perplessità selettive NELL`ALLEVAMENTO del Malinois Waterslager

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perplessità selettive NELL`ALLEVAMENTO del Malinois Waterslager
CANTO
perplessità selettive
NELL’ALLEVAMENTO
del Malinois Waterslager
“Egr. Sig. Gallipoli, il Malinois moderno trae origine dalla fusione di due
importanti ceppi cantori (in auge nel belgio dal 1880 al 1905):
uno settentrionale, detto di Anversa o Antwerpse Waterslager (=
cantore d’Anversa di suoni d’acqua) o Kloek-stams, in cui predominava una superiore Kloek, ed uno meridionale detto di Malines o Mechelse Zangkanarie o Woet-stams o Nachtegaalslager (=usignolato) che aveva progenitori Sassoni
(=Harzers).
La fusione unitaria dei due ceppi doveva migliorare l’usignolato di Malines arricchendolo di
melodie d’acqua (Klokkende WS) di alto livello.
Tuttavia, questo ambizioso progetto, …
non superò il vaglio dell’esperienza,
poichè nella fusione così concepita
dominarono i ceppi anversesi!
Come se non bastasse le Woeten di Malines a poco a poco
sparirono dal canto degli
F1 e si persero nelle nebbie di un glorioso passato…
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testo Gianfranco Gallipoli
foto G. Gallipoli e Redazione
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CANTO
Insomma il Nachtegaalslager belga imboccò il
viale del tramonto e divenne nel 1905 (vedi
mia monografia) il Waterslager belga (=cantori di suoni d’acqua) semplicemente...l’assenza della linea di accoppiamento costituita
dalle melodie d’acqua da una parte e da quelle usignolate dall’altra, sostituita dalla linea
d’indirizzo profondo da una parte e indirizzo
acquoso dall’altra, perchè quest’ultimi sono
sinonimi (indistinguibili) e non complementari come i due primi da Lei giustamente citati...Una parte dei Suoi dubbi si estende poi
sui ceppi con Klokk curvate, rispetto a quelli
con Klok battenti. Certo, anche questi suoi
dubbi sono fondati. Trattasi di una notevole
difformità timbrica anche se vi sono coinvolte le stesse contrazioni dei muscoli spettanti
sempre alla parte bassa del siringe. Differiscono però le vibrazioni delle membrane da cui
nasce il suono: rigide e poco elastiche nelle
klok battenti, molli ed altamente elastiche
(come nell’Harzer) nelle Klok curvate.”
Così rispondeva a due mie lettere G. P. Mignone su Italia Ornitologica (I.O.) di marzo e
giugno/luglio del 1996.
Allora, ventisettenne, da alcuni anni allevavo i Malinois e gli scritti di Mignone avevano per me un carisma ed un fascino unico.
Lo conservano ancor di più oggi. Difatti tutti i suoi articoli apparsi negli anni su I.O., li
ho fotocopiati e li conservo in una cartellina
che custodisco gelosamente.
È proprio in un freddo pomeriggio invernale,
che ho rispolverato la “segreta” cartellina e mi
sono “perso” nella lettura di quegli scritti. Ed
ecco che sono balzati alla mia attenzione i
miei due quesiti proposti al Mignone con le
due risposte pubblicate su I.O.: che emozione
fu allora! Allo stesso modo mi sono cimentato
nella lettura dell’intervista a Geoges Oudermans apparsa su I.O. dell’ottobre 1995. Questa
risale al 1965(!) ed è sicuramente oro colato
per noi appassionati, in quanto ci permette di
percepire l’idea che gli allevatori belga di quel
periodo avevano del canto del Malinois.
Il Mignone spiega che Oudermans fu segretario della Federazione Malinois K.B.F. nonché noto allevatore che vinse negli anni ’60
il campionato belga del Malinois con un pregevole stamm premiato dal sindaco di Anversa (per me questa è una cosa bellissima e impensabile per noi italiani...).
