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“Poste Italiane s.p.a. - spedizione in abbonamento postale -70% Commerciale Business Forlì n.70/2009” Euro 4,00 Copia omaggio Nuove frontiere e tecnologie per il costruire. Primavera ‘09 n. 1 Passione e innovazione: gli ingredienti del successo di Opera L’angolo tecnico: Cicli applicativi: Restauro e ripristino: Fugapox Style 35 effetti cromatici Una posa perfetta per la terrazza Carbonatazione, questa (s)conosciuta www.opera-adesivi.it 1 Esempio di acquisto con su Lancia Delta Argento T-Jet 120CV, prezzo di vendita € 21.500 (CIM, ipt esclusa) : Anticipo € 9.480,00 - durata 25 mesi - 24 rate da € 150,00 + Rata Finale Residua = Valore Garantito Futuro pari a € 10.583,00, rate comprensive di Prestito Protetto ed Antifurto Identica per un importo di € 461,00, spese gestione pratica € 250,00 + bolli – TAN 5,95% - TAEG 7,69%. Salvo approvazione . Offerta valida fino al 31 Gennaio 2009. Consumi: da 4,6 a 7,0 litri/100 km (ciclo combinato). Emissioni CO2: da 120 a 165 g/km. LanciaNewDelta.it LA POTENZA E LO SPIRITO. S C O P R I I L N U O V O M O T O R E D I E S E L T W I N T U R B O 1 9 0 C V. I L D I E S E L P I Ù P O T E N T E D E L L A C AT E G O R I A . Lancia Delta. È appena nata e già presenta una novità di carattere: il nuovo TwinTurbo 1.9 da 190 CV, il diesel più sportivo, con un’accelerazione da 0 a 100 in 7,9 secondi. Si completa così una gamma di motori unica sul mercato, tutti turbo 16v, con cambio a 6 marce. Lancia Delta. Potente, ma intelligente, con i suoi consumi contenuti. Per una guida ancora più emozionante, più coinvolgente. Lascia andare la sua potenza dritta al cuore, sentirai tutta la differenza della nuova Delta. • 1.4 TURBO JET 120 CV • 1.4 TURBO JET 150 CV • 1.6 MULTIJET 120 CV • 1.6 MULTIJET 120 CV Selectronic • 2.0 MULTIJET 165 CV • 1.9 TWINTURBO MULTIJET 190 CV TUA DA Tassinari - Auto Sat Lancia 150 EURO AL MESE CON Concessionaria Auto Lancia e Autobianchi NOME CONCESSIONARIA Indirizzo Vendita ed assistenza - Ricambi . V. Marinelli, 27 - 47023 Cesena (FC) tel. 0547 21747, 0547 22389 e fax 0547 617241 THE POWER TO BE DIFFERENT. Editoriale Nasce OPERA NEWS Il nuovo periodico dell’edilizia N on è un comune house organ quello che state leggendo ora. Dando vita a Opera News abbiamo voluto colmare un vuoto nel vasto panorama della stampa specializzata italiana. Fino ad oggi non c’è mai stata una pubblicazione dedicata esclusivamente alle pose. Questo argomento è stato spesso e volentieri affrontato in modo marginale, all’interno di riviste dedicate ad altri comparti. Ci è così sembrato doveroso proporre alle migliaia di addetti ai lavori qualcosa che, oltre a fare conoscere la nostra azienda, offrisse la possibilità di approfondire le numerose sfaccettature riguardanti il nostro settore. Oggi il nostro mercato si presenta in modo diverso dall’inizio del decennio. A seguito della lunga fase di espansione, l’intero settore ha conosciuto una progressiva settorializzazione: un cambiamento che ha sì portato delle incognite, ma anche nuove possibilità di crescita per quelle realtà capaci di proporre la massima qualità e un costante miglioramento della propria offerta. E’ vero, perchè sempre più imprese vengano messe in condizioni di farlo servono politiche idonee a stimolare nuovamente il settore, ma è altrettanto vero che anche l’atteggiamento degli operatori deve mutare. Un passo fondamentale in questa direzione sarà compiuto quando riusciremo a confrontarci, ad assorbire e scambiare esperienze, opinioni, proposte. In circa trent’anni di attività abbiamo voluto posizionarci sul mercato come una realtà incentrata sulla massima qualità dei prodotti e sulla ricerca delle soluzioni ai nuovi problemi. Con lo stesso spirito proponiamo ora questa pubblicazione, pensata proprio come strumento in grado di convogliare le novità, le problematiche e le idee di chi lavora in questo settore o ha a che fare con esso. E’ il know how che farà sempre di più la differenza in futuro. Se prima, nei momenti di difficoltà, la preoccupazione era solo il mantenimento dei volumi, oggi l’imperativo dev’essere la costante acquisizione di conoscenza. L’obiettivo che ci siamo posti è uno, semplice e allo stesso tempo ambizioso: realizzare una rivista trasversale che rappresenti sul mercato italiano il vero filo d’arianna fra la catena produttiva, distributiva e quella operativa. Non è facile, lo sappiamo bene, e non ci sarà possibile conseguirlo da soli. Per migliorare e offrire un nostro contributo alla ripresa del mercato sarà necessario un dialogo costante con voi lettori. Solo così da semplice magazine, o house organ “ibrido” se volete, potremo realizzare un vero spazio destinato a un confronto costruttivo fra le parti. Opera News vuole essere una piattaforma intra e interdisciplinare, con la massima apertura a chi vorrà condividere il proprio pensiero. La rivista vanta già il contributo di figure esterne all’azienda, come imprenditori, tecnici e esponenti del mondo accademico, ma saremo ben lieti di offrire anche ad altri la possibilità di esprimere i propri pareri. E’ vero che (ci si perdoni il gioco di parole) chi ben comincia è già a metà dell’opera? Ne siamo certi, ma sarà grazie a voi se saremo in grado di mantenerci sulla strada giusta. Roberto Raineri presidente Opera srl www.opera-adesivi.it 3 Sommario Sommario Editoriale - Nasce Opera News 3 Primo piano - Trent’anni di esperienza guardando al futuro Opera News - Trimestrale Anno I - n.1 - Primavera 2009 Registrato al tribunale di Forlì n. 12/09 Direzione Editoriale Roberto Rainieri Direttore Responsabile Simone Giglioli Direttore Scientifico Luca Troiano Ufficio Pubblicità Alessandro Gagliardi Tel. 0543.781013 Editore A3 srl Agenzia di Comunicazione e Marketing Via Alberi, 14 - 47100 Forlì (FC) Tel. 0543.781013 - Fax 0543.781079 www.a-3.it Segreteria Organizzativa Federico Mancini Serena Raineri Art Director Enrico Beccari Grafici Sara Santini Enrico Beccari Fotografie Archivio Opera, Archivio A3, Alan Venzi, Shutterstock e foto dalla rete Collaboratori Rita Guerrini - Luisa Mellace Massimo Baraldi - Giuseppe Rizzo Gilberto Piva Cavallini Alessandro Gagliardi Stampa Graph Per scrivere alla redazione: [email protected] www.opera-adesivi.it L’angolo tecnico - Fugapox Style 12 Opera c’è - Il pavimento che sfida il super calpestio 14 Prodotto in vetrina - Arriva Sigilcolor Goccia 18 Cicli applicativi - Una posa perfetta per la terrazza 20 Il rivenditore - Uniti per nuovi traguardi News - Come cambia l’edilizia 26 Restauro e ripristino - Carbonatazione questa 14 6 30 (s)conosciuta 34 Forum legale - I rifiuti: come gestirli? 38 18 Comunicazione e marketing - E’ importante valorizzare il proprio lavoro Ricerca e innovazione - Oggi parliamo di efflorescenza Che squadra! - In Linea (Posa) con la qualità 39 40 44 Sicurezza sul posto di lavoro - Cantieri edili, e occorre sempre più attenzione Salute e benessere - Un rischio chiamato lombalgia L’esperto risponde - Le domande frequenti dei posatori 40 46 48 50 46 www.opera-adesivi.it 5 Primo piano - di Rita Guerrini Trent’anni di esperienza guardando al futuro Passione e innovazione: gli ingredienti del successo di Opera. O pera è l’azienda innovativa nella produzione di adesivi per pavimenti. La sua avventura comincia nel 1978 con il nome di Cemenkoll. A darle il via è Orazio Raineri, che sceglie di avviare una realtà in grado di produrre adesivi e premiscelati per l’edilizia. In questo modo anticipa di diversi anni il mondo delle costruzioni, che ancora usa sabbia e cemento. L’idea di Raineri si rivela vincente e l’azienda diventa gradualmente protagonista di un mercato come quello in grande fermento degli anni ’80. Posizionatasi come una realtà d’avanguardia, l’azienda passa nel corso degli anni in mano a Roberto Raineri, figlio del fondatore, divenendo un esempio di come il passaggio generazionale di un’attività industriale non sia un problema quando le due generazioni protagoniste sono accomunate dalla stessa passione. La mission aziendale resta la stessa di sempre: il mantenimento della leadership nelle produzioni di alta qualità. Opera è attiva con uno stabilimento a Forlì e diversi depositi sul territorio a Una aziend da sempre rdia all’avangua 6 Opera News - Periodico di Informazione Edile www.opera-adesivi.it 7 Primo Piano nazionale tra i quali, il più strategico, è a Sassuolo. L’azienda gestisce cinque cicli produttivi: adesivi, malte tecniche, impermeabilizzanti, preparatori di fondi e sottofondi, riempitivi per fughe. L’altissimo livello tecnico raggiunto dalle sue produzioni si lega all’incessante attività della divisione di Ricerca e Sviluppo interna, dove personale altamente specializzato elabora, sotto l’esperta guida del Sig. Luca Troiano, nuove soluzioni per soddisfare un mercato sempre più esigente. Per mantenere la propria leadership Opera unisce l’eccellenza tecnica a quella del servizio, dotandosi delle certificazioni necessarie per lavorare ai massimi livelli (UNI EN ISO 9001: 2000). Numerose iniziative sviluppate nel corso degli anni hanno fatto di questa azienda una realtà totalmente orientata alla soddisfazione del cliente. Sono molteplici le attività per ottenere questo risultato: dalla formazione tecnica alla progettazione delle fasi di costruzione, fino all’assistenza tecnica post-vendita. Recentemente Opera ha confermato anche in questo campo la propria innovatività, mettendo a disposizione dei clienti una serie di filmati di animazione grafica tridimensionale sui cicli applicativi dei suoi prodotti. Grazie a questi i posatori possono apprendere le soluzioni e le procedure necessarie per fare un lavoro a regola d’arte. L’impegno profuso in questi anni consente a Opera di raggiungere anche oggi i risultati tecnici dei “grandi”, mantenendo allo stesso tempo una