GULLANE, in coproduzione con WARNER BROS

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GULLANE, in coproduzione con WARNER BROS
 Le migliori cose del mondo
Presenta LE MIGLIORI COSE
DEL MONDO
Un film di Laís Bodanzky Con Paulo Vilhena, Caio Blat, José Carlos Machado, Gustavo Machado e Fiuk Con la partecipazione speciale di Denise Fraga E per la prima volta sullo schermo Francisco Miguez Film ispirato alla collana di libri “Mano” di Gilberto Dimenstein e Heloísa Prieto Una produzione GULLANE in coproduzione con WARNER BROS. PICTURES‐ CASA REDONDA, BURITI FILMES e RIOFILME, con il patrocinio di PETROBRAS Materiali disponibili su www.intramoviespicks.it Ufficio Stampa Federica Ceraolo ‐ +39 3409172947 – [email protected] Giulia Santaroni ‐ +39 348 8224581 – [email protected] Crediti non contrattuali 2
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CAST TECNICO REGIA LAÍS BODANZKY SCENEGGIATURA LUIZ BOLOGNESI DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA MAURO PINHEIRO JR. COSTUMI CAIA GUIMARÃES SCENOGRAFIA CÁSSIO AMARANTE MONTAGGIO DANIEL REZENDE COLONNA SONORA BID LOUIS ROBIN ALESSANDRO LAROCA SUONO DIRETTO DESIGNER DEL SUONO MIXAGGIO ARMANDO TORRES JR. E ALESSANDRO LAROCA CASTING ALESSANDRA TOSI DIRETTORE DI PRODUZIONE PABLO TORRECILLAS SÔNIA HAMBURGER RUI PIRES E CAIO GULLANE COORDINAMENTO ESECUTIVO PRODUZIONE ESECUTIVA PRODUTTORI CAIO GULLANE, FABIANO GULLANE, DEBORA IVANOV E GABRIEL LACERDA COPRODUTTORI JASMIN PINHO E MINOM PINHO UNA COPRODUZIONE DI WARNER BROS. PICTURES, CASA REDONDA E BURITI FILMES PRODUZIONE GULLANE DISTRIBUZIONE INTRAMOVIES PICKS DURATA 105 MIN Crediti non contrattuali 3
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CAST ARTISTICO FRANCISCO MIGUEZ FILIPE GALVÃO (FIUK) DENISE FRAGA ZÉ CARLOS MACHADO GABRIELA ROCHA GABRIEL ILLANES GUSTAVO MACHADO CAIO BLAT PAULO VILHENA Crediti non contrattuali HERMANO PEDRO CAMILA HORÁCIO CAROL DECO GUSTAVO ARTUR MARCELO 4
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La libertà, così tanto sognata, di un ragazzo che a quindici anni si trova catapultato nel complesso mondo degli adulti. SINOSSI Mano, diminutivo di Hermano (Francisco Miguez), ha 15 anni, sfreccia veloce per le strade della sua città in bici e sta imparando a suonare la chitarra con un insegnante che è per lui anche un maestro di vita. E’ un adolescente come tanti, con un fratello Pedro (Fiuk) poetico e tormentato e due genitori professori universitari (interpretati da Denise Fraga e Zé Carlos Machado). Un avvenimento in famiglia, però, gli fa capire che non è facile diventare adulti e imparerà presto che crescere significa superare le proprie insicurezze e i propri preconcetti. Accompagnando Mano attraverso la sua iniziazione sessuale, la separazione dei genitori, il dolore nell'accettare la nuova condizione di una famiglia non convenzionale, la passione per la ragazza più desiderata della scuola, il tradimento del suo migliore amico e la scoperta del vero amore scopriremo quali sono “ Le cose migliori del mondo”. Crediti non contrattuali 5
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BIOGRAFIE CAST TECNICO REGIA ‐ LAÍS BODANZKY Il primo lavoro audiovisivo della regista di San Paolo Laís Bodanzky è stato il cortometraggio ‘Cartão Vermelho’ (1994), che ha ricevuto vari premi in Brasile e all'estero. Nel 2000, la regista ha diretto il suo primo lungometraggio, ‘Bicho de Sete Cabeças’, coprodotto dall’Italia con Fabrica Cinema, che ha avuto un grande successo di pubblico e di critica, oltre a 47 premi nazionali e internazionali (Miglior Film a Biarritz, Miglior Film Giovane a Locarno, Selezione Ufficiale a Toronto e Montreal). ‘Chega de Saudade’, il suo secondo lungometraggio, ha ricevuto 13 premi in Brasile e all'estero (Miglior Film a Tous Ecran Geneve). Nel campo dei documentari, la regista ha diretto i film ‘Cine Mambembe, o cinema Descobre o Brasil’ (1999) e ‘A Guerra dos Paulistas’ (2002).Per il teatro ha diretto lo spettacolo ‘Essa Nova Juventude’ (2005), di Kenneth