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Ovviamente non riporto l’intera intervista,
ma solo le parti più salienti che riguardano
la struttura del canto.
“Quali tours deve possedere un buon Waterslager?
Guardi, su questo le opinioni non sono fortunatamente molto divise, anche perchè
ogni allevatore fa si che almeno una forma di
Waterslag sia direttamente e chiaramente
presente nel canto del suo stamm. Ma vorrei
dire di più, e cioè che due forme di Waterslags
siano direttamente e chiaramente presenti
nel canto del suo stamm e che debbano costituire, nella pratica selettiva, un certo minimo
nel canto del Waterslager.
Naturalmente, la Klokkende WS merita la preferenza sulle altre due Waterslag (Bollende
WS e Rollende WS), poichè questo tour specie se battente e non eccessivamente ondulato ha importantissimi, specifici, propri riflessi sugli accenti usignolati. Come
seconda forma soddisfa comunque molto bene la Rollende WS: anche questo tour ha una
grande influenza sul canto in generale, naturalmente se viene reso in toni ben chiari, persistenti, modulati, acquosi e con piccoli colpi
succedentisi rapidamente. Dei rimanenti
tours sono da preferire le Chorr, i Tiokken, gli
Staltonen, i Fluiten, le Bellen, anche abbinati, questi due ultimi, a Fluitenrollen e belrollen, per poter parlare con sicurezza di forme complete di canto Waterslager. Ora è
chiaro che in tutti questi tours o frasi di canto vi sono quelli che danno toni particolarmente e specificatamente usignolati al cantore. Penso specialmente ai Tjokken ed agli
Staaltonen, che, assieme e se ben modulati,
conferiscono un senso usignolato chiaro e
profondo, di una profondità con riflessi
metallici, al cantore e seducono veramen-
te l’orecchio dell’ascoltatore... Tjokken, Staaltonen e la Chorr, tre melodie-principe assieme alla Klokkende WS dei vecchi stamm d’Anversa.
Che cosa pensa in particolare dei Fluiten?
Convengo su questa domanda. Poiché abbiamo parlato delle melodie del waterslager, non
è possibile non spendere una parola sulla
melodia per me più significativa: i Fluiten.
Più si presenta in forma lenta e lunga, più è
seducente. È una melodia che, a seconda di
come è cantata, per l’esperto, qualifica lo
stamm nel suo preciso indirizzo selettivo. Molti Waterslagers la cantano in modo lento e
dolce, ma da cantore a cantore si sente in un
modo più bello o meno bello. Si sentono poi
dei Fluiten tanto profondi che fanno pensare
a tonalità inconcepibili e che si presentano come introduzione. Per errore, questo tipo fu, in
verità, designato talvolta con il termine di
Woeten. Questa è stata in verità la mia meta
più ambita: fissare cioè nel mio ceppo i Woeten/Fluiten.
Ci vuol dire ora qual’è il segreto dei suoi
stamm di cantori?
Non so bene come interpretare la sua frase.
Ma debbo confessarle che talvolta i miei Waterslagers hanno note false e accenti non
usignolati, tuttavia cerco sempre di impostare gli stamms come io sento il canto Waterslager. L’importante è selezionare degli autentici Waterslagers, non degli imitatori.”
Mi sono preso la libertà di sottolineare alcune parti degli scritti del Mignone riguardante l’intervista, allo scopo di far risaltare all’attenzione del lettore com’è cambiato l’indirizzo selettivo del MW in quest’ultimo mezzo secolo.
Oudermans dava quasi per scontato che le
Klokk battenti erano da preferire dato che
non si poteva prescindere da un canto con
chiari accenti usignolati, ribadito più e più
volte. Per essere chiari le klokk battenti sono quelle che “poggiano “ molto sulle vocali che si sentono sonore, vigorose per cui il
tocco globale è più forte, più corto è più marcato della forma curvata. Il suono che ne segue è molto simile al susseguirsi di gocce che
cadono in un recipiente pieno d’acqua klÒÒi
– klÒÒi. Differiscono da quelle curvate (“ondulate”) che si fanno sentire in maniera morbida e ondulata e che invece poggiano es-
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senzialmente sulle doppie consonanti iniziali: VLuoi-VLuoi. Il suono che ne segue è molto simile a quello che si ottiene quanto delle grosse bolle d’aria emergono in superficie.
