Articolo supplemento "Il Giornale"

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Articolo supplemento "Il Giornale"
IMPRENDITORI DELL’ANNO
Gioielli in oro
cadmio free
Il 2012 si apre con l’entrata in vigore
della normativa per l’eliminazione dei
metalli tossici dai gioielli. L’ingegner
Alessandro Matteini spiega che l’industria
del made in Italy si è già organizzata per
rispettare le nuove regole e realizzare
monili assolutamente sicuri per la salute
di chi li indossa
Salvatore Cavera
a produzione di monili attraverso la
tecnica dell’elettroformatura d’oro
in varie carature, fino a oggi ha previsto l’impiego di oro, rame e cadmio come elementi di lega. A partire da gennaio 2012, entrerà in vigore una nuova
normativa – che impone l’eliminazione del
cadmio come elemento di lega. Questa norma
rientra nella complessiva limitazione e, progressivamente, nella messa al bando dei metalli tossici nella fattura di oggetti per l’oreficeria e la gioielleria, previste dal regolamento
Reach (Registration, Evaluation and Authorization of Chemicals).
Gli addetti ai lavori sono pronti a recepire
questo cambiamento nei propri cicli di lavorazione? E come questa innovazione normativa si inserisce in un momento di difficoltà
complessiva delle imprese? Ne parliamo con
l’ingegner Alessandro Matteini, responsabile
divisione engineering di Italfimet, società specializzata nella fornitura industriale di impianti, prodotti chimici e know how per i
processi di finitura superficiale ed elettrofor-
L
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matura dei metalli destinati all’oreficeria,
alla gioielleria e alla bigiotteria, ma anche destinati agli accessori di
moda e all’odontotecnica prostetica. «Il settore e anche la nostra
azienda, sono già
pronte a porre in commercio nuovi prodotti chimici per l’elettroformatura dell’oro senza cadmio. Questo permetterà alle imprese che usano questo tipo di
prodotti di continuare a lavorare anche dopo
gennaio 2012 nel totale rispetto della normativa».
Questa evoluzione dei limiti sui materiali da
utilizzare si colloca alla fine di un ciclo eco-
La Italfimet Srl si trova a
Monte San Savino (AR)
www.italfimet.it
Alessandro Matteini
Negli ultimi anni è cambiato
il modo di lavorare all’interno delle
aziende che producono gioielli
e accessori fashion
nomico in cui il settore dell’oreficeria e gioielleria e dell’alta moda made in Italy ha già
subito importanti riassestamenti, soprattutto
di ordine tecnicocommeriale. «Negli ultimi
anni è cambiato il modo di lavorare all’interno delle aziende che producono gioielli e
accessori fashion. I venti di crisi si sono fatti
sentire in maniera sensibile, soprattutto nel
mercato nazionale, e inoltre bisogna fare i
conti con la concorrenza dei Paesi emergenti.
Ciò ha determinato una ristrutturazione delle
aziende, che hanno puntato su un più alto livello di know how, unito a soluzioni tecniche
che consentano una tipologia di produzione
da riversare nei Paesi in via di sviluppo il cui
ceto medioalto, grazie al benessere crescente,
è sempre più alla ricerca di prodotti di alto livello qualitativo».
Questa fase di ristrutturazione aziendale si è
mossa di pari passo con la necessità di utilizzare metodi di lavorazione più sicuri ed ecologici e di produrre, di conseguenza, prodotti
ecocompatibili, con caratteristiche di tossicità
potenziale sempre più basse per il consumatore. «Ciò è stato anche dettato sia dall’evoluzione normativa relativamente alla gestione
della sicurezza negli ambienti di lavoro, sia
per l’orientamento alla salvaguardia dell’ecosistema e al miglioramento qualitativo delle
caratteristiche dei prodotti di consumo. Per
quanto ci riguarda, abbiamo sempre puntato
su una filosofia di lavoro che coniugasse la
qualità con la sicurezza, sia di chi lavora sia di
chi consuma. Tutti gli sforzi sono stati convogliati su una crescita del made in Italy più
puro e, se vogliamo, “integralista”. Non tanto
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IMPRENDITORI DELL’ANNO
Il mercato dell’oreficeria e della
gioielleria richiede monili e gioielli
con una varietà sempre maggiore
di forme geometriche, di elevatissima
qualità e con un peso contenuto
per motivi di rifiuto di quanto proviene dalle
realtà estere, quanto per poter garantire alle
aziende italiane la possibilità di continuare a
esistere, svilupparsi e mantenere un livello
qualitativo degno della nostra tradizione. La
delocalizzazione produttiva ha portato e porta
all’impoverimento progressivo del tessuto
produttivo nazionale, cosa ancora più grave se
investe le idee e il know how. Pertanto la nostra missione – totalmente condivisa anche
dagli altri soci dell’azienda: Amulio Liberatori
e Patrizio Capaccioli – è sempre stata quella
di cercare di mantenere all’interno dei nostri
confini ciò di cui l’Italia ha e avrà sempre più
bisogno nel futuro: ovvero la possibilità di
produrre industrialmente, sebbene con caratteristiche artigianali, prodotti unici ed
esclusivi. Il mercato dell’oreficeria e della gioielleria richiede monili e gioielli con una varietà sempre maggiore di forme geometriche,
di elevatissima qualità e con un peso contenuto. La tecnica dell’elettroformatura dell’oro, in varie carature, e dell’argento permette di raggiungere questi obiettivi. Tale
innovazione di prodotto comporta la necessità di realizzare produzioni sempre più variegate, in piccole quantità però, per non
creare aggravi di costo tali da porre l’azienda
produttrice fuori mercato dal punto di vista
commerciale».
