ISTITUTO STATALE D`ISTRUZIONE SUPERIORE Prato S. Agostino, 2

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ISTITUTO STATALE D`ISTRUZIONE SUPERIORE Prato S. Agostino, 2
“Enea Silvio Piccolomini”
ISTITUTO STATALE D’ISTRUZIONE SUPERIORE
Prato S. Agostino, 2 – 53100 Siena C.F.le n. 80008380521
Istituto d’arte – Liceo artistico “Duccio Buoninsegna” (Siena) – tel. 0577/281223
Fax 0577/40321
RELAZIONE FINALE
Classe 2A sez. Architettura
A.S. 2010-1011
PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
La partecipazione e la disponibilità all’apprendimento hanno subito fasi alterne durante l’anno scolastico, per
risultare poi più accettabili negli ultimi tempi. Alcuni studenti hanno buone capacità ed un efficace metodo di
studio, ma l’impegno complessivo ed il profitto non corrispondono, in generale, alle reali possibilità del
gruppo classe, che risulta appiattito su profili bassi. Benché certi comportamenti infantili e poco inclini alle
regole della convivenza si siano, dopo un lavoro assiduo ed impegnativo, attenuati, manca comunque una
adeguata risposta agli stimoli forniti per una crescita individuale e collettiva.
PREPARAZIONE CONSEGUITA
Il programma svolto ha tenuto conto sia della programmazione preventiva sia delle scelte didattiche
operate durante l’anno sulla base delle risposte e delle necessità della classe. La preparazione media
raggiunta è sufficiente. Alcuni alunni non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati, soprattutto per difficoltà
inerenti il metodo di studio o la scarsa responsabilità nei confronti degli impegni scolastici.
SITUAZIONE DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO
Il clima all’interno della classe è migliorato nel corso dell’anno scolastico. Permane tuttavia una capacità
attentiva non sempre adeguata.
METODO
Lezione frontale, lezioni dialogate.
MODELLO VALUTATIVO
Le prove di verifica sono state del seguente tipo: verifiche scritte secondo la tipologia del tema
argomentativo o narrativo. Verifiche orali.
VALUTAZIONE
Valutazione in decimi secondo i seguenti criteri: fino a 4 punti, conoscenza dei contenuti disciplinari, fino a
3 punti, capacità espositiva e formale, 1/2 punti, uso di un linguaggio appropriato, 1/2 punti capacità di
rielaborazione personale e/o progresso manifestato.
Siena. 10 giugno 2011
L’insegnante
Silvia Paghi
“Enea Silvio Piccolomini”
ISTITUTO STATALE D’ISTRUZIONE SUPERIORE
Prato S. Agostino, 2 – 53100 Siena C.F.le n. 80008380521
Istituto d’arte – Liceo artistico “Duccio Buoninsegna” (Siena) – tel. 0577/281223
Fax 0577/40321
PROGRAMMA SVOLTO
ITALIANO-STORIA
CLASSE 2A sez. Architettura
a.s. 2010/2011
Insegnante: Prof. Silvia Paghi
ITALIANO
Periodizzazione del Medioevo. L’Europa intorno al Mille. Dal latino alle nuove lingue volgari. Evoluzione delle lingue
romanze. I primi documenti in lingua volgare. Il placito Capuano. La prima letteratura volgare in Francia. Il ritardo
della letteratura italiana.
Nuove letterature in volgare in Francia: i poemi carolingi e i romanzi arturiani. Lettura, parafrasi e commento di Il
corno di Orlando (da Chanson de Roland). Cenni alla lirica trobadorica in lingua d’oc. La poesia religiosa del
Duecento: San Francesco e Jacopone da Todi. La Lauda. Lettura e commento del Cantico di Frate Sole.
Tre scuole poetiche alle origini della nostra tradizione lirica: la scuola siciliana, i poeti cortesi di Toscana, il dolce
Stilnovo. Scheda: la rima siciliana. Giacomo da Lentini: Madonna ha ‘n sé vertute con valore. I maggiori interpreti
dello stilnovismo. Scheda: tre forme metriche: canzone, sonetto ballata. G.Guinizzelli (solo lettura parziale): Al cor
gentil rempaira sempre amore Lettura, parafrasi e commento di Chi è questa che vèn, ch’ogn’om la mira di Guido
Cavalcanti
Dante Alighieri: la vita, la poetica e le opere. Il pensiero politico. Da Vita Nuova, lettura e commento di Il primo
incontro con Beatrice
La Divina Commedia: la struttura, lo stile, il simbolismo numerico. L’organizzazione dell’oltretomba dantesco. Lettura
e commento dei seguenti canti (parti): Inferno, I, III, V, XIX, XXXIII; Purgatorio, XXI, Paradiso, XXXIII
STORIA
L’impero tardo-antico.
