L`Italia rischia la leadership mondiale nell`export battuta dalla Cina

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L`Italia rischia la leadership mondiale nell`export battuta dalla Cina
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L'Italia rischia la leadership mondiale nell'export battuta dalla Cina
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PAGINA A(URAOI
Enrico Netti
Rischia di fermarsi al piano
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la corsa continua del comparto
degli ascensori, montacarichi,
scale e tappeti mobili. Questi impianti «made in ltaty» hanno
conquistato la leadership mon-
diale,l'Italia è il primo esportatore di impianti con una quota del
13.2%, ma ora lo sviluppo del settore sta rallentando.
Nelz007 il fatturato complessivo del settore. secondo i dati
preliminari dell'AssoAscensoriAnie, dovrebbe superare i 2,5 miliardi (erano 24 nelzoo6) con un
aumento del 6,5% rispetto al
•
2006 quanto
la crescita era stata
del +10,7% sull'anno precedente.
Per quanto riguarda l'anno appenainiziato è previsto un più contenuto 2.3 per cento. A influenzare lo sviluppo del settore «sarà
l'andamento del mercato delle
nuove costruzioni - spiega Giu-
seppe Lupo, presidente di As-
soAscensori-Anic- e dal recepimento della direttiva europea
9s!t6/CE che prescrive irequisiti di sicurezza degli impianti».
INTERVISTA
Lupo prevede che l'ammodernamento di tutti i vecchi impianti
di ascensori interessati dalla direttiva (circa 7oomila) durerà
circa un decennio generando un
e},.uafatturato di 4,2 miliardi e la
creazione di 1.500-2.000 nuovi
posti di lavoro.
Tra i numeri che fotografano
questo spicchio di successo
dell'industria elettrotecnica italiana, con oltre 1.650 aziende e
più di 24.300 addetti, secondo l'ultimo rapporto realizzato da AssoAscensori, in collaborazione
con Anacam, Anica, Confartigianato Ascensoristi e Cna, emerge
il peso dcI servizio postvcndita
(manutenzione e modernizzazione) che vale il 454% del fatturato
totale. La produzione di nuovi impianti è pari al 304% mentre la
componentistica vale il 22 per
cento. Marginale il peso delle scale e tappeti mobili. dove l'offerta
mondiale è dominata dai prodotti «made in Cina».
La produzione «made in Italy»)
raccoglie successi sui mercati internazionali e negli ultimi anni
questo trend ha registrato un'ac-
Vincenzo de Martino
celerazione. Nel 2006 l'incidenza delle esportazioni èstata pari a
quasi un terzo (il 32,3%) del business mentre nel periodo
2003-2006 la crescita media
dell'export è stata pari al 10,6%
l'anno. Ma negli ultimi anni (dal
2003 al 2006) l'exportcinese è aumentato, in media, del 62% l'anno e molto probabilmente il
2007, se sono confermate le stesse performance, l'industria italiana potrebbe perdere la leadership nelle esportazioni.
«Gli impianti e i componenti
made in Itatysono molto apprezzati nelle economie avanzate ma
ora dobbiamo trovare nuovi
sbocchi nei Paesi delle economie
emergenti, come l'area Bric (Brasile, Russia, India e Cina ndr) sottolinea Lupo -. Inoltre abbiamo chiesto aiuto all'Ice per approcciare altri interessanti mercati, in particolare quelli che si affacciano sul Mediterraneo, dei
Balcani e del Sud America»).
Dall'analisi dei bilanci di un
campione di aziende emergono
anche delle interessanti performance finanziarie, soprattutto
Come produttore come ave-
te visto evolversi la domanda
di impianti negli ultimi anni?
Il trend della nostra attività è
positivo, in linea con quello del
comparto. Crescono le nuove
installazioni e ci attendiamo un
sostanziale aumento della domanda relativa alle ristrutturazioni totali degli impianti esistenti, al fine di adeguarli agli
standard di sicurezza previsti
dalle più recenti normativc.
Quali sono le ricadute sui
. .,
marguu,
Il nostro Moi è dell'8% ed è
stazionario. II risultato è infl ucozato dalla spietata concorreoza delle microazicnde del
settore che, eludendo le normative vigenti, propongono servizi ed assistenza a prezzi non remunerativi.