Italfimet ha una struttura produttiva organizzata in tre divisioni: impianti, chimica e
odonto. «Le attività della divisione impianti
riguardano principalmente la progettazione e
la realizzazione di macchine e impianti di
processo per la galvanostegia, la finitura delle
superfici, il recupero e la trasformazione di
metalli preziosi e comuni, la depurazione di
acque primarie, la depurazione di acque secondarie di processo, la depurazione di fumi.
A queste si aggiungono la consulenza, lo studio e l’installazione di sistemi hardware e
software per l’automazione di macchine e impianti di processo. Nella maggior parte dei
casi, le macchine e gli impianti sono realizzati
in maniera personalizzata, per questo risulta
fondamentale l’interazione con la divisione
chimica». Questa produce e commercializza
prodotti chimici destinati alle aziende che
operano nei settori dell’oreficeria, della bigiotteria e dell’accessoristica di alta moda. I
prodotti sono utilizzati per i processi galvanici, per il trattamento delle superfici e per il
trattamento acque di processo. «Il nostro laboratorio chimico interno formula la maggior
parte di questi prodotti chimici – infatti in-
Alessandro Matteini
La ricerca
per la biocompatibilità
Il trattamento superficiale per via galvanica degli articoli di
oreficeria, degli oggetti di gioielleria e delle parti metalliche per gli
accessori di alta moda è fondamentale per conferire il tratto
distintivo della tonalità di colore desiderata. Negli ultimi anni si è
moltiplicata la richiesta di finiture di vario genere da parte del
mercato. Contemporaneamente, l’evoluzione normativa ha imposto
l’eliminazione graduale dei metalli tossici contenuti negli oggetti.
Questi due fattori hanno fatto sì che Italfimet investisse, con uno
sforzo importante, nel campo della ricerca. Questa ha dato i suoi
frutti, con la messa a punto di una serie di processi ecocompatibili
e grazie alla messa a punto di prodotti chimici privi dei metalli
tossici utilizzati in passato, come piombo, nichel, cadmio, cobalto
e loro complessi. Il laboratorio test di Italfimet è attrezzato con
macchine certificate per effettuare prove normate di corrosione
accelerata su oggetti metallici, prove necessarie a garantire la
qualità di trattamento sia a livello di ricerca e sviluppo che a livello
di controlli periodici di produzione. Inoltre, negli ultimi anni, la
società ha incentrato l’attività di ricerca e sviluppo nello studio e
nella sperimentazione di nuovi processi di finitura galvanica a
basso impatto ambientale.
clude un settore ricerca e sviluppo, per la
creazione e la messa a punto di processi innovativi. Inoltre svolge le analisi e i controlli
necessari al corretto mantenimento dei prodotti e per un impiego ottimale in lavorazione».
Dal 2002 ha iniziato a lavorare la divisione
odonto, che produce e commercializza macchine e prodotti chimici per il processo galvanico di elettroformatura in campo odontotecnico. «Questo processo si basa sulla
deposizione a spessore di oro 24 carati biocompatibile su stampi in gesso metallizzati,
per la creazione di cappette che, una volta
svuotate e trattate termicamente, costituiscono la base per il riporto di polveri di ceramica a caldo per la creazione di denti artificiali. In più, per la deposizione su strutture
telescopiche in acciaio, opportunamente pretrattate, da inserire su impianti dentali –
normalmente in titanio o in leghe biocompatibili – si utilizza il bagno galvanico». L’avvio di questa divisione ha permesso a Italfimet la stipula di contratti di fornitura con
società inserite del settore odontotecnico –
alcune delle quali multinazionali – che si occupano della vendita, della formazione e dell’assistenza tecnica nei cinque continenti.
«Produciamo principalmente due tipi di
macchina per l’elettrodeposizione: una manuale e una completamente automatica, che
calcola autonomamente le superfici da elettrodepositare con grande precisione. I bagni
galvanici – commercializzati grazie al certificato di libera vendita rilasciato dal ministero
della Salute e valido in tutto il mondo e sono
certificati con la marcatura Ce relativa ai dispositivi medicali – sono di vari tipi, con
concentrazioni variabili di oro al loro interno. Anche in questo settore di attività si è
inserita la logica di realizzazione di prodotti
chimici ecocompatibili e biocompatibili, fattore peraltro necessariamente raggiunto da
anni per i dispositivi medicali».
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