverso e di età diversa, poiché sappiamo che i cani
non sono “politicamente corretti” e quindi, ai loro
occhi, un bambino è “diverso” da un adulto, così come
un uomo di pelle nera è “diverso” da uno dalla pelle
bianca. Il cucciolo deve dunque imparare, nella fase
di socializzazione, a elaborare simili generalizzazioni.
Possiamo anche esporre i cuccioli a rumori, magari
ricorrendo a supporti audio, farli giocare con oggetti di
materiali diversi, farli camminare su substrati di vario
tipo (legno, moquette, piastrelle, erba…). Quando
saranno più grandicelli i cuccioli potrebbero fare
qualche giro in auto, magari in un contesto urbano,
per essere esposti a rumori e odori cui dovranno
abituarsi. Possiamo far interagire i cuccioli con cani di
razza “diversa”, naturalmente sani e “sicuri” dal punto
di vista sociale. Questi semplici accorgimenti potranno
“dotare” il cucciolo di un bagaglio esperienziale tale da
DUE LIBRI DIVERSI, CAPISALDI DELLA NUOVA
EDUCAZIONE DEL CUCCIOLO:
Ian Dunbar - Before you get your puppy - After
you get your puppy.
Naturalmente parte fondamentale del lavoro consisterà
nel trovare come esporre i cuccioli a stimoli di
intensità crescenti e tali da poter essere ben tollerati.
Sarà importante quindi calibrare il tipo, la quantità
e la sequenza degli stimoli proposti in modo che
Jean Donaldson - The culture clash.
28
29
7) MATURITÀ SOCIALE: La fase di maturazione
sociale è caratterizzata da una forte tendenza a
sviluppare l’intelligenza sociale, ossia la capacità di
individuare il modo per ottenere un vantaggio dalle/
attraverso le relazioni sociali.
renderlo più preparato ad affrontare la nuova vita presso
la nuova famiglia. E’ importante sapere che raramente
il neoproprietario sarà preparato a socializzare come
si deve il cucciolo ed è raro che abbia tutto il tempo
necessario; ecco perché l’allevatore dovrà provvedere
egli stesso ad una corretta socializzazione e a spiegare
correttamente al proprietario cosa fare.
E’ davvero triste essere chiamati dai proprietari per
seguire un cucciolo “timido” o “aggressivo” e trovarsi di
fronte a un soggetto terrorizzato dalle persone (magari
solo dagli uomini o dai bambini, perché non ne ha mai
visti) o dal rumore delle macchine o capace di reazioni
spropositate solo perché passa una bicicletta o una
porta sbatte. Ed è veramente difficile comunicare al
proprietario che la sua sarà una strada in salita, che
il suo cucciolo soffre e che probabilmente non sarà
recuperabile completamente. Sappiamo dell’ottimo
lavoro svolto dagli allevatori per rendere i loro cuccioli
esenti da malattie ereditarie o rispettosi degli standard
di razza, ma è importante anche esortarli a lavorare
per crescere cuccioli sani dal punto di vista comportamentale e predisporli alla sfida della vita con gli
strumenti più adeguati.
persone & retriever
persone & retriever
Agriturismo “U Baregu”
www.ubaregu.it - Diano San Pietro
(Imperia).
Sulla ‘creuza da ma’
con l’amico a
quattro zampe…
FUGA D’INVERNO
in Liguria
di Patty Fellows
Sebbene le località alpine siano una scelta molto popolare per le vacanze invernali con i nostri amici a
quattro zampe, le gite in Liguria fuori stagione possono offrire un benvenuto attimo di tregua dalla nebbia
fredda e dalla pioggerellina delle città dell’interno.
Durante i mesi invernali la costa ligure offre clima
tiepido e soleggiato e una atmosfera calma e rilassata
e spiagge che spesso sono aperte ai cani. Con i nostri
retriever possiamo fare lunghe passeggiate sulla
spiaggia, gite panoramiche ed
escursioni nell’entroterra, possiamo
fare un po’ di riporti dall’acqua e
addirittura sederci all’aperto nei bar
e nei ristoranti nei giorni di sole.
Abbiamo elencato qui sotto qualche
suggerimento su dove andare con i
nostri retriever. Per render meglio
l’atmosfera, abbiamo chiesto al
socio Gianni Dainotti di raccontarci
la sua vita a Savona con il suo
Labrador di nove anni....
Sul sito www.dogwelcome.it sono
elencati moltissimi posti interessanti
dove soggiornare con i nostri cani.
