Retriever Magazine
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RETRIEVER magazine periodico di informazione on-line del RCI - anno 2 - numero 2 Gara all’inglese su quaglie Championship sotto la neve in Scozia Debby Kay e il Labrador funzionale L’alimentazione del cane: l’amido l’editoriale 1979-2009: Trent’anni e il Club si rimette in gioco. in questo numero: •Editoriale RCI - di Elena Casolari Videsott •L’Inghilterra affronta i problemi legati alla salute Dando una scorsa ai vecchi annuari mi accorgo che, nell’ottobre del 1981, in occasione del primo raduno del club i cani iscritti furono 20, e, dai resoconti dell’evento, l’atmosfera era quella di una piacevole giornata trascorsa con gli amici. Era l’inizio di un’avventura che ci porta oggi ad avere più di 400 cani iscritti in occasione dei nostri raduni. L’atmosfera.... beh quella non sempre è altrettanto amichevole. La competizione e la voglia di primeggiare serpeggiano qua e là, mettendo in ombra quello che dovrebbe essere un incontro tra estimatori delle nostre razze che si confrontano in serenità. A volte le discussioni a bordo ring ricordano i commenti da bar sport, tra “arbitri venduti” e quant’altro. e al benessere dei cani - di Patty Fellows •Primi passi sul ring - di Cinzia Sgorbati •Gara all’inglese su quaglie - di Martino Salvo •Championship sotto la neve in Scozia - di Phil Wagland •Tellington Touch - di Fabio Nicodemi •Debby Kay e il Labrador funzionale - di Patty Fellows •L’alimentazione del cane: l’amido - di Lucia Casini •Che bel cucciolo: cresciamolo bene - di Cinzia Stefanini •Fuga d’inverno in Liguria - di Patty Fellows •Quando il labrador incontra la città - di Gianni Dainotti •Retriever e non solo – libri, tv, regali, notizie a cura di Patty Fellows e Alessandra Franchi Martino Salvo coordinatore di redazione Patty Fellows redattore Alessandra Franchi redattore si ringrazia sentitamente Lucia Casini, Gianni Dainotti, Fabio Nicodemi, Cinzia Sgorbati, Cinzia Stefanini e Susan Street per la collaborazione a questo numero. Ogni compleanno è anche occasione di bilanci. Trent’anni sono, per il nostro Club un traguardo di tutto rispetto che ha portato con sé grandi novità. Se già l’anno scorso il restyling del Club aveva visto la nascita delle sezioni di razza e di quella dedicata al lavoro, dopo un rodaggio di qualche mese, dal primo gennaio di quest’anno le sezioni possono godere di un’effettiva autonomia, anche economica, che sarà da incentivo per le loro iniziative. Leonardo Langiu impaginazione/grafica Ogni articolo esprime in libertà le opinioni del suo autore, il RCI puo’ non condividere o sottoscrivere necessariamente quanto viene pubblicato. Potrà sembrare sgradevole che io tratti del nostro trentennale sottolineando un tema spiacevole, tuttavia migliorare l’atmosfera delle nostre gare - siano esse espositive o di lavoro - isolando i maleducati e aiutando nel contempo chi si avvicina per la prima volta al nostro mondo, credo sia una delle maggiori sfide che il club dovrà affrontare nell’immediato futuro. E qui arrivo al secondo punto dolente: fino ad ora, le 500/600 iscrizioni al club non sono sufficientemente rappresentative di un mondo retrievers che conta migliaia e migliaia di soggetti. Avvicinare più persone al club, come abbiamo iniziato a fare con i Family Day, offrendo situazioni e percorsi utili per risolvere le problematiche di gestione del cane, o semplicemente per offrire occasioni di socialità tra amanti delle nostre razze, deve essere prioritario. Il futuro di RCI sta nei soci futuri. La speranza è che il decentramento, attraverso le sezioni, di una serie di attività, ci permetta di utilizzare le energie del Consiglio Centrale anche per affrontare i grandi temi istituzionali legati all’allevamento, alle importazioni illegali, al benessere dei nostri cani, facendo sentire forte e chiara la voce del Club. Dr. Elena Casolari Videsott – Presidente RCI mondo expo mondo expo è arrivato il 5 novembre, quando PDSA (la più grande istituzione benefica dei veterinari inglesi) ha annunciato che intendeva anche lei sospendere ogni suo coinvolgimento con tutte le esposizioni e tutti gli eventi del Kennel Club, Crufts incluso. Crufts 2009: avanti tutta nonostante la rissa per un documentario della BBC L’INGHILTERRA AFFRONTA i problemi legati alla salute e al benessere dei cani di Patty Fellows Secondo molti, verrà ricordato come punto di divisione tra il ‘prima’ e il ‘dopo’ delle esposizioni canine in Inghilterra. Infatti il documentario della BBC Pedigree Dogs Exposed ha colpito la cinofilia inglese, generando pubblicità negativa per il Kennel Club inglese (“KC”) e gli allevatori di razze pure. E come conseguenza quest’anno Crufts, l’esposizione più importante in Inghilterra, non sarà più trasmessa dalla BBC e perderà l’appoggio del suo più importante sponsor e di alcune associazioni benifiche. L’aspetto positivo di tutto ciò è che gli espositori e gli organizzatori stanno lavorando insieme come mai prima d’ora per fare di Crufts 2009 un successo senza precedenti, e che il KC ha rivitalizzato tutte le attività a favore della salute e del benessere dei cani. Pedigree Dogs Exposed, che è stato trasmesso in Agosto, dipinge una crisi nel mondo dei cani di razza, suggerendo che molte delle gravi malattie genetiche sono il risultato di decenni di incroci tra consanguinei stretti, fatti per vincere ad ogni costo sul ring “mettendo l’aspetto fisico al di sopra della salute e della funzionalità.” Il servizio di grande effetto mostra l’agonia di un Cavalier King Charles Spaniel colpito dalla syringomyelia, una malattia cerebrale che, secondo il programma della BBC, colpisce 1/3 dei soggetti di razza, e un boxer con attacchi epilettici. Nel servizio vengono citati gli scienziati dell’autorevole Imperial College per aver accertato che i carlini in UK sono così imparentati che tutta la loro popolazione, ancorché di più di 10.000 soggetti, è geneticamente equivalente a non più di 50 individui, e questo li rende dal punto di vista genetico più in pericolo dei Panda giganti. Il documentario parla anche di razze come i bulldog, che sono divenuti “così innaturali da non potere più accoppiarsi o partorire senza aiuto.” Steve Jones, Professore di Genetica all’ University College London, commenta in una intervista trasmessa nel servizio che in alcune razze i cani pagano un prezzo terribile per la troppa consanguineità : “Se gli allevatori insistono a proseguire per questa via di allevamento, posso affermare con sicurezza che nel futuro di molte di queste razze c’è un universo di sofferenza e che molte, se non quasi tutte, non sopravviveranno.” Golden retriever esaminato nel ring a Crufts A seguito del documentario della BBC, il 15 settembre la RSPCA (the Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) ha annullato il suo spazio espositivo a Crufts e la sua partecipazione all’evento “Discover Dogs” con la motivazione della necessità di sviluppare strategie di allevamento più attente alla salute dei cani e altri passi per promuovere la diversità genetica. Questa decisione è stata immediatamente seguita da un altra associazione, Dogs Trust. Dogs Trust ha motivato la sua decisione di non supportare più Crufts con la volontà di inviare al Kennel Club e agli allevatori un forte messaggio affinché tutti si attivino a considerare la salute ed il benessere dei cani di razza più del loro aspetto e degli standard di razza. A differenza del RSPCA, Dogs Trust ha affermato di essere in contatto con il Kennel Club per aiutare nel cambiamento, e che sperava di riprendere la collaborazione una volta che il benessere animale fosse stato preso in giusta considerazione. Il mese successivo Pedigree (pet food) ha concluso la sua sponsorizzazione quarantennale del Crufts, stimata in circa 500.000 sterline all’anno. I portavoce della Mars, detentrice del marchio Pedigree, si sono rifiutati di dire se la decisione fosse stata influenzata dal documentario, dicendo solo che Pedigree aveva deciso di dar priorità ad iniziative che coinvolgessero una più larga comunità di possessori di cani. Un altro colpo per Crufts Controlli sanitari a Crufts 4 5 La RSPCA ha spiegato che una delle ragioni dietro la sua decisione di non appoggiare più Crufts è “la preoccupante bassa diversità genetica nei cani di razza.” Nel campo della genetica delle popolazioni, il livello di inbreeding (detto “COI” o “coefficiente di inbreeding”) di una particolare popolazione, ad esempio una razza canina, è influenzato da svariati fattori: dimensioni della popolazione, numero dei fondatori, uso ripetuto di stalloni, isolamento genetico legato ai registri chiusi, e pratica di accoppiamenti tra consanguinei. L’uso del termine “inbreeding” può causare equivoci, come evidenziato dalla accusa mossa agli allevatori dal programma della BBC che “l’accoppiamento deliberato tra parenti sia una pratica comune.” In realtà, come ha risposto il Kennel Club, l’accoppiamento di parenti stretti era una pratica comune nel passato per fissare le caratteristiche di una razza, ma è poco frequente ai nostri giorni tra gli allevatori responsabili. Il KC ha deciso di fermare la possibilità di accoppiamenti tra consanguinei stretti proibendo la registrazione, a partire dal 1 marzo 2009, di cuccioli nati da accoppiamenti madre/figlio, padre/figlia o fratello/sorella. Gara di agility Da quando è scoppiata la polemica, il KC ha cercato di tranquillizzare i proprietari di cani e far comprendere la propria posizione e l’impegno del Club a favore della salute dei cani. La ricerca fatta nel 2004 sulle condizioni di salute delle razze, analizzando 52.000 cani nel Regno Unito con l’aiuto di Animal Trust, ha portato alla luce che il 90% dei cani osservati non hanno problemi di salute che danneggino la loro qualità di vita. In più questa ricerca ha dimostrato che solo il 2% dei Cavalier King Charles Spaniel soffre di syringomyelia, molto meno quindi di quanto detto nel programma Pedigree Dogs Exposed. mondo expo mondo expo di Crufts 2009: il KC si è rifiutato di escludere dal concorrere ai “gruppi finali” 14 razze considerate a rischio. Dodici di queste razze sono sotto revisione del KC, e a queste la BBC ha aggiunto il Cavalier King Charles e il Rhodesian Ridgeback, facendo seguito alle reazioni del pubblico al programma Pedigree Dogs Exposed. La BBC ha trasmesso Crufts negli ultimi 42 anni e si stima che lo scorso anno abbia raggiunto più di 14 milioni di spettatori in Gran Bretagna e molti altri nel resto del mondo. Il presidente della fondazione del Kennel Club con Yorik, un cane abbandonato che lavora ora con i sordi come “hearing dog”. Il KC ha delineato tre strategie per affrontare la salute e il benessere dei cani. Per quanto riguarda la scienza e la ricerca, il KC ha reso possibile lo studio della genetica canina fatto dall’Imperial College e citato nel documentario, e lo utilizzerà nel suo lavoro futuro. Inoltre il KC finanzia altri progetti di ricerca, e promuove attivamente tutti i controlli sanitari e del DNA, e pubblica i risultati di tali controlli. In più lavora con i singoli Club di Razza, come il Cavalier King Charles Club, per trovare modi di migliorare la salute della razza. Un’altra strategia adottata dal KC britannico è l’ “Accredited Breeders Scheme” (programma di allevatori riconosciuti) che offre linee guida per un allevamento responsabile per salvaguardare la salute futura dei cani di razza. Più di 2500 allevatori si sono già iscritti, e il KC controlla le loro attività e incoraggia la gente ad acquistare cuccioli solo da questi allevatori. In terzo luogo la campagna educativa del KC “Adatto per la funzione – adatto per la vita”, diretta a giudici e allevatori, cerca di limitare “le esagerazioni di alcuni aspetti che risultano dannosi per i cani” e di formare i giudici in modo che “garantiscano che siano premiati solo cani sani.” All’inizio di dicembre 2008, il KC ha inviato piani sanitari a tutti i club di razza, in cui compaiono standard rivisti e provvisori e informazioni sulla salute e sullo stato di ogni razza. Gli standard di razza rivisti includono clausole per limitare il peso eccessivo nei Labrador e una indicazione agli allevatori di Clumber Spaniel perché non si esageri in ossatura, in modo che queste razze siano adatte allo scopo per cui sono state create, la caccia. Quando avrà ricevuto il feedback di questi nuovi piani, il KC si propone di indagare sulla diversità