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FTA Morning View
venerdì 4 novembre 2016
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Wall Street ancora in ribasso, male Facebook
La Borsa di New York ha chiuso la seduta in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,16%, l'S&P 500 lo 0,44% e il Nasdaq
Composite lo 0,92%.
L'Indice del costo del lavoro, in base ad una prima stima preliminare, e' salito nel terzo trimestre dello 0,3%, dal +3,9% della
rilevazione precedente. Le attese degli addetti ai lavori erano fissate su una crescita dell'1,3%.
Nel terzo trimestre 2016 la stima preliminare dell'indice di Produttività del settore non agricolo fa registrare una variazione
positiva del 3,1% dopo il calo dello 0,2% della rilevazione precedente. Gli analisti avevano stimato un incremento pari all'1,3%
t/t.
Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 21 ottobre si sono attestate a 265 mila unità,
superiori alle attese (258 mila) e al dato rilevato la settimana precedente (258 mila). Il numero totale di persone che richiede
l'indennità di disoccupazione si attesta a 2,026 milioni, inferiore ai 2,040 milioni precedenti.
Markit Economics ha comunicato che a ottobre l'indice PMI dei Servizi e' cresciuto a 54,8 punti da 52,3 punti di settembre,
confermando la lettura flash. La rilevazione odierna conferma dunque un ulteriore accelerazione della crescita delle attività
terziarie, su livelli massimi da un anno.
Nel mese di settembre gli ordini industriali sono cresciuti dello 0,3% dopo l'incremento dell0 0,4% registrato ad agosto. Gli
economisti avevano stimato un incremento dello 0,2% su base mensile.
Sul fronte societario Facebook -5,67%. Il social network ha comunicato risultati relativi al terzo trimestre segnati dal balzo dei
ricavi del 56% a 7,01 miliardi, a fronte di un eps rettificato cresciuto addirittura del 166% a 1,09 dollari. Il consensus di Thomson
Reuters era per 6,92 miliardi e 97 centesimi rispettivamente. A pesare sul titolo sono dichiarazioni di David Wehner. Il chief
financial officer ha sottolineato di attendersi un rallentamento nella crescita dei ricavi anche in vista di una significativa
accelerata negli investimenti per il prossimo anno.
Chesapeake Energy +1,69%. Il gruppo specializzato nell'estrazione di petrolio ha chiuso il terzo trimestre con un utile per
azione adjusted di 0,09 dollari contro la perdita di 0,03 dollari attesa dagli analisti.
Aig -3,96%. Il colosso assicurativo ha comunicato risultati relativi al terzo trimestre 2016 segnati da 462 milioni di dollari, pari a
42 centesimi per azione, di utile contro il rosso di 231 milioni di dollari, e 18 centesimi, del pari periodo dello scorso esercizio.
L’utile operativo dopo le tasse è balzato del 59% a 1,1 miliardi, ma il risultato per azione di 1 dollaro si è rivelato ampiamente
inferiore agli 1,21 dollari del consensus. Il board ha approvato un ampliamento dell’attuale piano di buyback in corso da 3
miliardi di dollari, portandolo complessivamente a 4,4 miliardi.
Fitbit -33,57%. Lo specialista dei prodotti per il fitness ha rivisto al ribasso le stime sui ricavi per l'esercizio in corso a 2,32-2,35
miliardi di dollari da 2,5-2,6 miliardi della precedente guidance. In particolare per il quarto trimestre il giro d'affari è stimato a
725-750 milioni, range significativamente più basso rispetto ai 985 milioni indicati dal consensus.
MERCATI ASIATICI
L’ottava si chiude in negativo per l’Asia. A Tokyo il Nikkei 225 perde l’1,34%
Dopo un nuovo declino per Wall Street giovedì (il peggiore dei tre principali indici Usa è stato ancora il Nasdaq, in flessione
dello 0,92%), per i mercati asiatici la seduta è in tono decisamente negativo, con la sola eccezione di Hong Kong. A circa un’ora
dalla chiusura, infatti, l’Hang Seng è in progresso seppure marginale (migliore la performance dell’Hang Seng China
Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China, che guadagna circa lo 0,40%). A
tenere banco sono ancora le incertezze per l’esito delle presidenziali Usa di settimana prossima: i mercati temono una vittoria di
Donald Trump, visto che la democratica Hillary Clinton è considerata la candidata dello status quo. Timori che vedono il dollaro
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avviarsi a una perdita di circa lo 0,80% nell’ottava nei confronti delle altre principali valute, a fronte dell’apprezzamento di circa
l’1% dello yen. E a Tokyo, rimasta chiusa giovedì per la celebrazione del Bunka no Hi (il Giorno della Cultura), l’impatto
valutario spinge al ribasso i listini azionari. Il Nikkei 225 chiude con una netta flessione dell’1,34% (fa ancora peggio l’indice più
ampio Topix, deprezzatosi dell’1,56%). Limita invece i danni Seoul, con il Kospi che perde solo lo 0,09% al termine delle
contrattazioni.
Altro fattore ribassista resta il petrolio, che continua a muoversi intorno ai minimi dell’ultimo mese. L’indice Msci Asia-Pacific,
Giappone escluso, si avvia a segnare la peggiore performance in un’ottava delle ultime sette settimane dopo avere sfiorato una
perdita dell’1% in intraday ai minimi da inizio agosto. Seduta negativa anche per le piazze della Cina continentale: Shanghai
Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 segnano perdite dello 0,12% e dello 0,32% rispettivamente. Performance simile per
lo Shenzhen Composite, deprezzatosi dello 0,21% al termine della seduta. Tra le materie prime, l’oro è in moderato declino,
riducendo appena sotto al 2% il guadagno registrato nell’intera ottava. Mentre zinco e rame sono in ritirata a Londra,
rispettivamente dai massimi di cinque anni e dallo scorso mese di luglio. E le nette vendite per i titoli del settore spingono al
ribasso Sydney: l’S&P ASX 200 segna infatti un declino dello 0,86% in chiusura.