qualità tipica delle piccole realtà: la capacità di ascoltare il cliente, confrontarsi con esso e assisterlo in ogni momento della sua attività. Queste doti sono state abbondantemente apprezzate sul mercato nazionale e su quello internazionale. La nostra penisola ha visto, ad esempio, l’utilizzo dei prodotti Opera per il lungomare di Misano Adriatico o Corte Cavour di Ravenna, mentre all’estero sono stati impiegati per lo Space Bowling di Limassol a Cipro, la Marina di Albuferira in Portogallo, nonché la Torre B.A.C di Managua. Una realtà fortemente orientata al cliente 8 Opera News - Periodico di Informazione Edile LA MASCOTTE: è Operix, il fantasmino di Opera. Un simpatico “genio”, dalla faccina ammiccante. Sarà il maestro d’arte che accompagnerà la nostra azienda nel suo prossimo cammino. www.opera-adesivi.it 9 P P POSA LA QUALITA’ L’angolo tecnico Fugapox Opera unisce design e innovazione L a tecnica sposa l’estetica. A unirli è Fugapox Style di Opera. Con il nuovo prodotto nato nei laboratori dell’azienda, arriva sul mercato ben più di un riempitivo per fughe. I ricercatori di Opera hanno raggiunto il perfetto connubio fra prestazioni di alto livello e design. Pensato come nuovo punto di riferimento per chi sceglie soluzioni destinate al benessere abitativo della persona, Fugapox Style è destinato a sorprendere gli addetti ai lavori per l’alta qualità dei risultati legati al suo utilizzo. A cominciare da quella 12 estetica. Il nuovo prodotto di Opera consente di creare un numero infinito di combinazioni personalizzate e, dunque, di soddisfare al meglio i desideri di ciascuno. Con Fugapox Style è finalmente la posa che si adatta alle aspettative del cliente, non il contrario, senza rinunciare in alcun modo al massimo livello tecnico possibile. E’ un prodotto che, oltre ad una elevata tecnologia, racchiude in sé i risultati di uno studio condotto da Opera e dedicato al design nell’edilizia. Una rigorosa selezione di quarzi speciali conferisce a Fugapox Style un elevato livello di pulibilità con acqua e, al contempo, una gamma cromatica che si intona con ogni contesto abitativo, non importa quale sia lo stile adottato. Inediti effetti brillante, perlescente e fotoluminescente, fanno di questo prodotto uno strumento duttile, in grado di stimolare la creatività di architetti e designer, oltre a facilitare il lavoro ai posatori. Gli stessi quarzi speciali ne determinano anche una resistenza meccanica superiore alla media, mentre un tricomponente svolge una importante funzione Opera News - Periodico di Informazione Edile Style 35 soluzioni cromatiche per la nuova linea di riempitivi per fughe antimacchia, accentuandone anche lo slancio grafico. Tutti questi aspetti rendono Fugapox Style un elemento rivoluzionario nel campo della posa. Opera ha portato i riempitivi per fughe nel nuovo millennio, trasformandoli da semplici prodotti tecnici ad elementi strutturali, decorativi, stilisticamente versatili e adatti alle più diverse esigenze progettuali: dall’elevato livello igienico richiesto per la realizzazione di saune o bagni turchi, fino agli interventi minimalisti tipici dell’architettura moderna. Preparazione: le fughe tra piastrelle devono essere pulite da polvere e residui di posa, in tutto il loro spessore e vuote per almeno i 2/3. Il letto di posa deve essere asciutto. Non utilizzare il prodotto che sta indurendo ripristinandone la lavorabilità con solventi. Lavorazione: i tre componenti di Fugapox Style sono predosati. Versare il componente B catalizzatore nel fustino contenente il componente A e mescolare con un agitatore meccanico a basso numero di giri, (max 150 giri al minuto per evitare un eccessivo inglobamento di aria) fino ad ottenere una completa amalgama dei componenti. Versare il terzo componente (Comp. C) se richiesto nell’impasto in modo lento e omogeneo e mescolarlo a basso numero di giri fino ad ottenerne la completa amalgama all’interno dell’impasto. La consistenza e l’indurimento dell’impasto sono condizionati dalla temperatura che può ritenersi ottimale sui +23°C. Stendere l’impasto sulle piastrelle con una spatola in gomma, procedendo in direzione trasversale alle fughe. Procedere immediatamente alla pulizia della superficie delle piastrelle versando acqua abbondante e pulendo in più passate con spugna abrasiva sciacquandola e sostituendola frequentemente. La pulizia deve essere completata prima che Fugapox Style indurisca. Ad indurimento avvenuto, la pulizia risulterà pressoché impossibile. Si consiglia di procedere alla sigillatura per aree di dimensioni tali da poter riempire le fughe e ripulire le piastrelle prima del completo indurimento del prodotto. Effetti disponibili: Sole: effetto dorato, Stella: effetto argentato, Luna: effetto perlato, Notte: effetto fotoluminescente e oltre a questi esiste la versione Base senza effetto. www.opera-adesivi.it 13 Opera c’è - a cura di Gilberto Piva Cavallini Marco Polo Expert si affida a Trading Srl Il pavimento che sfida il super calpestio S ono poche le superfici al chiuso che subiscono un calpestio intenso come quelle degli spazi vendita. Le migliaia e migliaia di passi giornalieri fatti dai venditori e soprattutto clienti richiedono una pavimentazione dalla grande resistenza e, dunque, una sua posa da parte di personale altamente specializzato. Per numerosi dei suoi centri, la catena commerciale Marco Polo Expert, ha scelto di affidarsi all’esperienza oltre trentennale della forlivese Trading Srl. “Da circa dieci anni – spiega il direttore Luca Melandri - abbiamo il piacere di occuparci degli interventi edili dei punti vendita della catena ed in particolare delle pavimentazioni interne, ovunque ci venga richiesto. Lavorare per una realtà come quella di Marco Polo Expert è una esperienza tanto gratificante quanto impegnativa. L’ apertura di uno di questi centri, infatti, comporta un investimento rilevante per il cliente, e questo impone una operatività che preveda la più breve tempistica possibile, senza che ciò incida negativamente sulla qualità della prestazione. 14 “I tempi stretti per la realizzazione degli interi spazi vendita hanno anche imposto a Trading Srl di operare in assoluta sinergia e coordinamento con gli altri fornitori presenti nel cantiere, compreso elettricisti, idraulici e impiantisti in genere, così da eliminare quei tempi morti che costringono a volte i professionisti coinvolti ad attendere che gli altri finiscano il proprio lavoro. “Ad oggi – riprende Melandri - sono stati almeno quattro i centri rilevanti di questa catena che abbiamo pavimentato ex novo, oltre a numerosi interventi di manutenzione. Una delle ultime forniture è relativa al punto vendita di Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze. In questo caso la superficie coperta è stata di circa 2.550 mq.” L’attività svolta in Toscana ha richiesto un ciclo di intervento su di una pavimentazione del tipo in calcestruzzo armato con rete e apporto superficiale di quarzo. La preparazione di tale superficie ha visto gli specialisti dell’azienda forlivese curare prima tutte le attività di pulizia, carteggiatura meccanica della superficie e conseguente aspirazione della polvere.ne delle polveri. Opera News - Periodico di Informazione Edile Lavorare per Marco Polo è una esperienza tanto gratificante quanto impegnativa www.opera-adesivi.it 15 Opera c’è Lo spazio vendita Marco Polo di Sesto Fiorentino 16 Opera News - Periodico di Informazione Edile Succesivamente nella fase di montaggio della pavimentazione, è stato scelto l’impiego di piastrelle prodotte dalla TAT Ceramiche, in monocottura pasta bianca del formato 32 x 32 cm, con classificazione all’usura PEI V. Le ceramiche sono state incollate con adesivo OPERA RT Universal. La grande superficie dello spazio espositivo ha naturalmente richiesto la sua suddivisione in porzioni ben calcolate e delimitate con appositi giunti di dilatazione. In questo modo si è scongiurato uno dei maggiori pericoli dei pavimenti: il rialzarsi delle mattonelle a causa dell’eccessiva dilatazione. “Per la collocazione di questi elementi collaboranti – conclude Melandri - abbiamo invece scelto di impiegare il sistema a taglio meccanico soft-cut e applicare la successiva sigillatura con OPERA Elastogum”. www.opera-adesivi.it 17 Prodotto in vetrina - a cura di Luca Troiano, Responsabile Tecnico Opera Arriva Sigilcolor Sigillante cementizio idrorepellente e antimuffa D a 1 a 20 mm. E’ questo il campo d’azione al quale è stato destinato Sigilcolor Goccia, sigillante cementizio di Opera. Si tratta di un prodotto ideale per stuccare internamente o esternamente piastrelle ceramiche in monocottura e bicottura, grés porcellanato, ceramiche greificate, clinker, mosaici vetrosi a pavimento e a rete. Con Sigilcolor Goccia vengono fugati marmi, graniti, pietre naturali o artificiali e mattoni, oltre agli elementi in vetromattone. L’elevata resistenza lo rende una soluzione ideale per l’applicazione sulle superfici sottoposte a tensioni meccaniche e termiche (come terrazze, piscine, facciate esterne, pavimenti riscaldanti e locali pubblici). Indicato anche per le fughe di bagni e cucine, Sigilcolor Goccia è un monocomponente antimuffa, antimacchia, attivo contro l’efflorescenza e altamente idrorepellente con effetto goccia, efficace contro la carbonatazione. Il suo impiego consente di ottenere una finitura liscia e facilmente pulibile. Preparazione Prima della sua applicazione il posatore deve sincerarsi che le fughe siano pulite da polvere e residui di 18 posa in tutto il loro spessore e vuote per almeno i 2/3. Il letto di posa deve essere asciutto. La presenza di materiali assorbenti e temperature ambientali superiori a 25 °C rendono necessario inumidire le fughe con acqua fino a rifiuto e attendere qualche minuto prima di iniziare la stuccatura. Lavorazione