I COMMISSIONE POLITICA ED ISTITUZIONALE
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I COMMISSIONE POLITICA ED ISTITUZIONALE
I COM M ISSIONE POLITICA ED ISTITUZIONALE «Esperienzedi partecipazione dei poteri locali e regionali Euro-mediterranei» PRESIDENTE: Jan Mans (NL) 1° VICE PRESIDENTE: Said El Dakkak (EG) VICE PRESIDENTE: Marc Thoulen (BE) Relatori: Toivo Riimaa (EE) Nabil Shawagfeh (JO) Referenteper il Segretariato: Francesco Sammaritano (IT) UNIONE MEDITERRANEA Per dare inizio alla campagna per la promozione del progetto per l'Unione Mediterranea, il Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy ha scelto la regione del Maghreb arabo, a cui ha dedicato il suo primo viaggio extraeuropeo. Per la verità già la sera stessa della sua elezione, Sarkozy aveva dichiarato di voler promuovere un progetto di integrazione mediterranea, idea che ha scatenato il dibattito in tutte le cancellerie europee e dei paesi arabi, dibattito che conferma la piena consapevolezza europea di trovare nuovi fori di dialogo per rilanciare le relazione euroarabe bisognose di nuovi stimoli. Infatti il processo di Barcellona, a dodici anni dalla sua istituzione segna dei limiti, dei ritardi che alcuni analisti politici addebitano allo spostamento delle politiche dell'UE verso l'Europa dell'est a discapito del mediterraneo. Innnanzitutto, la prima cosa da chiarire riguarda la struttura giuridico-istituzionale diplomazia francese vorrebbe dare a questo nuovo organismo: che la ● Sarà una nuova organizzazione sovranazionale? ● Sarà invece un Comitato di Stati che si riuniranno solo per iniziative progettuali comuni su determinate tematiche? ● Quali paesi ne faranno parte? ● Che ruolo avrà l'Unione Europea, e soprattutto si intende con questo nuovo progetto ridimensionare il processo di Barcellona? ● Che reazione ci sono state nei paesi interessati? Non ci si nasconde naturalmente che il progetto francese contiene ancora molti punti da chiarire La sua intenzione generale, evidentemente è quella di bilanciare a Sud l'espansione verso est che ha recentemente riconosciuto l'Unione Europea, azione geopolitica che ha indebolito sostanzialmente il ruolo delle nazioni europee mediterranee. Ma andiamo per gradi: LA STRUTTURA DELL'UNIONE MEDITERRANEA. Nel rapporto d'informazione della Commissione esteri dell'Assemblea nazionale francese del 5 Dicembre 2007 si delinenano i contorni giuridico-internazionali di una struttura leggera che riunisce i Capi di Stato e di Governo dei paesi membri dell'Unione mediterranea, oltre ai Rappresentanti della Commissione Europea e della Lega degli Stati Arabi che sarebbero membri di diritto. Sarebbe in sostanza una sorta di G8 mediterraneo, che si riunisce per animare un numero limitato e ben selezionato di progetti, studiandoli approfonditamente e affidandone la esecuzione ai propri membri. Quindi un nuovo organismo che su alcuni limitati aspetti si richiama al gruppo dei Ministri degli esteri per il dialogo gruppo 5+5, a cui partecipano cinque paesi dell’Europa meridionale (Spagna, Francia, Italia, Malta e Portogallo) e cinque paesi del Maghreb (Algeria, Libia, Marocco, Mauritania e Tunisia). Il dialogo 5+5 ha instaurato numerose cooperazioni settoriali, segnatamente in materia di difesa, trasporti o lotta contro il terrorismo e i traffici. La Commissione partecipa regolarmente, in veste di osservatore, a determinate riunioni settoriali, in particolare a quelle riguardanti i trasporti e l'immigrazione. PAESI ADERENTI La prima riunione di insediamento prevista per il giugno-luglio 2008 prevede la partecipazione dei paesi promotori (Francia, Italia, Spagna), Grecia e Egitto*(questi ultimi due paesi saranno invitati a partecipare con lo status di membri promotori qualora venisse confermata la proposta di invito, lanciata recentemente