(04- Seconda tappa-È arrivato il folletto
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(04- Seconda tappa-È arrivato il folletto
Premessa Nel corso di tutte le esperienze i bambini fanno comunemente ricorso al loro vissuto quotidiano, alle conoscenze che acquisiscono anche al di fuori della scuola. La sensazione del freddo è sicuramente un’esperienza che ciascuno di loro vive quotidianamente e di cui discutono con adulti e coetanei. Questa sensazione che è dominante nella stagione invernale, costituisce il punto di partenza per la progettazione di attività relative all’inverno. Partendo dal freddo e dalla necessità di proteggersi da parte di tutti ( persone, animali, piante,) inizierà il nostro percorso e le nostre osservazioni. Persone coinvolte: tutti i bambini e le insegnanti Tempi: gennaio, febbraio e metà marzo Spazi: interni ed esterni Traguardi per lo sviluppo delle competenze - coglie le trasformazioni naturali - è curioso, esplorativo,pone domande, discute - utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze - sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura - si esprime attraverso il disegno e la pittura - si esprime attraverso attività manipolative e sa usare diverse tecniche espressive. Obiettivi specifici di apprendimento -osservare gli aspetti che caratterizzano le stagioni - manifestare curiosità nei confronti dell’ambiente circostante - acquisire fenomeni naturali - ascoltare e comprendere storie narrate - memorizzare brevi poesie e testo dei canti - manipolare e costruire con materiali diversi - sperimentare la creatività utilizzando elementi e materiali naturali 1 Percorso Didattico - Esperienze-Attività Stimolo iniziale: L’arrivo di un pacco tutto bianco con dentro “Fiocco di Neve” il folletto dell’inverno. -Fiocco di neve ci racconta una storia: “L’uomo di paglia”. -conversazione, espressione grafico-pittorica L’inverno, il freddo, la neve, il ghiaccio, la nebbia… -conversiamo con i bambini sul freddo -proponiamo delle esperienze scientifiche: come si forma il ghiaccio -perché, se portiamo dentro la neve si scioglie… -Come ci riscaldiamo -avviamo una conversazione sui mezzi di riscaldamento e mostriamo delle immagini (termosifone, stufa a gas, caldaia a gasolio, stufa a cherosene, stufa a legna, altre forme…) e realizziamo un cartellone. -ogni bambino, anche individualmente, illustrerà con varie tecniche, mezzi di riscaldamento, paesaggi invernali, case sotto la neve, pupazzi di neve… - Ogni giorno aggiorniamo il nostro calendario meteorologico Alla fine di ogni settimana commentiamo con i bambini la fila dei simboli meteorologici mediante una serie di domande: in quali giorni c’è stato il sole? È piovuto in questi giorni? Come era il tempo ieri? Quando c’è stato più freddo? …. Esploriamo il territorio: -osserviamo la natura,: gli alberi, il prato, il colore del cielo… -la storia del “Chicco di grano” -le reazioni delle piante nelle diverse situazioni meteorologiche. Gli indumenti dell’inverno -l’abbigliamento che si utilizza con la pioggia, con la neve, con le fredde giornate… -chiediamo ai bambini perché si usano, quali sono e perché li indossiamo… -realizziamoli usando diversi materiali Animali al caldo - conversando con i bambini ricordiamo gli animali che sono andati in letargo - chiediamo quali animali si vedono in questa stagione -leggiamo una piccola poesia: “Dentro al nido Stretti, stretti, piccolini stanno al caldo gli uccellini. Fuori nevica e c’è vento L’inverno è arrivato Ed è contento”! - facciamo realizzare il nido con gli uccellini e qualche animale del letargo L’inverno degli agrumi -chiediamo ai bambini quali frutti si possono trovare nella stagione invernale -mostriamo loro gli agrumi, li sbucciamo e facciamo memorizzare le parti del frutto: buccia- spicchio-semi-succo. 2 -far osservare la frutta coinvolgendo tutti i sensi: • Vista: forma, colore • Tatto: buccia liscia, rugosa • Odorato: profumo forte e dolce • Gusto: sapore aspro o dolce… -facciamo disegnare gli agrumi -parliamo del carnevale-facciamo conoscenza di qualche mascherina -appendiamo qualche addobbo di carnevale, -gioco dei travestimenti -memorizziamo una canzone o poesia -realizziamo un lavoretto Giochi: Il gioco degli sci: i bambini imitano gli sciatori e si muovono come loro, fingendo di scivolare sulla neve. Il gioco delle palle di neve: i bambini costruiscono palle di neve con la carta di giornale per colpire un bersaglio o un canestro… - Memorizziamo un canto e una poesia Materiali: carta bianca, colorata, cartelloni, colori a tempere, acquerelli, pennelli, cerette, pennarelli, gessi, stoffe, lana di vari colori, cotone, frutta,recipienti, macchina fotografica, stampante, computer… Metodologia -osservazione ed esplorazione dell’ambiente naturale, -giochi senso - percettivi, -attività grafico-pittoriche, -racconti, -conversazioni, -lavori di gruppo ed individuali. Verifiche e competenze Osservazione delle capacità di partecipazione alle attività ed ai giochi proposti Osservazioni delle capacità individuali e conoscere gli aspetti caratteristici della stagione invernale. 