La nascita del Cristianesimo e i rapporti con l’impero. L’età della crisi e delle riforme: da Marco Aurelio agli imperatori
illirici. Diocleziano e le sue riforme.
L’Impero cristiano: Costantino e la pace religiosa. La nascita di Costantinopoli. Teodosio e l’abolizione dei culti pagani.
Il crollo dell’Occidente: Stilicone e il sacco di Roma. Il crollo dell’impero d’Occidente e l’inizio del Medioevo.
Tra Oriente e Occidente: le civiltà medioevali
L’impero bizantino: Giustiniano ed il progetto universalistico. La riconquista dell’Occidente. L’Italia dai Goti ai
Bizantini. La figura di Teodora. L’impero dopo Giustiniano.
L’Italia dei Longobardi e di Gregorio Magno. La spartizione dell’Italia. L’invasione dei Longobardi.. La società
longobarda. L’età di Gregorio Magno e la diffusione del monachesimo. LA fine del regno longobardo e l’emergere del
papato.
L’Islam: nascita di una religione e i fondamenti della fede.
La società feudale
L’impero carolingio. Le origini del regno franco. Carlo Magno: le conquiste e la nascita del Sacro Romano Impero. Il
rinascimento carolingio.Il declino dell’impero e la successiva spartizione.
Il sistema feudale. Le origini. L’incastellamento e il sistema curtense.
Le monarchie feudali. La Francia e l’Inghilterra. Il sacro romano impero di nazione germanica e il regno d’Italia. I
Normanni nell’Italia meridionale. La lotta per le investiture.
La svolta dell’anno Mille: l’aumento demografico e il progresso delle tecniche agrarie.
Gli studenti:
L’insegnante: Silvia Paghi
Siena, 10 Giugno 2011
ISTITUTO PROFESSIONALE D’ARTE DUCCIO DI BUONINSEGA
PROF FABBRI MARIA SIMONA
ANNO SCOLASTICO 2010/11
STORIA DELL’ARTE
CLASSE II A
MODULI DI CONTENUTO
Roma :
L’Architettura dell’utile
I templi:Il Pantheon
Le costruzioni per lo svago:Il teatro Marcello e il Colosseo
La casa:La casa di Diana ad Ostia,la villa dei misteri a Pompei,la villa di Livia a Roma
La scultura:Tra arte aulica e plebea:La statua Barberini,L’Augusto di Prima Porta,L’Ara Pacis
La colonna Traiana
L’arte della tarda romanità:La basilica di Massenzio,Arco di Costantino
Il palazzo di Diocleziano a Spalato
L’Arte paleocristiana:Architettura edifici a pianta basilicale e a pianta centrale
Ravenna
La tecnica del mosaico
Galla Placidia
Il Battistero degli Ortodossi
Sant’Apollinare nuovo
Mausoleo di Teodorico
San Vitale
Arte longobarda
Altare del duca Ratchis
La cappella Palatina
Arte Carolingia
Milano:Vuolvinius magister phaber
Il Romanico e l’arte nell’età dei comuni
Tecniche costruttive dell’arte romanica
Il Romanico caratteristiche regionali
Sant’Ambrogio a Milano
San Geminiano a Modena
Firenze:Battistero di San Giovanni,San Miniato al Monte
Piazza dei Miracoli a Pisa
La cattedrale di trani
Il duomo di Monreale
La scultura romanica:La fede,il lavoro dell’uomo i mostri
Wiligelmo:Il creatore della bibbia di pietra
A. S. 2010-2011
ISTITUTO d’ARTE “BUONINSEGNA”
Programma effettivamente svolto nella classe 2 sez.A Architettura
Insegnante : Prof. Luca Magni
Materia :MATEMATICA
UNITA' DIDATTICA 1
RIPASSO DEL PROGRAMMA DEL PRECEDENTE ANNO SCOLASTICO
a) I monomi, i polinomi e le relative operazioni
b) I prodotti notevoli.
c) Le espressioni algebriche.
