Il mondo sostenibile: la difesa per una Terra più sana
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Il mondo sostenibile: la difesa per una Terra più sana
Istituto Scolastico Comprensivo “M.Montessori” di Cardano al Campo Scuola Secondaria di primo grado Testi vincitori della III edizione del premio “Temi d’autore” Concorso di racconti brevi rivolto ai giovani sotto i 15 anni Indetto da Comune di Cardano al Campo e Associazione Culturale Le Formiche Tema Il mondo sostenibile: la difesa per una Terra più sana Introduzione Anche quest’anno gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado hanno risposto in modo positivo all’invito del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze di partecipare al concorso “Temi d’autore” che aveva per tema “ Il mondo sostenibile: la sfida per una Terra più sana” ed era rivolto ai giovani sotto i 15 anni delle Scuole Secondarie di primo grado dei comuni aderenti all’iniziativa “Terra, arte e radici”. Si sono impegnati per trovare idee partendo dagli spunti per la stesura che offriva il bando di concorso: “L’enorme aumento della popolazione mondiale degli ultimi decenni, specie nelle aree più povere del Pianeta, il maggior consumo di energia per soddisfare lo sviluppo economico, la cementificazione delle aree rurali: questi fenomeni in corso stanno mettendo sotto stress la Terra, e fanno temere che il nostro Pianeta non possa reggere ancora a lungo il suo equilibrio ambientale: Eppure non si può negare a una larga fetta di popolazione mondiale il diritto di desiderare una qualità della vita simile a quella di cui godiamo noi occidentali. Come possiamo tenere uniti crescita e protezione dell’ambiente? Quali sono i piccoli comportamenti di ogni giorno che ci possono aiutare in questo? Quali sono invece i tanti comportamenti a cui assistiamo che feriscono la Terra? Il bando vuole essere uno spunto per gli studenti a riflettere, anche con il confronto e l’aiuto degli insegnanti, sul delicato rapporto tra l’uomo e l’ambiente che ci circonda. Il racconto può essere liberamente frutto di un’esperienza personale o di una pura invenzione, può avere la forma di una narrazione, di una lettera o di un articolo di giornale” Non era una traccia facile per degli alunni della Secondaria di primo grado, ma la voglia di partecipare ha stimolato le menti e la creatività e ha fatto sì che venissero presentati più di 30 elaborati al concorso. Erano soprattutto pagine di diario ( della Terra, degli uomini del futuro, di esseri di altri pianeti…), ma anche racconti, alcuni pieni di ottimismo per il futuro, altri velati di pessimismo, e qualche articolo di giornale. In tutti i testi era evidente sia la volontà di migliorare la condizione della Terra, anche con piccoli o piccolissimi gesti quotidiani, sia l’esigenza di un più equo e sostenibile utilizzo delle risorse del nostro Pianeta, per garantire a tutti una vita qualitativamente buona, pensando anche a chi verrà dopo di noi. L’esito del concorso, a cui hanno partecipato anche altre Scuole Secondarie di primo grado delle città vicine, ha visto classificati al primo e al terzo posto due elaborati di due alunne di terza D del Nostro Istituto, scelti sia per l’originalità del contenuto, sia per lo stile. La premiazione è avvenuta sabato 25 maggio 2013 nell’ambito della Giornata della Creatività promossa dall’Amministrazione Comunale. Alle vincitrici, Quarta Chiara e Senatore Gloria, e a tutti gli altri partecipanti va l’augurio per un futuro da “scrittori”, che dovranno coltivare continuando a scrivere e a leggere molto. Mariagrazia Aspesi Funzione Strumentale per il Territorio Primo classificato Autore: Chiara Quarta Classe 3 D Sarebbe bastato così poco... Faceva freddo nell’ormai consumata Terra, quel pianeta meraviglioso, dove tutto ebbe inizio con la Vita. Già qualche centinaio di anni fa, tutti erano preoccupati per quel Pianeta così indifeso, dove tutto prima o poi si sarebbe consumato, dove tutto sarebbe finito per colpa dell’uomo, la stessa creatura che pur di arricchirsi distruggeva, disboscava,spostava e inquinava. La Terra aveva donato all’Uomo tutte le sue risorse. Tutto era finito. Niente più vita, pochissimo ossigeno rimasto, nemmeno più un albero, acqua più torbida che limpida. Come se non bastasse c’era anche poco tempo per scappare altrove, ovunque,dove di preciso era ancora da decidere. “Ora siamo pochi, non riusciremo a recuperare il Pianeta … l’uomo non esisterà più, ho paura,dove andremo?” ecco cosa chiedeva in continuazione Giacomo, il nostro protagonista venuto dal futuro, ai suoi genitori, alcuni dei pochi sopravvissuti, mentre si muoveva