Bilancio d`esercizio al 31 dicembre 2013
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Bilancio d`esercizio al 31 dicembre 2013
FONDINPS FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE INPS iscritto all’albo tenuto dalla Covip al n. 500 BILANCIO D'ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2013 Via Ciro il Grande, 21 – 00144 Roma (RM) FONDINPS FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE INPS Via Ciro il Grande, 21 – 00144 Roma (RM) iscritto al n. 500 dell'Albo istituito ai sensi dell'art.19, del D.Lgs. n. 252/2005 Indice 1 - STATO PATRIMONIALE 3 2 - CONTO ECONOMICO 3 3 – NOTA INTEGRATIVA 4 3.1 – Rendiconto della fase di accumulo 9 3.1.1 - Stato Patrimoniale 15 3.1.2 - Conto Economico 17 3.1.3 - Nota Integrativa 18 3.1.3.1- Informazioni sullo Stato Patrimoniale 18 3.1.3.2 - Informazioni sul Conto Economico 2 25 1 – STATO PATRIMONIALE ATTIVITA' FASE DI ACCUMULO 10 20 30 40 50 31/12/2013 Investimenti diretti Investimenti in gestione Garanzie di risultato acquisite sulle posizioni individuali Attivita' della gestione amministrativa Crediti di imposta TOTALE ATTIVITA' FASE DI ACCUMULO 59.708.498 24.622 2.460.754 62.193.874 PASSIVITA' FASE DI ACCUMULO 31/12/2013 10 20 30 40 50 Passivita' della gestione previdenziale Passivita' della gestione finanziaria Garanzie di risultato riconosciute sulle posizioni individuali Passivita' della gestione amministrativa Debiti di imposta TOTALE PASSIVITA' FASE DI ACCUMULO 100 Attivo netto destinato alle prestazioni CONTI D'ORDINE Crediti per contributi da ricevere 31/12/2012 53.405.927 72.766 1.882.034 55.360.727 31/12/2012 1.753.727 65.954 24.622 340.273 55.412 2.239.988 1.278.874 62.941 72.766 332.170 321.434 2.068.185 59.953.886 53.292.542 3.338.279 3.742.012 2 – CONTO ECONOMICO 31/12/2013 10 20 30 40 50 60 70 80 Saldo della gestione previdenziale Risultato della gestione finanziaria Risultato della gestione finanziaria indiretta Oneri di gestione Margine della gestione finanziaria (20)+(30)+(40) Saldo della gestione amministrativa Variazione dell'attivo netto destinato alle prestazioni ante imposta sostitutiva (10)+(50)+(60) Imposta sostitutiva Variazione dell'attivo netto destinato alle prestazioni (70)+(80) 3 31/12/2012 5.940.820 1.034.351 -258.415 775.936 6.716.756 7.287.840 5.930.143 -227.277 5.702.866 12.990.706 -55.412 6.661.344 -588.768 12.401.938 3 - NOTA INTEGRATIVA 1. LO SCENARIO ECONOMICO GENERALE E L'ANDAMENTO DEI MERCATI FINANZIARI Lo scenario macroeconomico L’economia e i mercati Nel 2013 l’economia mondiale ha continuato a espandersi a ritmo moderato e altalenante. Negli Stati Uniti, la ripresa della crescita ha avuto favorevoli ripercussioni sulla dinamica dell’occupazione; in Giappone, gli indici di attività economica hanno risposto positivamente alla politica economica espansiva - che include un aggressivo stimolo monetario - introdotta dal nuovo governo. La Federal Reserve ha reagito al consolidamento della ripresa economica annunciando a fine anno il ridimensionamento del massiccio programma di acquisto di titoli, attuato per tutto il 2013. La situazione economica dell’Area Euro è rimasta debole, ma a partire dal secondo trimestre si sono manifestati i primi cauti segnali di uscita dalla fase recessiva. La ripresa si è rinforzata nel corso del secondo semestre, allargandosi anche ad alcuni dei paesi colpiti dalla crisi del debito. La crescita cumulata nei primi tre trimestri non è stata però sufficiente a impedire che il prodotto interno lordo subisse una modesta contrazione in media annua anche nel 2013. L’alto livello di risorse inutilizzate e l’assenza di impulsi inflazionistici provenienti dall’estero hanno fatto calare i tassi inflattivi su livelli inferiori all’1%. Le politiche fiscali hanno mantenuto un’impostazione restrittiva, sebbene meno intensa rispetto al 2012; le condizioni finanziarie sono rimaste più sfavorevoli nei Paesi mediterranei rispetto a quelli del Nord Europa, anche se il sostanziale calo dei premi al rischio segnala che la fase acuta della crisi è stata ampiamente superata. Sul fronte della crisi del debito, si sono chiusi i difficili negoziati sul piano di sostegno a Cipro, che hanno comportato una drastica ristrutturazione dei due principali istituti bancari nazionali. Le revisioni degli altri programmi in corso (Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna) sono state concluse con esito positivo. A fine 2013 Irlanda e Spagna sono uscite dai programmi di sostegno finanziario, senza richiedere ulteriore assistenza. La fase recessiva dell’economia italiana si è estesa al terzo trimestre del 2013, pur in un contesto di graduale stabilizzazione. I dati di produzione industriale e le indagini congiunturali segnalano che il quarto trimestre ha segnato il ritorno alla crescita dell’attività economica. La variazione media annua è stata ancora molto negativa, con una flessione rispetto al 2012 superiore all’1,5%. La contrazione della domanda interna è stata parzialmente compensata da un nuovo miglioramento della bilancia commerciale, dovuto però più al calo delle importazioni che alla crescita dell’export. La situazione complessiva continua a essere penalizzata da una marcata contrazione dei livelli di reddito delle famiglie, associata a una dinamica dell’occupazione molto sfavorevole. La politica fiscale ha mantenuto ancora un tono prevalentemente restrittivo. Tuttavia, nel corso dell’anno la Pubblica Amministrazione ha avviato il pagamento di fatture arretrate per oltre 20 miliardi di euro e l’orientamento della politica fiscale annunciato per il 2014 è diventato gradualmente neutrale. In maggio, la Banca Centrale Europea (BCE) ha tagliato da 0,75% a 0,50% il tasso sulle operazioni principali di rifinanziamento (OPR) e ha portato da 1,50% a 1,00% il tasso di rifinanziamento marginale; una seconda limatura è stata effettuata in novembre, riducendo il tasso sulle OPR allo 0,25% e il rifinanziamento marginale allo 0,75%. Il tasso sui depositi è rimasto a zero. La piena allocazione è stata prorogata almeno fino al luglio 2015. La BCE non ha escluso l’adozione di nuove misure in futuro, segnalando che i tassi ufficiali rimarranno pari o inferiori al livello attuale per un periodo prolungato. I tassi di mercato monetario sono rimasti stabili, con modesti segnali di risalita a partire da giugno e una sostanziale insensibilità agli interventi sui tassi ufficiali. I tassi IRS hanno avviato da maggio una decisa ascesa, dovuta soprattutto alla correlazione con il mercato americano. Analoga tendenza si è osservata sui rendimenti obbligazionari dei Paesi con alto rating. Il mercato dei BTP ha visto un drastico calo dei rendimenti in gennaio, poi rientrato a causa dell’incertezza associata alle elezioni politiche di fine febbraio. In seguito, l’ impasse politica ha avuto ripercussioni negative relativamente contenute su premi al rischio e tassi e non ha impedito un nuovo cauto ingresso di capitali esteri sul mercato italiano. Da fine maggio si è registrato un nuovo allargamento dei differenziali di rendimento tra titoli italiani e tedeschi, in sintonia con la maggiore avversione al rischio osservata nei principali mercati finanziari; i differenziali di tasso, dopo aver segnato un picco alla fine del secondo trimestre, hanno poi beneficiato di una prolungata e intensa discesa, continuata fino all’inizio dell’esercizio 4 2014, collocandosi in prossimità dei 200 pb. Un marcato restringimento degli spread ha interessato anche il mercato spagnolo. Fino a giugno, pur registrando ampie oscillazioni, l’euro è rimasto su livelli mediamente più deboli rispetto a fine 2012. Nel secondo semestre è iniziato un graduale rafforzamento verso 1,34-1,36 dollari, su livelli mantenuti anche all’inizio dell’esercizio 2014. I mercati azionari nel 2013 Nel corso del 2013, i mercati azionari internazionali hanno registrato dinamiche complessivamente positive, sostenute dalle politiche monetarie espansive delle banche centrali e dai progressivi segnali d’inversione di tendenza nel ciclo economico dell’area euro. Dopo un inizio d’anno caratterizzato in Europa dalla crisi del sistema bancario-finanziario a Cipro e dalla crescente incertezza politica in Italia, l’annuncio in aprile della banca centrale giapponese di una politica monetaria fortemente espansiva, combinata alle politiche accomodanti della Federal Reserve e della BCE, ha innescato una fase al rialzo degli indici azionari internazionali. Questo movimento si è temporaneamente interrotto dopo metà maggio, per i crescenti timori degli investitori sui tempi di uscita della Federal Reserve dalla sua politica monetaria espansiva: la correzione degli indici azionari ha fortemente ridotto e in taluni casi azzeratoi progressi conseguiti da inizio anno. Nel terzo trimestre l’andamento dei mercati azionari è tornato largamente positivo, grazie ai primi segnali di stabilizzazione del ciclo nell’area euro (e in alcuni paesi, come la Germania, di vera e propria ripresa economica), in un quadro di maggiore appetito per il rischio da parte degli