UNITA' DIDATTICA 2
a) La scomposizione in fattori mediante:
1. raccoglimento parziale e totale
2. i prodotti notevoli
3. i quadrati e i cubi di binomi
b) Frazioni algebriche ;semplificazione di frazioni algebriche ; moltiplicazione e
divisione di frazioni algebriche
c) addizione e sottrazione di frazioni algebriche; espressioni frazionarie
UNITA' DIDATTICA 3
a) identità ed equazioni.
b) i principi di equivalenza delle frazioni
c) le equazioni di primo grado numeriche e letterali, intere e fratte.
UNITA' DIDATTICA 4
a) Le coordinate di un punto su un piano cartesiano
b) L’equazione della retta in forma esplicita
c) Il coefficiente angolare
Siena,8 giugno 2011
Gli alunni
L’insegnante
Prof.Luca Magni
A. S. 2010-2011
ISTITUTO d’ARTE “BUONINSEGNA”
Programma effettivamente svolto nella classe 2 sez.A Architettura
Insegnante : Prof. Luca Magni
Materia : FISICA
UNITA' DIDATTICA 1
LE GRANDEZZE
a) La misura delle grandezze
b) Le unità di misura nel Sistema Internazionale
c) Le unità multiple di 10
d) Le misure di lunghezza
e) Area e volume
f) L'intervallo di tempo
g) Massa, la densità
UNITA' DIDATTICA 2
STRUMENTI MATEMATICI
a) I rapporti
b) Le proporzioni
c) Le percentuali
d) I grafici
e) La proporzionalità diretta, inversa e quadratica
f) Come si legge una formula e come un grafico
g) La potenza del 10
h) Le equazioni
UNITA' DIDATTICA 3
LA MISURA
a) Gli strumenti
b) L'incertezza delle misure
c) Il valore medio e l'incertezza
d) Le cifre significative
e) La notazione scientifica
UNITA' DIDATTICA 4
LE FORZE
a) Le forze cambiano la velocità
b) La misura delle forze
c) La somma delle forze
d) I vettori
e) Le operazioni con i vettori
f) La forza-peso e la massa
g) La forza di attrito
h) La forza elastica
i) Leggi sperimentali e modelli
UNITA' DIDATTICA 5
L'EQUILIBRIO DEI SOLIDI
a) Il punto materiale e il corpo rigido
b) L'equilibrio del punto materiale
c) L'equilibrio su un piano inclinato
d) L'effetto di più forze su un corpo rigido
e) Il momento delle forze
f) L'equilibrio di un corpo rigido
g) Le leve e il piano inclinato
h) Il baricentro
UNITA' DIDATTICA 6
L'EQUILIBRIO DEI FLUIDI
a) Solidi,liquidi e gas
b) La pressione
c) La pressione nei liquidi
d) La pressione della foza-peso nei liquidi
e) La legge di Pascal
f) La legge di Stevino
g) La spinta di archimede
Siena, 8 giugno 2011
L’insegnante
Gli alunni
Prof.Luca Magni
RELAZIONE FINALE A.S.20010/2011
Classe 2^ A
DOCENTE: Anna Taddeo
DISCIPLINA: Scienze Naturali e Chimica
1.SITUAZIONE DELLA CLASSE ALLA FINE DELL’A.S.
La classe, rispetto all’anno scolastico precedente appare frammentata e disorientata. Si sono aggiunti tre
nuovi alunni provenienti da esperienze scolastiche e personali molto diverse tra loro e ciò ha alterato il
sottile equilibrio raggiunto. Permangono, irrisolte, gravi situazioni per quanto concerne il rendimento
scolastico che spesso si associa ad una mancanza di disciplina e di rispetto delle regole. Non vi è stata
l’auspicata crescita della classe , al contrario gli alunni più diligenti si sono adagiati e adeguati al clima di
apatia generale. Il risveglio è stato decisamente tardivo e inefficace.
2. FINALITA’ E OBIETTIVI DISCIPLINARI
Risultano raggiunti gli obiettivi disciplinari previsti nel Piano Individuale di Lavoro di inizio anno, per un
piccolo numero di studenti. Il gruppo di alunni che non li ha raggiunti non si è impegnato nello studio ,non
ha lavorato a casa e non ha partecipato al recupero settimanale che ha avuto luogo ogni Mercoledì dalle ore
14.00 alle ore 15.00 a partire dal mese di Novembre e per l’intero anno scolastico.. Si sono inoltre svolti
incontri di Educazione alla Salute promossi in collaborazione con la Asl 7 di Siena.