dal Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana Massimo D'Alema). A questa riunione parteciperanno inoltre nella qualita di membri permanenti i seguenti paesi: il Portogallo, Cipro, Malta, Algeria, Libia, Marocco, Mauritania, Tunisia, Libano, Siria, Giordania, Israele, Turchia. In seguito si programmerebbe un ulteriore vertice al quale parteciperebbero i paesi promotori congiuntamente ai paesi che chiedono l'adesione e particolarmente agli altri paesi membri dell'UE (non promotori) che potrebbero entrare sulla base di progetti comuni con lo statuto di membri non permanenti. Da definire il ruolo in questo nuovo organismo dei paesi balcanici e dei paesi della ex Jugoslavia e dell'Autorità Palestinese. ASPETTI FINANZIARI Come prima accennato si lavorerebbe su iniziative progettuali comuni. Questi progetti di partenariato saranno limitati ad alcune aree comuni ( ambiente, risorse energetiche, immigrazione etc) e saranno all'inizio sottoposti al vaglio della BEI e della BERS per il finanziamento. In futuro, come ha ribadito il Presidente Sarkozy a Tolone, l'obiettivo è quello di addivenire ad una Banca Mediterranea. Un’iniziativa del genere non è di per sé contraddittoria con il Partenariato Euro-Mediterraneo-Pem e la Politica Europea di Vicinato-Pev – la coppia che oggi costituisce la politica mediterranea dell’Unione Europea. In pratica, però, la politica mediterranea dell’Ue è oggi così pervasiva e strutturata che qualsiasi progetto l’Unione Mediterranea volesse intraprendere, troverebbe sulla sua strada una sovrapposizione con l’Unione Europea. Si può però pensare che l’Unione Mediterranea avrebbe come compito proprio quello di identificare e prendere a suo carico progetti in aree trascurate o insufficienti nella politica dell’Ue, come per esempio l’energia o l’immigrazione. In questa prospettiva, occorrerebbe però presupporre anche la disponibilità dei paesi membri dell’Unione Mediterranea a metterci le necessarie risorse. Poiché sarebbero anche membri dell’Unione Europea, conferirebbero risorse supplementari a quelle che danno all’Ue o sottrarrebbero risorse a quest’ultima per perseguire i loro progetti nell’ambito dell’Unione Mediterranea? Più in generale, come regolerebbero l’inevitabile competizione con l’Ue? Sarkozy, nelle ultime versioni dell’iniziativa, ha inserito fra i membri dell’Unione Mediterranea anche la Commissione: si chiederebbe alla Commissione di mettere a disposizione dell’Unione Mediterranea le risorse comunitarie? È evidente perciò la difficoltà di armonizzare l’attività delle due Unioni e i due cappelli che i membri di quella Mediterranea si troverebbero ad indossare. Inoltre, l’iniziativa non tiene conto del fatto che almeno alcuni paesi europei del nord percepiscono ormai la dimensione mediterranea in un senso, che si potrebbe dire, “nazionale”, il che in parte deriva dallo sviluppo della loro coscienza comunitaria e, in parte, dai concreti interessi nazionali da imputare al Mediterraneo: in cima l’immigrazione, ma anche il più generale problema dei rapporti con l’Islam e quello più specifico dei palestinesi. La Germania è in prima fila, ma nella stessa fila ci sono sicuramente anche la Finlandia e la Svezia. RAPPORTO CON L' UE Le perplessità di rappresentanti istituzionali dell’Unione Europea manifestate nei confronti della iniziativa francese, sono state almeno in parte fugate dalla precisazione di Kouchner e dell’ambasciatore LeRoy - certo fondamentale - che il progetto di Unione Mediterranea non intende abolire il cosiddetto ‘processo di Barcellona’, ma coesistere con esso e approfondirne il senso. Non ci si nasconde naturalmente che il progetto francese contiene ancora molti punti da chiarire. La sua intenzione generale, evidentemente, è quella di bilanciare a Sud l’espansione verso Est che ha recentemente conosciuto lUE, e che ha certamente