investitori e di graduale ritorno di attenzione alle dinamiche fondamentali. I paesi “periferici” dell’eurozona (in particolare, Italia e Spagna) hanno in questa fase ottenuto performance superiori a quelle dei paesi “ core” (Germania e Francia), chiudendo in buona parte il gap accumulato nella prima metà dell’anno. Nonostante una temporanea presa di profitto sui mercati, innescata dai timori per la debole dinamica dei prezzi nell’area euro, le ultime settimane del 2013 sono state caratterizzate ancora da un forte movimento al rialzo degli indici azionari, scontando condizioni economiche e finanziarie normalizzate nel 2014. Nel corso del 2013, l’indice S&P 500 ha registrato un rialzo del 29,6%, sostenuto dalla positiva dinamica della crescita economica e degli utili societari negli Stati Uniti. Le performance dei principali mercati azionari asiatici hanno continuato ad evidenziare un’elevata divergenza: l’Indice SSE Composite del mercato cinese ha chiuso il 2013 in calo del 6,8%, penalizzato da preoccupazioni sull’intensità della crescita economica, mentre l’indice Nikkei 225 si è fortemente rivalutato (+56,7%), sugli effetti benefici delle già rirdate politiche monetarie e fiscali espansive. La crescente visibilità sulla ripresa economica e il calo delle tensioni legate alla crisi del debito sovrano, hanno sostenuto i mercati azionari nell’area euro. L’indice DAX 30 ha realizzato nel 2013 un rialzo del 25,5%, di riflesso alla forza relativa dell’economia domestica, mentre il CAC 40 si è rivalutato del 18% nello stesso periodo. In forte recupero il mercato azionario spagnolo, con l’IBEX 35 in rialzo del 21,4%. L’indice Euro Stoxx ha chiuso l’anno con un rialzo del 20,5%. Al di fuori dell’area euro, l’indice del mercato britannico FTSE 100 si è rivalutato del 14,4%, mentre l’azionario svizzero ha chiuso il periodo con un +20,2% dell’indice SMI. Il mercato azionario Italiano ha lievemente sottoperformato rispetto ai maggiori mercati europei, penalizzato nella prima parte dell’anno dalla prolungata debolezza della congiuntura economica domestica, nonché dalle tensioni successive alle elezioni politiche di febbraio. Tuttavia, il gap di performance si è largamente ridotto nella seconda parte dell’anno, in vista di una progressiva stabilizzazione del ciclo economico. L’indice FTSE MIB ha chiuso l’anno con un rialzo del 16,6% (dopo il calo del 6,4% a fine giugno); analogamente, il FTSE Italia All Share ha registrato un rialzo del 17,6% (-5,4% al semestre). I titoli a media capitalizzazione hanno invece largamente sovraperformato le blue chips, con l’indice FTSE Italia STAR che ha registrato un forte rialzo (+55,7%) in corso d’anno. I mercati obbligazionari corporate nel 2013 5 I mercati del credito europei hanno chiuso positivamente il 2013, con restringimenti generalizzati dei premi al rischio, in particolare tra le asset class più rischiose, che hanno continuato a beneficiare del mantenimento di politiche monetarie accomodanti da parte delle banche centrali e di incoraggianti segnali di ripresa economica nell’Eurozona. Il positivo andamento dei mercati ha subito una battuta di arresto a partire da metà maggio sui timori legati a una riduzione dello stimolo quantitativo della Federal Reserve già entro l’anno. La conferma di un’impostazione stabilmente espansiva da parte della BCE e l’abbondante liquidità alla ricerca di rendimento hanno permesso ai mercati di continuare il movimento di contrazione dei premi al rischio. Questa tendenza ha tratto ulteriore forza dall’effetto sorpresa generato dalla decisione della Fed in settembre di rinviare la riduzione del suo programma di acquisto titoli. Il quarto trimestre ha visto poi l’inatteso taglio, se non altro in termini di timing, da parte della BCE e la comunicazione della banca centrale americana che ad una riduzione del programma di acquisti non sarebbe corrisposto un immediato rialzo dei tassi e, anzi, che il loro livello rimarrà basso per un tempo ragionevolmente lungo. Il 2013 ha registrato un mercato primario tonico per il comparto investment grade e con volumi record per le emissioni speculative grade; in particolare queste ultime hanno beneficiato della ricerca di rendimento da parte degli investitori e della necessità degli emittenti di ricorrere al mercato primario in sostituzione del debito bancario, a condizioni favorevoli. Il mercato obbligazionario europeo ha evidenziato una sovra-performance dei bond industriali rispetto ai finanziari nel segmento investment grade. Il ritorno della propensione al rischio e la continua ricerca di rendimenti attraenti da parte degli investitori hanno trainato le performance dei titoli dei paesi periferici rispetto ai paesi core e dei titoli speculativi rispetto agli investment grade, specialmente nelle classi di minor merito creditizio. Anche il comparto derivati ha evidenziato una generale contrazione nel costo di copertura da rischio di insolvenza, terminando il 2013 sui minimi dell’anno e sovraperformando, a livello investment grade, il comparto cash. I restringimenti sono stati maggiori negli indici sintetici Crossover e finanziari, in particolare subordinati. I paesi emergenti: ciclo economico, inflazione e politica monetaria Nel 2013 la crescita del PIL nelle economie emergenti, sulla base di stime ancora preliminari del FMI, è decelerato al 4,7% dal 4,9% del 2012. Il rallentamento è stato più marcato nelle aree maggiormente esposte al ciclo delle materie prime, nello specifico in America Latina, nei Paesi CSI e MENA. In quest’ultima area, hanno inoltre pesato le persistenti tensioni politiche. In America Latina il PIL è decelerato, tra gli altri, in Messico dal 2,3% all’1,2%, ma anche in Cile e Venezuela, mentre in Brasile, grazie al supporto della politica fiscale, è risultato, in controtendenza, in crescita dall’1% al 2,3%. Nei Paesi CSI, in Russia, il PIL è cresciuto all’1,3, pari a meno della metà rispetto al 2012, mentre l’Ucraina è nuovamente tornata in recessione. Nei Paesi MENA la dinamica del prodotto ha frenato, tra gli altri, in Egitto (dal 3,2% all’1,7%), in parte per effetto delle turbolenze legate ai nuovi rivolgimenti politici nel Paese. In Asia il PIL è risultato in modesta accelerazione, dal 6,4% al 6,5%. L’area ha risentito del rallentamento dei due maggiori Paesi, Cina e India, osservato nell’ultimo biennio e delle misure di aggiustamento intraprese in alcuni paesi come Indonesia, Tailandia e Malesia, caratterizzati da forti squilibri macroeconomici. Il PIL ha diversamente visto un recupero nei paesi CEE/SEE, che hanno beneficiato della ripresa del ciclo nell’Area Euro. La Serbia (con crescita del PIL a +1,9% ca. rispetto al -1,7% del 2012) e l’Ungheria (+0,7% ca. da -1,7%) sono usciti dalla recessione, mentre la Romania ha registrato una significativa accelerazione (+2,3% ca. il PIL del 2013 dallo +0,7% del 2012). Croazia e Slovenia si sono invece confermate in recessione, anche se in Croazia la caduta del PIL (-0,9%) è stata inferiore a quella intervenuta nel 2012 (-2%). In Slovacchia la crescita ha rallentato su base annua (allo 0,8% del 2013 da 1,8% del 2012) evidenziando, tuttavia, una graduale accelerazione in corso d’anno. Nel 2013 il tasso d’inflazione è lievemente aumentato in media d’anno portandosi, sulla base delle stime preliminari del FMI, al 6,1% dal 6% nell’intero 2012. Le contenute pressioni al rialzo sono state principalmente determinate dagli aumenti dei prezzi dei beni alimentari e energetici, che nei panieri delle 6 economie emergenti hanno un peso relativamente più alto rispetto a quelli dei paesi avanzati. Accelerazioni più consistenti si sono avute in alcuni paesi asiatici (Indonesia e Malesia), in Turchia ed in Egitto, dove il tendenziale ha chiuso il 2013 al 10,4% dal 4,7% di fine 2012. In queste regioni le spinte al rialzo sono state accentuate dal deprezzamento del cambio. L’inflazione ha invece frenato nei paesi CEE/SEE, in particolare in Serbia (da +12,2% a fine 2012 a +4,8% a fine 2013), in Croazia (da +4,7% a +2,5%), mercé la debole domanda interna. L’insieme degli interventi di politica monetaria operati nel 2013 dai paesi emergenti si presenta variegato. Nell’Europa Centro Orientale, in un quadro, nel complesso, di stabilizzazione fiscale, inflazione contenuta e crescita ancora debole, vi sono stati diffusi tagli dei tassi di riferimento (Ucraina, Polonia, Romania, Serbia, Ungheria). La Turchia, tuttavia, dopo aver abbassato i tassi in modo aggressivo nella prima metà dell’anno (-225pb), ha invertito la marcia nel secondo semestre per contrastare il deprezzamento del cambio e l’accelerazione dell’inflazione. In America Latina sono prevalsi interventi distensivi (in particolare in Cile, Colombia, Messico e Perù), ma non sono mancati casi di restrizione. La Banca centrale del Brasile, a fronte di una politica fiscale espansiva ed inflazione oltre il target, ha alzato ripetutamente il tasso di riferimento Selic. In Asia, la Reserve Bank dell’India, dopo aver tagliato i tassi nella prima metà del 2013 per sostenere la domanda interna, li