Sono due modi piuttosto diversi di emettere
lo stesso tour e negli attuali Malinois la prima forse è estinta. Io l’ho sentita solo in una
registrazione di un cantore che risale alla fine degli anni ’80. Infatti il gusto degli allevatori è a favore di quella curvata che a dire
il vero, se portata con chiara risonanza d’acqua e profondità (toni bassi), è senz’altro più
affascinante. Ma allo stesso tempo è, a mio
avviso, più difficile da emettere in modo corretto, per cui spesso se ne sentono di scarso
valore, cioè poco profonde e con poca risonanza d’acqua (flautate). Presenti naturalmente anche forme intermedie di Klokk
(scampanellate?). Digitando nel sito
www.youtube.com “waterslager klokk battente” e “waterslager schokkel”, è possibile
ascoltare un Malinois “vecchia maniera” con
Tjokken da sogno, Fluiten usignolati, Staaltonen bellissimi, la Schokkel e la Klokkende
battente. Si dovrebbe avvicinare molto al canarino descritto da Oudermans.
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Ritornando all’intervista, Oudermans parlava
del Canto del Waterslager nel suo insieme
con attenzione a tutte le frasi e con un interesse quasi maniacale sui Fluiten ed in particolare sui Woeten, un tipo di Fluiten cantato in maniera più profonda e lenta. Inoltre
non si poteva prescindere da frasi tipiche
quali Tjokken e Staaltonen che “…conferiscono un senso usignolato…”.
È su questo argomento che albergano in me
delle perplessità, farcite di preoccupazione,
che riguardano il futuro del nostro cantore e
della pressione selettiva operata da una buona parte degli allevatori attuali. Si ascoltano
sempre più Malinois con repertorio incompleto, che eccellono nei suoni d’acqua, o meglio nelle Klokkende, ma che sono carenti
proprio delle due frasi che un tempo facevano parte del mitico triangolo d’argento insieme all’estinto Tjonken: Tjokken e Staaltonen. Sono, a mio avviso, cantori monotoni,
ripetitivi e piatti che poco o niente affascinano l’uditorio cultore e non: “De gustibus
non disputandum est!!!”. Spulciando su internet i risultati delle manifestazioni nazionali più importanti, ho notato con mio ram-
marico che i soggetti con “5” di Staaltonen
e “4” o più di Tjokken sono oramai una rarità. Lo stesso Zingoni in Canaricoltura, riporta: ”…data l’importanza sempre maggiore
che si da al canto delle Waterslags o loro forme (Klokk, Boll, Roll), le melodie di tipo metallico (Staaltonen, Tjokken, Tjokkenroll) tendono ad affievolirsi a favore delle Bellen, Belrollen e Fluiten che costituiscono dei suoni
più vicini alle tre melodie Waterslags nel senso che, acquistando fluidità, i Fluiten si avvicinano alle Klokkende, le Bellen alle Bollende
e le Belroll alle Rollende”.
Vorrei concludere questo mio contributo al
nostro Malinois, esortando, da una parte, gli
allevatori tutti a considerare l’architettura
della struttura melodica del Waterslager nel
suo insieme, senza spingere la selezione in
un’unica direzione ma cercando di ottenere
un giusto equilibrio/compromesso nella
composizione quali-quantitativa dei vari
tours, dall’altra i giudici nel continuare ad
essere attenti e severi anche nel giudicare il
“duo d’argento”: Tjokken e Staaltonen”.
L’importante è “… selezionare degli autentici Waterslagers, non degli imitatori!”
aprile 2012