Lonergan, ricevendo due nomination al premio Shell. Dal 2004, coordina con Luiz Bolognesi il progetto itinerante Cine Tela Brasil, le Officine di Video Tela Brasil e il portale Telabr. Nel 2010 ha preparato lo spettacolo teatrale Menecma, con testo di Bráulio Mantovani e nel 2011 ha scritto e diretto l’episodio "O Ser Transparente“ del film collettivo ‘Mundo Invisível’. SCENEGGIATURA – Luiz Bolognesi Come regista, Luiz ha diretto il cortometraggio ‘Pedro e o Senhor’ (1996), e insieme a Laís Bodanzky i documentari ‘Cine Mambembe, o Cinema Descobre o Brasil’ (1999) e ‘A Guerra dos Paulistas’ (2002). Ha diretto inoltre il lungometraggio di animazione "Lutas". Tra gli innumerevoli lavori come sceneggiatore, ricordiamo i film ‘Bicho de Sete Cabeças’ (2000); ‘Chega de Saudade’ (2007); ‘O Mundo em Duas Voltas’ (2007) e ‘La Terra degli Uomini Rossi’ (coproduzione con l’Italia diretta da Marco Bechis nel 2008). Nel 2012 ha scritto e diretto il film “Rio 2096: A Story of Love and Fury” FOTOGRAFIA – Mauro Pinheiro Il suo primo lavoro come direttore della fotografia in un lungometraggio è stato "Cinema, Aspirinas e Urubus" (2005), che ha ricevuto i premi ABC 2006 (Associazione Brasiliana di Cinematografia) e APCA (Associazione di San Paolo di Critici d'Arte). Dopo questo lavoro, ha fotografato “Fica Comigo Esta Noite” (2006), di João Falcão; “A Casa de Alice” (2007), di Chico Teixeira; “Mutum” (2007), di Sandra Kogut; “Linha de Passe” (2008), di Walter Salles e Daniela Thomas; “No Meu Lugar” (2009), di Eduardo Valente. MONTAGGIO – Daniel Rezende Dopo aver montato vari spot pubblicitari, la sua prima esperienza internazionale nei lungometraggi è stato il film, “Cidade de Deus”, di Fernando Meirelles, candidato all'Oscar come miglior Montaggio nel 2004. Dopo “Cidade de Deus”, Rezende ha montato “Narradores de Javé” (2003), di Eliane Caffé; “I diari della motocicletta (2004) e “Água Negra” (2005), di Walter Salles; “O Ano em que Meus Pais Saíram de Férias” (2006), di Cao Hamburger; “Cidade dos Homens” (2008), di Paulo Morelli; “Tropa de Elite” (2007), di José Padilha, “Blindness” (2008), di Fernando Meirelles e “ The tree of life” di Terrence Malick (2011). Crediti non contrattuali 6
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SCENOGRAFIA ‐ Cassio Amarante Laureato in architettura, Cassio ha iniziato la sua carriera nel cinema come assistente di direzione artistica e scenografia in "Terra Estrangeira", di Daniela Thomas e Walter Salles. Nel 1998, la fianco di Carla Caffé, ha curato la direzione artistica di “Central do Brasil” (1998). Tra gli altri, è stato responsabile della direzione artistica di: “Ação Entre Amigos” (1998), di Beto Brant, “Bossa Nova” (2000), di Bruno Barreto, “Abril Despedaçado” (2001), di Walter Salles, “O Casamento de Romeu e Julieta” (2005), di Bruno Barreto, “O Ano em que Meus Pais Saíram de Férias” (2006), di Cao Hamburger, “Encarnação do Demônio” (2007), di José Mojica Marins. Crediti non contrattuali 7
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COSA VUOL DIRE ESSERE GIOVANE OGGI? ‐ INTERVISTA ALLA REGISTA LAÍS BODANZKY Come è nato l'invito per fare un film come “Le migliori cose del mondo”? Da un’idea di Gullane e Warner Bros., che mi hanno dato carta bianca nell’adattare i libri allo schermo. Come è stata fatta la scelta dei giovani attori per il soggetto? E il lavoro della loro preparazione? Il cast e le comparse sono stati selezionati tra 2500 giovani studenti in età scolare, tutti alla prima esperienza cinematografica. Il processo di selezione era già una semi preparazione per gli attori. I provini avevano già un obiettivo ben preciso. Quando abbiamo cominciato di fatto la preparazione del cast, non siamo partiti da zero. Come sono stati questi provini? Siamo partiti dall'idea che non avremmo dovuto spiegare chi erano i personaggi e le situazioni ma lasciare liberi i ragazzi di improvvisare su poche cose, vedere se riuscivano ad essere naturali. Come è il tuo rapporto con gli attori? Mi piace lavorare