Il sito è fatto da una organizzazione non-profit ed è dedicato ai
proprietari di cani che viaggiano
in Italia e all’estero. In Liguria
abbiamo trovato 22 pagine di hotel,
agriturismi, bed and breakfast e
appartamenti che accolgono volentieri i cani.
Agriturismo La casa sul poggio
Agriturismo “La casa sul poggio”
www.lacasasulpoggio.it - Santo
Stefano d’Aveto (Genova).
Situato a 1000metri in una
tranquilla vallata negli Appennini,
l’agriturismo è circondato da
pascoli, foreste di pini, boschi
di faggi, laghetti e torrenti. Nella
zona ci sono molti sentieri per
escursioni ed è possibile in inverno
far sci da fondo e sci da discesa.
I cani sono benvenuti nelle
camere, nella zona colazione e
nel giardino recintato. Maddalena
Massona, socia RCI e comproprietaria della struttura, offre
anche corsi di educazione di base
e di agility, e anche attività per i
bambini. La struttura comprende
6 mini appartamenti, ciascuno
con arredamento e caratteristiche particolari. Cucce e gabbie
disponibili a richiesta.
30
Per l’accesso alle spiagge liguri,
le regole sono stabilite dai comuni
e dalle capitanerie di porto, dal
momento che in Italia non vi è una
E’ una casa di campagna appena
legislazione nazionale. In genere
ristrutturata, immersa negli uliveti
i cani sono accettati sulle spiagge
sulle colline dietro a Diano Marina a
fuori
stagione
(normalmente
6km dal mare. Nella struttura si
da ottobre alla fine di marzo) ,
ospitano fino a quattro persone e
ma è sempre meglio assumere
gode di una vista incantevole e di un
informazioni in loco piuttosto che
terrazzo con area barbecue. I cani
rischiare una multa. In Liguria ci
possono scorrazzare negli ampi
sono molti parchi e sentieri escurterreni di proprietà. La famiglia
sionistici, che vanno dalle scogliere
Segueto affitta la casa su base
e dagli uliveti sulla costa fino agli
settimanale e offre in vendita prodotti
Appennini, per lunghe passeggiate
tipici liguri, come olio, olive, pesto,
con vostri retriever. Il Parco di Nervi
frutta e ortaggi.
a Genova ospita numerosi giardini
Agriturismo U Baregu
botanici che appartenevano a ville
private e include un sentiero di 2km,
un tempo percorso da pescatori e
contadini per raggiungere il mare. Come per le spiagge,
Agriturismo Bedogni-von Berger
conviene chiedere agli uffici turistici delle varie località
www.agriturismogolfdeipoeti.com - Golfo dei Poeti
(La Spezia).
dove si possono portare i cani e se ci sono regolamenti
particolari.
Questo albergo tranquillo e romantico si trova in una
fattoria di 20 ettari sulle colline di La Spezia, vicino
al Parco Nazionale delle Cinque Terre, un’area
incontaminata di uliveti, vigne terrazzate e boschi.
Offre camere e appartamenti da 2 a 6 persone in
due case del 16° secolo ristrutturate in tipico stile
Ligure, con vista panoramica sul Golfo. Ogni
appartamento ha entrata indipendente, camino,
cucina e un giardino o un patio. Gli ospiti possono
passeggiare nei terreni di proprietà, visitare
PortoVenere o far escursioni nel Parco Nazionale.
Gli animali ospiti pagano 7 euro al giorno, e possono
accedere a tutti gli spazi interni e esterni dell’agriturismo ad eccezione del solarium delle piscine.
Agriturismo Bedogni von Berger
31
persone & retriever
persone & retriever
Durante le chiacchierate con gli amici, silenzioso e
composto accanto a noi, Brett era vezzeggiato dai
clienti che oramai lo riconoscevano quale mascotte
della libreria. Per un certo periodo, le visite in libreria
dopo il rientro dalle esposizioni o dall’addestramento al
riporto rilevarono un effetto positivo sul comportamento
del cane. Essendo infatti piuttosto emotivo, nella vivace
atmosfera del negozio Brett riusciva a liberarsi dallo
stress contratto durante l’operosa attività cinofila.
Inizialmente con l’aiuto di antichi testi inglesi, in seguito
con l’aiuto di esperti addestratori, le innate peculiarità di
Brett lo avevano trasformato in un Labrador equilibrato,
impegnato per diletto nell’attività di riporto. Una mirata
dedizione tanto desiderata dal cane, quanto necessaria
a mantenere e a trasmettere alla progenie la congenita
predisposizione al lavoro.
“Come riesce ad ipnotizzare il suo cane?”; questa è la
domanda più stravagante rivoltami da una meravigliata
cliente. Osservando il cane, intento a guardarmi fisso in
attesa di comando, rimase ancor più sbalordita notando
come al comando “al piede”, Brett si portasse al mio
fianco pronto ad uscire.