Una corretta lavorazione comporta la preparazione del recipiente d’acqua, per poi versarvi il sigillante. In questo modo è possibile ottenere la giusta densità, ed evitare una eccessiva fluidità dell’impasto, a causa della quale il colore potrebbe non essere uniforme e generare resistenze meccaniche inferiori al consueto. Per la miscelazione si richiede l’utilizzo di un agitatore meccanico a basso numero di giri, fino all’ottenimento di un malta omogenea e priva di grumi (la forte presenza di additivi allunga l’operazione). Sigilcolor Goccia va impastato con il 25/27% di acqua pulita secondo il colore, nel caso delle stuccature di pavimenti è possibile rendere l’impasto più fluido, con un dosaggio d’acqua maggiore, fino al 30%. Il prodotto, a cui non vanno assolutamente aggiunti Opera News - Periodico di Informazione Edile Goccia Per terrazze, locali pubblici e piscine il nuovo prodotto di Opera rappresenta una soluzione ottimale altri inerti, leganti idraulici o resine, necessita di alcuni minuti di riposo ed una breve rimescolata, in seguito alla quale si otterrà la malta idonea all’applicazione. L’impasto va steso con una spatola di gomma, in direzione trasversale alle fughe. Terminata la sua stesura occorre attendere la presa parziale (diventerà opaco in 15/30 minuti), per poi pulire le piastrelle con una spugna umida, risciaquata molto frequentemente. La pulizia deve essere completa ed eventuali aloni potranno essere rimossi con un panno. La tempistica di questa operazione è fondamentale per la perfetta riuscita della posa. Se, infatti, iniziasse troppo presto, dunque con l’impasto troppo fresco, finirebbe col provocare il parziale svuotamento delle fughe e, ad indurimento avvenuto, la pulizia sarà difficoltosa. Questo aspetto rende perciò necessario individuare con precisione il momento in cui il sigillante raggiunge una presa parziale. E’ anche importante procedere alla sigillatura per aree di dimensioni tali da poter riempire le fughe e pulire le piastrelle prima che il fugante si indurisca. Per facilitare la rimozione del sigillante indurito è possibile utilizzare prima della pulizia un feltro abrasivo inumidito o una macchina monodisco rotante. Nel caso la pulizia sia inadeguata e la superficie presenti ancora residui di prodotto o aloni si può intervenire con il detergente acido Detergente AC, ma solo dopo 7 giorni dalla stuccatura e seguendo tutte le istruzioni riportate sul suo contenitore. Il raggiungimento del miglior risultato impone anche la stretta attenzione ad alcuni particolari. L’acqua d’impasto deve essere pulita e non salmastra. Prima di fugare materiali dalle superfici porose come cotto e grés levigato, ne va verificata la pulibilità. Sigilcolor Goccia non va mai utilizzato per le fughe antiacido che debbano resistere ad un attacco chimico, né per i giunti elastici di frazionamento. Va inoltre ricordato che fattori quali l’umidità del luogo di posa e l’irregolarità dell’assorbimento di un supporto possono avere effetti sul colore e sulla sua regolarità. www.opera-adesivi.it 19 Cicli Applicativi - a cura di Massimo Baraldi Una posa perfetta per la TERRAZZA Opera spiega per filo e per segno come fare un lavoro a regola d’arte 20 Opera News - Periodico di Informazione Edile C on il primo numero di Opera News vogliamo mettere a disposizione dei lettori la nostra esperienza trentennale nel campo della posa. Cominciamo proponendo il ciclo applicativo per la realizzazione di una terrazza, che prevede le istruzioni da seguire fase per fase, ed anche l’utilizzo della malta bicomponente Scudo, composta da un lattice e una polvere, e da altri prodotti messi a disposizione da Opera. L’azienda mette a disposizione dei posatori la sua esperienza trentennale www.opera-adesivi.it 21 Cicli Applicativi 22 Opera News - Periodico di Informazione Edile Fase 1 va compressa con la spatola, fino ad “annegarla” nel prodotto applicato (attenzione che i fogli di rete si sormontino per almeno 5 cm). Quando si è in corrispondenza dei giunti di frazionamento la continuità della rete va ad interrompersi, rispettando ogni giunto. Maturata la prima mano, dopo circa 4 ore occorre applicare una seconda mano del materiale, sempre stando attenti a non superare uno spessore di 2 mm. Si comincia con la realizzazione dei giunti di frazionamento. E’ un’operazione fondamentale per garantire la massima resistenza della pavimentazione negli anni. I giunti vanno realizzati ogni 3 x 3 mt. ed in corrispondenza di eventuali cambi di pendenza. Deve essere praticato sul massetto un taglio profondo almeno i 2/3 del suo spessore. Fase 2 Affinché si raggiunga la migliore adesione possibile, è fondamentale un’accurata pulizia del sottofondo, con la rimozione di polvere, parti incoerenti, tracce di olii e quant’altro possa compromettere questo aspetto. Fase 6 Fase 3 Si prepara l’impasto adesivo versando in un recipiente di acqua pulita RT Universal Fase 7.3, mescolando con un agitatore meccanico a ridotto numero di giri, fino al raggiungimento della totale omogeneità e all’assenza di grumi. In seguito si lascia riposare e, dopo alcuni minuti, si riprende a mescolare brevemente. Dopo circa 5 giorni si può procedere alla posa del pavimento. Fase 7 E’ il momento di impastare Scudo. Si inizia versando in un recipiante il lattice Scudo componente B, per poi unirvi la polvere Scudo componente A. I due componenti vanno mescolati con un agitatore a basso numero di giri, fino all’ottenimento di un impasto omogeneo e privo di grumi, fatto riposare alcuni minuti per poi essere nuovamente mescolati brevemente. Fase 4 Si posa la bandella in poliestere Scudoband in corrispondenza dei giunti di frazionamento e perimetrali. Questa deve essere inserita all’interno del taglio realizzato nel sottofondo, in modo da formare un omega rovesciato. Fase 5 Comincia la posa di Scudo. Si inizia stendendo una prima mano, così da sormontare Scudoband per alcuni centimetri. Lo spessore di questa mano non deve essere superiore ai 2 millimetri. Si prosegue stendendovi all’interno la rete in fibre di vetro, che www.opera-adesivi.it 23 Cicli Applicativi 24 Opera News - Periodico di Informazione Edile Fase 8 Comincia la stesura. L’adesivo si applica usando una spatola dentata della misura idonea al formato di piastrella che si intende posare. Fase 9 Si passa alla posa del pavimento. Per questa fase è importante assicurarsi che il pavimento aderisca bene con l’adesivo steso. Il pavimento va poi battuto con un frattazzo o un martello in gomma. Altrettanto importante è il rispetto dei giunti. Quando ci si trova a operare in esterno o nella posa di grandi formati è altamente consigliabile procedere con il metodo della doppia spalmatura, che prevede la stesura dell’adesivo anche sul retro della piastrella, oltre che sul supporto. Fase 10 Dopo circa 24 ore si può procedere alla sigillatura delle fughe. Fase 11 giungervi la polvere del sigillante Sigilfuga. Il tutto va mescolato con un agitatore meccanico a basso numero di giri, fino all’ottenimento di un impasto omogeneo e privo di grumi, che viene poi lasciato riposare per alcuni minuti e in seguito è rimescolato brevemente. Fase 12 Inizia la fase della sigillatura fughe, che vengono inizialmente riempite stendendovi il sigillante con una spatola in gomma, procedendo in direzione trasversale alle fughe stesse. Trascorsi 20 minuti va verificata la consistenza dello stucco, per poi procedere alla pulizia. Fase 13 La posa sulla terrazza termina con la sigillatura dei giunti. Quest’ultimo passaggio prevede prima il corretto inserimento di JOINT 100 nel giunto. Fatto questo si passa alla sigillatura vera e propria, mediante Elastogum Colabile. I giunti perimetrali sopra il battiscopa, nonché le giunzioni fra pavimenti e scarichi, dovranno inoltre essere siliconati con Hi-tech SLA 10. In questo caso si prepara il sigillante versando in un contenitore il lattice elasticizzante Sigilflex, per poi ag- www.opera-adesivi.it 25 Il rivenditore Uniti per nuovi traguardi Pantaleoni Srl si racconta a Opera News L’ unione fa la forza. E ne fa ancora di più quando la fusione non avviene “a freddo” ma formalizza quello che è un sodalizio già esistente. A darne l’esempio è la vicenda di due realtà venete che hanno scelto di associarsi dopo decenni di collaborazione: la ditta Pantaleoni, attiva nella commercializzazione di materiali in ceramica e legno per pavimenti e altre superfici, e quella della famiglia Perissinotto, specializzata nella posa. Dall’avvio della prima, con uno spazio per la rivendita a Treviso, la seconda ha sempre rappresentato il partner fisso in tutte le operazioni che ne richiedevano la professionalità e le vaste conoscenze tecniche. Dopo aver lavorato in stretta sinergia per decenni, i figli dei fondatori hanno scelto di formalizzare la loro collaborazione associandosi. Protagonisti dell’iniziativa sono stati, da un lato Marco Pantaleoni, figlio di Francesco, e i fratelli Pierfrancesco e Paolo Perissinotto, che hanno seguito la carriera del padre Sergio. “Per noi – spiega il primo – la na26 SHOW ROOM: • Via A. Volta, 17/b - Villorba (TV) Tel. 0422 609607 - Fax 0422 612879 [email protected] • Via dell’Artigiano, 26 - Fossalta di Piave (VE) Tel. 0421 303343 - Fax 0421 303343 [email protected] Opera News - Periodico di Informazione Edile Dal 1964 al tuo servizio! La sede di Villorba Treviso scita della Pantaleoni Srl di Pantaleoni e Perissinotto ha rappresentato un passaggio quasi naturale, poiché gli anni di partnership ci avevano portato a maturare la stessa etica del lavoro e la medesima visione di quello che deve essere il rapporto con il cliente”. Ma questi aspetti comuni non comportavano per forza la creazione della Pantaleoni Srl di Pantaleoni e Perissinotto. Quali vantaggi volevate ottenere unendo le forze? “Più di uno. Fondendo l’esperienza