Appropriatezza e digitale, due grandi temi di approfondimento e
Transcript
Appropriatezza e digitale, due grandi temi di approfondimento e
Aprile 2016 - anno XII n. 4 www.dental-tribune.com Appropriatezza e digitale, due grandi temi di approfondimento e confronto Scovolini TePe Qualità e semplicità in ogni dettaglio al XXIII Congresso Nazionale Collegio dei Docenti di Roma Lingotto di Torino (17-19 marzo), abbondantemente commentato in questo numero, avente come oggetto lo stesso tema dibattuto ormai da tempo, al punto da diventare di stringente attualità. > pagina 32 AD160006IT Il titolo scelto dal XXIII Congresso Nazionale del Collegio Docenti Universitari di Discipline Odontostomatologiche “Choosing wisely, un percorso per l’appropriatezza di Odontoiatria” – che si terrà a Roma dal 14 al 16 aprile – non può non richiamare l’importante Congresso svoltosi di recente al 2000 congressisti a Torino per la SIdP #WOHD16 Domenica 20 marzo 2016 migliaia di professionisti del dentale in tutto il mondo si sono riuniti idealmente per celebrare il World Oral Health Day (WOHD), ossia la Giornata mondiale della salute orale, mettendo al centro dell’attenzione il concetto di quanto sia importante avere una bocca in buone condizioni. Per l’occasione la FDI World Dental Federation ha creato una nuova interessante documentazione e per la prima volta un gioco per smartphone chiamato Mad Mouths. Lanciato a marzo, il gioco sida i giocatori a spazzolar via il maggior nume- NEWS & COMMENTI I temi e gli articoli più cliccati su www-dental-tribune.com BENESSERE & SALUTE ORALE Emergenza diabete I prossimi appuntamenti ro di virus di placca e cibo prima che il tempo del gioco si esaurisca, sottolineando così i numerosi vantaggi legati al lavaggio dei denti. > pagina 2 La ceramica risplende sulla tavola. presenti nella saliva di soggetti portatori di apparecchi ortodontici mobili G. Currò, G. Bilello Fino a pochi decenni addietro, il fenomeno dell’esposizione a basse concentrazioni di agenti tossici era considerato soltanto un problema di igiene ambientale. In realtà vari studi1-5 hanno approfondito, grazie al monitoraggio biologico, il concetto di “esposizione a basse dosi” di agenti tossici o elementi in tracce: pertanto nei suddetti studi, gli autori concludono che le “basse dosi” corrispondono a una esposizione tale che le concentrazioni della sostanza in esame si mantengono, nei luidi biologici (per la popolazione esposta), al di sopra dei valori massimi di riferimento (stabiliti per la popolazione generale) e al di sotto dei valori-limite biologici. Lo studio dei metalli in tracce nell’organismo6,7 presenta almeno due ordini di problemi: 1) la dificoltà nel quantiicare i valori deiniti “normali” 6 INFOPOINT > Leggi l’articolo a pagina 3 Analisi sperimentale degli ioni metallici Introduzione 2 o di riferimento all’interno dei liquidi biologici; 2) l’assenza di metodiche di studio e di ricerca attendibili. L’esposizione a metalli in tracce, si veriica non solo in ambito lavorativo, come si riteneva, ma ubiquitariamente; componente importante è rappresentata dalla sorgente ambientale (biosfera), acque potabili, alimenti, prodotti industriali, abitudini di vita, presenza di protesi corporee o dentali con componenti metalliche8-10. L’elenco dei prodotti nei quali possono trovarsi tracce di elementi metallici è molto lungo: prodotti industriali tra i più vari, come sostanze alimentari, liquide e solide (caramelle, chewin gum, pasta, pane, dolci, cibi in scatola), strumenti di cottura alimentari, contenitori per vini, oli e acqua, pentole da cucina, macchine e utensili casalinghi, posateria. Il Composito brilla nello Studio Dentistico. Il Futuro è Oggi. BRILLIANT Crios L‘unico blocchetto in composito 100% per restauri deinitivi per sistema CAD/CAM Caratteristiche simili al dente naturale Elevata capacità di assorbimento degli shock e minor rischio di scheggiature Composito rinforzato - eccellente stabilità e compatibilità con gli antagonisti Sistema di restauro integralmente in resina - adesione aidabile e duratura. www.coltene.com > pagina 10 39 2 News & Commenti Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Scegliere con saggezza (choosing wisely) “Saggezza” è la capacità propria di chi è in grado di valutare in modo corretto, prudente ed equilibrato le varie opportunità, optando di volta in volta per quella più proicua, secondo la ragione e l’esperienza (da Wikipedia). Due eventi italiani di rilievo culturale – quali il Congresso di marzo della SIdP a Torino, e il Collegio dei Docenti di aprile a Roma – hanno scelto un tema comune: l’appropriatezza delle cure, associandolo GROUP EDITOR - Daniel Zimmermann [[email protected]] +44 161 223 1830 entrambi al marchio della Fondazione Choosing Wisely. Sandra Vernero, medico anestesista rianimatore, nella sua lettura inaugurale del XIX Congresso SIdP spiega il concetto di appropriatezza clinica «come la prestazione giusta, nel modo, al momento e al paziente giusti: appropriata è una procedura se i beneici derivanti superano i rischi per quel particolare paziente» (si veda pag. 4). Il progetto “Fare di più non signiica fare meglio – Choosing Wisely Italy”, di cui in Italia è coordinatrice, si propone di favorire il dialogo dei medici e di altri professionisti della salute con i pazienti e i cittadini su esami diagnostici, trattamenti e procedure a rischio di inappropriatezza, per giungere a scelte informate e condivise. Curioso e lodevole che oggi il tema sia così sentito dagli enti formativi più prestigiosi. Perché, quando si insiste per ribadire con fermezza (e insistenza) una condizione imprescindibile, forse ci sono state troppe lacune (nella pratica medica e odontoiatrica). Lodevole perché l’odontoiatra-medico si riconquista spazio, autorevolezza e iducia, partendo da una diagnosi accurata e individuale. La diagnosi è trattata per lo più come “sistema diagnostico”, di cui la moderna tecnologia fa parte, dando un ottimale contributo. Per abbracciare la ratio di Choosing Wisely il momento centrale è il dialogo con il paziente. Se appropriatezza e saggezza sono intesi come prevenzione legale, sarebbero riduttivi. Il colloquio con il paziente, che parte da una saggia interrelazione umana, è la base vincente per decidere qualsiasi piano di trattamento (e percorso diagnostico). Un eccellente strumento di marketing che favorisce il passaparola e non ha eguali. Quanto tempo dedicare? Il presidente FDI, Patrick Hescot, ha dichiarato a tal proposito: «Siamo lieti di aver avviato nel 2016 una campagna di questo genere, che invita la popolazione di tutto il mondo a prendersi cura della salute della propria bocca, non solo per chi vuole sfoderare un bel sorriso ma per la propria salute in generale». Aggiunge Edoardo Cavallè, odontoiatra, consigliere FDI: «Le malattie orali colpiscono 3 miliardi e 900 milioni di persone al mondo di cui tra il 60 e il 90 per cento di bambini affetti da carie. Ciò nonostante – sottolinea – vi è una totale o carente comprensione del ruolo fondamentale che la bocca gioca nell’economia di una salute generale». In occasione della Giornata mondiale della salute orale, anche un video trasmesso su YouTube ha sollecitato i pazienti a trascorrere 2 minuti due volte al giorno concentrati sul lavaggio dei denti, mentre la FDI esortava i professionisti a condividere il video con i pazienti e attraverso i social media. Da Ginevra, il 20 marzo, la prevenzione è stata quindi al centro dell’attenzione grazie alla Federazione Internazionale del Dentale (FDI), che annovera 130 Paesi con un milione di dentisti raccolti in oltre 200 organizzazioni. Alla campagna, oltre 40 Paesi di cinque continenti hanno dato il loro contributo sostanziale costituendo un buon esempio di quanto “altri” Paesi e organizzazioni odontoiatriche potrebbero fare per diffondere una buona salute orale. In Italia in venti piazze di altrettante città i dentisti dell’Associazione Italiana Odontoiatri hanno offerto consigli sulla prevenzione e su come un rapporto continuo con il dentista eviti o contenga la comparsa di carie, di piorrea e altre patologie dolorose e costose connesse all’invecchiamento e a scorretti stili di vita, non solo alimentari (fumo e sedentarietà). La gente ha potuto dialogare con i dentisti sotto i gazebo non solo di questi punti ma anche a proposito degli ultimi avanzamenti della ricerca. A Pavia e in altre città d’Italia gli odontoiatri si sono recati nelle case di riposo per effettuare visite gratuite ai pazienti. A Vicenza l’appuntamento è stato issato nella casa circondariale con i detenuti, nelle Università di Foggia e nell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma si sono svolti incontri aperti al pubblico. Il clou quest’anno si è svolto in Sardegna. A Sestu, alla Corte del Sole e a Sassari, presso la Galleria Auchan, un appuntamento signiicativo: nove ore di dialogo, visite gratuite, dimostrazioni e in contemporanea visite nelle case di riposo con il presidente dell’assemblea della Federazione Internazionale di Odontoiatria, FDI, Gerhard Seeberger, dentista italiano e sardo di adozione. «La Giornata ha sempre avuto una speciale attenzione per i giovani, ma non si può trascurare l’impatto della povertà e della crisi su anziani e fragili – ha detto Seeberger –. L’odontoiatria e chi ne ha maggiormente bisogno è a un bivio in Italia e in Sardegna: negli ONLINE EDITOR/SOCIAL MEDIA MANAGER - Claudia Duschek EDITORIAL ASSISTANTS - Anne Faulmann; Kristin Hübner COPY EDITORS - Sabrina Raaff; Hans Motschmann PUBLISHER/PRESIDENT/CEO - Torsten Oemus CHIEF FINANCIAL OFFICER - Dan Wunderlich CHIEF TECHNOLOGY OFFICER - Serban Veres BUSINESS DEVELOPMENT MANAGER Claudia Salwiczek-Majonek JR. MANAGER BUSINESS DEVELOPMENT - Sarah Schubert PROJECT MANAGER ONLINE - Tom Carvalho EVENT MANAGER - Lars Hoffmann EDUCATION MANAGER - Christiane Ferret INTERNATIONAL PR & PROJECT MANAGER - Marc Chalupsky MARKETING & SALES SERVICES - Nicole Andrä EVENT SERVICES - Esther Wodarski Patrizia Gatto Le celebrazioni della Giornata mondiale della salute orale 2016 < pagina 1 CLINICAL EDITOR - Magda Wojtkiewicz ultimi 3 anni la nostra regione si è spopolata di un 16 per cento di residenti, tutti giovani con un titolo di studio che sono andati a lavorare in Nord Europa, Spagna, USA e Sudamerica. Un giovane in meno da curare in Italia – dice – spesso equivale ad anziani, suoi genitori, più soli. Persone delle quali il welfare non può dimenticarsi». Sotto i gazebo gli odontoiatri hanno spiegato tre importanti novità. In primo luogo, da quest’anno per legge si può perdere la patente se si soffre di apnee ostruttive (OSAS), cioè di quella patologia che spinge a russare in modo molto forte la notte e nasce spesso non dal susseguirsi di raffreddori o infezioni respiratorie ma da un palato stretto e mandibola piccola dove i “difetti” possono accentuarsi da vecchi ma possono scoprirsi da giovani. «Dopo l’adolescenza, il dentista può identiicare il futuro russatore prima che il problema insorga e che, con le dificoltà respiratorie nel sonno, crei problemi d’insonnia e addormentamenti repentini alla guida dell’auto», spiega Enrico Lai, responsabile formazione nazionale di AIO che ha fatto gli onori di casa sotto il gazebo a Sestu. E continua: «Arrivano anche linee guida che impongono a tutti l’uso della diga durante l’intervento, strumento che consente al dentista di tenere pulita l’area di lavoro, azzerando il rischio di contaminazione batterica del dente e riducendo il rischio fra paziente e dentista. Inine, per evitare la legionella, sono allo studio linee guida nazionali. Una buona salute della bocca non vuol dire solo un bel sorriso, ma la base per benessere generale. La Giornata mondiale è sta un’occasione per sottolineare che 3,9 miliardi di persone soffrono di malattie della bocca (tra cui tra il 60 e il 90 per cento bambini con carie). Ciò nonostante manca la coscienza del ruolo ricoperto dalla salute della bocca sul benessere dell’organismo. Il tema della scarsa sensibilizzazione, riferita alle parodontiti, ha costituito uno dei leitmotiv del Congresso SIdP, svoltosi al Lingotto. E per ovviare alla scarsa o nulla conoscenza dei rischi insisti nella piorrea ha spinto la società scientiica ad annunciare un’offensiva comunicativa su larga scala, per far conoscere al grosso pubblico un’affezione “subdola ” come la parodontite. Dental Tribune ACCOUNTING SERVICES Karen Hamatschek; Anja Maywald; Manuela Hunger MEDIA SALES MANAGERS - Matthias Diessner (Key Accounts); Melissa Brown (International); Antje Kahnt (International); Peter Witteczek (Asia Pacific); Weridiana Mageswki (Latin America); Maria Kaiser (North America); Hélène Carpentier (Europe); Barbora Solarova (Eastern Europe) EXECUTIVE PRODUCER - Gernot Meyer ADVERTISING DISPOSITION - Marius Mezger INTERNATIONAL EDITORIAL BOARD Dr Nasser Barghi, USA – Ceramics Dr Karl Behr, Germany – Endodontics Dr George Freedman, Canada – Aesthetics Dr Howard Glazer, USA – Cariology Prof Dr I. Krejci, Switzerland – Conservative Dentistry Dr Edward Lynch, Ireland – Restorative Dr Ziv Mazor, Israel – Implantology Prof Dr Georg Meyer, Germany – Restorative Prof Dr Rudolph Slavicek, Austria – Function Dr Marius Steigmann, Germany – Implantology ©2016, Dental Tribune International GmbH. All rights reserved. Dental Tribune makes every effort to report clinical information and manufacturer’s product news accurately, but cannot assume responsibility for the validity of product claims, or for typographical errors. The publishers also do not assume responsibility for product names or claims, or statements made by advertisers. Opinions expressed by authors are their own and may not reflect those of Dental Tribune International. DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL Holbeinstr. 29, 04229, Leipzig, Germany Tel.: +49 341 48 474 302 | Fax: +49 341 48 474 173 [email protected] | www.dental-tribune.com DENTAL TRIBUNE ASIA PACIFIC LTD. Room A, 20/F, Harvard Commercial Building, 105–111 Thomson Road, Wanchai, Hong Kong Tel.: +852 3113 6177 | Fax: +852 3113 6199 TRIBUNE AMERICA, LLC 116 West 23rd Street, Ste. 500, New York, N.Y. 10011, USA Tel.: +1 212 244 7181 | Fax: +1 212 244 7185 Anno XII Numero 4, Aprile 2016 DIRETTORE RESPONSABILE Massimo Boccaletti [[email protected]] COORDINAMENTO TECNICO-SCIENTIFICO - Aldo Ruspa COMITATO SCIENTIFICO G. Barbon, G. Bruzzone, V. Bucci Sabattini, A. Castellucci, G.M. Gaeta, M. Labanca, C. Lanteri, A. Majorana, M. Morra, G.C. Pescarmona, G.E. Romanos, P. Zampetti COMITATO DI LETTURA E CONSULENZA TECNICO-SCIENTIFICA L. Aiazzi, P. Biancucci, E. Campagna, M. Del Corso, L. Grivet Brancot, R. Kornblit. C. Mazza, G.M. Nardi, G. Olivi, F. Romeo, M. Roncati, R. Rowland, F. Tosco, A. Trisoglio, CONTRIBUTI G. Barbon, G. Bilello, P. Canepari, G. Currò, W. Manuzzi, G.M. Nardi, F. Peradotto, A. Ruspa, S. Sabatini, C. Sanavia, C. Signoretto, P. Tavormina, S. Valizzone, S. Vernero REDAZIONE ITALIANA Tueor Servizi Srl - [email protected] Via Domenico Guidobono, 13 - 10137 Torino Tel.: 011 3110675 - 011 3097363 Ha collaborato: Rottermaier - Servizi Letterari (TO) STAMPA RDierichs Druck+Media GmbH Frankfurter Str. 168, 34121 Kassel, Germany COORDINAMENTO DIFFUSIONE EDITORIALE ADDRESSVITT srl PUBBLICITÀ Alessia Murari [[email protected]] Stefania Dibitonto [[email protected]] Copia singola: euro 3,00 Dal web una statistica dei temi e degli articoli più cliccati di Dental Tribune Continua con successo il servizio informatico via web del Gruppo Dental Tribune International, grazie al quale vengono ogni giorno lanciate notizie di attualità odontoiatrica riferentesi ad ambiti diversi (Business, News, Topics, Products ecc.). Grazie alla rilevazione statistica siamo in grado di accennare ad alcuni andamenti signiicativi nella lettura e, in genere, nell’attenzione che i lettori riservano alle notizie da noi pubblicate sul web. Premesso che dal confronto tra l’anno 2014 e quello successivo emerge un aumento del 44% nell’utenza e del 14% per quanto riguarda le pagine visualizzate, più precisa appare la rilevazione in dettaglio. Se all’interno delle diverse sezioni in cui il sito è suddiviso, la sezione “Products” ha registrato un incremento del 10%, nell’ambito delle sezioni cliniche, la specialità che ha avuto il più alto aumento di visualizza- zioni è “Hygiene”, con un crescita, rispetto al 2014, del 30%. Tra le tematiche cliniche più visualizzate si segnalano le sezioni “General Dentistry” e “Implantology”, mentre nel 2015 l’articolo più visualizzato è stato un commento dell’avvocato Alberto Pezzini dal titolo “La protesi fatta dal dentista? È frutto di attività intellettuale, quindi non necessita di dichiarazione di conformità”. Se si prendono inine in considerazione i primi due mesi del 2016 e li si confrontano con i medesimi dello scorso anno, si riscontrano un aumento del 20% circa degli utenti e uno del 7% circa nella visualizzazione di pagine. Le tematiche cliniche più seguite? “General Dentistry”, “Hygiene” e “Implantology”. Ci trovate qui: www.dental-tribune.com. Dental Tribune Italia Iva assolta dall’editore ai sensi dell’art.74 lettera C DPR 633/72 DENTAL TRIBUNE EDIZIONE ITALIANA FA PARTE DEL GRUPPO DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL CHE PUBBLICA IN 25 LINGUE IN OLTRE 90 PAESI È proibito qualunque tipo di utilizzo senza previa autorizzazione dell’Editore, soprattutto per quanto concerne duplicati, traduzioni, microilm e archiviazione su sistemi elettronici. Le riproduzioni, compresi eventuali estratti, possono essere eseguite soltanto con il consenso dell’Editore. In mancanza di dichiarazione contraria, qualunque articolo sottoposto all’approvazione della Redazione presuppone la tacita conferma alla pubblicazione totale o parziale. La Redazione si riserva la facoltà di apportare modiiche, se necessario. Non si assume responsabilità in merito a libri o manoscritti non citati. Gli articoli non a irma della Redazione rappresentano esclusivamente l’opinione dell’Autore, che può non corrispondere a quella dell’Editore. La Redazione non risponde inoltre degli annunci a carattere pubblicitario o equiparati e non assume responsabilità per quanto riguarda informazioni commerciali inerenti associazioni, aziende e mercati e per le conseguenze derivanti da informazioni erronee. Speciale SIdP Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 3 Il Presidente Claudio Gatti regista di un evento di grande richiamo si rechi dal dentista e pretenda un check-up specifico (PSR) per le malattie parodontali; 8. quando possibile curare, non estrarre i denti compromessi dalla parodontite (piorrea); 9. non inserire mai impianti se non è stata diagnosticata e trattata la parodontite (piorrea); 10. seguire tutti i pazienti con controlli periodi- ci e sedute professionali di igiene orale per mantenere i risultati nel tempo, con attenzione a quelli trattati anche con impianti. Dental Tribune Italia Altri servizi a pagina 4 5 Ragioni per scegliere Rhein83 1 Diverse applicazioni per personalizzare il trattamento protesico 2 3 Linea Sphero Block e Sphero Flex: le soluzioni ideali per i casi di forti divergenze implantari 5 4 Linea Ot Equator: l’attacco con la migliore stabilità, le dimensioni più ridotte in altezza e diametro Cappette elastiche con materiali e design innovativi che consentono di assorbire al meglio il carico masticatorio I sistemi Rhein83 sono compatibili con tutti i tipi e piattaforme di impianti Linea di Attacchi per Impianti Rhein83 “ Specifiche tecniche: “ Dal 17 al 19 marzo si è svolto il XIX Congresso della Società Italiana di Parodontologia (SIdP), la sala dell’Auditorium del Lingotto di Torino si è riempita ino all’inverosimile di una folla attratta dalla serietà della società, ma anche dall’appropriatezza, tema d’attualità affrontato da vari punti di vista. Il pienone nella sala dell’Auditorium Lingotto, provocato in genere da musica di alto valore, stavolta è scaturito da “alta” odontoiatria, che ha richiamato a Torino almeno duemila tra dentisti, igienisti, studenti, delegati, cui ha corrisposto l’altro raggruppamento confortante delle aziende espositrici. Al di là della buona fama SIdP, ha giocato da richiamo il problema “parodontite”, malattia tra le più diffuse al mondo. Non tutti però la conoscono, patologia subdola quindi, meritevole di attenzione, non solo tra i pazienti potenziali, ma paradossalmente anche tra i dentisti. Dal presidente della SIdP, Claudio Gatti, apprendiamo qualcosa di più sul perché di un tema come l’appropriatezza. «In un mondo che cambia velocemente – dice – è necessario cogliere le istanze della popolazione e affrontare, anche per l’odontoiatria, le tematiche che riguardano l’appropriatezza, ovvero la misura di quanto una scelta o un intervento diagnostico o terapeutico sia adeguato rispetto alle esigenze del paziente e al contesto sanitario. È appropriato – spiega ancora Gatti – nel momento in cui risponde il più possibile al contesto in cui si colloca, ai criteri di eficacia, sicurezza ed eficienza. Per eficacia – precisa – si intende la capacità di raggiungere l’obiettivo, per eficienza di conseguirlo impiegando le risorse minime indispensabili. Una terapia eficace è anche eficiente se il risultato è raggiunto velocemente, in modo più semplice e più economico». Parlando del Congresso «l’obiettivo è stato raggiungere uno standard di terapia parodontale e, quando necessario, anche implantare, semplice ed eficace con impiego di procedure sicure e validate sgombrando il campo da ciò che confonde e illude il paziente». Per chiarire meglio il suo pensiero, Gatti elenca le principali 10 regole “appropriate” nella diagnosi e cura della piorrea emerse dal Congresso: 1. evitare il sovra e sotto-utilizzo e l’utilizzo scorretto di esami e prestazioni terapeutiche; 2. ridurre esami diagnostici e trattamenti che non apportino beneici signiicativi ai pazienti; 3. utilizzare solo metodiche validate dalla comunità scientiica internazionale; 4. prevenire le malattie parodontali (cioè dei tessuti che sostengono i denti quali gengiva e osso) attraverso una igiene orale adeguata; 5. evitare il fumo; 6. diagnosticare la gengivite e la parodontite (piorrea) prima possibile; 7. se il paziente nota sanguinamento gengivale Registriamo un’ ottima casistica di successi nei trattamenti con i monconi Ot Equator, Sphero Block e Sphero Flex di Rhein83. Nella progettazione di un trattamento overdenture o di una barra a supporto implantare sappiamo che l’utilizzo di questi componenti garantirà la soddisfazione dell’odontoiatra e del paziente. Dott. Luca Ortensi Odontoiatra