Con l’avanzare dell’età, l’insorgere dei primi disturbi
articolari condussero gradatamente alla soppressione
di ogni attività. Suo malgrado, Brett smise ogni pratica
del “field”. Durante i preparativi per uscire di casa,
fissava la sacca dei riportelli. Nelle brevi passeggiate
sulla spiaggia o nel bosco, arrivava scodinzolante
con un legno in bocca. Ad ogni
costo Brett voleva riprendere la sua
naturale attività di riporto. Istintivamente stipulammo una specie
di tacito accordo: “riportare senza
affaticarsi”. In città, a due passi da
casa nostra sorge la fortezza del
Priamar. Ristrutturata con ampi spazi
erbosi, la roccaforte si adattava bene
a qualche semplice azione di riporto.
Perfezionando il nostro implicito
patto, dopo esser scesi dalla fortezza,
durante la bella stagione ci si avviava
verso il bar nella solita piazzetta del
centro storico. Seduti al fresco con
gli amici, nella tranquilla atmosfera
del fine pomeriggio, le chiacchiere e
le risa richiamavano altri conoscenti.
Mentre Teddy, fra un cliente e l’altro,
recensiva un nuovo libro al tavolo del
bar, accarezzando Brett, l’amica del
negozio di articoli sportivi mi informava sull’operato del
L.A.V. e del canile municipale. Da allora poco è cambiato.
Passeggiando per le vie del centro di Savona mi capita
spesso di voltarmi all’esclamazione: “guarda, il cane
della libreria”, oppure “guarda, il cane della panchina”.
Sia educatamente seduto all’ingresso della libreria, o
adagiato su una panchina del porto a rivivere ancestrali
istinti, con il suo atteggiamento allegro e intriso di
socievolezza, il Labrador comunica con l’uomo in un
linguaggio espressivo, denso di istintivo sentimento.
L’affetto per gli animali, a differenza di quello per gli
uomini (insidiato da delusioni), tende a trasformarsi
nell’amore più duraturo e profondo. Nei legami affettivi
fra uomo e cane, per quanto nobile possa essere il
sentimento dell’uomo, è sempre “secondo” rispetto
all’amore dell’animale.
Con la frequentazione del “field”, il nostro affiatamento
si era intensificato. Eccellente nell’obbedienza, mi
seguiva ovunque. Adattabile alle persone e ai differenti
ambienti, era solito accompagnarmi anche in banca.
Ancora oggi, durante il turno allo sportello, Brett mi
attende in un angolo senza disturbare gli altri clienti,
perfettamente “steady”.
Osservo Brett esternare con il tipico cerimoniale dell’affettuosità canina lo straripante amore per il genere
umano. Nonostante l’avanzata età, come un cucciolo
buffo e commovente saluta gli amici che dal bar tornano
a casa. Con gli occhi che parlano, esprime all’uomo un
sentimento di amicizia, una sorta di arrivederci al nuovo
incontro: “a domani … ci rivediamo da Teddy”.
attimi ci troviamo a passeggiare sotto i decorati soffitti dei
portici di Via Paleocapa. Attraverso i “caruggi” (i vicoli),
si dischiudono atmosfere antiche, rese tangibili dalla
presenza dei palazzi storici ornati con pregiati portali, di
evidente epoca rinascimentale. In pieno centro storico
raggiungiamo Via Pia e la piazzetta della Maddalena.
E’ in questo pulsante crocevia, luogo di passaggio e
d’incontri, che Brett ed io ritroviamo gli amici. Punto
d’incontro è la libreria di Teddy, situata ai margini della
piazzetta. Accolto da Teddy con affetto, già in tenera
età il mio piccolo compagno si era abituato a far sosta
nel negozio, al ritorno dalla nostra passeggiatina.
QUANDO IL LABRADOR
incontra la città
di Gianni Dainotti
I lontani suoni del lavoro nei campi, la tranquilla atmosfera del cortile, stavano disperdendosi in pochi
attimi. Con le zampette incollate al vetro dell’auto, in preda ad un malinconico guaito, essendo stato
scelto a mio cane il piccolo Labrador lasciava il casale dove aveva vissuto i primi tre mesi di vita.
Per Brett, l’arrivo in città fu uno shock. Ci trovammo nel
tumultuoso traffico pre-natalizio, immersi nello strepito
di veicoli e persone che invadevano le vie cittadine.
Dovendo raggiungere a piedi la nostra abitazione, per
tranquillizzarlo lo portai in braccio attraverso il centro.
