Al Centro Amico: pochi volontari ma…con un

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Al Centro Amico: pochi volontari ma…con un
Al Centro Amico: pochi volontari ma…con un gran cuore!
A dicembre del 1993 un gruppo di persone fra cui insegnanti, studenti, professionisti, casalinghe e
pensionati, si riunì a Sassari con l’intento di costituire un’Associazione di volontariato per
collaborare in qualche modo ad aiutare persone a rischio d’isolamento e di esclusione sociale per le
particolari problematiche vissute. Non trovando in quel momento altre soluzioni per la sede della
nuova associazione venne optato di riunirsi periodicamente nel locale di via Bogino 30, dove
funzionava l’agenzia immobiliare di due dei soci che facevano parte della nuova associazione di
volontariato. L’Associazione venne provvisoriamente denominata “Centro Amico della Valle di
Rosello” in attesa di registrazione al Registro del volontariato regionale della Sardegna e di
predisposizione di uno Statuto. Vennero delineate delle finalità in cui poter operare nei settori
sociale, culturale e diritti civili con spirito di solidarietà e di collaborazione, col fine di star bene
insieme e di fare sempre qualcosa di buono e di utile per chi ne aveva necessità…C’è stata da subito
una costruttiva collaborazione con altre Associazioni di volontariato e con Enti pubblici, sempre per
migliorare gli interventi proposti.
Poco tempo dopo, l’agenzia immobiliare venne chiusa e la sede di via Bogino venne messa
gratuitamente a disposizione del volontariato e, sempre gratuitamente, venne anche prestata alla
consulta del volontariato sassarese quando quest’ultima, non avendo altra sede, era in attesa di una
nuova sistemazione nei locali dell’Amministrazione comunale di Sassari…Eravamo tutti pieni
d’entusiasmo e avevamo molto ottimismo…
Abbiamo iniziato col firmare un protocollo d’intesa con le assistenti sociali del Comune di
Sassari che avevano predisposto un progetto per inserire nelle associazioni disponibili degli
individui a rischio d’esclusione sociale e, siccome non tante Associazioni si erano rese disponibili
per aiutare le persone disagiate, nella sede di via Bogino a Sassari confluivano tante persone
interessate ad ottenere il contributo economico erogato mensilmente dall’amministrazione
comunale del Comune di Sassari. Non era tanto, ma 500.000 lire per ogni componente della
famiglia dei soggetti individuati potevano servire a qualcosa…Si trattava di garantire la propria
presenza nella sede di via Bogino dove occorreva sistemare i libri della biblioteca, rendendone
utilizzabili anche i libri scolastici più maltenuti. Occorreva selezionarli secondo un giusto criterio
per favorire la ricerca degli argomenti e la consultazione degli stessi libri da parte soprattutto di
individui in precarie condizioni economiche. La presidente, in servizio in una scuola statale come
docente, non si risparmiava e, subito dopo le sue attività scolastiche, arrivava in via Bogino, per
seguire le persone inviate dai servizi sociali del Comune di Sassari. Qualcuno di loro non sapeva
proprio dove mettere le mani in quella biblioteca e un giorno arrivò a pensare di dover sistemare
persino la guida didattica, poggiata momentaneamente dalla presidente che l’aveva cercata
disperatamente prima di andar via…Non riusciva proprio a trovarla e, dopo tanti tentativi, non
volendo credere a quanto vedeva, l’aveva alla fine trovata incollata ad altri due o tre volumi di
narrativa, appartenenti alla biblioteca, realizzata col contributo economico di Sardegna Solidale, che
ne aveva finanziato un progetto…Inutile dire che non era stato possibile recuperarla subito per
poterla utilizzare per un po’ di tempo, dato l’impegno con cui era stata ben fissata agli altri libri con
una colla superadesiva…
Non mancavano episodi fuori da ogni aspettativa come la volta che la responsabile
dell’Associazione si trovò davanti alla porta d’ingresso una donna di mezza età che sosteneva di
essere stata inviata dai Servizi sociali del Comune di Sassari per usufruire della cifra indispensabile
per la propria sopravvivenza…La responsabile l’aveva fatta entrare e, come capitava con tutti gli
altri utenti beneficiari, le aveva chiesto la lettera di accompagnamento rilasciata dal Comune e i suoi
documenti, come era consuetudine per tutti…Lei non ne aveva, ma continuava a insistere di essere