libero professionista di Bologna Esperto in protesi a ritenzione implantare Altezza Bordo Gengivale: Disponibile da 0,5 a 7mm Dimensioni Sfere: Disponibili da 1,8 a 2,5mm Rhein83 s.r.l. Via Zago, 10/ABC 40128 - Bologna www.rhein83.it [email protected] Tel. (+39) 051 244510 4 Speciale SIdP Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Lettura inaugurale del Congresso dedicata al concetto di appropriatezza Sandra Vernero (in foto), medico anestesista rianimatore, cofondatrice e vicepresidente dell’associazione Slow Medicine e coordinatrice del progetto nazionale Fare di più non signiica fare meglio – Choosing Wisely Italy, ha tenuto presso l’auditorium del Lingotto di Torino, la mattina di venerdì 18 marzo la lettura inaugurale del XIX Congresso SIdP, dal titolo “Il concetto di appropriatezza in medicina”, strettamente legato quindi al tema uficiale del Congresso “Appropriatezza delle cure parodontali e implantari. Come e quanto”. Ne riportiamo una sintesi, curata della stessa relatrice. Il concetto di appropriatezza clinica prevede che venga effettuata la giusta prestazione, in modo e al momento giusto e al paziente giusto: si definisce appropriata una procedura se i benefici derivanti superano i rischi per quel particolare paziente. L’Institute of Medicine degli USA nel 2001 ha sottolineato la necessità di superare tre tipi di inappropriatezza clinica: il sovrautilizzo; il sottoutilizzo; e l’utilizzo scorretto di esami o prestazioni terapeutiche. Ma in ambito clinico fino a poco tempo fa la maggiore attenzione è stata data al sottou- tilizzo di prestazioni di efficacia dimostrata. Il sovrautilizzo di esami e trattamenti si configura invece come un vero e proprio errore clinico, che danneggia i pazienti sia direttamente – come nel caso delle radiazioni ionizzanti in eccesso, di molte procedure invasive, degli effetti collaterali dei farmaci – sia indirettamente, attraverso falsi positivi e sovradiagnosi, cui conseguono ulteriori esami e interventi chirurgici, in un circolo vizioso pericolosissimo. Esami e trattamenti che spesso non apportano benefici, ma anzi espon- gono i pazienti a rischi, rappresenta uno spreco di notevole entità: negli USA si valuta che il suo ammontare corrisponda ad almeno il 30% della spesa sanitaria; e anche l’OMS ha stimato nel 2010 che una percentuale della spesa sanitaria, compresa tra il 20% e il 40%, rappresenti uno spreco causato da un utilizzo inefficiente delle risorse. ABIM Foundation, negli USA, con la collaborazione di Consumer Reports, organizzazione indipendente di consumatori, ha promosso nel 2012 l’iniziativa Choosing Wisely, invitando le 03-2016 WE LOVE WHAT WE DO. ARIA COMPRESSA SECCA DI ELEVATA QUALITÀ E PUREZZA. DA OLTRE 40 ANNI INNOVIAMO LA TECNOLOGIA DELL’ARIA. Il compressore a secco Cattani si evolve: il nuovo look “total black”, le dimensioni compatte e l’evoluzione tecnologica migliorano l’estetica e le performance di questo prodotto. È in grado di fornire aria compressa secca di elevata purezza grazie all’assenza di lubrificazione ad olio e alla presenza dei filtri e dell’impianto di essiccazione. La manutenzione semplice e la comprovata affidabilità consentono una garanzia di tre anni. COSTIA MO MENO DEGLI ULTIMI E SIA MO TR A I PRIMI DEL MONDO! ECCO PERCHÉ: Facciamo ricerca: questo ci permette di avere a nostra disposizione tecnologie di ultima generazione. Aumentiamo le prestazioni: le tecnologie informatiche ed elettroniche aumentano le prestazioni e la sicurezza delle nostre macchine. Riduciamo i costi: meno costi di manutenzione meno spese di energia: nel rapporto costi benefici siamo sempre i più convenienti. Riduciamo l’impatto ambientale: risparmiamo il 50% di materie prime, facciamo risparmiare a voi dal 30% al 50% di energia elettrica. HOW IS IT WE LEAD IN OUR FIELD, WHEN WE COST LESS THAN THE ALTERNATIVES? THIS IS HOW: Constant research: this enables us to apply the latest technology to all of our products and solutions. We enhance performance: electronic and information technology enable us to enhance the performance and reliability of our products. We reduce costs: less maintenance and lower energy costs mean that we are always the most economical on a cost-benefit analysis. We reduce environmental impact: we save 50% on raw materials, so that you can save between 30% and 50% on electrical consumption. Azienda con Sistema di Gestione Qualità certificato da DNV GL = ISO 9001 = Company with Quality System certified by DNV GL = ISO 9001 = Via Natta 6/A 43122 Parma – Italy T +39 0521 607604 F +39 0521 607628 [email protected] società scientifiche americane a individuare ognuna una lista di 5 esami o trattamenti sanitari comunemente utilizzati nella propria specialità, il cui impiego debba essere messo in discussione da pazienti e clinici. L’adesione delle società scientifiche USA è stata molto alta: dopo le prime 9 liste di test e trattamenti a rischio di inappropriatezza pubblicate ad aprile 2012, risultano attualmente più di 70 le società che hanno presentato una o più liste per un totale di più di 400 pratiche. L’unica raccomandazione che finora riguarda le cure dentarie proviene dall’American College of Medical Toxicology and American Academy of Clinical Toxicology: «Don’t remove mercurycontaining dental amalgams», che partecipa alla campagna Choosing Wisely the American Dental Association (ADA), la maggiore associazione non profit per le cure dentarie in USA. Anche in Italia, nonostante il livello di spesa pro capite per la sanità risulti inferiore alla media dei Paesi OCSE, è possibile evidenziare in molti settori un sovrautilizzo di risorse, che emerge anche dal confronto con gli altri Paesi, come l’utilizzo di esami TC e RMN e quello di antibiotici. Slow Medicine, associazione di professionisti e cittadini per una cura sobria, rispettosa e giusta, ha pertanto lanciato in Italia a fine 2012, in analogia all’iniziativa Choosing Wisely in atto negli Stati Uniti, il progetto Fare di più non significa fare meglio – Choosing Wisely Italy, che si propone di favorire il dialogo dei medici e degli altri professionisti della salute con pazienti e cittadini su esami diagnostici, trattamenti e procedure a rischio di inappropriatezza in Italia, per giungere a scelte informate e condivise. Sono partner del progetto anche FNOMCeO, IPASVI, l’Istituto Change di Torino, PartecipaSalute, Altroconsumo, la Federazione per il Sociale e la Sanità della provincia autonoma di Bolzano. Hanno aderito al progetto, a febbraio 2016, più di 30 società scientifiche mediche, oltre a società di farmacisti, di infermieri e di fisioterapisti, e sono state pubblicate 29 liste di esami e trattamenti a rischio di inappropriatezza in Italia, per un totale di 145 pratiche. È inoltre stato costituito il movimento Choosing Wisely internazionale, coordinato da Choosing Wisely Canada con l’università di Toronto, costituito da 17 Paesi tra cui l’Italia. Il terzo incontro del gruppo internazionale si svolgerà a Roma nei giorni 11-13 maggio 2016. A cura di Sandra Vernero Speciale SIdP Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 5 L’offensiva mediatica della SIdP Per far conoscere i rischi di una malattia subdola Al termine della lettura inaugurale di Sandra Vernero dedicata all’inappropriatezza, vero leit motiv del Congresso, e la lettura magistrale dell’ex presidente Maurizio Tonetti sull’efficienza ed efficacia delle terapia parodontali, si sono alternati, nella giornata di venerdì 18, gli interventi incentrati su diverse forme di inappropriatezza in vari ambiti. Da quella relativa alle procedure diagnostiche (Trombelli, Minenna, Paolantoni) a quella nelle terapie riabilitativoimplantari del paziente parodontale (Gianserra, Landi e Vaia), fino al trattamento del difetto osseo parodontale e alveolare (Cortellini, Ferrarotti, Manfrini). L’ultimo approfondimento sul tema del Congresso è stato, sabato mattina, quello di Cairo, Cavalcanti e Masiero con l’appropriatezza del trattamento dei deficit dei tessuti molli e implantari. Unanimi le impressioni raccolte sul valore del Congresso, sull’organizzazione assai curata e sul catering, e concordanza sul fatto che ogni relazione è stata presentata in maniera esaustiva, seguendo criteri degni di un congresso internazionale, anche se qualcuno avrebbe voluto relazioni non così impostate sulla scientificità, perché un taglio super scientifico giustifica il fatto che molti dei relatori, impegnati in molte pubblicazioni, si rivelano poi più ricercatori che clinici, mentre chi viene a un evento vuole andare a casa portandosi dietro qualcosa da usare il lunedì mattina sul paziente. Il Congresso è stato occasione di parlare della SIdP e della sua politica formativa. Partendo dalla constatazione che a frequentare i congressi, in fondo, sono quasi sempre i soliti, ecco la Società muoversi verso il territorio con i cosiddetti “Progetti formativi”, attività in generale assai apprezzata perché, per loro tramite, l’attività di informazione si allarga sul territorio, raggiungendo i più “lontani” con il “Progetto Diagnosi”, oppure “Chirurgia” o ancora con il “Progetto Diga”, che in una settantina di incontri ha fatto aumentare il numero delle dighe vendute. Gran finale, tuttavia, con l’annuncio dell’offensiva mediatica, a cura del presidente-regista, nella consapevolezza che, pur essendo la malattia parodontale una delle più diffuse al mondo, altrettanto diffusa è l’ignoranza della sua gravità. «La popolazione italiana è disorientata da messaggi anche truffaldini – denuncia Gatti –. Basta pensare che il 40% di coloro che sono affetti dalla parodontite (ossia il 30% degli italiani) pensa di poter combattere la malattia con collutori ed erbe». Stando così le cose e in ottemperanza alle finalità indicate dall’art. 2 dello Statuto, viene annunciata una campagna di comunicazione in grande stile sul nuovo portale web (www.gengive.org) per fornire delucidazioni sulle dieci cose essenziali che bisogna sapere. Ma soprattutto attraverso le tre reti Rai, perché Gatti ha annunciato ben 800 passaggi per oltre 125 mi- lioni di contatti. Trasmetteranno un messaggio agile, di 15 secondi, proiettato in anteprima nell’Auditorium, la cui efficacia sta nell’incisività, ma anche nell’autorevolezza. Non solo perché proviene dalla SIdP, «ma perché non verrà mai mescolato – ha puntualizzato Gatti – ad altri messaggi a carattere commerciale». Syra, la risposta semplice. Dal paziente completamente edentulo alla riabilitazione singola, l’impianto Syra semplificherà il tuo lavoro. Come? Con la connessione unica, con la possibilità di scegliere spira e superficie più adatta ad ogni caso clinico, con la protesi Skin, anodizzata rosa, che minimizza la trasparenza sotto i tessuti molli. Riscuotendo l’entusiasmo dei clinici un gruppo di implantologi selezionato dal dott. Cannizzaro di Pavia ha dato vita al Syra Team, uno study group che attualmente sta eseguendo un trial clinico randomizzato multicentrico su protocollo del dott. Marco Esposito, Editor dello European Journal of Oral Implantology. sweden-martina.com m.boc 6 Benessere & Salute Orale Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Alimentazione e salute orale Sebbene gli alimenti per lungo tempo siano stati considerati, insieme alla scadente igiene orale, tra i principali responsabili di patologie da infezione assai diffuse quali carie e gengivite/parodontite, già a partire dagli anni ’80, tuttavia, si è identiicato un loro potenziale ruolo protettivo nei confronti di tali patologie orali. Si tratta prevalentemente di alimenti di origine vegetale e si è identiicata nella presenza di polifenoli la loro principale azione antimicrobica. La funzione isiologica svolta dai polifenoli nei vegetali si esplica prevalentemente con azione antiossidante (in questo caso a protezione dalle radiazioni solari a cui è esposta la pianta) e antibatterica/antifungina; perciò, non a caso, le stesse funzioni sono esplicate anche nell’uomo. Tra questi alimenti vegetali sono inclusi: tè, caffè, caffè d’orzo, cioccolato, uva, vino rosso (assai più ricco di polifenoli rispetto al vino bianco), mirtillo rosso (cranberry), radicchio rosso di Treviso, il fungo edibile Lentinus edodes. Numerosi studi in vitro hanno dimostrato che la loro azione antimicrobica non si esplica con un meccanismo simil- antibiotico (inibizione della crescita e/o uccisione dei germi), ma prevalentemente attraverso un’azione di contrasto dell’adesione batterica alle superici del dente e delle gengive, nel favorire il distacco dei batteri già adesi dalle superici biotiche o abiotiche, un’azione anti e/o disgregante il bioilm microbico (la principale modalità attuata dai batteri per instaurare il processo infettivo), o mediante la inibizione di fattori di virulenza di batteri odonto- e parodonto-patogeni1. Nostri recenti studi molecolari hanno dimostrato che i polifenoli si legano a importanti strutture di supericie dei batteri odonto- e parodonto-patogeni, impedendo in tal modo l’adesione e la formazione del bioilm microbico2 . Questi studi in vitro hanno condotto a scoperte di grande interesse nell’uomo: studi epidemiologici hanno dimostrato che chi fa ampio uso di alimenti contenenti polifenoli ha una migliore salute orale (per esempio i bevitori di tè), mentre nostri studi molecolari hanno dimostrato che bevitori moderati di vino o di caffè hanno una popolazione microbica orale meno varia rispetto ai bevito- © shutterstock.com Caterina Signoretto e Pietro Canepari, Università di Verona ri di sola acqua, ma soprattutto una ridotta popolazione e varietà di batteri strettamente anaerobi (responsabili della gengivite/parodontite) nella loro placca sottogengivale3. Inine, alla luce di tutte queste scoperte, sono stati effettuati vari studi in cui estratti di alimenti parzialmente puriicati o composti puriicati dimostratisi attivi in vitro sono stati utilizzati in formulazione di colluttori impiegati nella quotidiana igiene orale, e si è valutata la loro capacità nel ridurre il conteggio di patogeni orali o nel bibliograia 1. Signoretto C., Canepari P., Stauder M., Vezzulli L., e Pruzzo C. Functional foods and strategies contrasting bacterial adhesion. Curr. Opin. Biotechnol.: 23, 160-167, 2012. 2. Signoretto C, Marchi A, Bertoncelli A, Burlacchini G, Papetti A, Pruzzo C, Zaura E, Lingström P., Ofek I., Pratten J., Spratt D.A., Wilson M., Canepari P. The anti-adhesive mode of action of a puriied mushroom (Lentinus edodes) extract with anticaries and antigingivitis properties in two oral bacterial pathogens. BMC Complement. Altern. Med. 2014 Feb 24;14:75. doi: 10.1186/1472-6882-14-75. 3. Signoretto C., Bianchi F., Burlacchini G., Sivieri F., Spratt D. e Canepari P. Drinking habits are associated with changes in the dental plaque microbial community. J. Clin. Microbiol.: 48 (2), 347-356, 2010. 4. Signoretto C., Burlacchini G., Marchi A., Grillenzoni M., Cavalleri C., Ciric L., Lingstrom P., Pezzati E., Daglia M., Zaura E., Pratten J., Spratt D.A., Wilson M., e Canepari P. Testing a low molecular mass fraction of a mushroom (Lentinus edodes) extract formulated as an oral rinse in a cohort of volunteers. J. Biomed. Biotechnol., 2011, doi 10.1155/2011/635348. migliorare il Plaque- o il GingivalIndex 4 . I diversi studi ino ad ora effettuati hanno condotto a risultati assai incoraggianti e al brevetto per l’uso di estratti vegetali in formulazioni di ausilio alla quotidiana igiene orale. Solo per sottolineare quale sia l’interesse generale per questi studi, vale la pena evidenziare che nell’ambito del VI Programma Quadro la Comunità Europea ha investito su queste tematiche – negli anni 2005-2010 – ben oltre 2 milioni di euro per un progetto di ricerca, denominato “Nutrident”, a cui hanno partecipato sette team appartenenti a prestigiose università europee e uno israeliano, inclusi gli scriventi dell’Università di Verona. Inine, è utile sottolineare come questi studi possano avere anche importanti ricadute pratiche nel campo dell’infettivologia e, in particolare, nel campo della terapia antimicrobica. Come è, infatti, ben noto, l’impiego massivo di antibiotici ha condotto all’insorgenza di stipiti batterici multi- o addirittura pan-resistenti con drammatiche ricadute negative. La ricerca di nuovi antibiotici attivi è sempre più dificile e costosa, e l’inserimento di nuovi antibiotici nel prontuario terapeutico si fa oramai eccezionale. Il meccanismo d’azione descritto per i polifenoli, diverso da quello degli antibatterici classici che viene esplicato mediante il blocco divisionale o la uccisione batterica, apre il percorso verso un nuovo approccio terapeutico che prevede il blocco/interferenza con i soli fattori di virulenza del patogeno (la cosiddetta “antivirulence therapy”). Ciò potrebbe portare alla riduzione dell’insorgenza di stipiti batterici antibiotico-resistenti e quindi possibilmente ridimensionarne l’attuale drammatica incidenza. Emergenza diabete: la prevenzione passa anche dai dentisti Un’arancia al giorno potrebbe togliere il medico di torno, soprattutto in caso di diabete. È questa, in sintesi, una delle conclusioni a cui sono giunti unanimemente diversi ricercatori provenienti da ogni parte del mondo e riunitisi all’ultimo simposio internazionale organizzato a Barcellona lo scorso novembre dal Joslin Diabetes Center, la più importante organizzazione mondiale che si occupa di clinica e ricerca nell’ambito del diabete. Numerosi studi hanno dimostrato la correlazione tra diabete e parodontiti, convenendo che la salute del cavo orale e una dieta ricca di antiossidanti – veri e propri elisir per il nostro organismo come, ad esempio, la vitamina C – possano aiutare a ridurre l’incidenza della cosiddetta “malattia del benessere” e a combattere l’insorgenza dei problemi a essa legati come, appunto, la parodontite. «Da questi nuovi approcci emerge innanzitutto il ruolo fondamentale dell’odontoiatra nella fase di prevenzione» commenta il dott. Ja- copo Gualtieri, odontoiatra membro dell’EAO (European Association for Osseointegration), specializzato in implantologia e rigenerazione ossea, che opera tra Lucca e Milano. «Non solo nell’individuazione precoce della patologia ma anche in merito all’indicazione di sane regole alimentari, essendo ormai acclarati i legami tra cibo, bocca (parodontite) e malattie conseguenti (come il diabete e le malattie cardiovascolari). In particolare si sottolinea l’importanza di un corretto stile di vita e di una dieta a basso contenuto glicemico e ricca di antiossidanti». Una prevenzione, dunque, che passa innanzitutto dalla salute del cavo orale e dal ruolo di dentisti e igienisti che possono intervenire sia per allertare i pazienti sulla possibile incidenza della malattia – intercettando i segnali clinici che possono portare al diabete – sia per aiutare i pazienti già conclamati a ridurre notevolmente il rischio di complicanze. Come riferisce la Società Italiana di Parodontologia (SIDP), la parodontite è stata deinita «la sesta complicanza del diabete» e quindi i soggetti affetti da questa patologia hanno un rischio maggiore di sviluppare gengiviti e parodontiti. I dentisti e gli igienisti dentali, oggi, ridiabete © moodboard vestono un ruolo speciico nell’identiicare i pazienti a rischio diabete, i cui maggiori fattori di rischio quali età, obesità, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come insulinoresistenza e iniammazioni sono co«l’epidemia dei primi venticinque anni del terzo muni alla malattia parodontale. Da uno studio millennio» e richiede pertanto interventi concondotto su 2781 pazienti pubblicato nel 2015 tinui per prevenire o ridurre le complicanze sul Journal of American Medical Association (a cardiovascolari, neurologiche, oculari, renali e cura della dott.ssa Andy Menke, epidemiologa dentali a essa collegate. Sono cinque milioni i al Social and Scientiic Systems di Silver Spring, diabetici solo in Italia, più del doppio rispetto a in Maryland) è infatti emerso che negli Stati trent’anni fa, di cui il 65% con più di 65 anni di Uniti, dove circa il 14% della popolazione è maetà. E se la sua incidenza è in continua crescita, lata di diabete, grazie alla prevenzione orale e a mentre tarda ancora ad arrivare una cura deinumerose campagne si sensibilizzazione, i casi nitiva, l’arma migliore per contrastarne la sua di mancata diagnosi sono scesi dal 40% nel peinsorgenza è la prevenzione. riodo 1988-1994 ino al 31% tra il 2008 e il 2012. Surgical Tribune Il diabete è una patologia cronica deinita Notizie dalle Aziende Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 7 IDS BlancOne® reinventa lo sbiancamento dentale Sicuro, facile, veloce, conveniente per tutti BlancOne® è apparso nel panorama degli sbiancamenti dentali nel 2010, quando presentò il primo trattamento sbiancante biofotonico, in grado di eliminare gli effetti collaterali tipici di questi trattamenti. Dopo aver potenziato il trattamento medicale BlancOne® ULTRA (HP 29%) lo scorso anno, IDS ha recentemente presentato la nuova gamma di trattamenti cosmetici, basata su perossido di carbamide al 16% (HP < 6%) e in linea con la recente Direttiva Europea 2011/84/ UE. La nuova gamma include il trattamento completo in studio BlancOne® TOUCH, la penna per uso domiciliare BlancOne® STICK e BlancOne® CLICK, il primo trattamento pensato per essere abbinato all’igiene dentale. Basandosi su un’innovativa tecnologia brevettata fotodinamica, BlancOne® è riuscito a ridurre drasticamente sia i tempi di contatto sia le concentrazioni di perossido utilizzate. La possibilità di produrre ottimi risultati in studio con le basse percentuali normalmente utilizzate nei trattamenti domiciliari con mascherine, apre nuovi scenari per lo sbiancamento professionale. Tempi ridotti a 10-20 minuti, assenza di protezione gengivale, mancanza di sensibilità (senza ricorrere ad agenti desensibilizzanti), costi contenuti, vogliono avvicinare sempre più professionisti e pazienti a una pratica destinata a cambiare veste: da occasionale a periodica. In quest’ottica è stato sviluppato BlancOne® CLICK, un trattamento studiato per offrire ai pazienti un richiestissimo upgrade subito dopo ogni trattamento d’igiene dentale. Questo trattamento infatti, grazie alla bassa percentuale di perossido e a un pH isiologico, non richiede protezione gengivale e può essere eseguito anche in caso di leggeri sanguinamenti. In soli 10 minuti si possono tipicamente ottenere 3-5 toni di miglioramento sulla scala VITA Classic. BlancOne® CLICK è un “entry level” ideale per avvicinare tutti i pazienti allo sbiancamento. Una volta visti i risultati e l’assenza di sensibilità, è facile proporre al paziente un trattamento completo per aumentare e stabilizzare il risultato. Con un costo inferiore a 10 €, BlancOne® CLICK è anche un’ottima opportunità per il marketing dello studio che può promuovere pacchetti igiene + sbiancamento a prezzi accattivanti per attirare nuovi clienti. L’innovazione BlancOne® si è spinta ben oltre i suoi trattamenti, IDS ha sviluppato infatti l’app BlancOne® PRO dedicata allo studio. Attraverso questo strumento, l’operatore può agevolmente interagire con il paziente, mostrando i probabili esiti dello sbiancamento e un’ampia galleria di casi in base al trattamento prescelto. L’app gestisce automaticamente la scheda www.blancone.eu Fotoattivazione del gel sbiancante (luorescenza osservata attraverso un iltro). paziente, registrando tono e foto prima e dopo. Inine, in base alle abitudini del paziente, è possibile programmare il follow-up del trattamento e le visite di controllo. Il paziente avrà accesso a una sua area dedicata online, dove monitorare nel tempo Sviluppo di ossigeno nel gel sbiancante foto attivato (BlancOne® CLICK dopo 10 minuti). il bianco del proprio sorriso. Un po’ come il tagliando programmato dalla nostra auto, il paziente viene accompagnato attraverso un percorso volto a mantenere il suo sorriso sempre bianco e luminoso nel tempo. 