Il Rinascimento “a pezzi”

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Il Rinascimento “a pezzi”
CINEMA
Mostra “Fra Angelico, Botticelli... Chefs-d’oeuvre retrouvés”
Il Rinascimento
“a pezzi”
DI
GIANNI CUDAZZO
Un vero puzzle quello parzialmente
ricomposto nell’esposizione del
Museo Condé a Chantilly che ricuce
un insieme iconografico dal valore
inestimabile, implicando ogni
appassionato d’arte in uno
straordinario rompicapo
quattrocentesco.
Per la prima volta, infatti, la mostra
espone una Tebaide di Beato
Angelico (1395-1455), una tavola
panoramica data per dispersa che
riassembla oggi cinque dei sei frammenti originari, ricostituendone
l’impatto impressionante. Il progetto dell’evento espositivo nasce proprio dalla scoperta della relazione tra
il pannello dell’Angelico conservato
a Chantilly, raffigurante San
Benedetto in preghiera nel deserto e
altre sue opere disseminate tra
Filadelfia,
Cherbourg e Anversa. Una tessera
sull’altra, il capolavoro ritrovato dipinto intorno al 1430 e in seguito
smembrato in più frammenti - è
ricomposto grazie agli studi e l’acume di Michel Laclotte, presidente
onorario del Louvre e curatore della
mostra con Nathalie Volle e Nicole
Garnier. Il ripristino della composizione rivela un ampio panorama scenico, più luminoso di quello rappre-
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Focus in
N° 25 Novembre Décembre 2014
sentato nella Tebaide degli Uffizi di
Firenze, dall’orizzonte nettamente
marcato e aperto su un meraviglioso
cielo blu punteggiato da nuvole. Un
tassello importante per la comprensione dello stile di Beato Angelico.
Tuttavia la mostra va al di là della
sensazionale scoperta e propone un
focus più ampio sui primitivi italiani
e la pittura toscana tra xIV e xV
secolo, fondandosi sulla ricca collezione del museo (parte importante
della donazione di Enrico d’orléans,
duca d’Aumale, 1822-1897) e ispirandosi al principio dell’unità ritrovata. La maggior parte delle opere,
difatti, proviene da pale d’altare
smembrate o cassoni scomposti in
pannelli (come quello di Botticelli e
Filippino Lippi), giustapposti nella
mostra per ritrovarne l’originale
unità compositiva.
La scenografia si avvale anche di
videoproiezioni, ricostituendo virtualmente le scene divise nel corso
dei secoli, laddove la ricomposizione
fisica di certe opere risulta impossibile in mancanza dei frammenti originali ancora dispersi; l’occasione,
forse, di suscitare nuove ricerche o
intuizioni.
Un’attenzione tutta particolare è
riservata al meraviglioso ritratto di
Simonetta Vespucci dipinto da Piero
di Cosimo, opera tra le più celebri
del museo Condé e restaurata per
l’occasione.
Pesellino (et collaborateur) (Florence,
1422 – id., 1457)L’Adoration des
mages Chantilly, musée Condé
© RMN-Grand Palais / Franck Raux /
René-Gabriel ojéda
Un viaggio nell’arte italiana che
ricompone i tasselli del suo
Rinascimento: dalla scuola di Giotto
al Gotico Internazionale, passando
dalle botteghe quattrocentesche fiorentine e senesi, sino alla scuola di
Leonardo Da Vinci e la bellissima
“Gioconda nuda”; per completarsi
alla fine del xV secolo con
Michelangelo, nella sezione dedicata
alle arti grafiche, ultima tessera dell’avvincente puzzle.
Mostra “Fra Angelico, Botticelli...
Chefs-d’oeuvre retrouvés”
Fino al 4 gennaio 2015
Musée Condé
Château de Chantilly
Domaine de Chantilly
60500 Chantilly
www.domainedechantilly.com
Sandro Botticelli (Florence, 1445Florence,
1510) et Filippino Lippi (Prato, v.
1457- Florence, 1504)
Scène de l’histoire d'Esther : Le choix
d’Esther par Assuérus
Chantilly, musée Condé
© RMN-Grand Palais (domaine de
Chantilly) / René-Gabriel ojéda