gabbia pieghevole
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cineforum ok 22-12-2004 11:55 Pagina 1 in collaborazione con cinema Multisala King e Lab80 Film presenta Tra Fred MacLeod Wilcox Gary Fleder David Cronenberg Andrej Tarkovskij Andrej Tarkovskij ogni giovedi dal 20 gennaio al 24 febbraio 2005 ore 21.00 - Cinema Multisala King Terry Gilliam le proiezione saranno precedute da una breve presentazione a cura di Lab80 Film Il pianeta proibito 20 gennaio di Fred MacLeod Wilcox (USA, 1956) con Walter Pidgeon, Anne Francis, Leslie Nielsen, Jack Kelly, Warre Stevens Un'astronave terrestre scende sul pianeta Altair IV per indagare sulle sorti di una spedizione inviata alcuni anni prima. Uno scienziato, Morbius, è l'unico sopravvissuto alla spedizione insieme alla figlia Altaira. Vi è anche il versatile robot Robbie, in grado di riprodurre a livello molecolare qualsiasi oggetto. Morbius congeda gli astronauti invitandoli a tornare sulla Terra, ma il comandante Adams (Leslie Nielsen), insospettito da tanta insistenza, decide di trattenersi sul pianeta per investigare sulla morte dei coloni. Durante la notte, la nave subisce un sabotaggio. Incalzato dal comandante, Morbius rivela il segreto di Altair: un tempo il pianeta era abitato da una specie estremamente avanzata, i Krell. Studiando i documenti dei Krell, lo scienziato è riuscito a stabilire che, poco prima della catastrofe, essi "stavano lavorando a un progetto in grado di liberarli da qualsiasi dipendenza da tutti i mezzi fisici"... Morbius si rifiuta di divulgare le straordinarie scoperte scientifiche dei Krell, che giudica troppo pericolose per il genere umano, mentre Adams obietta che un simile patrimonio non può venire monopolizzato da un uomo solo. Intanto, alla base appaiono i primi esseri mostruosi (l'animazione è stata realizzata dagli studi Disney) in grado di rinnovare la propria struttura molecolare e perciò inattaccabile anche dalle armi atomiche... genere fantascientifico: propone per la prima volta un robot “umanizzato” al servizio dell’uomo, e sperimenta la psicoanalisi - l’odio e l’aggressivita dei precedenti abitanti del pianeta Altair, i Krell, si scopriranno materilizzati nella mente del professor Morbius - in un’opera di fantascienza. Il pianeta proibito, spirato alle vicende della Tempesta di Shakespeare, (ingegnosamente rielaborata da Irving Block e Allen Adler, sceneggiata da Cyril Hume) è un film bizzarro, ricco di sorprese, con effetti speciali primitivi ma efficaci, un momento fondamentale del Impostor 27 gennaio di Gary Fleder (USA, 2002) con Gary Sinise, Vincent D'Onofrio, Madeleine Stowe, Mekhi Phifer, Tony Shalhoub, Lindsay Crouse, Tom Guinee, Kimberly Scott, Giovanni Sirchia, Judy Jean Berns, Veena Bidasha, Ellen Bradley, Shane Brolly, Golden Brooks, Cristos, Erica Gimpel, Arly Jover, Elizabeth Kate, Ted King, Melinda Ramos, Mac Sinise, Tim Walsh, Tracey Walter. Sceneggiatura di Caroline Case, Ehren Kruger, David Twohy. Fotografia di Robert Elswitt. “Come Orwell, Philip K. Dick ha visto il nostro presente molti decenni fa...” GARY FLEDER Nel 2079 il mondo sarà in guerra da anni contro gli alieni abitanti di Alpha-Centauri. Esseri geneticamente superiori agli umani e con lo scopo primario di impossessarsi della Terra. Gary Sinise è Spence Olham, ex genius che si divertiva a costruire razzi telecomandati; ora è uno scienziato progettista di potentissime armi a servizio del pianeta, e per questo, visto dagli alieni come il primo bersaglio da