con attori capaci di dare un loro contributo, è come giocare a ping‐pong. È bellissimo quando vedi un attore che chiede e riflette sull'universo del personaggio. Nel caso di “Le migliori cose del mondo”, naturalmente, i personaggi assomigliano alla vita reale, i ragazzi avevano molta più intimità di me con il tema. Parlavano con molta proprietà. Cosa ti ha convinto ad girare il film? L'universo adolescente non è ritratto nel cinema brasiliano. Quando viene trattato, questo avviene solo in maniera forzata. Per parlare dell'adolescenza bisogna mettersi sulla loro lunghezza d’onda e parlare il loro linguaggio con sincerità, senza accondiscendenza. Come ha collaborato alla sceneggiatura di “Le migliori cose del mondo.”? Sono stati realizzati gruppi di ricerca in diverse scuole di San Paolo, in un totale di sette istituti. Abbiamo avuto dei colloqui molto intimi con i ragazzi. Una volta mi sono emozionata quando un ragazzo si è completamente aperto a noi.. Da queste chiacchierate sono riuscita a mettere insieme i temi rilevanti dell'adolescenza. I ragazzi passano più tempo a scuola che a casa, per loro la famiglia sono i loro amici non le persone che li aspettano a casa, quelli con cui convivono. Volevamo trasferire questa cosa nel film. Per questo motivo, l'universo della scuola non poteva restare fuori dal film. Ma il film tratta anche dell'etica e della cittadinanza. Questi giovani parlano di cittadinanza e etica senza neanche accorgersene, ogni giorno. A casa, con la famiglia, gli adolescenti funzionano come una vera spugna. Ascoltano i commenti, li digeriscono, e li trasferiscono al mondo secondo quanto loro stessi hanno capito. Crediti non contrattuali 8
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Vorrei che tu commentassi una delle scene più commoventi del film, il momento in cui il personaggio Camilla rompe le uova... Non so se avrò la fortuna di fare una scena come questa di nuovo. Talmente semplice e allo stesso tempo talmente complessa. È una scena che in genere definisco agrodolce. Ti confesso che avevo paura che questa scena avesse un tono melodrammatico. La scena non è stata provata prima, solo il giorno delle riprese abbiamo precisato il tono e gli aspetti più psicologici della scena. Come è stato lavorare con l'attrice Denise Fraga e attori esordienti come Francisco Miguez e Fiuk? Denise era felice di interpretare Camila, perché anche lei è madre e ha avuto la necessaria pazienza con Fancisco per farlo sentire a suo agio. Francisco è un ragazzo molto riservato. Fiuk invece è più estroverso, più caloroso, e si è buttato anima e corpo nel personaggio di Pedro. Questa diversa sensibilità è anche la cifra del rapporto tra i fratelli. Vedendo Fiuk recitare ho capito subito che mi trovavo di fronte a un attore maturo. Lui riusciva a guardare al suo personaggio con sguardo critico ma partecipe. Come è stato lavorare con attori come Paulo Vilhena e Caio Blat? Paulo Vilhena interpreta il ruolo del professore di chitarra di Mano, Marcelo. Lui mi ha detto: "Non suono nulla, ma imito perfettamente!". Anche se non è un musicista, Paulo è riuscito a rendere alla perfezione il maestro di musica di Mano forse perché è riuscito a ricordarsi la sua adolescenza. Ognuno di noi ha avuto un maestro: uno zio, un fratello più grande, un cantante. Ho sempre voluto lavorare con Caio. Il suo ruolo del professore Artur non è quello del classico bello, ma risulta seducente per il suo atteggiamento e il comportamento. Quale è stata la tua esperienza con lo staff che hai portato per “Le migliori cose del mondo”? Daniel Rezende (montaggio) è stato un collaboratore molto importante. Ho anche scoperto un amico. Con il suo montaggio parallelo abbiamo potuto scoprire errori e riprendere complementi di scene. Anche Cássio Amarante, direttore artistico, è stato un collaboratore chiave per il film. Sérgio Penna, con il suo modo rilassato di trattare i giovani, ha fatto in modo che ognuno si concentrasse sul proprio personaggio. Crediti non contrattuali 9