ha successivamente alzati, per contrastare le pressioni al ribasso sulla valuta. In Cina le Autorità monetarie sono intervenute con misure restrittive, per contenere, invece, l’espansione del credito. Nei paesi MENA, l’Egitto ha aumentato i tassi nella prima metà del 2013, a fronte dell’accelerazione dell’inflazione e del deprezzamento della valuta. A partire dall’estate tuttavia, l’attenzione delle Autorità si è rivolta al peggioramento delle prospettive di crescita e la Banca centrale ha abbassato più volte i tassi (150 pb da agosto a fine anno). Gli interventi di riduzione sono stati resi possibili dalla stabilizzazione della valuta e dalla ripresa del processo di accumulo delle riserve che ha beneficiato di afflussi di capitale provenienti da paesi amici. I mercati finanziari Nel 2013 i mercati finanziari dei Paesi emergenti hanno risentito dell’indebolimento dell’attività economica reale e, nei casi di maggiore vulnerabilità finanziaria, di minori afflussi di capitali, dopo l’annuncio della Federal Reserve di un graduale rientro dal programma di espansione della liquidità. La successiva revisione delle aspettative sui tempi e i modi di avvio del tapering hanno in parte corretto l’impatto negativo nella seconda parte dell’anno. L’indice azionario MSCI composito dei paesi emergenti è salito di un modesto 0,9% nell’intero 2013, rispetto al 13,9% nel 2012. Nel dettaglio, l’indice, sceso di oltre il 6,3% nel 1° semestre, ha riguadagnato oltre il 7% nel secondo semestre. I mercati dei paesi petroliferi del Golfo e l’Egitto hanno però messo a segno consistenti rialzi. Anche le piazze dell’Europa Centro Orientale hanno registrato buone performance, seguendo al rialzo l’EuroStoxx. I mercati obbligazionari dei paesi emergenti, secondo il JPM total return index, hanno offerto, nel 2013, un rendimento positivo dello 0,9%, nettamente inferiore, tuttavia, a quello del 2012, quando avevano guadagnato oltre il 14%. I mercati dell’Europa Centro Orientale hanno garantito un rendimento relativamente maggiore (intorno al 2%), sostenuti dalle politiche di stabilizzazione interna e dal rientro delle tensioni finanziarie in Area Euro. In tutte le aree emergenti vi è stato nel complesso del 2013 un aumento del costo dell’assicurazione contro il rischio di default (CDS spread) del debito sovrano, causato, in particolare nel primo semestre, da una revisione delle aspettative sulle condizioni globali della liquidità. Tra gli altri fattori che hanno pesato sull’andamento degli spread si evidenziano in Medio Oriente le persistenti tensioni politiche (Bahrain, Egitto, Tunisia, Libano), nell’Europa Centro Orientale il deterioramento in alcuni Paesi della posizione fiscale (Croazia e Serbia) o della posizione esterna (Albania, Ucraina, Turchia), in America Latina il disappunto per le mancate riforme (Brasile) e la gestione dirigistica della politica economica, che ha generato gravi squilibri sociali (Venezuela, Argentina). In parallelo, nel 2013 tra i Paesi emergenti i tagli di rating e di outlook da parte delle tre principali agenzie hanno nettamente prevalso. Tra i pochi paesi oggetto di un innalzamento di rating o miglioramento 7 di outlook si segnalano Messico, Colombia e Perù in America Latina, premiati il primo dai progressi sulla strada delle riforme e i secondi dal rafforzamento della posizione fiscale e di quella esterna, la Romania, su cui S&P ha espresso un outlook positivo dopo i progressi nella politica fiscale, la Tailandia, portata da BBB a BBB+ da Fitch per le buone prospettive di crescita, la bassa inflazione e la solidità della posizione esterna. L’Egitto, dopo ripetuti tagli di rating in corso d’anno, a novembre, grazie al recupero delle riserve valutarie, ha ottenuto da S&P la rimozione dallo stato di junk (CCC+) e l’innalzamento del rating a B-. Tra i Paesi che hanno registrato un deterioramento del rating o dell’outlook si segnalano Argentina e Venezuela, in America Latina, Tunisia e Bahrain in Area MENA, Croazia e Ungheria (che hanno perso lo status di investment grade) tra i Paesi CEE/SEE. Il sistema creditizio italiano (cenni) I tassi e gli spread Nel 2013 si è assistito ad una graduale riduzione del costo complessivo della provvista da clientela. La discesa è stata guidata soprattutto dal calo del tasso medio sui depositi a tempo, grazie all’effetto congiunto del costo più contenuto dei nuovi depositi e dell’uscita dallo stock di quelli accesi nelle fasi più acute della crisi del debito sovrano, giunti a scadenza. Al calo del costo della raccolta ha contribuito la riduzione dei tassi sui conti correnti, soprattutto di quelli corrisposti alle società non finanziarie. Anche il costo marginale delle emissioni obbligazionarie a tasso fisso si è ridotto rispetto all’esercizio precedente, in media annua di quasi un punto percentuale. Tuttavia, il tasso sullo stock di obbligazioni è risultato vischioso, leggermente sopra la media del 2012. Diversamente da quanto osservato per il costo della nuova raccolta, i tassi sui prestiti hanno mostrato una sostanziale resistenza, da ricondurre al permanere di un elevato rischio di credito che ha continuato a influenzare le condizioni sul mercato creditizio. Nell’ultima parte del 2013, cenni di discesa hanno interessato, invece, il tasso medio sui nuovi prestiti alle famiglie per acquisto di abitazioni, dopo le lievi limature registrate nei trimestri precedenti, con una media annua significativamente inferiore al 2012 (3,65% rispetto a 4,02% del 2012). Gli impieghi L’attività creditizia è risultata debole. La consistenza dei prestiti alle società non finanziarie ha subito un’ulteriore contrazione nel quarto trimestre (-5,7% a/a in media negli ultimi tre mesi e -4,4% a/a in media annua), per la forte riduzione dei prestiti a breve, mentre i prestiti a medio-lungo termine hanno confermato le tendenze precedenti con riduzioni dell’ordine del 4-5% a/a. La flessione di questi ultimi è stata senza precedenti, a seguito della caduta della domanda di credito per investimenti. Nell’ambito delle imprese, nell’ultima parte dell’anno, il calo dei prestiti è risultato più marcato per le grandi imprese rispetto alle piccole, mentre sino ad agosto non mostrava sostanziali differenze per dimensione del prenditore. I finanziamenti alle famiglie hanno continuato a registrare una flessione molto contenuta, del -1,3% in media annua. Nel complesso, i prestiti a famiglie e imprese hanno riportato un calo medio annuo stimato in -3,3%, da -0,9% nel 2012. La contrazione dei prestiti ha risentito del calo di domanda connesso alla recessione e all’incertezza delle prospettive economiche. Il risparmio gestito In tema di raccolta amministrata, è proseguito il calo dei titoli di debito della clientela in custodia presso le banche, pur con segni di attenuazione sul finire dell’anno. L’andamento risente, tra l’altro, della 8 sostituzione in atto tra obbligazioni bancarie, in forte calo, e depositi, in crescita, nonché della fase di notevole interesse attraversata dai fondi comuni. In particolare, in corso d’anno il trend cedente dei titoli di debito in custodia per conto delle famiglie consumatrici si è accentuato fino a segnare tassi di variazione dell’ordine del -11% a/a continuativamente da maggio a ottobre, seguiti da un leggero miglioramento a novembre. Con riferimento al risparmio gestito, nel corso di tutto il 2013 il mercato italiano dei fondi comuni aperti ha ottenuto un saldo tra sottoscrizioni e riscatti decisamente positivo. I fondi di diritto estero hanno assorbito larga parte dei flussi e anche i fondi di diritto italiano sono tornati a registrare consistenti sottoscrizioni nette. Valutata sull'intero arco dell'anno la raccolta cumulata dei fondi comuni aperti è risultata di 48,7 miliardi di euro: i fondi flessibili hanno registrato larga parte dei flussi positivi (con oltre 28 miliardi di euro), a cui si è aggiunto il contributo dei fondi obbligazionari (12,8 miliardi), seppur più contenuto rispetto al 2012. Un saldo positivo di raccolta ha caratterizzato anche i fondi bilanciati (6,3 miliardi) e gli azionari (4,6 miliardi), mentre i riscatti sono prevalsi con importi contenuti tra i fondi hedge (-1,7 miliardi) e i monetari (1,6 miliardi). Grazie anche al buon andamento dei mercati finanziari nel corso del 2013, il patrimonio gestito dall’industria dei fondi comuni aperti a fine anno si è portato a 558,9 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 481,9 miliardi di dicembre 2012 (+16% ). Quanto alle assicurazioni, nel corso del 2013 si è registrata una decisa ripresa della produzione premi dei rami Vita (circa + 30% la raccolta cumulata rispetto al 2012). Il recupero della raccolta premi è risultato particolarmente sostenuto per i prodotti tradizionali; tuttavia anche i prodotti a più elevato contenuto finanziario (che rappresentano il 21% della raccolta) hanno ottenuto una crescita delle sottoscrizioni, seppur più contenuta. Le prospettive per l’esercizio 2014 Vi sono diffuse aspettative che il 2014 sia un anno di moderata espansione per l’economia