focus pari opportunità
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38 Martedì 31 Gennaio 2017 Fismic Confsal I piani di rilancio della Fismic Confsal sulle pari opportunità Focus sulle lavoratrici Più opportunità di impiego per le donne di Maria Elena Marsico S ul tema delle pari opportunità, la Fismic Confsal a ridosso del XVI congresso nazionale, sta avviando un nuovo progetto con la collaborazione di Veronica Venuto e delle delegate Carmen Fraraccio e Filomena Di Feo, che hanno il compito di rilanciare il coordinamento delle pari opportunità dell’organizzazione sindacale Fismic Confsal. Si vuol creare un nuovo sportello che dia la possibilità, a quanti ne sentano la necessità, di rivolgersi a questo al fine di sentire tutelati i propri diritti o per mettere in luce i diversi ed eventuali problemi, in modo tale che si possa dare una voce e un punto d’ascolto. Venuto esprime la volontà di vedere ciascuno svolgere il proprio lavoro serenamente «garantendo un supporto fattivo anche alle criticità che possono invece presentare delle difficoltà nella vita quotidiana di ogni lavoratore», con l’introduzione anche di asili o nidi ed essere sostegno alle tematiche del welfare e di aiuto alla reintroduzione delle giovani madri al posto di lavoro. Questo sportello, aggiunge, vuole essere così trasversale da poter divenire parte essenziale di ogni sindacato. La donna lavoratrice, per esempio (questa presente sin dalla metà del XIX secolo), è stata soggetto di numerose normative nel corso degli anni che hanno visto anche divieti come il non impiego di questa nei lavori sotterranei, divieto di lavoro notturno o limitazioni in altri campi. Congressi, appuntamento l’1 e 2 febbraio Nelle date 1-2 febbraio c.a. continua la serie di congressi territoriali Fismic Confsal. Questa volta si parla del territorio di Torino e Cuneo. Il riconfermato alle primarie segretario responsabile territoriale, nonché il segretario generale nazionale Roberto Di Maulo, dopo l’apertura dei lavori, esporrà la relazione basata sulle tesi congressuali affrontando temi dall’economia, alla politica, alle pari opportunità, al terrorismo, delineando l’importante ruolo del sindacato nella nostra società. Queste non hanno fatto altro però che creare un’ulteriore disuguaglianza con i lavoratori uomini portando la nascita dell’art. 37 della nostra Costituzione: «La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua es- senziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione. La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato. La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce a essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione». Negli anni recenti, poi, la figura della donna lavoratrice è andata a consolidarsi sempre più fino all’introduzione di una normativa di promozione delle pari opportunità d’impiego delle donne. Non è una novità né una notizia che desta scalpore se si osservano i dati che vedono la partecipazione delle donne al mondo del lavoro, infatti se da un lato questa è in aumento, anche se, dall’altro si può notare che una donna su due non lavora. Questo poiché si è di fronte a una situazione di scoraggiamento, in cui in pochi casi la donna viene messa al pari dell’uomo, anche a competere con loro e i dati osservano come, considerando i vari aspetti che vanno dagli stipendi alla maternità, l’Italia sia uno dei posti peggiori per la condizione della donna lavoratrice che spesso è posta davanti a un bivio: famiglia o carriera. Innescando, quasi, una paura nei confronti della maternità, rendendola un «tabù» in taluni ambienti lavorativi. Il progetto che sta avviando la Fismic Confsal vuole evitare questo, agevolando la donna, non porla di fronte a un’ardua scelta che vede questa privarsi in entrambi i casi di una porzione di soddisfazione/felicità. Diverso invece il dato che vede l’Italia sopra la media Ocse, per quanto riguarda il numero di parlamentari donne o all’interno dei consigli di amministrazione grazie alle quote rosa. Ma nonostante qualche barlume, i Paesi in cima alla vetta per occupazione femminile rimangono quelli del Nord Europa, mentre il nostro è tra gli ultimi e laddove talvolta si intravede un piccolo progresso, dietro l’angolo