8 Benessere & Salute Orale Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Medicina e odontoiatria si interfacciano su molti livelli. La teoria che infezioni sistemiche e infezioni orali siano strettamente correlate era materia nota sin dagli inizi del Novecento. Con l’avvento delle terapie antibiotiche questo rapporto è stato in gran parte dimenticato. Fino a poco tempo fa, la scoperta dei rapporti tra la malattia parodontale e disturbi cardiaci, tra la salute orale materna e la nascita prematura di bambini hanno portato a un cambiamento di prospettiva nelle interrelazioni tra il diabete e le malattie parodontali e nella relazione tra infezioni orali e malattie respiratorie croniche, e rapporto tra scheletrico e orale densità minerale ossea, ha portato un cambiamento di prospettiva. La ricerca si è ora focalizzata sul potenziale impatto delle malattie parodontali sulla salute sistemica. Pertanto, l’impatto delle infezioni per via orale per la salute sistemica ha definito un romanzo filiale in Parodontologia chiamato medicina parodontale. Il legame tra la cavità orale e la salute generale è così correlato che si può affermare correttamente, che «La bocca è la finestra per la salute del vostro corpo». Il concetto di infezione focale è sempre stato riconosciuto come causa potenziale della malattia parodontale nell’insorgenza dell’endocardite batterica. Più di recente, l’attenzione si è focalizzata sulla sepsi orale e la sua relazione causale con altre patologie, come le malattie cardiovascolari, il diabete, le malattie respiratorie, l’osteoporosi e gli esiti negativi in gravidanza. Pertanto, l’impatto di infezione orale sulla salute sistemica ha ulteriormente definito la nuova filiale di parodontologia definito come «medicina parodontale». I dati recenti che collegano malattie cardiovascolari e parodontite indicano che quest’ultima può provocare una risposta infiammatoria sistemica attivando una fase acuta epatica. Questo avviene presumibilmente a seguito della comparsa sistemica di batteriemia transitoria e ricorrente di origine orale che è stata a lungo riconosciuta caratteristica delle infezioni parodontali. L’infezione parodontale rappresenta una complicazione che può modiicare in modo sostanziale la isiologia sistemica nei pazienti diabetici. Il dosaggio delle IL1, citochine mediatori dell’infiammazione, può risultare estremamente utile nel migliorare la qualità di vita del paziente diabetico. Inoltre, una serie di recenti studi microbiologici ed epidemiologici hanno suggerito una relazione tra cattive condizioni di salute orale e le malattie respiratorie soprattutto nei soggetti ad alto rischio. Diversi meccanismi possono spiegare come i batteri orali possono partecipare patogenesi delle infezioni respiratorie. L’aspirazione di patogeni orali (P. gingivalis, A. actinomycetemcomitans), risulta un fattore promovente delle polmoniti in particolare in pazienti a ridotta capacità immunitaria. La malattia parodontale e gli enzimi presenti nella saliva possono modiicare le superici mucose promuovendo l’adesione e la colonizzazione di patogeni. Ulteriori studi valutano gli effetti della malattia parodontale in gravidanza e come possa essere un campanello dall’allarme sull’osteopenia generalizzata. La parodontologia sta entrando in una nuova era. La ricerca suggerisce che questa patologia, spesso © shutterstock.com La bocca è la fi nestra per la salute del nostro corpo valutata solo per i danni locali a livello orale, è ben lungi dall’essere solo un malattia orale. La comprensione di questa corelazione è un passo cruciale per i professionisti del dentale e per i medici nel determinare l’approccio migliore per la cura del paziente. Pertanto, l’obiettivo di questo lavoro è formare una coalizione tra i medici che trattano la patologia orale e quelli che trattano con- dizioni sistemiche, e creare uno spazio di confronto sui nuovi dati emergenti al fine di identificare le indicazioni per le ricerche future. La ricerca è stata pubblicata su: J Med Life, 2013 June 15; «Influence of periodontal disease on systemic disease: inversion of a paradigm: a review», M. Bansal, S. Rastogi, N.S. Vineeth. Airo, www.ricercaorale.it Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Benessere & Salute Orale 9 Quasi doppio il rischio di mortalità in pazienti edentuli e affetti da malattie coronariche Uppsala, Svezia – Nuove risultanze derivanti da una ricerca internazionale indicano che per i pazienti edentuli affetti da cardiopatia coronarica (CHD) il rischio di morte, rispetto a pazienti dotati dei loro denti, quasi raddoppia. Alla luce di tali risultanze, concludono i ricercatori, la perdita dei denti potrebbe essere considerata un modo semplice e poco costoso per identiicare pazienti ad alto rischio per i quali occorre una maggior prevenzione. Esaminando i dati di 15.456 pazienti con CHD di 39 Paesi, i ricercatori hanno scoperto che la perdita dei denti è collegata all’incremento del tasso di mortalità. Le informazioni sui fattori psicologici e sociali, sul numero di denti e gli stili di vita – quali fumo e attività isica – sono state valutate tramite un questionario sottoposto agli esaminandi all’inizio della ricerca. Dei pazienti esaminati, circa il 16% ha riferito di essere edentulo e al 40 circa mancavano metà denti. Una perdita di denti più elevata è stata riscontrata soprattutto in fumatrici più anziane, meno attive, più sottoposte al rischio di diabete, con più alta pressione sanguigna, un indice di massa corporea più elevato e livello di istruzione inferiore. Quanto al collegamento tra perdita dei denti e CHD, il gruppo degli edentuli è sottoposto a un rischio del +27% di eventi cardiovascolari (morte cardiovascolare, infarto miocardico o ictus). Inoltre, per i pazienti edentuli, il rischio di morte cardiovascolare aumenta dell’85%, dell’81% per altre cause di morte e del 67% di ictus rispetto ai pazienti dotati di denti. «L’aumento di rischio è stato lineare con livelli più elevati nei pazienti edentuli», conferma Ola Vedin, cardiologo presso l’Uppsala University Hospital and Uppsala Clinical Research Center in Svezia, autore della ricerca . I rischi di morte cardiovascolare e per altre cause sono quasi il doppio rispetto ai soggetti forniti di denti. Le malattie cardiache e le malattie gengivali hanno in comune molti fattori di rischio, quali fumo e diabete, fattore che abbiamo preso in considerazione nell’analisi, riscontrando una relazione fra le due circostanze, apparentemente indipendenti». Anche se, numericamente, il rischio d’infarto miocardico cresce con la perdita di denti, la ricerca non ha stabilito associazioni signiicative tra il loro numero e il rischio di infarto al miocardio, «cosa abbastanza sconcertante – dice Vedin – dato che avevamo forti indicazioni di causaeffetto tra edentulia e altri esiti cardiovascolari, compreso l’ictus». I risultati indicano tuttavia che i meccanismi che portano alla perdita dei denti (soprattutto la parodontite) possono produrre una prognosi peggiore nei pazienti CHD. «Anche se nella ricerca non è stato possibile stabilire il rapporto di causa effetto, la perdita di denti potrebbe essere un modo semplice e poco costoso per identiicare i pazienti ad alto rischio, bisognosi di maggior prevenzione», conclude Vedin. «Mentre non possiamo ancora suggerire ai nostri pazienti di prendersi cura dei denti per ridurre i rischi cardiovascolari – continua –sono certi gli effetti positivi dell’uso di spazzolino e ilo interdentale, perché contribuiscono alla salute cardiovascolare.» Nella ricerca sono stati esaminati pazienti per un periodo medio di 3,7 anni. Il legame tra perdita dei denti e relative conseguenze è stato studiato tenendo conto dei fattori di rischio cardiovascolari e dello status socio-economico. Nel periodo di osservazione i ricercatori hanno riferito di 1.543 eventi cardiovascolari, 705 morti per tale causa, 1.120 morti per tutte le cause e 301 di ictus. I risultati sono stati pubblicati online il 16 dicembre sull’European Journal of Preventive Cardiology nell’articolo “Tooth loss is independently associated with poor outcomes in stable coronary heart disease”, poco prima di andare in stampa. Dental Tribune International 10 Teknoscienza Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Analisi sperimentale degli ioni metallici presenti nella saliva di soggetti portatori di apparecchi ortodontici mobili Giuseppe Currò, Giuseppa Bilello Università degli Studi di Palermo, Dipartimento di discipline chirurgiche oncologiche e stomatologiche < pagina 1 Particolare attenzione è stata posta nel tempo a determinati metalli, come ad esempio il nichel, che è presente anche nei materiali e nelle leghe utilizzate in odontoiatria. Queste ultime possiedono un potenziale elettrochimico che, interagendo con il nostro corpo, dà luogo a un processo di ionizzazione. Questi ioni, una volta rilasciati nell’ambiente orale, possono esplicare azione tossica sia localmente che in tutto l’organismo. Il rischio e gli effetti determinati dal rilascio di questi ioni metallici dagli apparecchi ortodontici rimovibili, pone un problema di ordine igienistico e sanitario. Ricerche effettuate a questo scopo rivelano come sia notevole la percentuale di pazienti con reazioni avverse a materiali odontoiatrici riconducibili a metalli dentari che sono in grado di rilasciare ioni nel cavo orale11-15. La presenza degli ossidi sulla supericie metallica delle leghe, ma soprattutto nel suo interno, è responsabile di microfessurazioni del reticolo cristallino, e attraverso queste, i processi di corrosione possono attivarsi anche in profondità, rendendo quindi la lega metallica un supporto microporoso, in grado di favorire l’adesione della placca batterica responsabile a sua volta della formazione di bassi valori di pH, che favoriscono i processi di corrosione mediante gli ossidi presenti nel metallo16,17. Oltre agli ossidi, negli alimenti possono essere presenti sostanze particolarmente aggressive come cloruri e solfuri, che innescano, anche sulle superici metalliche ad alto titolo aureo, fenomeni di “Tarnish” o discolorazione a macchie, espressione di un ulteriore, anche se minimo, fenomeno di ossidazione18. Scopo del presente lavoro è l’analisi quantitativa e qualitativa dei residui di elementi metallici liberati nella saliva, in soggetti portatori di apparecchi ortodontici rimovibili con componenti metalliche, ponendo il dato risultante in correlazione, per quanto possibile, con l’ambiente esterno, l’attività lavorativa dei soggetti, le abitudini di vita, l’età media, il tempo di esposizione, e le caratteristiche del manufatto ortodontico. Materiali e metodi Presso la sezione di Ortognatodonzia del Dipartimento di discipline chirurgiche oncologiche e stomatologiche del Policlinico “P. Giaccone” dell’Università degli Studi di Palermo, sono stati selezionati 100 soggetti: 50 portatori di apparecchi ortodontici mobili da almeno 1 anno, e nei quali era assente qualsiasi trattamento conservativo in amalgama o trattamento riabilitativo protesico contenente metalli, e altri 50 soggetti selezionati come gruppocontrollo, non portatori di apparecchi ortodontici mobili né trattamenti riabilitativi protesici contenenti metalli, e senza trattamenti conservativi in amalgama né altri elementi metallici nel cavo orale; i pazienti-controllo erano confrontabili, per età e sesso, e per zona di residenza, al campione di soggetti portatori di apparecchi ortodontici mobili preso in esame. Nella seconda fase della metodologia si è proceduto con la somministrazione di un questionario (Fig. 1), introdotto in forma anonima, sull’attività lavorativa, sulle abitudini di vita (fumo, igiene orale, alimentazione, ecc.) atto anche a valutare la presenza di patologie, disturbi orali o sistemici, tra quelli che in letteratura sono maggiormente indicati come correlati al rilascio di ioni metallici e non. Quindi si è passati al prelievo di un campione di saliva dai singoli soggetti, secondo le seguenti metodiche standardizzate. La metodica di prelievo ha previsto l’utilizzo di siringhe sterili e di provette da 5 ml per la raccolta dei campioni (Fig. 2). I soggetti sono stati invitati a non deglutire per alcuni secondi in modo da permettere l’accumulo della saliva sul pavimento del cavo orale, consentendone il prelievo mediante siringa sterile. I campioni così prelevati sono stati raccolti all’interno delle provette, e inviati in laboratorio dove sono stati poi oggetto di indagine tramite l’utilizzo di uno spettrometro ad assorbimento atomico (SIMAA 6000 PERKIN – ELMER) per la ricerca di tracce di elementi metallici quali Pb, Ni e Cd. Tutti i dati così ottenuti sono stati elaborati tramite l’utilizzo di fogli di lavoro Excel. Il campione è risultato così composto: Fig. 1 - Questionario. il gruppo rappresentato dai soggetti portatori di apparecchi ortodontici rimovibili è formato da 26 ragazze e 24 ragazzi, di un’età compresa tra gli 11 e i 17 anni. Il gruppo di controllo era invece formato da 25 ragazze e 25 ragazzi, la cui età era compresa tra gli 11 e i 17 anni. La zona di residenza dei soggetti è presentata nel graico riportato in igura 3. > pagina 11 Fig. 5 - Tipologia di apparecchio. Fig. 3 - Zona di residenza. Fig. 7 - Valori di Pb nei due gruppi. Fig. 2 - Siringa sterile e provetta da 5 ml per la raccolta di campioni. Fig. 4 - Igiene orale. Fig. 8 - Valori di Ni nei due gruppi. Fig. 6 - Patologie e disturbi presenti nei due gruppi. Fig. 9 - Valori di Cd nei due gruppi. Teknoscienza 11 Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 zione aperta. Il dislocamento mandibolare (18% dei pazienti in trattamento con apparecchi ortodontici rimovibili), così come la percezione di tensione (16% dei pazienti), dificoltà nella deglutizione (14% dei pazienti), sensazione di ingombro l(12% dei pazienti), la pressione sui denti (8% dei pazienti), i decubiti sulle mucose (6%), la pressione sulle mucose (4% dei pazienti) sono correlabili alla presenza isica dell’apparecchio ortodontico rimovibile, e alle sue azioni terapeutiche. Risultati e discussione Fig. 10 - Valori medi di Pb, Ni e Cd in relazione alla tipologia di apparecchio. < pagina 10 Dal graico si evince che tra i soggetti con apparecchi ortodontici rimovibili, il 32% vive in una zona centrale, il 38% in zona periferica e il 30% in una zona extraurbana. Per il gruppo di controllo la situazione non si discosta di molto, avendo il 36% in zona centrale, un altro 36% in zona periferica e un 28% in zona extraurbana. Altro dato preso in considerazione era l’uso frequente di caramelle e/o chewin gum. Tra i soggetti-studio, il 38% ha dichiarato di masticare frequentemente caramelle o chewin gum, mentre la percentuale nel gruppo di controllo è del 40%. Tra le abitudini indagate vi era anche l’uso frequente o meno di cibi in scatola: il 32% dei soggetti con apparecchi ortodontici rimovibili, ingerisce, con una certa frequenza, cibi in scatola con una media di 2 assunzioni settimanali. Nel gruppo-controllo, il 30% dei soggetti ha dichiarato di consumare frequentemente cibi in scatola, con una media di 2,5 a settimana. Altro quesito riguardava il tipo di acqua bevuta dai soggetti, tra acqua minerale confezionata in bottiglia (PET), e acqua corrente: il 40% dei soggetti con apparecchi ortodontici rimovibili beve acqua minerale confezionata in bottiglia (PET), il 38% beve acqua corrente, e il 22% entrambi i tipi di acqua. Nel gruppo di controllo il 44% afferma di bere acqua minerale confezionata in bottiglia (PET), il 36% beve acqua corrente, e il 20% entrambi i tipi di acqua. Un ulteriore aspetto importante della ricerca è quello di valutare la situazione di igiene orale, indagando sulla frequenza giornaliera di utilizzo delle manovre di igiene orale. In entrambi i gruppi, tutti i soggetti hanno affermato di usare giornalmente lo spazzolino per l’igiene orale. Come si nota dal graico di igura 4, il 62% soggetti con apparecchi ortodontici rimovibili riferisce di «lavare i denti» 2 volte al giorno, il 26% 3 volte al giorno, e il 12% una sola volta al giorno. Nel gruppo di controllo le percentuali ci dicono che il 66% afferma di «lavare i denti» 2 volte al giorno, il 20% 3 volte al giorno, e il 14% una volta al giorno. Tutti i soggetti con apparecchi ortodontici rimovibili, inoltre, affermano di eseguire manovre di igiene a carico dei loro manufatti protesici. Per quanto riguarda la tipologia dell’apparecchio ortodontico rimovibile dei pazienti in trattamento, si è indagato sulla quantità di parti metalliche: alcuni apparecchi erano provvisti di n. 3 parti metalliche (per esempio: arco vestibolare e 2 ganci posteriori), altri erano costituiti da n. 4 parti metalliche, altri ancora da n. 5 o più parti metalliche, per cui nel graico in igura 5 sono riportati i dati di distribuzione dei diversi tipi di apparecchi ortodontici rimovibili. Il 44% dei pazienti era in trattamento ortodontico attivo con apparecchiature rimovibili contenenti 5 o più elementi metallici, rappresentati da ganci, molle, ili, ecc, mentre il 40% dei pazienti mostrava apparecchiature rimovibili contenenti 4 elementi metallici; il restante 14% aveva apparecchi rimovibili con 3 elementi metallici. I disturbi presentati dai soggetti dei due gruppi sono riportati nel graico in igura 6. Come si nota dal graico, le patologie indagate si riscontrano in percentuale maggiore nei soggetti con apparecchi ortodontici rimovibili che in quelli appartenenti al gruppo di controllo. In particolare i disturbi che si presentano maggiormente sono le afte (54% dei soggetti con apparecchio ortodontico mobile, 12% del gruppo di controllo): queste si riscontrano specialmente nel periodo iniziale di applicazione dell’apparecchio; probabilmente tale osservazione è attribuibile a una reazione immunitaria, che peraltro è di riscontro anche nei soggetti-controllo. Il 44% dei soggetti con apparecchi ortodontici presenta una scialorrea (10% nel gruppo di controllo), la quale è dovuta alla presenza di un corpo estraneo introdotto nel cavo orale: è la stessa reazione che avviene in seguito alla introduzione del cibo. Dopo qualche ora dall’inserimento dell’apparecchio rimovibile, il lusso salivare ritorna a livelli della norma, nel momento in cui il cervello recepisce il messaggio di un corpo estraneo a cui il sistema stomatognatico deve adattarsi. La sensazione di ingombro (36% dei soggetti con apparecchi ortodontici), così come la dificoltà nell’eloquio (32% dei soggetti con apparecchi ortodontici), è da attribuire alla presenza isica dell’apparecchio, e tale disagio è direttamente proporzionale sia alle dimensioni dell’apparecchio, ma anche alla motivazione e quindi all’accettazione della terapia. Altri dati riguardano l’interessamento parodontale: 30% di gengiviti (6% del gruppo controllo), e 24% di sanguinamento gengivale (2% nel gruppo controllo): a tale proposito, non è possibile stabilire con certezza se vi sia una correlazione con la presenza dell’apparecchio ortodontico mobile, in quanto, specialmente in età evolutiva, il problema dell’igiene orale domiciliare è un dato comune a tutti i soggetti della popola- I valori quantitativi degli ioni metallici presenti nella saliva del cavo orale, espressi in μg/l, ricercati nei due gruppi di soggetti sono presentati nelle igure 7, 8, 9 rispettivamente per Pb, Ni e Cd. A oggi gli studi più attendibili sui range entro cui i valori dei metalli presenti nella matrice salivare (espressi in μg/l), sono da ritenersi nella norma, appartengono all’Università degli Studi di Brescia. A questi si è fatto riferimento nel presente studio. Pb: la zona alta del graico in igura 7, a partire dal valore di 15 μg/l, si presenta di colore diverso rispetto la parte sottostante questo valore, a indicare il limite massimo entro cui i valori di Pb nella saliva sono da ritenersi “normali” (zona in giallo) compresa tra 0 e 15 μg/l. I valori di Pb oltre i 15 μg/l (zona in arancio) sono da considerarsi fuori range di normalità. Come si nota dal graico, i valori di Pb dei soggetti con protesi (in verde) risultano essere più alti di quelli dei soggetti del gruppo di controllo (in arancio). In particolare tra i soggetti con protesi, 5 superano il valore limite di 15 μg/l mentre altri 5 si mantengono appena sotto questa soglia di pochi μg/l. Tra i soggetti controllo non si rilevano valori particolarmente elevati, e comunque nessuno di essi fuoriesce dal range di normalità. Ni: per quanto riguarda i valori di Ni, essi sono rappresentati nella zona alta del graico in igura 8, il quale, a partire dal valore di 5 μg/l si presenta di colore diverso rispetto alla parte sottostante questo valore, a indicare il limite massimo entro cui i valori di Ni nella matrice salivare sono da ritenersi “nor- 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. mali” (zona in giallo) compresa tra 0 e 5 μg/l. I valori di Ni oltre i 5 μg/l (zona in arancio) sono da considerarsi fuori range di normalità. Come si nota dal graico, i valori di Ni dei soggetti con apparecchi ortodontici rimovibili (in verde), risultano essere più alti di quelli dei soggetti controllo (in arancio). In particolare tra i soggetti con apparecchi ortodontici, 4 superano il valore limite di 5 μg/l, mentre altri 6 si mantengono appena sotto questa soglia di pochi μg. Tra i soggetti controllo non si rilevano valori particolarmente elevati, e comunque nessuno oltrepassa il valore limite di 5 μg/l. Cd: per quanto riguarda i valori di Cd, essi sono presentati nel graico in igura 9. Come per gli altri due metalli testati, anche qui la zona alta del graico, a partire dal valore di 3 μg/l si presenta di colore diverso rispetto la parte sottostante questo valore, a indicare il limite massimo entro cui i valori di Cd nella matrice salivare sono da ritenersi normali (zona in giallo) compresa tra 0 e 3 μg/l. I valori di Cd oltre i 3 μg/l (zona in arancio) sono da considerarsi fuori range di normalità. Come si nota dal graico, i valori di Cd dei soggetti con apparecchi ortodontici (in rosso), risultano essere più alti di quelli dei soggetti controllo. In particolare tra i soggetti con apparecchi ortodontici 4 superano il valore limite di 3 μg/l mentre altri 6 si mantengono appena sotto questa soglia di pochi μg. Tra i soggetti controllo non si rilevano valori particolarmente elevati, tutti abbondantemente entro i limiti di normalità. Un aspetto importante si evince dall’analisi dei dati riguardanti la distribuzione di Pb, Ni e Cd nei soggetti con apparecchi ortodontici. Prendendo in considerazione il dato che si riferisce ai valori medi di Pb, Ni e Cd, in relazione alla presenza delle apparecchiature ortodontiche rimovibili, i pazienti sono stati suddivisi in: a) soggetti con un solo apparecchio ortodontico, cioè su una sola arcata (superiore o inferiore); e b) soggetti con apparecchio ortodontico rimovibile su entrambe le arcate. Il graico in igura 10 mostra come i soggetti con apparecchio ortodontico su due arcate, abbiano i valori Hasan MY, Kosanovic M, Fahim MA et Al.: “Trace metal proiles in urban and rural regions of the United Arab Emirates”. Vet. Hum. Toxicol. 