di due famiglie e due generazioni in un’unica realtà siamo riusciti ad allargare il nostro bacino d’utenza, ponendoci come una delle realtà di riferimento su un’area che, assieme Treviso, include Fossalta di Piave (dove abbiamo il nostro magazzino) e Montebelluna. La fusione ha permesso a chi svolge un’attività prettamente commerciale come la mia di sviluppare una sensibilità verso quella tecnica degli altri due, e viceversa. Non dimentichiamo inoltre che, come per tutte le aggregazioni, questa operazione ci ha anche consentito di ottimizzare gli aspetti gestionali, permettendoci di essere più competitivi sul mercato”. Voi avete due sedi, a Treviso e Fossalta. Sono diversi i mercati delle due realtà? “A Treviso la domanda riguarda principalmente gli interventi di recupero degli immobili, e la qualità dei rivestimenti richiesti è generalmente molto alta. Per quanto riguarda Fossalta, invece, si lavora di più sui nuovi immobili e si utilizzano materiali di tutta la gamma”. Anche nel ricco territorio trevigiano si sente aria di crisi per quanto riguarda il vostro settore? Risponde Pierfrancesco: “I cambiamenti dell’ultimo periodo hanno portato ad estremizzare la domanda. Con la riduzione della fascia intermedia, oggi ci troviamo a fornire/posare o produzioni d’eccellenza o quelle di base” www.opera-adesivi.it 27 Il rivenditore Al di là dei prezzi di listino, ci sono prodotti che più di altri vengono richiesti dal mercato in questo periodo? “Dal punto di vista dei formati, ultimamente i progettisti preferiscono quelli grandi, come quelli 60 x 60 cm. Per quanto riguarda i materiali rileviamo invece un ritorno alla pietra naturale, come l’ardesia e il marmo. Negli ultimi anni quest’ultimo ha cessato di rappresentare una soluzione di nicchia ed è sempre più apprezzato dal pubblico”. Di recente avete ottenuto commesse che hanno dato particolare soddisfazione? “Se parliamo di quelle pubbliche (anche se in subappalto) abbiamo rivestito le banchine della stazione FS di Mestre mentre, in ambito privato, abbiamo ralizzato, nella stessa città, la pavimentazione della concessionaria BMW Motor Sport”. Qual è il rapporto che avete sviluppato con i progettisti? E con le aziende? “Nel primo caso varia a seconda del professionista, anche se, generalizzando, non c’è una grande considerazione delle nostre competenze tecniche. Spesso anche le imprese hanno un atteggiamento di supponenza nei nostri confronti, quando invece un confronto più costruttivo potrebbe giovare a entrambe le parti”. Per chi opera nella posa, le colle sono fondamentali per la riuscita di un lavoro. Come si è evoluta la percezione di questi materiali? “Io credo che molti professionisti siano ancora troppo condizionati dalla fama dei marchi, senza valutare aspetti come le caratteristiche tecniche e il prezzo. E’ un pregiudizio che riscontriamo tanto nei posatori quanto nei costruttori”. 28 Quali sono gli aspetti che consentono a un’impresa come la vostra di raggiungere e mantenere il successo? Riprende Marco: “Volendo semplificare, siamo convinti che il 100% del risultato si ottenga sommando, in parti uguali, la qualità dei materiali, l’efficienza del servizio, nonché la disponibilità/flessibilità necessaria a soddisfare ogni tipo di richiesta”. Peccato che non tutti vantino queste caratteristiche. “E’ vero, ma spesso la colpa non è dei posatori, o almeno non di quelli che operano regolarmente, visto non ci sentiamo tutelati nei confronti di chi lavora in nero. Inoltre, la professione non è definita con precisione dalla legge e, mancando un’ apposita “patente”, il cliente rischia di affidarsi a figure che, anche se regolari, non possiedono le dovute competenze”. E’ anche un problema di formazione? “Certamente. Purtroppo sono poche le iniziative serie in tal senso. Anche il mondo accademico non contribuisce molto all’approfondimento di quelle che sono le caratteristiche dei materiali edili. Se si creasse una certificazione delle competenze del posatore, il problema verrebbe superato, poiché nascerebbero percorsi formativi regolari ad hoc per il suo ottenimento. Questo, unitamente a controlli più severi sulle attività in nero, porterebbe a un mercato composto solo da figure altamente competenti, con i vantaggi che possiamo immaginare”. Opera News - Periodico di Informazione Edile La fusione ha formalizzato un sodalizio già esistente Area tecnica alla sede di Villorba (TV) La sede di Fossalta di Piave (VE) www.opera-adesivi.it 29 News - a cura di Simone Giglioli Come cambia l’edilizia News da Opera Opera e gli artigiani di Padova: un marzo a tutta IN-Formazione Una partnership per migliorare le competenze dei posatori padovani. E’ quella realizzata fra Opera e l’Unione Provinciale Artigiani di Padova. Il 9 e 12 Marzo 2009 l’azienda ha organizzato due incontri IN-Formativi proprio in collaborazione con l’associazione. Il primo era intitolato “La Scelta dell’Adesivo: Normative e Soluzioni”. Dopo un breve cenno introduttivo sulla storia e sulla produzione della piastrella, sono state prese in esame le varie tipologie di ceramiche presenti sul mercato e le destinazioni d’uso, la loro applicazione e la scelta dell’adesivo più idoneo da utilizzare nelle diverse condizioni. Uno specifico momento è stato dedicato alla divulgazione delle 30 informazioni sulle normative EN 12004, relative alla garanzia della qualità dei prodotti, che Opera applica già da oltre 5 anni. Nel secondo incontro, dal titolo “Soluzioni di posa in Opera”, sono stati proiettati i cicli applicativi proposti dall’azienda (una serie di filmati ad animazione tridimensionale, come esempio delle corrette procedure per ottenere un lavoro eseguito a regola d’arte). Il meeting con gli artigiani padovani ha rappresentato anche un’occasione per passare in rassegna i più comuni e frequenti problemi che si incontrano nella posa dei materiali, con le relative soluzioni e azioni di prevenzione. Opera News - Periodico di Informazione Edile La musica sposa la buona tavola Opera è stata partner per gli appuntamenti di SinerJazz 2009, una serie di 5 serate tra jazz e vino organizzate in diversi luoghi dell’entroterra forlivese (Predappio, Forlimpopoli, Cusercoli e Castrocaro Terra del Sole). Le serate, svolte dal 5 Marzo al 17 Aprile, sono state caratterizzate da un concerto di musica Jazz di diversi gruppi e accompagnate dalla degustazione di vini. La manifestazione è stata organizzata in collaborazione con Casa Artusi, il centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana. Per ulteriori informazioni visitare i siti www.casartusi.it e www.myspace.com/artemozioni da Confindustria Ceramica Bologna Fiere e Cersaie, confermata la partnership fino al 2012 Foto da rete Per almeno i prossimi tre anni la più importante manifestazione fieristica mondiale della ceramica e dell’arredobagno si terrà all’ombra delle Due Torri. La nuova intesa fra Bologna Fiere e il Cersaie è stata annunciata da Federico Minoli, Amministratore Delegato di BolognaFiere, da Alfonso Panzani e Vittorio Borelli, rispettivamente Presidente di Confindustria Ceramica e Presidente della Commissione Attività Promozionali e Fiere dell’Associazione che promuove Cersaie. “Siamo pienamente soddisfatti”, ha detto Minoli, “di aver garantito grazie a questa pluriennale collaborazione, la continuità di una manifestazione molto significativa, di cui ha sempre beneficiato l’intero tessuto sociale, culturale e territoriale bolognese”. Il successo del Salone Cersaie assume un’importanza tanto più rilevante, se si considera, che il comparto della ceramica incide sul PIL italiano per una percentuale dell’1,6%. “L’obiettivo futuro di Cersaie è di ampliare i propri orizzonti nel segno della qualità” - ha commentato Vittorio Borelli –: “alla sua natura di salone mondiale rivolto al trade vogliamo aggiungere quello di appuntamento fondamentale, ricco di eventi, per il mondo dell’architettura”. Nel 2008 Cersaie ha visto la presenza, sui 176.000 metri quadrati di superficie espositiva, di 1.074 espositori (di cui 230 esteri) provenienti da 34 paesi, mentre circa 85.000 sono stati i visitatori, un terzo dei quali non italiano. La 27a edizione della manifestazione si terrà dal 29 settembre al 3 ottobre 2009. www.opera-adesivi.it 31 Notizie e curiosità dal mondo dell’edilizia Austria, slitta il blocco E’ stata prorogata al 1° luglio 2009 l’entrata in vigore del divieto di circolazione delle piastrelle di ceramica nel Tirolo austriaco. La Commissione Europea, sollecitata anche da Confindustria Ceramica, ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia Europea e l’Austria ha modificato la norma, posticipando al secondo semestre del 2009 l’entrata in vigore del blocco della circolazione per le piastrelle di ceramica lungo un tratto dell’autostrada A/12. “E’ un primo, importante risultato – ha sottolineato Stefano Bolognesi – Presidente della Commissione Materie Prime e Trasporti dell’Associazione – che scongiura il blocco del traffico su di una arteria fondamentale per il settore ceramico italiano, essendo indirizzati verso l’area mitteleuropea oltre 80 milioni di metri quadrati di piastrelle ogni anno. Il nostro obiettivo finale rimane la completa eliminazione di tale misura, perchè non esistono ad oggi percorsi e vettori alternativi validi ed economicamente efficienti”. Nel 2008 il Governatore del Tirolo austriaco aveva adottato un regolamento volto ad introdurre, dal 1° gennaio 2009, un divieto di circolazione permanente per tutti gli autocarri aventi portata superiore alle 7,5 tonnellate e trasportanti alcune tipologie di materiali, tra cui le piastrelle di ceramica, lungo un tratto dell’autostrada A/12. 