indebolito il ruolo della Francia, la quale si ritiene invece in grado di esercitare un ruolo autorevole nel Mediterraneo. Al di là dell’aspetto più generale, che investe il senso del progetto europeo come tale, alcuni profili più particolari sono parimenti da chiarire: oltre al rapporto con il processo di Barcellona, da definire è ad esempio il ruolo dei paesi balcanici, che dovrebbero certamente essere inclusi nella costituenda Unione. Un capitolo particolare è poi rappresentato dalla questione della Turchia, la cui centralità strategica, per il Mediterraneo e in genere per l’Alleanza dei paesi occidentali, è proprio in queste settimane evidente a tutti. Vale la pena riportare testualmente la dichiarazione della Sig.ra Ferrero Waldner, Commissario europeo per le relazioni esterne che così recita: “Penso che si possa guardare con favore a questo progetto tanto più che la cosidetta politica di buon vicinato messa a punto a Barcellona resta la base di partenza su cui lavorare. Il progetto di Unione mediterranea è un passo avanti ulteriore che può rafforzare questa politica. Valorizzarla.” Infine il Presidente portoghese Luis Amado, Presidente di turno del Consiglio UE ha parlato di una iniziativa “molto opportuna” e ha aggiunto che “per la pace nella regione è assolutamente necessaria una nuova relazione strategica fra l'UE e tutto il bacino del mediterraneo”. REAZIONI NEI PAESI INTERESSATI Le reazioni all'ultimo intervento di Sarkozy a Rabat sull'Unione Mediterranea sono state parecchio variegate. In Spagna, Juan Prat, ambasciatore per gli affari mediterranei, vede in questa proposta una via efficace per trattare i rischi derivanti dall’immigrazione, dal terrorismo e dai cambi climatici. “Siamo pronti a lavorare con lui per questo obiettivo, poiché abbiamo bisogno di rilanciare il partenariato euro-meditarraneo”, ha affermato in un’intervista telefonica. Anche in Israele, dove per vie diplomatiche è circolato il discorso di Sarkozy a Tolone, la reazione è positiva. Fonti diplomatiche affermano che Shimon Peres ha chiamato Sarkozy comunicandogli il suo entusiasmo per un’Unione Mediterranea, “veramente importante”, sulla quale sarebbe interessato a discutere. Reazioni negative del Cancelliere tedesco Angela Merkel che di intesa al Ministro degli esteri inglese Gordon Brown ha dichiarato che l'Unione mediterranea potrebbe costituire una minaccia di sfaldamento dell'Unione europea. Uno sviluppo in questa direzione della cooperazione rafforzata dei paesi meridionali dell'Ue con le aree confinanti del Mediterraneo - secondo quanto ha detto Merkel porterebbe a ''uno sfaldamento dell'Unione europea nel suo nucleo centrale''. ''Questo potrebbe liberare forze esplosive all'interno dell'Unione europea che io non mi auguro'', ha detto la cancelliera durante una riunione del 'Konvent fuer Deutschland', un' associazione di consulenti politici. “Non e' possibile che alcuni Paesi mettano in moto una Unione mediterranea, ha detto Merkel, “e per far questo si servano di fondi comuni europei”. Il Presidente egiziano Hosny Mubarak ha espresso un caloroso sostegno alla iniziativa del Presidente Sarkozy, dichiarando infatti che questa dell'Unione mediterranea sia una proposta eccezionale che va studiata con particolare attenzione. Il Re del Marocco Mohamed VI si è detto pronto ad “esplorare” la proposta dell'Unione mediterranea definendo il progetto come un possibile nuovo patto tra l'Europa e l'Africa nella sua interezza. Il Segretario dell'Unione del Maghreb arabo ( UMA) Habib Benyahya ha sottolineato durante l'ultimo vertice della Organizzazione che l'Unione mediterranea non deve essere a detrimento dell'UMA ne costituire un alternativa a questa struttura. In ultimo a fine dicembre vi è stato a Roma l'incontro tra il Primo Ministro italiano Romano Prodi, il Primo Ministro spagnolo