46: 119121, 2004. Gdula-Argasinska J, Appleton J, Sawicka_Kapusta K, et Al.: “Further investigation on the heavy metal content on the bank vole as an exposure indicator of environmental pollution in Poland”. Environ. Pollut. 131: 71-79, 2004. Alexopoulos EC, Cominos X, Trougakos IP, Lourda M, Gonos ES, Makropoulos V: “Biological monitoring of hexavalent chromium and serum levels of the senescence biomarker apolipoprotein j/clusterin in welders”. Bioinorg Chem Appl. 2008. Stridsklev IC, Shaller KH, Langard S: “Monitoring of chromium and nickel in biological luids of grinders grinding stainless steel”. Int Arch Occup Environ Health. 80(5):450-4, 2007. Magee SR, King E, Shih G, Ratnapradipa D, Quiliam D, Morton J: “ Biomonitoring in Rhode Island. Med Health R I.91(3):88-90, 2008. Garhammer P, Hiller KA, Reitinger T, Schmalz. „Metal content of saliva of patients with and without metal restoration”. Clinic Oral Investig. 8 (04): 238-42, 2004. Baucic M, Celebic A, Stipetic J, Mehulic K, Bozic D. “In vitro release of metal ions from a gold-platinum alloy in saliva-simulated conditions”. Coll Antropol. 2003;27 Suppl 2:91-8. Stoleski S, Karadzinska-Bislimovska, Stikova E, Risteska-Kuc S, Mijakoski D, Minov J.: “Adverse effects in workers exposed to inorganic lead. Arh Hig Rada Toksikol. 2008 Mar;59(1):19-29. Cheung Chung SW, Kwong KP, Yau JCW, Wong WWK “ Dietary exposure to antimony, lead and mercury of secondary school students in Hong Kong”. Food Addit Contam. 25(7):831-40, 2008. Lidèn C, Skare L, Nise G, Vahter M: “Deposition of nickel, chromium, and cobalt on the skin in some occupations - assessment by acid wipe sampling” Contact Dermatitis. 2008 Jun;58(6):347-54. Garhammer P, Schmalz G, Hiller KA et Al.: ”Patients with local adverse effects from dental cast alloys: frequency, complaints, symptoms allergy”. Clin. Oral Invest. 5: 240-249, 2001. Schmalz G, Garhammer P: “Biologic interactions of dental cast alloys with medi più elevati, superando, seppur di poco, i soggetti con apparecchio ortodontico su una arcata. Dai dati e dai risultati raccolti attraverso la presente ricerca, è indubbia la maggiore presenza di Pb, Ni e Cd espressi in μg/l nella matrice salivare dei soggetti appartenenti al gruppo dei portatori di apparecchio ortodontico rimovibile rispetto al gruppo di controllo. Nonostante ciò la vastità delle variabili che interagiscono con questi dati, comprendendo tutte le fonti ambientali di tracce metalliche, gli oggetti di uso comune, particolari abitudini di vita, ecc., suggerisce l’auspicabilità di eseguire ulteriori ricerche dettagliate che prendano in esame in maniera speciica e particolare ognuno dei fattori che possono inluenzare il livello e i valori di questi metalli nel cavo orale e in tutto l’organismo. Come si evince anche dalla letteratura20-23, la conferma diagnostica si avrà solamente dopo approfondimenti diagnostici riguardanti possibile cause di rilascio di ioni metallici a livello del cavo orale. Conclusioni Dallo studio condotto su pazienti portatori di apparecchio ortodontico rimovibile, posti a confronto con soggetti senza apparecchio ortodontico e/o altri metalli nel cavo orale, si evince che nel gruppo di soggetti con apparecchi ortodontici sono maggiormente presenti nella saliva ioni metallici compatibili con quelli contenuti nei materiali costituenti gli apparecchi ortodontici stessi, e comunque tali metalli si mantengono entro un range di normalità. Inoltre, anche se nei soggetti con apparecchi ortodontici sono maggiormente rappresentati i disturbi indagati dalla ricerca rispetto ai soggetti del gruppo di controllo, è pur vero che, prima di imputare un’eziologia elettrogalvanica o comunque stabilire una qualche correlazione tra il rilascio di ioni metallici e le patologie e i sintomi riscontrati nel paziente, è necessario, e dovrebbe far parte del corretto iter diagnostico perseguito da ogni medico e/o odontoiatra, escludere ogni altra causa eziopatogenetica. bibliograia 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. oral tissues”. Dent. Mater. 18: 396-406, 2002. Garhammer P, Schmalz G, Hiller KA, Reitinger T: “Metal content of biopsies adjacent to dental cast alloys“. Clin. Oral invest. 7(2): 92-97, 2003. Vamnes JS, Lygre GB, Gronningsaeter AG, Gjerdet NR: “Four years of clinical experience with an adverse reaction unit for dental biomaterials”. Community Dent. Oral Epidemiol. 32(2): 150-157, 2004 Scott A, Egner W, Gawkrodger DJ, Hatton PV, Sherriff M, van Noort R, Yeoman C, Grummitt J. The national survey of adverse reactions to dental materials in the UK: a preliminary study by the UK Adverse Reactions Reporting Project. Br Dent J. 196(8):471-7, 2004. Kedici SP, Aksüt AA, Kílíçarslan MA, Bayramolu G, Gökdemir K: “Corrosion behaviour of dental metals and alloys in different media”. J. Oral Rehab.25(10):800-8, 1998. Bayramoglu G, Alemdaroglu T, Kedici S, Aksüt AA.: “The effect of pH on the corrosion of dental metal alloys”. J. Oral Rehab.27(7):563-575, 2000 Kiremitci A, Bolay S: “A 3-year clinical evaluation of a gallium restorative alloy”. J Oral Rehabil. 30(6):664-7, 2003. Neo J, Chew Cl, Osborne JW, Mahler DB: “Clinical evaluation and microstructural analysis of a direct placement gallium restorative alloy”. J. Dent. 28(2):123-129, 2000. Procházková J, Podzimek S, Tomka M, Kucerová H, Mihaljevic M, Hána K, Miksovský M, Sterzl I, Vinsová J: “Metal alloys in the oral cavity as a cause of oral discomfort in sensitive patients”.Neuro Endocrinol Lett Suppl.1, 53-58, 2007. Yontchev EA: “Studies of individuals with orofacial discomfort complaints. An investigation of a group of patients who related their sufferings to effects of dental materials and constructions”. Swed. Dent. J. Suppl. 38, 1-45, 1986. Lucchetti MC, Fratto G, Valeriani F, De Vittori E, Giampaoli S, Papetti P, Romano Spica V, Manzon L.: “Cobalt-chromium alloys in dentistry: An evaluation of metal ion release”. J. Prosthet Dent. 114(4):602-8, 2015 Oct. Omür-Özbek P1, Dietrich AM, Duncan SE, Lee Y.: “ Role of lipid oxidation, chelating agents, and antioxidants in metallic lavor development in the oral cavity”. J. Agric Food Chem. 7:60(9):2274-80. 2012 Mar. 12 Teknoscienza Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Linfoadenopatia ascessualizzata di origine odontogena: case report P. Tavormina, F. Peradotto Il processo iniammatorio/infettivo odontogeno, evento comune nella popolazione generale, può occasionalmente rappresentare l’origine di infezioni cervico fasciali di medio-grave entità soprattutto in ambito pediatrico. Nonostante i progressi della scienza medica, ciò continua a rappresentare una minaccia spesso sottostimata. Di seguito, il caso di una piccola paziente sottoposta a drenaggio chirurgico di conglomerato linfonodale sottomandi- bolare ascessualizzato di origine odontogena. Si tratta di una bimba affetta da sindome di Charge (Coloboma - Heart defects - Atresia of the Choanae - Retardation of growth and developmental delay - Genital anomalies - Ear anoma- Figg. 1a-1d - Tc massiccio facciale. lies) deinita per riscontro di estesa mutazione a livello del gene CDH7. Nata a termine, con diagnosi prenatale di agenesia del corpo calloso, presenta alla nascita ipotonia e atresia coanale destra, che viene corretta chirurgicamente in epoca neonatale, oltre a ipotiroidismo congenito. Nel tempo sviluppa quadriplegia e scoliosi. All’età di 15 anni, in condizioni di scarso accrescimento (peso circa 9 kg), accede presso la nostra struttura per tumefazione sottomandibolare con cute sovrastante iperemica, accompagnata da ipertermia e disfagia. Tale lesione risultava resistente alla terapia medica effettuata con claritromicina. L’ecograia della regione ha indicato conglomerato linfonodale con aree di iniziale colliquazione. In seguito a ricovero, inzia terapia empirica con ceftriaxone, metronidazolo e nistatina, e viene sottoposta ad approfondimento diagnostico. In particolare: – lo studio sierologico è risultato negativo per infezione speciica da Toxoplasma, Bartonella ed EBV; – l’RX torace evidenzia disordine del disegno polmonare in sede ilo-parailare. Viene quindi sottoposta a TC massiccio facciale con mezzo di contrasto che evidenzia la presenza di “formazione espansiva perimandibolare destra con impianto angolare (4 cm x 6 cm), caratterizzata da densità sovraluida e spiccato enhancement periferico con caratteristiche di parete, con iniziale compromissione della supericie mandibolare in continuità”. Tale reperto risulta compatibile con formazione di natura ascessuale di possibile origine odontogena. La lesione è stata quindi drenata chirurgicamente senza complicanze post operatorie. Alla luce del particolare caso clinico è stata richiesta consulenza odontoiatrica, in seguito alla quale la piccola paziente è stata sottoposta a estrazione degli elementi 85 e 46, compromessi da carie profonda con rammollimento della corona, e a curettage degli alveoli. La terapia antibiotica è stata adeguata sulla base dell’antibiogramma e la piccola sottoposta a medicazioni locali del letto chirurgico per i 15 giorni successivi con totale restitutio ad integrum. Durante il ricovero è stata sottoposta inoltre ad approfondimenti riguardanti le condizioni cliniche generali con inale dimissione in buone condizioni, compatibilmente con la situazione clinica di base. Con questo caso clinico sottolineiamo come l’origine odontogena sia sempre da considerare soprattutto in ambito pediatrico e in presenza di comorbilità. Teknoscienza 13 Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Nuova nanotecnologia per migliorare il ripristino osseo in pazienti dentali ripristino dell’osso di sostegno del dente o in un consolidamento di quelli che altrimenti cadrebbero». Intitolato “Cell-free 3D scaffold with two-stage delivery of miRNA26a to regenerate critical-sized bone defects”, il documento è stato pubblicato online, il 14 gennaio, sulla rivista Nature Communications. Dental Tribune International Foratura del sito implantare in assoluta sicurezza. Punte soniche SonoImplant. Le moderne tecniche implantologiche esigono maggior precisione Le 8 punte SonoImplant, ideate dal Dr. Ivo Agabiti di Pesaro, quando occorre stabilire un’inclinazione dell’asse implantare consentono di elevare lo standard implantologico, garantiscono congrua al posizionamento finale degli impianti. un continuo controllo durante la foratura e permettono Nello stesso tempo risulta sempre più importante rispettare all’operatore di correggere in corso d’opera l’inclinazione del foro. determinate strutture nobili, come per es. i nervi e i vasi, quando Per saperne di più contattare la rete vendita Komet. queste si trovano in prossimità del foro implantare stesso. © 07/2014 · 413180V0 Ann Arbor (Michingan), USA – Una nuova tecnologia sviluppata all’Università del Michigan potrebbe esser d’aiuto per migliorare la cura dei pazienti affetti da perdita di tessuto osseo. È stato elaborato un polimero che trasporta una molecola speciica per ferite ossee e che “dice” alle cellule esistenti nella lesione di riparare i danni. La nanotecnologia potrebbe quindi migliorare la cura implantare o favorire il recupero di pazienti affetti da malattie parodontali. MicroRNA, una piccola molecola di RNA “non codiicante” che si trova nelle piante, in animali e in alcuni virus, dà risultati promettenti nella ricerca clinica quale agente terapeutico in varie malattie, come cancro e malattie iniammatorie. Secondo i ricercatori potrebbe anche migliorare la rigenerazione ossea. «Il microRNA istruisce le cellule attivando meccanismi di guarigione e osso-costruzione», spiega Peter Ma, professore di Odontoiatria e coordinatore del progetto. «È generalmente molto dificile per i microRNA aprire una breccia nella parete cellulare», dice. Tuttavia, il polimero-sfera sviluppato dal docente e dai suoi colleghi consente alla molecola di RNA di entrare facilmente nella cellula, favorendo il ripristino osseo. Il vantaggio della nuova tecnologia è che usa cellule esistenti per riparare le ferite e quindi riduce la necessità di introdurne estranee, operazione dificile da attuare che può provocare il rigetto delle cellule estranee o lo sviluppo di tumori. La riparazione ossea è particolarmente dificile in pazienti con problemi di guarigione. Di perdita ossea e problemi funzionali associati, nel mondo, ne soffrono a milioni. Ma con le attuali tecnologie è ancora dificile far crescere e rigenerare tessuto osseo di alta qualità per applicazioni speciiche. «La nuova tecnologia da noi sviluppata apre le porte a nuove terapie: utilizza DNA e RNA nella medicina rigenerativa arrivando a trattare altre complicate malattie umane», dice Ma. In odontoiatria e chirurgia maxillo-facciale sono previste varie, possibili, applicazioni, perché «potrebbe giovare ai pazienti con osteoporosi, così come a quelli sottoposti a chirurgia o a interventi di rispristino». «L’utilizzo di impianti per il ripristino delle funzioni dentali è spesso arduo nei pazienti con bassa qualità ossea. Questa tecnologia, invece, può rigenerare l’osso in pazienti con scarsa possibilità di guarigione, consentendo il loro inserimento», ha dichiarato Ma a Dental Tribune Online. Anche i pazienti con parodontite potrebbero beneiciare della scoperta: «Spesso la malattia parodontale si risolve in una perdita dei denti, causata dalla diminuzione dell’osso di sostegno del dente. La nostra tecnologia – dice – può sfociare in un L’uso di impianti dentali in pazienti con bassa qualità ossea è spesso arduo. Una nuova nanotecnologia potrebbe ora aiutare i dentisti nel trattamento di tali pazienti (Fotograia: ©Lighthunter/Shutterstock). www.komet.it 14 Odontoiatria in Ordine Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 a cura del dott. Giancarlo Barbon Commissione Albo Odontoiatri OMCeO Monza e Brianza In questo numero di Dental Tribune vede la luce una nuova rubrica che si occuperà periodicamente di tutte quelle tematiche attinenti agli aspetti etico-deontologici della professione odontoiatrica. Non a caso è stata battezzata Odontoiatria in Ordine. Sono proprio gli ordini professionali, e in questo caso le commissioni odontoiatriche all’interno dell’OMCeO di appartenenza che, in base al comportamento degli odontoiatri iscritti, la cui condotta professionale e di vita deve ispirarsi ai dettami del codice deontologico ottemperando al loro compito istituzionale, vigilano afinché, in qualsiasi momento professionale e personale di ogni dentista, venga anteposta a ogni altra logica o inalità quella della tutela della salute del cittadino/paziente. La rubrica sarà impostata ogni volta sugli argomenti di maggiore importanza, o più pressanti, e sarà sviluppata in prevalenza nella forma dell’intervista. Come non iniziare quindi con un colloquio con il presidente della Commissione nazionale odontoiatri, il dott. Giuseppe Renzo. Profilo istituzionale in FNOMCeO e Commissione nazionale odontoiatri del dott. Giuseppe Renzo Tutti coloro che esercitano l’odontoiatria almeno una volta avranno sentito parlare di Giuseppe “Pippo” Renzo (così come sono soliti chiamarlo tutti gli amici e colleghi). Renzo si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Messina e si iscrive all’ordine sia come medico sia come odontoiatra. La sua fama è strettamente legata al suo incarico istituzionale all’interno della componente odontoiatrica della FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) e della stessa Federazione, all’interno della quale occupa, si può dire da sempre, importanti ruoli istituzionali e fra tutti quello di presidente, da oltre vent’anni, della Commissione nazionale albo odontoiatri. Per l’esperienza maturata nel tempo arriva a ricoprire altri importanti ruoli quali l’essere presente nel Consiglio nazionale FNOMCeO che lo inserisce nella delegazione per i rapporti con l’estero. A oggi riveste un ruolo presso il Ministero della Salute per tutto ciò che attiene le problematiche dell’odontoiatria. Attualmente è presente nel tavolo tecnico ministeriale istituito per regolamentare il regime autorizzativo per l’apertura degli studi odontoiatrici; riveste inoltre un incarico presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il preciso obiettivo di normare la programmazione degli accessi ai corsi di laurea in odontoiatria e ino al 2012 ha ricoperto un ruolo di spicco nella Commissione nazionale per il tema dell’ECM. Attualmente fa parte del consiglio di amministrazione dell’ENPAM ed è inserito inoltre nel relativo comitato esecutivo. Professore a contratto presso l’Università Vita e Salute – San Raffaele, dove tiene corsi nel CLOPD in materia di etica e deontologia. Malgrado i numerosi impegni che occupano gran parte del suo tempo, Renzo non dimentica l’attività clinica, che esercita come libero professionista nello studio di Messina. CAO nazionale e il futuro della professione odontoiatrica Nel momento in cui nasce una nuova iniziativa editoriale, il presidente CAO dell’OMCeO di Monza e della Brianza Giancarlo Barbon mi chiede un contributo in merito alle problematiche e ai temi oggi all’attenzione delle Commissioni albo odontoiatriche provinciali e della commissione albo odontoiatri nazionale. È un tema estremamente complesso che richiederebbe molto spazio, ma spero di poter dare ugualmente un indirizzo ad alcune delle tante questioni che riguardano il futuro della professione odontoiatrica. Mi piace ricordare, innanzitutto, che la Commissione albo odontoiatri nazionale, istituita con la legge 24/07/1985 n. 409, ha il compito di dare linee di indirizzo e coordinamento alle commissioni provinciali allo scopo di realizzare una necessaria uniformità di comportamenti. Il compito, quindi, di tutti i rappresentanti ordinistici dell’odontoiatria, e non solo di quelli nazionali, è quello di dare risposte ai problemi della professione, da un lato nell’interesse del principio costituzionale della tutela della salute dei cittadi- ni, e dall’altra nell’ambito della difesa del decoro e della dignità della professione. Sono convinto che si tratti di due versanti strettamente connessi e che non devono mai andare in conlitto. Ecco perché, ad esempio, l’attuale crisi dell’assistenza odontoiatrica, dovuta anche al pesante momento economico che sta attraversando il Paese, deve trovare risposte che garantiscano, per quanto possibile, l’accesso alle cure odontoiatriche e in particolare ai soggetti più deboli da un punto di vista sociale e da un punto di vista economico. Credo che non esista un esempio più calzante per dimostrare che la dignità di una professione si può valutare proprio per le risposte che può dare di fronte a un prova così grave e preoccupante come quella appena evidenziata. Certamente non potrà essere l’ordine a surrogare il Sistema sanitario nazionale, se lo stesso non è in grado di garantire i LEA (livelli essenziali di assistenza) in odontoiatria non potendo farsi carico dei costi, purtroppo incomprimibili, dell’assistenza odontoiatrica. È nostro compito, però, cercare di proporre soluzioni che magari anche attraverso l’impegno volontaristico e di solidarietà sociale, sappiano dimostrare la maturità di una professione che sa farsi carico anche di problemi che vanno oltre il suo ruolo. A questo riguardo sono orgoglioso di affermare che il nostro progetto “Un nuovo modello di assistenza odontoiatrica” – già presentato alle massime autorità dello Stato, fra cui la Presidenza della Repubblica – è in via di realizzazione grazie alla condivisione, oltre che a una concreta attuazione da parte degli stessi ordini provinciali e da molteplici associazioni. Per merito dell’esperienza maturata con il progetto di prevenzione del cancro orale, si è dato avvio anche a una seconda fase nella prevenzione delle patologie iatrogene come quelle provocate dalla osteonecrosi da farmaci. Il ine è quindi quello di elaborare forme di intervento che afianchino e integrino il SSN attivando una valida modalità di assistenza territoriale, nelle sue diverse articolazioni. In prima istanza stimolare e incentivare la prevenzione, anche perché è utile ricordare che la prevenzione in campo odontoiatrico può ridurre del 50% le patologie, abbattendo notevolmente i costi per l’assistenza odontoiatrica e quelli indotti da perdite di ore di lavoro da parte dei pazienti costretti ad assentarsi dalla propria attività lavorativa. Nel campo della prevenzione, vorrei ricordare, con senso di gratitudine, tutte quelle iniziative di volontariato che continuano a essere intraprese, rivolte alle scuole, ai portatori di handicap e alle fasce più disagiate della popolazione. Occorrerebbe trovare strade per armonizzare il sistema pubblico con il sistema libero-professionale, ripensando all’assistenza indiretta e