genetica nel pool genico di ogni razza. Il KC ha avuto il suo ultimo smacco quando si sono interrotte le trattative con la BBC per la trasmissione Il presidente del Kennel Club Ronnie Irving si dice dispiaciuto di questa impasse e aggiunge che quest’anno Crufts sarà focalizzato sulla salute, sul benessere, sulla cura e l’addestramento dei cani e sulle associazioni benefiche. L’evento evidenzierà la notevole differenziazione dei cani e delle attività a Crufts, con un accenno speciale a tutti gli eroi nascosti che aiutano i cani in difficoltà. Irving ha chiamato a raccolta allevatori ed espositori “per lavorare insieme e sconfiggere coloro che vorrebbero veder finite le esposizioni canine.” Jessica Holm – giornalista della BBC, allevatrice e espositrice - ha definito la rissa a proposito di Pedigree Dogs Exposed un incubo che tuttavia è servito come “sveglia”. La Holm ritiene che ora serva più esposizione mediatica, e non meno, focalizzata però sui tanti traguardi raggiunti dal mondo dei cani di razza. Il suo recente articolo su Dog World ha ottenuto 150 commenti dai lettori, molti dei quali a difesa del Kennel Club e delle esposizioni. Se questo è un buon indice di interesse, probabilmente gli inglesi e i loro cani progrediranno insieme. Introduzione alle esposizioni cinofile PRIMI PASSI NEL RING di Cinzia Sgorbati L’articolo 2 del REGOLAMENTO SPECIALE DELLE ESPOSIZIONI CANINE approvato dall’ENCI ed in vigore dal 1 gennaio 2009 così recita: Le esposizioni canine sono verifiche cinotecniche nelle quali i cani sono sottoposti all’esame e al giudizio della loro bellezza e conformazione esteriore, intese l’una e l’altra in relazione alla standard ufficiale della razza a cui appartengono. Dall’esame dei soggetti presentati derivano qualifiche relative al valore assoluto dei cani in rapporto alle caratteristiche della loro razza mentre dal confronto fra gli stessi derivano classifiche in rapporto al valore relativo fra loro dei soggetti partecipanti………. L’articolo qui sopra enuncia lo scopo dell’esposizione che deve essere un confronto tra i soggetti di vari proprietari e allevatori. Una leale e corretta competizione sarà infatti utile per darci il punto della situazione circa la qualità dei cani presenti ad una mostra. Va subito detto che è conveniente il cercare costantemente di apprendere circa la nostra razza al fine di crearci una nostra personale e specifica cultura, questo svilupperà il nostro senso critico ed anche ci permetterà di non accogliere sempre come ineccepibile la relazione del giudice, sarà importante per noi riconoscere le valutazioni corrette dalle non appropriate. Non Yorik e Yasmin, cani abbandonati divenuti “hearing dogs” Il RCI desidera ringraziare il Kennel Club per aver letto e approvato questo articolo e verificato la sua imparzialità ed accuratezza, e per aver concesso le foto dal suo archivio fotografico: www.dogimages.org.uk/. Flat coated presentato in modo “free stand”. 6 7 sempre i giudici sono specialisti di razza e la loro opinione può non essere completamente tecnica. Dobbiamo inoltre ricordare che il giudizio, anche se formulato da un giudice esperto della razza, è pur sempre soggettivo. Ciò può generare senza dubbio confusione in chi si avvicina per le prime volte agli show e difficilmente potrà comprendere come, ad esempio, in una doppia giornata di gare lo stesso cane sia stato giudicato con qualifica Molto Buono il sabato dal giudice A ed il giorno successivo sia un vincitore sotto il giudice B. In qualsiasi caso non sono mai giustificabili comportamenti maleducati da parte degli espositori nei confronti del giudice di turno, se riteniamo che le sue valutazioni sui nostri cani non sono state corrette dobbiamo limitarci a non sottoporre più in futuro i nostri soggetti ai suoi giudizi. E’ importante tener presente che l’esposizione dovrebbe supportare una doppia funzione, competizione e aggregazione. Infatti ci fornisce altresì la possibilità di condividere tanti momenti che a volte possono essere anche emozionanti con i nostri cani e di trascorrere una piacevole giornata con gli amici e gli altri competitori. mondo expo mondo expo E’ buona regola arrivare con un certo anticipo rispetto all’orario di inizio. Possiamo così avere tutto il tempo per trovare tranquillamente il posto migliore per piazzare le gabbie, sistemare i cani e dar loro da bere, ritirare i numeri e così via. Ricordiamoci che il nostro umore lo trasmettiamo ai nostri quadrupedi, se per qualsiasi motivo siamo innervositi loro ne risentiranno. Nel rispetto degli altri concorrenti, crearsi il proprio spazio. Le mostre possono svolgersi, a seconda delle stagioni, all’aperto e nella migliore delle situazioni su di un prato altrimenti in un grande spiazzo. Al chiuso, all’interno di fiere o padiglioni. In entrambi i casi dobbiamo sempre tener presente che sono situazioni moltro stressanti per i nostri cani, soprattutto per quelli che le affrontano per le prime volte. Munirsi di una gabbia è molto utile per il nostro cane che avrà così la possibilità di rilassarsi nelle lunghe attese prima e dopo la presentazione. Capita spesso di vedere persone che si intrattengono chiacchierando a lungo fra loro con i propri cani al guinzaglio senza rendersi conto di quanto sia difficile per questi ultimi sopportare una situazione tanto stressante, causa il baillamme della mostra. Un cane sovareccitato sarà impresentabile al momento di entrare nel ring, non dedicherà più nessuna attenzione al suo conduttore. Uno stanco, che ha subìto la situazione, invece probabilmente entrerà nel ring stremato e non si presenterà nella migliore condizione. Molto importante è studiare il terreno. Nella buona stagione, quando i ring sono all’aperto è buona abitudine ispezionare preventivamente il terreno, questo ci permetterà poi di evitare le buche ed avvallamenti e poter posizionare il cane su una superficie piatta evitando che finisca in una depressione soprattutto con l’anteriore. Nelle esposizioni al chiuso, che di solito si svolgono in aree espositive, è utile valutare eventuali strisce di moquette, tombini o cambi di terreno (per esempio passare da una striscia di moquette al cemento) che possono disturbare il cane. Golden presentato in modo “stacking”. Molto importante è una buona presentazione, lo scopo è quello di mostare al giudice il nostro cane nella condizione migliore, egli deve valutarne il tipo, le qualità ed anche il temperamento secondo i canoni di standard di razza. Indispensabile è conoscerne i pregi ed i difetti, cercheremo così di valorizzare i primi e di minimizzare gli altri. Per un buon giudice molto importante è il colpo d’occhio iniziale perciò entriamo nel ring e piazziamo immediatamente al meglio il nostro amico. Far sì che il giudice sia subito condizionato da una valutazione positiva del nostro soggetto è molto importante e può essere di buon aiuto nel proseguo. Esporre un cane non è così facile come può sembrare quando si osserva da bordo ring. Una buona presentazione non deve essere mai evidente o troppo invadente. Il cane deve mostrarsi in modo naturale, in attenzione verso il suo conduttore che non deve essere protagonista rubandogli la scena in modo che il giudice si possa focalizzare solo su di lui. Fare correre al meglio il cane richiede un buon addestramento preventivo. Il motivo per cui con il Labrador si preferisce il free stand è perché è un cane molto attivo, gioioso, ed è molto bello vederlo piazzato di fronte al suo conduttore mentre scodinzolando lo osserva con la sua espressione attenta. Il gudice farà ripetere a tutti i cani/conduttori lo stesso schema di presentazione pertanto sarà buona cosa capire ciò che desidera in modo di essere preparati a quello che ci verrà da lui richiesto. Si deve fare attenzione al proprio soggetto in particolar modo se maschio: è inaccettabile che possa ringhiare o abbaiare nel ring dove si dovrebbe valutare anche il temperamento. Un retriever deve essere sempre docile e privo di aggressività. Il fatto però di trovarsi in una situazione stressante in mezzo a tanti maschi certamente può influenzarlo perciò sarà nostro compito il rassicurarlo e rasserenarlo. Nel rispetto degli altri concorrenti, crearsi il proprio spazio. Non dobbiamo essere “timidi” mettendoci in seconda fila sottraendoci quindi all’attenzione del giudice ma neppure invadenti penalizzando così i nostri concorrenti. Quando si corre insieme insieme agli altri fare attenzione a non essere troppo vicini a chi ci precede ne pressati da chi ci segue. Quando arriva il nostro turno per il giudizio ci piazzeremo ad una certa distanza dal giudice, considerando il terreno, come detto prima. Aiutare se necessario a tenere tranquillo e docile il cane durante l’ispezione dei denti e del tronco. Quando ci sarà chiesto di muovere, il nostro amico dovrà correre il più elegantemente possibile, senza sforzo e abbastanza lontano dal conduttore così da poter essere osservato perfettamente ed in modo da essere assolutamente libero di scaricare tutta la sua potenza nell’azione. Un buon addestramento preventivo sarà molto utile in quanto ogni cane fornisce nel movimento il meglio di se stesso solo ad una determinata velocità che può essere completamente differente da soggetto a soggetto. Quando scegliete un cucciolo con il quale pensate di frequentare esposizioni in futuro ricordatevi che importante è anche il carattere. Alcuni sono di natura più “esibizionisti” ed amano esporsi. Dobbiamo inoltre sempre tener presente che è molto più facile smorzare l’eccitazione di un cane felice ed esuberante che dare tono e grinta ad uno moscio è per questo che anche l’addestramento al ring e la presentazione deve avere sempre dei collegamenti positivi. Cinzia Sgorbati l Labrador nella maggioranza dei paesi è presentato “free stand” cioè di fronte al conduttore, con il guinzaglio lento sul collo (mai lasciare il guinzaglio a terra, in Inghilterra è vietato ed è anche troppo teatrale da vedere), “stacking” quando il cane è tenuto in posizione generalmente con una mano sotto il mento ed una sotto la coda (vedi golden). 8 Mostra all’aperto, dove gli espositori e i cani trascorrono una bella giornata insieme. Con il marito Sergio alleva Labrador sotto l’affisso Dolphingham. E’ giudice per Prove di Lavoro Retriever. 9 Un soggetto entusiasta è molto più eye catching che un cane che si comporta perfettamente ma solo per dovere. Alla base di una buona presentazione c’è, come per il lavoro, un buon rapporto con il nostro amico. Se ha amore e rispetto per voi, fiducia e dedizione, vi guarderà sempre come se foste la cosa più importante al mondo e farà volentieri quello che gli chiederete di fare. mondo lavoro mondo lavoro Nel caso specifico poi, la pernice sarda, data la sua limitata diffusione in Sardegna, Corsica e Marocco, e la grande difficoltà di allevamento in cattività, può arrivare a costare in riserva anche 35 euro, ed è inoltre difficilmente reperibile nei numeri necessari per organizzare una gara con 30 cani. Premesso tutto questo, di necessità gli organizzatori hanno fatto virtù, proponendo al Club per la prima volta una gara all’inglese con solo CAC, cioè senza CACIT, titolo valido per il campionato internazionale, effettuata esclusivamente su quaglie. Data la maggiore diffusione della quaglia e il suo costo intorno a 2 euro a capo ciò avrebbe comportato molta più selvaggina sui campi di gara. Quando si è sparsa la voce di questa inedita novità tra i concorrenti sono sorte alcune perplessità e dubbi in relazione al fatto che: •la mancanza di CACIT avrebbe potuto attirare un minor numero di partecipanti; •l’utilizzo di quaglie in un terreno così difficile ed aspro, unito alle ridotte dimensioni del volatile, avrebbe aumentato in generale le difficoltà e avrebbe potuto indurre qualche cane a stringere la preda, con rischio di eliminazione. “c’è sempre una prima volta” GARA ALL’INGLESE su quaglie di Martino Salvo Tre giorni di gara alla francese e all’inglese, il 6-7-8 dicembre 2008 in Sardegna, nella bellissima località di Aggius (SS), meta prediletta nel passato dal poeta e scrittore D’Annunzio. E’ il secondo anno che gli amici Nando Langiu e Massimo Balata ospitano circa 30 team cane-conduttore, sui terreni aspri ed affascinanti dell’azienda agrituristico venatoria “Il Muto di Gallura”. Continuiamo il nostro percorso nel mondo delle gare di caccia per retriever, affrontando un tema caldo: quello dell’elevato