Si è rivelata una scelta che
paga il concentrarsisulmercatonazionale?
In un sistema globalizzato,
nel quale ormai tutti sanno fare tutto, come ad esempio si vede in India e Cina, abbiamo
scelto concentrare le nostre risorse sul mercato nazionale,
puntando su prodotti e servizi
personalizzati.
Per il prossimo futuro pensate di giocare la carta
dell'export?
Stiamo guardando, con interesse, ai mercati dell'Est Europa e a quelli del Mediterraneo.
Che difficoltà affronta una
Prni italiana come la vostra?
Scontiamo la mancanza di
centri di formazione in grado
di offrire al mercato personale
Un comparto da 1.600 aziende
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Quanto vale il mercato degli ascensori e scale mobili prodotti in Italia
Le stime 2008
Quest'annoè prevista una crescita
estremamente contenuta dei
ricavi: +2,3%
Preconsuntivo 2007
Lo scorso anno il comparto ha
visto una crescita del fatturatodel
+6,5% rispetto al2006
Consuntivo 2006
Il settore ha raggiunto un giro
d'affari di 2,4 miliardi. Erano 1,4
miliardi del1997
[email protected]
Post vendita
Gruppo Paravia
D na spinta dalle norme De
Il gruppo Paravia di Salerno
è il primo produttore nazionale
di ascensori e si confronta con
multinazionali come Otis, Kone, SchiudIer e ThyssenKrupp.
Una sfida che stimola Vincenzo de Martino, amministratore
delegato della prni salernitana
controllata dalla famiglia Paravia, giunta alla terza generazione. De Martino per quest'anno
prevede che il valore della produzione raggiunga i 43 milioni,
con +10% rispetto al 2007.
I ricavi sono in crescita, ma
come chiudete il bilancio?
Facciamo dei buoni risultati, ma poi registriamo un modesto utile a causa della crescente pressione, anzi oppressione, fiscale.
per quanto riguarda la capacità
di generare reddito. Il Roe, nel periodo dal zooo al z006, per molte
imprese è stato superiore al 10%
e in diversi casi anche del 20%
mentre il Roi era di poco inferiore. Però, a partire dal 2003 ha iniziato a diminuire. Un effetto del
caio del tasso di rotazione del capitale investito.
«Negli, ultimi
.
quattro anru questo tasso e passato da 2 a 1,5 - rirnarca il presidente
- un segnale preoccupante»).
Su questo fronte Lupo propone una possibile via d'uscita.
«Le aziende devono innovare di
più, investendo nella ricerca e
sviluppo dei prodotti e nella distribuzione». Perché il vero punto debole del settore è la poca innovazione fatta. «ln media viene investito l'1,4% del fatturato.
una quota insufficiente - continua il presidente -. Solo le quattro multinazionali dispongono
di propri centri di ricerca mentre per le nostre l'mi si dovrebbere creare, penso a Lombardia e
Lazio, dei centri di eccellenza finanziati dalle regioni)).
qualificato, la difficoltà nel reperire risorse finanziare e, soprattutto, la congiuntura economica negativa che negli ultimi anni ha generato un preoccupante aumento dei crediti e
dei tempi di recupero degli stessi, anche a causa delle incomprensibili lungaggini del sistema giudiziario.
Quanto investite in ricerca
e sviluppo?
Circa 1'1,5 per cento del fatturato e puntiamo ad un potenziamento dell'area ricerca e
sviluppo.
Prevedete di investire in
nuova capacità produttiva? O
di diversificare l'offerta?
Puntando su offerte personaIizzate abbiamo ideato un'ampia gamma di impianti, in grado
di soddisfare le specifiche esigenze dei nostri potenziali
clienti. In tale ottica pra stiamo
investendo per ottimizzare la
nostra capacità produttiva.
L'attività di assistenza
postvendita e di manutenzione in
italia vale l,l miliardi
Le aziende
Leimprese che operano nel
comparto sono 1.653 con oltre
24.300 addetti
Esportazioni
Nel2006 eravamo leader
mondiali nelle esportazioni di
ascensori, scale mobili e
componentistica con oltre 780
milioni di export. Precedevamo la
Cina (744 milioni) e la Germania
(722 milioni)
l Fonte: Servizio centrale studi economici di Ame· Assoascensori