3. PROGRAMMA SVOLTO
Vedi allegato
4. RACCORDI PLURIDISCIPLINARI REALIZZATI
Non ve ne sono stati
5. METODOLOGIE E STRUMENTI DIDATTICI USATI
Indicazione delle metodologie utilizzate in prevalenza:
•
lezione partecipata
•
problem solving
•
lezione frontale
•
correzione collettiva di esercizi assegnati
•
stesura di semplici schede di laboratorio
•
lavori di gruppo con tutor per recupero in itinere
•
sportello didattico pomeridiano di durata annuale
METODOLOGIE CHE HANNO DATO RISPOSTE POSITIVE / NEGATIVE DA PARTE DELLA
MAGGIORANZA DEGLI ALUNNI:
tutte giocano un ruolo importante, ma sicuramente la metodologia più proficua è la lezione
partecipata. L’uso prevalente di una rispetto all’altra dipende da molte variabili:
possesso di adeguati strumenti di cultura di base (saper leggere , scrivere e interpretare un testo, saper
svolgere semplici calcoli)
argomento da trattare ( quanto è concreto e verificabile da parte dei ragazzi o quanto si riferisca ad argomenti
teorici per i quali è richiesta una certa capacità di astrazione)
applicazione e partecipazione al lavoro in classe
rielaborazione dei contenuti nel lavoro a casa e ultimo ma non meno importante un concreto interesse per la
disciplina.
La lezione frontale risulta sempre la più pesante.Tuttavia la materia necessita anche di queste e gli esiti di
apprendimento sono molto legati alla capacità di concentrazione e di astrazione dei singoli alunni. Molte
difficoltà potrebbero essere superate con l’allestimento di un laboratorio a norma ma in mancanza di ciò
l’uso di internet e di DVD con il laboratorio virtuale offre un valido aiuto.
6. CRITERI DI VALUTAZIONE E MODALITA’ DI VERIFICA ADOTTATI:
I criteri di valutazione e le modalità di verifica ,sono allegati alla programmazione annuale.
La trasparenza del processo valutativo attuato per studenti e famiglie è stato così articolato:
lettura e spiegazione dei criteri di valutazione all’inizio dell’anno scolastico
esplicitazione di data e contenuto della verifica scritta
comunicazione tempestiva della valutazione
correzione in classe della verifica
stretti rapporti con le famiglie e/o tutori degli alunni tramite colloqui, telefonate o comunicazioni scritte
comunicazione alle famiglie riguardo alle assenze o a gravi episodi disciplinari
7. SUGGERIMENTI
Fondamentale è il raccordo e la continua collaborazione tra docenti e famiglie per
l’attivazione di strategie finalizzate al benessere psico-fisico dell’alunno/a nella continua
ricerca di ciò che è meglio per loro e per la classe.
PROGRAMMA SVOLTO DI SCIENZE NATURALI
a.s. 2010 / 2011
Classe 2° sez. A/B/C
CHIMICA
Libro di testo: “La chimica in moduli” A+B” “ C+D+E”
Valitutti,Tifi, Gentile
Ed. Zanichelli
MODULO C “ ALL’ INTERNO DELL’ ATOMO”
UD 1 Le particelle dell’atomo
UD 2 L’atomo e i livelli di energia
UD 3 Il sistema periodico
UD 4 Il modello a orbitali
MODULO D “DAGLI ATOMI ALLE MOLECOLE”
UD 1 I legami chimici
BIOLOGIA
Libro di testo:”Il pianeta vivente”
Giovanna Zunica
Ed. Zanichelli
MODULO A “ LE BASI DELL’ORGANIZZAZIONE”
UD 1 Le proprietà fondamentali dei viventi
UD 2 Le sostanze dei viventi
UD 3 Le cellule
UD 4 Le membrane e gli scambi con l’ambiente
Siena, 27 Maggio 2011
Prof.ssa Anna Taddeo
alunni
ISTITUTO :Istituto d'Arte a. sc. 2010-2011
Docente: Montenovo Giorgio
Disciplina: Disegno Geometrico Classe IIA
RELAZIONE FINALE dell’AZIONE
DIDATTICA
1. RIFERIMENTI TEORICI ( teorie, autori e testi, esperienze ecc.) e risultati pratici:
La psicologia dello sviluppo è un elemento importante attraverso il quale formulare un'azione pedagogica efficace.