stata mandata dall’assistente sociale e, dopo un periodo che era sembrato interminabile per tutte e
due, l’assistente sociale finalmente arrivò, dichiarando di aver mandato quella persona con la
raccomandazione di aspettarla all’entrata…Tutto sembrava chiarito fino al momento della
necessaria firma di presenza, poiché la donna rifiutava di prendere la penna in mano…Sembrava
una vera e propria presa di posizione tanto che la responsabile dell’Associazione stava pensando di
rimandare a casa quella persona…ma da uno sguardo insistente dell’Assistente sociale venne
all’improvviso in evidenza una situazione da incubo…la donna non poteva prendere la penna in
mano perché aveva tutte le dita delle due mani…amputate…
La presidente capì di trovarsi di fronte a qualcosa di veramente drammatico e quando la povera
donna lasciò la sede di via Bogino dopo aver concordato i suoi successivi orari di presenza…
l’assistente sociale raccontò il motivo di quella menomazione, dovuta alla violenza che quella
donna aveva subito dal padre, quando era poco più che un’ adolescente, fino a farle mettere al
mondo, come conseguenza di quei tremendi rapporti incestuosi, ben 4 figli (tutti ospitati in diversi
collegi della Sardegna) dopo l’amputazione delle dita, avvenuta tragicamente, mentre la povera
donna cercava di respingere la forza brutale e le violenze sessuali.
Dopo il primo, drammatico impatto, l’esperienza procedette serenamente sino all’arrivo di un nuovo
individuo affidato all’Associazione dai servizi sociali. Da subito si presentò come una persona
irascibile, pronta a protestare contro tutto e tutti. Entrava senza salutare, si lamentava in
continuazione e insultava tutti senza alcun motivo…Un giorno raggiunse il culmine dell’agitazione
minacciando di far saltare in aria la stessa sede perché quanto gli dava il comune non gli bastava
certamente per far fronte alle spese…A quel punto sembrò davvero doveroso alla presidente fare un
discorso molto chiaro facendogli capire che doveva essere più rispettoso verso i volontari che
mettevano a disposizione tempo, pazienza e lo stesso uso del locale senza aspettarsi niente altro in
cambio se non un comportamento decente e un atteggiamento più rispettoso se voleva continuare a
frequentare l’Associazione ed avere il contributo economico erogato dal Comune. Messo alle strette
e invitato a calmarsi, abbassando il tono della voce, fra le copiose lacrime che scendevano senza
alcun ritegno dai suoi occhi, l’uomo raccontò la sua disgrazia: dopo aver perso la moglie e un figlio
durante l’esplosione di una bomba buttata da ignoti nel suo locale in Argentina…quello che lui
aveva realizzato coi sacrifici di una vita e in cui lavoravano tutti i suoi familiari fra cui suo figlio e
sua moglie, deceduti nell’esplosione, e il figlio rimasto gravemente invalido e costretto a muoversi
su una sedia a rotelle…era rientrato a Sassari, la sua città, dove non aveva più niente né nessuno ed
era costretto a chiedere ospitalità, soprattutto per suo figlio invalido, a tutti gli istituti caritatevoli…
Dopo questo suo sfogo le cose sembravano nettamente cambiate e l’uomo si sforzava di
controllare il tono della sua voce...pur non interagendo con gli altri come se avesse paura di
comunicare o di far nuovamente esplodere la sua rabbia…Sembrava rasserenato dalla disponibilità
della presidente, disposta ad ascoltarlo e ad incoraggiarlo ad andare avanti con più fiducia, fino al
giorno della riunione organizzata durante le festività natalizie. Era stato invitato, insieme a tutti gli
altri beneficiari, che dimostravano un po’ di riconoscenza verso i volontari e per l’opportunità
offerta loro e sinceramente facevano i migliori auguri…Lui no…anzi, riconoscendo fra i presenti
l’avvocato scelto come legale dell’associazione, colto da un improvviso e inarrestabile impeto di
ribellione, non ebbe migliore idea se non quella di definire tutti gli avvocati come delle persone che
non sapevano fare il loro dovere e arrivò a minacciare di denunciare il fatto di aver ricevuto, fra gli
alimenti, una scatoletta di tonno guasta. La presidente, disorientata e veramente contrariata da
questo nuovo cambiamento, aveva invitato l’uomo a scusarsi con l’avvocato e con tutti i presenti
ma, siccome questo non avveniva, si scusò al suo posto per questa inattesa reazione e dic hiarò
pubblicamente di non aver mai dato a nessuno qualcosa di scaduto...era talmente dispiaciuta che si
