Collezionare munizioni: il caos dei calibri Oggi, è

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Collezionare munizioni: il caos dei calibri Oggi, è
Collezionare munizioni: il caos dei calibri
Oggi, è difficile codificare il numero di calibri differenti messi al punto
dall'invenzione della prima cartuccia. Questo numero è certamente molto
elevato. Due munizioni generate da uno sviluppo completamente differente
possono, in apparenza, presentare similitudini. Considerare queste come
identiche sarebbe un errore grave.
La collezione di armi d’un tempo è una
grande avventura. Quella delle munizioni
lo è di più. Lo spirito dei due collezionisti
è quindi diverso. Nelle occasioni di
discussione sui campi di tiro sul tema
delle armi, si scopre subito l’”ignoranza”
di molti in materia di munizioni, mentre
conoscono perfettamente l'argomento
armi. Logicamente, non si colleziona un
arma solo per tenerla li. Il collezionista
vuole anche provarla, spararci. Allora,
quando l’arma è in buone condizioni la si
porta sul campo per una prova...
Qui viene il bello, le munizioni usate
molto spesso, sono quelle acquistate in
una qualsiasi armeria del centro e pochi
si domandano veramente se saranno
adatte a quell’arma, una volta che sono
uguali alle originali che ci importa. Un
esempio è quello del ragazzo, che
acquistato un vecchio revolver in .38sp.
si accinse a sparare alcuni colpi con
normalissime .38 acquistate il giorno
prima. Solo che ne le une nel l’altro
erano compatibili. Tutto, fortunatamente,
si concluse con un grosso colpo e una
camera rigonfia. Qualcuno dirà che non è
possibile sbagliare, eppure un tempo le
munizioni erano spesso caricate a
polvere nera, con pressioni sensibilmente
inferiori, molti revolver nati prima
dell’avvento del 357M. pur essendo in
cal.38sp. possono accogliere anche la
prima.
Concretamente
Un'arma centenaria non può sopportare i
2500 bar di pressione sviluppati da una
munizione moderna. Quanto successo poteva
accadere con una 9mm Federal. Questa
munizione, creata a metà degli anni 80, è
l'equivalente del 9mm. Parabellum. Questa
rispondeva alla domanda di certi servizi
ufficiali che desideravano un revolver
compatto, ma con un potere comparabile a
quello di una pistola semi-automatica in
calibro 9mm. di ordinanza. Tutto sommato,
questa piccola storia non è così rara, perché
parecchi casi di incidenti sono stati censiti,
specialmente negli Stati Uniti.
Cosi la ditta Federal ha ritirato della vendita
questa cartuccia. Questo caso non rimarrà
uno di quelli rari. In questi ultimi anni, nuove
munizioni sono apparse negli USA, in calibro
9mm: es. i 9 x 23 Winchester, il 9 mm
Supercomp e .38 Supercomp (cartucce
derivate dal 38 super+P rimless ed il .38
Super Auto ). Queste sono state messe a
punto per la disciplina IPSC e hanno una
potenza molto superiore alle normali 9mm.
Questi calibri sono utilizzati in armi che
possiedono
una
conversione
che
prevede canne e otturatori più resistenti.
Il punto comune di questi 9mm. è di
possedere un bossolo lungo 23 mm.
Questa non è un'esclusività, perché il 9
mm Bergmann del 1903 possiede lo
stesso bossolo. Ma se si smonta una di
queste munizioni si capisce che quei
bossoli non sono resistenti quanto i più
moderni in commercio ora. Malgrado la
lunghezza del suo bossolo, il 9 mm
Bergmann non ha un rendimento
balistico superiore ai 9 mm Parà che ha
un bossolo di 19 mm. Queste munizioni
sono tutte identiche e solo la marcatura
del bossolo fa la differenza. La forma o la
struttura
del
proiettile
non
è
assolutamente
una
possibilità
di
riconoscimento.
La 9x23 Winchester è più diffusa e la si
incontra talvolta sui nostri stand di tiro
(Francia). Questa munizione possiede un
energia che potrebbe essere superiore a
quella di un 9 mm Bergmann, di
conseguenza il tiro di parecchi 9x23
Winchester in un Bergmann potrebbe
portare a gravi conseguenze. La
soluzione resta il ricaricamento. I Bossoli
moderni in 9 x 23 sono adatti allo scopo.
Se si risale nel tempo, ci si può
accorgere che questo fenomeno di
similitudine esisteva già. Nel 1893,
nasceva un'arma moderna per l'epoca, il
pistola Borchardt in calibro 7,65 mm,
questa era una cartuccia al tempo
moderna nelle sue forme. Il bossolo è a
colletto rastremato, detto a bottiglia.
Tra il 1895 e il 1896, apparirà il 7,63
Mauser ed i 7,65 Mannlicher. Nel 1930,
l'Unione Sovietica adottò i 7,62 Tokarev.