La psicologia contemporanea considera la personalità e la motivazione, come direttamente connesse con problemi
ed aspetti educativi. Sono importanti gli studi sulla motivazione del comportamento nella quale concorrono:
- tensioni fisiologiche, spinte istintive, pulsioni inconsce, bisogni di affetto e di appartenenza, di sicurezza, di
indipendenza, di esperienza, di riuscita, di riconoscimento, di approvazione sociale; motivi intellettuali e sentimenti
estetici, morali e religiosi.
Individuate le motivazioni personali, l'azione pedagogica oltre alla distribuzione del sapere proprio della disciplina,
deve mirare a formare nella persona il senso dei valori comuni di laicità e democrazia.
Pavel Florenskij, Jean Piaget, Il favoloso mondo di Amélie, Carlo Maria Martini, Piergiorgio Oddifredi, Gustavo
Zagrebelski.
2. PLURALITA’ BILANCIATA delle situazioni di insegnamento/apprendimento che si sono proposte:
a)direzione: risulta necessaria la direzione del docente perché gli animi dei componenti della classe,
che sono naturalmente portati al dibattito e alla partecipazione, tendono alla confusione e alla
dispersione delle energie.
b)tutor: quando si affrontano esercitazioni pratiche e ripetitive, per pochi allievi è necessaria l'azione di
tutoraggio; quando si sale su un piano speculativo e di astrazione si impone una diffusa necessità di
tutoraggio.
c)autonomia: difficile da realizzare, a causa della personalità degli allievi, per esempio: persistono degli
atteggiamenti infantili come le sfide a livello personale tra due allievi,su cose persino banali.
d)alternanza dei ruoli comunicativi: da dirigere, è un gruppo che tende a partecipare, a volte senza rispettare
le regole che servono a rendere favorevole questo modo di lavorare.
4.2. Interessato/a ad accordi fra colleghi per cercare una impostazione comune? SI
4.3. Quale sarebbe la sua personale proposta?
Realizzare lavori che abbiano come tema l'architettura, non sul piano pratico dell'esercitazione o
dell'argomento, che possono non essere gli stessi, quanto su quello del linguaggio o del metodo proprio della
disciplina.
3. LA RELAZIONE UMANA CON GLI STUDENTI.
3.1. Principi ispiratori della sua modalità di relazione
Data la natura degli allievi, si è offerta la massima apertura al dialogo, spiegando loro le ragioni delle scelte
didattiche ed educative. In alcuni casi e con pochi allievi è stato necessario un atteggiamento direttivo e
perentorio, ma l'affetto e il rispetto reciproco sembrano resistere ai momenti di frizione.
3.2. Accordi fra colleghi del c. di classe per una impostazione condivisa
Alcuni casi difficili sono stati trattati con un fronte comune: ritengo si sia ben lavorato.
5. PLURALITA’ BILANCIATA delle 4 tipologie classiche delle AZIONI INTELLETTUALI richieste agli
studenti
5.1. Risultati ottenuti e ipotesi future
a) azione dichiarativa: aspetti positivi, negativi e ipotesi future
Positivo: inclinazione naturale della classe; negativo: azione affrontata con troppa impulsività e poca ragione; in futuro
è necessario regolamentare con attenzione questo momento del processo di azione che questi studenti non vivono in
modo maturo.
b) azione procedurale: aspetti positivi, negativi e ipotesi future
Si addice a questo gruppo che è naturalmente portato all'azione, è necessario far coesistere, insieme all'azione pratica,
un adeguato grado di consapevolezza.
c)azione di problem solving: aspetti positivi, negativi e ipotesi future
Sono allievi frettolosi ed impulsivi, per cui vanno guidati altrimenti il procedimento rischia di non essere fruttuoso, ma
sono allievi curiosi e desiderosi di mettersi alla prova per cui è bene farli lavorare con azioni di problem solving
d)azione di scoperta e/o creazione artistica: aspetti positivi, negativi e ipotesi future
Per quanto esposto sopra, l'idea di creazione si addice alle capacità degli allievi, ma si ha la necessità di una
schematizzazione che guidi il processo che altrimenti diviene il trionfo dell'irrazionale e dell'arbitrario.