32 Opera News - Periodico di Informazione Edile e dal mondo L’edilizia del futuro nasce dagli scarti industriali In un futuro non troppo lontano potrebbe fare concorrenza al cemento. E’ il Cenocel, nato nei laboratori della School of Civil and Environmental Engineering della Georgia, negli Usa. Per questo nuovo prodotto si impiegano prevalentemente gli scarti derivanti dalle acciaierie e dalle centrali elettriche. I ricercatori americani hanno trovato il modo di impiegare tali materiali, mixandoli con sostanze chimiche organiche, dando vita a un composito dalla grande resistenza, che non necessita l’aggiunta di calcestruzzo o di aggreganti quali la roccia e la sabbia. Oltre a un maggiore risparmio sulle materie prime e a una minore produzione di Co2, il Cenocel presenta un ulteriore vantaggio rispetto al cemento, specialmente nel caso dei calcestruzzi autoclavati leggeri: non necessita lavorazioni post-solidificazione per raggiungere la maturazione. Il tutto senza scendere a compromessi sulla qualità. Gli studiosi americani hanno infatti dimostrato, dati alla mano, come con una densità specifica variabile da 0,3 a 1,6 si possa produrre un composito in grado di sopportare pressioni fino a 7mila libbre per pollice cubico. Dall’Europa un sì all’Iva ridotta sulle manutenzioni Una notizia attesa da tutto il mondo dell’edilizia. Lo scorso 10 marzo il Consiglio Ecofin, il Consiglio Ministri dell’Economia e delle Finanze dei 27 stati membri dell’Unione Europea, ha riconosciuto la possibilità che la riduzione dell’Iva per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle abitazioni divenga permanente. Ancora prima che l’UE si pronunciasse in merito alla questione, l`Italia aveva gia` prorogato, fino al 31 dicembre 2011, l`applicazione dell`IVA al 10% per queste operazioni. Oltre alle ristrutturazioni e alla piccole riparazioni domestiche, l’accordo raggiunto dall’Ecofin riguarda anche altri servizi legati al settore dell’imprenditoria. Particolarmente soddisfatto per la scelta fatta dell’Ue è stato il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Ad opporsi fortemente a questi sgravi è stata la Germania. Berlino ha scelto di non applicare gli sgravi, osservando inoltre che questa misura potrebbe comportare effetti negativi sulle finanze di tutti i Paesi Ue. www.opera-adesivi.it 33 Restauro e ripristino - a cura del prof. Maurizio Costantini Università degli studi di Trento CARBONATAZIONE: Questa s(c)onosciuta Invecchiamento calcestruzzo come curarlo Il fenomeno Basta camminare per una qualsiasi città o paese, in Italia o (con minore frequenza) all’estero, a Nord o a Sud di qualsiasi nazione, e alzare lo sguardo: oltre a tante bellezze, potremo vedere che un edificio su cinque con elementi costruttivi in calcestruzzo presenta (almeno in Italia) difetti evidenti. Guardando poi più attentamente, un edificio su tre (sempre nel nostro paese) presenta sintomi di un degrado meno appariscente, ma che sappiamo destinato ad aggravarsi. E fenomeni simili, percorrendo strade o autostrade, li vediamo nelle strutture di ponti o muri di sostegno. Quelli che osserviamo sono l’effetto di un fenomeno che viene denominato “carbonatazione del calce- struzzo”, un fenomeno assai diffuso, dalle implicazioni economiche, funzionali ed estetiche rilevanti. Quali sono i primi sintomi di questa vera e propria malattia dei calcestruzzi? Inizialmente, un calcestruzzo faccia-vista (ma anche quello nascosto e non protetto), di norma presenta una superficie compatta, omogenea, lustra quasi, eppure con il tempo assume un aspetto opaco, poroso, sgranato. Poi, compaiono fessure in superficie, proprio in corrispondenza dei ferri di armatura: inizialmente localizzate, poi man mano più marcate ed estese in lunghezza. Infine, si manifesta il sintomo più evidente: porzioni superficiali di calcestruzzo (il cosiddetto “copriferro”) si distaccano più o meno diffusamente, con conse- guente “liberazione” dei ferri di armatura, che risultano conseguentemente esposti e tali da presentare un aspetto rugginoso, corroso. Siamo di fronte ad una della patologie più diffuse in edilizia, e quest’ultima manifestazione prende il nome di pop-out (letteralmente schizza-infuori, espulsione). Dottore, è grave? Si tratta di una malattia grave? Dipende anzitutto, dal tipo di elemento attaccato, e ciò è conseguenza del tipo di costruzione e della sua concezione progettuale. Sì, perché la carbonatazione affligge - per le ragioni che tra breve vedremo qualsiasi manufatto in calcestruzzo cementizio (il cosiddetto cemento armato, che spesso nel seguito abbrevieremo in CLS) esposto all’aria: ne sono soggetti, quindi, i più vari Ecco alcuni esempi di carbonatazione 34 Opera News - Periodico di Informazione Edile In Italia un edificio con elementi in calcestruzzo su cinque presenta evidenti difetti www.opera-adesivi.it 35 Restauro e ripristino Evidente effetto di carbonatazione 36 Opera News - Periodico di Informazione Edile tipi di edifici (abitazioni, uffici, scuole, ospedali, stazioni, e chi più ne ha, più ne metta), e qualsiasi opera infrastrutturale sul territorio (ponti, viadotti, pali, recinzioni, opere civili di impianti vari). Ora, è evidente che la gravità della patologia è anzitutto correlata alla funzione dell’elemento aggredito: la carbonatazione di un elemento strutturale è chiaramente più “grave”, da un lato, della carbonatazione di un elemento accessorio o ornamentale. D’altro canto però, il distacco di un frammento di solo qualche centimetro, da un elemento marginale collocato a parecchi metri da terra, può causare ad un passante infortuni anche molto gravi. La gravità dell’attacco carbonatico deve essere quindi valutata con attenzione, e tenendo conto di punti di vista diversi: tra questi, i principali sono: - l’importanza funzionale delle strutture e/o degli elementi colpiti, - l’estensione e la profondità dell’attacco, - data una certa opera il trascorrere del tempo a partire dalla costruzione, - i rischi conseguenti, in termini di perdita o sospensione di funzionalità dell’opera, - i danni a persone o cose che i frammenti possono provocare in funzione dell’altezza di caduta e del volume di distacco. E’ sempre stato così? Sempre, se non scendiamo nei dettagli. Un’osservazione un po’ più attenta dell’ambiente costruito che normalmente ci circonda può fornirci però altre indicazioni. Possiamo constatare, ad esempio, che opere realizzate in anni diversi presentano degradi simili, o che, addirittura, quelle più vecchie si possono presentare meno degradate delle più recenti: ciò significa che il tempo è sì una variabile importante correlata al degrado, ma non è di sicuro l’unica. In altri termini, questo aumenta con il trascorrere degli anni, ma la sua velocità di crescita non in sua funzione. Detto in parole povere, una volta si sapeva fare un calcestruzzo migliore di quello degli ultimi anni. Esistono casi paradossali e illuminanti a tal proposito. Ciò che chiamiamo calcestruzzo è del resto un materiale noto fin dall’antichità. Oggi abbiamo ottima sopravvivenza delle realizzazioni risalenti all’epoca romana, come nella volta del Pantheon e presenti nelle opere marittime di porti come quelli di Ostia e Ancona, benchè siano sottoposte ad aggressioni aggiuntive anche più intense della sola carbonatazione. Viene da chiederci se questo sia un fenomeno evitabile. La mia risposta è “ni”, ovvero no e si. Partiamo dal no. No, la carbonatazione non è un fenomeno in sè evitabile, e non è neppure l’unica aggressione al CLS, né tutto sommato la più grave, anche se certamente la più diffusa. Di conseguenza, ormai è superata da tempo, purtroppo con buona ragione, la credenza in un calcestruzzo “materiale eterno”. Questa affermazione, che pure veniva profferita da autorevoli cattedratici anche meno di vent’anni fa, ed è oggi completamente smentita dall’evidenza, delle indagini e dalle ricerche sviluppate soprattutto in ambito universitario. La carbonatazione non è evitabile proprio per la sua origine, analizzata al punto seguente: essa è una catena di reazioni chimiche intrinsecamente connesse alla formulazione dei calcestruzzi che oggi sappiamo e possiamo produrre, a sua volta connessa con i cementi che è possibile realizzare nelle quantità industrialmente necessarie. Ma possiamo anche rispondere “sì”, nel senso che, se non può essere evitata, la carbonatazione può essere resa un fenomeno sufficientemente lento da ottenere un CLS definito, a fini pratici, come “calcestruzzo durevole”, come spiegheremo in seguito. www.opera-adesivi.it Continua... 