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Giovedì 30 Settembre 2010 Gazzetta del Sud
Spettacoli
.
Il film del regista americano con Anthony Hopkins è tratto dal romanzo di Cameron
Teatro
“Quella sera dorata” di Ivory
finalmente nelle sale italiane
Emma Dante
riceverà
il premio
Sinopoli
a Taormina
Al centro della storia la bizzarra famiglia di un romanziere in Uruguay
Ernesto Dellicolli
ROMA
Il romanzo di Peter Cameron,
“Quella sera dorata”, ha avuto in
Italia, pubblicato da Adelphi,
quattordici edizioni e venduto
centomila copie. Ora arriva nelle sale, cinquanta copie dall’8 ottobre distribuite da Teodora
Film, la trasposizione cinematografica firmata da James Ivory.
Con l’attore feticcio di Ivory, Anthony Hopkins, “Quella sera dorata” si può già definire un “classico” nel più puro stile Ivory, elegante, toccante, magnificamente diretto.
È il primo film senza Ismail
Merchant, l’altra metà della ditta Ivory che ha portato al cinema
titoli come “Camera con vista”,
“Casa Howart”, “Quel che resta
del giorno”, ma il regista americano, ieri a Roma, parla al plurale e alla coppia ama aggiungere
Ruth Prawer Jhabvala, la sceneggiatrice di sempre.
Al centro della storia, il viaggio in Uruguay di Omar Razaghi
(Omar Metwally) ricercatore
all’Università del Colorado per
convincere gli eredi di Jules
Gund, autore di un unico, venerato romanzo, a concedergli
l’autorizzazione per scrivere
una biografia dello scrittore. Al
suo arrivo, Omar verrà coinvolto in situazioni bizzarre e imprevedibili, dai familiari di Gund:
Adam (Anthony Hopkins), il fratello gay, cinico e raffinato, Caroline (Laura Linney), la vedova
orgogliosa, e Arden (Charlotte
Gainsbourg), la giovane amante
che dal romanziere ha avuto
una figlia. «Sono stato attratto
dalla leggerezza della storia, da
quel gioco delle coppie che si ricompongono in un lieto fine co-
Anthony Hopkins in una scena di “Quella sera dorata” di James Ivory. Sotto: Charlotte Gainsbourg
me in un’opera di Mozart», ha
detto James Ivory. “Quella sera
dorata” è il terzo film con Hopkins, dopo “Casa Howard”,
“Quel che resta del giorno” e
Lo scrittore Mauro Corona smentisce
“Surviving Picasso”, ma non è
un alter ego. «Non trovo similitudini con lui, tranne il fatto che
entrambi siamo pittori dilettanti». Nella carriera di Ivory tanti
adattamenti da romanzi, «sono
solo il 60%» precisa lui spiegando che «agli inizi non è stato così, ma visto il successo di “Camera con vista” (tre Oscar e molti
altri premi), il terzetto di talenti
si è dovuto giocoforza indirizzare sulle trasposizioni cinematografiche, del resto con risultati
amati da critica e pubblico. Nel
caso di “Quella sera dorata” motivo in più per il regista è stato il
luogo delle riprese, il Sudamerica. «Non posso negare che la location del film sia stata una molla decisiva», ammette. L’editor
di Adelphi Matteo Codignola
definisce il film «un grande classico con il tocco inconfondibile
di Ivory, quel mix di fedeltà letterale e invenzione che caratterizza le sue opere».
“Quella sera dorata” è, per
Codignola, «un romanzo romanzo, che ha funzionato in Italia – dice sarcastico – per il grande tam tam dei lettori, un caso
singolare per una storia che non
ha un autore di 16 anni all’opera
prima, una trama di gang e stupri tutti elementi che di questi
tempi catturano l’attenzione
della stampa».
Dopo la presentazione fuori
concorso al Festival del cinema
di Roma, il film che già in fase di
produzione ha avuto stop e complicazioni, arriva ora finalmente
nelle sale italiane.
TAORMINA. La giuria della seconda edizione del Premio Sinopoli per la Cultura – formata
da Azio Corghi, Sergio Givone,
Paolo Matthiae e Luca Ronconi – ha deciso di assegnare il
premio a Emma Dante, drammaturga, regista, attrice, tra le
rivelazioni più importanti del
panorama teatrale contemporaneo.
Emma Dante, palermitana
dal respiro europeo, che ha
conquistato il consenso della
critica internazionale, ritirerà
il premio il prossimo 3 ottobre,
all’Hotel Sea Palace di Taormina, durante la sesta edizione
del “Sinopoli Festival”. Questa
la seguente motivazione: «Tra
le figure più significative di
una delle più interessanti novità del teatro italiano, la leva
che potremmo definire di registi-autori, Emma Dante, non
appartiene al gruppo di coloro
che si rifanno alla letteratura
precedente, ma, legata alla
propria memoria, alle proprie
radici culturali, sviluppa i temi
del suo teatro in modo personale con una forza espressiva e
un tipo di aggressività visionaria che non è mai esornativa,
ma che dimostra l’impronta di
una urgente necessità».
Emma Dante
Il cineasta De Pasquale presenta “Lucia i colori della vita”
Claudio Baglioni torna a cantare con De Gregori dopo 35 anni
Grande evento stasera a Lampedusa
O’Scià, superduetto
sul palco Baglioni
con De Gregori
Giorgiana Cristalli
LAMPEDUSA
Il duetto di Claudio Baglioni e
Francesco De Gregori oggi a
Lampedusa sul palco di O’Scià
ha il sapore del grande evento.