costo della selvaggina e dei suoi riflessi sull’organizzazione delle gare all’inglese. Un buon field trial in walk up necessita di un’abbondante numero di capi presenti nel campo perché una sufficiente parte di essi venga scovata dai cani da cerca (springer spaniel normalmente) mentre la linea di fucili e concorrenti avanza. La restante parte volerà via o non verrà trovata. Dall’altra parte però l’organizzazione deve fare in modo di contenere i costi di iscrizione alle gare. E’ evidente che le due esigenze contrastano tra loro, creando non pochi problemi. Parleremo quindi di una nuova esperienza fatta in occasione della gara in Sardegna, svoltasi durante il ponte dell’Immacolata (6-8 dcembre 2008), che ad unanime parere sembra aver dato buoni risultati. Se vuoi avere maggiori informazioni su come si svolgono le gare per retriever, leggi il numero uno del retriever magazine che puoi trovare all’indirizzo: www.retriever-magazine.it Per la legge regionale sarda, non si possono introdurre nel territorio specie non autoctone, per cui nelle gare con “penna” possono essere utilizzate solo pernici sarde (Alectoris barbara), quaglie, anatre. Esclusa la possibilità di utilizzare fagiani, la scelta è caduta sulle prime due specie: nelle tre gare alla francese sono state usate le pernici, in quelle all’inglese le quaglie. E’ da tempo che tra i concorrenti si accusa il peso sempre in crescita dei costi di partecipazione alle gare. Questi ultimi sono composti dai costi vivi di organizzazione della gara (viaggio-vitto alloggio-diaria dei giudici spessissimo stranieri, selvaggina) ed i costi di viaggio e soggiorno dei concorrenti. Poiché mediamente in riserva un fagiano o starna abbattuto può costare anche 20-27 euro, questo comporta, oltretutto, che il numero di riporti su cui poter giudicare i cani sia ridotto spesso a due (tranne per i pochi cani che accedono alla finale). Non potendo quindi ridurre significativamente i costi di iscrizione (intorno a 75 euro a cane per giorno di gara) ma volendo quantomeno incrementare la disponibilità di selvaggina per rendere le gare meno restrittive, si stanno cercando strade alternative a quelle abituali. 10 la possibilità di effettuare un elevato numero di riporti (anche 7-8) cosa che non sarebbe mai accaduta in una gara con CACIT (per motivi di ristrettezza di selvaggina). I giudici Franco Abati e Moira Frank Abbiamo allora chiesto ai due giudici di gara, Franco Abati e Moira Frank, le loro impressioni su questa inedita gara all’inglese: Qual’è stata la tua impressione generale sulla gara?: Moira Frank: “Credo sia stata una gara molto bella e difficile, sia in relazione alla minore dimensione della quaglia sia al terreno molto aspro. Questo field trial ha sicuramente messo in evidenza i cani con maggiore esperienza e maggiore controllo, essendo spesso richiesto loro di cercare in una zona molto ristretta, quando la tentazione di allargarsi era molto forte. Ricordo in particolare l’ultimo giorno di gara in cui i due cani finalisti non sono riusciti a trovare l’ultima quaglia, che poi è stata trovata da noi giudici, dando loro eye wipe (n.d.r penalizzaIl gruppo di concorrenti e lo spaniel utilizzato per il walk up zione per non aver trovato una quaglia che poteva essere trovata). Ciò ha Normalmente infatti sia a caccia che in addestramento messo in evidenza la difficoltà del terreno. Nel si utilizzano i fagiani che hanno dimensioni ben più complesso un’esperienza molto positiva, che penso grandi, ed i cani sono abituati a scovarli e riportarli sia più adatta a cani che vanno anche a caccia e correttamente. Nonostante tutto invece ben 11 parte- quindi hanno maggiore esperienza venatoria.” cipanti hanno deciso di cimentarsi, portando a casa Franco Abati: “Esperienza valida sotto tutti i punti di un’esperienza molto positiva. vista, da rifare anche migliorando. E’ stata la prima volta con selvaggina molto abbondante” Quello che si è potuto infatti apprezzare è che la mancanza di CACIT ha ridotto la partecipazione a quei Come si sono comportati i retrievers con questa cani che magari hanno ancora bisogno di fare espe- insolita selvaggina? rienza in questo tipo di gara così selettiva, dando loro Moira Frank: “Direi molto bene considerando che con 11 mondo lavoro mondo lavoro le distanze e gli ostacoli del terreno che si opponevano (n.d.r. muretti a secco e folta vegetazione mediterranea) i riporti sarebbero stati molto difficili anche con i fagiani. Sicuramente in questa gara i cani dovevano avere un impeccabile marking, molte qualità naturali, molta esperienza e molto addestramento. Era inoltre richiesta molta attenzione ai conduttori nel marcare questi uccelli così piccoli che cadevano in una foltissima vegetazione, per poter aiutare i loro cani. Nessun di loro ha stretto la preda, allontanando quindi i dubbi a riguardo.” Relazione sul Retriever Championship CHAMPIONSHIP anche con le piccole quaglie i retriever hanno dimostrato di possedere una bocca morbida, indispensabile in un cane da riporto Franco Abati: “La quaglia è un volatile che non va bene nel folto. Non è adatta per una giornata piovosa, perché non volerebbe, quindi le gare su quaglie sono a rischio di condizioni meteo sfavorevoli. Per fortuna abbiamo avuto bel tempo per tre giorni, quindi è andato tutto bene” I concorrenti attendono il loro turno durante un walk up Come abbiamo potuto apprezzare anche i giudici hanno espresso un parere sostanzialmente positivo sull’utilizzo delle quaglie in gara all’inglese. Ma oltre all’aspetto più prettamente venatorio, non è da escludere l’importanza che una gara senza CACIT comporta, risultando in effetti quasi propedeutica alle gare con CACIT. Franco Abati: “I retrievers si sono comportati molto bene. La paura che stringessero si è rivelata infondata. Credo che lo stringere la selvaggina sia un problema di attitudine del cane piuttosto che di dimensioni della preda. Se il cane tende a stringere lo fa con qualsiasi selvaggina. Nessun cane infatti è stato eliminato per “bocca dura”. I cani devono avere molto naso In altri paesi come la per scovare la quaglia, e non solo per Francia, dove peraltro una questione di dimensioni. un labrador in corsa verso il suo esistono due diversi titoli Vorrei fare anche un complimento agli conduttore, impegnato nel riporto di Campione di Lavoro spaniels di Carlo Guggia che hanno della quaglia “alla Francese” e “all’Infatto veramente un buon lavoro e hanno consentito di effettuare tre belle prove in walk up glese”, questa soluzione è già da tempo adottata e ha permesso a molti concorrenti e cani di “farsi le ossa” (n.d.r. vedi retriever magazine nr. 1)”. prima di competere con i mostri sacri del panorama Come si è comportata la quaglia nel campo di internazionale nelle gare con CACIT: stesse regole e difficoltà ma con maggiori possibilità di riuscita per i gara? Moira Frank: “Non ho riscontrato particolari problemi. team meno esperti. Credo che in una prossima gara sia preferibile però avere quaglie e altre specie per poter testare i cani in I risultati della gara possono essere consultati nel sito del RCI. situazioni diverse” 12 sotto la neve in Scozia di Phil Wagland - traduzione di Alessandra Franchi Un tempo veramente invernale con le Lammermuir Hills coperte di neve ha reso memorabile questo Retriever Championship. Il gentile invito del Duca di Northumberland e dei signori Landon, Young e Wallace con l’aiuto di Eskdale Shooting Services ha regalato all’ IGL tre superbi giorni di gara. I cani qualificati erano 48, ma il campione dello scorso anno e altri tre cani, incluso uno dei due Golden Retriever, sono stati impossibilitati a partecipare. Il numero dei Labrador neri era naturalmente predominante, ma in catalogo c’erano anche 8 Labrador gialli. Il primo Labrador chocolate mai qualificato per il Championship, Pintail Hector of Styleside era condotto da Ged Leeson. C’era anche il primo concorrente straniero mai qualificato a un Championship a rendere ancora più particolare questo evento, l’austriaco Kurt Becksteiner con il suo Golden Retriever, Int F.T.Ch Bell Octave Apollo. In gara anche un gallese, un irlandese e tre scozzesi. L’appuntamento era per il 1° dicembre al Burncastle Estate, il cui guardiacaccia (keeper), Colin Adamson, aveva lavorato sodo per preparare i terreni. Il tempo era bello e freddo con una leggera spolverata di neve sui fianchi della vallata di Earnscleugh Water. La linea dei cani si allungava sul ripido fianco ovest della valle, con il pubblico che guardava assiepato sul fianco est. Bill Ferguson dalla Scozia e il gallese Mark Bettinson giudicavano sulla parte bassa del pendio, sulla destra, mentre l’inglese Nigel Rowson e l’irlandese Dermot Donnelly erano i giudici di sinistra, sull’alto del pendio I primi riporti sono avvenuti sull’alto con Billy Steel Sr all’opera con F.T.Ch. Leadburn Viceroy. Poi Phil Highfield ha il suo riporto marcato con Levenghyl Bee of Featherfly, che ha portato a termine un eyewipe inoltrandosi un poco nelle felci per recuperare un ferito. I concorrenti si avviano verso i terreni di gara a Burncastle il primo giorno 13 Con l’avanzare del walk-up si sono verificati alcuni riporti verso il basso della collina, oltre una recinzione e su una riva scoscesa verso il fiume. Abbiamo trovato un buon numero di fagiani, più qualche coniglio, delle mondo lavoro mondo lavoro beccacce e delle pernici. Più avanti un campo di colza si snodava su un pendio più delicato, bordato da una doppia recinzione che fungeva da buon contenimento per la selvaggina. Dal momento che non c’era filo spinato e che la visibilità era buona i giudici sono stati in grado di inviare i cani per riporti incrociati da una parte all’altra della linea. Retriever “Apollo” condotto da Kurt Becksteiner. I cani sulla sinistra sono inviati indietro attraverso la valle, per riporti sull’erba corta coperta da uno strato di neve. Alla fine della giornata abbiamo finito il primo giro di riporti, e appena iniziato il secondo round. I 44 concorrenti si sono ridotti a 28, 2 sono usciti per unsteadiness, 9 per aver ricevuto un eyewipe, 5 per lavoro di non ottimo livello. Il secondo giorno, martedì, il cielo era nuvoloso ed era nevicato nella notte. Il punto di incontro era la zona Tollishead della tenuta Faccombe Estate, il cui keeper è Gary Wright. Un gran numero di spettatori ci guardava dal Kelphope Burn e il walkup è partito tra l’erba alta sul lato ovest della vallata. F.T.Ch Anson Anne of Denbank di Dick Sorley ha dato un bell’ eyewipe su un ferito. Un altro maschio giallo, Noiroche Aperitif di Keith Broomfield ha fatto un ottimo lavoro su una beccaccia ferita vicino ad un gruppo di pini. Quando ci siamo avvicinati ad un campo di cavoli da foraggio (kale) recintato è arrivata sulla linea Tess Lawrence, e le è stato subito richiesto di inviare il cane su un coniglio già abbattuto, e F.T.Ch.Levenghyl Cranefly lo ha recuperato all’’estremità del campo. F.T.Ch. Claravale Tide of Garronpoint di Richard Hink’s ha portato poi a termine un eyewipe e Eddy Finn ha eliminato due cani con il suo Labrador di 8 anni Lochmuir Shannon of Tirgarve. Subito dopo una beccaccia caduta in lontananza tra i cavoli ha messo fuori tre cani ed è stato raccolto dai giudici. Una fagiana è poi stata colpita ed è andata a cadere in avanti, molto lontano, e il riporto eseguito da F.T.Ch. Hillus Clyde di Billy Steel ha scatenato un applauso. “Cloud” di Sandra Halstead ha poi impiegato tempo a trovare tra i cavoli, e subito dopo Kurt Becksteiner è uscito di gara quando il suo “Apollo” ha riportato l’ uccello sbagliato tra due capi abbattuti vicini. Levenghyl Isle of Aaran di Philippa Williams ha riportato rapidamente l’altro. Questo è stato l’ultimo riporto del secondo giro. Alla fine del secondo giro, dei 28 cani 4 hanno avuto eyewipe da altri cani, 3 dai giudici, 1 ha preso il capo sbagliato, e 5 sono stati scartati per lavoro non di ottimo livello. Sono così rimasti in gara 15 cani per un terzo giro da due riporti ciascuno. Nevicava, e questa parte della gara si è presentata ricca di colpi di scena. Subito “Anne” di Dick Sorley ha marcato male lungo la linea e ha ricevuto eyewipe da F.T.Ch. Tripalong Toby of Fordleymoor di Mike Jenning. Immediatamente dopo però Toby esce come first dog down su un ferito. F.T.Ch. Waterford Easter di Jayne Sfortunatamente il suo successivo riporto è stato un maschio appena ferito che, mentre “Easter” cacciava