eliminare. L'esercito sospetta che gli alieni siano già riusciti nel loro intento: uccidere Olham e sostituirlo con un clone che verrà a sua volta usato come arma-spia. Chi, se non lui, può essere in grado di dimostrare la propria identità? Catturato, Olham riesce a fuggire e diventa, dopo essere stato l'eroe del pianeta, il nemico pubblico numero uno, oggetto di una forsennata caccia all'uomo. Riuscirà Olham a dimostrare di essere se stesso? Quasi "tutto" è possibile in questo universo alla Orwell: clonazione, manipolazione genetica, sistemi di sorveglianza elettronica, computer palmari, robot molecolari, televisore ridotto a strumento di propaganda governativa. Tratto da un racconto di P.K. Dick. “...ma i replicanti pensano? A cosa pensano? Hanno un'anima? Hanno coscienza di loro stessi e degli altri esseri viventi? Il test di Voight-Kampff (test usato in "Blade Runner" per riconoscere gli androidi) è probabilmente il test oggettivamente più valido mai pensato poiché testa qualcosa che va al di là dell'intelligenza, ma che resta comunque una forma di intelligenza. Ciò che il test chiede effettivamente ai replicanti di dimostrare è il rispetto delle altre forme di vita. I replicanti hanno diritto allo stesso rispetto, ma soltanto se dimostrano di averne essi stessi.” PHILIP KINDRED DICK ubik for you! Il pianeta proibito 20 gennaio Impostor 27 gennaio Stalker 3 febbraio eXistenZ 10 febbraio fica iloso ntaf a f ione traz infil Solaris 17 febbraio Brazil 24 febbraio La storia d’amore è uno degli aspetti del film. In effetti può essere che l’unico scopo della missione di Kelvin su Solaris sia proprio questo: mostrare che l’amore è indispensabile. Che senza amore un uomo non è più uomo. ANDREJ TARKOVSKIJ OGNI GIOVEDÌ DAL 20 GENNAIO AL 24 FEBBRAIO 2005 CINEMA MULTISALA KING Ingresso: Intero euro 4,00 - Ridotto euro 3,00 (per i possessori di tessere: Pro Loco, Sistema Bibliotecario del Vimercatese; studenti delle scuole medie superiori) - Abbonamento euro 18,00 - Info: Ufficio Cultura 0290933208 cineforum ok 22-12-2004 Stalker 11:55 Pagina 2 3 febbraio di Andrej Tarkovskij (URSS, 1979) Con Aleksandr Kajdanovskij, Anatolij Solonicyn, Nikolaj Grin’ko, Alisa Frejndlikh, N. Abramova, F. Jurna, E. Kostin, R. Rendi. Tratto dal romanzo Picnic sul ciglio della strada di Arkadij e Boris Strugackij. Sceneggiatura di Andrej Tarkovskij, Arkadij e Boris Strugackij. Fotografia di Aleksandr Knjazinskij In una zona misteriosa, che non si sa bene né come né da chi sia stata formata, operano gli Stalker. Gli Stalker (“to stalk”, inseguire furtivamente) sono delle guide che riescono a penetrare in questo misterioso luogo, portandovi, a pagamento, chi ne fa richiesta. Agendo come clandestini (la Zona è stata da tempo evacuata dalle autorità ed è sotto stretto controllo), due studiosi ingaggiano uno Stalker per penetrarvi. Si dice, infatti, che al centro di questa zona ci sia una Stanza, luogo dove chi vi entra vede realizzarsi i propri desideri... ofica filos anta f e ion traz infil Ultimo film di Tarkovskij in URSS è un’opera affascinante, tra la poesia e il trattato filosofico. Gli Stalker sono i poveri di spirito, figure dimenticate, deboli, ma che traggono da questo la loro ragione, la loro forza. In un’intervista si chiede a Tarkovskij che cosa sia la Zona: “La Zona non esiste, è lo Stalker che ha inventato la Zona. L’ha inventata per portarvi tutte quelle persone disperate che sono alla ricerca di una speranza. Anche la stanza dei desideri è un’invenzione dello Stalker, una provocazione in più verso il materialismo del mondo che, nello spirito dello Stalker, costituisce un atto di fede.”