chiedeva se valesse la pena aiutare persone così ingrate…Forse fu proprio quest’ultima frase,
insieme alla paziente esortazione dell’avvocato, a far ridimensionare la reazione dell’uomo, che con
voce tremante chiese scusa a tutti e promise con tono sommesso di farne tesoro in futuro…
Fra le persone inviate dai servizi sociali ce n’erano alcune dotate di notevoli capacità
artistiche e di eccezionale gusto estetico, fra queste due in particolare si distinguevano soprattutto
per la straordinaria manualità. D’accordo con gli altri volontari, la presidente dell’associazione
decise di conferir loro il compito di creare oggetti artistici che poi furono esposti pubblicamente in
una mostra organizzata presso l’Istituto nautico di Porto Torres, con grande soddisfazione di tutti e
in modo particolare delle giovani artiste che con questa nuova opportunità offerta dall’Associazione
di volontariato venivano valorizzate, gratificate oltre che aiutate economicamente grazie al
contributo erogato dai servizi sociali del Comune di Sassari. Per esprimere in qualche modo la
propria riconoscenza e gratitudine, una delle nuove giovani beneficiarie ha lasciato all’Associazione
una bella scultura posta al Centro di una piccola Oasi Mediterranea ricavata a Ossi dai volontari in
un piccolo pezzetto di terreno richiesto alla Provincia di Sassari, usato precedentemente da molti
altri come discarica abusiva dove, dopo essere stato ripulito, sono state messe a dimora delle piante
della macchia mediterranea, ricevute in dono dall’Ente Foreste della Sardegna per l’inaugurazione e
in occasione di altri episodi significativi per ricordare persone scomparse, in onore di vittime di
qualsiasi ingiustizia sociale o di persone scomparse sempre molto vicine all’Associazione…
Facevano parte dell’Associazione persone di diversa età e, soprattutto durante le escursioni,
stavamo tutti bene insieme, con un costruttivo confronto e dialogo fra giovani e anziani che,
insieme, superavano davvero tutte le differenze…
Nel 2002, con regolare statuto e foglio costitutivo, l’Associazione venne registrata al
Registro del volontariato Regionale nel settore sociale, la sezione Assistenza sociale, nel 2004 è
stata apportata l’integrazione nel Registro del volontariato Regionale e in questo modo al Centro
Amico sono stati riconosciuti i settori culturali e diritti civili per cui, da quel momento, il Centro
Amico Onlus opera regolarmente nei settori sociale, culturale e diritti civili…
Fra le attività istituzionali del Centro Amico c’era il centro d’ascolto per cui veniva resa
disponibile una linea telefonica pagata proprio per stimolare il bisogno di comunicare
particolarmente sentito da parte di quanti avevano necessità di parlare di se stessi e dei loro
numerosi problemi…Per poter ascoltare chi chiamava venivano stabiliti i turni con la precisa norma
di mantenere l’anonimato e il rispetto della privacy… Ben presto, però, emersero altre priorità che
necessitavano di soluzioni più concrete e per questo motivo si sostituì l’anonimato delle telefonate
con un’azione più concreta di confronto e di dialogo per cui gli appellanti spesso chiedevano di
poter frequentare la sede di via Bogino per un sereno e più vero rapporto comunicativo e di fiducia
reciproca con i volontari’ sempre pronti a diventare veri amici sinceri sempre presenti. Per favorire
momenti d’aggregazione, spesso si organizzavano interessanti discussioni, sane letture e riflessioni
profonde…Spesso si attribuivano ruoli di fiducia e di responsabilità ma non sempre la fiducia era
ben riposta e tutto serviva come lezione per il futuro…Merita un accenno particolare la cocente
delusione data da un socio a cui era stato affidato un importante ruolo ma che per l’erronea
distrazione di aver portato in tavola del vino…trasformò quella che doveva essere una bellissima
giornata, in un ricordo decisamente poco gratificante per effetto di una pericolosa e non del tutto
prevista o bene accolta sua ubriacatura…Nessuno si sarebbe mai aspettato una reazione così
degradante e, in comune accordo con i membri del direttivo venne presa la decisione di revocare
l’importante incarico al socio che in presenza di tanti invitati aveva letteralmente rovinato la
giornata. Era bello organizzare qualcosa di accessibile a tutti e, proponendo il pranzo al sacco,
spesso si realizzavano dei pranzi alla portata di tutti che facevano invidia ai migliori ristoranti.
