l`anemone che illumina il talento di giannattasio

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l`anemone che illumina il talento di giannattasio
architettura
L’ANEMONE
CHE ILLUMINA
IL TALENTO
DI GIANNATTASIO
Architetto e designer
salernitano i suoi pezzi
hanno fatto il giro
del mondo
TESTO GIANLUCA CALABRESE
A rileggerlo sembra quasi l’attacco di un curriculum vitae, oppure di Wikipedia alla voce
Francesco Giannattasio: classe 1970: architetto
e designer, vive e lavora a Salerno. Si laurea in
architettura presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e, nel 2000, fonda lo studio FGA,
Francesco Giannattasio Architects, occupandosi
di progettazione architettonica ed interior design.
Nel corso degli anni Pippo Giannattasio (così forse lo riconoscono anche i vecchi amici) ha partecipato a diversi concorsi internazionali, ottenendo vari riconoscimenti e gratificazioni. Nel 2007 è
selezionato per la partecipazione ad «Avverati: a
dream come true», in occasione del 20° anniversario del Salone Satellite di Milano. E’ selezionato
e partecipa alle edizioni 2004 e 2008 della «Biennale Internazionale del Design» di Saint Etienne
in Francia. I suoi progetti sono stati scelti per i
più importanti eventi internazionali di design
e pubblicati su riviste specializzate di settore. È
stato co-fondatore, nel 2003, del gruppo creativo
salernitano Mo’ Design.
Cosa significa per un architetto il design?
“E’ la mediazione tra il bello e il funzionale; è un
qualcosa che deve suscitare emozione, ma al
tempo stesso non deve essere auto celebrativo
o pura esibizione. Un oggetto deve avere una
sua consistenza e qualità tecniche, e rispondere
all’esigenza per la quale è stato progettato, evitando il protagonismo vanitoso a cui, sovente,
assistiamo”.
Se ripensa agli esordi, cosa le torna in mente?
“La primissima cosa sono i lunghi viaggi in treno
verso Milano, soprattutto di notte, quando giravo con un borsone verde, che conservo ancora,
pieno di disegni e pezzi di lampade smontate (i
miei prototipi), pronto all’occorrenza ad aprirlo,
cercando di convincere “l’imprenditore di turno”
sulla bontà delle mie idee”.
Cosa significa fare il designer a Salerno piuttosto
che a Milano?
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“Milano è la capitale del design; vivere in una città come Milano significa fare parte di un sistema
in cui il concetto di design è radicato ed è parte
integrante del vivere quotidiano.
Dalle nostre parti e soprattutto qualche anno
fa, quando ho iniziato, anche il termine design
aveva difficoltà a trovare una collocazione funzionale, era un po’ di tutto, per non parlare del
designer considerato un “mezzo architetto”: per
fortuna oggi le cose sono cambiate”.
Parliamo della lampada più famosa e “spiata”
dagli italiani: l’Anemone
“L’Anemone è una lampada che ho disegnato
per Lumen Center Italia nel 2007: fu selezionata
nel 2008 per partecipare alla Biennale Internazionale del Design a Saint-Etienne, in Francia, in
rappresentanza della nostra nazione, ma sicuramente ha ottenuto una grandissima visibilità nel
2010, quando ne sono stati utilizzati 8 pezzi per
arredare la Casa del Grande Fratello.
Anemone ha segnato l’inizio di un approccio
diverso con il committente, cioè lavorare direttamente su una richiesta ed una necessità specifica
dell’azienda: in questo caso quella di disegnare
un oggetto con una forte connotazione ornamentale, utilizzando le lamiere ed il taglio a laser.
Un percorso che definisco “corretto” e che esprime il senso di quello che dovrebbe essere il concetto di “domanda e risposta” professionale”.
E per Salerno ha mai pensato di disegnare qualcosa?
“Il sogno di ogni architetto è quello di lasciare un
segno nella città in cui vive, ed in verità è anche
il mio, ma per farlo occorrono le occasioni. Nel
frattempo ho comunque omaggiato la mia città
progettando, per la Altro Fuoco, un camino al
bioetanolo, dal nome cityfire, caratterizzato dal
parafiamma in lamiera tagliata al laser, raffigu-
rante gli skyline delle più celebri capitali mondiali; tra queste, ovviamente, ho rappresentato anche Salerno, con il Duomo ed il Castello di Arechi.
E’ un progetto molto interessante che nasce, soprattutto, per ambienti esterni a locali ed attività
commerciali. “Rossopomodoro” ha voluto, per i
suoi locali, il parafiamma con il logo dell’azienda,
cominciando con quello di Barcellona, presso il
centro commerciale Las Arenas”.
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