37 Forum legale - a cura di Avv. Pietro Cirillo I RIFIUTI: COME GESTIRLI? Parte prima: Chiarezza sui termini L’ attività cantieristica necessariamente crea materie o sostanze la cui gestione rientra nella disciplina del Testo Unico Decreto L.vo 152/2006 in materia ambientale. In particolare è la disciplina declinata dalla parte quarta (dedicata alle norme in materia di gestione dei “rifiuti”) a costituire il punto di riferimento normativo principale. Occorre premettere che il principio capisaldo su cui il legislatore ha costruito la trama regolamentatrice è la “tutela della salute dell’uomo”, da cui ne discende che la gestione dei rifiuti, nel rispetto della normativa (art. 178), sia di interesse pubblico. E’ quindi necessario definire il concetto di rifiuto. La legge definisce “qualsiasi sostanza od oggetto che rientri nelle categorie di cui all’allegato A alla parte quarta del decreto di cui il detentore si disfi, abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi”. La norma, allo stesso modo della L.22/97 (Decreto Ronchi), lo individua in modo tabellare, con la classificazione delle materie o sostanze, a seconda del loro processo di derivazione. Non sempre, però, lo scarto di un processo produttivo perde le qualità che connotano la sua riutilizzabilità immediata o susseguente ad una processo di recupero. In tal caso, poiché la fase di smaltimento deve rappresentare l’estrema scelta di destinazione, il Legislatore vi deroga qualificandolo come “Materia prima secondaria” oppure “Sottoprodotto”. La disciplina sulle M.P.S. (art. 181 bis del T.U. di nuovo conio) riconduce le stesse a quelle derivate da un processo di recupero, o trasformazione, che consenta di addivenire ad un ulteriore prodotto da immettere nel 38 mercato, con un effettivo valore di scambio e standard tecnici predeterminati. Ciò che connota, pertanto, la M.P.S. è il procedimento di recupero. Quindi, la sua esatta configurazione viene rimessa al Ministero dell’Ambiente (il decreto attuativo era atteso entro il 31.12.2008). La conseguenza di tale novella normativa sta nell’aver esplicato i criteri per estrapolare dal D.M. 5 febbraio 2008, fonte regolamentatrice tuttora vigente, quelle che possono essere definite M.P.S. Particolare pregnanza assume la normativa sulla seconda categoria dei “sottoprodotti”, viste le implicazioni che riveste nell’attività cantieristica. L’art. 183, qualifica come sottoprodotti “le sostanze e materiali di cui il produttore non intenda disfarsi e che siano originati da un processo non direttamente destinato alla loro produzione; il loro impiego sia certo, sin dalla fase della produzione, integrale ed avvenga direttamente nel corso del processo di produzione o di utilizzazione preventivamente individuato e definito; soddisfino requisiti merceologici e di qualità ambientale idonei a garantire che il loro impiego non dia luogo ad emissioni e ad impatti ambientali qualitativamente e quantitativamente diversi da quelli autorizzati per l’impianto dove sono destinati ad essere utilizzati; non debbano essere sottoposti a trattamenti preventivi o a trasformazioni preliminari per soddisfare i requisiti merceologici e di qualità ambientale di cui al punto 3, ma posseggano tali requisiti sin dalla fase della produzione; abbiano un valore economico di mercato”. Il testo è il frutto di un adeguamento agli impulsi normativi espressi dalle sentenze della Corte di Giustizia e dal- la Direttiva CEE del 5 aprile 2006, poi abrogata da quella del 22 novembre 2008 che, seguendo i precedenti indirizzi, ribadisce la qualità di sottoprodotto, escludendone così il carattere di rifiuto. Questo qualora lo scarto di produzione sia certamente riutilizzabile al suo interno o in altro processo, non “debba subire alcun trattamento che non rientri nella normale pratica industriale” e possegga tutti i requisiti di legge previsti per quella categoria merceologica, né il suo riutilizzo determini impatti negativi sull’ambiente. La Direttiva, da un lato pone una clausola di riserva - “può non essere considerato rifiuto” - in favore degli Stati membri, riguardo ad una disciplina maggiormente restrittiva, dall’altro non richiede che il sottoprodotto abbia un valore economico di mercato e neppure una dichiarazione preventiva del produttore che specifichi le modalità del suo utilizzo. In base a questi riferimenti normativi, nonché alla giurisprudenza più recente, riteniamo che per escludere l’applicabilità della disciplina dei rifiuti, il prodotto o sottoprodotto non deve necessariamente originare da un processo industriale. L’utilizzo potrà avvenire anche in uno differente da quello di origine, purchè non sia sottoposto ad un trattamento, preventivo o trasformativo, che ne modifichi l’identità, ed il suo ritorno nella catena produttiva, anche mediante cessione a terzi, abbia un rilievo economico apprezzabile. Avv. Pietro Cirillo Bologna - Via Santo Stefano 43 [email protected] Opera News - Periodico di Informazione Edile Comunicazione e marketing - a cura di Alessandro Gagliardi, Agenzia A3 E’ importante valorizzare il proprio lavoro Qualche chiarimento a proposito di marketing Q uante volte abbiamo pronunciato questa parola, e altrettante l´abbiamo usata in modo impropria. Stiamo parlando del marketing. Allora vediamo di appurarne il corretto significato. Questo termine non significa pubblicità, o almeno non solo. E’ una parola che viene dal “to market”, cioè mettere sul mercato. Pertanto, il marketing è quell´insieme complesso, organizzato e coordinato di attività per portare un prodotto sul market di riferimento. La pubblicità è solo uno degli “anelli” concatenati necessari per il raggiungimento del successo da parte di un imprenditore. Analizzando l’organizzazione di questa attività, non possiamo infatti non parlare della “regola delle 4 P” o Marketing Mix. Io la definisco una buona “traccia” iniziale per chiunque abbia voglia di capire e addentrarsi in questo mondo. Per “4 P”, intendiamo: Prodotto/Servizio; Prezzo; Pubblicità: Punto vendita/ Promozione (e cioè il canale di distribuzione). Ora, se ci fate caso, non possiamo pensare ad una di queste attività, senza per forza metterla in relazione a quella precedente e successiva. Un esempio per tutti, parlando di moda: Chanel. Non pensate che sia stato tutto così facile all´inizio per la fondatrice Coco Chanel. Decise di fare un Prodotto di alta fascia, pensando quindi ad un target (da intendersi come il mercato/cliente di riferimento) elevato, con grandi possibilità economiche. Da qui, il Prezzo (alto). Venendo poi alla Pubblicità, Chanel ha scelto lo stesso filone elegante, costoso come i suoi prodotti. Le sue campagne appaiono da sempre solo nei giornali di alta moda, o attraverso gli spot pubblicitari girati da grandi registi, con immagini lussuose ed eleganti. Infine i suoi Punti vendita: pochissimi in Italia, nelle maggiori città, e ovviamente nei loro centri storici. E gli interni di queste boutique? Elegantissimi! Le commesse? Belle, fascinose, eleganti e... multilingue! Infine il marchio: dorato e prezioso, perché l’oro è il colore del lusso. Tutto costa se è marcato Chanel, tutto è super, tutto è di elite. Tutto è desiderio, che in tanti sognano. E come per tutte le cose che si bramano, ma che molti non possono o non riusciranno mai a raggiungere...è naturale che sul mercato arrivino prima o poi le merci taroccate, pensate per chi cerca il sogno a basso prezzo. La gente spesso lo sa, ma compra ugualmente pur di crederci, illudendosi che questo sia diventato realtà. Non è solo pubblicità www.opera-adesivi.it 39 Ricerca e innovazione - a cura di Luca Troiano, Responsabile Tecnico di Opera Oggi parliamo di efflores Alcune considerazioni dai laboratori Opera I l mondo dell’edilizia si confronta con questo problema da almeno un paio di secoli. Stiamo parlando dell’efflorescenza causata dalla precipitazione dei sali sulla superficie dei materiali da costruzione come malte, mattoni e calcestruzzi. Nonostante il mondo della ricerca abbia fatto passi da gigante nella creazione di prodotti sempre più performanti, questa continua a minacciare il lavoro di chi si occupa della realizzazione di intonaci decorativi e malte fuganti per mattonelle. Eppure l’effetto involontario non va considerato come un indice di fallimento, bensì di scarsa qualità estetica del prodotto. Non a caso, infatti, il problema si manifesta proprio quando costruttori, architetti e proprietari sono più preoccupati in merito all’aspetto del nuovo edificio, poco tempo dopo che l’applicazione è stata ultimata. Gli effetti maggiormente visibili si manifestano sulle colorazioni scure, dove aumenta il contrasto con le macchie irregolari che vengono a formarsi. Spesso e volentieri questo fenome40 no si manifesta nel caso in cui per la posa si sia impiegato un materiale ad alta porosità, contenente componenti solubili in acqua che sono proprio trasportati da questo fluido di risalita in superficie. Ad essere particolarmente colpiti dall’efflorescenza sono i cementi Portland con base CaCO3. Derivato dall’idratazione di questo prodotto, l’idrossido di calcio si dissolve nell’acqua e risale quindi attraverso i pori presenti nel muro, dando vita a Ca++ e OH-. La CO2 gassosa presente nell’atmosfera si diffonde nei pori, andando a mischiarsi con la soluzione di acqua per formare acido carbonico (H2CO3). La carbonatazione finisce proprio col prendere il sopravvento sulla reazione derivante dal mix fra quest’ultimo e il calcio idrossido, dando così luogo alla formazione del composto insolubile CaCO3. Come distinguere il fenomeno L’efflorescenza può essere distinta in due tipologie, primaria e secondaria, differenti per tempistica e di- Opera News - Periodico di Informazione Edile scenza Sigillatura eseguita con un sigillate comune. Sigillatura eseguita con Sigilcolor Goccia Schema della formazione di CaCO3 in un sistema cementizio www.opera-adesivi.it 41 Alcuni esempi di efflorescenza salina namica. La prima si manifesta a giorni o settimane dall’avvenuta applicazione, quando si è entrati nella fase di maturazione e assestamento. L’efflorescenza secondaria, al contrario, può palesarsi anche a distanza di anni dal momento dell’applicazione. Il processo si innesca con il contatto fra la malta cementizia e l’umidità, oppure con i susseguirsi dei cicli di idratazione e disidratazione come quelli derivanti dai lavaggi o dagli eventi atmosferici. In tal caso l’idrossido di calcio o altri sali contenuti nella malta vengono sciolti dall’acqua per affiorare in superficie, e successivamente l’umidità evaporata da qui lascia depositi di idrossido di calcio che finiscono col reagire chimicamente, dando luogo al fenomeno della carbonatazione della CO2 presente nell’aria, con appunto, la formazione di macchie di carbonato di calcio. La difficoltà di rimozione della efflorescenza può variare a seconda dei casi e alcuni trattamenti finiscono talvolta col non rappresentare una soluzione definitiva. L’impiego di acidi per effettuare i lavaggi, ad esempio, può condurre a effetti positivi limitati, con il fenomeno che riappare qualche tempo dopo l’intervento. Anni fa, i laboratori Opera si attivarono per contrastare questo tipo di inestetismo, avviando una specifica attività di ricerca. Come prima cosa i tecnici svilupparono metodi per riprodurre l’efflorescenza in laboratori e, una volta ottenuto il risultato, si concentrarono sull’elaborazione di nuove formulazioni finalizzate a inibire la formazione di macchie superficiali. Come prevenire l’efflorescenza Come ogni posatore sa bene, una volta che si è palesato, il problema dell’efflorescenza richiede molto tempo per l’eliminazione dei residui dei sali. Per questo è meglio cercare di prevenirne la formazione. Le possibilità sono più d’una. Lo studio approfondito di questo fenomeno da parte di Opera ha portato i ricercatori a suggerire di sigillare idrofobicamente la superficie, bloccare la porosità capillare o spostare la reazione della formazione di CaCO3 aggiungendo sali di calcio (Ca++) in eccesso. Il verificarsi delle efflorescenze può dipendere dalla formulazione delle malte, quando sono troppe ricche d’acqua, o dalle condizioni climatiche pre e post applicazione, con una temperatura bassa e un’alto tasso di umidità. In base ai risultati ottenuti Opera ha pertanto sviluppato riempitivi per fughe praticamente inattaccabili, utilizzando leganti speciali e additivi inibitori, in grado di mantenere inalterata l’estetica del prodotto per un lungo periodo di tempo. 