Abbiamo avuto l’opportunità di visitare tante belle località della Sardegna con delle escursioni da
favola…E' stato proprio in occasione di un’escursione all’isola dell’Asinara che, all’interno
dell’Associazione, si è formato un bel gruppo di giovani, motivati a proporre delle iniziative da
condividere con tutti...come è capitato per le rassegne gastronomiche a cui tutti potevano
partecipare con primi piatti, secondi piatti, contorni e dolci, giudicati da una giuria e premiati con
piccoli doni, semplici ma molto graditi, mentre qualcuno dei giovani suonava la chitarra o cantava
delle bellissime e nostalgiche canzoni accompagnato dal coro dei presenti e dagli applausi
generali…Le pietanze prodotte dai partecipanti venivano poi degustate dai presenti, ben felici di
confermare il giudizio espresso dai membri della giuria. Si univano così persone diverse, ognuna
con un proprio ruolo nella società, tutti accomunati dallo stesso desiderio di condividere, di stare
bene e, nonostante spesso le strade intraprese avvicinino le persone solo per un attimo prima di
intraprendere un nuovo cammino…rimarrà il ricordo di quello che si è fatto e che per un istante ci
ha reso parte di qualcosa di utile e importante.
Essendo alcuni dei componenti del gruppo giovani titolari di una scuola nautica, spesso
venivano organizzate delle escursioni in barca a vela, permettendo a ragazzi e ad anziani di
trascorrere momenti di profonda serenità .
Altre volte, per creare momenti di aggregazione e di sereno confronto e dialogo, sono state
proposte delle merende solidali creando sempre i presupposti per far star bene le persone insieme,
aiutando soprattutto chi manifestava segni d’insofferenza, di disagio e di qualsiasi tipo di malessere.
Per favorire la comunicazione è stato creato il bimestrale “Spazi infiniti”, regolarmente registrato
in tribunale, prodotto in proprio e a diffusione gratuita, in cui chiunque abbia il desiderio di farlo,
può collaborare inviando poesie, riflessioni, opinioni e lettere al giornale.
Sono state organizzate diverse edizioni di concorsi di poesia, pittura e prosa, su temi riguardanti la
collaborazione, la solidarietà, il rispetto ambientale, la pace, rivolti ai ragazzi delle scuole di ogni
ordine e grado della Sardegna. Tutti i partecipanti sono stati premiati con targhe, medaglie, attestati,
libri e piante e tutti i lavori pervenuti sono stati lodati e gratificati per l’impegno mostrato nel
mettere in evidenza qualcosa di bello e di buono da mostrare con orgoglio in pubbliche esposizioni
in un periodo di crisi profonda riguardante tutti gli aspetti della nostra società e in cui il volontariato
continua sempre a far tanto per collaborare a costruire un mondo migliore, impostato su valori e
ideali da non perdere. Il bimestrale viene realizzato con l’uso del computer e fotocopiato con il
fotocopiatore, grazie all’interessamento di Sardegna solidale che ha dotato la nostra Associazione di
computer e fotocopiatore .
In occasione della giornata della donna, sono state proposte diverse iniziative per
sottolineare le capacità, la sensibilità e l’importante ruolo della donna in una società in evoluzione
in cui è tuttavia necessario recuperare i veri ideali che sempre più si stanno perdendo di vista…
Per favorire il rispetto ambientale sono state proposte delle spettacolari giornate ecologiche
persino...all’Asinara, dove ragazzi e anziani hanno collaborato per ripulire le spiagge con l’unico
compenso del trasporto gratuito offerto dall’Ente Parco ai volontari del Centro Amico .
Non abbiamo mai escluso nessuno e, quando qualcuno manifestava particolare bisogno di
parlare, l’abbiamo sempre ascoltato come è successo con una persona di una età indefinibile
mandata all’Associazione da un’infermiera del CIM (Centro Igiene Mentale) per imparare a
scrivere…sì, perché la persona arrivata all’improvviso nella sede di via Bogino non sapeva davvero
scrivere ma...aveva una grande ricchezza interiore e in poco tempo ha voluto comporre la poesia
che segue…:
“L’amore
Amore vuol dire pace
Per me che sono povera
Però ho nel cuore
Una grande ricchezza, l’amore
Per tutti quelli che mi capiscono
E in qualche modo mi aiutano
Come?