5.2.Interessato/a ad accordi fra colleghi per cercare una impostazione comune? SI
5.3.Quale sarebbe la sua personale proposta?
Poter fare delle riunioni con un ordine del giorno non derogabile in cui discutere di questi argomenti in questi termini.
6. PRINCIPI GUIDA costitutivi del processo di insegnamento/apprendimento.
Rispetto a
a) significatività per matrice cognitiva, nella presentazione del “nuovo elemento di conoscenza”
Necessario ad organizzare le conoscenze di questo gruppo di allievi, e a collocarle all'interno del sistema di loro
appartenenza.
b) motivazione da dissonanza, nel <prospettare l’opportunità di passare al nuovo>
Non si è potuto applicare e probabilmente il gruppo non sarà maturo neanche il prossimo anno.
c) direzione coerente, nel presentare le tappe dell’unità di apprendimento
Sistema doverosamente proponibile, per ora senza controindicazioni
d) continuità sistematica, nel concludere la proposta senza passare ad <altro nuovo non collegato>
Sistema sgeneralmente rispettato, per ora senza controindicazioni
e) ricorsività di complessità crescente, nell’arricchire di elementi il nucleo concettuale originario
Adottato nella sua potenzialità, in quanto verrà concluso il prossimo anno, relativamente al caso specifico delle
ombre virtuali.
f) integrazione pluridisciplinare, nello stimolare possibili apporti di altre conoscenze disciplinari
Di facile attuazione con i temi dell'architettura, si può riproporre il prossimo anno, magari estendendo la
collaborazione a discipline meno affini.
g) trasferibilità linguistica, nel presentare-esporre le questioni poste in altri linguaggi
Il primo anno di lavoro con questa classe ha presentato dei problemi che non hanno permesso l'attuazione di questa
strategia, per il prossimo anno si prevede di integrarla.
7. CONTENUTI DISCIPLINARI.
7.1 Resoconto del programma svolto, firmato dagli studenti rappresentanti di classe e prospetto dei voti dei singoli.
7.2. Indichi alcune motivazioni alla base delle sue scelte-selezioni:
a) per gli ambiti esclusivamente disciplinari: data la natura della classe, si è cercato di andare oltre gli obiettivi
minimi, raggiunti i quali si sono fatte delle scelte che hanno tenuto conto delle inclinazioni dei ragazzi e dei loro
desideri, il tempo rimanente è stato dedicato alle azioni di recupero.
7.3. Sarebbe interessato/a a momenti di interdisciplinarità con i suoi colleghi del consiglio di classe ?
Si
7.4. Sarebbe interessato/a a momenti di omogeneità con i suoi colleghi del medesimo ambito disciplinare?
SI
8. CRITERI GUIDA utilizzati nel processo valutativo
8.1.) tipologia di verifica : scritto grafica
8.2.) trasparenza della valutazione assegnata nelle verifiche scritto grafiche :comunicazione anticipata di
argomenti, tempi e metro di valutazione; restituzione del compito alla lezione successiva con commento per ogni
singolo studente e valutazione condivisa con lo studente, al voto è stato sempre associato il significato di indicatore
di conoscenza e di indicatore di recupero
8.3.) tempistica della comunicazione dei risultati delle prove scritte-test ecc: comunicazione alla lezione successiva
8.5. E’ interessato/a a un percorso di aggiornamento sulla valutazione? Si
8.6. Di tipo disciplinare o anche educativo-didattico generale? anche educativo-didattico
8.7. Pensa che i futuri dipartimenti disciplinari debbano affrontare la questione valutazione? Si ma prima è
necessario che tutti abbiano una formazione comune da cui far partire il dialogo.
9. CONTRIBUTO DI IDEE AL MIGLIORAMENTO DELLA NOSTRA SCUOLA.
9.1.Indichi, in ordine di priorità, le tre criticità più gravi della nostra Istituzione.
Una soltanto, quella degna di merito, e già indicata in altra relazione: evidenzia la ricerca spasmodica di
democrazia; troppo ideale e pretenziosa di far parte di un sistema perfetto. Ritengo sia necessario, con
maggiore praticità, pensare che tutti gli attori siano comunque imperfetti e che, alla fine del processo
decisionale, che indica le regole comuni, abbiano bisogno di una maggiore certezza relativamente all'unicità
delle azioni da intraprendere.