globale, con una maggiore convergenza dei tassi di crescita delle economie avanzate e assenza di pressioni inflazionistiche. L’Area Euro tornerà alla crescita e l’Italia ne risentirà positivamente, anche se con tassi di espansione modesti rispetto alla recessione degli ultimi due anni. Le politiche monetarie rimarranno molto espansive: gli Stati Uniti cancelleranno gradualmente il programma di stimolo quantitativo, ma i tassi ufficiali rimarranno vicini allo zero nei principali Paesi avanzati e lo stimolo quantitativo proseguirà in Giappone. Ciò nonostante, si attende che i tassi di interesse a medio e lungo termine continuino la graduale tendenza al rialzo iniziata nel 2013. Nel 2014, anche tra le aree emergenti è prevista un’accelerazione del tasso di crescita del PIL, al 5,1% nelle previsioni del FMI. Molti Paesi beneficeranno del recupero in corso nelle economie avanzate, ma risentiranno ancora negativamente dell’indebolimento del ciclo delle materie prime e di condizioni di liquidità meno favorevoli sui mercati internazionali. Su base regionale, un’accelerazione delle dinamiche di crescita è attesa in tutte le aree, soprattutto nei Paesi che più avevano sofferto un rallentamento nel 2013: per i Paesi CSI è previsto un incremento del PIL del 2,6%, per l’America Latina del 3% e per l’Area MENA del 3,3%. Un rafforzamento della ripresa è atteso anche per il complesso dei Paesi CEE e SEE (intorno al 2% nelle previsioni di EBRD), sostenuta dall’atteso miglioramento della congiuntura in Area Euro, principale mercato di esportazione. Nell’Asia emergente la dinamica del PIL è prevista in lieve rialzo, al 6,7%, nonostante un assestamento della Cina intorno al 7,5% (dal 7,7% del 2013) e grazie ad una ripresa dell’India, vista dal FMI in crescita del 5,4% dal 4,4% del 2013. INFORMAZIONI GENERALI Premessa Il bilancio è stato redatto in ottemperanza al principio di chiarezza e nel rispetto delle direttive impartite in materia dalla COVIP. Nella compilazione si è altresì tenuto conto dei principi contabili di riferimento emanati dagli Ordini Professionali, onde fornire le informazioni ritenute necessarie, per una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria e dell’andamento di FONDINPS nell’esercizio. 9 Il bilancio si compone dei seguenti documenti: 1) Stato Patrimoniale 2) Conto Economico 3) Nota Integrativa. Ai citati documenti di sintesi segue il rendiconto redatto per la fase di accumulo. Non si è resa necessaria la compilazione del rendiconto per la fase di erogazione, poiché il Fondo, nell'esercizio, non ha erogato prestazioni in forma di rendita. Il rendiconto è composto dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico e dalla Nota Integrativa. Caratteristiche strutturali del Fondo FONDINPS è un fondo di previdenza complementare, operante in regime tecnico di contribuzione definita, costituito presso l’INPS, in forma di patrimonio separato e autonomo, finalizzato all’erogazione di trattamenti pensionistici aggiuntivi rispetto agli assegni attribuiti dal sistema obbligatorio, ai sensi del D.Lgs. n. 252/2005. Il Fondo, istituito dall’INPS ai sensi dell’art. 9 del citato D.Lgs. n.252/2005, è iscritto all’Albo tenuto dalla COVIP al n. 500. Con Decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, d’intesa con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il 30 ottobre 2007 fu nominato il primo Comitato Amministratore, che, fatta eccezione del Presidente, è rimasto in carica fino al rinnovo effettuato ad ottobre 2012. Sono destinatari di FONDINPS i lavoratori dipendenti, che nel termine di legge loro assegnato per compiere la scelta di destinazione del trattamento di fine rapporto – TFR - non si esprimono (cd “silenti”) e, ad un tempo, sono sprovvisti di una forma di previdenza complementare di riferimento, a tal fine individuata da accordi o contratti collettivi, anche territoriali, ad essi riferibili. L’adesione al Fondo avviene, quindi, attraverso un conferimento tacito del TFR.. Gestione delle risorse FONDINPS gestisce il patrimonio, come si è detto, separato e distinto da quello dell’INPS, esclusivamente per il perseguimento dello scopo previdenziale. I contributi conferiti, al netto degli oneri trattenuti al momento del versamento, debbono essere investiti in strumenti finanziari (azioni, titoli di Stato e altri titoli obbligazionari, quote di fondi comuni di investimento), secondo la politica di investimento definita dal Comitato Amministratore. Gli apporti contributivi producono nel tempo un rendimento variabile, in funzione degli andamenti dei mercati e delle scelte gestore. Le risorse del Fondo sono depositate presso la Banca depositaria, che assolve tanto al ruolo di custode del patrimonio quanto quello di controllore della regolarità delle operazioni di gestione. FONDINPS, giusta l’art. 6 del D.Lgs. n.252/2005, non compie direttamente gli investimenti dei propri attivi patrimoniali, ma ne affida la gestione a intermediari professionali specializzati (gestori), selezionati secondo la procedura dettata dalla COVIP. I gestori sono tenuti ad applicare le politiche di investimento deliberate dall’organo di amministrazione del Fondo e cristallizzate nel mandato loro conferito. 10 Il Fondo è attualmente strutturato secondo una gestione monotipologica, realizzata attraverso un comparto con garanzia, le cui caratteristiche sono di seguito illustrate. Com’è d’uso, per la verifica dei risultati di gestione è stato fissato un “benchmark”. Gestione finanziaria Il 1° ottobre 2009, dopo aver espletato le procedure del caso, il Comitato Amministratore conferì a Generali Italia S.p.A. Compagnia di Assicurazione, con delega alla Società Generali Investment Italy SGR S.p.A., il mandato per la gestione finanziaria del menzionato “comparto garanzia”, con il conseguente passaggio alla valorizzazione della quota con cadenza mensile. Linee di indirizzo della gestione Fermi restando i criteri e i limiti di legge e di regolamento e le inerenti disposizioni della COVIP, i gestori sono tenuti al rispetto delle seguenti linee di indirizzo, impartite loro dal Comitato Amministratore: a) i titoli di debito e di capitale devono rispettare i limiti fissati all’art. 4, commi 1, 2, e 5 del D.M. Tesoro n. 703/1996. Le misure ivi stabilite devono intendersi parte integrante del mandato conferito; b) i titoli obbligazionari devono essere emessi da Stati, Agenzie governative, Organismi internazionali o sovra-nazionali ed emittenti garantiti da Stati dei Paesi appartenenti all’Area Euro; c) le obbligazioni corporate devono essere emesse in Euro da emittenti domiciliati nei Paesi dell’Unione Europea ed avere un rating “investment grade” a valere sul minore tra le principali agenzie di rating (S&P, Moody’s e Fitch-IBCA). Qualora il rating di un titolo in portafoglio si riduca al di sotto del limite indicato, il gestore deve darne tempestiva informativa al Fondo ed effettuare l’operazione di dismissione in tempi idonei ad evitare ovvero a limitare il rischio di perdite e, comunque, non oltre 30 giorni dalla notizia del downgrade; d) i titoli di capitale devono essere quotati o quotandi su mercati regolamentati compresi nell’indice MSCI EMU; e) l’utilizzo di strumenti derivati va limitato ai derivati quotati (non O.T.C.) ed è posto in essere esclusivamente per finalità di copertura, ad eccezione dei contratti forward su valute per la copertura del rischio di cambio; f) il gestore può acquistare quote di OICVM rientranti nell’ambito di applicazione della direttiva 85/611/CEE. In ogni caso, i programmi ed i limiti di investimento devono risultare conformi con quelli previsti dalla normativa di legge e di regolamento di settore, incrementati dagli specifici indirizzi fissati nella convenzione di gestione. Inoltre, il Fondo va tenuto indenne da commissioni di gestione, spese e diritti di qualsiasi natura relativi alla sottoscrizione ed al rimborso delle parti di OICVM acquisite e da ogni altra forma di onere commissionale in aggiunta a quanto in materia espressamente stabilito dalla convenzione gestoria. Caratteristiche della gestione Finalità specifiche: la gestione è volta a garantire la restituzione del capitale e a realizzare con elevata probabilità rendimenti almeno equivalenti a quelli del TFR, in un orizzonte temporale pluriennale. La 11 presenza di una garanzia di risultato consente di soddisfare le esigenze anche di un soggetto con una bassa propensione al rischio o ormai prossimo alla pensione. Garanzia: al momento dell’esercizio del pensionamento, la posizione individuale non può essere inferiore al livello di garanzia stabilito per il comparto, al netto di eventuali anticipazioni non reintegrate o di importi riscattati. La garanzia prevede, per l’intiera durata del mandato, la restituzione del capitale versato, incrementato, nei primi 3 anni di gestione (1° ottobre 2009/30 settembre 2012) di un saggio di rendimento capitalizzato in base ai corrispondenti tassi di rivalutazione individuati ai sensi dell’art. 2120 c.c. (tasso di rivalutazione del TFR). Dal 1° ottobre 2012 al 30 