«Michelangelo mi afferrò dal collo e mi salvò poi fu inghiottito dal
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«Michelangelo mi afferrò dal collo e mi salvò poi fu inghiottito dal
DOMENIC A 27 NOVEMBRE 2011 LA SICILIA CALTANISSETTA PROVINCIA .39 SERRADIFALCO I GIOVANI DEL «VIRGILIO» DI MUSSOMELI CURERANNO UN GIARDINO A SUTERA Cittadinanza agli immigrati l’assessore Lucchese dice sì Studenti dell’Ipsaa adottano un’area verde SUTERA. Un’altra area verde nel centro abitato di Sutera sarà adottata per essere sottratta al degrado. A prendersene cura sarà l’Ipsaa dell’istituto "Virgilio" di Mussomeli. A fine novembre, l’Ipsaa ha fatto richiesta, così come prevede il regolamento comunale circa le adozioni dell’aree verdi stilato nel 2007. La convenzione sarà stipulata il 7 dicembre, così come concordato tra il dirigente scolastico Rina Genco e il sindaco Gero Difrancesco. «Con questa nuova adozione si aggiunge un ulteriore tassello alla rivalutazione degli spazi verdi nel centro urbano. Questa sarà la 22ª adozione di aree verdi e alberi singoli che si sommano alle adozioni degli ottanta circa vasi a ringhiera, per un progetto iniziato nel 2007 e che è stato accolto con entusiasmo da tutti i cittadini - dice l’assessore al Verde pubblico Nino Pardi - all’inizio dell’anno ho proposto questa iniziativa nella scuola dove insegno e la dirigente scolastica ne era entusiasta, così sono partite le ricognizioni per scegliere l’area. Abbiamo effettuato con le classi il primo rilevamento e a giorni ne programmeremo altri Mussomeli ricorda un eroe per la piantumazione di piante, siepi e tanto altro. Un ringraziamento particolare va al Corpo Forestale che con degli steccati e una sistemazione generale, ha reso fruibile l’area verde da adottare. A questo punto i ragazzi faranno la loro parte impegnandosi a curare la manutenzione fino a febbraio 2013 con l’opzione del rinnovo». Gli insegnanti che hanno collaborato a questo progetto sono i proff. Zucchetto, Culora e Chimera e quanti altri si aggiungeranno a questa esperienza dei ragazzi. R. M. A distanza di 18 anni dalla tragedia di San Leone in cui perse la vita un diciassettenne, la rievocazione dell’amico L’AREA DA CURARE A SUTERA Enzo Marco Costanzo oggi ha 34 anni ed è padre di due figli: svela di dovere la sua vita a quel giovane che gli faceva coraggio «Michelangelo mi afferrò dal collo e mi salvò poi fu inghiottito dal mare e morì annegato» MUSSOMELI. C’è una famiglia a Mussomeli che da quasi vent’anni piange il proprio figlio diciassettenne, annegato il 4 luglio del 1993 alle Dune di San Leone. Una famiglia che in cuor suo sa che il proprio ragazzo è morto da eroe, salvando un amico. «Ho sognato mio figlio più volte - ci ha detto la signora Giuseppa Lombardo, 68 anni, mamma di Michelangelo Vullo - e lui mi detto di non piangere, perché il suo gesto ha salvato una vita». Con lei il marito Giuseppe, anche lui di 68 anni e il figlio Vincenzo, maresciallo dei carabinieri a Milano, città dove insegna l’altra figlia, Sonia, la piccola di casa. Un dolore reso ancora più acuto perché a distanza di quasi vent’anni, nessuno più ricorda quei momenti drammatici e su Michelangelo, eroe sconosciuto, è calato l’oblio. Ma non per chi lo ama e mai lo dimenticherà. E neppure per chi da Michelangelo è stato salvato. Come ci ha raccontato con le lacrime agli occhi, Enzo Marco Costanzo, 34 anni, oggi padre di due figli, che ammette di dovere la sua vita a Michelangelo, annegato nel mare agrigentino dove è riaffiorato due giorni più tardi. Una domenica spensierata di sei amici minorenni partiti da Mussomeli per godere un giorno di sole e mare, diventa un giorno