Jose Louis Rodriguez Zapatero e il Presidente Nicolas Sarkozy in cui è stato ribadito il pieno sostegno alla realizzazione dell'Unione mediterranea, sottolineando che questa Unione sia una nuova tappa, una spinta perchè i paesi del mediterraneo siano protagonisti determinanti in parallelo con la UE. “L'Unione mediterranea nasce da tre paesi europeisti, nasce dall'Unione Europea e serve all'Unione Europea”. CONCLUSIONI In primo luogo a trarre beneficio dall'' Unione mediterranea sarebbero le nazioni che si affacciano sul mediterraneo stesso. E' ormai accertato che il processo di integrazione fra le due sponde del mediterraneo iniziato nel 1995 sta in parte mancando i suoi obiettivi. Appare davvero improbabile che entro il 2010 possa nascere l'area di libero scambio . Le maggiori difficolta in tal senso sono da imputarsi proprio alla formula stessa del Trattato di Barcellona che prevede la partecipazione paritaria di tutti gli stati membri della UE a tutte le decisioni. Ne è conseguito che il meccanismo si è inceppato sia per il numero eccessivo di membri sia perchè i paesi non mediterranei non hanno avuto interesse a portare avanti alcuni dei programmi di cooperazione euromediterranea. Il piano francese sarebbe uno strumento molto piu efficace per favorire una più solida interazione fra le due rive del Mediterraneo, giacché prevede la partecipazione di un numero molto più ristretto di Nazioni, tutte mediterranee e pertanto interessate a sviluppare l’integrazione nell’area. Inoltre, per il futuro si vorrebbe costituire un'organizzazione modellata sullo stile dell'Unione Europea, dotata di istituzioni proprie e perfino di una Banca del Mediterraneo, incaricata di promuovere gli investimenti per la promozione dello sviluppo nelle aree più povere. Con questa nuova organizzazione regionale si potrebbe finalmente compiere il passo decisivo verso la creazione di quella zona di libero scambio nel Mediterraneo. Il piano di Sarkozy potrebbe pure essere funzionale al rafforzamento dell’Ue nel suo complesso, poiché conferirebbe a Bruxelles l’opportunità di assumere un ruolo geopolitico di maggiore incisività sulla scena internazionale. L’Unione mediterranea, infatti, potrebbe essere il perfetto anello di congiunzione fra la Ue e i rimanenti Stati dell’Africa. Mediante questa aggregazione l’Europa occidentale creerebbe di fatto un confine nuovo con i Paesi del Continente Nero che più soffrono di una condizione di sottosviluppo. Favorendo un ulteriore salto di qualità degli Stati del Nord Africa, che già oggi godono di un livello di sviluppo superiore rispetto alla media continentale, la Ue potrebbe innescare un circolo virtuoso capace di generare ricchezza nell’intera Africa. Se dovesse riuscire in questo obiettivo - difficile ma non impossibile - la Ue otterrebbe un successo politico fondamentale per conferire a Bruxelles quel ruolo di primo piano nel contesto mondiale che da molto tempo va ricercando. AGGIORNAMENTO HANNOVER 3 MARZO 2008 Nell'incontro di Hannover del 3 Marzo 2008 La Cancelliera della Repubblica Federale di Germania Angela Merkel e il Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy sembra che abbiano raggiunto un accordo sulla Unione Mediterranea. Secondo il Financial Times l'accordo prevede la piena attuazione di un processo di riforma della dichiarazione di Barcellona, cui verrà conferito un nuovo nome ( dovrebbe essere Unione per il mediterraneo) e un budget più consistente rispetto a quello attuale. La Cancelliera Angela Merkel ha dichiarato che questo progetto vedrà come protagonisti tutti i 27 paesi membri UE, e sarà ufficialmente presentato nel prossimo Consiglio europeo previsto il 21-22 giugno 2008. BRUXELLES 13 MARZO 2008 Infine, il 13 marzo 2008 il Presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso ha dichiarato testualmente che “La