Romani, cantautori, entrambi
classe 1951, i due mostri sacri
non si sono mai incontrati prima sotto i riflettori. L’unica
esibizione insieme risale a metà degli anni Settanta. Il set,
all’epoca
improvvisato
all’aperto, era a Roma, davanti
al Pantheon. Chi c’era racconta di un pranzo in una trattoria
in zona, quattro chiacchiere,
qualche bicchiere di vino e
l’idea di esibirsi insieme, come
artisti di strada, con tanto di
cappello a terra per le offerte.
I due erano giovani, ma già
abbastanza noti. Alte le aspettative, divertita la scommessa
su chi avrebbe guadagnato di
più, assai deludenti le cento lire complessive raccolte dopo
quasi mezz’ora dal cappellino,
guardato con diffidenza da decine di turisti noncuranti in
gran parte giapponesi. Questo
è l’unico aneddoto musicale
che lega gli straordinari percorsi di due degli autori che
hanno scritto le pagine più belle della musica italiana.
Stamane, circa quarant’anni dopo, “il principe” De Gregori (arrivato ieri sull’isola) ritroverà il divo Claudio e gli
porterà in dono alcune perle
del suo repertorio, tutte in versione acustica chitarra e voce:
“La storia siamo noi”, “La donna cannone” e “Generale”. Poi
sarà la volta di “Rimmel” cantata dalla prima volta “in tandem” con Baglioni. Questo è
quanto previsto al momento,
ma dalle prove di oggi pomeriggio potrebbe venire fuori
qualche sorpresa.
L’ottava edizione di O’Scià è
partita avantieri con uno spettacolo all’insegna dei grandi
cantautori. Il primo artista sul
palco è stato Morgan che, con
Baglioni, ha reso omaggio agli
anni Sessanta cantando “Il nostro concerto” di Umberto Bindi, “Vedrai vedrai” e “Lontano
lontano” di Luigi Tenco e “Io
che amo solo te” di Sergio Endrigo. Lorella Cuccarini, prossima padrona di casa di “Domenica in” su Raiuno, ieri sera
a O’Scià si presentata nelle vesti di co-conduttrice e cantante.
L’agente dei vip precisa a “Striscia”
Un messinese al Festival of India Lele Mora: con Corona
«Mi manca il tempo
per l’Isola dei famosi»
solo amore platonico
TRIESTE. Mauro Corona fa mar-
cia indietro, e smentisce di voler
partecipare all’“Isola dei famosi”, perché troppo impegnato
con la stesura di libri e racconti.
La rinuncia dello scrittore di
Erto (Pordenone) è in un’intervista pubblicata ieri da “Il Gazzettino”. «Non lo nego – precisa
– una settimana ci sarei andato
volentieri, per insegnare a quei
personaggi come si faccia a resistere». Rivela quindi di aver ricevuto la proposta ma aggiunge
di aver rinunciato, dopo un primo colloquio con i responsabili
della trasmissione, perché «potrei apparire ma non essere, e
poi molti mi volterebbero le
spalle, direbbero che sono un
cialtrone inaffidabile. Insomma
– conclude – uno scrittore deve
rispettare chi lo legge».
MESSINA. Il film «Lucia i colori
della vita», opera prima del regista messinese Giovanni De Pasquale è stato selezionato per
partecipare al «41. International
Film Festival of India», che si terrà
a Goa dal 22 novembre al 2 dicembre, per la sezione «Cinema
of the world».
Il film era stato presentato il 6
aprile scorso nel corso di una conferenza stampa a palazzo Zanca,
alla presenza dell’assessore alle
Politiche finanziarie, Orazio Miloro e proiettato in anteprima al
cinema Apollo. L’iniziativa cinematografica, patrocinata dal Comune, è stata prodotta dalla Global Future Production Film s.a.s.,
su soggetto di Felicia Grillo e dello stesso De Pasquale. Il film (90
minuti), ha una struttura portante che, complici la Pittura, il Cinema e il Teatro, propone la storia di
una donna che vive due emozioni
sentimentali una reale, contemporanea, e un’altra virtuale,
all’interno della quale i sentimenti prendono il sopravvento intrecciandosi tra loro, con parallelismi
nascenti da situazioni a volte opposte a volte conseguenti, e che
hanno vari protagonisti.
Particolare la colonna sonora
scritta da Domenico e Giuseppe
Lanza, musicisti diplomati al conservatorio di Messina. Un’opera
prima realizzata senza interventi
economici istituzionali e con partecipazione di giovani provenienti dalle scuole di teatro di Messina; girato in digitale SD è stato
montato su una workstation della società, con interventi creativi
che coinvolgono lo spettatore.
MILANO. Con Fabrizio Corona fu
«amore platonico». Così Lele
Mora a “Striscia la notizia”, dopo che l’ex fotografo ha smentito
che tra loro vi fosse una relazione come emerso dai verbali degli
interrogatori dell’agente dei vip
nell’ambito dell’inchiesta Vallettopoli. «A volte si può star bene anche con un amore platonico, non serve un amore sessuale», ha detto l’agente dei vip a
“Striscia”. «Io sono come un papà, voglio bene a tante persone,
a Corona ho voluto bene un po’
di più – ha spiegato –. Non ho
mai parlato di relazione, bisogna leggere i verbali e capirete
quello che ho detto». E, riguardo
ai due milioni di euro che Corona sostiene di non aver mai ricevuto per l’acquisto di un appartamento, Mora risponde: «Forse
gliene ho dati di più».