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FTA Morning View
mercoledì 3 agosto 2016
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Wall Street chiude in ribasso
La Borsa di New York ha chiuso la seduta in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,49%, l'S&P 500 lo 0,64% e il Nasdaq
Composite lo 0,9%.
Negli Usa a giugno l'indice PCE (prezzi al consumo esclusi alimentari e bevande) e' risultato in crescita dello 0,1% su base
mensile,in linea con le attese e dallo 0,2% della rilevazione precedente, e dell'1,6% rispetto a un anno fa. La spesa personale è
cresciuta dello 0,4% nello stesso periodo mentre i redditi personali sono aumentati dello 0,2%. Crescono dello 0,3% i consumi
personali reali.
Sul fronte societario Avon Products +14,66%. Il rivenditore di prodotti per la cura del corpo ha chiuso il secondo trimestre con
un utile di 33 milioni di dollari, in crescita rispetto ai 28,8 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Escluse le poste
straordinarie l'Eps si è attestato a 0,07 dollari, 5 centesimi in più del consensus FactSet. In linea con le attese il giro d'affari,
calato a 1,4 miliardi da 1,54 miliardi.
Ford Motor -4,29%. Le vendite negli Stati Uniti del gruppo automobilistico a luglio sono calate del 3% a 216.479 veicoli.
Procter & Gamble +0,45%. Il gruppo dei beni di consumo ha chiuso il quarto trimestre con ricavi e utili superiori alle attese. I
profitti sono cresciuti a 1,95 miliardi di dollari da 521 milioni dello stesso periodo di un anno prima. L'Eps adjusted è calato del
15% a 0,79 dollari. Il giro d'affari è diminuito del 3% a 16,10 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,74 dollari su ricavi
per 15,83 miliardi.
Royal Caribbean -6,29%. Il gruppo delle crociere ha pubblicato una trimestrale con cifre in crescita ma ha fornito un outlook
debole. Per l'esercizio in corso la società stima un utile per azione adjusted compreso tra 6 e 6,10 dollari contro i 6,23 dollari
indicati dal consensus.
Pfizer -2,49% nonostante una trimestrale superiore alle attese. Nel secondo trimestre i profitti del gruppo farmaceutico sono
calati a 2,01 miliardi di dollari da 2,63 miliardi dello stesso periodo di un anno prima. I ricavi sono aumentati a 13,15 miliardi da
11,85 miliardi. L'Eps adjusted si è attestato a 0,64 dollari. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,62 dollari su ricavi per 13,01
miliardi.
MERCATI ASIATICI
Tokyo trascina al ribasso l’Asia (Nikkei 225 -1,88%). Shanghai intorno alla parità
Seduta in netto declino per l’Asia in scia alle nuove perdite del greggio (scivolato in overnight ai minimi degli ultimi tre mesi,
anche se in Asia il prezzo del petrolio ha poi recuperato terreno), ma soprattutto alle notizie in arrivo dal Giappone. Martedì è
stato tolto il velo sull’annunciato piano di stimolo per l’economia del Sol Levante che, nonostante ammonti ai complessivi
28.000 miliardi di yen (oltre 246 miliardi di euro al cambio attuale) promessi dal premier Shinzo Abe, si limiterà come anticipato
dalla stampa nipponica a “soli” 4.600 miliardi (poco più di 40 miliardi di euro), pari allo 0,9% del Pil giapponese, per l’esercizio in
corso. Non solo. Alla luce dei verbali del meeting della Bank of Japan (BoJ) di 15 e 16 luglio, e alla conferma di contrasti in
particolare sul piano di stimolo all’economia del Giappone, crescono i timori per un possibile disimpegno della BoJ rispetto al
programma di riacquisto di titoli di Stato, portato a 80.000 miliardi di yen l’anno (circa 705 miliardi di euro al cambio attuale)
nell’ottobre del 2014. Il risultato è stato comunque un leggero indebolimento dello yen, salito ai massimi dallo scorso 11 luglio
sul dollaro martedì. A fine seduta, il Nikkei 225 di Tokyo ha perso l’1,88% (performance persino peggiore per l’indice più ampio
Topix, deprezzatosi del 2,23%). A deprimere i corsi, in scia a quanto successo martedì nei mercati europei, è stata soprattutto
la perdita intorno al 3% dei titoli del settore finanziario. Deciso declino anche per Seoul, con il Kospi che ha segnato una
flessione dello 0,88% al termine degli scambi.
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Il clima complessivo è di ritirata, con l’indice Msci Asia Pacific, Giappone escluso, che perde circa l’1% e le sole piazze della
Cina continentale che riescono a limitare i danni. A circa un’ora dalla chiusura, infatti, Shanghai Composite e Shanghai
Shenzhen Csi 300, come pure lo Shenzhen Composite, si muovono in altalena ma intorno alla parità. Si allinea invece alle
perdite generalizzate Hong Kong, rimasta chiusa martedì a causa dell’abbattersi del tifone Nida sulla città. L’Hang Seng è in
flessione infatti di oltre l’1,50% (performance sostanzialmente simile per l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di
riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China). E la giornata è in tono decisamente negativo anche per Sydney:
l’S&P/ASX 200 segna infatti un declino dell’1,35% al termine degli scambi.