nei cavoli, è scappato nel campo successivo attraversando il sentiero. Subito dopo è toccato a “Viceroy” di Billy Steel Sr che dopo una caccia nel campo adiacente ha riportato il ferito guadagnando un credito significativo nei carnet dei giudici. Rapidamente la gara ha poi perso altri quattro cani. “Tide” di Richard Hink che ha abboccato dopo esser stato richiamato. Poi “Scout” di Julie White è stato first dog down su un ferito e “Just William”, il maschio giallo di Lynn Mitchell, non è rimasto ben sotto controllo quando è stato inviato come second dog down. Poi di seguito il veloce maschio giallo di John Douglas ha preso eyewipe su un picchio, riportato velocemente da “Aperitif” di Keith Broomfield. Altri cani sono riusciti a passare il turno: sono stati abbattuti parecchi conigli, rimasti sui sentieri innevati. Questi sono stati riportati da “Clyde” di Mrs Reid, condotto da Billy Steel Jr, Craighorn Abby di Noel Bayley, da “Silvercloud” di Sandra Halstead. Abbiamo poi finito questo turno con alcuni fagiani, di cui due per “Cranefly” di Sandra Halstead. C’è stata ancora azione, quando due fagiani sono stati abbattuti oltre un muro di recinzione. Il primo era un ferito che ha posto termine alle speranze di F.T.Ch. Eastdale Guss di Alan Schofield. Dopo qualche momento il secondo è stato riportato da “Silvercloud” di Sandra Halstead, a 2 anni il più giovane in catalogo. La valle di Kelphope Burn scelta per il walk-up del secondo giorno. Alcuni cani hanno affrontato la recinzione con più confidenza di altri. Nel seguito hanno dato eyewipe i labrador condotti da Richard King, Polly Dunckley, Vicky Bruton e John Halstead Jr. I Labrador gialli degli scozzesi Dick Sorley e John Douglas hanno colpito per la loro andatura e per lo stile. Abbiamo poi fatto pranzo alla fine del campo di colza. Poi nel pomeriggio la gara è ripresa con un drive, con la selvaggina, sospinta dai boschi di Lylestone Hill, che risultava difficile da colpire mentre volava giù verso la valle. Per la battuta (drive) i cani con i numeri più alti sono stati allineati sui due versanti di una valle laterale. Sul lato destro della linea abbiamo avuto alcuni riporti in salita controvento nella brughiera. Qui hanno dato eywipe il cane di Sandra Halstead F.T.Ch. Levenghyl Silvercloud of Drakeshead e l’austriaco Golden M Bettinson (giudice) guarda J Halstead jr mentre con FTCh Dargdaffin Fliss of Snowdell dà eyewipe al cane di Keith Bradford accanto a lui. Kurt Becksteiner con Bell Octeve Apollo (primo concorrente estero al Championship) I giudici confrontano i loro appunti Era difficile camminare tra i cavoli alti e coperti di neve e i cani hanno avuto bisogno di marcare perfettamente perché c’era poca emanazione. 14 Coley ha continuato il buon lavoro fatto in precedenza con un classico blind su una beccaccia ferita infilatosi nelle felci, sulla collina. 15 Un altro capo è poi stato abbattuto dietro la linea, e il maschio nero di Philippa Williams “Aran” ha faticato a ritrovarlo tra i cavoli alti. In questo terzo turno sono così usciti 9 cani, 3 per eyewipe, 3 per first dog down, 2 per aver impiegato troppo tempo ad abboccare e uno per poco controllo. Così sono rimasti solo più 6 cani per la finale. mondo lavoro mondo lavoro marcata molto bene da “Viceroy”, una buona partenza per Billy Steel Sr. Il riporto successivo era un maschio ferito. “Aperitif”, l’unico maschio giallo rimasto in gara, che aveva ben impressionato per due giorni, questa volta è andato lungo sul marcato, poi è stato non pronto al fischio e la gara di Keith Broomfiled è giunta alla fine. “Cranefly”, inviato come second dog down, è stato tenuto da Tess Lawrence nella zona di caduta, ma l’emanazione non era molta e quando ha alzato la testa per chiedere aiuto per un paio di volte è stata richiamato. E’ stata quindi la volta di Noel Bayley, con “Abby” che cacciava con decisione per prendere il ferito poco lontano, nella vegetazione serrata. Un eyewipe a questo punto della gara è sempre un bonus, e così sono rimasti solo più in quattro cani. Il Presidente di IGL Richard Parker ha ringraziato profusamente lo sponsor Skinners, i proprietari dei terreni e i keeper, i fucili, e il Segretario Philip Wainwright e i suoi aiutanti. Tutti coloro che erano alla manifestazione concordano che questo è stato un Championship memorabile per il meraviglioso panorama innevato, l’organizzazione esemplare, e per alcune novità tra i concorrenti. I premi sono stati gentilmente consegnati da Earl Percy a nome dei proprietari dei terreni. Mentre veniva annunciato il vincitore i suoi tifosi cantavano dolcemente “No-el, No-el, è il re dell’ IGL” sulla musica della nota canzone di Natale. Walkup nei kale coperti di neve. Con il giudice Nigel Rowson S Halstead e K Becksteiner Nella notte prima della finale è caduta altra neve e si è dovuto fare molta attenzione sulle stradine innevate che portavano a Burncastle. Tre dei sei conduttori avevano già vinto un Championship: Sandra Halstead, Billy Steel Jr e Tess Lawrence, che difendeva il titolo dell’anno scorso. Degli altri, Billy Steel Sr era stato in una finale. Gli altri concorrenti erano Noel Bailey e Keith Broomfield dall’ Hampshire. Siamo partiti con un walkup nella colza, più innevata e gelata che il primo giorno. Una fagiana abbattuta a metà della linea è stata I quattro giudici. Da sinistra:Nigel Rowson (Inghilterra), Bill Ferguson (Scozia), Dermot Donnelly (Irlanda), Mark Bettinson (Galles) beccacce, e il quarto un fagiano. I quattro cani hanno tutti avuto 8 riporti e il Championship è finito. Come sempre i giudici hanno cercato di individuare i cani migliori per trovare la selvaggina, che dimostrano marking preciso, che si lasciano condurre quando necessario, ma che dimostrano anche buon naso e capacità di cacciare. Alcuni si sono messi in evidenza per riporti più lunghi e più duri, hanno recuperato feriti, o dato eyewipe dove altri cani non avevano avuto successo. Il cane che è stato più costante è stato il labrador nero di tre anni “Craighorn Abby”, allevato in Scozia e figlio del campione dello scorso anno Willowich Ruff. Abby è condotto dal suo proprietario, Noel Bayley dal Cheshire. I quattro concorrenti in finale al terzo giorno I successivi due capi sono stati abbattuti simultaneamente. “Clyde” non ha avuto bisogno di aiuto da Billy Steel Jr, mentre Sandra Halstead ha dovuto condurre un po’ per recuperare il secondo. Poi un fagiano è stato colpito sulla destra, lontano. “Viceroy”, di tre anni, è stato condotto sul punto da Billy Steel Sr e ha riportato con successo. “Abby” e “Silvercloud” hanno completate entrambi il turno con fagiani marcati nei cavoli. Nel frattempo una beccaccia era stata abbattuta lontano, sulla destra. Billy Steel Jr ha quindi condotto “Clyde” aldilà della siepe sulla destra e poi oltre la cima della collina su una riva ripida di fronte al fiume. Laggiù il cane ha trovato fuori vista, completando un eccellente riporto. Dopo sette riporti per tutti e quattro i cani i giudici hanno esaminato i loro appunti e hanno chiesto un drive (battuta). Questo è una pratica comune, perché i Field Trial Champion devono essere steady e silenziosi sia nei drive che nelle tradizionali gare in walk up. Phil Wagland Sono un insegnante in pensione di 70 anni, ho working Golden Retriever da 35 anni. Sono un giudice in panel A e sono il segretario di due Retriever Club. Il RCI ringrazia l’autore Phil Wagland e la rivista SHOOTING TIMES per aver concesso la pubblicazione di questo articolo. Gli 8 fucili si sono allineati sul pendio, a grande distanza dal pubblico, mentre i battitori spingevano la selvaggina da Trow Hill. Rapidamente sono stati abbattuti capi a sufficienza. Alla fine, tre cani hanno riportato delle 16 17 Il vincitore Nigel Bayley con Craighorn Abby, che è diventato Campione vincendo il Championship IGL 2008. Hanno detto: Mark Bettinson (giudice) “E’ stato entusiasmante e interessante giudicare il Championship su questi terreni fantastici.” Chris Brain (per la prima volta concorrente) “Una esperienza fantastica, mi auguro di far meglio la prossima volta.” Kurt Becksteiner (dall’Austria) “E’ stato per me un privilegio essere il primo straniero a qualificarsi. Sorpredentemente non ero nervoso, nonostante queste gare siano più stressanti che pilotare un aeroplano.” Kevin Jackson (spettatore) “Tutto è stato fantastico, e alla fine abbiamo visto i cani migliori.” Noel Bayley (vincitore) “Il cane è andato bene quest’anno, e io ora sono felicissimo.” Risultati: 1) Craighorn Abby (nata il 25/05/05), labrador femmina che con questa vittoria diventa FTCh 2) FTCh Leadburn Viceroy, labrador maschio, prop e cond Billy Steel Senior 3) FTCh Levenghyl Silvercloud of Drakeshead, labrador femmina, prop e cond Sandra Halstead 4) FTCh Hillus Clyde, labrador maschio, prop Mrs A Reid, cond Billy Steel Junior salute & benessere salute & benessere del corpo, vengono comunemente intercalati tra i circoli. C‘é poi un uso un po’ particolare delle bende, delle magliette e delle attrezzature (guinzagli, collari, pettorine, bacchette, etc.) impiegati in modo coordinato tra loro negli esercizi per il miglioramento dell’autostima e per la riorganizzazione della postura corporea. Per l’osservatore casuale, il tutto potrebbe apparire come un metodo di educazione o addestramento tradizionale, perché spesso si utilizzano collari, guinzagli e pettorine. migliorare il benessere mentale, emotivo e fisico degli animali. TELLINGTON TTOUCH Ma la differenza sta nel modo con cui si dà la possibilità di apprendere; queste tecniche incoraggiano e inducono l’animale a concentrarsi e riflettere per se stesso, in modi spesso non visti dall’addestramento tradizionale. Nulla dunque a che vedere con i sistemi basati sul condizionamento, anche operante, né con gli altri sistemi classici di apprendimento. ® di Fabio Nicodemi E’ passato qualche anno da allora ….e sono contentissimo di confermarvi che ciò che ho avuto allora modo soltanto di intuire, oggi, con un po di pratica e dopo essermi calato nel metodo, è veramente qualcosa di straordinario e di utile per il miglioramento del benessere psico-fisico dei nostri compagni animali. “Mente & corpo, dunque !” Ecco, finalmente, ciò che avrei potuto imparare e condividere con i miei cani. Nel suo senso più profondo, come dicevo all’inizio, oggi sono fortemente convinto che questo metodo abbia avuto non poca parte in “noi” nell’aver aumentato la comprensione reciproca e la comunicazione tra me ed i miei cani ed aver dato così una risposta esaustiva alle domande che mi ponevo. Tellington TTouch (in breve TTOUCH) è un metodo di insegnamento per gli animali che integra “lavoro sul corpo” ed “esercizi a terra” per contribuire a migliorare il coordinamento, l’equilibrio, le capacità mentali, l’attenzione, la comunicazione, la comprensione e il rispetto fra gli animali e i loro proprietari. TTOUCH è dunque un insieme di tecniche molto dolci, adatte a tutti gli animali, sia giovani che anziani. La base è costituita da un insieme di specifici “tocchi” circolari (touches) effettuati con le dita o con le mani su tutte le zone del corpo. Spesso questi tocchi vengono scambiati per carezze o per massaggi ma, a differenza di quest’ultimi, lavoriamo in superficie e l’effetto che ne deriva è generalmente più durevole. Altri movimenti, come sollevare delicatamente e rilasciare varie parti 18 Sappiamo dalla scienza che noi umani tratteniamo i problemi emotivi nei recettori cellulari lungo tutto il nostro corpo. E, sempre dalla scienza, sappiamo che anche per gli animali è lo stesso ! TTOUCH riconosce che la postura influenza le emozioni ed il comportamento e, dunque, modificando la postura per rilasciare gli schemi di tensione appresi all’interno del corpo, i nostri animali posso diventare più aperti al cambiamento; questo è il motivo per cui i comportamenti indesiderati diminuiscono o, spesso, scompaiono completamente. Da quando, un po’ di tempo fa, ho lasciato da parte l’impegno attivo nelle prove di lavoro e delle esposizioni, mi sono indirizzato nel cercare una risposta ad un paio di domande che diventavano sempre più forti dentro di me: come mai la relazione fra me ed i miei cani era diventata nel tempo così importante ed indispensabile? Cosa avrei potuto fare per accompagnare al meglio possibile la seconda fase delle nostre vite insieme? Mentre cercavo una qualche soluzione a questi pensieri….fra i vari seminari sui cani cui