è la discriminazione, senza considerare che numerose sono le madri che lasciano il lavoro dopo la maternità poiché non vi sono abbastanza strumenti che permettano di conciliare lavoro, famiglia e «vita domestica». Se poi continuiamo a leggere i dati che ci mostra l’Istat, si può ricavare un’altra cifra demotivante: in Italia, nonostante il titolo di studio sia lo stesso tra uomini e donne, gli stipendi percepiti sono diversi e queste disuguaglianze di genere porterebbero anche a una diversa retribuzione pensionistica guardando le pensioni «rosa» inferiori ai mille euro. La Fismic Confsal vuole combattere questi dati, riaccendendo quella luce che sembra ormai essersi spenta in un paese demotivato che negativamente abbraccia gli ultimi posti delle classifiche Ocse per quanto concerne la situazione lavorativa della donna. Fismic via delle Case Rosse 23 00131 ROMA Tel: 06/71588847 - Fax: 06/71584893 www.fismic.it Berco spa, al via la Cigs e gli incentivi all’esodo Fenice spa, prolungato al 2017 l’accordo di gruppo del 2014 In data 6 ottobre 2016, Berco spa ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 365 dipendenti, in forza presso i propri stabilimenti. Tale procedura si è conclusa con la sottoscrizione di un accordo tra la società e le OoSs (in data 16 gennaio 2017), che ha previsto e regolamentato il ricorso a un periodo di Cassa integrazione guadagni straordinaria («Cigs») e di un secondo accordo (Protocollo Aggiuntivo) che ha previsto e disciplinato un sistema di incentivazione all’esodo a favore di quei dipendenti che manifestassero una dichiarazione di non opposizione alla collocazione in Cigs a zero ore senza rotazione e al licenziamento. Dopo l’avvio della procedura è stato possibile definire le condizioni per stabilire il numero degli esuberi, oggi nel numero di 198 unità (173 presso lo stabilimento di Copparo e 25 presso quello di Castelfranco Veneto). Almeno 90 giorni prima della data finale (30 novembre 2017) le parti effettueranno una verifica in ordine all’eventuale situazione di eccedenza di personale che dovesse residuare rispetto al numero di 198 esuberi, qualora dovesse risultare la permanenza di residue necessità di gestione degli esuberi le parti faranno ricorso agli strumenti consentiti dalla legge. I lavoratori da collocare in Cigs verranno individuati dalla società sulla base di esigenze tecniche, organizzative e produttive e anche il criterio della rotazione di una settimana al mese, terrà conto di tali esigenze, tenendo conto delle ragioni degli esuberi e delle peculiarità degli stabilimenti. Durante il periodo di intervento della Cigs, la società destinerà 500 mila euro a progetti formativi. Il 23 gennaio si è tenuto a Roma l’incontro tra la direzione di Fenice spa e il coordinamento sindacale unitario. Le segreterie nazionale Fismic Confsal, Fim, Fiom e Uilm hanno comunicato che è stata raggiunta l’intesa relativa al prolungamento a tutto il 2017 dell’Accordo di gruppo siglato nel 2014. Al contempo, su sollecitazione del coordinamento sindacale, sono stati affrontati alcuni aspetti controversi di natura gestionale dell’accordo. In particolare viene chiarita la modalità di utilizzo dei permessi per visite mediche; viene estesa la casistica di utilizzo dei suddetti permessi; relativamente all’indennità di disagio mensa, viene stabilita per i lavoratori che operano su turni giornalieri, la possibilità di passare volontariamente dall’indennità forfettaria. Altre questioni sollevate che non hanno trovato una soluzione positiva saranno incluse nella piattaforma per il rinnovo dell’accordo che sarà presentata in autunno. Sull’inquadramento, permanendo distanze significative tra la direzione aziendale e il coordinamento sindacale, si è convenuto di riconvocare la commissione specifica entro il mese di febbraio per realizzare un confronto stringente, unità operativa per unità operativa, sulle incongruenze che le organizzazioni sindacali da anni denunciano circa il corretto inquadramento di molti lavoratori del gruppo. Inoltre in considerazione dell’aumento degli infortuni che si è registrato nel 2016, alcuni molto gravi, si è deciso di convocare tempestivamente la Commissione sicurezza per discutere le iniziative relative al 2017.