settembre 2014 la garanzia è rappresentata da un rendimento minimo dell’1%. La garanzia opera anche prima del pensionamento nei seguenti casi di riscatto della posizione individuale: a) esercizio del diritto alla prestazione pensionistica di cui all’art. 11, comma 2, del D.Lgs. n. 252/2005; b) decesso; c) invalidità premanente che comporti la riduzione della capacità di lavoro almeno di un terzo, ai sensi dell’art. 14, comma 2, del D.Lgs. n. 252/2005; d) inoccupazione di oltre 48 mesi, ai sensi dell’art. 11, comma 4, del D.Lgs. n. 252/2005; e) riscatto o trasferimento, a seguito di perdita dei requisiti di partecipazione. Orizzonte temporale: breve/medio periodo (fino a 5 anni). Grado di rischio: basso. Politica di investimento: nella scelta del tipo di garanzia il Comitato Amministrativo è stato particolarmente attento nella definizione di un grado di garanzia il più elevato possibile tra quelli offerti dal mercato. In questo contesto non si escluse che il gestore possa investire in obbligazioni corporate e acquistare azioni in quantità limitata, non superiore al 10%. Il comparto prefigura l’obiettivo finanziario da perseguire in una misura perlomeno pari al rendimento del TFR, a prescindere dal livello di garanzia di risultato tempo per tempo vigente. Benchmark: Il benchmark utilizzato per la verifica dei risultati della gestione è il seguente: Denominazione Ticker Bloomberg Italy MTS Low Duration Liquid ITMTFVLD Index Peso 100% Banca depositaria Ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. n. 252/2005, gli attivi patrimoniali del Fondo sono depositati presso una Banca depositaria, che esegue le istruzioni impartite dai gestori finanziari solamente se conformi al mandato ricevuto, all’ordinamento del Fondo, alla disciplina di legge e di regolamento di settore. Dal secondo semestre del 2008 la Banca depositaria del Fondo è Société Générale Securities Services S.p.A. 12 Erogazione delle prestazioni Per quanto riguarda la fase di erogazione delle rendite e delle prestazioni accessorie, il Fondo deve ancora stipulare apposita convenzione. Principi contabili e criteri di valutazione La valutazione delle voci di bilancio è stata effettuata ispirandosi ai generali principi della prudenza e della competenza, nella prospettiva della continuazione dell’attività istituzionale. In particolare, i criteri di valutazione non sono stati modificati rispetto a quelli impiegati nell’esercizio precedente e corrispondono ai criteri previsti dalla COVIP, integrati, ove non disposto altrimenti, dalle previsioni dell’art. 2426 del codice civile. Il bilancio è redatto privilegiando la rappresentazione della sostanza sulla forma. Onde fornire una più immediata percezione della composizione degli investimenti, per le operazioni di compravendita di strumenti finanziari è stato preso a riferimento il momento della contrattazione e non quello del regolamento. Conseguentemente, le voci del bilancio relative agli investimenti in strumenti finanziari sono redatte includendovi le operazioni negoziate ma non ancora regolate, utilizzando quale contropartita le voci residuali “Altre attività/passività della gestione finanziaria”. Come già rappresentato nel bilancio 2011, va richiamata la circostanza che nei primi due esercizi di operatività del Fondo, nelle more dell’avvio della gestione amministrativa, si era derogato al principio generale di registrare a conto economico solamente i contributi incassati e riconciliati e si erano comunque iscritti anche i contributi incassati, ancorché non riconciliati, facendoli affluire nell’attivo netto destinato alle prestazioni. Con l’avvio della gestione amministrativa e finanziaria, a partire dall’esercizio 2009 sono stati registrati a conto economico esclusivamente i contributi incassati e riconciliati, nel rispetto dei generali principi contabili adottati dal Fondo. L’attività di riconciliazione dei contributi da parte del service amministrativo, nell’esercizio 2013 ha comportato l’iscrizione a conto economico - nella voce 10 a) Saldo della gestione previdenziale / Contributi per le prestazioni - di contributi per € 7.699.141 e l’iscrizione nella voce 10 a) - Passività della gestione previdenziale / Debiti della gestione previdenziale - di € 1.206.793 di contributi incassati e non riconciliati. Contributi da ricevere: in espressa deroga al principio di competenza, i contributi dovuti dagli aderenti sono registrati tra le entrate solo dopo l’effettivo incasso e la loro riconciliazione; conseguentemente, sia l’attivo netto disponibile per le prestazioni, sia le posizioni individuali sono incrementate esclusivamente dopo la riconciliazione dei contributi. I contributi incassati e non ancora riconciliati sono iscritti alla voce 40 a) - Attività della gestione amministrativa / Cassa e depositi bancari - avendo per contropartita la voce 10 a) - Passività della gestione previdenziale / Debiti della gestione previdenziale -. I contributi dovuti, ma non ancora incassati, sono invece evidenziati nei conti d’ordine. Gli strumenti finanziari quotati sono valutati sulla base dell’ultima quotazione disponibile il giorno cui si riferisce la valutazione. Per i titoli esteri il prezzo “Last”, per i titoli obbligazionari italiani il prezzo “medio ponderato” o il prezzo “ufficiale” e per i titoli azionari italiani il prezzo di “riferimento”. 13 I titoli azionari quotati sono valutati sulla base dell’ultima quotazione disponibile rilevata sul mercato di acquisto. Ove non sia individuabile il mercato di acquisto o questo non abbia fornito quotazioni significative, è preso in considerazione il mercato in cui il titolo sia maggiormente scambiato. I titoli obbligazionari quotati sono valutati sulla base dell’ultima quotazione disponibile rilevata sul corrispondente mercato. Qualora il corrispondente mercato non offra un’apprezzabile continuità di valutazione, è considerato un secondo mercato. Là ove, dai corrispondenti mercati individuati non sia rilevabile una quotazione negli ultimi 15 giorni precedenti il giorno di valutazione, è assegnato un diverso criterio di valutazione secondo una matrice prestabilita. Gli OICR sono valutati all’ultimo NAV disponibile, ad eccezione degli ETF e dei fondi chiusi quotati, i quali sono valutati secondo l’ultima quotazione disponibile nel mercato di acquisto o di quotazione. Le garanzie acquisite sulle posizioni individuali sono iscritte fra le attività alla voce 30 - Garanzie di risultato acquisite sulle posizioni individuali - e fra le passività alla voce 30 - Garanzie di risultato riconosciute sulle posizioni individuali -. L’importo iscritto è dato dalla differenza tra il valore garantito dal gestore alla data di riferimento del bilancio e il valore corrente delle risorse conferite in gestione. Le imposte sono iscritte nella voce Debiti d’imposta - se dovute - e nella voce Crediti d’imposta, qualora rappresentino un credito, nella misura prevista dalle norme vigenti. Esse sono calcolate sull’incremento o decremento del valore del patrimonio dell’esercizio. Le attività e le passività denominate in valuta sono valutate al tasso di cambio a pronti corrente alla data di chiusura dell’esercizio. Le operazioni a termine sono valutate al tasso di cambio a termine corrente alla suddetta data per scadenze corrispondenti a quelle delle operazioni oggetto di valutazione. I ratei ed i risconti sono calcolati secondo il principio della competenza economica temporale. I crediti sono iscritti in bilancio al valore nominale, in quanto ritenuto coincidente con quello di esigibilità. I debiti sono iscritti al valore nominale. Gli oneri ed i proventi diversi dai contributi sono imputati nel rispetto del principio della competenza, indipendentemente dalla data di incasso e di pagamento. Criteri di riparto dei costi comuni Come già evidenziato, il Fondo è strutturato secondo una gestione monocomparto. Non si è quindi reso necessario individuare un criterio di riparto dei costi comuni. Categorie, comparti e gruppi di lavoratori e di imprese a cui il Fondo si riferisce Alla data di chiusura dell’esercizio il numero complessivo di dipendenti attivi iscritti al Fondo è di 36.777 riferiti a n. 3.032 imprese. Fase di accumulo ANNO 2013 ANNO 2012 Aderenti 36.777 36.031 Aziende 3.032 2.931 14 Compensi spettanti ai Componenti degli Organi istituzionali Richiamata la normativa di legge e le previsioni della COVIP al riguardo, di seguito si riporta l’indicazione dell’ammontare dei compensi, a qualsiasi titolo e sotto qualsiasi forma, spettanti ai componenti del Comitato Amministratore e del Collegio Sindacale per l’esercizio 2013 e per l’esercizio precedente, al netto dei rimborsi spese. AMMINISTRATORI COMPENSI 2013 COMPENSI 2012 61.333 87.000 - - COLLEGIO REVISORI Numerosità media del personale impiegato Nel corso dell’esercizio il Fondo non si è avvalso di personale proprio. Per l’espletamento dell’attività istituzionale ha fatto ricorso alle strutture del Service amministrativo - contabile. 