mi imbattei all’epoca, uno mi rimase particolarmente impresso…. era quello in cui, attraverso un mix di tocchi sul corpo dei cani presenti (tra i quali i miei !) e di un uso nuovo della conduzione con più guinzagli abbinati a percorsi che mi sembravano composti solo di banali ostacoli e di superfici da attraversare appena un po più insolite del normale, ho realizzato che un sacco di quei cani, i cui padroni raccontavano essere giunti con i più svariati comportamenti poco graditi o con qualche impiccio fisico, sembravano incredibilmente cambiati nell’arco dei due giorni che eravamo stati insieme. contatto, con una pressione sufficiente solo a spostare la pelle anziché i muscoli. A differenza di massaggio, che ha efficacia sul sistema muscolare, l’intento del TTOUCH è infatti quello di svegliare le cellule ed attivare le terminazioni nervose presenti appena sotto la superficie della pelle per fornire un collegamento col sistema nervoso centrale; ottenere questa connessione significa fornire la possibilità di riorganizzare i modelli di comportamento precedentemente appresi e dare l’opportunità di migliorare il benessere generale o quello specifico, ad esempio in risposta al dolore, nonché ad influenzare il miglioramento dell’apprendimento ed il rapporto tra gli animali e, tra questi e gli uomini. Credo che questo metodo abbia la non indifferente particolarità di poter essere utilizzato, al tempo stesso, sia come un metodo di educazione propriamente auto consistente, sia come sostegno ad altri metodi di educazione ed addestramento rivolto ai cani, nonché in affiancamento allattività del veterinario e delle terapie mediche e riabilitative eventualmente prescritte a fronte di patologie specifiche. Ed è per questo che lo vedo abbinabile, in generale, anche ai vari usi funzionali delle nostre razze retriever. Le tecniche, che hanno molti principi in comune con il Metodo Feldenkrais ® per le persone, sono state inizialmente sviluppate da Linda TellingtonJones nell’uso con i cavalli e, dopo aver trovato grande successo, sono state adattate per lavorare anche con gli animali da compagnia. Nei tocchi si esercita una pressione molto leggera delle dita o delle mani, in diverse posizioni e combinazioni di 19 Gli usi del TTOUCH sono molteplici; viene utilizzato dai proprietari per risolvere problemi di comportamento, come aggressività, abbaio eccessivo, masticazione, vomito, riluttanza a viaggiare in auto, paura dei rumori forti, resistenza alla socializzazione con le persone, con i propri simili e con altri animali, eccessiva timidezza, eccitabilità, mancanza di equilibrio, saltare verso le persone, tirare al guinzaglio, iperattività, nervosismo, rigidità articolare, andatura irregolare, scarso rendimento, mancanza di concentrazione e di fiducia, gelosia, ansia da separazione, antipatia al contatto (veterinario, tolettatore, difesa del proprio corpo a causa di lesioni). TTOUCH non è pensato per essere usato come sostituto delle cure veterinarie, ma i veterinari stessi ed i proprietari possono utilizzare queste tecniche per calmare gli animali e aiutarli a far fronte alle sollecitazioni di dolore o di shock. E’ impiegato anche per facilitare la ripresa post-operatoria e come coadiuvante nelle cure riabilitative successive a malattie. persone & retriever salute & benessere Alcuni operatori e volontari lo utilizzano in canili e rifugi per aiutare gli animali a mantenersi sani e ad abbassare i livelli di stress sia durante la permanenza che durante il processo di adozione. Allevatori, addestratori ed educatori possono utilizzarlo fin sui cuccioli, per aumentare la consapevolezza del corpo, accrescere fiducia ed autostima e predisporli ad uno stato di attenzione utile per apprendere più efficacemente. Può essere di ausilio sia nel contenere caratteri esuberanti che a far uscire dal proprio guscio caratteri particolarmente timorosi e diffidenti. Per qualsiasi motivo od in qualunque contesto intendano essere applicate, queste tecniche sono davvero semplici da imparare; possono essere svolte da tutti poiché, per poter essere applicate, non necessitano di alcuna conoscenza dei principi di anatomia e fisiologia animale. Insomma in tutte le situazioni dove, attraverso il TTOUCH, i nostri cani imparano ad agire, piuttosto che semplicemente a re-agire, al di là dell’istinto. O, più semplicemente, essi….”imparano” ad “imparare”! Se il Tellington TTOUCH vi ha incuriosito potete consultare il sito ufficiale italiano www.tteam.it, per essere aggiornati su corsi e sulle altre iniziative, per trovare un insegnante abilitato vicino a voi od anche solo per ottenere ulteriori informazioni. Fabio Nicodemi Handler sia di esposizione che di prova possono impiegarlo proficuamente oltreché per contenere i livelli di stress pre e post gara, come coadiuvante nel training preparatorio e defatigante, oppure come valido sistema per aumentare, precisione, ascolto, abilità nell’azione, “steadiness” e “will to please” ricercati nelle competizioni. Sono convinto che anche i nostri retriever possano beneficiare enormemente dell’impiego del TTOUCH in tutte quelle situazioni in cui si voglia indurre un cambiamento, qualsiasi e per qualunque motivo esso sia, fosse anche solo per un innalzamento del livello di benessere generale dei nostri cani. vive a Roma, in compagnia dei suoi tre labrador e di una gatta. Socio del RCI ha frequentato, assieme ai suoi cani, il mondo delle esposizioni e del lavoro e si è sempre più interessato alle problematiche di relazione uomo-animale e di inserimento del cane nel contesto sociale. Ha iniziato a praticare il Tellingon TTouch nel 2004 ed è ora, nell’ambito del programma di formazione triennale del metodo, Practitioner in Training autorizzato del metodo stesso. DEBBY KAY e il labrador funzionale di Patty Fellows Nella primavera del 2007 alcuni soci del RCI sono stati invitati alla “Spring Specialty”- oggi il più grande evento Labrador del mondo - da soci del Labrador Retriever Club of the Potomac (“LRCP”), un club di razza regionale che copre gli stati sulla costa est degli Stati Uniti. Gli ospiti italiani sono tornati entusiasti della visita, e hanno raccontato agli amici della atmosfera amichevole, dell’eccellente organizzazione, delle molte novità e, ultimo ma non ultimo, dei magnifici cani. Così, progettando il mio viaggio in Maryland per l’estate successiva, mi sono fatta dare qualche contatto per il LRCP, sperando di comprendere meglio la Spring Specialty e conoscere le persone coinvolte. Dal 1970 l’evento è cresciuto fino ad accogliere più di 1000 espositori da Stati Uniti, Europa e Asia. E’ un evento che dura tre giorni e include esposizione, obedience, traccia, conferenze, una sfilata di Labrador Rescue e altro ancora. Ho chiamato l’allevatrice Debby Kay, una dei fondatori di LRCP, che vive a Harper’s Ferry nel West Virginia. Debby ha accettato di ospitarmi una domenica mattina per parlare del loro club e delle tendenze nel mondo d’esposizione oggi negli Stati Uniti. grande terreno circondato da fitti boschi. La fattoria è stata ristrutturata per ospitare i loro cani al piano terra, con adiacente un grande box esterno. Al primo piano Debby mi fa vedere la sua enorme biblioteca, con rari volumi storici, libri di testo su comportamento e apprendimento canino, una collezione di ‘breed manuals’ che provengono da tutto il mondo e alcuni libri ‘speciali’ con le dediche da donne che Debby considera i suoi mentori, come le allevatrici inglesi Mary RoslinWilliams e Susan Scales, e l’allevatrice americana Helen Warwick. Mi fa anche vedere la sua collezione di libri italiani sui Labrador, comprati quando ha visitato l’Italia molti anni fa per addestrare cani da fiuto per la sicurezza aeroportuale. Harpers Ferry è una città storica situata ai piedi dei Monti Appalachi, alla confluenza dei fiumi Potomac a Shenandoah, nella regione in cui si incontrano West Virginia, Virginia e Maryland. E’ stata una città importante durante la Guerra Civile Americana e oggi richiama visite per i suoi musei, la possibilità di trekking panoramici e di rafting sulle rapide del Potomac. Al piano terreno c’è anche l’ufficio di Debby, pieno di foto e di trofei e altri ricordi dei suoi Labrador. Samuel ci fa fare un giro nell’interrato, dove produce e conserva il suo vino. Nella fattoria Samuel coltiva anche molte vigne, e importa succo di uva da molte parti del mondo per poter produrre differenti vini, con i quali ha vinto parecchi premi. Apriamo una bottiglia di Barolo del 2004 e di un delizioso Merlot. La sua cantina è ben provvista e decorata in modo molto spiritoso (c’è anche un ritratto di Labrador chiamato “Barkus - il Dio del Debby e suo marito Samuel Cochran vivono in una antica fattoria fuori città, vicino al Potomac, con un 20 21 persone & retriever vino”, allegra parafrasi tra ‘Bark –abbaiare’, e ‘Bacchus’ divinità romana del vino). Debby ci offre da gustare insieme al vino alcuni dei suoi formaggi di capra. Infatti lei alleva non soltanto cani ma anche delle capre alpine americane e delle belle galline “heirloom” (di linee di sangue tradizionali). Con vino e formaggi in mano, torniamo allo studio di Debby, dove incomincia a raccontarci le sfide che gli allevatori americani devono affrontare oggi. persone & retriever “Mentre la maggior parte dei Labrador oggi possiede ancora qualità naturali come il desiderio di riportare, la capacità di memorizzare il punto di caduta e un buon naso, molti si arrendono quando le condizioni divengono pesanti. La voglia di lavorare in ogni condizione è una delle caratteristiche della razza, e uno dei motivi per cui gli inglesi si portarono a casa il cane di St. John dalla Terranova.” “E così per la morfologia, i Labrador di successo dei nostri giorni dovrebbero presentare i tratti che caratterizzano la razza: testa, coda e mantello corretti, come descritti nello standard redatto dai fondatori della razza un secolo fa. Un Labrador dovrebbe aver l’aspetto di un Labrador. Perché dovrei cercare di migliorare o cambiare uno standard che è stato scritto in modo da riflettere le funzioni per le quali la razza è stata inventata?” Chilbrook Morgan con i suoi cuccioli (di Ross Stanfield) Debby ha tenuto molti seminari per giudici ed allevatori negli Stati Uniti per illustrare in modo approfondito che cosa significa morfologia per un Labrador funzionale. Insiste in modo particolare sull’importanza di una mantello corretto, caratteristica che oggi sembra a rischio nei soggetti presentati sul ring. Ricorda che il “cane d’acqua di St. John” che è all’origine della razza è descritto con tre tipi di mantello: 1) un mantello lungo e ondulato, che ritroviamo oggi nei Terranova, 2) un mantello “spezzato” con uno strato esterno che si piega verso l’interno, presentato oggi dai Chesapeake Bay Retriever, e 3) un mantello con uno strato esterno corto, fitto e ruvido con uno spesso sottopelo, e questo è il tipo corretto per i Labrador. Ci spiega: “I primi due tipi di mantello possono essere trasmessi di generazione in generazione come tratto recessivo, e apparire di tanto in tanto in qualsiasi linea di sangue. Allevatori del passato dai quali io ho imparato Il Pluricampione Chilbrook Aurora riceve il premio “Dog for all Seasons” (cane per tutte le stagioni) “Quando ho iniziato ad allevare nel 1969, praticamente tutti i Labrador negli Stati Uniti sarebbero riusciti a passare il Working Certificate del Labrador Retriever Club Inc., il club nazionale di razza. Questo è un test non competitivo, perché i cani competono non tra di loro, ma contro uno standard. Serve a qualificare i Labrador da esposizione per il titolo di Campione e consiste in alcuni semplici riporti dall’acqua e su terra, e nella verifica che il cane non abbia paura dello sparo. Purtroppo, oggi tanti Labrador da esposizione non riuscirebbero a passarlo. Da quando ho iniziato, circa 40 anni o 10 – 15 generazioni fa, i cani da esposizione hanno continuato a perdere le loro capacità di lavoro di base, e con queste i tratti caratteristici della razza. Se non si fa nulla per fermare questa tendenza, il Labrador finirà come il Cocker Spaniel, che può essere un eccellente cane da famiglia ed è bello da vedere, ma che oggi non potrebbe essere classificato come cane da caccia.” molto hanno sempre sottolineato che questo può essere un vero problema se non lo si tiene sotto controllo nel programma di allevamento. Il terzo tipo, quello corretto, si