Commissione europea sostiene pienamente la proposta di una Unione del Mediterraneo" rilanciando così il piano sostenuto con forza dal Presidente francese Sarkozy. CONS EUROPEO 13-14 MARZO Infine, nell'ambito del Consiglio europeo del 13-14 marzo, il Presidente di turno del Consiglio europeo Janez Jansa, durante la Conferenza stampa finale del vertice europeo di Bruxelles, ha dichiarato che tale progetto si realizzerà all'interno del “processo di Barcellona”, promuovendone una formale e sostanziale riproposta, ridando vigore ad un partenariato ad ampio raggio, basato su dialogo politico, cooperazione economica, sociale e culturale. L'iniziativa che sarà ufficialmente spiegata nei dettagli al Vertice europeo di Parigi del 21 luglio 2008 si chiamerà “Processo di Barcellona: Unione per il mediterraneo”. PARIGI 13 LUGLIO 2008 (1 VERTICE UPM) L'Unione per il Mediterraneo (Upm) nasce simbolicamente con la stretta di mano tra Israele e Autorità nazionale palestinese e del ritorno della Siria sul palco della diplomazia internazionale. L'Upm, battezzata domenica dai 43 capi di Stato e di Governo dei Paesi euro-mediterranei, sarà operativa entro la fine del 2008 e il suo assetto finale sarà deciso dai ministri degli Esteri a novembre. «Il più grande successo del summit è la partecipazione di tutti, i Paesi arabi seduti accanto ad Israele, e il secondo successo è che abbiamo approvato una dichiarazione all'unanimità», ha detto Sarkozy. Il conflitto in Medio Oriente, che ha ancorato fin dall'inizio il primo partenariato euro-mediterraneo al molo dell'inattività, è stato protagonista anche questa volta del summit dei 44 leader delle due sponde. Il summit, che si è occupato più della parte politica dell'Upm che di quella organizzativa, ha lasciato non sciolti diversi nodi , tra cui la sede del segretariato dell'Upm, con le candidature di Tunisia, Malta, Cipro e Marocco. «È opinione comune è che il segretariato debba avere sede nella sponda sud del Mediterraneo», ha spiegato Silvio Berlusconi, ma il ministro degli Esteri spagnolo Miguel Moratinos si è affrettato a dire che «è Barcellona ad avere tutte le carte in regola». La nuova Unione avrà due presidenti: la Francia, fino a dicembre (poi seguita dalla prossima guida di turno della Ue), e l'Egitto, che sarà in carica per due anni. È un partenariato «basato su progetti concreti», si legge nella dichiarazione finale, e tra quelli che verranno avviati non appena ci saranno i fondi nelle casse, due riguardano l'ambiente: ripulire il Mediterraneo entro il 2020 - un programma che già esisteva e che si è arenato per mancanza di fondi - e il faraonico piano di ricoprire i deserti del Maghreb di pannelli solari. Verrà inoltre creata una protezione civile comune, che risponda alle emergenze (disastri naturali, petroliere che affondano, barconi di clandestini) e sarà avviata la realizzazione delle «autostrade del mare», grazie alle quali tutti i porti delle due sponde saranno collegati. La questione da affrontare ora sarà il reperimento dei fondi, ma Sarkozy assicura che non è più un problema «ora che ci siamo impegnati a dare stabilità alla regione». I donatori internazionali (Banca mondiale, Bei, Banca africana) saranno affiancati da finanziamenti del budget comunitario. Gli Stati euro-mediterranei sperano che le industrie interessate ad investire al Sud aumentino, soprattutto ora che l'Unione ha una sua connotazione precisa, basata sulla solidarietà tra le due sponde e votata alla pace. DICHIARAZIONE FINALE DELLA CONFERENZA DI MARSIGLIA (MARSIGLIA 3-4 NOVEMBRE 2008) La conferenza di Marsiglia ha riunito i ministri degli esteri dei Paesi membri del Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo, con l’obiettivo di rendere effettivo quel partenariato mediterraneo rafforzato, lanciato dai capi di stato e di governo nel corso del vertice