A volte con un semplice sorriso
O con una parola sincera
Io ricambio e se potessi
A chi mi vuole bene
Darei …un po’ di paradiso”
Pubblicata in un numero di “Spazi infiniti” ed esposta su un cartello durante un’edizione
della Fiera del Volontariato nel giardino della solidarietà. Ora questa persona non è più su
questa terra, non ce l’ha fatta a continuare a vivere da sola e a sentirsi rifiutata da tutti ma il
suo ricordo rimane impresso nella mente di chi fa volontariato e… ci crede, crede davvero di
poter fare qualcosa di utile e di buono, crede davvero di poter collaborare per costruire un
mondo migliore.
Periodicamente proponiamo dei corsi per i nuovi iscritti e sono sempre i volontari a seguire
quanti imparano a scrivere, a usare il computer a fare decoupage o qualsiasi altra attività
artistica. Stranamente nell’uso del computer hanno manifestato più interesse persone di una
certa età…come è successo per una coppia di pensionati arrivati insieme per impiegare un
po’ del nuovo tempo libero…Spesso andare in pensione produce l’effetto di sentirsi un po’
tagliati fuori all’improvviso dalla società e i nuovi pensionati si rivolgono all’ associazione
di volontariato per trovare un nuovo modo di rapportarsi con la realtà…I corsi proposti sono
finalizzati a dare più fiducia e più ottimismo ai nuovi iscritti. La coppia di pensionati,
stranamente venuti per imparare nelle stesse ore ad usare il computer, ascoltavano con molta
attenzione e apprendevano senza alcuna difficoltà gli elementi basilari della videoscrittura
con l’inserimento delle immagini e alla fine del corso, durato poche lezioni, erano in grado
di gestire in modo autonomo il computer da loro acquistato con la liquidazione ricevuta …
Erano sempre molto gentili e non si facevano mancare le occasioni per esprimere la loro
riconoscenza nei confronti dei volontari con pensieri che non molti normalmente hanno. In
quel periodo la nostra sede è stata impreziosita da piante ornamentali e fiori come non è stata
mai…La soddisfazione più grande, però, è arrivata all’avvicinarsi delle festività natalizie
quando i pensionati, ormai capaci di usare senza problemi il computer, si sono presentati
con la prima bottiglia di vino da loro prodotta con l’etichetta realizzata interamente col
computer...E’ stato qualcosa di stupendo...non aveva niente da invidiare a una costosissima
bottiglia di champagne e il vino è stato utilizzato per un brindisi di buon augurio per loro e
per tutti i volontari…Fare volontariato a volte ci mette nella condizione di agire subito e
trovare soluzioni immediate come è capitato quando è arrivata a casa una telefonata
trasferita dalla segreteria telefonica del Centro Amico. Dall’altra parte del filo un individuo
disperato parlava concitatamente del suo proposito di…farla finita…bisognava
tranquillizzarlo e portarlo gradualmente a ridurre il suo stato di agitazione e la sua tensione
che sembrava essersi spinta agli estremi limiti…Parlava…urlava senza alcun controllo la sua
voglia di porre fine alla sua vita…cercava di trovare il modo più veloce di morire...non gli
interessava più di niente e di nessuno ma intanto parlava al telefono,bisognava trattenerlo
mentre parlava e un’altra persona doveva contemporaneamente contattare la pubblica
sicurezza. E’ stato quello uno dei tentativi più riusciti del nostro modo di fare volontariato
mentre uno di noi continuava a parlare con lui al telefono cercando di fargli dire dove
abitava e qualche altra informazione su di lui. L’altra volontaria si metteva in contatto con la
pubblica sicurezza che immediatamente contattava l’ambulanza del 118 e insieme
arrivavano al recapito dell’uomo e lo salvavano prima che la corda al collo e la pistola
puntata alla sua tempia facessero uno scempio del suo corpo e della sua stessa vita…L’uomo
ancora giovane, lasciato da sua moglie, che si era portata via i suoi due figli e tutti i mobili,