3 Racconto: “L’uomo di Paglia” Un giorno d’autunno gli uccelli della fattoria, si radunarono sui rami spogli del gelso e dissero: “ Andremo in Africa, qua comincia a far freddo”. Tutti erano pronti a partire, mancava soltanto Ciro. Lo trovarono in compagnia di Tristano il Bassotto. “Sbrigati” gridarono,”si parte!”. “Io non verrò” rispose Ciro. “Ho molti amici qua alla fattoria, passerò l’inverno con loro”. Arrivederci a primavera!”. “Abbiti cura” gli raccomandarono i suoi compagni, “e, soprattutto, sta’ lontano dall’omino di paglia!”. L’omino di paglia era uno spaventapasseri, ma non sapeva di esserlo. Voleva bene agli uccellini, e non capiva perché gli uccellini avessero paura di lui. Quando li vedeva passare, li chiamava, ma loro fuggivano in fretta. Aveva imparato anche il loro verso: “cip….cip!...” faceva, ma inutilmente. Una volta un tordo, da lontano, gli aveva risposto: “Marameo!”. Così era sempre triste e solo in mezzo al campo di grano. “Ora che Ciro è rimasto solo” pensava l’omino di paglia, “forse verrà a trovarmi”. Ciro andava nell’orto con Samuele il Coniglio; andava a far colazione nel pollaio con Battista il Gallo; andava a dormire al calduccio nella stalla di Arrigo il Cavallo. Ma non si avvicinava mai al campo di grano. “Anche lui ha paura di me!” sospirava l’omino di paglia. Una mattina svegliandosi, Ciro vide una cosa nuova per lui: i campi, i tetti della fattoria, le colline lontane, tutto era diventato bianco. “È caduta la neve” spiegò Arrigo il Cavallo. “ Non allontanarti troppo: nevicherà ancora!”. Ma Ciro era già volato via. Era curioso di vedere fin dove arrivava tutto quel bianco. Passando, guardò l’omino di paglia. “com’è buffo con quel cappellone di neve!” pensò Ciro ridendo. Volò fino alle colline, e poi giù nella valle, sempre più lontano. Si fermò in un boschetto di abeti. Da una buca nella neve saltò fuori un leprotto bianco. Ciro lo rincorse. Giocarono tutto il giorno a far salti, scivolate e capriole. Poi il leprotto disse: “È ora di tornare a casa, comincia a nevicare”. Salutò Ciro e sparì nella sua tana. Per Ciro non fu così facile tornare a casa. Si era levato un vento gelido, e perciò Ciro volava a fatica. Ogni tanto, sfinito, doveva fermarsi a riprendere fiato. Cercò qualcosa da mangiare, ma inutilmente: la neve copriva ogni cosa. Venne la notte e Ciro volava ancora. Quando Ciro giunse alla fattoria, nevicava così fitto ed era così buio, che non si accorse di esserci arrivato. Aveva fame e tremava di freddo e di paura. Le forze stavano ormai per abbandonarlo, quando udì una voce che lo chiamava: “Ciro…Ciro!...” L’omino di paglia era lì a pochi passi da lui. “Non temere, qui sarai al sicuro” disse indicando le grandi tasche del suo cappotto. 4 C’è anche del grano… ne raccolgo sempre un po’ per gli amici…quando è maturo. L’omino di paglia lasciò che Ciro si ristorasse, poi gli chiese: “Perché gli uccelli hanno paura di me?”. Ciro stava per rispondere:”Perché sei uno spaventapasseri”. Ma non lo disse. Rispose invece: “Perché non ti conoscono bene”. Poi ringraziò il suo nuovo amico e si addormentò tranquillo. ( Dalla collana “Dodici mesi” di Attilio”) L’arrivo del pacco Ohhh… che freddo!!!! Nel pacco tutto bianco, abbiamo trovato “Fiocco di neve”. Eccolo qua! È proprio bello” 5 Coloriamo il folletto “Fiocco di neve” Gli alberi d’inverno Coloriamo lo sfondo, …il tronco, 6 e mettiamo la neve (farina bianca.) Ecco l’albero con la neve Brrr…che freddo! 7 Sequenza di immagini Gli animali in letargo 8 Tutti gli amici di Ciro erano pronti per partire perché incominciava a fare freddo, ma Ciro volle rimanere nella fattoria perché aveva molti amici e non voleva lasciarli. I suoi amici erano: Tristano il Bassotto, Samuele il Coniglio, Battista il Gallo e Arrigo il Cavallo. Una mattina, svegliandosi, Ciro vide una cosa nuova per lui; i campi, i tetti della fattoria, le colline…tutto era diventato bianco e Arrigo il Cavallo gli spiegò che era caduta la neve. Ciro volò via perché era curioso di vedere fin dove arrivava tutto quel bianco. Passando guardò l’omino di paglia, tutto coperto di neve…volò fino alle colline…giù nella valle…poi si fermò in un boschetto dove incontrò un leprottino bianco e giocò con lui tutto il giorno. È ora di tornare a casa, disse il leprotto e sparì nella sua tana. Per Ciro non fu così facile tornare a casa… Quando giunse alla fattoria nevicava fitto, fitto ed era così buio, che non si accorse di esserci arrivato. Era stanco, aveva fame e tremava dal freddo. Senti una voce che lo chiamava: “Ciro, Ciro…non temere, vieni qui da me, sarai al sicuro e troverai anche del grano…” L’omino di paglia lasciò che Ciro si ristorasse. Poi Ciro ringraziò il suo nuovo amico e si addormentò tranquillo nella sua tasca. 9