individua facilmente non appena lo si vede e tocca, perché avvolge strettamente il corpo , aderendo come una giacca. Un pelo corretto è idrorepellente, respinge vegetazione e sporco, una funzione essenziale per cani da caccia che devono lavorare in acqua e a terra in ogni condizione. E continua “Mi preoccupano soprattutto due aspetti dell’allevamento per bellezza. Prima di tutto, per quanto riguarda il carattere i Labrador stanno perdendo coraggio e voglia di lavorare sotto pressione e in qualsiasi ambiente, come fiumi ghiacciati o in piena, caldo o fitto sottobosco. Poi, per quanto riguarda la morfologia, si perdono testa, coda e mantello corretti.” Chilbrook Lone Ranger riceve il suo titolo “Companion Dog Obedience” E’ facile identificare il mantello corretto dalla coda, che deve avere uno strato esterno di pelo che avvolge completamente il sottopelo dalla base alla punta, senza frange.” “Nel ring attuali, i cani che vincono mostrano sempre più frequentemente un mantello non corretto, con lo strato esterno lungo e non aderente al corpo. Dal momento che questo tipo di pelo è sovente accompagnato da un sottopelo abbondante e morbido e sembra folto, può essere facilmente scambiato per il tipo corretto. Il Labrador non dovrebbe essere appariscente nel ring, come altre razze più attraenti. Sfortunatamente per desiderio di vincere i raggruppamenti gli allevatori possono fare scelte sbagliate riguardo al mantello. Questo è già successo con altre razze, ad esempio il Cocker Spaniel, il cui lungo e fluente mantello è bello da vedere mentre si muove sul ring, ma non è più utile per il suo scopo originario di cacciatore. Tenendo conto di queste tendenze odierne e del fatto che pochi giudici hanno una conoscenza approfondita degli aspetti funzionali dei cani da caccia, i club di Il PluricampioneChilbrook Aurora seduto con un’anatra Chilbrook Lone Ranger in movimento sul ring 22 23 persone & retriever persone & retriever razza possono esser d’aiuto guidando con fermezza i propri membri. Un modo divertente di promuovere la conoscenza della morfologia tra giudici, allevatori e proprietari è di realizzare incontri educativi in cui alcuni giudici mostrano alcuni particolari morfologici, come il movimento, la testa o la coda. Durante questi incontri i giudici illustrano i cani che vengono loro presentati, cercando così di aiutare la gente a capire la morfologia in un evento non competitivo. I partecipanti possono vedere, toccare e far domande. esperienza come consulente di allevamento. Un capitolo molto interessante spiega come massimizzare il pedigree usando la tecnica del “miglioramento convergente.” Con l’aiuto di diagrammi e tabelle il testo tratta concetti scientifici in modo semplice e diretto. Debby ha iniziato a lavorare come chimico e poi è passata alla esplorazione geochimica con US Geological Survey. E’ cresciuta in una fattoria e ha passato tutta la vita lavorando con gli animali. In tutto ciò che fa si intuiscono un approccio scientifico corretto, amore e rispetto per gli animali e un desiderio di insegnare, e tutto ciò si può vedere nel suo sito: www.chilbrook.com. Chilbrook Lone Ranger si esibisce in un tuffo in un corso d’acqua. Am Can Ch Chilbrook Solitaire si tuffa nel fiume Potomac, famoso per la caccia agli uccelli acquatici. Un altro consiglio di Debby è di creare un certificato morfologico per i Labrador da lavoro, e di promuovere come Club premi e titoli “dual purpose”. Recentemente una delle femmine preferite di Debby, Chilbrook Aurora RN SH, si è guadagnata l’ambito premio di “cane per tutti gli scopi” a un evento LRC in Oregon: si è qualificata in un test di caccia, si è piazzata in due gare di obedience e ha vinto la classe lavoro (Hunting retriever conformation class). FCI MC Chilbrook Fedora (Dory) Durante gli anni Debby ha addestrato per molti scopi: ricerca e salvataggio, antidroga, caccia, obedience, “rally obedience” (una nuova disciplina che combina elementi di obedience e di agility), traccia e agility. Quando le chiediamo se possiamo conservare la vera natura del Labrador addestrando per queste altre discipline, Debby risponde: “Il Labrador è versatile e può eccellere in molti impieghi. Ma lo scopo per cui è stato creato è di essere un riportatore in acqua, e l’unico modo di conservare la sua vera natura è di testarlo in ciò che lo rende unico. La valutazione per ogni qualifica dovrebbe includere, insieme ad ogni altra prova, una prova di riporto dall’acqua.” Debby ci fa una dimostrazione di “Rally Obedience”. Foto a sinistra: Debby con Chilbrook Edora a 13 mesi. Foto sotto: Chilbrook Galliard (“Gillie”). Attualmente non ci sono “dual champion” negli Stati Uniti, principalmente perché i Field Trial americani richiedono un addestramento altamente specializzato e cani con grandi qualità, capaci di essere condotti con precisione anche a 400m di distanza. Tuttavia gli “Hunt Test” compensano la mancanza di dual champion qualificando i cani a tre livelli (Junior Hunter, Senior Hunter and Master Hunter) con prove che ricreano accuratamente situazioni di caccia comuni in Nord America. Il titolo “Master Hunter” è un titolo molto ambito, e per ottenerlo i cani devono fare difficili riporti in terra o in acqua, come marking tripli e blind, con distanze che non superano mai quelle che si possono incontrare durante una caccia normale. I partecipanti gareggiano contro uno standard e non tra di loro e così si possono qualificare più cani in ogni gara. Oggi in USA ci sono 50 Campioni con un titolo MH, un segno che il Labrador bello e funzionale sopravvive ancora. La trentaquattresima edizione della “Potomac Spring Specialty” si terrà quest’anno l’8,9,10 aprile sui terreni dell’Holiday Inn di Frederick in Maryland. Le femmine saranno giudicate da Lynn Minchella (Abbeystead) e i maschi da David Craig (Davricard). Ci saranno anche gare di Obedience e Rally Obedience, un programma speciale per junior handlers, un seminario sulla struttura dei cuccioli, il “Parade of Rescue Dogs” (una camminata benefica a vantaggio di cani in cerca di una nuova casa), un ambulatorio della Optigen e il test “Canine Good Citizen”. Il celebre Potomac Gala renderà omaggio ai veteran e junior handler, e “la cravatta nera, gialla o chocolate” è facoltativa. Per sapere di più su questo evento di tre giorni visitate il sito del LRCP su: www.lrcp.com. Debby è anche autrice del libro The Labrador Breeders Handbook, un manuale che riporta la sua pluriennale 24 25 In tutto ciò che ha fatto fino ad ora, Debby ha rispettato una richiesta fattale da una persona che noi tutti consideriamo come uno dei più grandi benefattori del Labrador funzionale: Mary Roslin-Williams (Mansergh). Quando Debby è andata a visitarla per l’ultima volta , Mary le ha chiesto di proseguire nel suo sforzo di conservare il Labrador dual purpose, così che la sua eredità non fosse dimenticata. Due settimane dopo Mary Roslin-Williams morì; penso che sarebbe felice di vedere che Debby non ha dimenticato la sua promessa. salute & benessere salute & benessere I mangimi commerciali come le crocchette sono sottoposti ad un trattamento termico particolare e molto efficace che prende il nome di estrusione. L’estrusione viene effettuata ad alta temperatura (170-200° C), sotto pressione e per pochi secondi provocando la totale gelatinizzazione dell’amido. Alcuni mangimi per cani contengono invece cereali fioccati. La fioccatura è un altro trattamento termico e meccanico che aumenta la digeribilità dell’amido ma la sua efficacia è inferiore a quella dell’estrusione e l’amido subisce una gelatinizzazione parziale. L’ALIMENTAZIONE DEL CANE: l’amido di Lucia Casini Nel precedente articolo abbiamo affrontato l’alimentazione del cane che lavora. Forse però è bene fare un passo indietro per capire qualcosa di più sul nostro cane e su come gestire in maniera corretta la sua alimentazione. Il cane non può essere definito un carnivoro “stretto” quindi non è un animale che si deve necessariamente nutrire con soli alimenti di origine animale. Il suo apparato digerente è infatti in grado di digerire ed utilizzare anche alcuni alimenti di origine vegetale; in particolare può utilizzare a scopo energetico l’amido contenuto nei cereali e nelle patate. La sua capacità di digerire gli amidi ha però dei limiti che dobbiamo conoscere. L’amido è un carboidrato complesso costituito da una lunga catena di molecole più piccole: il glucosio. Proprio per queste sue grandi dimensioni l’amido non può attraversare la parete intestinale, ma deve subire un processo di digestione che spezza i legami chimici e libera il glucosio. Nell’uomo la digestione dell’amido inizia nella bocca. La saliva e la masticazione danno inizio alla digestione dell’amido che si completerà poi nello stomaco e nell’intestino per mezzo dell’amilasi, un enzima prodotto dal pancreas. Come sappiamo bene, anche solo osservandoli, i cani non masticano. I loro denti non sono fatti per triturare ma hanno la sola funzione di afferrare il cibo e ridurlo in pezzi di dimensioni adeguate alla deglutizione. La saliva del cane inoltre non contiene enzimi che attaccano l’amido. A questo si aggiunge il fatto che il pancreas non produce grandi quantità di amilasi; quindi, anche a livello intestinale, la digestione dell’amido non è così efficace come nell’uomo. Dobbiamo pertanto aiutare la digestione dell’amido attraverso opportuni accorgimenti. Il primo e il più importante è la cottura accurata. Nel caso di una alimentazione casalinga, tutti gli alimenti che contengono amido, come il pane, la pasta, il riso e le patate, devono essere ben cotti. La cottura provoca una modificazione strutturale dell’amido che lo rende più digeribile e che prende il nome di gelatinizzazione. Una volta cotti, gli alimenti non devono essere somministrati freddi o conservati per lungo tempo perché il raffreddamento e l’essiccazione dell’alimento provocano il parziale ritorno dell’amido al suo stato originario e si perde l’effetto positivo della cottura. 26 La salute del nostro cane passa anche attraverso la corretta gestione della sua alimentazione; non è quindi solo importante quale mangime si usa ma anche come si somministra, il rapporto reciproco dei suoi componenti e il processo di produzione che ha subito. La seconda cosa alla quale dobbiamo Esempio 1 fare attenzione, soprattutto nei mangimi Umidità 9% commerciali, è la quantità di amido Proteine grezze 23% presente nella loro composizione. Grassi grezzi 14% Questo aspetto è importante soprattutto 3% Cellulosa grezza se cambiamo il tipo di crocchette. Il Ceneri 8% passaggio improvviso ad un mangime Totale 57% Amido 100-57=43% che contiene maggiori quantità di amido potrebbe provocare nel cane la Esempio 2 comparsa di fastidiose diarree. E’ noto Umidità 9% inoltre che il Pastore Tedesco e le razze Proteine grezze 30% nordiche hanno mediamente una minor Grassi grezzi 17% produzione di amilasi e sono quindi più Cellulosa grezza 3% Ceneri 7% sensibili alle variazioni quantitative di Totale 66% amido nella dieta. Ma esiste anche una Amido 100-66=34% notevole variabilità individuale che deve essere sempre tenuta presente. Detto questo vediamo come ridurre la comparsa di disturbi intestinali legati Come conoscere la quantità di amido presente in un all’eccessiva presenza di alimenti ricchi di mangime. amido. La percentuale di amido nei mangimi Su ogni confezione è riportata l’analisi chimica standard è molto variabile, in genere oscilla tra il 30% e dell’alimento. il 60%, ma di solito sull’etichetta del prodotto non è esplicitamente indicata non essendo 1- Cercate la percentuale di umidità, proteine, grassi, cellulosa obbligatoria. (o fibra) e ceneri. Come possiamo fare quindi per conoscere il contenuto di amido dell’alimento che stiamo somministrando? Anche se non troviamo l’indicazione della quantità di amido possiamo comunque calcolarla facilmente attraverso le altre informazioni fornite dall’analisi chimica che, invece, deve essere sempre dichiarata sulla confezione (vedi Box). 2- Non tenete conto delle altre percentuali presenti, come i minerali e le vitamine, che costituiscono le integrazioni. 