Zone di caccia e di rifugio, la comica continua
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Zone di caccia e di rifugio, la comica continua
15 febbraio 2012 "Zone di caccia e di rifugio, la comica continua" La replica del Movimento 5 stelle a Miccoli e Asioli Per il capogruppo del Movimento 5 stelle in consiglio comunale Petro Vandini “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina! Cosa altro potremmo supporre leggendo le affermazioni di Claudio Miccoli, rappresentante delle Associazioni dei Cacciatori e dell'ex Assessore Provinciale all'Agricoltura e alla Caccia, Libero Asioli?” “Miccoli afferma che “In un territorio fortemente antropizzato come il nostro capita che le aree di rispetto ricadano entro zone che un tempo erano agricole e ora non lo sono più. Un esempio è l'area delle Bassette...” mentre Asioli afferma che “... la Provincia ha basato le sue decisioni sulla base delle carte dell'uso del suolo, datate al 2008...” Signori, le Bassette, il Cinema Astoria, il Consar, l'ESP e tutte le altre aree da noi denunciate non sono più campagna da quando ero un bambino. Ad ogni modo, le foto satellitari storiche disponibili su Google (e datate 2002 e 2003) lo testimoniano ampiamente. Le giustificazioni che ci hanno propinato non reggono neppure se si considera che molte di queste aree non sono tabellate da decenni, come vorrebbero fare intendere le dichiarazioni di Miccoli ed Asioli, ma bensì dal 2010-2011. A prova di ciò, le foto presenti sempre su Google (ne alleghiamo un paio poiché stiamo preparando un video apposito) e datate 2008 e 2009, da dove si può chiaramente notare che non compare alcuno di questi cartelli nelle zone che invece adesso li ospitano. Ciò significa che qualcuno ha appeso quelle targhe sopra a lampioni, case e recinzioni ben consapevole del fatto che quella non era campagna, neppure in un recente passato. Tra le foto in allegato, uno dei cartelli in prossimità degli uffici dove hanno sede il PD e, poco distante, ATC e Servizio Agricoltura e Caccia della Provincia di Ravenna. Proprio dove Asioli era di stanza negli anni 2010-2011, periodo in cui i cartelli sono stati appesi. Difficile pensare che, essendo egli il primo responsabile della caccia, il cartello gli sia passato inosservato! Asioli tenta poi di spiegare le ragioni che lo hanno guidato nella scelta delle aree rifugio: “la fauna selvatica non è rappresentata solo da lepri, caprioli, fagiani; bisogna tutelare anche rondini, rondoni, passerotti...” Incredibile!” “Le rondini e i rondoni sono già protetti dalla direttiva CEE 79/409 sulla Conservazione degli Uccelli Selvatici, dalla Convenzione Internazionale di Berna sulla conservazione degli ambienti naturali, delle specie e dei loro siti di nidificazione, dalla Convenzione Internazionale di Bonn e dalla Legge italiana 157/1992. Se questo non bastasse, ricordiamo nuovamente che dentro le città vige ovviamente già il divieto di caccia. Infine, forse per ribattere ad armi pari alla comicità del nostro video, la perla tecnica di un ex Assessore alla caccia e un ex presidente di Federcaccia: “non tutti lo sanno, ma ad esempio, l'area vicino al Cinemacity potrebbe essere zona di caccia. Ci sono le distanze che lo consentirebbero; attraverso i nostri divieti abbiamo evitato che i cacciatori potessero sparare anche in queste aree”. Ci spiace contraddirla nuovamente, ma dalle misurazioni che abbiamo compiuto tramite le foto satellitari (sempre che non si sbaglino le foto satellitari), se si esclude un triangolino di terra poco più grande di un giardino, in nessuna zona vicino al Cinemacity è possibile cacciare, proprio perché non vi sono le distanze minime previste dalla legge (vedi foto allegata). Con quei cartelli non è stato impedito proprio nulla ai cacciatori, dato che l'area era già interdetta dalle leggi Nazionali e Regionali. Se ancora vi fossero dei dubbi sul perché di quanto abbiamo denunciato, è lo stesso Miccoli, alla fine, ad ammetterlo... “non va dimenticato che la caccia ravennate ha già pagato un pesante dazio al Parco del Delta e che, ad esempio, la Standiana è chiusa alla caccia da 40 anni. Oggi siamo vicini al limite inferiore del coefficiente stabilito dalla legge, ovvero una licenza ogni 12-22 ettari”. Insomma, è come dire: ha ragione il Movimento 5 Stelle ma siamo stati costretti a farlo per dare una licenza a tutti i cacciatori che ci votano”. Collegamento sorgente: http://www.ravenna24ore.it/news/ravenna/0023989-zone-caccia-erifugio-comica-continua