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in rosso: Eurostoxx 50 -0,2%, DAX -0,2%, CAC 40 -0,2%, FTSE 100 -0,4%. Le chiusure dei
principali indici nella seduta precedente: Eurostoxx 50 -0,17%, Francoforte (DAX) -0,43%, Parigi (CAC 40) -0,07%, Londra
(FTSE 100) -0,80%, Milano (FTSE Mib) -0,33%.
Future sugli indici azionari americani al momento in rialzo dello 0,1 per cento circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall
Street: S&P 500 -0,44%, Nasdaq Composite -0,92%, Dow Jones Industrial -0,16%.
Tokyo in flessione con il Nikkei 225 che termina a -1,34%. Borse cinesi incerte: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha
chiuso a -0,32%, l'Hang Seng di Hong Kong al momento segna +0,1% circa.
Euro poco mosso sotto i massimi dall'11 ottobre contro dollaro a 1,1126 toccati ieri. EUR/USD al momento viene scambiato a
1,1105 circa.
Avvio cauto per il Bund future dopo la flessione di ieri. Il contratto dicembre 2016 segna 162,19 punti contro i 162,11 della
chiusura della seduta precedente alle 22:00 e i 162,17 alle 17:30.
Petrolio ancora debole, oscilla poco sopra i minimi da fine settembre toccati ieri pomeriggio. Il future gennaio sul Brent segna
ora 46,30 $/barile (da 45,99), il future dicembre sul WTI 44,65 $/barile (da 44,38).
Oro in calo dai massimi della notte a 1305 $/oncia circa. I prezzi attualmente segnano 1297 $/oncia.
DATI MACRO ATTESI
Venerdì 4 Novembre 2016
09:15 SPA Indice PMI servizi ott;
09:45 ITA Indice PMI servizi ott;
09:50 FRA Indice PMI servizi finale ott;
09:55 GER Indice PMI servizi finale ott;
10:00 EUR Indice PMI composito finale ott;
10:00 EUR Indice PMI servizi finale ott;
11:00 EUR Indice prezzi alla produzione set;
13:30 USA Bilancia commerciale set;
13:30 USA Nuovi occupati ott;
13:30 USA Tasso di disoccupazione ott.
HEADLINES
Giappone: Pmi servizi Nikkei-Markit in espansione a ottobre (50,5 punti)
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Il Purchasing Manufacturers' Index (Pmi) dei servizi del Giappone, stilato da Markit in collaborazione con Nikkei, in ottobre torna
dopo due mesi sopra alla soglia che separa crescita da contrazione. Il dato per lo scorso mese si è infatti attestato a 50,5 punti
in deciso rialzo rispetto ai 48,2 punti di settembre (49,6 in agosto e 50,4 in luglio). Cresce significativamente anche il Pmi
composite, che combina l’indice dei servizi con quello del manifatturiero, tornato sotto la soglia psicologica in agosto a 49,8
punti: in ottobre la lettura è infatti per 51,3 punti contro i 48,9 punti di settembre.
Repubblica Ceca: Banca centrale mantiene i tassi allo 0,05% per la 31esima volta
Česká národní banka (Cnb, la Banca centrale della Repubblica Ceca) giovedì, come ampiamente previsto, ha mantenuto
invariati per il trentunesimo meeting consecutivo i tassi d’interesse allo 0,05% (livello prossimo allo zero in vigore sin dal
novembre del 2013), dopo che a fine giugno aveva anticipato l’intenzione di non intervenire prima del 2017. Il board della Cnb
ha inoltre confermato ancora che continuerà a utilizzare il tasso di cambio come strumento per alleviare le condizioni monetarie,
mantenendo il rapporto della corona sull’euro intorno a quota 27.
Anche Ameriprise Financial in gara per acquisire Pioneer da UniCredit
Secondo quanto riportano fonti citate da Reuters, l’americana Ameriprise Financial sarebbe entrata in gara per acquisire
Pioneer Investments. L’asset manager, messo in vendita da UniCredit già in estate, aveva finora attirato l’interesse
dell’australiana Macquarie, della britannica Aberdeen Asset Management, della francese Amundi (maggiore player del settore
in Europa) e di una cordata guidata da Poste Italiane, con queste ultime due considerate le più accreditate a conquistare la
preda. Un’altra fonte citata da Reuters ha riportato che Poste avrebbe avuto contatti con Aberdeen e Macquarie per la
possibilità di formulare una proposta congiunta. Le offerte finora presentate sarebbero comprese tra 3,2 e 3,4 miliardi di euro.
UniCredit, che settimana scorsa aveva posticipato dal 3 al 10 novembre il termine per la presentazione di offerte vincolanti,
aveva chiuso in declino dello 0,09% la seduta di giovedì a Milano, contro il guadagno dell’1,01% di Poste Italiane.
Vendite trimestrali oltre le attese per L'Oreal
L’Oreal ha comunicato giovedì dopo la chiusura dei mercati di avere registrato nel terzo trimestre vendite in crescita a perimetro
costante del 5,6% contro il 4,5% del consensus, a quota 6,15 miliardi di euro. La divisione lusso, con brand come Lancôme, ha
segnato la migliore performance con un progresso del 9,3% a fronte del 6,5% stimato dagli analisti. L’Oreal aveva chiuso con
un guadagno dello 0,19% la seduta di giovedì a Parigi, contro il declino dello 0,07% del Cac 40..
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