è stato ricoverato, tenuto in osservazione con la necessaria terapia specialistica ma si è reso
conto di essere ancora vivo grazie all’intervento tempestivo dell’Associazione di
volontariato, della pubblica sicurezza e dei volontari del 118. Appena in grado di farlo ha
telefonato per ringraziare i Volontari del Centro Amico e ha chiesto di conoscere chi l’aveva
aiutato a...continuare a vivere…I volontari del Centro Amico l’hanno aiutato anche
materialmente portandogli cibo e indumenti e, appena gli è stato possibile, quel giovane
disperato è venuto a trovarci nella sede di via Bogino a Sassari, dove ha trovato altri
volontari, tra cui uno affetto da sclerosi multipla che gli ha parlato come si può parlare a un
fratello, quel fratello di soli 20 anni che lui ha perso in un incidente stradale e che all’età di
15anni ha dovuto riconoscere perché i suoi genitori erano troppo sconvolti per farlo e sua
sorella era costretta a muoversi, sin dall’età di 21 anni, su una sedia a rotelle…
Un altro episodio significativo è avvenuto dopo la visita del padre di un ex drogato,
intenzionato a scrivere un libro finalizzato a prevenire i problemi legati alla droga. Il libro,
dal contenuto forte per la sofferta testimonianza di un padre portato alla miseria da suo
figlio, precipitato, senza rendersene conto, nel buio tunnel della droga, è stato corretto dai
volontari del Centro Amico prima della sua pubblicazione ed è stato presentato
pubblicamente da preparati relatori alla presenza di un folto pubblico…soprattutto costituito
da persone interessate o purtroppo coinvolte nel micidiale pericolo. La biblioteca realizzata
nella sede di via Bogino è potuta nascere grazie al finanziamento di un progetto presentato a
Csv Sardegna Solidale e successivamente ampliata con la donazione da parte di
numerosissime persone, della Fondazione Banco di Sardegna e di tanti comuni cittadini che
hanno donato soprattutto libri scolastici, usati per il recupero dei ragazzi in difficoltà o dati
in prestito, anche per la durata di un anno intero, a studenti in precarie condizioni
economiche. Fra le donazioni più significative merita di essere messa in particolare rilievo la
raccolta di libri e giornalini portata nella sede di via Bogino dalla mamma di un ragazzo…
scomparso prematuramente all’età di 20 anni in tragiche circostanze…E’ stato commovente
vedere con quanto amore quella mamma, ricordando l’attaccamento a quelle letture,
ricordasse il “suo bambino” in tutte le fasi della sua esistenza ed era ancora più straziante
conoscere il valore affettivo di quella preziosissima donazione per il significato che ogni
libro rappresentava per lei…
Centinaia di
romanzi ci sono stati donati da un socio che, per combattere la solitudine dopo la
separazione da sua moglie, acquistava tantissimi libri, li leggeva e poi li dava
all’Associazione per permettere ad altri di condividere quanto a lui piaceva.
Ci sono stati casi incredibili di persone che, vedendo libri anche buttati via accanto ai
cassonetti della spazzatura, li raccoglievano, li sistemavano e poi li portava al Centro Amico
perché venissero messi a disposizione di chi li poteva utilizzare, come è stato fatto per
un’intera enciclopedia pedagogica e per tanti altri testi scolastici.
Oltre ai numerosissimi libri abbiamo ricevuto una quantità indescrivibile di indumenti di
tutte le dimensioni e per tutte le stagioni da un commerciante che, per la cessazione della
sua attività, doveva cedere ad altri il locale completamente libero...e così tanti hanno potuto
avere indumenti adatti alle loro necessità e quella donazione è stata provvidenziale per
moltissime persone…Come è stata provvidenziale la donazione di mobili che sono stati
immediatamente ricevuti da una coppia di ragazzi, estremamente poveri, che hanno così
completato l’arredamento della loro casa, prima di sposarsi.