di lutto. E i tragici momenti di quel giorno rimangono impressi a fuoco nella memoria di chi c’era e da quasi vent’anni convive col ricordo di un amico eroe anche se per vari motivi, non aveva mai raccontato pubblicamente come andarono i fatti quella domenica maledetta. «Eravamo in sei, con me e Michelangelo In alto Enzo Marco Costanzo, nel riquadro Michelangelo Vullo, morto a 17 anni nel mare di San Leone ad Agrigento il 4 luglio del 1993 c’erano i fratelli Simone e Totuccio Morreale miei zii, Carmelo e Francesco Messina. Spesso la domenica andavamo in treno fino ad Agrigento e da lì alla spiaggia di San Leone. Avevo sedici anni, Michelangelo ne aveva diciassette. Eravamo tutti minorenni e senza patente. Scendemmo con l’autostop fino ad Acquaviva e arrivammo in treno alle 10.30 ad Agrigento e da lì in pullman raggiungemmo le Dune di San Leone, dove andavamo solitamente. Non facemmo subito il bagno. Stringemmo amicizia con un gruppo di ragazzi di Agrigento e ci sfidammo a beach volley. Poco prima di mezzogiorno, accaldati dopo la partita, facemmo il bagno. Il mare era calmissimo ma poiché nessuno di noi era abile nel nuoto, non ci allontanavamo dalla riva. L’acqua ci arrivava sotto la pancia. RESUTTANO All’improvviso - continua Enzo Marco - ricordo che arrivò un’onda che mi spostò e non riuscii più a toccare il fondo. Fu un attimo: il mare da calmo e gentile qual era, si increspò di colpo e diventò un nemico. La corrente era fortissima. In meno di trenta secondi, con una forza incredibile, ci portò a circa 100 metri dalla riva. Io Michelangelo e Simone fummo trascinati al largo, mentre gli altri amici ancora riuscivano a toccare il fondale. Io e Michelangelo fummo poi sospinti in mare aperto. Eravamo a circa 150 metri. I nostri amici che avevano toccato riva dettero l’allarme e arrivarono i bagnini. Uno salvò Simone portandolo a riva, l’altro arrivò da me e Michelangelo che continuava a farmi coraggio: «Stai calmo, stai calmo, ora tocchiamo di nuovo, stai calmo» mi diceva. Arrivò il bagnino ma la corrente era così forte che non riuscì a portarci a riva e ci disse di aspettarlo, il tempo di tornare a riva e ritorna- SERRADIFALCO re con la scialuppa di salvataggio. Tornò con un moscone ma ebbe difficoltà a raggiungerci. Eravamo in balia delle onde e bevevamo acqua in continuazione. Successe allora quello che non dimenticherò mai: Michelangelo non mi ha salvato solo perché mi ha afferrato mentre affondavo e mi ha tirato su, Michelangelo mi ha salvato - e qui la commozione ha il sopravvento - sostenendomi psicologicamente come un fratello maggiore. Ero terrorizzato. Quando sono andato giù mi ha afferrato per il collo e mi ha tirato su. Ricordo, quando mi hanno salvato, che avevo le spalle graffiate e il medico che poi eseguì l’autopsia mi disse di aver trovato sotto le unghia di Michelangelo lembi di pelle. Della mia pelle. Michelangelo pensava a me ma continuava ad annaspare e mentre mi diceva stai tranquillo non ti preoccupare, vedevo che anche lui annaspava e beveva, ma ha continuato a farmi coraggio fino all’ultimo, fino a quando l’ho visto andare giù. L’ultimo ricordo che ho di lui, sono i capelli fluttuanti sotto l’acqua. Non so poi cosa è successo: ricordo soltanto che dopo aver visto Michelangelo andar giù, il mio ultimo pensiero è stato di morire ricordando tutto ciò che di bello avevo avuto e mi è passata davanti tutta la mia vita in un lampo. Non so quanto tempo rimasi in acqua, quando qualcuno mi ha afferrato per i capelli e mi ha tirato fuori. Dov’è il tuo amico mi chiedevano e io indicai più o meno dove l’avevo visto scomparire, ma non l’hanno trovato. Sono sicuro che se