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in lieve calo: Eurostoxx 50 -0,1%, DAX -0,1%, CAC 40 -0,1%, FTSE 100 +0,1%. Le chiusure
dei principali indici della seduta precedente: Eurostoxx 50 -2,00%, Francoforte (DAX) -1,80%, Parigi (CAC 40) -1,84%, Londra
(FTSE 100) -0,73%, Milano (FTSE Mib) -2,76%.
Future sugli indici azionari americani in ribasso dello 0,1-0,2 per cento. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P
500 -0,64%, Nasdaq Composite -0,90%, Dow Jones Industrial -0,49%.
Tokyo in decisa flessione con l'indice Nikkei 225 che chiude a -1,88%. Borse cinesi deboli: l'indice CSI 300 di Shanghai e
Shenzhen segna -0,1% circa, l'Hang Seng di Hong Kong cede l'1,7% circa.
Euro contro dollaro poco sotto il massimo da fine giugno toccato ieri a 1,1233. EUR/USD al momento tratta a 1,1210 circa.
Bund Future in ulteriore flessione. Il contratto settembre 2016 segna 166,47 punti contro i 166,55 alle 17:30 della seduta
precedente e i 166,67 della chiusura alle 22:00.
Petrolio ancora debole poco sopra i minimi da aprile toccati ieri. Il future sul Brent (contratto ottobre) segna ora 41,85 $/barile
(da 41,52), quello sul WTI (settembre) 39,60 $/barile (da 39,27).
Oro poco sotto i massimi da inizio luglio a 1374,15 $/oncia toccati ieri. I prezzi al momento segnano 1370 $/oncia.
DATI MACRO ATTESI
Mercoledì 3 Agosto 2016
01:50 GIA Verbali BoJ;
03:45 CINA Indice Markit/Caixin PMI servizi lug;
09:15 SPA Indice PMI servizi lug;
09:45 ITA Indice PMI servizi lug;
09:50 FRA Indice PMI servizi (finale) lug;
09:55 GER Indice PMI servizi (finale) lug;
10:00 EUR Indice PMI composito (finale) lug;
10:00 EUR Indice PMI servizi (finale) lug;
10:30 GB Indice PMI servizi lug;
11:00 EUR Vendite al dettaglio giu;
14:15 USA Nuovi occupati (ADP) lug;
15:45 USA Indice Markit PMI servizi (finale) lug;
16:00 USA Indice ISM non manifatturiero lug;
16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati.
HEADLINES
Pechino promette maggiore allentamento monetario per sostenere la crescita
Il dipartimento di ricerca della National Development and Reform Commission di Pechino ha dichiarato dalle pagine del suo sito
web che i tassi d’interesse di riferimento e i coefficienti di riserva obbligatoria delle banche in Cina saranno ridotti al momento
opportuno, mentre il governo lavorerà per ridurre le difficoltà di finanziamento incontrate dalle imprese private attraverso la
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creazione di società pubbliche di garanzia. L’ente responsabile per la pianificazione economica ha anche detto che il governo
offrirà maggiori incentivi per gli acquirenti di case in alcune città per contribuire alla crescita del mercato immobiliare.
Giappone: dai verbali della BoJ emergono contrasti sul piano di stimolo
I verbali del meeting della Bank of Japan (BoJ) di 15 e 16 luglio confermano la presenza nel consiglio per le politiche monetarie
di voci in dissenso in particolare sul piano di stimolo all’economia del Giappone. Uno dei nove membri del board ha infatti
chiesto di ridurre a livelli “più sostenibili” l’ammontare del riacquisto di titoli di Stato, portato a 80.000 miliardi di yen l’anno (circa
705 miliardi di euro al cambio attuale) nell’ottobre del 2014, prima che si verifichino gravi problemi. Un altro membro del board
ha notato che la BoJ ha perseguito la stabilità attraverso un’attenta analisi della congiuntura di mercato e l’acquisto di titoli in
modo flessibile, ma le sue politiche hanno colpito il mercato del debito.
Giappone: Pmi servizi Nikkei-Markit torna in espansione in luglio (50,4 punti)
Il Purchasing Manufacturers' Index (Pmi) dei servizi del Giappone, stilato da Markit in collaborazione con Nikkei, torna in luglio
nuovamente sopra alla soglia che separa crescita da contrazione, livello sotto cui era sceso in giugno. Il dato per lo scorso
mese si è infatti attestato a 50,4 punti, contro i 49,4 punti di giugno (50,4 anche in maggio). Anche il Pmi composite, che
combina l’indice dei servizi con quello del manifatturiero, torna sopra la soglia psicologica, attestandosi a 50,1 punti dai 49,0
punti di giugno (49,2 in maggio).
Cina: indice Pmi servizi Markit/Caixin in luglio rallenta a sorpresa a 51,7 punti
In luglio, il Purchasing Manufacturers' Index (Pmi) nel settore dei servizi in Cina elaborato da Markit/Caixin rallenta
significativamente, attestandosi a 51,7 punti dai 52,7 punti di giugno (51,2 in maggio). Il dato resta ampiamente sopra la soglia
di 50 punti che separa espansione da contrazione ma si confronta con attese degli economisti per un incremento a 52,9 punti.
Accelera invece il Pmi Composite, che raggruppa manifatturiero e servizi, salito in luglio a 51,9 punti dai 50,3 punti di giugno
(50,5 in maggio).
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