Sempre attenti ai problemi più drammatici, i soci del Centro Amico cercano, come possono,
di venire incontro alle esigenze più immediate, proponendo iniziative che non tutti
capiscono ma, siccome il fine è buono, continuano ad andare avanti, nonostante tutte le
difficoltà…come è successo per la raccolta effettuata a favore dei terremotati dell’ Abruzzo
nel 2009…La presidente, come ha fatto in altre situazioni, ha pensato bene di mettere in
vendita i suoi libri per devolvere il ricavato a favore dei terremotati e, per l’occasione, siamo
riusciti a farci assegnare uno spazio nel centro commerciale “ La Piazzetta” dove sono stati
messi in bella vista i libri e alcuni quadri realizzati da generosi volontari…Purtroppo la
raccolta non ha dato i risultati sperati e, per mantener fede a quanto era stato promesso, i
volontari del Centro amico hanno messo di tasca qualche risparmio, rinunciando al
caratteristico uovo di Pasqua ed è stata inviata la modesta cifra di 400 euro…molto lontana
dalle previsioni dei volontari ma quasi tutti frutto della loro generosità. Questo perché la
gente è sempre più diffidente e la maggior parte delle persone non credeva che il ricavato dei
libri potesse andare davvero a chi in quei giorni aveva subito la forza della natura…La stessa
cosa è capitata nella scuola dove la presidente insegnava…agli alunni sono state date due
copie dello stesso libro, uno in dono, da tenere come ricordo della loro insegnante, l’altro da
vendere per devolvere il ricavato a favore dei terremotati e, per rendere più adeguato allo
stesso fine della scuola, è stato proposto d’inviare il ricavato per contribuire, seppure in
minima parte, alla ricostruzione di un caseggiato scolastico…L’iniziativa era ottima ma
qualche genitore ha messo in giro la voce che il ricavato non sarebbe mai arrivato in
Abruzzo…La raccolta fondi è sempre problematica, in realtà, perché si sentono troppe voci
negative, purtroppo spesso motivate e istintivamente coltiviamo una certa diffidenza verso
tutto ciò che non capiamo o sembra “troppo bella, troppo pulita per essere vera”…Siamo
così abituati ad aspettarci il male, a cercare di evitarlo, che a volte rifuggiamo anche da ciò
che potrebbe servire davvero…E questo è comprensibile, si cerca di sopravvivere, di non
farci calpestare e spesso siamo così concentrati in noi stessi che non vediamo nient’altro, né
la persona amica né le prove inconfutabili, come la ricevuta del versamento realmente
effettuato, a cui è più semplice non voler credere per non accettare di aver sbagliato
giudicando una persona che sennò, forse, avevamo considerato male solo perché minati dalla
paura? Pensare che si potesse arrivare a questo grave sospetto ha profondamente addolorato
tutti i soci e ha letteralmente messo in crisi la presidente che ha avuto un’ulcera e dei
problemi cardiaci tanto che non ha potuto riprendere servizio a scuola…per cui è stata
costretta ad andare in pensione in anticipo e a restare a casa anzitempo…va bene che a casa
sua può fare davvero una sorta di volontariato, dal momento che si trova suo marito invalido
totalmente…Fortunatamente non sempre tutto è così, come dimostra la testimonianza
espressa in versi a favore di una volontaria da parte di una persona seguita sin dall’età di 7
anni e ora bene inserita nella società, grazie al sostegno costantemente ricevuto dai
volontari, con azioni mirate a farla sentire parte integrante di questa società dove ha assunto
un ruolo sociale attivo, a favore di quanti a loro volta possono ricevere le stesse cose da
lei…Quella che segue è la sua poesia ed è davvero preziosa per tutti i volontari…
Angelo terrestre
La purezza del tuo sguardo
Il tuo viso pulito
Il tuo caldo sorriso
La tua semplicità e timidezza,
la tua credenza nei valori;
le tue parole confortanti
la tua infinita dolcezza e affetto
mi hanno portato a credere
che gli angeli esistono davvero
e convivono con noi.
Forse esistono persone
mandate a posta dal paradiso
per regalare emozioni ad altri sofferenti…
o forse è soltanto l’illusione dell’amore
che amplifica i pregi
e nasconde i difetti altrui
o forse sei Tu,
il mio angelo terrestre, inviato da Dio?..
Razionalmente penso:
non siamo angeli a metà
che per completarsi devono
per causa di forze maggiori
stare insieme per poter volare?
Nessuno può mai essere un vero angelo
Senza l’altra metà
A cui poter regalare emozioni e sicurezze
Questo è il suo compito e la sua missione!
Questa bella poesia, insieme a frasi tipo “Noi poveri vi vogliamo tanto bene perché voi
pensate a noi e ci date sempre importanza” rivolte dagli assistiti ai volontari più attivi, ci
riempiono il cuore d’affetto per loro e ci fanno affrontare con più ottimismo tutto..