. eXistenZ 10 febbraio di David Cronenberg (Canada/Gran Bretagna, 1999) Con Jennifer Jason Leigh, Jude Law, Ian Holm, Don McKellar, Callum Keith Rennie, Sarah Polley, Willem Dafoe Le opere d’arte di Allegra Gallager sono dei giochi virtuali. Il gioco, collegato direttamente con il sistema nervoso dei giocatori, consiste nell’essere trasportati all’interno – anima e corpo – di una dimensione parallela. Il gioco in questione è eXistenZ, ma è proprio durante la prova a porte chiuse del nuovo game che Allegra è vittima di un attentato. Lo spunto per il film è nato quando Cronenberg, intervistando per la televisione canadese lo scrittore anglo-indiano Salman Rushdie, resta colpito dall'idea che un artista possa essere perseguitato per le sue opere. Imprevedibile come sempre questa opera di Cronenberg, dove il gioco iniziato sembra non poter terminare, dove chi partecipa si ritrova nel “circolo vizioso” proprio del vizio, dove nasce naturale il chiedersi: Ma se sono nel gioco, dove sono “Io” nella realtà? Allegra Gallager, braccata da un gruppo di integralisti della realtà, che la accusano di creare mondi falsi, sarà costretta a fuggire dentro eXistenZ, in un susseguirsi sempre più incalzante di passaggi tra realtà e finzione. In eXistenZ la realtà virtuale si trasforma in una vera e propria malattia dell'individuo. Da una parte, minando alla base il concetto di realtà, si viene a sottrarre all'individuo la base della sua stabilità, dall'altra si libera l'individuo stesso dalle sue costrizioni dovute a convenzioni sociali e culturali decadenti. Soggetto tutto di Cronenberg, anche se si respira aria di P. K. Dick: virtuale e reale, il bene e il male si intrecciano comunque, senza scampo. Dall'immaginario di Cronenberg: mostriciattoli deformi, mutazioni del corpo, pistole costruite con ossa e denti, bioporte elettroniche impiantate chirurgicamente nel midollo osseo ed infiniti livelli di realtà diversi. Alterando di continuo la realtà fisica si creano alterazioni alla stessa realtà. Viene messa in discussione la stabilità dell'individuo. Solaris 17 febbraio di Andrej Tarkovskij (URSS, 1972) Versione integrale restaurata Con Donatas Banionis, Olga Barnet, Natalia Bondarcuk, Vladislav Dvoriecki. Sceneggiatura di Fridrik Gorenshtejn, Andrej Tarkovskij. Fotografia di Vadim Jusov. Tratto dal romanzo omonimo di Stanislaw Lem a sofic afilo fant e n io traz infil “Ogni teoria del ricordo suole assicurare che il ricordato è lì, quasi in carne e ossa, e da ciò consegue la tesi appassionante che nel ricordo tutto ritorna, anche il morto.” MANLIO SGALAMBRO, Trattato dell’età, Adelphi Solaris è, più che un racconto di fantascienza, un trattato filosofico. Il fascino di Solaris, pianeta intelligente, in grado di materializzare i desideri di chi si mette nella sua orbita, è disarmante. La pellicola narra la storia di uno psicologo, a cui è affidata la missione di recarsi presso la stazione orbitante intorno a Solaris, un pianeta di fluidi, un oceano totale, dove succedono cose strane e inspiegabili dalla scienza umana, per indagare su quanto stia accadendo ai pochi uomini rimasti della spedizione scientifica. Qui ritroverà la moglie, morta suicida tredici anni prima. Film capolavoro, qui riproposto nella sua versione integrale di 160 minuti, dove la poetica di Tarkovskij si sposa perfettamente con la rilettura del testo di Lem. La