di Parigi del 13 luglio scorso. Le principali decisioni politiche possono essere così sintetizzate: La Co-presidenza investe l’intero partenariato con il preciso compito di condurre le consultazioni con tutti i paesi partner e guidare l'adozione di conclusioni comuni al termine di vertici, conferenze e incontri ministeriali. I due co-presidenti proverranno uno dall'UE e l'altro dai paesi partner del Mediterraneo. Il Comitato Congiunto Permanente (CCP), con sede a Bruxelles, assisterà e preparerà gli incontri degli Alti Funzionari, si occuperà di quelle materie precedentemente oggetto del Comitato Euromed, che non ricadano nella competenza degli Alti Funzionari. Il Segretariato congiunto che avrà sede a Tunisi, avrà un ruolo fondamentale nell'architettura istituzionale, attraverso la promozione di progetti e la ricerca dei fondi, lavorerà, inoltre, in collaborazione con tutte le altre strutture, in particolare con la co-presidenza, e godrà di personalità giuridica separata con uno status autonomo. . La composizione prevede un Segretario Generale e cinque Vice Segretari Generali. I Ministri hanno posto la loro attenzione sulla necessità di promuovere un azione concreta sui livelli locali e regione dei poteri istituzionali. Per quel che riguarda questo punto bisogna tenere conto del Forum delle autorità locali e regionali del 22-23 giugno di Marsiglia e del parere del Comitato delle Regioni del 9 ottobre. In entrambe le occasioni è stato proposto di creare un Assemblea regionale dei poteri locali e regionali euromediterranei. (ARLEM) I Ministri incaricheranno gli alti funzionari di studiare la possibilità di associare L'ARLEM non appena il partenariato sarà stabilito. PROGRAMMA DI LAVORO 2009 I ministri hanno adottato il Programma di lavoro del Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo per l’anno 2009. In particolare, si propone di organizzare per l'anno venturo una lunga serie di incontri sulle tematiche più rilevanti nell'area euromediterranea. L'auspicio è che lo svolgimento delle riunioni settoriali venga integrato con l’attuazione di progetti concreti in diversi settori della cooperazione tra i quali riportiamo: A. DIALOGO POLITICO E DI SICUREZZA B. SICUREZZA MARITTIMA C. PARTENARIATO ECONOMICO E FINANZIARIO D. COOPERAZIONE SOCIALE, UMANA E CULTURALE A. Nell’ambito del primo settore il dialogo è stato incentrato su diversi punti tra i quali riportiamo i più significativi, vale a dire, il monitoraggio della situazione politica del Medio Oriente, implementazione del Codice di Condotta nella lotta al terrorismo, approfondimento del dialogo sulla politica europea di sicurezza e difesa. B. Per quanto concerne il secondo settore, l'obiettivo è quello di creare un punto di incontro per lo scambio di esperienze nel campo della salvaguardia ambientale e della sicurezza della navigazione. C. Il terzo settore, data la sua complessità, può essere scomposto in ulteriori campi di cooperazione, in particolare sono previsti interventi nelle seguenti aree: - ENERGIA Attraverso un Piano d’Azione quinquennale che promuova l’integrazione e l’armonizzazione dei mercati energetici e della legislazione nella regione mediterranea, che promuova lo sviluppo sostenibile del settore e che sviluppi iniziative di interesse comune in aree cruciali. - TRASPORTI Il Piano d’Azione dei Trasporti regionali per il Mediterraneo, approvato a Bruxelles nel 2007, prevede 34 azioni in diversi settori come il trasporto marittimo, il trasporto su strada e su autostrada, l’aviazione civile, il trasporto multimodale e le reti di infrastrutturali di trasporto, nonché il rispetto della sostenibilità ambientale. L’implementazione di tali azioni rientrano nell’ambito delle politiche interne dei singoli paesi. - AGRICOLTURA Sottolineando l’importanza dell’agricoltura nell’economia del Mediterraneo, i