Questa non era in effetti che una
variazione dei 7,63 Mauser. I paesi
dell'est, così come la Cina utilizzeranno
anche questa munizione. Il 7,62 Tokarev
conta molteplici varianti di cui una versione
Ceca (VZ 48, sovraccaricato in vista di
un'utilizzazione nelle armi di fabbricazione
locale). Se si allineano tutte queste cartucce,
ci si accorge che sono tutte simili, eccezione
fatta dei materiali utilizzati per la loro
fabbricazione. Ma ancora una volta,
l’intercambiabilità, oggetto di questo articolo, è
evidente ma spesso pericolosa. Se i 7,63
Mauser ed i 7,62 Tokarev, salvo il Ceco,
possono indifferentemente essere sparati
nella stessa vecchia arma, non è il caso del
7,65 Borchardt e dei 7,65 Mannlicher.
Queste due ultime hanno una dose leggera
per funzionare nell’arma per la quale sono
state concepite.
Sul mercato si possono ancora trovare
munizioni originali. Tuttavia è difficile
riconoscerne la provenienza e la destinazione
se non sono accompagnate dal loro
imballaggio di origine. Nella maggioranza dei
casi, la marchiatura del fondello non menziona
nemmeno il calibro e spesso è scritta in un
linguaggio incomprensibile.
Altre volte le munizioni sono state
immagazzinate male, bossoli gonfiati, ossidati,
inanellati, spesso sbattuti per molto tempo,
metallo contro metallo.
Spesso i bossoli presentano il collare rotto.
Ma peggio sono quelle armi che hanno subito
un trattamento duro con l’utilizzo di munizioni
non adatte, un esempio le P08. Spesso la
piccola culatta è spaccata sulla lunghezza, ed
la parte superiore retrostante della carcassa
ha subto lo shock violento della parte
posteriore del ginocchio di armamento.
Sicuramente queste armi hanno inghiottito,
durante la loro esistenza, cartucce che non
erano adatte.
Le varianti di caricamento
A pensare male … si fa peccato.
Non esiste, teoricamente, una cartuccia
che somiglia al 9 mm
Parabellum con un nome
differente ed una energia
superiore,
eccetto
alcune
cartucce sperimentali poco
conosciute. Il 9 mm Para è una
delle munizioni più diffuse nel
mondo. In funzione della sua
destinazione, la dose, è
differente ed i tipi di palla sono
molto
numerosi.
Certe
cartucce di 9 mm Para
Francesi erano reputate “per tipi
muscolosi”.
Esse erano fabbricate per un buon
funzionamento del PM Mat 49 che
possiede
una
culatta
abbastanza
massiccia. Inavvertitamente e soprattutto
per incomprensione, il caricatore di una
P08 potrebbe essere riempito di questi 9
mm regolamentari Francesi. Perciò il
meccanismo delicato non resisterebbe al
tiro e la rottura non tarderà a
manifestarsi. Quando non si conosce la
provenienza del calibro 9 mm Para e qui
possiamo rievocare la famosa Glisenti
Italiana in 9 mm. adottata nel 1910
dall'Italia, che camerava i 9 mm Glisenti,
simili ai 9 mm para ma con una dose
inferiore, è meglio evitarne l’uso. Il 9mm.
Glisenti
si
poteva
riconoscere per la palla
tronco-conica
ma
l’identificazione di altre 9
mm Para è praticamente
impossibile. Queste due
cartucce
sono
intercambiabili. Da notare
che
sotto
la
denominazione "9 M 38",
l'Italia ha fabbricato e ha
utilizzato regolarmente la
munizione 9 mm Para. Possiamo
aggiungere
alla
confusione,
certe
fabbricazioni che avevano una palla
tronco-conica analoga a quella del 9 mm
Glisenti. Ma si finirebbe sicuramente per
andare nel pallone.
Un Casull in calibro .454 accetta le cartucce
.45 L. Colt, lo stesso un .44
Magnum o un .357 Magnum
possono accettare i .44 Specia
o i .38 Special. Tutti i tiratori lo
sanno e spesso lo fanno, ma
questo non funziona nel
mondo delle semiautomatiche.
La sola pistola capace di
inghiottire tutto ciò che passa
alla sua portata in 9 mm è
l'Astra 400. soprannominata
“mangiatutto” per un fortuito
errore dei suoi ideatori.
L'Astra 400 fu
camerata in origine in 9 mm Largo, simile al 9
mm Bergmann, tutti due creati nel 1903 e tutti
intercambiabili. Negli USA, la Midway e CCI
stanno riscoprendo questi calibri. L'iniziativa è
eccellente
e
permette
di
evitare
preoccupazioni tra tiratori che possono
dedicarsi sicuri alla ricarica delle loro
munizioni.
Ciò che bisogna sapere
È sconsigliato sparare munizioni di recupero,
acquistate in borse o aste, dove le
informazioni non sono attendibili. Ricordiamo
che molti calibri sono regolamentati in altre
nazioni (Italia, Gremania, ecc.) e che la loro
acquisizione rischia di mettere fuorilegge
l'acquirente potenziale, se non sono
neutralizzi. Ed infine, gli imballaggi attuali di
cartucce “formicolano” di avvertimenti di cui
il primo è di non lasciare alla portata dei
bambini la scatola di cartucce e il più
importante, per i grandi, che le cartucce
devono essere mantenute e usate sempre e
solo se in ottimo stato.
Rispettare scrupolosamente !
(Francia 2006 T.F.)