15 3.1. – RENDICONTO DELLA FASE DI ACCUMULO 3.1.1 – Stato Patrimoniale ATTIVITA' FASE DI ACCUMULO 31/12/2013 10 Investimenti diretti 20 Investimenti in gestione 20-a) Depositi bancari 20-b) Crediti per operazioni pronti contro termine 20-c) Titoli emessi da Stati o da organismi internazionali 20-d) Titoli di debito quotati 20-e) Titoli di capitale quotati 20-f) Titoli di debito non quotati 20-g) Titoli di capitale non quotati 20-h) Quote di O.I.C.R. 20-i) Opzioni acquistate 20-l) Ratei e risconti attivi 20-m) Garanzie di risultato rilasciate al fondo pensione 20-n) Altre attivita' della gestione finanziaria 20-o) Investimenti in gestione assicurativa 20-p) Margini e crediti su operazioni forward / future 30 Garanzie di risultato acquisite sulle posizioni individuali 40 Attivita' della gestione amministrativa 40-a) Cassa e depositi bancari 40-b) Immobilizzazioni immateriali 40-c) Immobilizzazioni materiali 40-d) Altre attivita' della gestione amministrativa 50 Crediti di imposta TOTALE ATTIVITA' FASE DI ACCUMULO 16 31/12/2012 - - 59.708.498 707.155 54.191.544 4.457.612 352.187 - 53.405.927 2.711.249 44.868.986 5.458.757 366.935 - 24.622 72.766 2.460.754 2.206.397 254.357 1.882.034 1.623.216 258.818 - - 62.193.874 55.360.727 3.1.1 – Stato Patrimoniale PASSIVITA' FASE DI ACCUMULO 10 Passivita' della gestione previdenziale 10-a) Debiti della gestione previdenziale 20 31/12/2013 31/12/2012 1.753.727 1.753.727 1.278.874 1.278.874 Passivita' della gestione finanziaria 20-a) Debiti per operazioni pronti contro termine 20-b) Opzioni emesse 20-c) Ratei e risconti passivi 20-d) Altre passivita' della gestione finanziaria 20-e) Debiti su operazioni forward / future 65.954 65.954 - 62.941 62.941 - 30 Garanzie di risultato riconosciute sulle posizioni individuali 24.622 72.766 40 Passivita' della gestione amministrativa 40-a) TFR 40-b) Altre passivita' della gestione amministrativa 40-c) Risconto contributi per copertura oneri amministrativi 340.273 261.624 78.649 332.170 205.736 126.434 50 Debiti di imposta 55.412 321.434 2.239.988 2.068.185 59.953.886 53.292.542 3.338.279 3.742.012 TOTALE PASSIVITA' FASE DI ACCUMULO 100 Attivo netto destinato alle prestazioni CONTI D'ORDINE Crediti verso aderenti per versamenti ancora dovuti 17 3.1.2 – Conto Economico 31/12/2013 10 Saldo della gestione previdenziale 10-a) Contributi per le prestazioni 10-b) Anticipazioni 10-c) Trasferimenti e riscatti 10-d) Trasformazioni in rendita 10-e) Erogazioni in forma di capitale 10-f) Premi per prestazioni accessorie 10-g) Prestazioni periodiche 10-h) Altre uscite previdenziali 10-i) Altre entrate previdenziali 20 Risultato della gestione finanziaria 30 Risultato della gestione finanziaria indiretta 30-a) Dividendi e interessi 30-b) Profitti e perdite da operazioni finanziarie 30-c) Commissioni e provvigioni su prestito titoli 30-d) Proventi e oneri per operazioni pronti c/termine 30-e) Differenziale su garanzie di risultato rilasciate al fondo pensione 40 Oneri di gestione 40-a) Societa' di gestione 40-b) Banca depositaria 50 31/12/2012 5.940.820 7.678.385 -127.841 -1.379.099 -230.625 - 7.287.840 8.101.970 -36.471 -686.531 -91.128 - - - 1.034.351 1.004.051 29.599 701 5.930.143 1.197.162 4.706.036 26.945 -258.415 -245.033 -13.382 -227.277 -216.452 -10.825 Margine della gestione finanziaria (20)+(30)+(40) 775.936 5.702.866 60 Saldo della gestione amministrativa 60-a) Contributi destinati a copertura oneri amministrativi 60-b) Oneri per servizi amministrativi acquistati da terzi 60-c) Spese generali ed amministrative 60-d) Spese per il personale 60-e) Ammortamenti 60-f) Storno oneri amministrativi alla fase di erogazione 60-g) Oneri e proventi diversi 60-h) Disavanzo esercizio precedente 60-i) Risconto contributi per copertura oneri amministrativi 398.623 -174.140 -138.288 -20.361 12.815 -78.649 484.976 -183.625 -153.566 -32.186 10.835 -126.434 70 Variazione dell'attivo netto destinato alle prestazioni ante imposta sostitutiva (10)+(50)+(60) 6.716.756 12.990.706 80 Imposta sostitutiva -55.412 -588.768 6.661.344 12.401.938 Variazione dell'attivo netto destinato alle prestazioni (70)+(80) 18 3.1.3 Nota Integrativa Numero e controvalore delle quote Numero Quote in essere all'inizio dell'esercizio Controvalore 4.747.909,746 53.292.542 a) Quote emesse 2013 733.023,668 7.678.385 b) Quote Annullate per Anticipazioni 2013 -11.302,359 -127.841 c) Quote Annullate per Liquidazioni 2013 -196.393,937 -1.609.724 d) Variazione del valore quota 720.524 Variazione dell’attivo netto (a + b + c + d) Quote in essere alla fine dell’esercizio 6.661.344 5.273.237,118 59.953.886 Il valore unitario delle quote al 31 dicembre 2012 è di € 11,224. Il valore unitario delle quote al 31 dicembre 2013 è di € 11,369. La somma algebrica del controvalore delle quote emesse ed annullate, di 5.940.820, corrisponde al saldo della gestione previdenziale di cui alla voce 10 del conto economico. Le quote emesse 2013 si riferiscono alle nuove quote emesse sui contributi riconciliati nel corso dell’esercizio. Le quote annullate 2013 sono da ricondursi principalmente a prestazioni erogate a favore degli iscritti a seguito di anticipazioni, trasferimenti e riscatti delle posizioni individuali. La variazione positiva del valore delle quote corrisponde alla somma del saldo della gestione finanziaria e della gestione amministrativa, al netto dell’imposta sostitutiva di competenza dell’esercizio (che per effetto del debito d’imposta mostra un importo negativo). 3.1.3.1 Informazioni sullo Stato Patrimoniale Attività 20 – Investimenti in gestione € 59.708.498 Le risorse del Fondo sono affidate in gestione a Generali Investment Italy S.p.A. tramite una tipologia di mandato, che prevede il trasferimento di titolarità. Il Fondo verifica che gli investimenti avvengano nell'esclusivo interesse degli aderenti e nel rispetto dei limiti previsti dal comparto Garanzia descritto nel capitolo 3 Nota Integrativa - "Informazioni generali". Nella tabella sottostante è riportato l’ammontare alla data di chiusura dell’esercizio delle risorse gestite: Gestore Ammontare di risorse gestite Generali Investment Italy SGR S.p.A. 59.647.428 Totale 59.647.428 L’importo di € 59.647.428, evidenziato in tabella, è dato dalla differenza tra 20 – Investimenti in gestione e 20 – Passività della gestione finanziaria. A siffatta differenza vanno aggiunti i ratei per commissioni di banca 19 depositaria non riconducibili ai gestori finanziari per € 5.053 e sottratto il credito relativo agli interessi attivi maturati sul conto raccolta nel quarto trimestre per € 169. Pertanto, l’ammontare delle risorse gestite si riconcilia con la voce 20 - Investimenti in gestione del bilancio come dalla tabella che segue: Totale risorse gestite 59.647.428 Debiti per commissioni di gestione 60.901 Crediti relativo interessi attivi 169 Investimenti in gestione voce 20 59.708.498 a) Depositi bancari € 707.155 La voce è composta per € 706.744 da depositi nei conti correnti di gestione finanziaria detenuti presso la Banca Depositaria e per € 411 da ratei attivi per interessi di conto corrente maturati e non liquidati. Titoli detenuti in portafoglio L’importo complessivo dei titoli in gestione ammonta a € 58.649.156 così dettagliati: € 54.191.544 relativi a titoli emessi da stati o da organismi internazionali; € 4.457.612 relativi a titoli di debito quotati; Si riporta di seguito l’indicazione nominativa dei titoli detenuti in portafoglio, ordinati per valore decrescente dell’investimento e specificandone il valore e la quota sul totale delle attività: Denominazione BUONI POLIENNALI DEL TES 15/09/2014 2,15 CERT DI CREDITO DEL TES 30/09/2014 ZERO COUPON BUONI POLIENNALI DEL TES 01/08/2014 4,25 CERT DI CREDITO DEL TES 30/05/2014 ZERO COUPON TELECOM ITALIA SPA 19/05/2014 4,75 BANCA POPOLARE DI MILANO 16/11/2015 3,25 ABBEY NATL TREASURY SERV 20/10/2015 3,375 BANCO SANTANDER SA 28/09/2015 3,125 UBI BANCA SPCA 25/06/2014 4,939 BANCO BILBAO VIZCAYA ARG 09/10/2014 3 UNICREDIT SPA 10/02/2014 4,375 LLOYDS BANK PLC 07/09/2015 3,75 ACEA SPA 23/07/2014 4,875 A2A SPA 28/05/2014 4,875 ASSICURAZIONI GENERALI 11/11/2014 4,875 RCI BANQUE SA 07/07/2014 3,75 CAISSE CENT CREDIT IMMOB 10/03/2014 3,75 Totale Codice ISIN Categoria bilancio IT0003625909 I.G - TStato Org.Int Q IT Valore Euro 23.283.015 % 37,44 IT0004853807 I.G - TStato Org.Int Q IT IT0003618383 I.G - TStato Org.Int Q IT 18.381.526 7.542.738 29,56 12,13 4.984.265 608.070 509.450 417.320 413.632 407.092 406.232 351.292 314.565 306.216 304.599 258.440 101.395 59.309 58.649.156 8,01 0,98 0,82 0,67 0,67 0,65 0,65 0,56 0,51 0,49 0,49 0,42 0,16 0,10 94,31 IT0004820251 XS0254905846 IT0004654288 XS0550978364 ES0413900103 XS0436012024 ES0413211337 XS0185030698 XS0539845171 XS0196712086 XS0193337796 XS0416215910 XS0643300717 XS0599959953 I.G I.G I.G I.G I.G I.G I.G I.G I.G I.G I.G I.G I.G I.G - TStato Org.Int Q IT TDebito Q IT TDebito Q IT TDebito Q UE TDebito Q UE TDebito Q IT TDebito Q UE TDebito Q IT TDebito Q UE TDebito Q IT TDebito Q IT TDebito Q IT TDebito Q UE TDebito Q UE Operazioni di vendita e acquisto titoli stipulate e non regolate Non vi sono a fine esercizio operazioni di acquisto o vendita stipulate e non regolate. 