prevedendo, per esempio, prestazioni erogate dai libero professionisti in parte sostenute dal Servizio sanitario nazionale e in parte pagate dai cittadini. Si potrebbero anche individuare prestazioni essenziali interamente a carico del Servizio sanitario nazionale, prestazioni aggiuntive sostenute per una quota dal SSN e per un’altra dai cittadini e prestazioni superiori interamente pagate dal paziente. Questo signiicherebbe un importante servizio per la popolazione e anche un sostegno alla professione che subisce la crisi. Nel futuro immediato è necessario quindi fare opera di “moral suasion” nei confronti delle altre istituzioni del mondo della politica, perché tutto il settore della salute e in particolare di quello dell’odontoiatria possano trovare nuovi inanziamenti e nuove risorse in quanto la salute dei cittadini non può essere garantita solo attraverso meccanismi di mercato e aziendali che iniscono con il colpire le classi più deboli che non hanno possibilità di accedere al “privato”. Tutela della salute, dignità della professione, responsabilizzazione del mondo politico: ecco tre inalità che costituiscono il modo migliore di leggere il nostro impegno nel presente e nel futuro. Giuseppe Renzo, Presidente nazionale CAO Gestione dello Studio 15 Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 L’assistente alla poltrona non può sostituirsi al dentista, anche se su invito del paziente La responsabilità del medico nello svolgimento della professione, argomento delicato, è all’ordine del giorno, in considerazione del proliferare di cause sia civili sia penali. La responsabilità dell’odontoiatra, anche se rientra in quella medica, ha comunque peculiarità che in un certo qual modo ne distingue e delinea in particolare la igura. Bisogna ricercarne la spiegazione nel fatto che nello studio del dentista sono presenti igure diverse per iter e formazione, quali igienisti dentali, assistenti, odontotecnici. Di conseguenza, oltre la normale responsabilità del medico nello svolgimento del proprio lavoro, l’odontoiatra va incontro a un tipo di responsabilità che non riguarda esclusivamente un suo speciico, eventuale errore. Se il medico incorre infatti in varie responsabilità, penali, civili e disciplinari, conseguenti all’inosservanza di leggi e/o regolamenti, il titolare di uno studio odontoiatrico risponde anche in relazione alla condotta illecita dei propri collaboratori. Nella fattispecie qui presa in considerazione, la Suprema Corte era stata adita dal titolare di uno studio odontoiatrico per una san- zione disciplinare inflittagli dal Consiglio dell’Ordine, ossia tre mesi di sospensione dell’esercizio della professione «per avere, in qualità di responsabile sanitario, omesso di vigilare sull’attività odontoiatrica svolta presso lo studio, permettendo che persone non in possesso dei necessari requisiti esercitassero abusivamente tale professione». Durante un’ispezione presso lo studio, l’assistente alla poltrona era stata infatti colta nell’atto di effettuare prestazioni odontoiatriche: in concreto, la ricementazione di un ponte inferiore staccatosi e la rimozione di un punto di sutura a un dente estratto alcuni giorni prima al paziente, che a seguito di un incidente occorsogli, si era recato allo studio per un consiglio. Il titolare dello studio si è difeso dichiarando che si trattava di un singolo episodio e che l’assistente di poltrona aveva eseguito tale intervento in sua assenza probabilmente perché pressata dal paziente. Secondo lui non vi era stato quindi, né dolo né colpa grave da parte sua, visto che l’assistente aveva esorbitato senza autorizzazione dalle proprie mansioni. A questo punto vediamo tut- tavia se la «responsabilità oggettiva per fatto altrui» può essere considerata come «responsabilità per omissione di cautela» (ovvero, «culpa in vigilando»). Nel primo caso il titolare dello studio dovrebbe rispondere per una condotta illecita che non dipende direttamente da lui e quindi non avrebbe rilievo il dolo o la colpa. Si potrebbe però ipotizzare una sua responsabilità secondo l’art. 2049 CC per la cosiddetta «culpa in vigilando» La Suprema Corte afferma infatti che la condotta del titolare dello studio è giustamente sanzionabile avendo omesso di esercitare le debite cautele, né potevano certo essere giustiicate l’occasionalità del fatto illecito e le pressioni esercitate dal paziente. Si parla di omissione, in quanto è suo onere porre in essere tutti gli accorgimenti idonei per evitare che personale non qualiicato metta in atto condotte che possano sfociare nell’abusivismo, come in realtà si era veriicato. Nessuna giustiicazione di quelle avanzate dal medico poteva essere accolta in quanto il paziente deve essere sempre e totalmente tutelato sia dal medico in genere sia dal dentista titolare dello studio. Simona Valizzone, Avvocato in Torino Fondata a Prato PIU, l’Associazione delle partite IVA A ine agosto 2015, Gaetano Balsamo, imprenditore di Prato, con azienda e situazione personale assolutamente in ottima salute, pubblicava su Facebook, di notte, in macchina, tornando da una giornata di lavoro in Veneto, un video in cui, a ruota libera, denunciava il degrado della nostra società e la sua grande preoccupazione per il futuro: è forse questo il Paese che vogliamo continuare a vivere e lasciare ai nostri igli e nipoti? Tutti percepiscono il vuoto che esiste intorno a noi e nel mondo del lavoro autonomo: ideali, valori, comunità e senso di appartenenza sono sempre più carenti. In questi casi, unione e condivisione dell’intento di voler costruire un bene comune sono fondamentali. Nel video, Gaetano lanciava l’idea di un “sogno” da realizzare con l’unione delle partite IVA per “cambiare le regole del gioco”. Uomini e donne integri con capacità di indignarsi, di pretendere spiegazioni in ogni momento dell’esistenza: questo è un “cambiamento”, questo fa veramente paura. Le partite IVA sono più di 5 milioni, quindi vale lo slogan “Uniti cambiamo tutto”: imprese e professioni, posti di lavoro made in Italy, cervelli in fuga, isco, tasse, pensioni, banche. Quel video ha emozionato e ha risvegliato qualcosa in tanti, e i contatti con la nuova realtà hanno co- Lavoro in sanità Occhi puntati sul progetto di riforma per i lavoratori autonomi minciato ad aumentare. A settembre e ottobre 2015, vi sono stati due incontri conoscitivi a Firenze con più di 200 partecipanti. A novembre, è nata a Prato l’Associazione PIU – Partite IVA Unite –, che nasce dalla forte esigenza di unione delle partite IVA, per dare potere a tutte quelle attività che, sino ad oggi, non sono state rappresentate da nessuno. Siamo l’economia reale del nostro amato Paese, che sta pagando un prezzo altissimo: attualmente siamo 40 soci fondatori, presenti in tutta Italia, che hanno versato € 1.000 a testa. A ine gennaio 2016 c’è stato un primo grande incontro, due giorni di full immersion presso la tenuta di S. Vito di Montelupo Fiorentino. Scambi di opinioni e discussione su programmi e strategie. Ognuno di noi si sta impegnando per cercare imprenditori, professionisti, commercianti, artigiani e lavoratori autonomi che vogliano superare le paure, unirsi a noi per agire. Cambiamo l’Italia e salviamo le famiglie, questo lo slogan. Io sono PIU… e tu? Da soli non abbiamo potere, ma insieme possiamo realmente fare la differenza. La sanità privata italiana dovrà affrontare una sida molto complessa quando – presumibilmente entro il prossimo autunno – sarà approvato il disegno di legge di riforma del lavoro autonomo, attualmente in discussione alla Commissione Lavoro del Senato, i cui effetti saranno ampliicati dal progressivo ampliamento dell’erogazione delle prestazioni private dovuto a un lento ritrarsi della sanità pubblica. È quanto emerso il 19 marzo, a Bologna, durante il XIV anniversario dell’assassinio di Marco Biagi, nel corso del Convegno dal titolo “Jobs act e sanità: quali opportunità nella gestione dei rapporti di lavoro dipendente e nei contratti di collaborazione”, promosso da Stefanelli & Stefanelli studio legale, i cui lavori sono stati aperti da Filippo Taddei, responsabile Economia e William Manuzzi, Ortodontista, Responsabile per il Piemonte per PIU lavoro del Partito democratico. «Il progetto di riforma del lavoro autonomo e della sua tutela presentato dal Governo si pone in completa continuità con la riforma del lavoro dipendente conclusasi nel 2015» ha ricordato Taddei. «Il tratto comune è favorire, sostenere e spingere il lavoro investendo sulle competenze e professionalità dei lavoratori italiani. Il capitale umano che ciascuno di noi possiede è la più forte garanzia per il futuro del lavoratore come singolo e come intera collettività» ha concluso. Tra le novità più signiicative del disegno di legge contenente «misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione lessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato a tempo indeterminato» vi sono le clausole inderogabili sui tempi di pagamento (non oltre i 60 giorni) e i beneici iscali sulle spese di formazione (deducibili ino a 10.000 € per il 100%). «Gli effetti del jobs act sui lavoratori autonomi coinvolgono, per quanto riguarda la sanità, circa i 2000 professionisti appartenenti alle professioni sanitarie non inquadrate in un albo (tra cui fisioterapisti, igienisti dentali, tecnici ortopedici) la cui attività in presenza del requisito dell’eterodirezione è considerata come dipendente. Non vi è dubbio poi che la grossa rivoluzione arriverà con l’approvazione del decreto sul lavoro autonomo, che coinvolgerà tutti i medici e gli odontoiatri che oggi operano all’interno delle strutture» ha sottolineato l’avvocato Silvia Stefanelli. www.b-4.it BFOR O N A L I M ana r o i a M rlo Prof. Ca o Conserva ric Prof. En po Fontana lip nzi Dott. Fi e L a n i l ro D.sa Ca io Romeo gen Prof. Eu A I C S E BR oni Long e r o t a lv Dott. Sa chele Jacotti i Dott. M A V O D PA Zupi o d l A t t Do acchi t S o i d au Dott. Cl e Farronato avid Dott. D esco Mangano anc Jones a t Dott. Fr t o M son Dott. Ja ROMA imeni l o P a l l ntone A a s s . f uongo L Pro e p p use Prof. Gi lo Mangano r enti r a P . Prof. Ca t t an - Do illi i r o l e Dott. D Roberto Pist Dott. RE ELLITA T A S E SSION ON CONNE A BRESCIA C ADOVA P D OMA R O N MILA ONI italia.it I Z I R C PER IS @megagen frigerio IONI Z A M R .it FO PER IN egagenitalia www.m PASSION & ESTHETIC IN IMPLANT DENTISTRY S A B AT O Tre sedi separate Milano-Padova-Roma per il Simposio più tecnologico e innovativo del settore odontoiatrico. 14.05 2016 Un unico programma, con lo stesso timing e un intervento in live surgery trasmesso in diretta da Brescia, tramite connessione satellitare, con immagini 3D. Un evento straordinario per qualità scientiica e per grado innovativo di comunicazione. Tutti i partecipanti potranno porgere domande alla sede di Brescia attraverso una chat internet presente in ogni sede. SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: L’ARTEVENTO - VIA MAC MAHON, 50 - 20155 MILANO T+39.02.49753709 - F+39.02.39290557 - [email protected] HYGIENE TRIBUNE The World’s Dental Hygiene Newspaper • Italian Edition Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 - anno XII n. 4 Aprile 2016 - anno IX n. 1 “Personalizzato e condiviso”: questo dev’essere un eficace tailoring domiciliare Studenti organizzatori nel primo Congresso UniversitAIDI di Rimini Un nuovo metodo per la gestione domiciliare del biofilm orale prevede un protocollo personalizzato, e condiviso, selezionando gli strumenti più adatti per la detersione di ogni superficie dentale. È nato il primo Congresso UniversitAIDI svoltosi a Rimini, il 3 marzo, con il supporto dell’Associazione Igienisti Dentali Italiani e l’iniziativa degli stessi studenti. pagina 22 www.dental-tribune.com CO R S I | D I S C U S S I O N I | B LO G | G U I DA Unisciti alla comunità pagina 23 Procedura per il controllo dell’AP/EP (Air Polishing Ergonomics Procedure) Iscriviti gratuitamente www.dtstudyclub.it Tecnica, sicurezza e comfort del paziente C. Sanavia Introduzione La tecnica dell’air polishing (AP) è sempre più utilizzata in odontoiatria e nell’ambito dei trattamenti igienici orali. Nata per eliminare le forti pigmentazioni dalle superici dentali, oggi grazie a differenti polveri e dispositivi, gli impieghi di tale procedu- ra rientrano sempre più nella routine dell’igienista dentale e sempre più vengono proposti nuovi protocolli che ne prevedono l’impiego sia nei pazienti adulti, per i trattamenti sopra e sottogengivali, sia per il deplaquing nei bambini. Il bicarbonato di sodio è stato il pri- mo ad essere impiegato nella tecnica dell’air polishing ed è un materiale molto biocompatibile, ma la grandezza (circa 250 micron) e la natura spigolosa delle sue particelle lo rendono molto abrasivo sui tessuti dentali, sui materiali da restauro e lesivo sui tessuti molli. Per renderlo meno aggressivo, la ricerca tecnologica è riuscita a modiicarne le caratteristiche in termini di granulometria, ma al contempo si è anche volta a trovare polveri diverse e sempre meno aggressive sui tessuti orali e sulle superici dei biomateriali. La grandezza, la forma e la concentrazione delle T EP E Tifiamo la Nazionale con gli spazzolini TePe Select™ Euro 2016 La nostra nazionale si sta preparando ai campionati europei di calcio che si terranno in Francia dal 10 giugno al 10 luglio 2016, e TePe è già pronta a tifarla con dei fantastici spazzolini creati in esclusiva per l’occasione. Si tratta degli spazzolini Select, di ottima qualità, con una testina affusolata e un’impugnatura ergonomica adatti a soddisfare ogni esigenza. Gli spazzolini TePe Select Euro 2016 sono disponibili in due versioni: • select con setole medie, indicato per adolescenti e adulti; • select compact con setole soft, indicato per bambini e per gli adulti che preferiscono una testina più piccola. Gli spazzolini si presentano bianchi e blu, proprio come le due maglie della nazionale, il pallone tricolore richiama la nostra bandiera, mentre la scritta “forza azzurri”, in oro, richiama per scaramanzia il colore della coppa. Con i TePe Select Euro 2016 anche il momento dedicato all’igiene orale sarà più divertente e, senza tirar fuori un ilo di voce, sarà possibile tifare gli azzurri anche nei piccoli momenti di quotidianità. Per maggiori informazioni o per consultare la nostra offerta contattare: TePe Prodotti per Igiene Orale Srl, E-mail: [email protected], Tel.: 02.93291475. È possibile ricevere le novità TePe in tempo reale iscrivendosi alla nostra newsletter. Il modulo per l’iscrizione è presente sul nostro sito web: www.tepe.com oppure seguendoci su Facebook alla pagina “TePe Prodotti per Igiene Orale”. TePe Prodotti per Igiene Orale S.r.l. Largo Roma 4/6 - 20010 Pregnana M.se (MI) Tel.: +39 02.93291475 - Fax: +39 02.93594980 - [email protected] - www.tepe.com Scovolini TePe Qualità e semplicità in ogni dettaglio • Prodotti in Svezia, usati in tutto il mondo • Ampia gamma di misure • Manico già montato, ergonomico e realizzato in polipropilene riciclabile • Filo rivestito di plastica TePe Prodotti per Igiene Orale S.r.l Tel. +39 0293291475 • Fax +39 0293594980 • [email protected] www.tepe.com polveri contenute nello spray del sistema air polishing ne condizionano l’eficacia e l’aggressività, ma anche la natura chimica del prodotto può inluire sulle indicazioni all’utilizzo (Tab. 1). > pagina 18 18 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Procedura per il controllo dell’AP/EP (Air Polishing Ergonomics Procedure) Tecnica, sicurezza e comfort del paziente Consuelo Sanavia, prof. a.c. Scienze e Tecniche dentali e Tutor Clinico presso l’Università di Genova < pagina 17 Eficacia del sistema Air Polishing (AP) e Glycine Powder Air Polishing (GPAP) L’uso delle polveri a bassa granulometria, come la glicina che varia tra i 60-25 micron, viene oggi considerato come un nuovo modo per il controllo del bioilm sottogengivale. Durante l’Europerio 2012 di Vienna si è tenuto una Consensus Conference al ine di valutare le attuali evidenze dalla letteratura sulla rilevanza clinica dell’uso subgengivale dell’airpolishing nel trattamento parodontale e di formulare raccomandazioni pratiche per il clinico1. Da questo Consensus, si è evidenziato come la tecnica GPAP (Glycine Powder Air Polishing) sia un trattamento ben accettato dal paziente, in quanto ritenuto meno doloroso rispetto agli ultrasuoni e alle curette, ma non ci sono studi che ne affermino che possa sostituire la strumentazione manuale e meccanica durante il trattamento parodontale non chirurgico, mentre sembra sempre più evidente l’eficacia su tasche di media (3-5 mm) e di elevata profondità (9 mm) nella rimozione del bioilm patogeno, e la riduzione del sanguinamento durante la terapia di supporto parodontale (SPT)2-5. Fatto salvo che il sistema GPAP sembra una buona strategia per eliminare il bioilm sopra e sottogengivale, si attende che la ricerca valuti gli effetti delle diverse polveri che si trovano oggi nel mercato internazionale. Ad oggi ci sono esperimenti su polveri inissime, come l’eritritolo e clorexidina 0,3% (14 micron), l’idrossiapatite biottiva (10 micron) e il vetro bioattivo con alto potere desensibilizzante. Quindi, oltre al potere smacchiante, oggi le polveri commercializzate si propongono come veri e propri trattamenti delle superici dentali6,7. Molti studiosi si sono inoltre preoccupati dell’impatto dell’AP sia sulle superici dentali che sui restauri e sui materiali protesici. La letteratura oggi è abbastanza allineata nel dire che l’effetto abrasivo del ripetuto utilizzo delle polveri sia trasversale, ma l’utilizzo di polveri a bassa granulometria come il carbonato di calcio e la glicina Fig. 3 Solubile Sodio Indicazioni Bicarbonato di sodio 250-40 µ Polvere Dimensioni Forma Angoli acuti e lievemente arrotondati Sì Sì Smalto Forti e medi pigmenti Decontaminante Carbonato di calcio 76-25 µ Sferica Bassa solubilità No Smalto Forti e medi pigmenti Decontaminante Triossido di alluminio ____ Ovale No No Smalto Forti e medi pigmenti Decontaminante Fosfosilicato di calcio e sodio o vetro bioattivo 120-25 µ Sferica A contatto con acqua e saliva forma cristalli di idrossiapatite carbonata Basse quantità Smalto e dentina Remineralizzante, Desensibilizzante Forti e medi pigmenti Decontaminante Glicina 65-25 µ Angoli acuti Sì No Smalto, dentina, perio, restauri Azione antimicrobica Lievi pigmenti Eritritolo e chx 0,3% 14 µ Angoli acuti Sì No Smalto, dentina, perio, restauri Azione antimicrobica Medi e lievi pigmenti Tab. 1 - La tabella indica le caratteristiche e le indicazioni delle polveri rese dalle schede tecniche dei vari prodotti attualmente in commercio (Sanavia, 2016). ne riducono notevolmente l’effetto abrasivo, rendendo la procedura non dannosa sui materiali estetici8,9. Per quanto riguarda l’impiego della GPAP per il trattamento delle superici implantari, l’uso ne viene consigliato sia per la decontaminazione delle superici in titanio durante il mantenimento sia per il trattamento dell’infezione perimplantare10. Anche in età pediatrica, i vantaggi dell’utilizzo della procedura sono stati evidenziati dalla letteratura: uno studio svolto dalla “Sapienza” di Roma evidenzia come la detersione dei solchi presigillatura, se eseguita con AP Fig. 1 rispetto al solo polishing con spazzolino, aumenti la riduzione del bioilm batterico del solco, migliorando l’adesione della resina posta come sigillo11. Sul paziente ortodontico, già nel 1993 i dentisti americani ritenevano il sistema AP eficace per la rimozione della placca batterica dai brackets e sicuro sia per gli elastici che per i materiali da incollaggio12. Gli effetti delle polveri sui sigillanti che vengono aggiunti intorno ai brackets per prevenire la demineralizzazione sono stati valutati in uno studio in vitro, confrontando l’effetto della polvere di bicarbonato e quella di gli- cina. Dopo 5 secondi di lucidatura con il bicarbonato, il sigillante presentava lievi difetti e veniva eliminato completamente dopo 10 secondi; la glicina ha permesso l’utilizzo di tempi più lunghi, ma comunque ha provocato lievi difetti di supericie. Lo studio conclude che la protezione del sigillante posizionato intorno ai brackets può essere compromessa a seconda delle polveri e dei tempi di applicazione13. Uno studio del 2002 di Petersilka e collaboratori evidenziava la dificoltà di valutare la sicurezza in termini di abrasione supericiale del sistema AP a causa delle diversità dei dispositivi Fig. 2 Fig. 4 Fig. 5 utilizzati negli studi scientiici. Gli autori sostenevano che, mancando un’uniformità sulla concentrazione della polvere miscelata dai vari dispositivi in commercio ed essendo poco chiari i requisiti necessari per essere usati con sicurezza, li consideravano poco afidabili nel sottogengiva. Ad oggi questi requisiti non sono stati ancora chiariti14. L’AP è un sistema sicuro per l’operatore e il paziente? L’uso sempre più ripetuto è privo di rischi? La profonda detersione e la conseguente decontaminazione del sistema AP, ne fanno oggi una pratica clinica con evidenti beneici, sempre più studiata dal mondo scientiico e proposta nei nuovi protocolli clinici. Come abbiamo visto nell’esaminare la letteratura scientiica, i vantaggi della tecnica AP sono molteplici, come: eliminazione di macchie resistenti; eliminazione di bioilm sopra e sottogengivale; pulizia delle strutture protesiche; decontaminazione di radici e impianti infetti; detersione dei brackets ortodontici; deplaquing dei solchi presigillatura e per il trattamento dell’ipersensibilità dentinale. Non si può però ignorare che la maggior parte degli studi fatti sull’utilizzo delle polveri sono volti a valutarne l’eficacia e gli effetti sui tessuti orali, > pagina 19 Speciale 19 Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Fig. 6 < pagina 18 ma c’è una grossa carenza di studi sui rischi dell’uso ripetuto dei sistemi AP nei confronti del paziente e dell’operatore. Pur non essendoci recenti studi scientiici disponibili, è però razionale pensare che l’inalazione di polveri da parte dell’operatore sanitario, se non utilizza adeguate protezioni individuali, possano sottoporre le vie respiratorie a reazioni iniammatorie croniche. L’asma bronchiale di cui soffre una buona parte della popolazione mondiale è caratterizzata dall’iniammazione della parete dei bronchi, e le polveri possono scatenare un attacco ostruttivo. Quando si usano i dispositivi per l’air polishing (APD) nei pazienti in età pediatrica, non si deve scordare che il 10-15% dei bambini italiani soffre di asma15-17. Non sono poi da