Michelangelo in quei momenti avesse pensato più a se stesso che a me, oggi ci sarebbe lui a raccontare questa storia al mio posto. A lui devo la mia vita. E al di fuori della mia famiglia è la prima volta che racconto questa storia. Finora sono rimasto in silenzio per evitare di riaprire alla famiglia una ferita che continua a sanguinare». ROBERTO MISTRETTA SANTA CATERINA SERRADIFALCO. La proposta è certamente destinata a far discutere: l’assessore comunale Giuseppe Lucchese ha proposto, tramite facebook, di dare la cittadinanza onoraria di Serradifalco a tutti i figli di immigrati che sono nati in paese, come già suggerito nei giorni scorsi dal Capo dello Stato. Un’iniziativa certamente interessante che su facebook ha riscosso il consenso da parte di diverse persone che hanno condiviso i termini di questa proposta. «E se come Comune di Serradifalco, di nostra iniziativa, decidessimo di concedere la cittadinanza onoraria ai bambini figli di immigrati nati in Italia che vivono nel nostro paese?», s’è chiesto Lucchese, che ha concluso: «Avremmo certamente dato il nostro simbolico contributo in questa battaglia di civiltà per l’affermazione di un diritto sacrosanto come quello della cittadinanza per chi è nato in Italia». SAN CATALDO Le due fontane del Comune stanno per diventare aiuole SAN CATALDO. a.c.) La giunta comunale ha autorizzato la Società cooperativa sociale "Glocal" s.a.s. di San Cataldo ad eseguire i lavori per la riqualificazione delle fontane di piazza Papa Giovanni XXIII (zona municipio) con il totale contributo finanziario del centro commerciale "Il Casale". La Glocal ha presentato il progetto di riqualificazione che prevede: la dismissione delle due fontane per la loro trasformazione in aiuole tappezzate con prato verde, corredate da impianto di irrigazione automatico con la collocazione di recipienti di accumulo d’acqua previo riempimento delle due vasche con sabbia e terreno vegetale; gli attuali archi saranno rivestiti con edera rampicante e le basi saranno piantumate con rose a cespuglio; le aiuole saranno contornate da barriere di fiori stagionali colorati così come le fioriere attualmente presenti in piazza. SOMMATINO L’alluvione a Barcellona P. G. fa slittare i lavori della piazza SOMMATINO. c.s.) Era prevista per mercoledì scorso la consegna dei lavori alla ditta Flm Costruzioni di Barcellona Pozzo di Gotto per la ristrutturazione di Piazza Chinnici. Ad annunciarlo era stato l’assessore all’Urbanistica Nicola Scarlata. Purtroppo la ditta non è potuta venire a Sommatino a controfirmare la consegna a causa dell’alluvione verificatasi nei giorni scorsi proprio a Barcellona Pozzo di Gotto. La firma doveva arrivare ben tre mesi fà, ma una volta è mancato il segretario del Comune, un’altra è mancato il dirigente dell’area tecnica, e tutto di volta in volta è slittato fino a mercoledì scorso, ma nonostante gli annunci tutto è rimasto ancora sospeso. La piazza è destinata ad essere valorizzata con una serie di interventi di riqualificazione urbana che non mancheranno di migliorarne la vivibilità e la fruibilità. I lavori, il cui costo ammonta a poco più di un milione di euro, sono stati finanziati dalla Regione. SAN CATALDO Il Consorzio Cinque Valli Ripristinato il doppio senso Eas e Comune pagano danni Contributi per i libri di testo realizza il mercato contadino in via Papa Giovanni XXIII causati da una perdita idrica istanze entro metà dicembre RESUTTANO. Il progetto portato avanti da parte del Consorzio delle Cinque Valli di realizzare un mercato contadino all’interno dei cinque Comuni che lo compongono (Vallelunga, Villalba, Resuttano , Marianopoli e Santa