3- Sommate le percentuali. Vedrete che il risultato non da 100. A questo punto sottraete il valore ottenuto da 100, il risultato finale rappresenta gli zuccheri, costituiti quasi completamente da amido. Ovviamente maggiori sono le percentuali di proteine e grassi minore è la percentuale di amido. Dobbiamo inoltre evitare frequenti cambiamenti di mangime soprattutto quando non c’è una reale necessità. Se proprio dobbiamo sostituire le crocchette cerchiamo di farlo con criterio procedendo sempre alla sostituzione in maniera molto graduale. Il pancreas può adattarsi ed aumentare la produzione di amilasi ma necessita di tempo. La sostituzione del vecchio mangime con il nuovo deve sempre avvenire in almeno 4 giorni, ma sarebbe meglio completare la sostituzione in una settimana o anche 10 giorni. 27 salute & benessere salute & benessere Troppo spesso infatti mi sono trovata a dover seguire cuccioli con grossi problemi di inserimento perché tenuti in una forma di aureo isolamento: pensate a quanto terrificante potrà sembrare una città come Milano o Roma ad un cucciolo che ha vissuto i primi due mesi, o più, in un luogo privo di rumore, accudito magari da una sola persona molto gentile e competente senza mai aver mai visto o annusato altre persone o interagito in qualsiasi forma con esse. Le fasi dello sviluppo 1) PERIODO PRENATALE: Nel periodo prenatale il soggetto acquisisce informazioni attraverso il suo ambiente di sviluppo; le informazioni sono mediate dal corpo della madre. 2) PERIODO NEONATALE: Dopo la nascita, il cucciolo non ha ancora completato gli apparati immagine del mondo e deve ultimare lo sviluppo neuronale. 3) PERIODO DI TRANSIZIONE: Il periodo di transizione è la vera nascita del cucciolo: lentamente si costruisce il tono degli apparati immagine del mondo, si stabilizzano il senso-motorio e la coordinazione motoria. CHE BEL CUCCIOLO: 4) PERIODO DI SOCIALIZZAZIONE 5) FASE DI DISTACCO: In questa fase il soggetto comincia l’esplorazione del mondo e il distacco dalla madre. cresciamolo bene 6) MATURITÀ SESSUALE: È un periodo importante e difficile dove diventano prevalenti le pulsioni competitive e l’autoaffermazione; nelle specie sociali il soggetto deve ricavarsi un ruolo all’interno del gruppo e cercare di guadagnarsi un rango elevato garanzia riproduttiva. di Cinzia Stefanini Il cucciolo nasce come soggetto dal grande potenziale. Potrebbe essere adatto a sviluppare ogni caratteristica cognitiva, naturalmente, nei limiti dei vincoli genetici. Con il passare dei giorni e delle settimane, però, queste numerose possibilità si riducono man mano che l’esperienza plasma la personalità del soggetto e produce le “potature” neuronali. Sarà compito nostro pilotare queste cesure nella direzione preferita e ridurle, in modo da ottenere la maggiore elasticità cognitiva possibile. Il cucciolo di cane nasce sordo e cieco ma questo non significa che non abbia modo di comunicare con l’esterno. Nella fase neonatale, il suo canale sensoriale preferenziale è, oltre a quello olfattivo, quello termo-tattile. Le fasi di vita del cucciolo sono sette (vedi box), tutte ugualmente importanti per il suo corretto sviluppo, ma la più rilevante è la fase di socializzazione. E’ importante considerare che questa tale fase si conclude alla 12ma settimane di vita del cucciolo. Dato che in genere il cane viene consegnato dall’allevatore alla famiglia adottante intorno alle otto settimane, ci rendiamo conto che la maggior parte del lavoro di socializzazione è compito dell’allevatore, che dovrà esporre il cucciolo a stimoli vari – sonori, visivi, tattili - in modo, non solo, che formi più mappe neurali possibili, ma che diventi anche “più capace” di formarne in futuro. diventino elementi di conoscenza e non impulsi fobici capaci di creare uno spavento insormontabile per il cucciolo. Importante sarà dunque anche individuare i soggetti maggiormente sensibili che potenzialmente si potrebbero spaventare di più in modo da “trattarli” più frequentemente, ma con stimoli di intensità inferiore. Personalmente credo che gli allevatori che più si dovrebbero dedicare a questo lavoro siano quelli che vivono in zone molto tranquille e in abitazioni molto isolate, soprattutto se allevano razze da guardia o di taglia medio grande che potrebbero essere adottate in un contesto cittadino. In questi casi è fondamentale che i cuccioli vengano manipolati da più persone, possibilmente di sesso diverso e di età diversa, poiché sappiamo che i cani non sono “politicamente corretti” e quindi, ai loro occhi, un bambino è “diverso” da un adulto, così come un uomo di pelle nera è “diverso” da uno dalla pelle bianca. Il cucciolo deve dunque imparare, nella fase di socializzazione, a elaborare simili generalizzazioni. Possiamo anche esporre i cuccioli a rumori, magari ricorrendo a supporti audio, farli giocare con oggetti di materiali diversi, farli camminare su substrati di vario tipo (legno, moquette, piastrelle, erba…). Quando saranno più grandicelli i cuccioli potrebbero fare qualche giro in auto, magari in un contesto urbano, per essere esposti a rumori e odori cui dovranno abituarsi. Possiamo far interagire i cuccioli con cani di razza “diversa”, naturalmente sani e “sicuri” dal punto di vista sociale. Questi semplici accorgimenti potranno “dotare” il cucciolo di un bagaglio esperienziale tale da DUE LIBRI DIVERSI, CAPISALDI DELLA NUOVA EDUCAZIONE DEL CUCCIOLO: Ian Dunbar - Before you get your puppy - After you get your puppy. Naturalmente parte fondamentale del lavoro consisterà nel trovare come esporre i cuccioli a stimoli di intensità crescenti e tali da poter essere ben tollerati. Sarà importante quindi calibrare il tipo, la quantità e la sequenza degli stimoli proposti in modo che Jean Donaldson - The culture clash. 28 29 7) MATURITÀ SOCIALE: La fase di maturazione sociale è caratterizzata da una forte tendenza a sviluppare l’intelligenza sociale, ossia la capacità di individuare il modo per ottenere un vantaggio dalle/ attraverso le relazioni sociali. renderlo più preparato ad affrontare la nuova vita presso la nuova famiglia. E’ importante sapere che raramente il neoproprietario sarà preparato a socializzare come si deve il cucciolo ed è raro che abbia tutto il tempo necessario; ecco perché l’allevatore dovrà provvedere egli stesso ad una corretta socializzazione e a spiegare correttamente al proprietario cosa fare. E’ davvero triste essere chiamati dai proprietari per seguire un cucciolo “timido” o “aggressivo” e trovarsi di fronte a un soggetto terrorizzato dalle persone (magari solo dagli uomini o dai bambini, perché non ne ha mai visti) o dal rumore delle macchine o capace di reazioni spropositate solo perché passa una bicicletta o una porta sbatte. Ed è veramente difficile comunicare al proprietario che la sua sarà una strada in salita, che il suo cucciolo soffre e che probabilmente non sarà recuperabile completamente. Sappiamo dell’ottimo lavoro svolto dagli allevatori per rendere i loro cuccioli esenti da malattie ereditarie o rispettosi degli standard di razza, ma è importante anche esortarli a lavorare per crescere cuccioli sani dal punto di vista comportamentale e predisporli alla sfida della vita con gli strumenti più adeguati. persone & retriever persone & retriever Agriturismo “U Baregu” www.ubaregu.it - Diano San Pietro (Imperia). Sulla ‘creuza da ma’ con l’amico a quattro zampe… FUGA D’INVERNO in Liguria di Patty Fellows Sebbene le località alpine siano una scelta molto popolare per le vacanze invernali con i nostri amici a quattro zampe, le gite in Liguria fuori stagione possono offrire un benvenuto attimo di tregua dalla nebbia fredda e dalla pioggerellina delle città dell’interno. Durante i mesi invernali la costa ligure offre clima tiepido e soleggiato e una atmosfera calma e rilassata e spiagge che spesso sono aperte ai cani. Con i nostri retriever possiamo fare lunghe passeggiate sulla spiaggia, gite panoramiche ed escursioni nell’entroterra, possiamo fare un po’ di riporti dall’acqua e addirittura sederci all’aperto nei bar e nei ristoranti nei giorni di sole. Abbiamo elencato qui sotto qualche suggerimento su dove andare con i nostri retriever. Per render meglio l’atmosfera, abbiamo chiesto al socio Gianni Dainotti di raccontarci la sua vita a Savona con il suo Labrador di nove anni.... Sul sito www.dogwelcome.it sono elencati moltissimi posti interessanti dove soggiornare con i nostri cani. Il sito è fatto da una organizzazione non-profit ed è dedicato ai proprietari di cani che viaggiano in Italia e all’estero. In Liguria abbiamo trovato 22 pagine di hotel, agriturismi, bed and breakfast e appartamenti che accolgono volentieri i cani. Agriturismo La casa sul poggio Agriturismo “La casa sul poggio” www.lacasasulpoggio.it - Santo Stefano d’Aveto (Genova). Situato a 1000metri in una tranquilla vallata negli Appennini, l’agriturismo è circondato da pascoli, foreste di pini, boschi di faggi, laghetti e torrenti. Nella zona ci sono molti sentieri per escursioni ed è possibile in inverno far sci da fondo e sci da discesa. I cani sono benvenuti nelle camere, nella zona colazione e nel giardino recintato. Maddalena Massona, socia RCI e comproprietaria della struttura, offre anche corsi di educazione di base e di agility, e anche attività per i bambini. La struttura comprende 6 mini appartamenti, ciascuno con arredamento e caratteristiche particolari. Cucce e gabbie disponibili a richiesta. 30 Per l’accesso alle spiagge liguri, le regole sono stabilite dai comuni e dalle capitanerie di porto, dal momento che in Italia non vi è una E’ una casa di campagna appena legislazione nazionale. In genere ristrutturata, immersa negli uliveti i cani sono accettati sulle spiagge sulle colline dietro a Diano Marina a fuori stagione (normalmente 6km dal mare. Nella struttura si da ottobre alla fine di marzo) , ospitano fino a quattro persone e ma è sempre meglio assumere gode di una vista incantevole e di un informazioni in loco piuttosto che terrazzo con area barbecue. I cani rischiare una multa. In Liguria ci possono scorrazzare negli ampi sono molti parchi e sentieri escurterreni di proprietà. La famiglia sionistici, che vanno dalle scogliere Segueto affitta la casa su base e dagli uliveti sulla costa fino agli settimanale e offre in vendita prodotti Appennini, per lunghe passeggiate tipici liguri, come olio, olive, pesto, con vostri retriever. Il Parco di Nervi frutta e ortaggi. a Genova ospita numerosi giardini Agriturismo U Baregu botanici che appartenevano a ville private e include un sentiero di 2km, un tempo percorso da pescatori e contadini per raggiungere il mare. Come per le spiagge, Agriturismo Bedogni-von Berger conviene chiedere agli uffici turistici delle varie località www.agriturismogolfdeipoeti.com - Golfo dei Poeti (La Spezia). dove si possono portare i cani e se ci sono regolamenti particolari. Questo albergo tranquillo e romantico si trova in una fattoria di 20 ettari sulle colline di La Spezia, vicino al Parco Nazionale delle Cinque Terre, un’area incontaminata di uliveti, vigne terrazzate e boschi. Offre camere e appartamenti da 2 a 6 persone in due case del 16° secolo ristrutturate in tipico stile Ligure, con vista panoramica sul Golfo. Ogni appartamento ha entrata indipendente, camino, cucina e un giardino o un patio. Gli ospiti possono passeggiare nei terreni di proprietà, visitare PortoVenere o far escursioni nel Parco Nazionale. Gli animali ospiti pagano 7 euro al giorno, e possono accedere a tutti gli spazi interni e esterni dell’agriturismo ad eccezione del solarium delle piscine. Agriturismo Bedogni von Berger 31 persone & retriever persone & retriever Durante le chiacchierate con gli amici, silenzioso e composto accanto a noi, Brett era vezzeggiato dai clienti che oramai lo riconoscevano quale mascotte della libreria. Per un certo periodo, le visite in libreria dopo il rientro dalle esposizioni o dall’addestramento al riporto rilevarono un effetto positivo sul comportamento del cane. Essendo infatti piuttosto emotivo, nella vivace atmosfera del negozio Brett riusciva a liberarsi dallo stress contratto durante l’operosa attività cinofila. Inizialmente con l’aiuto di antichi testi inglesi, in seguito con l’aiuto di esperti addestratori, le innate peculiarità di Brett lo avevano trasformato in un Labrador equilibrato, impegnato per diletto nell’attività di riporto. Una mirata dedizione tanto desiderata dal cane, quanto necessaria a mantenere e a trasmettere alla progenie la congenita predisposizione al lavoro. “Come riesce ad ipnotizzare il suo cane?”; questa è la domanda più stravagante rivoltami da una meravigliata cliente. Osservando il cane, intento a guardarmi fisso in attesa di