Nell`ambito del progetto nazionale Aids di Caritas Italiana: il

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Nell`ambito del progetto nazionale Aids di Caritas Italiana: il
1 dicembre 2016 – Giornata mondiale di lotta all’AIDS
Brescia: la situazione epidemiologica e le iniziative di sensibilizzazione
Nell’ambito del progetto nazionale Aids di Caritas Italiana:
il PROGETTO NELSON1 di Caritas Diocesana Brescia
Le ragioni dell’impegno di Caritas
Caritas Diocesana di Brescia nel 2014 ha
aderito ad una sollecitazione di Caritas
Italiana che, nell’ambito del Progetto
Nazionale AIDS - Fondo CEI 8xmille Italia, ha
invitato le diverse Caritas Diocesane a
riattivare le comunità locali, in specifico le
Caritas parrocchiali, sui temi dell’infezione da
HIV e dell’AIDS.
Quando si parla di HIV e AIDS si parla di un
problema che presenta numerose domande
non solo in chi ne è colpito, ma anche in
coloro che dovrebbero prendersene cura. Sin
dagli anni ’80, Caritas Italiana e alcune Caritas
Diocesane si sono fatte interpellare dalla condizione e dai bisogni delle persone affette da AIDS:
Caritas fin da allora riconobbe nel fenomeno AIDS una nuova povertà alla quale provare a dare
risposta, elaborando forme di attenzione verso le persone colpite, anche sotto l’aspetto
psicologico, sociale e relazionale, in particolare attraverso azioni volte alla loro integrazione.
A distanza di oltre trent’anni, nonostante i notevoli passi compiuti nel campo medico, il
fenomeno AIDS non è scomparso (“il silenzio non elimina il problema”), anzi si fa sempre più
urgente la necessità di riconoscere e trovare il modo di essere accanto alle persone segnate da
una patologia cronica degenerativa trasmissibile. L’HIV tocca tutte le dimensioni della vita
umana, dall’intimità alla socialità, dalle scelte quotidiane alle dimensioni spirituali, dalla
partecipazione alla vita comunitaria al senso del tempo e del futuro.
Sono attualmente 16 le Caritas Diocesane che hanno accolto la proposta di “rompere il
silenzio”: Ancona, Bergamo, Bolzano, Brescia, Catanzaro, Cremona, Firenze, Foligno, Milano,
Napoli, Palermo, Pescara, Piacenza, Reggio Calabria, Roma, Verona; alcune con alle spalle un
impegno pluriennale e con dei servizi attivi da tempo, altre avviando la riflessione a partire dal
proprio interno condividendo la necessità di ravvivare l’attenzione.
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*Nelson Mandela, con figlio affetto da Aids, sottolineò l’importanza della sensibilizzazione “per
smettere di vedere chi ne è colpito come qualcuno che è destinato all’inferno e non al paradiso.”
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1 dicembre 2016 – Giornata mondiale di lotta all’AIDS
Brescia: la situazione epidemiologica e le iniziative di sensibilizzazione
Il Progetto Nelson
E’ all’interno di questa realtà che ancora chiama ed interpella che
Caritas Diocesana di Brescia per il secondo anno si è fatta
promotrice di un progetto di sensibilizzazione, informazione e
formazione, coinvolgendo fin nella fase dell’ideazione altri soggetti partner. Anche per la
seconda annualità si è confermata la rete dei partner del progetto del 2015, che peraltro si è
allargata alla cooperativa il Calabrone e alla Comunità La Nuova Genesi della Fondazione Teresa
Camplani di Brescia. Il progetto Nelson vede dunque coinvolti: la Fondazione Opera Caritas San
Martino, l’Università degli Studi di Brescia (Dipartimento Scienze Cliniche e Sperimentali)
l’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia (Reparto Malattie Infettive e Tropicali), il Consorzio
“Gli Acrobati” a cui si è aggiunta la coop. Il Calabrone, la Comunità La Nuova Genesi della
Fondazione Teresa Camplani di Brescia e la cooperativa Gaia Onlus di Lumezzane quale soggetto
co-gestore. Anche per la seconda annualità è stata confermata l’adesione degli Uffici di Curia:
Ufficio per la Famiglia, Ufficio per la Salute, Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni.
PARTNER
Il progetto Nelson nasce quindi dall’invito di Caritas Italiana ma
anche da alcune consapevolezze che sono divenute attenzioni
condivise fra i partner: da molto tempo non si parla più di AIDS e,
purtroppo, i dati che vengono trasmessi sia a livello nazionale, che in specifico quelli relativi alla
Provincia di Brescia, rimangono allarmanti.
OBIETTIVI E AZIONI
In questo contesto, il progetto ha intesto riattivare la sensibilità delle comunità nel
riconoscimento del fenomeno e nella conseguente esclusione sociale delle persone colpite,
ancora oggi molto presente.
Con l’anno 2016 in particolare ci si propone i seguenti obiettivi specifici:

Facilitare ed aumentare gli spazi di sensibilizzazione e formazione nelle comunità civili e
parrocchiali

Facilitare ed aumentare gli spazi di informazione e educazione delle giovani generazioni

Favorire ed aumentare le connessioni tra gli attori significativi che si occupano del
problema

Aumentare gli spazi di coordinamento della rete dei servizi
Azioni 2015
Due i target raggiunti: gli adulti, ovvero quanti sono impegnati nelle parrocchie (dai volontari dei
centri di ascolto agli operatori Caritas), e i giovani, incontrati nelle parrocchie e impegnati nel
percorso di Anno di Volontariato Sociale e di Servizio Civile.
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Brescia: la situazione epidemiologica e le iniziative di sensibilizzazione
Nello specifico si è scelto di proporre ad alcune Comunità Parrocchiali un percorso di tre incontri
rivolti agli adulti e, dove è stato possibile, tre incontri rivolti agli adolescenti con l’obiettivo di far
riemergere l’argomento, ragionarlo insieme, delinearlo nei suoi aspetti clinici, psicologici e
sociali. Al fine di favorire modalità di confronto partecipato, si è privilegiata la metodologia del
piccolo gruppo (quindici persone) guidato e condotto da operatori professionali: medici
infettivologi, pedagogista, psicologi.
Cinque sono le Parrocchie in Diocesi (Lumezzane, Ospitaletto, Montichiari, Adro, Gavardo) che
hanno aderito e che hanno visto il coinvolgimento di 60 adulti e 40 adolescenti. A questa azione
di sensibilizzazione che vede le parrocchie protagoniste si aggiunge un modulo formativo (30
maggio 2015) proposto ai centri di ascolto partecipanti al percorso formativo del Collegamento
dei Centri di Ascolto Caritas (43 centri di ascolto, 60 partecipanti) e una giornata formativa (26
novembre 2015) rivolta ai 60 giovani dell’Anno di Volontariato Sociale e del Servizio Civile di
Caritas Diocesana di Brescia.
Il progetto Nelson nella prima annualità ha realizzato 13 azioni di sensibilizzazione, 7 di informazione
e 1 di formazione. A 179 persone, fra giovani ed adulti incontrati nelle Parrocchie, è stato
somministrato il questionario finale (vedi: Esiti. Pag. 4)
Azioni 2016
La seconda annualità prevede il coinvolgimento maggiore dei giovani con programmi di
informazione e/o formazione diversificata pur non tralasciando la componente adulta delle
comunità. In particolare:
GIOVANI E ADOLESCENTI: oltre alle Parrocchie e agli Oratori, quest’anno molto spazio viene
dato agli interventi all’interno degli istituti scolastici superiori, quale luogo privilegiato per
avvicinare i ragazzi. Sono stati individuati 6 Istituti con diverso indirizzo formativo proprio per
avvicinare anche ragazzi con diverso profilo di interesse scolastico. Alla data attuale sono stati
incontrati circa 250 studenti di età compresa fra i 15 e i 18 anni, a cui si aggiungono i giovani del
Seminario Diocesano.
ADULTI: si desidera incontrare e proporre attività di sensibilizzazione e formazione non solo ai
cittadini sensibili ma in particolare a coloro che per il ruolo svolto all’interno della comunità
possono essere o sono punti di rifeimento per i giovani, quali: animatori, insegnanti, allenatori,
religiosi, senza naturalmente tralasciare i genitori. Per avvicinare questo target anche all’interno
dei percorsi proposti negli istituti scolastici è previsto un incontro specifico rivolto agli insegnanti
e ai genitori interessati sia prima del percorso con gli studenti che dopo di questo per una
restituzione.
ASSOCIAZIONI: dall’analisi del territorio e delle Parrocchie, nonché sulla base dell’esperienza
dell’anno precedente, si evidenzia l’importante ruolo ricoperto dalle associazioni nelle comunità.
L’obiettivo è di poter proporre percorsi di informazione destinati a coloro che all’interno delle
diverse realtà si occupano di educazione, sport, catechesi ed ogni altra attività che vede la fascia
giovanile ed adolescenziale come destinataria (es. SCOUT, ACR/ACG, ASD) o attività di
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volontariato rivolta alla comunità in generale o ambiti specifici (es.: volontari caritas,
immigrazione, ecc.).
Diversi sono i PERCORSI PROPOSTI a seconda dei destinatari e del contesto all’interno del quale