42 Opera News - Periodico di Informazione Edile Trimmer Specialisti nella preparazione superfici PALLINATRICI A CICLO CHIUSO Nessun altro nome significa tanto parlando della preparazione superfici! Più di 25 anni di esperienza nel settore vi assicurano la giusta soluzione per risolvere gli innumerevoli problemi di preparazione e risanamento delle superfici. Trimmare con: - pallinatrici - scarificatrici - molatrici - bocciardatrici - apricrepe - levigatrici - taglia asfalto - scrostatori... E DI PIU' ANCORA! 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Benché sia di dimensioni ridotte l’azienda si è posizionata sul mercato, romagnolo e non, come una realtà fortemente dinamica, in grado di soddisfare ogni tipo di commessa. “Anche se la società è stata costituita nel 2004 – spiega Claudio Borgini, pavimentista dal 1989 titolare dell’impresa insieme ad Alessio Ceccarelli pavimentista dal 1998 – complessivamente abbiamo maturato un trentennio di esperienza in questo settore”. In quali ambiti è generalmente richiesta la vostra 44 professionalità? “Le competenze acquisite in così tanto tempo ci permettono di lavorare per ogni tipologia di contesto edilizio. Detto questo, circa un terzo delle commesse aggiudicate arriva dal settore alberghiero”. Ci sono dei materiali o delle composizioni richieste più delle altre? “In questo periodo c’è una forte domanda di interventi che prevedono l’uso di piastrelle dai grandi formati (parliamo di 45/50 cm di lato). Non mancano, a volte, quelle per la realizzazione di pavimenti in palladiana o in stile antico. Nel secondo caso abbiamo terminato da poco un’intervento di posa per la piccola chiesa di Campamoli, nell’appennino Forlivese”. Opera News - Periodico di Informazione Edile Esistono delle pose che preferite ad altre? “Possiamo più che altro parlare di interventi che offrono maggiori soddisfazioni. Di certo, operare per le grandi hall degli alberghi è un’attività particolarmente gratificante, sia dal punto di vista estetico che da quello tecnico. Anche eseguire lavori per il bagno può però offrire delle gratificazioni. Questo particolare ambiente viene infatti realizzato attraverso lavorazioni di crescente complessità e con un ventaglio di scelte cromatiche sempre più ampio”. Qual’è oggi l’atteggiamento del cliente quando si confronta con voi? “Con l’arrivo della crisi c’è stata una sorta di polarizzazione degli atteggiamenti. Chi ha visto mutare sensibilmente la propria capacità di spesa vuole sì un lavoro ben fatto, ma si concentra più che altro sul prezzo. Viceversa, la clientela con un alto reddito pensa solamente all’eccellenza delle realizzazione, senza stare a valutare quanto questa possa venire a costargli”. Quello del posatore è un lavoro di alto profilo tecnico, che comporta l’assunzioni di importanti responsabilità nei confronti dei clienti (quando si ha un rapporto diretto con loro) o con le imprese edili. Lei pensa che la sua categoria sia sufficientemente considerata e tutelata? “Assolutamente no – interviene il socio Alessio Ceccarelli - e sa perché? Proprio perché noi, secondo la legge, non siamo una categoria. La normativa attuale non ci consente, ad esempio, di ottenere né fornire nessun tipo di certificazione, a differenza degli elettricisti e degli idraulici. Non è una questione di orgoglio, ma di garanzia per i cittadini. Per esercitare le altre due attività occorre certificare la propria competenza, nel nostro caso, invece, chiunque può improvvisarsi posatore dall’oggi al domani, finendo con lo svolgere una attività senza le adeguate conoscenze tecniche. Il non essere riconosciuti ci impedisce di ottenere, tra l’altro, la certificazione SOA, escludendoci così dall’aggiudicarci commesse pubbliche”. A proposito di leggi, molti osservano che, oltre a essere inefficaci, le normative sulla sicurezza nei cantieri siano particolarmente farraginose e che, di fatto, intralcino l’operatività di chi svolge il vostro lavoro. Condivide questa opinione? “Posto il fatto che una legge sia sempre migliorabile, a nostro avviso il problema sta nel modo in cui questa legge viene fatta rispettare. Noi operiamo sempre in base alle regole, ma sono molte le attività irregolari in questo settore, favorite dalla mancanza di controlli. Questa situazione mette così il trasgressore in grado di lavorare senza problemi e di proporre prezzi talmente bassi da essere fuori mercato, a discapito di chi investe in materia di sicurezza e rispetta le normative. Ad esempio, perché il P.O.S. deve essere presentato solo dalle società o non dai singoli artigiani? Eppure svolgiamo le medesime operazioni durante la nostra attività di posatori! Veniamo al rapporto fra i posatori e le aziende fornitrici. Esiste un’adeguata comunicazione sui prodotti che vi vengono venduti? “Le imprese devono includere sulle confezioni i componenti con i quali viene realizzato un prodotto, come previsto dalla legge. Noi pensiamo, però, che dietro a una determinata tecnologia e/o materiale, ci sia sempre qualcosa in più da specificare. Per questo vorremmo che le aziende investissero più risorse nella formazione dei posatori”. La crisi finanziaria americana ha finito per travolgere anche l’edilizia italiana. State avvertendo gli effetti di questo trend negativo? “Fino ad oggi abbiamo riscontrato un calo dei budget da parte della clientela. Per il 2009 non dovremmo in teoria avere dei grossi problemi ma, in passato, quando arrivava la primavera, la nostra attività era solitamente già tutta pianificata fino alla fine dell’anno”. www.opera-adesivi.it 45 Sicurezza sul posto di lavoro - a cura di Besant Srl Cantieri edili, occorre sempre più attenzione Ecco alcuni consigli per tutelare la salute di imprenditori e dipendenti L a sicurezza nei cantieri edili: un problema, purtroppo, sempre di attualità. Il quadro che emerge dall’andamento degli infortuni nel settore edile non è certo rassicurante. Nonostante si riscontri una manifesta attenzione e sensibilizzazione delle aziende alla prevenzione della sicurezza, molteplici sono i fattori che possono preannunciare un infortunio: - la mancanza di una formazione specifica; - la stanchezza: al normale orario di lavoro spesso si aggiungono i tempi di spostamento; - la fretta, la “necessità di chiudere il cantiere in tempo”; - le condizioni meteorologiche e ambientali avverse (vento, caldo, freddo). A fronte di questi, è importante identificare con attenzione i pericoli, effettuare una stima della probabilità di accadimento e le conseguenze di ciascun pericolo e successivamente l’eliminazione del rischio o, qualora non sia possibile eliminarlo, prevederne l’isolamento con l’adozione di misure idonee a circoscriverlo (ad esempio, nel caso di rischio di caduta dall’alto, la predisposizione di parapetti, impalcati, reti). Fondamentale è prendere poi in considerazione l’attuazione di idonee misure (uso DPI) per minimizzare i rischi residui. Per ultimo, ma non per ordine di importanza, va se46 gnalata l’obbligatorietà prevista dal Decreto legislativo 81/2008 del Datore di lavoro di provvedere all’informazione, formazione e addestramento del lavoratore. Si ricorda che la “mancata formazione e addestramento” viene inserita (allegato I del Testo Unico) tra le “gravi violazioni” che diventano il presupposto per l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Col nuovo contratto nazionale degli edili, dal 1° gennaio 2009 sono state previste sedici ore di formazione obbligatoria per i lavoratori al primo impiego. Nell’ambito dell’attività di cantiere e dei rischi ad esse collegate, ci preme ora valutare i rischi specifici collegati all’attività di piastrellista/posatore. Danni alla cute e all’apparato respiratorio a causa del cemento e di eventuali additivi ed effetti tossici dovuti all’utilizzo di prodotti adesivi I piastrellisti, e i posatori in genere, possono essere esposti a rischi lavorativi capaci di portare a malattie respiratorie da polveri e sostanze chimiche aerodisperse in forma di gas, vapori e fumi. Alcuni prodotti utilizzati nella posa di rivestimenti, in particolare le ammine aromatiche e le ammine alifatiche, sono dotate di potere irritante molto intenso, potendo provocare la comparsa di dermatiti allergiche da contatto e di asma bronchiale. Risulta opportuno l’indivi- Opera News - Periodico di Informazione Edile duazione di determinati prodotti in corrispondenza alle specifiche condizioni di lavoro, soprattutto in relazione al grado di ventilazione del luogo di applicazione (controllare sempre le indicazioni rilasciate dal produttore). livello dell’acqua nella