goffamente dentro la tuta da astronauta fornita ad ogni superstite per il viaggio verso un altro pianeta. Giacomo era spaventato, gli mancavano i pomeriggi al mare quando si divertiva a fare lunghe nuotate, l’odore dell’erba tagliata,i tramonti in spiaggia e le passeggiate con gli amici. “Ormai è tutto perso..” diceva tra sé e sé mentre qualche lacrima irrorava il suo tenero viso da undicenne, ancora troppo giovane per non avere paura. Il giorno della partenza era arrivato. Il viaggio iniziava dentro un’enorme navicella la cui costruzione era iniziata in fretta e furia qualche lustro prima. Era una sorta di incrocio tra un pullman e un aereo, grande ma non troppo, pieno di bottoni luminosi e di suoni tecnologici. Tutti indossavano la tuta, Giacomo compreso. Il motore di quello strano mezzo si era acceso e uno tra gli piloti avvisò i pochi passeggeri dell’imminente partenza. Giacomo, seduto nella fila 12, posto A, vicino al finestrino, vide sul ciglio della strada, sopra alcuni sacchetti pieni di rifiuti, un foglio grande e particolarmente luminoso che brillava di luce propria quasi fosse una stella. Sopra intravedeva qualcosa, scritto con un colore cangiante che passava dal blu al verde al giallo al rosso. Così alzò la mano e chiese al pilota di scendere, suscitando la rabbia della madre che disse: “Giacomo, e ora cosa c’è? Devi andare in bagno o hai dimenticato ancora qualcosa?” Giacomo, che voleva scoprire cosa c’era scritto su quel foglio da sé e senza l’aiuto di nessuno, rispose: “Sì mamma, ho dimenticato lo zainetto azzurro, ci tengo tanto! Dai, posso andare? Faccio in fretta, lo giuro!” La mamma annuì, consapevole che quella sarebbe stata l’ultima volta che il suo bambino metteva piede sulla Terra, il luogo meraviglioso dove aveva conosciuto suo marito, che amava con tutto il cuore. Giacomo uscì di corsa e, prima di fingere di recarsi in casa alla ricerca dello zainetto, prese in mano il foglio curandosi di non essere visto da nessuno. Entrò in casa sua rimanendovi un paio di minuti, giusto il tempo di piegare accuratamente il foglietto e porlo in una tasca della tuta, e poi uscì, alla mamma avrebbe detto di essersi sbagliato e che lo zainetto era in verità già nella stiva. Così riprese il suo posto mentre la navicella si mise in moto e, dopo qualche ora dalla partenza quando ormai tutti stavano dormendo, estrasse il foglio e iniziò a leggere: “Caro Diario, sono io, la Terra, ed anche oggi ti scrivo per aggiornarti su come mi sento. Che dirti? Sono stressata come non mai. Oggi come oggi invidio tanto i miei cugini Venere o Marte. Certo su loro non c’è vita ed è tutto silenzioso, ma preferirei un sano silenzio a questo frastuono che mi consuma! Sì, perché tutti i piccoletti che abitano su di me, gli uomini, mi stanno danneggiando sempre di più! Gridano in continuazione. E, non contenti del frastuono che producono di loro, hanno anche costruito delle macchine talmente rumorose che sto diventando sorda. Non sanno usare i cestini. Prima pensavo che fossero solo coincidenze quando sporcavano i miei boschi e i miei mari con ogni tipo di rifiuto, ma ora sto capendo che lo fanno apposta. Vogliono distruggermi e non so il perché … sono io che do loro la vita, perché mi sporcano? Il danno maggiore è che, come sai, ci mettono poco a sporcarmi ma molto a ripulirmi, ma a loro sembra non importare. Riempiono il mio cielo dalle mille sfumature celesti con gas maleodoranti e grigi. Come si può preferire il grigio all’azzurro? E questo inoltre causa un riscaldamento (un certo “effetto serra”loro lo chiamano così..) sempre maggiore della mia atmosfera! E così la Primavera e l’Autunno sono quasi scomparsi e hanno lasciato il posto a Inverni ed Estati troppo lunghe, che io e gli uomini non riusciamo a sopportare. Stanno radendo al suolo i miei boschi per costruire al loro posto di tutto, dai supermercati alle abitazioni, dagli aeroporti alle autostrade. Ma a loro servono veramente tutte queste costruzioni? Sono sicuri che non siano più importanti gli alberi di tutti quei cementizi? Così facendo, ci sono sempre meno radici che contengono il suolo e quest’ultimo cede. E’ troppo debole per tutto quel peso eccessivo. Insomma Diario, potrei andare avanti a raccontarti che le mie acque vengono spesso sprecate e sono sempre più sporche, che le passeggiate all’aria aperta sono state sostituite da quelle nei centri commerciali, che piantare un albero è diventato meno importante di posizionare un dosso stradale. Ormai l’uomo oltre che sfruttare le risorse che metto a sua disposizione ha adulterato anche gli elementi necessari ed indispensabili per la vita modificando geneticamente