20 Posizioni in contratti derivati e forward Non sono aperti contratti derivati o forward alla data di chiusura dell’esercizio. Distribuzione territoriale degli investimenti La distribuzione territoriale degli investimenti è la seguente: Voci/Paesi Titoli di Stato Titoli di debito quotati Depositi bancari Totale Italia 54.191.544 2.745.159 707.155 57.643.858 Altri UE 1.712.453 1.712.453 Totale 54.191.544 4.457.612 707.155 59.356.311 Composizione per valuta degli investimenti La composizione degli investimenti suddivisi per valuta è la seguente: Voci/Paesi EUR Totale Titoli di Stato Titoli di debito Depositi bancari 54.191.544 4.457.612 707.155 54.191.544 4.457.612 707.155 Totale 59.356.311 59.356.311 Durata media finanziaria Nella seguente tabella si riepiloga la durata media finanziaria espressa in unità di anno ( duration modificata) dei titoli di debito compresi nel portafoglio, con riferimento al loro insieme e alle principali tipologie. L'indice misura la durata residua di un'obbligazione, valutata in un'ottica puramente finanziaria, e può essere utilizzato come primo approssimativo indicatore del rischio di un investimento obbligazionario. Il valore della duration è ottenuto calcolando la media ponderata delle scadenze a cui saranno incassate le cedole e rimborsato il titolo. Voci/Paesi Titoli di Stato quotati Titoli di debito quotati Italia 0,768 0,684 Altri UE 1,354 Controvalore degli acquisti e delle vendite di strumenti finanziari Nella tabella sottostante sono riportati i saldi dei volumi delle transazioni di acquisto e di vendita effettuate nell’anno per tipologia di strumento finanziario: Acquisti Titoli di Stato Titoli di debito quotati Totale Differenza acquisti Controvalore vendite totale negoziato 3.191.104 -9.235.179 15.617.387 932.266 932.266 932.266 4.123.370 -8.302.913 16.549.653 Vendite -12.426.283 -12.426.283 Commissioni di negoziazione Non sono state applicate commissioni di negoziazione. 21 Situazioni di conflitto di interesse Alla chiusura dell’esercizio risulta in portafoglio la seguente posizione, rappresentativa di una situazione di conflitto di interessi, riguardando titoli emessi da soggetti appartenenti al Gruppo del gestore finanziario: Descrizione del titolo Codice ISIN ASSICURAZIONI GENERALI 11/11/2014 4,875 UNICREDIT SPA 10/02/2014 4,375 BANCA POPOLARE DI MILANO 16/11/2015 3,25 Totale Nominale XS0416215910 XS0185030698 IT0004654288 Divisa 250000 EUR 350000 EUR 500000 EUR Controvalore Euro 258.440 351.292 509.450 1.119.182 Non sono state rilevate situazioni di conflitto di interesse rilevanti ai sensi dell’art. 8, comma 7, del D.M. Tesoro n.703/1996. Dette operazioni sono state segnalate tempestivamente all’organo di vigilanza (COVIP) che non ha sollevato rilievi. Il Consiglio di Amministrazione, valutati gli effetti che possono derivare dalle situazioni sopra descritte, ha ritenuto che non sussistono condizioni che possano determinare distorsioni nella gestione efficiente delle risorse del Fondo ovvero una loro gestione non conforme agli interessi degli associati. l) Ratei e risconti attivi € 352.187 La voce è composta dai ratei maturati sulle cedole dei titoli di Stato e di debito detenuti in portafoglio al 31 dicembre 2013. 30 - Garanzie di risultato acquisite sulle posizioni individuali € 24.622 La voce accoglie il valore delle garanzie figurative rilasciate dal gestore, calcolate in base alla differenza tra valore garantito dal gestore medesimo, determinato sulla base dei parametri previsti nel contratto di gestione, e valore corrente delle risorse conferite in gestione, alla chiusura dell’esercizio. 40 - Attività della gestione amministrativa € 2.460.754 a) Cassa e depositi bancari € 2.206.397 La voce è composta dal saldo del conto corrente di raccolta delle contribuzioni e del conto corrente amministrativo accesi presso Société Générale Securities Services S.p.A.: Descrizione Importo Disponibilità liquide – c/c raccolta n. 000000021840 1.607.383 Disponibilità liquide – c/c liquidazioni n. 000000023253 412.607 Disponibilità liquide – c/c amministrativo n. 000030102528 186.409 Debiti verso banche per liquidazione competenze Totale -2 2.206.397 d) Altre attività della gestione amministrativa € 254.357 22 La voce è composta da crediti verso aziende, per € 248.232, relativi a contributi non ancora versati a FONDINPS ma già anticipati al Fondo di Tesoreria presso l’INPS. Nell’ambito dell’attività di riconciliazione dei versamenti è in corso di verifica l’effettivo incasso delle somme da parte delle aziende. Di tali importi complessivamente girati al Fondo di Tesoreria dell’INPS, sulla base delle informazioni attualmente a disposizione del Fondo, non risultano essere stati incassati dalle aziende, tramite F24, i seguenti importi: € 197.343; € 36.803; mentre risultano bonificati due volte gli importi di € 14.086. Il residuo di tale voce, si riferisce per € 6.058, si riferisce a crediti verso erario e per € 67 a crediti verso aderenti per doppio pagamento della liquidazione. Passività 10 - Passività della gestione previdenziale € 1.753.727 a) Debiti della gestione previdenziale € 1.753.727 La seguente tabella evidenzia le poste che compongono la voce di bilancio: Descrizione Importo Debiti verso aderenti per riscatto immediato 303.913 Debiti verso aderenti per prestazione previdenziale 54.576 Debiti per trasferimenti in uscita 43.450 Debiti verso aderenti per riscatto parziale 33.507 Debiti verso aderenti per anticipazioni 28.004 Debiti verso aderenti per riscatto totale 15.042 Debiti verso aderenti per pagamenti ritornati 9.392 Debiti verso aderenti per garanzie riconosciute 2.574 Contributi da riconciliare Agenzia delle Entrate 613.791 Fogli cassa da investire 458.177 Contributi da riconciliare 134.825 Contributi da rimborsare 55.284 Contributi da identificare 1.192 Totale 1.753.727 Al 31 dicembre 2013 i debiti previdenziali per contributi incassati ma non ancora riconciliati ammontano a complessivi € 1.206.793 e sono costituiti per € 613.791 da versamenti effettuati dall’Agenzia delle Entrate che non sono ancora stati abbinati alle aziende (Contributi da riconciliare Agenzia delle Entrate), per € 458.177 da versamenti effettuati dall’Agenzia delle Entrate e abbinati alle relative aziende (Fogli cassa da investire) e per € 134.825 da contributi incassati direttamente dalle aziende, ma non ancora attribuiti. 23 I debiti per contributi da rimborsare ammontano a € 55.284, mentre i contributi da identificare a € 1.192. Alla data di chiusura del bilancio i contributi da riconciliare Agenzia delle Entrate sono interamente diventati fogli cassa da investire di cui € 193.026 sono stati preinvestiti al 28 febbraio 2014, € 420.763 sono stati abbinati alle posizioni individuali entro il 28 febbraio 2014 e € 2 sono da investire. I fogli cassa da investire di sono ridotti ad € 82.801 e i contributi da riconciliare ad € 128.429. In dettaglio i contributi da identificare comprendono movimenti bancari in entrata per i quali è stata individuata la natura del movimento (contributo), ma non è stata ancora riconosciuta l’azienda, mentre i contributi da riconciliare comprendono movimenti bancari in entrata per i quali è stata individuata la natura del movimento (contributo) e l’azienda versante, ma che non sono stati ancora attribuiti alle posizioni individuali. Questi importi, pertanto, costituiscono contributi incassati nel 2013 e non riconciliati alla data di chiusura dell’esercizio e sono stati contabilizzati nel solo stato patrimoniale. Essi hanno alimentato le “attività della gestione amministrativa” (voce 40 delle Attività) e le “passività della gestione previdenziale” (voce 10 delle Passività), trattandosi di somme la cui destinazione non è, allo stato, determinabile. 20 – Passività della gestione finanziaria € 65.954 d) Altre passività della gestione finanziaria € 65.954 La voce si compone come da dettaglio seguente: Descrizione voci Debiti per commissioni di gestione Debiti per commissioni Banca depositaria Totale Importo 60.901 5.053 65.954 30 - Garanzie di risultato acquisite sulle posizioni individuali € 24.622 La voce accoglie il valore delle garanzie figurative rilasciate dal gestore, calcolate in base alla differenza tra valore garantito dal gestore - determinato sulla base dei parametri previsti nel contratto di gestione - e valore corrente delle risorse conferite in gestione, alla chiusura dell’esercizio. 