Durante il cammino verso casa, una festosa schiera di
persone continuava a fermarci per accarezzare quel
“piccolo orsetto” appena arrivato in città.
Per il suo carattere amabile ed estroverso, Brett è oggi
conosciuto in tutto il centro della città. Considerando
ogni singolo individuo come un amico e non come un
temuto sconosciuto, il mio cane ha familiarizzato con
chiunque sia entrato in contatto con lui.
Durante i nove anni della nostra singolare e felice
convivenza, facendo uso delle sue “arti educative”
Brett ha persino conquistato
l’affetto di alcuni commercianti del
centro città.
Ricordo ancora benissimo uno dei
primi incontri con la signora Letizia.
In quel periodo, il mio allievo Brett
aveva raggiunto un ottimo livello di
educazione. Con molta pazienza,
qualche tempo prima mi ero
dedicato a impartire al mio Labrador
una specifica linea di condotta.
Una sorta di addestramento, mirato
a controllare la sua esuberante
vivacità rendendolo equilibrato,
adatto a vivere in famiglia, nonché
ideale compagno di passeggiate.
Raggiunto il pieno controllo sul
cane, mia mamma decise di
portarlo con sé durante le spese quotidiane.
Impeccabile durante la condotta al guinzaglio,
assecondava ogni suo passo senza ostacolare il
trasporto della spesa. Tutto andò bene fino a quando mia
madre andò a far spesa al mercato civico. Nonostante
fosse impegnata nella vendita dietro il grande banco
di frutta e verdura, la signora Letizia riconobbe quel
cane arrivato in città pochi mesi prima, al quale aveva
dedicato l’appellativo di “piccolo orsetto”. Al richiamo,
riconoscendo d’istinto la voce della signora, lasciandosi
andare ad una gioia incontrollabile, Brett si ribellò alla
propria linea di condotta. Fummo esterrefatti. Da quel
giorno ad oggi, al richiamo di quella voce nel perfetto
dialetto savonese, Brett continua ad esprimersi in
esuberanti manifestazioni di sentimenti.
A pochi passi dal mercato civico,
costeggiando il porto, lo sciabordio
dei flutti riecheggia nella vecchia
darsena. Sull’originaria banchina del
“Quai du bois” (banchina del legno),
stese a terra, le reti da pesca ricevono
necessari interventi di manutenzione
nell’attesa di riabbracciare il mare.
L’intenso odore di salsedine richiama
in Brett istinti ancestrali. Mentre lo
osservo annusare l’aria salmastra
ad occhi socchiusi, i miei pensieri
rievocano l’arrivo dei Labradors
a bordo degli schooners, durante
l’ormeggio negli antichi porti inglesi.
Contiguo al porto antico, il centro città
si affaccia dinanzi alle acque portuali in
un raro contrasto urbanistico. In pochi
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Retriever e non solo - libri, tv, regali, attualità, curiosità
Retriever e non solo - libri, tv, regali, attualità, curiosità
a cura di Patty Fellows and Alessandra Franchi
a cura di Patty Fellows and Alessandra Franchi
da leggere
da vedere
Retriever Training – A Back to basics approach - di
Robert Milner ( ed. Ducks Unlimited).
Un libro semplice ma completo sull’addestramento dei
retriever, basato sul buonsenso
e sulla comprensione del
cane, scritto da Robert Milner,
addestratore professionista da
almeno trent’anni. Nella sua
carriera ha addestrato almeno
1500 retrievers ed ha insegnato
obedience all’Università del
Minnesota per dieci anni. Ha
giudicato field trial per retriever
sia negli Stati Uniti che in
Inghilterra.
Gundog Sense and Sensibility - di Wilson Stephens
(ed. Swan Hill Press).
Molto spesso nei libri di addestramento non vengono
raccontate le realtà di base del training, che sono date
per scontate dagli esperti
In questo libro i lettori
scoprono la natura più
profonda del cane, i suoi
riflessi e i suoi schemi comportamentali e imparano non
solo “che cosa” insegnare
al cane, ma anche “come”
insegnarlo. Wilson Stephens
ci racconta ciò che ha
imparato a caro prezzo in
più di vent’anni di pratica e
studio. Un classico inglese.
Ascolta il tuo cane - di Jan
Fennel (ed. Salani).
Un simpatico libro, best seller
in Inghilterra e Europa, scritto
da una popolare addestratrice
inglese, autrice anche di
programmi TV, che ha creato
un proprio personale metodo
di relazionarsi ed addestrare il
cane.
La versione cinematografica del romanzo Io &
Marley di John Grogan uscirà in Italia il 3 aprile.