comando, rimase ancor più sbalordita notando come al comando “al piede”, Brett si portasse al mio fianco pronto ad uscire. Con l’avanzare dell’età, l’insorgere dei primi disturbi articolari condussero gradatamente alla soppressione di ogni attività. Suo malgrado, Brett smise ogni pratica del “field”. Durante i preparativi per uscire di casa, fissava la sacca dei riportelli. Nelle brevi passeggiate sulla spiaggia o nel bosco, arrivava scodinzolante con un legno in bocca. Ad ogni costo Brett voleva riprendere la sua naturale attività di riporto. Istintivamente stipulammo una specie di tacito accordo: “riportare senza affaticarsi”. In città, a due passi da casa nostra sorge la fortezza del Priamar. Ristrutturata con ampi spazi erbosi, la roccaforte si adattava bene a qualche semplice azione di riporto. Perfezionando il nostro implicito patto, dopo esser scesi dalla fortezza, durante la bella stagione ci si avviava verso il bar nella solita piazzetta del centro storico. Seduti al fresco con gli amici, nella tranquilla atmosfera del fine pomeriggio, le chiacchiere e le risa richiamavano altri conoscenti. Mentre Teddy, fra un cliente e l’altro, recensiva un nuovo libro al tavolo del bar, accarezzando Brett, l’amica del negozio di articoli sportivi mi informava sull’operato del L.A.V. e del canile municipale. Da allora poco è cambiato. Passeggiando per le vie del centro di Savona mi capita spesso di voltarmi all’esclamazione: “guarda, il cane della libreria”, oppure “guarda, il cane della panchina”. Sia educatamente seduto all’ingresso della libreria, o adagiato su una panchina del porto a rivivere ancestrali istinti, con il suo atteggiamento allegro e intriso di socievolezza, il Labrador comunica con l’uomo in un linguaggio espressivo, denso di istintivo sentimento. L’affetto per gli animali, a differenza di quello per gli uomini (insidiato da delusioni), tende a trasformarsi nell’amore più duraturo e profondo. Nei legami affettivi fra uomo e cane, per quanto nobile possa essere il sentimento dell’uomo, è sempre “secondo” rispetto all’amore dell’animale. Con la frequentazione del “field”, il nostro affiatamento si era intensificato. Eccellente nell’obbedienza, mi seguiva ovunque. Adattabile alle persone e ai differenti ambienti, era solito accompagnarmi anche in banca. Ancora oggi, durante il turno allo sportello, Brett mi attende in un angolo senza disturbare gli altri clienti, perfettamente “steady”. Osservo Brett esternare con il tipico cerimoniale dell’affettuosità canina lo straripante amore per il genere umano. Nonostante l’avanzata età, come un cucciolo buffo e commovente saluta gli amici che dal bar tornano a casa. Con gli occhi che parlano, esprime all’uomo un sentimento di amicizia, una sorta di arrivederci al nuovo incontro: “a domani … ci rivediamo da Teddy”. attimi ci troviamo a passeggiare sotto i decorati soffitti dei portici di Via Paleocapa. Attraverso i “caruggi” (i vicoli), si dischiudono atmosfere antiche, rese tangibili dalla presenza dei palazzi storici ornati con pregiati portali, di evidente epoca rinascimentale. In pieno centro storico raggiungiamo Via Pia e la piazzetta della Maddalena. E’ in questo pulsante crocevia, luogo di passaggio e d’incontri, che Brett ed io ritroviamo gli amici. Punto d’incontro è la libreria di Teddy, situata ai margini della piazzetta. Accolto da Teddy con affetto, già in tenera età il mio piccolo compagno si era abituato a far sosta nel negozio, al ritorno dalla nostra passeggiatina. QUANDO IL LABRADOR incontra la città di Gianni Dainotti I lontani suoni del lavoro nei campi, la tranquilla atmosfera del cortile, stavano disperdendosi in pochi attimi. Con le zampette incollate al vetro dell’auto, in preda ad un malinconico guaito, essendo stato scelto a mio cane il piccolo Labrador lasciava il casale dove aveva vissuto i primi tre mesi di vita. Per Brett, l’arrivo in città fu uno shock. Ci trovammo nel tumultuoso traffico pre-natalizio, immersi nello strepito di veicoli e persone che invadevano le vie cittadine. Dovendo raggiungere a piedi la nostra abitazione, per tranquillizzarlo lo portai in braccio attraverso il centro. Durante il cammino verso casa, una festosa schiera di persone continuava a fermarci per accarezzare quel “piccolo orsetto” appena arrivato in città. Per il suo carattere amabile ed estroverso, Brett è oggi conosciuto in tutto il centro della città. Considerando ogni singolo individuo come un amico e non come un temuto sconosciuto, il mio cane ha familiarizzato con chiunque sia entrato in contatto con lui. Durante i nove anni della nostra singolare e felice convivenza, facendo uso delle sue “arti educative” Brett ha persino conquistato l’affetto di alcuni commercianti del centro città. Ricordo ancora benissimo uno dei primi incontri con la signora Letizia. In quel periodo, il mio allievo Brett aveva raggiunto un ottimo livello di educazione. Con molta pazienza, qualche tempo prima mi ero dedicato a impartire al mio Labrador una specifica linea di condotta. Una sorta di addestramento, mirato a controllare la sua esuberante vivacità rendendolo equilibrato, adatto a vivere in famiglia, nonché ideale compagno di passeggiate. Raggiunto il pieno controllo sul cane, mia mamma decise di portarlo con sé durante le spese quotidiane. Impeccabile durante la condotta al guinzaglio, assecondava ogni suo passo senza ostacolare il trasporto della spesa. Tutto andò bene fino a quando mia madre andò a far spesa al mercato civico. Nonostante fosse impegnata nella vendita dietro il grande banco di frutta e verdura, la signora Letizia riconobbe quel cane arrivato in città pochi mesi prima, al quale aveva dedicato l’appellativo di “piccolo orsetto”. Al richiamo, riconoscendo d’istinto la voce della signora, lasciandosi andare ad una gioia incontrollabile, Brett si ribellò alla propria linea di condotta. Fummo esterrefatti. Da quel giorno ad oggi, al richiamo di quella voce nel perfetto dialetto savonese, Brett continua ad esprimersi in esuberanti manifestazioni di sentimenti. A pochi passi dal mercato civico, costeggiando il porto, lo sciabordio dei flutti riecheggia nella vecchia darsena. Sull’originaria banchina del “Quai du bois” (banchina del legno), stese a terra, le reti da pesca ricevono necessari interventi di manutenzione nell’attesa di riabbracciare il mare. L’intenso odore di salsedine richiama in Brett istinti ancestrali. Mentre lo osservo annusare l’aria salmastra ad occhi socchiusi, i miei pensieri rievocano l’arrivo dei Labradors a bordo degli schooners, durante l’ormeggio negli antichi porti inglesi. Contiguo al porto antico, il centro città si affaccia dinanzi alle acque portuali in un raro contrasto urbanistico. In pochi 32 33 Retriever e non solo - libri, tv, regali, attualità, curiosità Retriever e non solo - libri, tv, regali, attualità, curiosità a cura di Patty Fellows and Alessandra Franchi a cura di Patty Fellows and Alessandra Franchi da leggere da vedere Retriever Training – A Back to basics approach - di Robert Milner ( ed. Ducks Unlimited). Un libro semplice ma completo sull’addestramento dei retriever, basato sul buonsenso e sulla comprensione del cane, scritto da Robert Milner, addestratore professionista da almeno trent’anni. Nella sua carriera ha addestrato almeno 1500 retrievers ed ha insegnato obedience all’Università del Minnesota per dieci anni. Ha giudicato field trial per retriever sia negli Stati Uniti che in Inghilterra. Gundog Sense and Sensibility - di Wilson Stephens (ed. Swan Hill Press). Molto spesso nei libri di addestramento non vengono raccontate le realtà di base del training, che sono date per scontate dagli esperti In questo libro i lettori scoprono la natura più profonda del cane, i suoi riflessi e i suoi schemi comportamentali e imparano non solo “che cosa” insegnare al cane, ma anche “come” insegnarlo. Wilson Stephens ci racconta ciò che ha imparato a caro prezzo in più di vent’anni di pratica e studio. Un classico inglese. Ascolta il tuo cane - di Jan Fennel (ed. Salani). Un simpatico libro, best seller in Inghilterra e Europa, scritto da una popolare addestratrice inglese, autrice anche di programmi TV, che ha creato un proprio personale metodo di relazionarsi ed addestrare il cane. La versione cinematografica del romanzo Io & Marley di John Grogan uscirà in Italia il 3 aprile. Le star Owen Wilson e Jennifer Aniston sono una giovane coppia che decide di imparare a fare i genitori adottando un turbolento ma adorabile cucciolo Labrador, che riesce a capovolgere il mondo intorno a loro e a prendere il loro cuore. Il film è stato un eccezionale successo quando è uscito negli Stati Uniti a Natale, stabilendo un nuovo record di incassi: più di 100 milioni di dollari in appena due settimane. Per il ruolo di Marley sono stati necessari 22 Labrador di età diverse, e i tre addestratori che lavoravano sul set hanno dovuto affrontare una nuova sfida insegnare al cane a fare cose “cattive”ciò che l’addestratore Mark Forbes chiama ‘antitraining’. Forbes aggiunge: “Abbiamo incoraggiato qualunque cosa. Specialmente se il cane era in vena di ‘cattivi comportamenti’ - come saltare sul divano, masticare qualche suppellettile, saltarci addosso. Abbiamo incoraggiato tutto ciò che normalmente cerchiamo di insegnare a un cane a non fare.” Il cane che si è messo maggiormente in evidenza è stato Clyde, un Labrador di linee da lavoro con un’ energia e un’intelligenza che lo hanno reso ideale per il ruolo di Marley. “E’ stato il classico esempio di un cane con tanta personalità” dice Forbes “e dal primo giorno gli abbiamo insegnato ad usarla tutta.” Il regista lo adorava al punto che agli addestratori è stato proibito di provare le scene, e molti dei migliori momenti del film sono stati scene spontanee, come la scena in cui Marley tira giù una libreria per raggiungere il contenitore del suo cibo, e riesce ad aprirlo spargendo mangime ovunque. Forbes dice che una volta finito il film, Clyde è tornato nei ranghi ed è tornato ad essere un buon cane. Sottolinea che Labrador energetici come 34 Clyde hanno bisogno di tanto esercizio fisico prima che si possa addestrarli, e hanno anche bisogno di regole chiare se si vuole evitare il comportamento distruttivo raccontato nel film. L’autore John Grogan ha collaborato al film, e ha finito per adottare uno dei cuccioli che hanno impersonato Marley, Woodson, un calmo Labrador giallo con “orecchie giganti e occhi che ti rubano il cuore”. Grogan raccomanda a chi adotta un Labrador di “fare bene i compiti a casa” in modo da esser sicuri di che cosa si insegna al cane (un grande impegno che richiede tempo, pazienza e un bel po’ di denaro). Se dovesse ripartire ora daccapo, questa volta userebbe la gabbia per Marley dal primo giorno, concentrandosi di più per essere il leader e cercando di rimanere coerente con le regole. (da: “Marley va ad Hollywood” di Rebecca Wallwork, AKC Gazette, Dicembre2008) Il popolare programma TV “Le nuove stagioni dall’Umbria” su caccia, agricoltura, pesca ed ambiente va ora in onda su SKY canale 943 , sabato alle 21.00 e Domenica alle 11.30 Diego Baccarelli presenta la trasmissione che prevede 40 puntate. Ogni settimana sono invitati ospiti ed esperti che presentano aspetti diversi della caccia e della pesca. da comprare L’inglese Canine Concepts (www.canineconcepts. co.uk) offre un kit base per cuccioli di taglia piccola, media e grande. Il kit contiene tutto quello che si ritiene necessario quando si adotta un cucciolo, e a prezziofferta. Include il tipo di gabbia più venduto, un vet bed, un set per la tolettatura, ciotole in acciaio con portaciotola, premietti per l’addestramento, un Puppy Kong (il giochino che aiuta il cucciolo nella dentizione) uno smacchiatore deodorante per i piccoli “incidenti” e un pelouche. Il kit per le nostre razze costa 103,58 sterline, circa 111 euro. 35 si dice così L’espressione colloquiale inglese “Il pelo del cane che ti ha morsicato” fa riferimento all’abitudine di bere un alcolico per curare al mattino dopo i postumi di una serata un po’ “allegra”. L’origine è letterale e proviene dai tempi medievali, quando si metteva il pelo di un cane rabbioso dentro una ferita per farla guarire. E’ una metafora in uso dai tempi di William Shakeaspeare, anche se la pratica non migliora affatto i postumi della sbornia...anzi! Conosci altri modi di dire che riguardano i cani? Inviali a [email protected]. RETRIEVER magazine