40 – Passività della gestione amministrativa € 340.273 b) Altre passività della gestione amministrativa € 261.624 Si riporta di seguito il dettaglio di tale aggregato: Descrizione Importo Debiti per fatture da ricevere 175.747 Debiti verso fornitori 71.718 Erario c/ritenute su collaboratori 6.470 Debiti verso Enti Previdenziali collaboratori 3.500 24 Debiti verso amministratori 3.242 Debiti verso enti gestori 677 Debiti diversi 270 Totale 261.624 I debiti sopra riportati si riferiscono principalmente al compenso spettante a S.I.S.P.I. S.p.A per l’attività di gestione amministrativa e contabile svolta nell’esercizio 2013 e al compenso spettante a Deloitte & Touche S.p.A. per l’attività di revisione del bilancio, non ancora liquidati alla chiusura dell’esercizio. I debiti verso l’Erario sono stati regolarmente saldati alle scadenze previste nel gennaio 2014. c) Risconto passivo per copertura oneri amministrativi € 78.649 Tale importo, composto da parte delle quote associative incassate nell’esercizio, è riscontato per la copertura di costi del Fondo negli esercizi successivi 50 – Debiti di imposta € 55.412 L’importo rappresenta per € 55.335 il debito per l’imposta sostitutiva maturato a fine esercizio e per € 77 il debito per imposta sostitutiva relativa alle garanzie erogate in fase di liquidazione delle posizioni previdenziali, regolarmente versata il 17 febbraio 2014. 100 – Attivo netto destinato alle prestazioni € 59.953.886 La voce consiste nella somma algebrica del saldo della gestione previdenziale, del risultato della gestione finanziaria indiretta, degli oneri di gestione e del saldo della gestione amministrativa e incorpora il risultato della gestione del Fondo per l’esercizio 2013. In dettaglio il valore della voce è dato dalla differenza fra il totale delle attività del Fondo, € 62.193.874, e l’ammontare complessivo delle passività, € 2.239.988. Conti d’ordine € 3.338.279 La voce è costituita dalle liste di contribuzione ricevute e non riconciliate al 31 dicembre 2013, al netto delle poste che risultano preabbinate e relative ad importi già incassati e preinvestiti alla medesima data. Al momento di approvazione del bilancio risultano ancora non riconciliati € 3.214.641 di cui € 2.498.200 per liste di contribuzione accertate (morosità) ed € 716.441 per liste di contribuzione in corso di lavorazione. 25 3.1.3.2 Informazioni sul Conto Economico 10 – Saldo della gestione previdenziale € 5.940.820 a) Contributi per le prestazioni € 7.678.385 La voce consiste negli importi dei contributi incassati nell’esercizio e negli esercizi precedenti e riconciliati nel 2013. Di essi si fornisce il dettaglio per fonte: Descrizione Importo T.F.R. 7.699.141 Contributi per ristoro posizioni 848 Altre entrate previdenziali 2.212 Altre uscite previdenziali -23.816 Totale 7.678.385 Le altre entrate previdenziali si riferiscono a differenze positive generatesi in conseguenza di operazioni di sistemazione derivanti dalla revoca delle iscrizioni che comporta l’annullamento dei contributi precedentemente riconciliati ed attribuiti alle posizioni individuali ad un valore quota differente. Le altre uscite previdenziali si riferiscono a differenze negative generatesi in conseguenza di operazioni di sistemazione derivanti dalla revoca delle iscrizioni che comporta l’annullamento dei contributi precedentemente riconciliati ed attribuiti alle posizioni individuali ad un valore quota differente. b) Anticipazioni € -127.841 La voce contiene l’importo delle anticipazioni erogate nel corso dell’anno 2013. c) Trasferimenti e riscatti € -1.379.099 Tale voce si compone come da tabella sottostante: Descrizione Importo Liquidazioni posizioni individuali per riscatto immediato -760.784 Liquidazioni posizioni individuali per riscatto parziale -84.602 Liquidazioni posizioni individuali per riscatto totale -63.933 Trasferimento posizioni individuali in uscita -469.780 Totale -1.379.099 e) Erogazioni in forma di capitale € -230.625 La voce contiene l’importo lordo delle liquidazioni erogate, nel corso dell’esercizio, in forma capitale. 30 - Risultato della gestione finanziaria indiretta € 1.034.351 Di seguito è fornito il dettaglio della voci che compongono il risultato della gestione finanziaria indiretta: 26 Descrizione Dividendi e interessi Titoli di Stato Titoli di debito quotati Depositi bancari Totale Descrizione Titoli di Stato Titoli di debito quotati Sopravvenienze passive 801.309 201.682 1.060 1.004.051 Profitti e perdite Profitti e perdite da Profitti e perdite da da operazioni operazioni finanziarie operazioni finanziarie finanziarie da valutazione realizzate (Totale) 111.822 67.882 43.940 -82.117 -21.220 -60.897 -22 -22 - Oneri bancari, bolli e spese su operazioni Totale -84 29.599 -84 46.556 -16.957 e) Differenziale su garanzie di risultato rilasciate al fondo pensione € 701 La voce si riferisce all’importo erogato da Generali Investment Italy SGR S.p.A. nel corso dell’esercizio e deriva dalla differenza tra il rendimento minimo garantito dalla linea di investimento e il rendimento effettivo attribuito ad alcune posizioni individuali liquidate nel corso dell’esercizio. 40 – Oneri di gestione € -258.415 a) Società di gestione € -245.033 La voce è così composta: Gestore Importo Generali Investment Italy SGR S.p.A. -245.033 Totale -245.033 b) Banca depositaria € -13.382 La voce rappresenta le spese sostenute per i servizi prestati dalla Banca depositaria in corso d’anno. 60 – Saldo della gestione amministrativa €- Il saldo della gestione amministrativa è complessivamente nullo. Si forniscono di seguito informazioni sulle poste componenti la voce: a) Contributi destinati a copertura oneri amministrativi € 398.623 La voce è relativa alle quote associative incassate nel corso dell’esercizio a copertura degli oneri amministrativi per € 272.189 e dalle quote associative riscontate dall’esercizio precedente per € 126.434. 27 b) Oneri per servizi amministrativi acquistati da terzi € -174.140 La voce si compone per € 159.226 dal compenso spettante a S.I.S.P.I. S.p.A. per la gestione amministrativa e contabile del Fondo dell’esercizio 2013, per € 6.806 dal compenso 2013 spettante al Service Previnet S.p.A. per la fornitura del servizio di gestione titoli e invio del modello Unico e 770, e per € 8.108 dal costo per il servizio di hosting del sito internet. c) Spese generali ed amministrative € -138.288 E’ fornito il dettaglio delle poste che compongono il saldo: Importo Compensi amministratori -61.333 Spese per stampa ed invio certificati -21.217 Compensi Società di revisione -19.215 Spese controllo finanziario -11.495 Contributo INPS amministratori -7.111 Contributo annuale Covip -4.230 Funzione finanza -3.660 Rimborsi spese -3.254 Rimborsi spese amministratori -3.064 Spese stampa e invio lettere ad aderenti -1.906 Bolli e postali -908 Cancelleria, stampati, materiale d'ufficio -407 Viaggi e trasferte -282 Vidimazioni e certificazioni -176 Spese varie -30 Totale -138.288 I compensi ad amministratori rappresentano la quota riferita all’intero esercizio 2013 secondo quanto definito nel decreto interministeriale di nomina degli organi. Il compenso alla società di revisione riguarda l’attività di revisione contabile del bilancio 2013 e di sottoscrizione delle dichiarazioni fiscali 2013 resa da Deloitte & Touche S.p.A.. d) Spese per il personale € -20.361 E’ fornito il dettaglio delle poste che compongono il saldo: Descrizione Importo Compenso del Direttore -18.000 28 Contributi INPS Direttore -2.400 Arrotondamenti 39 Totale -20.361 Il compenso al Direttore Generale rappresenta la quota riferita all’intero esercizio 2013 secondo quanto definito nel decreto interministeriale di nomina degli organi. La voce è stata scorporata a partire dal corrente esercizio ed esposta separatamente rispetto ai compensi degli amministratori inclusi nell’ammontare delle spese generali e amministrative, dove era ricompresa fino allo scorso esercizio. g) Oneri e proventi diversi € 12.815 Questa voce consiste nel saldo delle seguenti poste di bilancio: Proventi Descrizione Importo Altri ricavi e proventi 24.303 Arrotondamenti attivi 233 Interessi attivi bancari c/c amministrativo 36 Interessi attivi bancari c/c liquidazioni 52 Totale 24.624 Oneri Descrizione Importo Sopravvenienze passive -8.050 Altri costi ed oneri -2.692 Oneri bancari -820 Arrotondamenti passivi -229 Sanzioni e interessi su pagamento imposte -18 Totale -11.809 i) Risconto contributi copertura oneri amministrativi € -78.649 La voce si riferisce alle quote associative incassate nel corso dell'esercizio riscontate all’esercizio successivo per coprire futuri costi del Fondo. 29 80 – Imposta sostitutiva € -55.412 La voce evidenzia il costo per imposta sostitutiva di competenza dell'esercizio, la cui determinazione si desume dal prospetto sottostante. Descrizione Importo Patrimonio netto al 31.12.2013 ante imposta 60.009.298 Patrimonio netto di inizio periodo 53.292.542 Variazione A.N.D.P. dell’esercizio 2013 (A) 6.716.756 Saldo della gestione previdenziale (B) 5.940.820 Proventi esenti (C) 272.189 Base imponibile D = (A) – (B) – (C) 503.747 Imposta Sostitutiva = (D)*11% 55.412 L’imponibile di imposta corrisponde al margine della gestione finanziaria indicato alla voce 50 del Conto Economico, al netto delle entrate a copertura oneri amministrativi incassate nell’esercizio 2013, indicato alla voce 60-a del Saldo della gestione amministrativa. 100 – Variazione Attivo netto destinato alle prestazioni € 6.661.344 La variazione dell’Attivo netto destinato alle prestazioni rappresenta il risultato dell’esercizio ottenuto dal Fondo. Il Direttore Generale 30