A volte però le situazioni più drammatiche ci colgono alla sprovvista e ci fanno sentire tanto
piccoli, come capita sempre di fronte alla morte… Purtroppo all’interno dell’Associazione in
questi ultimi anni sono scomparsi molti soci attivi e altri si sono seriamente ammalati senza
speranza di una ripresa…Anche fra i revisori dei conti, una delle persone più umane e socia
attivissima del Centro Amico, nel giro di poco tempo è stata colpita dalla SLA, una malattia
devastante e non ce l’ha fatta a superarla…Era una persona eccezionale e al suo funerale, col
cuore spezzato dall’angoscia e con le gambe e la voce tremanti per il gran dolore, la
Presidente, sull’altare, ha elogiato il suo lavoro di volontaria scrupolosa, seria, costante e
umana a favore di ragazzi e anziani bisognosi.
Un altro revisore dei conti ha avuto un infarto però sembra l’abbia superato …
In questo periodo di crisi ci sono tanti problemi insoluti e col taglio delle spese alle scuole i
ragazzi in difficoltà rischiano di perdersi e di perdere ogni speranza per un futuro migliore
ed è per questo che il Centro Amico assicura il recupero scolastico a ragazzi italiani e
stranieri…I risultati si cominciano a vedere soprattutto nei ragazzi adottati o comunque
reduci da problematiche di inserimento o di adattamento. Entrando a contatto con questi
ragazzi ci si rende conto di quanto si perderebbe se si dovesse semplicemente lasciare…che
si perdessero, perché si impara tanto da ognuno di loro. Sono seguiti con competenza e
professionalità da chi la propria laurea la mette davvero a servizio di chi può avere bisogno
di una guida e di un aiuto concreto…A volte basta dargli un input, indicare loro la strada,
aiutarli a seguirla, perché riescano a vincere le proprie insicurezze, le proprie battaglie
personali e si fidino ancora delle proprie capacità. A volte riuscire a dare una mano in questo
processo fa ricordare perché si è scelta una strada invisa dai più…ed è vero, forse si poteva
scegliere altrimenti ma un lavoro forse più remunerativo ma senz’anima non è sempre la
scelta migliore. Paradossalmente è proprio la crisi, la desolazione o l'ansia che spesso ci
mettono di fronte a realtà drammatiche, ci spingono a cercare una soluzione, quando
possibile, per noi e per gli altri, e ci danno forza, una forza che i volontari cercano di
incanalare per creare davvero qualcosa.
Sono trascorsi 20 anni da quando un gruppo di persone aveva deciso di dedicarsi al
volontariato e pensando all’origine e alla storia del Centro Amico ci rendiamo conto che il
tempo passa inesorabilmente portandoci via molte persone care il cui ricordo legato
all’azione di volontariato rimane, resta impresso nei nostri cuori e in quello di chi ha
ricevuto un aiuto insperato ma soprattutto rimane un testamento spirituale che ci sprona ad
andare avanti, ci rende la sfide più facili da affrontare e i problemi più risolvibili…perché
fare volontariato fa vivere e ci aiuta a vivere con più collaborazione, meno egoismo e tanta,
tanta voglia di operare per il bene comune, combattendo le ingiustizie sociali e l’indifferenza
e cercando sempre di aiutare i più deboli e i più sfortunati.
Ora dell’Associazione di volontariato “Centro Amico Onlus” fanno parte poche persone ,
alcune anche con seri problemi di salute, ma sempre motivate ad andare avanti e a cercare di
venire incontro a chi sta peggio ma soprattutto a chi da solo non ce la può fare a scoprire
qualcosa di bello e di buono in questa vita dove la paurosa crisi economica e sociale…
spesso uccide i più deboli, i più sfortunati, i disoccupati o le stesse persone ammalate. Sarà
poco ma l’azione dei pochi volontari del “Centro Amico” è sempre e costantemente a
servizio dei più bisognosi e sempre protesa a recuperare i valori che si stanno perdendo. La
nostra sede è sempre là, a Sassari, in via Bogino 30, grazie alla generosità di chi ci mette
gratuitamente il locale a disposizione. Non siamo ricchi, non siamo in tanti ma…crediamo
fermamente nel volontariato vero, non per dare ricchezza materiale a qualcuno, ma per far
scoprire con convinzione che la vita in fondo è bella, basta saperla amare ed apprezzare
sempre, nella gioia e nel dolore e avere fiducia in sé stessi.
Sassari 03/12/2013
Mariangela Tedde