vaschetta. Se necessario si devono utilizzare ponti su cavalletti o ponti su ruote, secondo le indicazioni delle schede relative. Elettrocuzione Numerose sono le malattie professionali del sistema osteoarticolare, dei muscoli e del tessuto connettivo degli arti superiori denunciate da pavimentatori e piastrellisti. Tale categoria è particolarmente a rischio, e per le suddette attività vanno adottate tutte le necessarie misure tecniche-organizzative e procedurali concretamente fattibili, così da prevenire le malattie del sistema osteoarticolare. Le malattie denunciate più ricorrenti sono soprattutto le malattie dei tendini, le affezioni sinoviali e la sindrome del tunnel carpale. Va posta particolare attenzione nell’uso della taglierina per il taglio delle piastrelle. Durante l’eventuale uso di utensili portatili si deve verificare che gli stessi siano a doppio isolamento elettrico o alimentati a bassa tensione di sicurezza (50 V). E’ importante anche controllare, prima dell’inizio del lavoro e a fine giornata, l’efficienza dell’impianto elettrico effettuando una verifica a vista sull’integrità delle condutture e dei collegamenti. Tagli connessi all’uso del flessibile elettrico Quando si impiega questo strumento le zone di passaggio devono essere sgombre dai cavi di utensili elettrici. Il flessibile va impugnato saldamente per le due maniglie e il lavoro deve essere eseguito in posizione stabile. Non bisogna inoltre dimenticare di verificare l’integrità del disco e del cavo di alimentazione. In caso di utilizzo di macchina tagliapiastrelle si deve accertare, prima dell’uso, l’integrità dei collegamenti elettrici, la presenza delle protezioni agli organi di trasmissione. L’area di lavoro va mantenuta sgombra dai materiali di scarto e bisogna controllare attentamente il Malattie del sistema osteoarticolare Uso DPI I lavoratori interessati devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica, in particolare per la protezione delle mani, del corpo, dell’apparato respiratorio. Besant Srl www.opera-adesivi.it 47 Salute e benessere - a cura del dott. Daniele Mattia specialista in medicina del lovoro Un rischio chiamato lombalgia Ecco come riconoscerlo ed affrontarlo L a mansione del posatore di pavimenti e rivestimenti, quando svolta con continuità durante il turno lavorativo, è caratterizzata da vari fattori di rischio per la colonna vertebrale come le posture scorrette mantenute per tempi prolungati, i movimenti ripetitivi ed il trasporto di pesi con conseguente sovraccarico della regione lombare. Il mal di schiena, o lombalgia, è una delle cause piu frequenti di consultazione medica, basti pensare che in medicina del lavoro, essa rappresenta il 13% degli infortuni e il 20% delle interruzioni delle attività lavorative. La classica lombalgia è caratterizzata da dolore intenso e improvviso alla schiena con contrattura dei muscoli della zona lombare e rigidità del tronco. La colonna vertebrale è costituita da ossa (vertebre), dischi intervertebrali, muscoli, legamenti e protegge, al suo interno, il midollo spinale. La lombalgia, se trascurata, può degenerare in un’ernia del disco intervertebrale con compressione delle radici dei nervi provocando frequentemente dolore e formicolii lungo la faccia posteriore della gamba (lombosciatalgia). Esistono dei campanelli d’allarme per riconoscerla. In presenza di dolore modesto, localizzato in regione lombare, è possibile aspettare un paio di giorni per verificare la comparsa di un miglioramento. Bisognerà invece rivolgersi subito al medico in caso di dolore intenso e costante o se questo si irradia alle gambe, accompagnato a debolezza, formicolii o alterazione della sensibilità degli arti inferiori. E’ possibile individuare la causa lavorativa del mal di schiena con un’accurata ricostruzione della storia lavorativa, verificando la capacità di effettuare determinati movimenti, controllando i riflessi, ed eseguendo particolari manovre. La posa del materiale di copertura è un’operazione che richiede frequenti Dott. Daniele Mattia specialista in medicina del lavoro 48 Opera News - Periodico di Informazione Edile sollevamenti del materiale (tegole, coppi, lastre, mattonelle, ecc.) per cui bisogna evitare sollevamenti, pose e torsioni a schiena flessa. I posatori non devono inoltre collocare gli elementi molto lontani dal corpo. E’ fondamentale infatti, evitare di effettuare il sollevamento e la posa mantenendo la schiena flessa per periodi prolungati. La posizione più corretta per la posa degli elementi di copertura è quella accucciata o con un solo ginocchio o con entrambe le ginocchia appoggiate, ricordandosi però di cambiare spesso posizione delle ginocchia e comunque alzarsi in piedi per sgranchirsi gambe e schiena appena se ne avverta la necessità. Quali accorgimenti prendere in casa? Si potrebbe cominciare dal non sprofondare in una poltrona troppo morbida e con l’usare a letto una rete rigida, un materasso che non si deformi ed un cuscino non troppo alto. Quando andiamo in macchina inoltre è bene non inclinare troppo lo schienale, cercando di appoggiare bene tutta la schiena ed il collo. Ricordiamo che effettuare una semplice attività fisica mantiene in forma la colonna vertebrale. Per la lombalgia, ancor più che per altre malattie, vale il principio della medicina del lavoro secondo cui la miglior cura è sempre la prevenzione. Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected] www.opera-adesivi.it 49 L’esperto risponde - a cura di Luca Troiano, Responsabile Tecnico di Opera Le domande frequenti dei posatori 1) E’ indispensabile realizzare giunti di frazionamento su un pavimento? Lo è sia in interno, ogni 16 mq, sia in esterno ogni 9 mq. Ogni materiale sollecitato al calore tende a dilatarsi. Questo cambiamento è direttamente proporzionale al coefficiente di dilatazione termica lineare del materiale, alla sua area e alla temperatura. Realizzare giunti di frazionamento permette alla tensione che si crea nella pavimentazione, derivante dalla somma di tutte le dilatazioni, di scaricarsi in un punto predefinito. Questo evita che le tensioni eccedano e facciano comprimere le superfici fino a causarne il distacco. Si rimanda al Ciclo applicativo Giunti di Frazionamento di Opera per ulteriori dettagli. ? 2) Posso addittivare il collante RT Universal per renderlo più flessibile? No. Addittivando il collante RT Universal con lattice creerebbe uno sbilanciamento tra le proporzioni di leganti, inerti ed additivi. Così facendo, dunque, le performance non migliorerebbero ma, anzi, finirebbero col peggiorare. Nel caso la posa necessiti di resistenze meccaniche superiori a quelle dell’RT, si consiglia di consultare il catalogo Opera, orientandosi su adesivi come N2+ Isoflex. 3) Devo obbligatoriamente utilizzare Scudoband sui giunti perimetrali di una terrazza? E’ ormai radicata la consuetudine di risvoltare la rete in fibra di vetro sul giunto perimetrale per poi impermeabilizzarla con scudo. Tale operazione comporta il grande rischio di micro cavilli nel punto critico, che metterebbe a repentaglio la buona riuscita dell’impermeabilizzazione. Per evitare che ciò accada e per poter realizzare un angolo retto da rivestire successivamente con il battiscopa é altamente consigliabile ? realizzare tali giunti con Scudoband o Scudoband adesivo. 4) Perché in alcuni casi è altamente consigliato posare con il metodo della doppia spalmatura? Con questa pratica si stende l’adesivo, oltre che sul supporto, anche sul retro della mattonella da posare. La doppia spalmatura serve per evitare che vi siano punti vuoti sotto la piastrella, visto che tutta la sua superficie viene riempita e coinvolta dall’adesivo. E’ altalmente consigliata nella posa dei grandi formati e nella posa in esterno. In questo ultimo contesto l’assenza di nidi dove l’acqua possa deposistarsi e gelare mette al sicuro la buona tenuta nel tempo del pavimento. 5) Gli adesivi in categoria C1 sono idonei per la posa di gres porcellanato? Le normative ad oggi in vigore impongono di testare gli adesivi con provini in gres porcellanato su suppoti in cls, al fine di conseguire la marchiatura CE del prodotto. Ne consegue che un adesivo marchiato C1 indica necessariamente il superamento con successo delle resistenze meccaniche allo strappo, con risultati superiori ai 0,5 N/mm2. Per tale ragione si potrebbe quindi dire che questo adesivo il classe C1 sia idoneo alle applicazioni sul gres porcellanato. La nostra esperienza ci porta però a chiedercirsi se tali resistenze siano veramente sufficienti a garantire che la pavimentazione rimanga incollata nel tempo. Ecco perché siamo soliti consigliare per le pose del gres porcellanato adesivi in categoria C2, la cui resistenza di adesione è più di due volte superiore. Per abbonarti gratuituitamente compila e spedisci questo coupon Compilare il coupon e spedirlo, al seguente indirizzo: OPERA s.r.l. - Via degli scavi, 19/21 - 47122 Forlì (FC) - Tel. +39 0543720093 - Fax +39 0543796016 www.opera-adesivi.it - [email protected] Trattamento dati a norma di legge 30 Giugno 2003, n. 196 sulla Privacy Cognome ______________________________ Nome _________________________________ Professione____________________________________________________________________ Via _______________________________________________________________ N° ________ Città ________________________________________ Pr ___________ CAP _______________ Tel. ________________________________ e-mail ____________________________________ Firma ________________________________________________________________________ 50 ? Invia le tue domande a: [email protected] Opera News - Periodico di Informazione Edile P Show Room auto nuove e usate Siboni Auto di Siboni Werter V.le Roma, 280/A - 47100 Forlì Tel. 0543 788868 - Fax 0543 782955 www.siboniauto.it [email protected]