addirittura gli alimenti con cui egli stesso e la sua prole si cibano. Vivono tra di scarichi industriali che inquinano le acque di fonti di energia nucleare le cui scorie mettono in pericolo la loro vita e mi procurano un cancro di cui sarà molto difficile guarire. Eppure sarebbe bastato così poco a conciliare la mia felicità con quella degli uomini. Se si fossero utilizzate fonti rinnovabili di energia, come vento, acqua, maree, fonti geologiche di calore e piccoli accorgimenti quotidiani come chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o ci si insapona, usare la lavastoviglie o la lavatrice a pieno carico, spostarsi a piedi e spegnere tutto quello che non si sta utilizzando. Sarebbe bastato così poco. Chissà se un giorno l’Uomo ritroverà il mio diario e potrà capire leggendo. Con affetto, La Terra.” Giacomo era stupito e senza parole. La Terra gli stava comunicando qualcosa. Quelle parole, così tristi ma anche così cariche di speranza, lo spronarono a tornare sulla Terra e a ricominciare davvero. Si alzò dal suo posto, raggiunse la cabina di pilotaggio e bussò. Pochi secondi dopo si ritrovò faccia a faccia con il pilota e gli parlò di quello che aveva letto, gli mostrò la lettera facendogli notare che quei caratteri, nitidi e multicolore, non potevano essere stati scritti da un uomo. La navicella si fermò, il pilota narrò l’accaduto a tutti i presenti e si decisero di tornare sulla Terra, dove tutto sarebbe potuto ricominciare davvero, dove tutti avrebbero iniziato a vivere con maggiore cura, senza inquinare o tagliare più alberi. Non sappiamo se Giacomo e gli altri uomini riusciranno a recuperare il Pianeta, ma una cosa è certa: noi siamo ancora in tempo. In tempo per intervenire, per conservare la Terra, per migliorarla, per risolvere i problemi. Siamo ancora in tempo per preservare la Natura, l’Atmosfera e la nostra Felicità. Perché una vita in rispetto dell’ambiente è una vita in rispetto di noi stessi e per noi stessi. Terzo classificato Autore: Gloria Senatore Classe 3 D, Scuola Secondaria di 1° grado Istituto Scolastico Comprensivo “M.Montessori” Lettera da Nek 18 dicembre 2200 Egregi abitanti del Pianeta Terra, la presente ha lo scopo di avvisarvi che il vostro stile di vita e la vostra imprudenza stanno minando la nostra attività quotidiana e stanno rovinando il nostro sistema di trasporti. Ogni giorno milioni di abitanti del Pianeta Nek rischiano la vita per colpa vostra! Le vostre esagerate emissioni di gas tossici nell'atmosfera stanno creando un vortice proprio vicino alla via che percorriamo ogni giorno per passare dall'altra parte della Galassia per commerciare con gli altri Pianeti. Questo vortice minaccia di risucchiare noi e i nostri veicoli. Essendo il nostro Pianeta "Ambasciatore della Galassia", ha il compito di monitorare costantemente la situazione ambientale presente sugli altri Globi. I nostri incaricati, inviati per questo motivo sulla Terra, ci stanno segnalando terribili situazioni che mettono in pericolo anche la vostra incolumità. Ognuno di voi abitante del Pianeta Terra produce più di cinque quintali di spazzatura l'anno, duemila chili di anidride carbonica e quel che è peggio, non sapete sfruttare positivamente le migliaia di ettari di bosco che avete e che potrebbero ridurre le dispersioni di CO2, ma quasi vi divertite a disboscare a più non posso e a vedere avanzare il deserto ! Abbiamo calcolato che ogni abitante necessita di circa due ettari di Terra per assorbire i rifiuti che produce. Prendete esempio da noi: la nostra impronta ecologica è pari allo zero! In più noi abbiamo un perfetto equilibrio di distribuzione dei beni e la nostra solidarietà fa sì che nessun luogo di Nek sia povero di risorse e svantaggiato! Il nostro titolo di Ambasciatore comunque prevede che i Pianeti sovra inquinati ricevano degli aiuti e dei consigli. Ecco quindi alcuni accorgimenti che potete attuare per migliorare il vostro ambiente: potete limitare l'uso dell'automobile o sostituirle con quelle elettriche (cosa che noi Nekkiani abbiamo adottato circa duecento anni fa), fare la raccolta differenziata in modo serio e attento, evitare di sprecare l'acqua e di immettere nell'ambiente sostanze inquinanti. Inoltre, per ridurre la vostra impronta ecologica, ogni abitante potrebbe assumere meno carne e preferire i vegetali di stagione e locali, potrebbe bere l'acqua del proprio Comune ed evitare di comprare le bottiglie ed utilizzare i prodotti acquistati in modo più responsabile. Insomma Terrestri, non siate cocciuti, se proprio non volete farlo per noi, fatelo per voi stessi! Cordiali saluti. Il Vicepresidente Nekkiano