tematica del mondo vivente è amplificata in una molteplicità di letture, di visioni, di opinioni a proposito, che come un quadro-capolavoro si presta alle più ardite e vaste interpretazioni. Per chi lo ha già visto è l’occasione di rivederlo nella sua totalità. Brazil Per chi non lo ha ancora visto, è un’opportunità di viverlo come evento, tanto è in grado di concentrare tra i suoi estimatori anche chi non è un appassionato del genere fantascientifico. Noi siamo la nostra memoria, Solaris materializza i nostri ricordi, scava a fondo e ripropone il passato ad oggi, per come si era idealizzato. Viaggio nella psciologia umana, nel mondo del rimorso e del rimpianto, la possibilità di riformulare le nostre scelte: chi non ritornerebbe sui suoi passi per rimediare a qualcosa, se ciò fosse possibile? Il testo di Lem sembra suggerire che il mondo è una concatenazione di eventi e che noi siamo i suoi ospiti, senza alcun potere decisionale. 24 febbraio di Terry Gilliam “Era una fresca limpida giornata d’aprile e gli orologi segnavano l’una. Winston Smith, col mento sprofondato nel bavero del cappotto per non esporlo al rigore del vento, scivolò lentamente fra i battenti di vetro…” GEORGE ORWELL, 1984 In un luogo qualunque del XX secolo, Sam Lowry è uno dei tanti che vivono la loro cupa esistenza nelle città sotterranee organizzate da un regime totalitario e onnipotente. Unico rifugio: il sogno, luogo in cui il regime non ha alcun controllo. È nel sogno, infatti, che il protagonista vive una vita parallela, un’altra vita, eroe alato che si concede in una storia d'amore con una donna-angelo. E mentre il sogno del nostro burocrate si concluderà con un atteso lieto fine, l'esito reale, che arriva dopo un mirabolante finale, sarà del tutto pessimista (la produzione insistette per un finale più ottimista, ma Gilliam tenne duro minacciando di disconoscere il film). Spicca tra gli interpreti l'idraulico Tuttle (un baffuto Robert De Niro), lavoratore indipendente e solitario, che agisce di notte per assicurarsi la libertà e la lontananza dai metodi burocratici, cui è allergico. Ispirato al romanzo di George Orwell "1984" (il film doveva intitolarsi 1984 e mezzo), senza tralasciare P.K. Dick e l’opera di Kafka, Gilliam realizza un film sorprendente, sia per la struttura drammaturgica sia per la messa scenografica, al meglio dirige le visioni fantasmagoriche, stravaganti e allucinate del triste impiegato. Ricco di citazioni e spunti satirici, commuove, allarma, incanta, ammalia e diverte fino al finale, duro, nero, agghiacciante. Brazil è un’opera difficilmente uguagliabile, un indimenticabile capolavoro che lascia pienamente soddisfatti. Nomination all'Oscar per sceneggiatura originale (di Gilliam, Tom Stoppard e Charles McKeown) e scenografie (Norman Garwood), oltre che per musica, suono e canzone. “È un giovane senza importanza collettiva, è soltanto un individuo.” LOUIS-FERDINAND CELINE, L’Eglise Rassegna a cura di Moreno Confalone grafica moreno confalone Capriate S.G. BG - Stampa Modulimpianti Grezzago MI (Gran Bretagna, 1985) Con Jonathan Pryce, Robert De Niro, Katherine Helmond, Ian Holm, Bob Hoskins, Michael Palin, Ian Richardson, Peter Vaughan, Kim Greist, Jim Broadbent, Barbara Hicks, Charles McKeown, Derrick O'Connor, Kathryn Pogson, Bryan Pringle, Sheila Reid, John Flanagan, Ray Cooper, Brian Miller, Simon Nash, Prudence Oliver, Simon Jones, Derek Deadman. Sceneggiatura di Terry Gilliam, Charles McKeown, Tom Stoppard. Fotografia di Roger Pratt