ministri hanno convenuto sulla necessità di realizzare degli incontri ministeriali per questo settore, con lo scopo di promuovere la ricerca e progetti di sviluppo rurale sostenibile. - SVILUPPO URBANO I ministri hanno evidenziato l’urgenza di intervenire nella promozione di uno sviluppo urbano sostenibile per gestire la rapida crescita urbana e i rischi ambientali connessi, attraverso un dialogo tra le autorità regionali. - ACQUA È stato programmato un incontro ministeriale sul tema dell’acqua, che si terrà in Giordania. I ministri hanno convenuto sulla definizione di una “Strategia per l’Acqua nel Mediterraneo”, in linea con quanto deciso dal Vertice di Parigi. - AMBIENTE L’incontro ministeriale sull’Ambiente programmato per il 2009, si realizzerà sulla base dei risultati ottenuti a partire dall’incontro ministeriale del Cairo e delle attività regionali sull’ambiente. La politica marittima occuperà un ruolo importante nel partenariato, e verrà istituito un gruppo di lavoro ad hoc composto da esperti. Un'altra importante questione riguarda invece il cambiamento climatico, verrà infatti creato un Network Euro Mediterraneo sul cambiamento climatico, che permetterà la condivisione di informazioni e esperienze. - SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE Sulla base della Dichiarazione ministeriale del Cairo, i ministri hanno deciso di intensificare la cooperazione nel campo delle tecnologie informatiche promuovendo una serie di iniziative volte a favorire l’uso di tali tecnologie per rafforzare la comunicazione tra i paesi, superare il divario digitale esistente tra le due sponde del Mediterraneo e supportare la ricerca ICT. -TURISMO I ministri hanno concordato l’implementazione di azioni di cooperazione nel settore turistico, sottolineando la necessità di promuovere joint venture, come opportunità fondamentali per sviluppare al massimo questo settore. I ministri hanno anche auspicato il coinvolgimento del Fondo Euro Mediterraneo di Investimento e Partenariato con l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo del turismo nella regione. Un programma di lavoro verrà presentato al prossimo incontro ministeriale sul turismo del 2010. - VERSO L’ISTITUZIONE DI UN’AREA DI LIBERO SCAMBIO EURO MEDITERRANEA Nel corso del settimo incontro ministeriale sul commercio euro mediterraneo, il gruppo di lavoro degli Alti Funzionari si è concentrato sulle modalità di diversificazione e miglioramento del commercio e sull’opportunità di integrazione industriale, con l’obiettivo finale di realizzare un’area di libero scambio. Verrà incoraggiato lo svolgimento dei negoziati bilaterali sul libero commercio con Egitto, Marocco, Tunisia e Israele. - DIALOGO ECONOMICO I ministri hanno proposti di rimandare le discussioni sul dialogo economico alla prossima Conferenza sulla Transizione Economica del 2009, che si occuperà prevalentemente della crisi finanziaria internazionale. Nel 2008 è già stato istituito il Network degli esperti di Finanza Pubblica, la cui attività si è incentrata su tre punti: consolidamento fiscale, crescita e occupazione; efficienza ed efficacia della spesa pubblica; sistemi e istituzioni di gestione del budget. Il prossimo incontro del network avrà luogo nel 2009. - COOPERAZIONE INDUSTRIALE La cooperazione in questo settore concerne prevalentemente l’implementazione del Trattato Euromed sull’impresa, l’agevolazione degli scambi industriali, l’innovazione, il dialogo regionale sul settore tessile e dell’abbigliamento. è stata concordata una linea di cooperazione che combini crescita economica, occupazione e coesione sociale. Da qui l'auspicio di trovare armonizzazioni nelle iniziative statuali nel welfare e nello sviluppo umano inteso in senso lato. A nostro avviso. Uno dei punti più rilevanti riportati nella dichiarazione è quello riguardante