si sviluppano le azioni. Infatti mantenendo fede agli obiettivi posti, si è ritenuto di proporre
percorsi rivolti agli adulti ed agli adolescenti utilizzando formule e modalità aperte al confronto
partecipato guidato e condotto da operatori professionali, nell’intento di far emergere
l’argomento, affrontarlo insieme e approfondirlo nei suoi aspetti clinici, psicologici e sociali.
Diverse sono le azioni previste quali: incontri di promozione territoriale proposti nelle comunità
Parrocchiali, moduli di incontri formativi specifici rivolti ad operatori professionali e volontari,
incontri con insegnanti e genitori all’interno degli istituti scolastici.
In specifico per quanto attiene agli adolescenti ed ai giovani si prevedono moduli di tre incontri
laboratoriali per ogni classe e la sperimentazione, in particolare all’interno di uno degli istituti
scolastici (Liceo De André), di interventi attraverso la peer-education. La stessa modalità di tre
incontri è prevista per gli interventi all’interno degli Oratori.
ISTITUTI COINVOLTI
CLASSI
De André (Liceo delle scienze umane)
8 classi*
Canossa Campus – Istituto scuola superiore 3 classi
Canossiano
Ist. Istruzione Superiore Mariano Fortuny
3 classi
Liceo Artistico Vincenzo Foppa
3 classi
Liceo Veronica Gambara
1 classe
I.I.S. Astolfo Lunardi
6 classi
INCONTRI
TOTALE
3 incontri
9 incontri
3 incontri
3 incontri
3 incontri
6 incontri
3 incontri
18 incontri
*Progetto di peer-education : sono coinvolti 10 giovani in formazione. Saranno loro poi che attraverso
“interventi di ricaduta” agiranno come formatori nei confronti dei ragazzi delle classi seconde individuate
come destinatari del progetto.
All’inizio e al termine di ogni percorso proposto è somministrato un
questionario, elaborato e utilizzato a livello nazionale utile sia per la
ricerca e raccolta di informazioni circa la conoscenza e la percezione
del problema, che per valutare l’efficacia del Progetto. Allo stesso modo viene altresì proposto
un brevissimo questionario di gradimento. Sono a disposizione i dati relativi al primo anno del
Progetto a livello Nazionale comprensivi anche di quelli locali [vedi: www.caritas.it]
ESITI
Un dato di ricerca significativo: negli interventi che si stanno attuando con gli adolescenti si
conferma quanto già emerso nella prima annualità ed in particolare come i giovani siano più
aperti all’accoglienza della persona con infezione da HIV, probabilmente perché, non avendo
vissuto la campagna mediatica basta sul “terrore” degli anni 70, percepiscono il problema HIV
come lontano. Questa situazione risulta potenzialmente favorevole per facilitare processi di
inclusione delle persone affette da HIV, nondimeno presta il fianco al rischio di una
sottovalutazione del problema da parte di adolescenti e giovani (favorendo potenzialmente il
diffondersi della malattia).
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Brescia: la situazione epidemiologica e le iniziative di sensibilizzazione
Risulta importante pensare ad un’evoluzione del percorso formativo
che veda coinvolti sia gli adolescenti, per permettere loro di
‘informarsi e conoscere’, sia gli adulti per favorire il dialogo tra
coetanei e con i più giovani: promuovere, quindi, una relazione informata che promuova il
benessere e la prevenzione.
PROSPETTIVE
Le iniziative del 1 dicembre – Giornata mondiale di lotta all’Aids
WHAT ABOUT… è una delle prime domande
nella conversazioni in lingua inglese
WHAT ABOUT HIV/AIDS?” è l’invito rivolto
agli studenti degli Istituti scolastici o ai giovani
delle parrocchie partecipanti al Progetto
Nelson a mettere a frutto ciò che hanno
appreso durante il percorso di sensibilizzazione
WHAT ABOUT HIV/AIDS?” TELL US WITH A
è l’invito rivolto agli studenti degli Istituti
scolastici o ai giovani delle parrocchie
partecipanti al Progetto Nelson ad illustrare il
loro punto di vista su HIV/AIDS attraverso
diversi linguaggi espressivi (disegno o pittura,
fotografia,
altre
espressioni
artistiche
multimediali, narrativa e poesia).
INFO CONCORSO: www.caritasbrescia.it
A cura di: Caritas Diocesana di Brescia
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