Z:\BRACCIO NUOVO\Progetto esecutivo 2013\TAVOLE
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Z:\BRACCIO NUOVO\Progetto esecutivo 2013\TAVOLE
RELAZIONE GEOTECNICA E SULLE FONDAZIONI (Punto 6.2 del DM. 14/01/2008 – Punto C.6 circ. 02/02/2009 n°617 Min. LL.PP.) DESCRIZIONE DELLE OPERE Le opere da eseguire consistono nella realizzazione di strutture in c.a. ed in acciaio costituenti tre scale ed una tettoia da realizzare nell’ambito del progetto di completamento del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, finalizzato alla funzionalizzazione del c.d. “Braccio Nuovo”. PROBLEMI GEOTECNICI E SCELTE TIPOLOGICHE La relazione geologica allegata non evidenzia particolari problematiche, anche alla luce della modestia delle opere strutturali da eseguire. Ai fini della determinazione delle caratteristiche del sito sono state effettuate prospezioni sismiche in foro, allo scopo di procedere alla classificazione delle categorie del suolo di fondazione, correlando le velocità di propagazione di onde elastiche nel mezzo continuo costituito dal suolo stesso. E’ stata cosi determinata la VS30, intesa come media ponderata delle velocità delle onde attraverso un foro, negli strati successivi fino ad una profondità di 30 mt dal presumibile piano di posa delle fondazioni. Tale indagine ha permesso di caratterizzare il sito interessato come suolo di tipo “B”, in corrispondenza di una velocità rilevata pari a 454 m/s. Inoltre sono state eseguite prove penetrometriche che hanno permesso di individuare la stratigrafia del sito. Più in dettaglio le prove eseguite ed esaurientemente descritte nella relazione geologica redatta dal Dott. Nicola Gagliardi, sono sintetizzabili come segue : - prove sismiche a rifrazione; - sondaggi geognostici a carotaggio continuo con prelievo di campioni indisturbati; - prove penetrometriche del tipo SPT; - prove penetrometriche dinamiche; - scavi di prova per verifica fondazioni esistenti. CARATTERIZZAZIONE FISICA E MECCANICA DEI TERRENI Dal punto di vista litostratigrafico la caratterizzazione dei terreni interessati, oltre un modesto accumulo di materiale di terreno vegetale, individua una tipologia di terreni costituiti da depositi di origine vulcanica, con uno strato iniziale, di potenza pari a circa 10 - 12 metri, costituito da terreno antropizzato di natura essenzialmente piroclastica misto a conci di varia natura. Al di sotto di tale strato, fino ad una profondità pari a circa 21 metri, si denota una formazione di sabbie pozzolaniche a matrice porosa, miste a pomici, lapilli e scorie. Tale formazione è impostata sul banco tufaceo litoide compatto. I parametri geotecnici riconducibili, in condizioni cautelative, alla tipologia di terreno interessato e rilevabili dalla allegata relazione geologica, in corrispondenza della quota d’imposta della platea, sono i seguenti: • Peso di volume γ = 1,45 tonn/mc • Angolo di attrito ϕ = 26 gradi • Coesione c = 0,04 Kg/cmq SCELTE PROGETTUALI In ragione della natura del sito e delle opere da realizzare si è optato per la realizzazione di un sistema di fondazioni dirette costituito da travi in c.a. aventi sezione rettangolare e dimensioni variabili, supportate da soletta di estradosso rigida, capace di costituire efficace mutuo collegamento. Trattandosi di fondazioni superficiali si è avuto cura di escludere la presenza di sottoservizi nell’area interessata. VERIFICA DELLA RESISTENZA Alla luce di quanto esposto precedentemente ci si trova di fronte ad una tipologia costituita prevalentemente sabbiosi, impostati su banco tufaceo di notevole 2 potenza, assimilati ad un terreno di tipo B in sede di relazione geologica, con velocità di propagazione delle onde di taglio nei primi 30 metri (VS30). Le verifiche di resistenza vengono condotte in ottemperanza al cap. 6 ed al punto 7.11. del D.M. 14/01/2008. In particolare la capacità portante delle travi viene valutata in ragione del confronto tra la pressione verticale di esercizio in fondazione e la pressione limite per il terreno valutate secondo Brinch-Hansen. L’azione sismica viene tradotta in accelerazioni nel sottosuolo e nella fondazione causate dalle forze di inerzia generate nella struttura in elevazione. Gli effetti di tali accelerazioni vengono portate in conto introducendo appositi coefficienti sismici. La esplicitazione di tali verifiche viene sviluppata negli allegati calcoli geotecnici, effettuati per ciascuna tipologia di opera progettata. VERIFICHE STRUTTURALI Le verifiche strutturali sono state condotte allo S.L.V. ed allo S.L.D. per sollecitazioni di pressoflessione, taglio e torsione. Per la relativa esplicitazione si rimanda agli elaborati di calcolo automatico strutturale allegati. Per i calcoli geotecnici si rimanda agli appositi elaborati, redatti per ciascuna tipologia di fondazione. VOLUME SIGNIFICATIVO DI TERRENO (Punto C.6.2.2. del D.M. 14/01/2008) Il volume significativo di terreno definisce la parte di sottosuolo influenzata, direttamente o indirettamente, dalla realizzazione dell’opera e che influenza l’opera stessa. La forma e l’estensione variano caso per caso in base alle caratteristiche dell’opera e delle caratteristiche dei terreni. Le indagini geotecniche devono riguardare il volume significativo del terreno e devono permettere la definizione dei modelli geotecnici necessari alla progettazione. Il ragione di quanto prescritto al punto C.6.4.1 della circ. Min. 617 del 02/02/2009 la profondità da raggiungere con le indagini, nel caso dei fabbricati (fondazioni dirette costituite da reticolo di travi in c.a.) è variabile tra b e 2b con b lato minore 3 del manufatto da realizzare. Nel caso della scala tipo A (schema più rappresentativo) si ha: b = 4,00 m. circa Pertanto può assumersi: Profondità minima = 8,00 m. In pratica si può definire il volume significativo come quel volume entro il quale l’incremento di tensione verticale ∆σ è ≥ di una certa aliquota (15%) della tensione σ0 esistente prima della costruzione. Tale percentuale vale per i terreni omogenei. Per terreni molto disomogenei o scadenti la percentuale dovrà essere aumentata. Un altro criterio è quello di considerare come profondità minima il prodotto tra lato minore (b) e la massima pressione al di sotto della fondazione (σt). Nel caso della fondazione più caricata si ha: b = 4,00 m circa σtmax = 0,90 kg/cmq circa profondità minima = b x σt = 3,60 m. E’ da rilevare comunque che il valore massimo di profondità minima (8 metri circa) è inferiore a quella minima necessaria alla identificazione della categoria di sottosuolo in ragione della velocità equivalente di propagazione delle onde di taglio (VS30) entro i primi 30 metri di profondità. Per cui, di fatto, il volume significativo oggetto delle indagini effettuate è relativo ad una profondità pari a 30 metri. Il Progettista Geotecnico Arch. Giuseppe Capuozzo 4