sottovalutare anche i rischi legati agli eisemi sottomucosi: in letteratura sono riportati molti casi di gravi eisemi dovuti all’iniltrazione di aria e acqua provenienti da siringhe aria-acqua, turbine e dispositivi per l’air polishing18-20. Contaminazione ambientale da bio-areosol I problemi legati alla nube di bioaerosol che si forma durante l’AP includono il controllo delle infezioni, potenziali effetti sistemici e contaminazione ambientale. Il bio-aerosol prodotto durante l’utilizzo dell’AP è composto da una miscela di aria/acqua, luidi biologici, polvere chimica e frammenti di bioilm, ed è potenzialmente un veicolo di malattie a trasmissione aerea e/o per inalazione di luidi biologici. Le goccioline hanno una dimensione di circa 50 micron e possono permanere in un ambiente anche per una settimana21,22. Il bio-aerosol emerge dalla bocca e si mescola nell’aria circostante che viene respirata dal paziente e dagli operatori mettendone a rischio la salute. Le polveri contaminate si possono depositare su tutte le superici a distanza non conosciuta, in quanto gli effetti di questo tipo di bio-aerosol non sono ancora stati studiati approfonditamente. Dagli studi fatti, si è visto che l’elevato fattore inquinante del bio-aerosol provocato dall’AP necessita di procedure aggiuntive oltre a quelle standard (guanti, mascherina, occhiali e copertura delle superici), rendendo necessario l’utilizzo di visiera per gli operatori, sciacquo con antimicrobico per il paziente e aspiratore ad alta velocità (AVA). L’aspiratore AVA riduce del 90% l’areosol rispetto al solo aspirasaliva23. Effetti negativi dell’air-polish Fig. 7 Oltre agli effetti documentati attraverso questa disamina della letteratura, è noto che la procedura dell’air polishing possa creare un certo disagio al paziente, in quanto inevitabilmente il nebulizzato di acqua e polvere bagnano il volto e le mucose nasali. Sono inoltre noti gli effetti abrasivi e ulcerativi che spesso si provocano alle mucose dell’area genoane e labiale e alla lingua del paziente. Riassumendo, gli effetti negativi dell’AP sono: • alta contaminazione ambientale dato dall’effetto del bio-areosol; • ferite delle mucose e della lingua; • rischio di eisemi sottomucosi; • attacchi d’asma e iniammazioni delle vie respiratorie (operatore/paziente); • lavaggio del volto e bruciore della cute. L’operatore dovrà indossare i dispositivi protettivi individuali (DPI), che comprendono una mascherina, guanti e visiera (Fig. 2). Le attrezzature che circondano l’area operativa devono essere ricoperte con delle barriere isiche (Figg. 3, 4). Prima di inserire il divaricatore si consiglia l’utilizzo di un sottile strato di vasellina per proteggere le labbra da eventuali screpolature e creare un ilm protettivo (Fig. 5). Il telino dev’essere di un materiale impermeabile alle polveri e all’acqua per evitare il passaggio di polveri e liquidi; anche la sua scelta può aiutare il comfort del paziente, suggerendo un pensiero positivo legato al colore stesso – ad esempio, il lilla può evocare un campo di lavanda, l’azzurro il mare o altro. Il foro può essere effettuato ripiegando una parte del telino e cercando di adeguarlo all’ampiezza dell’apribocca scelto (Fig. 6). Le garze serviranno a proteggere la lingua e le mucose labiali e geniene durante le sequenze di airpolishing (Fig. 7). La cannula da inserire nell’aspiratore ad alta velocità (AVA) è una parte importante della procedura, e per questo è stata scelta quella della Durr Dental modello “Petito”; grazie al suo collo stretto (7 mm) rispetto a quelle comuni (16 mm), può essere inserita facilmente tra le arcate con aperture ridotte e consente la detrazione della lingua (Figg. 8, 9). Procedura ergonomica AP/ EP (Air Polishing Ergonomics Procedure): concetti generali È studiata per migliorare la visibilità, essere autonomi, ridurre l’ingestione delle polveri, rischi e disagi per il paziente e ridurre la contaminazione ambientale (Fig. 10). Prima di iniziare la procedura, si deve fare sciacquare la bocca al paziente con 10 ml di collutorio alla clorexidina 0,20% o 0,12% per 1 minuto. > pagina 20 Obiettivi della AP/EP (Air Polishing/Ergonomics Procedure) Dato l’uso frequente dell’AP e della GPAP è stato studiato questo protocollo/procedura per un utilizzo sicuro del sistema, al ine di creare uno standard di sicurezza ambientale, controllo delle infezioni crociate, riduzione dell’inalazione delle polveri sia per l’operatore sia per il paziente. Dato che l’igienista dentale lavora principalmente senza assistente, la metodica del procedimento consente di evitare l’uso dello specchio per quasi tutti i segmenti delle arcate, raggiungendo anche le aree distali, e di utilizzare con la mano libera l’aspiratore ad alta velocità (AVA). La tecnica descritta migliora il trattamento delle superici dentali e riduce notevolmente l’ingestione delle polveri, favorendo la protezione delle mucose e della lingua da effetti erosivi del getto. L’impiego delle protezioni per il paziente evita il lavaggio del viso, delle mucose nasali e degli occhi aumentandone il comfort. La procedura si deinisce “ergonomica” in quanto velocizza e migliora il trattamento, aumenta la sicurezza in termini di riduzione dei danni ai tessuti molli, riduce il bio-areosol provocato dal getto di aria acqua e aumenta il comfort del paziente. Materiale e metodi La preparazione del kit comprende: divaricatore labiale, vasellina per le labbra, telino forato, 2/3 garze ripiegate, cannula aspirasaliva, cannula per aspiratore ad alta velocità con collo stretto. I divaricatori dovranno essere scelti secondo l’apertura labiale del paziente e possono essere di tipo universale in plastica sterilizzabili o in lattice tipo Optadam Vivadent (Fig. 1). I AM caring Vibrazioni ad ultrasuoni e punte di qualità per preservare la dentizione naturale • Durezza speciica dell’ acciaio; simile a quella dello smalto • Regolazione di intensità automatica e vibrazioni perfettamente controllate grazie alla tecnologia Newtron® • Incremento della sensorialità tattile per l’ utilizzatore Via Roma 45 • 21057 Olgiate Olona (VA)• ITALIA Tel +39 (0) 331 376 760 • Fax +39 (0) 331 376 763 • www.acteongroup.com 20 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Fig. 8 Fig. 9 Fig. 10 Fig. 11 Fig. 12 Fig. 13 Fig. 14 Fig. 15 Fig. 16 Fig. 17 < pagina 19 La descrizione del posizionamento dell’operatore segue la regola dell’orologio. Per l’operatore mancino, le posizioni saranno speculari ad es.: ore 9 destrimano, ore 15 per il mancino. Le parti vestibolari sono trattate con le arcate chiuse per evitare che lo spruzzo di acqua e polvere vada direttamente in gola e per liberare completamente il vestibolo dalle labbra. Posizione n. 1 – Arcate vestibolari da sinistra a destra Inserire la garza sulla parte anteriore della lingua e fare chiudere i denti al paziente. La testa del paziente è ruotata verso destra e l’operatore si trova in posizione ore 9. L’aspirasaliva è posizio- nato a destra, l’aspiratore AVA è anteriore allo spruzzo. In questa posizione si potranno igienizzare tutte le superici distali dei quadranti 2 e 3, le superici mesiali dei quadranti 1 e 4 e le vestibolari dei quattro quadranti (Fig. 11). Posizione n. 2 – Arcate vestibolari da destra a sinistra Sempre con la bocca chiusa, si fa ruo- tare la testa del paziente verso sinistra. L’operatore si trova alle ore 9. L’aspirasaliva è posizionato a sinistra, l’aspiratore AVA è anteriore allo spruzzo. In questa posizione si potranno igienizzare tutte le superici distali dei quadranti 1 e 4, le superici mesiali dei quadranti 2 e 3 e le vestibolari dei quattro quadranti (Fig. 12). Posizione n. 3 – Emiarcate superiori e inferiori di sinistra palato-linguali Posizionare una garza sull’area geniena di sinistra del paziente. La testa del paziente è ruotata a sinistra e in retrolessione, per avere la visione completa dell’emiarcata superiore > pagina 21 Speciale 21 Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2016 < pagina 20 (dal 2.1 al 2.8) e l’operatore si trova tra le ore 9 e 8. L’aspirasaliva è posizionato a sinistra e l’aspiratore AVA si oppone allo spruzzo (Fig. 13). Per l’emiarcata inferiore la testa va in anterolessione, il mento si abbassa per avere una visione completa dell’emiarcata (dal 3.1 al 3.8) e l’operatore si trova tra le ore 9 e 12 (Fig. 14). L’aspiratore AVA può retrarre la lingua nelle aree posteriori e proteggere il labbro nelle aree anteriori opponendosi allo spruzzo (si veda Fig. 8). Posizione n. 4 – Emiarcate superiori e inferiori di destra palato-linguali Posizionare una garza sull’area geniena di destra del paziente. La testa del paziente è ruotata a destra e in retrolessione per avere la visione completa dell’emiarcata superiore (dal 1.1 al 1.8) e l’operatore si trova tra le ore 9 e le 13. L’aspirasaliva è posizionato a destra e l’aspiratore AVA si oppone allo spruzzo (Fig. 15). Per l’emiarcata inferiore la testa va in anterolessione, il mento si abbassa per avere una visione completa dell’emiarcata (dal 4.1 al 4.8) e l’operatore si trova tra le ore 9 e 12. L’aspiratore AVA può retrarre la lingua nelle aree posteriori e proteggere il labbro nelle aree anteriori opponendosi allo spruzzo (Fig. 16). Conclusioni L’applicazioni delle corrette posizioni dell’operatore e la gestione del corretto posizionamento delle arcate e della testa del paziente durante l’esecuzione dell’AP migliorano la visibilità. L’inserimento dei divaricatori labiali e l’utilizzo di aspiratori per l’alta velocità con collo di 7 mm permettono il trattamento di tutte le arcate senza l’uso dello specchietto e la riduzione del bio-areosol. L’uso del telino colorato, della vaselina e delle garze aumentano il comfort del paziente. Alla ine del trattamento si consiglia l’applicazione topica di un prodotto remineralizzante (Tooth Mousse GC o Remin Pro Voco) per reintegrare la supericie dello smalto e della dentina (Fig. 17). 1. 2. 3. 4. 5. 6. Sculean A, Bastendorf KD, Becker C, Bush B, Einwag J, Lanoway C, Platzer U, Schmage P, Schoeneich B, Walter C, Wennström JL, Flemmig TF. A paradigm shift in mechanical bioilm management? Subgingival air polishing: a new way to improve mechanical bioilm management in the dental practice. Quintessence Int. 2013 Jul;44(7):475-7. Flemmig TF, Hetzel M, Topoll H, Gerss J, Haeberlein I, Petersilka G. Subgingival debridement eficacy of glycine powder air polishing. J Periodontol. 2007 Jun;78(6):1002-10. Petersilka GJ, Steinmann D, Häberlein I, Heinecke A, Flemmig TF. Subgingival plaque removal in buccal and lingual sites using a novel low abrasive air-polishing powder. J Clin Periodontol. 2003 Apr;30(4):328-33. Flemmig TF, Arushanov D, Daubert D, Rothen M, Mueller G, Leroux BG. Randomized controlled trial assessing eficacy and safety of glycine powder air polishing in moderate-to-deep periodontal pockets. J Periodontol. 2012 Apr;83(4):444-52. Wennström JL, Dahlén G, Ramberg P. Subgingival debridement of periodontal pockets by air polishing in comparison with ultrasonic instrumentationduring maintenance therapy. J Clin Periodontol. 2011 Sep;38(9):820-7. Janicki T, Sobczak-Kupiec A, Skomro P, Wzorek Z. Surface of root cementum following air-polishing with bioactive hydroxyapatite (Ca and P mapping). A pilot study. Acta Bioeng Biomech. 2012;14(1):31-8. bibliograia 7. Banerjee A, Hajatdoost-Sani M, Farrell S, Thomson, I. A clinical evaluation and comparison of bioactive glass and sodium bicarbonate air-polishing powders. J Dent 2010; 38(6):475-479. 8. Pelka MA, Altmaier K, Petschelt A, Lohbauer U.The effect of air-polishing abrasives on wear of direct restoration materials and sealants. J Am Dent Assoc. 2010 Jan;141(1):63-70. 9. Giacomelli L, Salerno M, Derchi G, Genovesi A, Paganin PP, Covani U. Effect of air polishing with glycine and bicarbonate powders on a nanocomposite used in dental restorations: an in vitro study. Int J Periodontics Restorative Dent. 2011 Sep-Oct; 31(5):51-6. 10. Muthukuru M, Zainvi A, Esplugues EO, Flemmig TF.Non-surgical therapy for the management of peri-implantitis: a systematic review. Clin Oral 11. 12. 13. 14. 15. Implants Res. 2012 Oct;23 Suppl 6:77-83. Botti RH, Bossu M, Zallocco N, Vestri A, Polimeni A. Effectiveness of plaque indicators and air polishing for the sealing of pits and issures. Eur J Paediatr Dent March 2010, 11(1): 15-18. Gerbo LR, Barnes CM, Leinfelder KF. Applications of the air-powder polisher in clinical orthodontics. Am J Orthod Dentofacial Orthop Jan 1993, 103(1): 71-73. Engel S, Jost-Brinkmann PG, Spors CK, Mohammadian S, Müller-Hartwich R.Abrasive effect of air-powder polishing on smoothsurface sealants. J Orofac Orthop. 2009 Sep;70(5):363-70. Petersilka GJ, Schenck U, Flemmig TF. Powder emission rates of four air polishing devices. J Clin Periodontol. 2002 Aug;29(8):694-8. Chellini E et al.Changes in social characteristics and risk factors for asthma and allergies among children and adolescents in Italy. Epidemiol Prev.2005 Mar-Apr;29(2 Suppl):80-5. 16. Global Initiative for Asthma, National Institute of Health, National Heart Lung and Blood Institute. Global Strategy for asthma management and prevention, NHLBI/WHO workshop report no.023659. Bethesda, NHLBI, 2011. 17. Yan DC, Ou LS, Tsai TL et al. Prevalence and severity of symptoms of asthma, rhinitis and eczema in 13- to 14-yearold children in Taipei, Taiwan. Ann Allergy Asthma Immunol 2005;95(6):579585. 18. Heyman SN, Babayof I. Emphysematous complications in dentistry, 1960-1993: an illustrative case and review of the literature. Quintessence Int 1995: 26: 535-543. 19. Brown FH1, Ogletree RC, Houston GD. Pneumoparotitis associated with the use of an air-powder prophylaxis unit.J Periodontol. 1992 Jul;63(7):642-4. 20. Finlayson RS1, Stevens FD. Subcutaneous facial emphysema secondary to use of the Cavi-Jet. J Periodontol. 1988 May;59(5):315-7. 21. Szymaska J1Dental bioaerosol as an occupational hazard in a dentist’s workplace. Ann Agric Environ Med. 2007 Dec;14(2):203-7 22. Harrel SK, Molinari J. Aerosols and splatter in dentistry: a brief review of the literature and infection control implications. J Am Dent Assoc. 2004;135:429-437. 23. Muzzin KB1, King TB, Berry CW.Assessing the clinical effectiveness of an aerosol reduction device for the air polisher. J Am Dent Assoc. 1999 Sep;130(9):1354-9. 22 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Efficacia ed efficienza del controllo del biofilm orale: protocollo tailoring “personalizzato e condiviso” Prof.ssa Gianna Maria Nardi*, Dott.ssa Silvia Sabatini** *Prof. Aggr. e ricercatore, Sapienza Università di Roma **Igienista dentale, borsista Sapienza Università di Roma Un corretto protocollo domiciliare di gestione del bioilm orale è indispensabile per mantenere lo stato di salute del cavo orale (Fig. 1), sia esso primario sia per terapia di mantenimento in seguito a cure odontoiatriche. In particolare, la rimozione meccanica della placca tramite le manovre di igiene orale domiciliare può prevenire l’insorgenza o rendere reversibile una condizione di gengivite (Van der Weijden, 2005). Le tecniche di spazzolamento manuale attualmente esistenti, quali la tecnica di Bass, Charter, Stillman ecc., prevedono tutte l’esecuzione di un certo tipo di movimenti per ottenere un’eficace disorganizzazione del bioilm, a prescindere dallo strumento utilizzato; sono tutte tecniche ideate nella prima metà del Novecento, quando lo strumento d’eccellenza per l’esecuzione delle manovre di igiene orale era lo spazzolino, all’epoca caratterizzato da un design essenziale, con manico, gambo e setole rigide. Oggi la tecnologia offre strumenti più raffinati, che soddisfano ogni tipo di esigenza: manici con l’impugnatura facilitata, gambo flessibile, testina di dimensioni variabili multilivello, setole arrotondate o filamenti con un range di durezza dal medio all’extra morbido (Figg. 2-4). Tali miglioramenti dettati dal progresso non sono stati, però, accompagnati da un’altrettanta modernizzazione dei protocolli per il loro utilizzo. Le evidenze scientiiche ci suggeriscono che il mero spazzolamen- HOME to del cavo orale è meno eficace rispetto allo spazzolamento con aggiunta di detersione delle zone interprossimali (Slot et al., 2008); inoltre, sono state dimostrate sia l’efficacia dello scovolino per la detersione interdentale sia la sua maggior efficacia rispetto ad altri presidi progettati per lo stesso utilizzo (filo, stick interdentali) (Slot et al., 2008). Risulta, quindi, utile abbinare le tecniche a disposizione per la disorganizzazione del biofilm dalle superfici vestibolari, orali e masticatorie a quelle per lo stesso trattamento delle superfici interprossimali (Figg. 5-6), motivando efficacemente il paziente al loro utilizzo (Van der Weijden, 2005). Un miglioramento rispetto alle obsolete tecniche di spazzolamento è stato rappresentato da una tecnica con ausilio colorimetrico (Checchi et al., 1998), che prevedeva l’utiliz- zo di un rivelatore di placca (Fig. 7) per evidenziare il biofilm e indicava al paziente di rimuoverlo con gli strumenti a sua disposizione. Seppure questa tecnica introduca il vantaggio di rendere maggiormente visibile al paziente la placca da rimuovere, presenta il limite di non obbligarlo a scegliere lo strumento più idoneo alla Fig. 1 Figg. 2-4 Figg. 5, 6 CORSI ONLINE EVENTS Igiene dentale sua situazione, ed è evidente che una scelta così delicata non possa essere relegata al paziente. Da ciò nasce l’esigenza di introdurre un nuovo metodo per la gestione domiciliare del bioilm orale: il nuovo protocollo tailoring “personalizzato e condiviso”, che prevede la condivisione tra operatore e paziente della scelta delle tecnologie WEBINAR REGISTRATO SPONSORIZZATO DA Efficacia ed efficienza del controllo del biofilm orale: protocollo tailoring “personalizzato e condiviso”. Prof.ssa Gianna Maria Nardi Al termine del corso ogni partecipante sarà in grado di portare la propria esperienza nella pratica quotidiana eseguendo correttamente. Il protocollo di Tailoring “personalizzato e condiviso”: L’articolo è stato pubblicato su Dental Tribune Italian Edition, febbraio 2016. - Conoscere le tecnologie innovative più efficaci per l’igiene orale domiciliare; Fig. 7 - Pianificare una efficace terapia di mantenimento personalizzata. www.dtstudyclub.it da utilizzare in base alla situazione clinica evidenziata e, mediante l’ausilio di rivelatore professionale bitonale, anche della selezione degli strumenti più adatti per la detersione di ogni supericie dentale; prevede, quindi, l’utilizzo dello scovolino in aggiunta allo spazzolino. Il protocollo, studiato dal gruppo di lavoro dell’Università Sapienza (prof.ssa Nardi, dott.ssa Sabatini, prof. Guerra e prof.ssa Ottolenghi), obbliga il professionista a valutare attentamente biotipo gengivale, allineamento dentale, occlusione, manualità e tipologia caratteriale, per concordare la scelta delle tecnologie, i tempi e i modi di utilizzo con il paziente. 1. GA Van der Weijden and KPK Hioe. A systematic review of the effectiveness of self-performed mechanical plaque removal in adults with gingivitis using a manual toothbrush. J Clin Periodontol 2005;32 (Suppl. 6):214-228. 2. Drisko C.L, Periodontal self-care: evidence-based support. Periodontology 2000 2013; 62:243-245. 3. Checchi L., M. Franchi Igiene Orale e Terapia Igienica. Martina Editions, 1998. 4. Slot D.E, Wiggelinkhuizen L, Rosema N.A.M, Van der Weijden bibliograia G.A. The eficacy of manual toothbrushes following a brushing exercise: a systematic review. Int J Dent Hyg 2012;10, 187-197. 5. Loe H, The gingival index, the plaque index and the retention index systems. J Periodontol 1967. Nov-Dec;38(6):Suppl:610-6. 6. WHO Library Cataloguing-in-Publication Data. Oral Health Surveys: Basic Methods – 5th Ed. World Health Organization 2013. Available at http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/97035/1/9789241548649_eng.pdf?ua=1 last access June 19, 2015 Speciale 23 Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2016 A Rimini la prima UniversitAIDI per venire incontro a studenti e neolaureati igienisti Si è da poco concluso il primo Congresso UniversitAIDI Academy interamente dedicato agli studenti di igiene dentale e agli igienisti neolaureati. Svoltosi a Rimini sabato 5 marzo, l’evento – cui hanno preso parte numerosi studenti provenienti da tutte le sedi universitarie italiane – fa parte del Progetto UniversitAIDI, interamente organizzato dagli studenti referenti delle varie università con il supporto dell’AIDI (Associazione Igienisti Dentali Italiani). Il Progetto nasce per realizzare iniziative dedicate agli studenti del Corso di Laurea in Igiene dentale, afiancandoli nel percorso universitario e accompagnandoli nel mondo del lavoro. Dopo il saluto di benvenuto di Antonia Abbinante, Presidente nazionale AIDI, e di Giuliana Bontà, Coordinatore del Progetto UniversitAIDI, a inaugurare l’Academy e a supporto dell’iniziativa sono intervenuti Mario Giannoni e Michela Rossini, rispettivamente Presidente e Vicepresidente della Commissione dei Corsi di studio di Igiene dentale. Maria Grazia Cagetti, docente universitario di Odontoiatria, ha sottolineato l’importanza di fare un’attenta valutazione di quanto la pubblicità di un prodotto promette analizzando le etichette dei componenti di dentifrici e collutori: un argomento cui i partecipanti si sono mostrati molto interessati. Nel pomeriggio, con Maria Teresa Agneta e Martina Gangale, igieniste dentali, gli studenti hanno potuto fare ricerca bibliograica con PubMed per capire come trovare pubblicazioni utili per il loro lavoro di tesi e per l’impostazione dei progetti di prevenzione. Nei lavori di gruppo, grazie al computer si sono anche affrontati dubbi relativi alle modalità di ricerca. L'evento è stato un momento per far incontrare tanti studenti provenienti da tutta Italia in un contesto vivace e collaborativo, con il Direttivo AIDI. La festa, organizzata dai referenti la sera prima, è stata l’occasione per far nascere amicizie e creare un clima di unione e di collaborazione, grazie anche alle aziende che hanno supportato l’iniziativa consentendone la realizzazione. Il prossimo incontro con i referenti delle varie università si terrà a Roma in occasione dello Spring Meeting AIDI (6 e 7 maggio), durante il quale verrà organizzata la seconda edizione di UniversitAIDI. Dental Tribune Italia Clorexidina e iniammazione parodontale. Non perderne il controllo. 