il settore dell'istruzione e della formazione. È stato deciso di favorire lo sviluppo della cooperazione nel campo della ricerca, secondo lo spirito che ha portato all'inaugurazione della prima università "euro-mediterranea" di Piran (Slovenia), e incoraggiare la eventuali progetti di scambi studenteschi e scientifici nell'area mediterranea. - PROMOZIONE DEL DIALOGO TRA LE CULTURE E DIVERSITÀ CULTURALE Nel settore culturale i ministri hanno concordato sull’implementazione della strategia dello scambio e del dialogo attraverso l’istituzione di un gruppo di esperti. -Altro punto a cui i ministri hanno posto particolare attenzione e quello che verte sulla giustizia il diritto e il rafforzamento del ruolo della donna nella società. Congiuntamente ai punti riguardanti la gioventù euromediterranea è stato deciso di rafforzare sempre più la cooperazione in questi settori così importanti nell'area geopolitica mediterranea. Viene riconosciuto inoltre il ruolo fondamentale che la società civile e le sue associazioni svolgono nell’area. - POTENZIAMENTO DELLA VISIBILITÀ DEL PARTENARIATO Condicio sine qua non per una concreta e reale legittimazione del partenariato appare l'aspetto legato alla percezione di questi nuovi assetti geopolitici euromediterranei: In tal senso giocano un ruolo fondamentale i mass media il cui compito sarà quello di promuovere palinsesti che trasmettano ad un vasto pubblico le iniziative dell'UPM. Per quel che riguarda la immigrazione i paesi UPM si impegneranno all’immigrazione illegale facilitando i movimenti legali degli individui. sulla lotta ATTUALI PROGRESSI COMPIUTI NELLA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI CONTENUTI NELL’ANNESSO ALLA DICHIARAZIONE DI PARIGI Sul fronte dei progetti infrastrutturali, l'Unione per il Mediterraneo si è incentrata sull’intervento in cinque diverse aree: - decontaminazione delle acque del Mediterraneo - la realizzazione di autostrade sia di terra che di mare, - integrazione delle protezioni civili per la creazione di una forza d'intervento di "prevezione, reazione e risposta ai disastri naturali e causati dall'uomo" (PPRD); - sviluppo delle energie alternative basate sulle tecnologie solari (processo avvito nell'ottobre 2008 dal Forum Euromed sull’energia); - sviluppo della cooperazione nel campo della ricerca Iniziative nel campo dello sviluppo economico mediterraneo, rivolte soprattutto al sostegno della micro, piccola e media impresa attraverso programmi di assistenza tecnica e finanziaria agevolata; i contributi a questa iniziative da entrambe le sponde del Mediterraneo, dovranno ancora essere definiti in un meeting che l'Italia si è candidata ad ospitare a Milano. ( Questa sezione è stata curata dalla Dott.ssa Giulia Giordano) Francesco Sammaritano Referente 1 Commissione Politica istituzionale FONTI: Ambasciata di Francia in Italia Periodico Cinco Días Madrid (21-12-2007) Assemblee nationale francaise Commission des affaires etrangeres International herald tribune 11 maggio 2007. Le Monde diplomatique Settembre 2007 Le Figarò 10 Ottobre 2007 Il Corriere della sera, 17 maggio 2007 Il Sole 24 ore 19 dicembre 2007 Agenzia ASCA 20 Dicembre Liberazione 28 Settembre Controcopertina luglio 2007 Sfera pubblica 21 12 2007 Corriere della Sera 21 dicembre 2007 Associated Press 22 dicembre 2007 Rivista Equilibri 30 ottobre 2007 Agenzia Ansa 21 ottobre 2007 Euro news settembre 2007 La Repubblica 2 Agosto 2007 Rassegna stampa Ministero degli Affari Esteri italiano Foundation pour la recherche strategique 17 dicembre 2007 Europa Press 22 dicembre 207 L'Osservatore Romano 22 Dicewmbre 2007 Ragion Politica 29 dicembre 2007 ADNKronos 21 Dicembre 2007 America Oggi 21 12 2007 Approfondimenti 30 luglio 2007 www.menara.ma www.ansa.it www.adnkronos.it www.limesonline.it www.arabdecision.org www.arableagueonline.com