Aeroporti, allarme di Bruxelles su scali ingolfati
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Aeroporti, allarme di Bruxelles su scali ingolfati
edizione Nazionale per la tua pubblicità in questo spazio: 091.519165 Aeroporti, allarme di Bruxelles su scali ingolfati notizia pubblicata 27 settembre 2006 alle ore 11:40 nella categoria Territori Il settore aereo europeo rischia di perdere 3,7 milioni di voli l’anno all’orizzonte del 2025 per la mancanza cronica di aeroporti, piste d’atterraggio e infrastrutture: a lanciare l’allarme e’ la Commissione Ue che ha fornito i dati sulle preoccupanti carenze, avviando allo stesso tempo una consultazione con i rappresentanti del settore per cercare rimedi all’indisponibilita’ di infrastrutture e scali. Secondo l’esecutivo Ue, all’attuale tasso di crescita della domanda di voli, gli aeroporti europei raggiungeranno il livello di saturazione entro venti anni. Nel 2025, infatti, piu’ di 60 aeroporti saranno completamente congestionati e i primi 20 aeroporti per traffico saranno saturi almeno 8-10 ore al giorno. La carenza di infrastrutture comportera’ perdite notevoli per i vettori europei, e si calcola che tra venti anni, nonostante un aumento previsto di capacita’ degli aeroporti pari al 60%, gli scali Ue non saranno in grado di assorbire l’intero traffico lasciando insoddisfatta ”una domanda corrispondente a 3,7 milioni di voli l’anno (17% del totale)”. Accanto all’impossibilita’ di soddisfare le richieste di nuove rotte, la penuria di scali comportera’ maggiori ritardi ”dovuti alla congestione dello spazio aereo europeo” e sara’ accompagnata da ”una carenza cronica di capacita’ delle piste, degli spazi di rullaggio e dei terminal aeroportuali a terra”. Le preoccupazioni di Bruxelles sono state sottolineate dal commissario Ue ai trasporti, Jacques Barrot. ”L’esecutivo Ue – ha spiegato Barrot – si sta occupando della gestione del traffico aereo e del cielo unico europeo per aumentare la capacita’ aerea, ma tutti questi sforzi saranno vani se non affronteremo il problema degli aeroporti”. L’obiettivo irrinunciabile per i prossimi anni, ha indicato l’eurocommissario, deve essere ”allo stesso tempo organizzare la costruzione di nuovi aeroporti e utilizzare tutte le risorse necessarie per utilizzare meglio le infrastrutture esistenti”. La strategia che la Commissione europea propone per affrontare il problema – e sulla quale intende confrontarsi con le parti interessate – prevede il miglioramento dell’ interoperabilita’ treni-aerei, la promozione dell’utilizzo piu’ efficace di scali, rotte e fasce orarie e un maggiore ricorso alle capacita’ inutilizzate di aeroporti vicini o di reti aeroportuali. In Europa sono 57 gli aeroporti con un numero di passeggeri da uno a cinque milioni all’anno (circa il 17% della circolazione europea), mentre 67 scali registrano un traffico da 200 mila ad un milione di passeggeri (4% della circolazione). Ci sono tuttavia anche circa 200 piccolissimi impianti che hanno meno di 200 mila passeggeri all’anno. Un elemento su cui articolare la riflessione sul futuro degli aeroporti europei e’ rappresentato dai piccoli e medi aeroporti regionali, il cui contributo potrebbe rivelarsi fondamentale per assicurare alle compagnie aeree nuovi scali e per aprire nuove rotte. La settimana scorsa Bruxelles ha definito le linee-guida che regolano la concessione di facilitazioni e aiuti regionali. Le indicazioni dell’esecutivo Ue sono state pero’ duramente criticate dagli aeroporti regionali europei che ne hanno chiesto ”l’immediata revisione”.