0% agenti antimacchia, 100% eicacia. NESSUN COMPROMESSO PER LA SALUTE DEL TUO PAZIENTE EFFICACIA 3 MAGGIORE ENTE A CLINICAM% CPC DIMOSTRAT + 0,05 12% CHX Collutorio 0, La scelta di non utilizzare agenti antimacchia, che potrebbero inibire l’eicacia della Clorexidina1,2, fa di GUM® Paroex® un collutorio di superiore eicacia nel mantenere il controllo sull’iniammazione parodontale3. L’aggiunta di CPC raforza ulteriormente il potere antibatterico della Clorexidina senza doverne aumentare la concentrazione e quindi gli efetti collaterali. Già con 0,12% di CHX, GUM® Paroex® garantisce un’eficacia senza compromessi. IN FARMACIA Vuoi saperne di più? Numero Verde 800-580840, [email protected] 1. Li W et al. Swiss Dent 2012;33(1):51-63 - 2. Graziani F et al. Doctor Os 2009;20(5):489-495 - 3. Felenbam A, Ramberg P. Efect Of Chlorhexidine/Cetylpyridinium Chloride On Plaque And Gingivitis. Abstract ID# 182859 IADR WCPD Budapest 2013 24 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Dottorato di ricerca all’estero Un percorso basato su evidence based medicine e oral care research Ne parliamo con Andrea Butera (in foto), laureato in Igiene dentale presso l’Università di Genova, professore a contratto del Corso di laurea in Igiene dentale a Pavia, “Advanced” in Dental Hygiene and Oral Care all’University di Buffalo. Andrea Butera è anche libero professionista a Torino. Hygiene Tribune ha avuto il piacere di porgli alcune domande sul suo percorso di studi all’estero. Perché la scelta di intraprendere un dottorato di ricerca? Perché all’estero? Personalmente ho ponderato l’idea durante il biennio della laurea magistrale, periodo in cui la metodologia di studio assume un aspetto ben più deinito rispetto al precedente triennio, afiliandosi maggiormente alla ricerca e all’evidence based medicine. L’opportunità di tale percorso all’estero è rappresentata dalla possibilità di condurre l’oral care research sul fronte clinico e aziendale – punti cardine della formazione e dell’attività dell’igienista dentale. Com’è costituita l’attività didattica? Svolta presso l’Universitat de Valencia, è costituita da corsi formativi triennali che vertono su vari punti: nello speciico, valutazione dell’attività di ricerca, elaborazione di un articolo scientiico, revisione della letteratura, realizzazione di un protocollo di ricerca, comparazione tra studi in vitro e in vivo e, inine, presentazione del protocollo al comitato etico. La ricerca clinica, invece, viene egregiamente condotta presso l’Istituto Stomatologico Toscano a cura di Ugo Covani. Su cosa è improntata la sua attività di ricerca? È basata sulle nanobiotecnologie in campo odontostomatologico, nello speciico sul trattamento parodontale non chirurgico inalizzato a un approccio minimamente invasivo, sul follow-up implantare a lungo termine mirato alla riduzione di patologie iniammatorie reversibili e non, sulla prevenzione delle patologie cariose con protocolli mirati alla remineralizzazione dei tessuti duri degli elementi dentari. Non ultimo, sulla gestione del paziente ortodontico per il potenziamento del bilancio beneicio/rischio a carico dei tessuti duri e molli contestualmente alla terapia issa e/o mobile. Quali le aspettative alla ine del percorso? Alla sua conclusione, dopo aver acquisito appieno le metodiche di ricerca scientiica e consolidato gli strumenti necessari per poterla svolgere, il mio desiderio è intraprendere la carriera accademica con l’auspicio di dare rilevanza alla igura dell’igienista dentale nell’oral care research. Quindi, piena autonomia nei percorsi formativi destinati agli igienisti, igura non subordinata, ma di assoluto rilievo in termini di prevenzione. Dental Tribune Notizie dalle Aziende 25 Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 COLGATE R HEIN83 elmex® Sensitive Professional OT CEM Il cemento composito auto-fotopolimerizzante ideale per la cementazione in studio e laboratorio Con Tecnologia PRO-ARGIN® per un sollievo immediato dal dolore dell’ipersensibilità Per un sollievo immediato e duraturo dall’ipersensibilità dentinale in studio e a casa, è possibile avvalersi dell’eficacia della stessa Tecnologia: PROARGIN®, alla base del programma di trattamento elmex® SENSITIVE PROFESSIONAL. Il programma di trattamento è composto da elmex® SENSITIVE PROFESSIONAL pasta desensibilizzante da utilizzare in studio e da elmex® SENSITIVE PROFESSIONAL dentifricio e collutorio per uso domiciliare e quotidiano. elmex® SENSITIVE PROFESSIONAL pasta desensibilizzante offre un sollievo immediato e duraturo prima, durante e dopo i trattamenti in studio, ha un effetto immediato in dalla prima applicazione e duraturo per almeno 4 settimane1,2. La pasta ha anche proprietà lucidanti e può essere utilizzata per rimuovere delicatamente le macchie supericiali dei denti e lucidare lo smalto. La combinazione dei principi attivi – arginina (un amminoacido naturale) e carbonato di calcio – sigilla immediatamente i tubuli dentinali esposti dei denti sensibili bloccando il dolore. Per la protezione quotidiana dall’ipersensibilità dentinale a casa, sono stati sviluppati il dentifricio e il collutorio elmex® SENSITIVE PROFESSIONAL. VOX Tel.: 02.582998.01 - [email protected] Mentre molti dentifrici per l’ipersensibilità desensibilizzano le terminazioni nervose, la Tecnologia PRO-ARGIN® sigilla i tubuli dentinali penetrando in profondità, agendo così sulla causa dell’ipersensibilità. Se applicato direttamente con la punta del dito per un minuto, il dentifricio elmex® SENSITIVE PROFESSIONAL fornisce sollievo immediato dall’ipersensibilità dentinale. Il collutorio elmex® SENSITIVE PROFESSIONAL con Tecnologia PROARGIN® fornisce un sollievo eficace e duraturo in tutta la bocca, formando una barriera protettiva percepibile da subito dal paziente. Inoltre, contiene luoruro amminico per aiutare a prevenire la carie. Studi clinici dimostrano una signiicativa riduzione dell’ipersensibilità utilizzando il sistema quotidianamente. elmex® SENSITIVE PROFESSIONAL dentifricio e collutorio per denti sensibili sono dispositivi medici CE 0483. Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni d’uso. Aut. Min. Ril. 13/03/2014. Note: 1. Hamlin D. et al., Am J Dent 2009, 22 (Spec Iss A):16A-20A. 2. Schiff T. et al., Am J Dent 2009; 22 (Spec Iss A): 8A-15A. Dai laboratori di ricerca Rhein83 nasce il nuovo cemento composito OT CEM. Si tratta di un cemento composito microibrido luido auto-fotopolimerizzante. Il cemento è stato studiato per il issaggio di attacchi direttamente in bocca o in laboratorio, per l’incollaggio deinitivo metallo-metallo, nell’uso di attacchi o per soluzioni protesiche implantari. È composto di resina metacrilica e riempitivi inorganici di 0,05 e 1 micron. Caricato 61% in peso e 41% in volume. Capacità isiche eccellenti: OT CEM è radiopaco e ha un tempo di lavorazione e di polimerizzazione ideale. Consigliato per: – cementazione metallo-metallo; – cementazione della sfera cava ricostruttiva; – cementazione delle guaine ilettate da incollaggio per attacchi ilettati OT CAP-OT EQUATOR; – cementazione della sfera solida ricostruttiva. La confezione è composta da una siringa bicomponente da 5 ml e 10 puntali automiscelanti. L’esperto: il dott. Marco Montanari Valutazioni del dott. Marco Montanari, odontoiatra libero professionista Forlì. Nell’OT CEM ho potuto riscontrare ottime caratteristiche, e in particolare sono notevoli le proprietà di scorrevolezza e le proprietà adesive. Quest’ultimo fattore appare molto importante anche quando si connettono strutture protesiche tra loro con la tecnica dell'incollaggio, dove quindi bisogna ottenere un buon legame metallo-metallo. Le caratteristiche di OT CEM si prestano bene a questa tecnica, permettendo di creare un monoblocco funzionale in cui le strutture protesiche vengono collegate e sigillate tra loro in maniera sicura, con un processo simile alla fusione fredda che si riscontra con le componenti aventi morfologia a cono Morse. Per ulteriori informazioni: [email protected]; Tel.: 335.7840719. L’ESTET ICA VA OLTRE CIÒ CHE APPARE ALPHA BIO-TEC Nuova linea di frese chirurgiche DNT2 Alpha-Bio Tec Alpha-Bio Tec – azienda multinazionale, leader nella produzione e nello sviluppo di soluzioni implanto-protesiche avanzate – è lieta di annunciare il lancio sul mercato della nuova linea di frese chirurgiche DNT2, dello Stopper Kit e del nuovo Kit Chirurgico. Le frese chirurgiche DNT2 – Dritte e Step – nascono come evoluzione della linea già esistente, sempliicando ulteriormente il processo di foratura e consentendo al professionista di operare con maggiore velocità e precisione. L’estrema accuratezza di progettazione che Alpha-Bio Tec ha dedicato alle nuove frese si evince appieno sia nella scelta del design che in quella dei materiali: le tacche di profondità sono evidenziate in contrasto cromatico; le marcature laser e i codici colore rimandano immediatamente all’identiicazione del diametro; il rivestimento multi-strato in DNT2 della parte lavorante, unito all’innovativo design della spira, aumenta notevolmente la capacità di taglio e ne riduce drasticamente il riscaldamento. Lo Stopper Kit, realizzato in Radel e sterilizzabile in autoclave, consente di scegliere e di estrarre gli stop con estrema facilità, grazie ai meccanismi di click-in e click-out e alla presenza di una scala dedicata. I nuovi stop vengono inseriti e rimossi dalla fresa effettuando una semplice pressione. Sono realizzati in acciaio chirurgico in varie altezze e diametri e risultano essenziali per effettuare un’osteotomia precisa e sicura. Alle novità annunciate, si aggiunge inine il nuovo Kit Chirurgico, soluzione unica per tutti gli impianti, le frese e lo strumentario chirurgico accessorio. Alpha-Bio Tec ha puntato anche in questo caso a un design ergonomico, leggero e compatto, resistente agli urti e con supporti in silicone per la stabilità del contenuto durante il trasporto. L’attenzione per il dettaglio trova la massima espressione nelle marcature laser che rendono i singoli componenti chiaramente identiicabili e accessibili e – come per lo Stopper Kit – nella scala graduata per l’esatta misurazione della profondità di foratura. Il nuovo Kit Chirurgico Alpha-Bio Tec è facile da pulire ed è garantito per oltre 1000 cicli di sterilizzazione. Per ricevere maggiori informazioni in merito ai prodotti Alpha-Bio Tec, contattare HTD Consulting s.r.l. - Tel.: +39.0577.749047 - [email protected]. Implant Classical Esthetics Ideale per riabilitazioni estetiche in aree compromesse Per informazioni: +39.0577.749047 • [email protected] • www.htd-consulting.it/partner.html 26 Notizie dalle Aziende Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 1° Simposio multidisciplinare Sympla Day Nuove sinergie tra implantologia ed estetica periorale Il 14 maggio si terrà, presso il Centro Congressi di Verona, il 1° Simposio Sympla Day che offrirà la possibilità di assistere gratuitamente a conferenze di prestigiosi relatori di fama internazionale. L’incontro è suddiviso in due sessioni, che tratteranno discipline quali implantologia ed estetica periorale. Sympla Day – implantologia: nella sessione dedicata a chirurgia e implantologia, saranno trattati da opinion leader argomenti di maggior attualità clinica con l’obiettivo di fornire ai partecipanti una visione completa delle migliori soluzioni chirurgiche e implantologiche di ultima generazione. Apriranno i lavori il dott. Marco Bonelli e il dott. Nicola Vanuzzo, che parleranno di tutti i vantaggi dell’utilizzo in campo chirurgico del microscopio operatorio in caso di macro e microstrutture implantari. Durante la relazione del prof. Luigi Baggi verrà analizzata l’importanza del rendimento biomeccanico delle sistematiche implantari di ultima generazione e la loro importanza dal punto di vista clinico sia nei settori posteriori sia in quelli a forte valenza estetica. Il prof. Michele Di Girolamo, alternandosi con il prof. Baggi, approfondirà le relazioni clinico-scientiiche nelle riabilitazioni su impianti osteointegrati. La sinergia fra odontoiatra e otorinolaringoiatra come gold standard nella prevenzione e nel trattamento delle complicanze iatrogene del complesso naso-sinusale, sarà il tema centrale dei relatori dott. Mario Lendini e dott. Maurizio Catalani. Il prof. Mauro Labanca focalizzerà il suo intervento sulla gestione e sul corretto mantenimento dell’area post-chirurgica, la gestione del lembo e la sua corretta chiusura come aspetti fondamentali e irrinunciabili per una predicibilità del risultato. Sympla Day – estetica periorale: la sessione sarà tenuta dall’associazione “Poiesis” e tratterà l’estetica periorale sia sotto l’aspetto comunicativo (marketing) sia per quello puramente clinico. Introdurre la medicina estetica in uno studio odontoiatrico è un processo più complesso della semplice introduzione di un nuovo trattamento odontoiatrico. Richiede un approccio completo che deve partire dal cuore dello Studio (medico e team) e trasmettersi poi ai pazienti, in modo congruente ed eficace. La comunicazione è una parte vitale di questo processo e va gestita in modo attento e puntuale, se si vuole avere successo. Grazie al dott. Ezio Costa e ai tutor Poiesis, al termine della giornata i partecipanti sapranno usare al meglio le risorse dello studio per comunicare eficacemente la medicina estetica e sapranno identiicare le modalità di promozione con diverse tipologie di pazienti. Per info e iscrizioni: www.sympladay.it Postgraduate universitario sull’utilizzo del laser in Odontoiatria Anche quest’anno l’Università “Vita Salute”, in collaborazione con il Dipartimento di Odontoiatria del prof. Enrico Gherlone, organizza un Postgraduate universitario sull’utilizzo del laser in Odontoiatria. Dopo il grande successo delle passate edizioni, in questa nuova verrà affrontata una tematica disciplinare di sicuro interesse, come il trattamento parodontale, transitando dalla biostimolazione alla chirurgia, fino all’estetica tissutale, ma sempre mediati dall’ausilio del laser. Il corso, patrocinato anche da SILO (Società italiana laser odontoiatrico) e da ACRIS (Associazione culturale ricerche implantari San Raffaele), è composto da ben 20 docenti universitari e affronterà tematiche di estrema attualità, quali la risoluzione di patologie relative al trattamento parodontale e perimplantare nella risoluzione delle stesse, mediante l’utilizzo del laser. Il corso è destinato a utilizzatori esperti e neofiti, in quanto i partecipanti avranno la possibilità di utilizzare e verificare le diverse lunghezze d’onda dei laser messi a disposizione per tutta la durata del corso pratico, dando la possibilità di eseguire delle prove pratiche su reperti animali. Il corso, equiparabile a un master di 1° livello legalmente riconosciuto, è a numero chiuso (30 partecipanti), è accreditato sia per odontoiatri sia per igienisti dentali, e soddisfa e adempie alle esigenze ministeriali relative ai crediti formativi per l’intero anno 2016. Per informazioni e iscrizioni, contattare la sig. Claudia Bonvini, Tel.: 039.481123 – E-mail: [email protected]. Per i dentisti nuovi strumenti educativi in favore dei pazienti affetti da cancro Londra – Il King’s College London Dental Institute comunica di aver sperimentato con successo una nuova serie di strumenti per aiutare il dentista a parlare nel modo migliore ai pazienti affetti dal cancro orale del loro problema. Dopo una sola sessione di training, facendo uso di tale set, i dentisti dicono di sentirsi più informati e in grado di affrontare il delicato argomento. Sulle questioni legate al cancro della bocca, hanno avviato con i loro pazienti un dialogo più ampio. Dopo la formazione, una percentuale significativamente più alta di dentisti rispetto alla fase precedente, segnala di aver informato tramite il questionario i pazienti sul fatto che stavano per essere sottoposti a uno screening di cancro orale. Allo studio, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sul British Dental Journal, hanno preso parte più di 40 dentisti. Durante la formazione, oltre a un aggiornamento sul cancro orale, i partecipanti hanno ricevuto un’introduzione alla guida nella comunicazione, alle attività e opportunità di apprendimento, ai giochi di ruolo e al feedback. «Non è nostra intenzione usare la guida come manuale, ma piuttosto come indice nello scambio di informazioni sui sintomi, sull’importanza della diagnosi precoce e sul quando e dove cercare aiuto nel caso debbano comparire alcuni sintomi» spiega Tim Newton, co-autore dello studio. Le ultime statistiche dei Cancer Research UK mostrano che sono quasi 6800 le persone cui ogni anno nel Regno Unito viene diagnosticato un cancro alla bocca. Il dato è aumentato del 50% negli ultimi dieci anni. Nonostante cifre così preoccupanti, la maggior parte dei dentisti esita a parlare con i pazienti di Molti dentisti esitano ancora nell’affrontare con i pazienti problemi legati al cancro orale il problema del cancro orale (Foto: Wavebrakemedia/ nel corso degli appuntamenShutterstock). ti di routine. Tra gli ostacoli segnalati dai dentisti, c’era la paura di ingenerare ansia nei pazienti, ci sono i vincoli rappresentanti dalla mancanza di tempo e una carente consapevolezza nel dentista afferma uno studio del 2015. Notizie dalle Aziende 27 Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Innovative frese diamantate +ZRN, oltre ogni limite Odontoiatrica è un’azienda giovane, ma da quando è sul mercato – dal 2005 – ha sempre prestato attenzione alle esigenze dei suoi clienti, trovando soluzioni e innovazioni per migliorare il lavoro del professionista. Da sempre, uno dei problemi più ricorrenti per l’odontoiatra è l’evidente perdita di eficacia delle sue frese diamantate dopo pochi utilizzi. Dopo due anni di sviluppo del prodotto, Odontoiatrica presenta la prima e unica fresa diamantata +ZrN, denominata EXTRA®. Il trattamento in nitruro di zirconio (+ZrN) crea sugli strumenti trattati una caratteristica doratura, ed è un procedimento di deposizione multistrato che conferisce alle frese una durata superiore a qualsiasi altra fresa diamantata. Il +ZrN è già utilizzato in ambito chirurgico, grazie alle sue uniche proprietà e per la sua tossicità e ossidazione nulle. Il trattamento in nitruro di zirconio conferisce agli strumenti maggiore compattezza, microdurezza e minore porosità. I beneici delle frese EXTRA +ZrN sono eficienza, eficacia e sicurezza. L’innovativo procedimento con cui vengono rivestite le frese permette al diamante di incastonarsi in profondità, di creare una barriera protettiva che migliora lo scarico dei detriti, ridurre l’attrito e di conseguenza il surriscaldamento. Aumentando la compattezza molecolare dello strato metallico che trattiene il diamante, si diminuisce la possibilità che la fresa trattenga fra gli spazi intracristallini i detriti generati dall’abrasione durante la lavorazione. Le nuove frese EXTRA rimangono sempre pulite, lasciando liberi i canali di scarico presenti fra i grani di diamante, la lavorazione è più veloce e più precisa, la fresa non si surriscalda e non si “impasta”, facilitando il lavoro dell’operatore. Inine, la particolare deposizione del diamante per “incastonatura” garantisce una sicura qualità del lavoro, perché la fresa si consuma gradualmente, senza spelarsi, senza generare fastidiose vibrazioni e lasciando una supericie omogenea e già ben riinita. Con un assortimento di 141 frese differenti come forma e granulometria, Odontoiatrica immette sul mercato una fresa che sicuramente porterà grosse soddisfazioni all’odontoiatra protesista, ma anche a quello che si occupa di conservativa o di chirurgia: inalmente potranno utilizzare frese a iamma che non si “spelano” al primo utilizzo e preparare monconi in maniera sicura e veloce. La nuova linea comprende anche due frese e tre dischi tagliacorone, studiati appositamente per la rimozione di corone in ceramica, ma soprattutto in zirconia. La tenacia della diamantatura di queste nuove frese agevola il taglio anche su un materiale dificile come la zirconia, senza provocare eccessivi surriscaldamenti, tanto che le stesse frese possono essere anche utilizzate in laboratorio per la modellazione o la riinitura delle corone in ceramica o in zirconia sinterizzata. Con un acquisto minimo di sole 24 frese, anche assortite nelle pratiche e piccole confezioni da 3 pezzi, Odontoiatrica vuole omaggiare a tutti i suoi clienti un utilissimo portafrese autoclavabile in alluminio anodiz- zato dove riporre le frese EXTRA, insieme a un’esclusiva pietra pulitrice realizzata in materiale atossico che permette di rigenerare e ravvivare il dia mante incastonato sulle frese. Per informazioni chiamare il numero verde: 800-032889 Per ordini online: www.diastarextra.it 28 Notizie dalle Aziende Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Fill-Up!