Caterina) sarà inaugurato il prossimo 17 e 18 dicembre a Resuttano. A renderlo noto sono stati i sindaci dei cinque comuni che formano l’assemblea del Consorzio riunitisi nei giorni scorsi in assemblea a Marianopoli. Nell’occasione, è emerso che il progetto del mercato contadino prenderà il via da Resuttano e sarà poi presente, una volta al mese, presso gli altri comuni dello stesso consorzio. In tal modo s’è voluto promuovere i prodotti tipici della terra attraverso un mercato contadino che, saltando le filiere di fornitori, consenta ai produttori locali di vendere prodotti genuini delle proprie terre a prezzi adeguati, ma soprattutto ai consumatori di acquistare i prodotti a prezzi decisamente inferiori a quelli mediamente applicati dalle filiere della grande distribuzione. Soddisfazione è stata espressa dai sindaci dei cinque Comuni presenti, e in particolare del presidente del Consorzio, il sindaco di Resuttano, Salvatore Mazzarisi. Dunque, si comincia il prossimo 17 e 18 dicembre a Resuttano con il primo mercato contadino del consorzio delle Cinque Valli. Previsto l’allestimento di gazebo acquistati dal consorzio. In quell’occasione, saranno presenti i produttori locali di verdure, frutta, formaggi, ortaggi e legumi; per gli acquirenti la garanzia di trovare prodotti naturali e di buona qualità. Un progetto ambizioso che consentirà di promuovere e valorizzare i prodotti locali contribuendo ad elevare la qualità delle tavole dei consumatori ad un costo inferiore rispetto a quello che attualmente sostengono. SERRADIFALCO. In attesa che il prossimo venerdì venga celebrata la gara pubblica per individuare l’impresa che dovrà procedere alla demolizione in sicurezza della restante parte dell’ala est della scuola elementare rimasta in piedi dopo il crollo dello scorso 10 gennaio, il sindaco Giuseppe Maria Dacquì ha rivisto il piano del traffico nella zona compresa tra Via Papa Giovanni e Via Cavalieri di Vittorio Veneto negli orari di punta di entrata e uscita degli alunni. Il primo cittadino ha revocato il senso unico di circolazione a tutti i veicoli nel tratto di Via Papa Giovanni XXIII compreso tra l’intersezione tra la Via Petrarca e la Via Fasciana mediante il ripristino del doppio senso di circolazione anche nella fascia oraria che va dalle 7,30 alle 14,30 dal lunedì al venerdì. Questo provvedimento è stato assunto in quanto il dirigente scolastico, la prof. Annamaria Nobile, ha istituito la formula di orario scolastico che prevede la "Settimana corta". A seguito di questa introduzione si è determinata una maggiore concentrazione di veicoli in Via cavalieri di Vittorio Veneto durante gli orari di entrata ed uscita degli alunni. Attualmente, proprio a seguito del crollo dell’ala est della scuola elementare, gli alunni delle elementari sono stati trasferiti al piano terra della scuola media Polizzi, mentre quelli della scuola dell’infanzia sono stati trasferiti parte al piano terra del nuovo palazzo comunale di Via Cavalieri di Vittorio Veneto e parte nel centro diurno di Via Kennedy. Questa situazione crea un rallentamento del traffico in Via Cavalieri di Vittorio Veneto, determinando non pochi disagi alla circolazione cittadina. Da qui l’esigenza di revocare il senso unico nel tratto di Via Papa Giovanni compreso tra Via Fasciana e Via Petrarca per consentire di far meglio defluire il traffico in queste ore di punta. Il sindaco ha anche emanato una propria determina con la quale ha concesso in deroga l’autorizzazione allo scuolabus di entrare all’interno di via delle Arti. SANTA CATERINA. Sono costati cari a Comune ed Eas i danni provocati ad una abitazione dall’erosione del terreno