Le star Owen Wilson e Jennifer Aniston sono una
giovane coppia che decide di imparare a fare i
genitori adottando un turbolento ma adorabile
cucciolo Labrador, che riesce a capovolgere il
mondo intorno a loro e a prendere il loro cuore.
Il film è stato un eccezionale successo quando
è uscito negli Stati Uniti a Natale, stabilendo un
nuovo record di incassi: più di 100 milioni di dollari
in appena due
settimane.
Per il ruolo di
Marley sono
stati necessari
22 Labrador di
età diverse, e i
tre addestratori
che lavoravano
sul set hanno
dovuto affrontare
una nuova sfida insegnare al cane a
fare cose “cattive”ciò che l’addestratore Mark Forbes
chiama ‘antitraining’. Forbes aggiunge: “Abbiamo
incoraggiato qualunque cosa. Specialmente se il
cane era in vena di ‘cattivi comportamenti’ - come
saltare sul divano, masticare qualche suppellettile,
saltarci addosso. Abbiamo incoraggiato tutto ciò
che normalmente cerchiamo di insegnare a un
cane a non fare.”
Il cane che si è messo maggiormente in evidenza è
stato Clyde, un Labrador di linee da lavoro con un’
energia e un’intelligenza che lo hanno reso ideale
per il ruolo di Marley. “E’ stato il classico esempio
di un cane con tanta personalità” dice Forbes “e
dal primo giorno gli abbiamo insegnato ad usarla
tutta.” Il regista lo adorava al punto che agli
addestratori è stato proibito di provare le scene, e
molti dei migliori momenti del film sono stati scene
spontanee, come la scena in cui Marley tira giù una
libreria per raggiungere il contenitore del suo cibo,
e riesce ad aprirlo spargendo mangime ovunque.
Forbes dice che una volta finito il film, Clyde è
tornato nei ranghi ed è tornato ad essere un buon
cane. Sottolinea che Labrador energetici come
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Clyde hanno bisogno di tanto esercizio fisico prima
che si possa addestrarli, e hanno anche bisogno di
regole chiare se si vuole evitare il comportamento
distruttivo raccontato nel film.
L’autore John Grogan ha collaborato al film, e
ha finito per adottare uno dei cuccioli che hanno
impersonato Marley, Woodson, un calmo Labrador
giallo con “orecchie giganti e occhi che ti rubano
il cuore”. Grogan raccomanda a chi adotta un
Labrador di “fare bene i compiti a casa” in modo
da esser sicuri di che cosa si insegna al cane (un
grande impegno che richiede tempo, pazienza
e un bel po’ di denaro). Se dovesse ripartire ora
daccapo, questa volta userebbe la gabbia per
Marley dal primo giorno, concentrandosi di più per
essere il leader e cercando di rimanere coerente
con le regole.
(da: “Marley va ad Hollywood” di Rebecca Wallwork,
AKC Gazette, Dicembre2008)
Il popolare programma TV “Le nuove stagioni
dall’Umbria” su caccia, agricoltura, pesca ed
ambiente va ora in onda su SKY canale 943 ,
sabato alle 21.00 e Domenica alle 11.30 Diego
Baccarelli presenta la trasmissione che prevede
40 puntate. Ogni settimana sono invitati ospiti ed
esperti che presentano aspetti diversi della caccia
e della pesca.
da comprare
L’inglese Canine Concepts (www.canineconcepts.
co.uk) offre un kit base per cuccioli di taglia piccola,
media e grande. Il kit contiene tutto quello che
si ritiene necessario
quando si adotta un
cucciolo, e a prezziofferta. Include il tipo
di gabbia più venduto,
un vet bed, un set
per la tolettatura,
ciotole in acciaio con
portaciotola, premietti
per l’addestramento, un
Puppy Kong (il giochino
che aiuta il cucciolo
nella dentizione) uno smacchiatore deodorante per
i piccoli “incidenti” e un pelouche. Il kit per le nostre
razze costa 103,58 sterline, circa 111 euro.
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si dice così
L’espressione colloquiale inglese “Il pelo del cane
che ti ha morsicato” fa riferimento all’abitudine di
bere un alcolico per curare al mattino dopo i postumi
di una serata un po’ “allegra”. L’origine è letterale e
proviene dai tempi medievali, quando si metteva il
pelo di un cane rabbioso dentro una ferita per farla
guarire. E’ una metafora in uso dai tempi di William
Shakeaspeare, anche se la pratica non migliora affatto
i postumi della sbornia...anzi!
Conosci altri modi di dire che riguardano i cani? Inviali
a [email protected].
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