™: l’otturazione in una singola fase Con Fill-Up! – il nuovo composito universale a indurimento duale – l’otturazione delle ampie cavità è più semplice e più rapida. Per molto tempo i clinici hanno cercato un materiale afidabile per l’otturazione delle grandi cavità con una procedura di lavoro economica, un materiale moderno ideale per stabilizzare il dente dall’interno, soprattutto nei settori posteriori che sono maggiormente soggetti ai carichi masticatori, e allo stesso tempo un materiale che permettesse di ridurre i margini di errore e consentisse di abbreviare i tempi di trattamento grazie all’eliminazione di diverse fasi i intermedie. La dr.ssa Chiara Granata (in foto), Scientiic Affairs Coordinator di COLTENE per il mercato italiano è venuta a trovarci in redazione per un’intervista. Sul mercato ci sono già diversi compositi per la tecnica bulk. Perché COLTENE lancia “Fill-Up!” solo adesso? COLTENE ha affrontato il tema dell’otturazione bulk con grande cautela. I requisiti clinici e tecnici di un materiale di questo tipo sono estremamente elevati. Noi abbiamo sviluppato il prodotto in collaborazione con delle università, per ottenere la migliore qualità e sicurezza possibili nel trattamento. Inoltre Fill-Up! è un’ innovazione che effettivamente merita il nome “ bulk fill”. Qual è la differenza con gli altri compositi bulk fill? I materiali bulk fill attualmente disponibili, essendo esclusivamente fotopolimerizzabili, hanno un limite nello spessore dello strato applicabile che può arrivare al massimo a 5 mm; inoltre, per la maggior parte dei prodotti occorre applicare uno strato di copertura con un composito modellabile. La tecnica bulk fill significa otturare la cavità in una fase sola e Fill-Up! mantiene ciò che il nome promette infatti, grazie alla polimerizzazione duale, consente di trattare cavità profonde fino a 10 mm in un’unica fase. Data la sua alta stabilità meccanica, non è necessario uno strato di copertura nell’area occlusale, anche se si può applicarlo facoltativamente per ragioni estetiche o funzionali. Allora l’indurimento duale è il fattore chiave di questo nuovo materiale? Esattamente! Se la luce di polimerizzazione è insufficiente, con un materiale bulk fill esclusivamente fotopolimerizzabile si corre il rischio di lasciare aree non polimerizzate che possono causare ipersensibilità postoperatoria. Fill-Up! È in grado di offrire al clinico la sicurezza di una polimerizzazione completa in tutta la sua massa. Inoltre Fill-Up! presenta caratteristiche meccaniche ottimali grazie all’alta percentuale di microriempitivi in esso contenuti. La stessa percentuale non sarebbe possibile nei materiali bulk esclusivamente fotopolimerizzabili perché la luce non potrebbe più penetrare. Non a caso, questi materiali sono estremamente traslucenti: una caratteristica non desiderabile per il restauro di un dente naturale. Fill-Up! è un composito modellabile? No, il materiale offre una stabilità molto elevata, ma non è modellabile; comunque presenta dei vantaggi che un classico composito modellabile non può offrire. Quali sono? Grazie alla sua fluidità, Fill-Up! bagna e si adatta in modo ottimale alle pareti e ai margini della cavità condizionate e trattate con l’adesivo, quindi previene le fessure marginali primarie. Cosa può dirci sullo stress da contrazione nella tecnica bulk fill? La combinazione dei nostri materiali adesivo e composito bulk è stata scelta in modo che sia possibile una contrazione, ma in direzione della parete della cavità. In abbinamento con una polimerizzazione chimica delicata, otteniamo un processo di polimerizzazione ottimale, che genera tensioni molto basse. Quindi consigliate l’utilizzo di un particolare adesivo in abbinamento al Fill-Up!? Sì. Consigliamo l’utilizzo di un adesivo a polimerizzazione chimica, il Parabond, oppure, in alternativa, il One Coat 7 Universal preferibilmente reso duale dall’apposito attivatore. Il prodotto è disponibile in una tinta universale tra A2 e A3. È giustificabile da un punto di vista estetico? Certamente. Si tratta di restauri economici per i pazienti e che richiedono poco tempo. La tinta universale elimina la fase della determinazione del colore. Inoltre Fill-Up! si usa nella regione posteriore e comunque, se necessario, si può scegliere l’opzione di uno strato di copertura aggiuntivo con il nostro composito Brilliant EverGlow per garantire una migliore estetica nei pazienti più esigenti. In quale gruppo di pazienti si usa Fill-Up!? Nei pazienti per i quali il tempo è un fattore importante, ad esempio pazienti poco collaboranti, quali i bambini, gli anziani e le persone con handicap, oppure nei pazienti con un budget di spesa limitato. A volte anche la situazione clinica richiede l’uso di un prodotto di questo tipo: cavità profonde che non consentono la fotopolimerizzazione, forti sottosquadri o zone di difficile accesso, ad esempio gli ottavi. Inoltre, per le cavità più piccole, il composito fluido offre il vantaggio aggiuntivo di restauri minimamente invasivi senza sacrificio di tessuto dentale, che in questo caso non sarebbero possibili con un composito modellabile. Quando saranno disponibili i primi studi su Fill-Up!? Gli studi sono già disponibili, lo erano già al lancio di questo nuovo prodotto: studi sull’adattamento al margine dopo il carico masticatorio, sulla ruvidità superficiale e sulla polimerizzazione in profondità. Questi studi confermano che la tecnica di otturazione in un solo strato con Fill-Up! è possibile e senza necessità di compromessi. Da COLTENE l’innovazione nella tecnologia dei materiali CAD/CAM Composito ad alte prestazioni Brilliant Crios è il nuovo materiale in blocchi, integralmemente di composito rinforzato, per la produzione di restauri permanenti quali inlays, onlays, corone anatomiche e faccette realizzate tramite il sistema CAD/CAM Cerec. Per le sue caratteristiche di lessibilità, può essere adattato a ogni speciica esigenza e in ogni momento. Coltene, azienda multinazionale svizzera con presenza consolidata e capillare a livello globale, specializzata in materiali di consumo a uso odontoiatrico, ha uficializzato la sua entrata nel mercato dei blocchi in composito rinforzato per l’utilizzo tramite i sistemi CAD/CAM. Brilliant Crios è prodotto in composito rinforzato per la realizzazione di restauri permanenti quali inlays, onlays, corone integrali e faccette per il sistema CAD/CAM Cerec. Con questa innovazione, Coltene sta ponendo particolare enfasi sull’utilizzo del composito come materiale di prima scelta per essere utilizzato direttamente nello studio odontoiatrico mediante i sistemi computerizzati, estendendo la propria offerta a soluzioni tecnologicamente avanzate nel comparto della conservativa digitale. Coltene è divenuta a tutti gli effetti partner uficiale di Sirona nella for- nitura di materiali consumabili per il sistema Cerec CAD/ CAM. I blocchetti Brilliant Crios in composito al 100% entreranno a far parte integrante del software Cerec e dei relativi aggiornamenti. La combinazione dei vantaggi offerti dall’innovativo materiale composito sub-microibrido da utilizzare direttamente alla poltrona con il sistema Cerec, consentirà di ottenere un restauro estetico e afidabile in poco tempo senza ulteriori passaggi. Il processo di produzione, rigorosamente controllato in ogni singola fase, ga- rantisce un indurimento termico completo e graduale, conferendo al materiale inito eccellenti proprietà meccaniche. > pagina 29 Notizie dalle Aziende 29 Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 < pagina 28 L’entrata di Coltene nell’odontoiatria digitale Con questa mossa Coltene mantiene la promessa, ponendo un’enfasi particolare sul composito grazie alle elevate prestazioni e alla versatilità di questo materiale destinato a un procedimento di lavorazione digitalizzata computer assistita direttamente nello studio dentistico. I moderni materiali compositi possiedono caratteristiche molto simili agli elementi naturali e consentono di eseguire restauri minimamente invasivi con la massima eficienza in un’unica seduta, garantendo risultati sorprendenti. Martin Schaufelberger CEO (in foto) di Coltene Group, ha dichiarato: «Il processo di digitalizzazione trova sempre più spazio in odontoiatria. È stato determinante l’impegno di Coltene nei decenni passati, nel promuovere e rideinire le linee di sviluppo dei materiali compositi. Il lancio di Brilliant Crios e la partnership con Sirona nell’area della tecnologia CAD/CAM segnano l’entrata del brand Coltene nel futuro dell’odontoiatria digitale rimarcando l’impegno della società per l’innovazione». Materiale afidabile e di lunga durata Il modulo di elasticità di Brilliant Crios, molto vicino a quello della dentina, lo rende molto meno fragile della ceramica. In conseguenza di ciò i picchi di stress sono signiicativamente ridotti, come il rischio di fratture e scheggiature, sia nella fase di lavorazione sia in situ. I blocchetti di Brilliant Crios combinano i vantaggi dati dall’innovativo materiale composito submicroibrido con i requisiti dei moderni processi di lavorazione che fanno uso dei sistemi CAD/CAM. Obiettivo: ottenere in poco tempo restauri afidabili ed estetici. Eccezionali e uniche caratteristiche di lessibilità, resistenza e precisione Grazie alla grande capacità di assorbimento degli shock lo rende il materiale di prima scelta per la realizzazione di corone su impianti aumentando la sensibilità del pa- ziente durante la funzione masticatoria. I test isici condotti sul materiale, a confronto con le ceramiche tradizionali, ne hanno confermato l’estrema lessiblità, l’eccellente lucidabilità, e resistenza all’usura mantenendo un comportamento naturale sugli antagonisti anche dopo 1,2 milioni di cicli di masticazione. La struttura supericiale omogenea di Brilliant Crios, garantisce una facile lucidatura favorendo il mantenimento della brillantezza nel tempo. Anche in situazioni estreme quando il margine del restauro richiede spessori molto sottili, il composito rinforzato può ancora essere lavorato senza rischio di rottura ino a 0,1 mm. Un sistema di lavoro integrato L’abbinamento di questo innovativo materiale per CAD/CAM a un protocollo di lavoro codiicato, conferma una volta in più l’impegno e la volontà di Coltene di offrire una sistematica versatile a alte prestazioni per supportare al me- glio il passaggio dell’odontoiatria conservativa nell’era del digitale. Brilliant Crios è disponibile in diverse tinte e con due distinti livelli di traslucenza: 9 tinte a bassa traslucenza “LT” e 4 tinte ad alta traslucenza “HT”. L’adattamento cromatico e le eventuali caratterizzazioni sono semplici da realizzare con l’aiuto dei materiali compositi come ad esempio il Brilliant EverGlow. Per un’adesione sicura, la casa raccomanda l’utilizzo del sistema adesivo One Coat 7 Universal, combinato al composito universal Brilliant EverGlow; in funzione della speciica situazione clinica, saranno disponibili soluzioni alternative quali un cemento resinoso come il SoloCem oppure uno duale come DuoCem. In occasione del lancio è stato realizzato un kit introduttivo che include l’adesivo One Coat 7 Universal. BRILLIANT Crios è stato uficialmente presentato sul mercato italiano in occasione del III Congresso internazionale DDA (Di- gital Dental Academy) tenutori a Parma il 18-19 marzo 2016. I blocchetti in composito per CAD/ CAM Brilliant Crios saranno disponibili attraverso i partners della distribuzione di Coltene. Coltene Italia Srl c/o Polo Tecnologico della Brianza Via Alessandro Volta 94 – Cond. Bianchi 20832 Desio (MB) / Italia Tel.: +39.0362.626732 Fax: +39.0362.632580 [email protected] BREDENT La terapia HELBO® Testata scientiicamente, eficace, indolore e senza effetti collaterali. Terapia fotodinamica per il trattamento della parodontite e della perimplantite Da molti anni l’uso della terapia fotodinamica (PDT) per combattere le infezioni batteriche nel cavo orale rappresenta un’innovazione in odontoiatria. La terapia HELBO®, leader nel mercato da oltre 15 anni, conta oltre 60 pubblicazioni, che includono anche diverse pubblicazioni internazionali di studi clinici randomizzati eseguiti da rinomati scienziati tra i quali il prof. dr. Anton Sculean, il prof. dr. Arthur Novaes e il prof. dr. Andreas Braun. Il gruppo di lavoro del prof. dr. Sculean nel marzo 2014 è stato insignito dalla EFP del premio 1st Prize for Graduate Research in European Federation of Periodontology 2013 per l’articolo “Anti-infective therapy of peri-implantitis with adjunctive local drug delivery or photodynamic therapy: six month outcomes of a prospective randomized clinical trial”, pubblicato nella rivista Clinical Oral Implants Research, 2013 Jan;24(1):104-110. La 10a European Consensus Conference (EuCC) del 14 febbraio 2015 a Colonia, nello stabilire le linee guida per la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle iniammazioni perimplantari, ha inserito la terapia fotodinamica quale tecnica adiuvante ed eficace nel trattamento delle mucositi perimplantari. La terapia HELBO® riduce le infezioni causate dai batteri patogeni per oltre il 99% senza alcun effetto collaterale. Questo trattamento prevede una colorazione dei microrganismi (fotosensibilizzatore HELBO® Blue) e grazie all’esposizione della luce del laser HELBO® TheraLite Laser® si forma ossigeno singoletto altamente reattivo, che porta all’ossidazione dei lipidi nella membrana batterica e quindi in brevissimo tempo alla distruzione dei batteri. Il laser HELBO® agisce senza effetto termico e biostimola i processi di rigenerazione dei tessuti duri e molli (low level laser therapy). Il trattamento è indolore e privo di effetti collaterali e previene in molti casi procedure invasive, che i pazienti sono sempre meno disposti ad accettare. Per informazioni sulla terapia HELBO® potete visitare il sito: www.helbo.de Bredent Medical GmbH & Co. KG Responsabile per il servizio stampa: Vittorio Nicoli, Amministratore Bredent srl Tel.: 0471.469576/400781 - [email protected] ® HELBO TERAPIA FOTODINAMICA Efficace contro le infezioni batteriche „15 anni di successi testati scientificamente“ HELBO® Terapia fotodinamica antimicrobica (aPDT), favorisce la conservazione di denti ed impianti. HELBO® è l‘unico sistema di questo genere con componenti sterili. • Nessun effetto collaterale. • Nessun dolore. • Nessuna resistenza agli antibiotici. Per maggiori informazioni sulla terapia fotodinamica HELBO® potete contattare direttamente il distributore telefonando al n. 0471 - 469576. Potete richiedere materiale informativo al sito http://helbo.bredentmedical.com SCANNERIZZARE QUESTA PAGINA CON LAYAR APP HELBO D i s t r i b u t o r e p e r l ‘ I t a l i a : b r e d e n t s . r. l . | V i a R o m a 10 | 3 910 0 B o l z a n o | T: 0 4 71 / 4 6 9 5 7 6 | F : 0 4 71 / 4 6 9 5 7 3 | w w w. b r e d e n t . i t | @ : i n f o @ b r e d e n t . i t Via E. Bassini 42, 20133 Milano, Italia • Reg. Min. Sal. ITCA01029194 • www.medimatch.it, [email protected] SOLUZIONI SU IMPIANTI Cad-Cam Moncone replicato incluso, vite esclusa Moncone in Titanio Soluzioni cementate Soluzioni avvitate Prezzo per elemento su impianto Prezzo per elemento intermedio Prezzo per elemento su impianto Prezzo per elemento intermedio Ceramica su lega non preziosa €145 €90 €145 €90 Composito €140 €90 €140 €90 Zirconia €160 €90 N/D N/D Zirconia €185 €90 €195 €90 Moncone in Zirconia Lavorazioni su monconi tradizionali Soluzioni cementate Soluzioni avvitate con calcinabile Prezzo per elemento su impianto Prezzo per elemento intermedio Prezzo per elemento su impianto Prezzo per elemento intermedio Ceramica su lega non preziosa €110 €75 €115 €75 Composito €105 €70 €110 €70 Zirconia €125 €90 €185 €90 Zirconia €100 €90 N/D N/D Moncone standard fornito dal cliente Moncone in Titanio Moncone in Zirconia Moncone calcinabile / UCLA Moncone in plasica con base metallo Soluzioni cementate Soluzioni avvitate Prezzo per elemento su impianto Prezzo per elemento intermedio Prezzo per elemento su impianto Prezzo per elemento intermedio Ceramica su lega non preziosa €170 €75 €115 €75 Composito €160 €70 €110 €70 Zirconia €185 €90 €185 €90 Il prezzo del moncone sarà calcolato in base al peso e al costo della lega nel giorno della fusione. Via E. Bassini 42, 20133 Milano, Italia • Reg. Min. Sal. ITCA01029194 • www.medimatch.it, [email protected] Via E. Bassini 42, 20133 Milano, Italia • Reg. Min. Sal. ITCA01029194 • www.medimatch.it, [email protected] SOLUZIONI PER PROTESI MOBILE PARZIALE SCHELETRATO FRESATO CAD/CAM IN TITANIO DA IMPRONTA IN ALGINATO € 250 IMPRONTA MODELLO IN GESSO PROTESI IN ACRILICO €2 20 PROGETTAZIONE DIGITALE DELLO SCHELETRATO SCHELETRATO IN TITANIO FINITO - €250 + €10 PER OGNI DENTE MONTATO PROTESI FLESSIBILE PROTESI PARZIALE IN ACRILICO 12 ELEMENTI E 3 GANCI A FILO €220 PROTESI FLESSIBILE €100 PIÙ €15 PER OGNI DENTE MONTATO RITIRI E CONSEGNE COMPRESI NEL PREZZO* -Milano città: ritiro e consegna per mezzo di un nostro incaricato -Resto d'Italia: ritiro e consegna tramite corriere espresso * Qualora lo studio non invii tutto il necessario per effettuare la lavorazione con una singola spedizione, MediMatch addebiterà le eventuali spedizioni addizionali. Via E. Bassini 42, 20133 Milano, Italia • Reg. Min. Sal. ITCA01029194 • www.medimatch.it, [email protected] 32 Speciale Digitale Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Appropriatezza e digitale, due grandi temi di approfondimento e confronto al XXIII Congresso Nazionale Collegio dei Docenti di Roma < pagina 1 Anche al Collegio l’appropriatezza è un tema molto presente e dà lo spunto per molti interventi. Una premessa nella scelta del tema proviene dallo stesso comunicazione uficiale del Collegio: «Negli ultimi anni in Odontoiatria si sta assistendo a un fenomeno preoccupante: sempre più denti vengono estratti per essere sostituiti da impianti più vantaggiosi economicamente e apparentemente più semplici da collocare rispetto a complessi trattamenti conservativi, endodontici e parodontali. L’accoppiata estrazione + impianto viene oggi consigliata ai pazienti in denti compromessi parodontalmente – continua la nota –, in situazioni estetiche critiche (anche in presenza di denti sani), in caso di trattamenti e ritrattamenti endodontici, e persino in presenza di semplici lesioni cariose. Questo proliferare di implantologi più o meno improvvisati e di estrazioni spesso ingiustiicate comporta rischi da non sottovalutare». L’intera giornata di venerdì 15 è dedicata all’“Appropriatezza in patologia e medicina orale”, in collaborazione con SIPMO ed Errekappa Euroterapici, e un’altra in contemporanea riservata agli igienisti sull’“Appropriatezza in igiene orale”, in collaborazione con la Commissione nazionale dei corsi di studio di Igiene orale. Si rifanno inoltre a quel principio anche il “Simposio endo-resto: soluzioni cliniche endodontiche e ricostruttive per i denti gravemente compromessi, con consigli pratici e protocolli operativi per gli specialisti e dentisti generici” e quello sui protocolli responsabili in igiene orale. L’altro argomento forte della 23a edizione è costituito da un interrogativo fondamentale che darà vita a un’intensa serie di incontri e confronti: “Le soluzioni digitali possono essere già deinite una ‘wise choice’ nella pratica clinica quotidiana?”. Interrogativo fortemente intrigante e d’attualità, collegato alla rivoluzione digitale in corso verso quella che viene chiamata la “full digital dentistry” in progressivo e inarrestabile divenire. Alcune risposte verranno dalla giornata dedicata al digitale, con la collaborazione della Digital Dental Society organizzatrice di un Congresso di buon successo, che verrà presentata da Luongo, Esposito e Mangano, mentre l’introduzione dei vari relatori alla giornata digitale avverrà a cura di Polimeni, Gherlone e dello stesso Luongo, di cui pubblichiamo un’intervista in questo numero. Dental Tribune Italia La digitalizzazione nella sanità? Processo lento anche in ambito odontoiatrico I problemi della digitalizzazione in sanità sembra siano legati innanzitutto alla dificoltà che gli utenti italiani hanno nell’avvicinarsi ai servizi informatici, ma anche il personale medico sanitario potrebbe contribuire di più all’aumento di produttività dell’intero sistema. Il sistema della ricetta digitale, in questo contesto, può sicuramente portare beneici ai pazienti. Passando dalla sanità più generale all’odontoiatria, nel corso del Meeting Digital Dental Academy, alla sua terza edizione, svoltosi a Parma il 18 marzo, un relatore ha etichettato l’odontoiatria digitale come «indeinibile», visto che sono troppo numerose le applicazioni predicibili nei prossimi anni. Al massimo: digitale si deinisce la tecnica sostitutiva dell’analogica in funzione a oggi. Esempio indicativo nel dentale può essere la presa dell’impronta realizzabile con l’uso di materiale oppure con uno scanner. Sicuramente digitali sono altre 5 operazioni come la protesi issa su denti naturali e impianti, la creazione di dime per chirurgia guidata, la protesi maxillo-facciale per fratture o neoplasie, gli allineatori ortodontici, gli apparecchi funzionali e dispositivi intra-orali per curare le apnee notturne. Quindi le applicazioni in odontoiatria esistono e anche numerose soprattutto per il futuro, ma il problema è il costo, che però non ha impedito a molti odontotecnici di aggiudicarsi apparecchiature digitali per poter (diversamente e meglio) affrontare la collaborazione con l’odontoiatra. Le due figure continueranno a collaborare? «Il rapporto tra di esse continuerà – prevede un esperto – se l’odontoiatra non deciderà di sostituirsi al tecnico. Ma se quest’ultimo vorrà collaborare con il dentista dovrà necessariamente far uso del digitale». Dental Tribune Un congresso internazionale discute le potenzialità della stampa 3D in medicina Mainz, Germania – L’importanza di soluzioni di cura personalizzate è in aumento in vari campi della medicina. Per migliorare la medicina personalizzata e i suoi risultati, ricercatori e medici stanno sempre più utilizzando la stampa 3D per sviluppare nuovi metodi e dispositivi. La prima Conferenza internazionale sulla stampa 3D in me- Modello in 3D stampato e virtuale (sullo sfondo) di una ricostruzione mandibolare (Foto: ©Peter Pulkowski /Mainz University Medical Center). dicina, che si terrà il 15 e 16 aprile a Magonza, tratterà le potenzialità della tecnologia e i suoi più recenti sviluppi in settori quali la chirurgia orale e la traumatologia. Il congresso è organizzato dallla BiomaTiCS (Biomaterials, Tissues and Cells in Science), gruppo di ricerca interdisciplinare dell’University Medical Center di Johannes Gutenberg di Magonza. Secondo i ricercatori tedeschi, la stampa 3D introdurrà nuove possibilità per la medicina rigenerativa e personalizzata. Come altri esperti, credono che la tecnologia continuerà nei prossimi anni ad acquisire importanza in vari campi della medicina. Una recente analisi della A.T. Kearney, società di consulenza internazionale, ha rilevato che, entro il 2020, l’uso della stampa 3D nella sanità aumenterà del 20-25%. Oggi, la stampa 3D è già utilizzata in tutte le discipline della medicina miranti a sostituire il tessuto perso, a causa di infortunio, malattia o età, con il trapianto – per esempio, la chirurgia ortopedica, la chirurgia orale e vascolare. Il congresso ha in programma conferenze tenute da medici internazionali, scienziati dei materiali e ingegneri che prendono in considerazione l’influenza della stampa 3D in varie discipline mediche. Gli argomenti all’esame includono la ricostruzione mandibolare con singoli impianti stampati in 3D oltre a migliorare la medicina rigenerativa attraverso la stampa 3D di vene, sostituti ossei e cornee. Inoltre, sarà trattato il bioprinting 3D come una delle tecnologie chiave del futuro, tecnologia che mira a produrre tessuti funzionali organici 3D utili come base per gli organi artificiali. Uno degli obiettivi degli organizzatori del congresso è di favorire il dialogo interdisciplinare, così come progetti di collaborazione tra scienziati, per sviluppare ulteriormente la tecnologia e le sue applicazioni in ambito medico, e della sanità più in generale. L’evento si terrà presso l’Electoral Palace di Magonza. Più di 500 partecipanti internazionali sono attesi a prendere parte alla conferenza. Per ulteriori informazioni sul programma e la registrazione, visitare il sito: www.3dprint-congress.com. Dental Tribune International