sottostante dovuta ad una perdita idrica dell’acquedotto. La Corte d’appello di Caltanissetta ha infatti condannato sia il Comune (proprietario dell’acquedotto) che l’Eas (gestore dell’acquedotto) a pagare in solido i danni subiti dall’abitazione appartenente a due coniugi caterinesi in via Paolo Emiliani Giudici. Una vicenda annosa per la quale la Corte d’appello di Caltanissetta s’è pronunciata condannando Comune ed Eas a corrispondere ai due coniugi la somma di 10.648,99 euro quale differenza per il risarcimento danni di 35.000 euro già pagato in esecuzione alla sentenza del Tribunale di Caltanissetta che aveva quantificato in 45.648,99 euro la somma che Comune ed Eas avrebbero dovuto versare ai due proprietari dell’immobile. Recentemente il consiglio comunale ha proceduto al riconoscimento di legittimità del debito fuori bilancio, dopo di che lo stesso ente comunale, tramite gli uffici finanziari competenti, ha proceduto alla liquidazione di 10.648, 99 euro ai proprietari dell’immobile danneggiato quale differenza per il risarcimento danni di 35.000 euro già pagato in esecuzione alla sentenza di primo grado del 2007 e la maggior somma di 45.648,99 euro quantificata dalla Corte di Appello di Caltanissetta, e dovuta agli stessi in solido con l’Eas. Inoltre, ha anche liquidato il rimborso delle spese legali sostenute dai coniugi caterinesi per complessivi 4.709,25 euro. L’amministrazione comunale ha comunque annunciato che eserciterà diritto di regresso nei confronti dell’Eas (che tuttavia è stata liquidata) per farsi rimborsare la somma di 5.324,49 euro pari alla metà del maggior risarcimento danni riconosciuto ai due cittadini dalla Corte di Appello di Caltanissetta. SAN CATALDO. Con provvedimento del dirigente della ripartizione dei servizi sociali del comune, dott. Rosa Maria Virruso - su proposta relazione del responsabile unico del procedimento, dott. Gaetana Miccichè - è stato emanato un avviso pubblico per l’assegnazione di contributi per l’acquisto di libri di testo, per l’anno scolastico 2011 - 2012, agli studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado (ex scuole medie inferiori e superiori, comprese le scuole paritarie), i cui nuclei familiari si trovano in uno stato di disagio economico e svantaggiati rispetto agli altri. Il provvedimento del dirigente fa riferimento alla legge e alla circolare dell’assessorato regionale che disciplina tale materia. Gli aventi diritto alla erogazione del contributo sono i nuclei familiari, il cui Isee (indicatore della situazione economica equivalente) non deve superare i 10.632,94 euro e che, questo anno, hanno sostenuto la spesa per acquisto di libri di testo o materiale scolastico tra cui eventuali tasse scolastiche. Alla domanda, su modulo prestampato - che dovrà essere ritirato presso la ripartizione dei servizi sociali di via Belvedere o presso gli stessi istituti scolastici e presentato ai dirigenti scolastici sia per i richiedenti che frequentano le scuole sancataldesi che gli altri istituti scolastici del nisseno o di altra provincia - dovranno essere allegati copia del documento di riconoscimento del richiedente, l’attestazione Isee e il certificato di iscrizione alla scuola, rilasciato dal dirigente scolastico. Le domande dovranno essere presentate, entro il 16 dicembre 2011, ai dirigenti scolastici delle scuole secondarie di primo e di secondo grado. I contributi economici spettano alle famiglie degli studenti sia dalle scuole statali che paritarie. Alcuni minori, infatti, per problemi di lavoro dei loro familiari, frequentano le scuole paritarie sancataldesi, pur trovandosi in condizione di disagio economico. A. C.