CLASSE II A
PROGRAMMA SVOLTO
OBIETTIVI EDUCATIVI
CONTENUTI
U-D. 1 RIPASSO E APPROFONDIMENTO DEGLI ULTIMI ARGOMENTI TRATTATI NELL’ANNO PRECEDENTE: SEZIONI E RIBALTAMENTI DELLE SEZIONI DI
SOLIDI.
CORREZIONE DELLE ESERCITAZIONI SVOLTE DURANTE LE VAVCANZE, BREVE RIPASSO DEI CONCETTI E DEI METODI OPERATIVI, SVOLGIMENTO DI
ALCUNI NUOVI ESERCIZI
U.D.2 TEORIA DELLE OMBRE NELLE PROIEZIONI ORTOGONALI:
FONTE DI LUCE ALL'INFINITO E RAGGI DI LUCE PARALLELI, RAPPRESENTAZIONE DELLA LUCE NELLE PP.OO.,OMBRE PROPRIE E PORTATE,
SEPARATRICE D'OMBRA, OMBRA DI UN PUNTO NEI PIANI PRINCIPALI DI PROIEZIONE.
ESERCITAZIONI:
OMBRA DI UN SEGMENTO COMUNQUE DISPOSTO PORTATA SU UN PIANO;
OMRA DI UN SOLIDO PORTATA SU UN PIANO;
OMBRA DI SOLIDO DI ROTAZIONE PORTA SU UN PIANO.
U.D.3 OMBRA VIRTUALE.
APPLICAZIONI:
OMBRA DI UN SEGMENTO COMUNQUE DISPOSTO PORTATA SU DUE PIANI;
OMRA DI UN SOLIDO PORTATA SU DUE PIANI;
L'ARGOMENTO E' RISULTATO OSTICO, PER CUI , DOPO ALCUNI TENTATIVI, SI E' RIMANDATA UNA TRATTAZIONE PIU' APPROFONDITA AGLI ANNI
FUTURI
U.D.4 APPROFONDIMENTO DELLA TEORIA DELLA RAPPRESENTAZIONE ASSONOMETRICA SVOLTO PER SCHEMI:
1 ASSONOMETRIA OBLIQUA: 1.1 ASSONOMETRIA CAVALIERA MILITARE, 1.2 ASSONOMETRIA CAVALIERA PROPRIAMENTE DETTA: NELLE VARIANTI
MONOMETRICA E DIMETRICA.
APPLICAZIONI: ESERCITAZIONI CON SOLIDI DA RIPORTARE DALLE PP.OO. NELLE DIVERSE ASSONOMETRIE.
U.D.5 APPROFONDIMENTO DELLA TEORIA DELLA RAPPRESENTAZIONE ASSONOMETRICA SVOLTO PER SCHEMI:
ASSONOMETRIA ORTOGONALE: MONOMETRICA , DIMETRICA E TRIMETRICA.
APPLICAZIONI: ESERCITAZIONI CON UN SOLIDO DA RIPORTARE DALLE PP.OO. NELLE DIVERSE ASSONOMETRIE.
U.D.6 TEORIA DELLE OMBRE IN ASSONOMETRIA: INCLINAZIONE DEI RAGGI LUMINOSI E LORO RAPPRESENTAZIONE IN ASSONOMETRIA.
APPLICAZIONI: OMBRE DI SOLIDI SEMPLICI POGGIATI SUL P.O..
U.D.7 APPROFONDIMENTI DELLA TEORIA DELLE OMBRE.
APPLICAZIONI: GRUPPI DI SOLIDI CON OMBRE PORTATE A TERRA, SUI PIANI DI PROIEZIONE E SULLE FACCE DEI SOLIDI E OMRE PARTATE DA SOLIDI
DI ROTAZIONE E SU SOLIDI DI ROTAZIONE.
U.D.8 APPROFONDIMENTI DELLA TEORIA DELLE OMBRE.
APPLICAZIONI: OMBRE SU EDIFICI DI CIVILE ABITAZIONE, DETERMINATE NEGLI ELABORATI CHE NORMALMENTE COMPONGONO UN PROGETTO
ARCHITETTONICO.
IN CORRISPONDENZA DI INIZIO E DI FINE DEI QUADRIMESTRI SI SONO EFFETTUATE DELLE ATTIVITA DI RECUPERO APPROFONDIMENTO , PER LA
PARTE DELLA CLASSE INTERESSATA AL RECUPERO SI SONO SVOLTE DELLE VERIFICHE SCRITTE DELL'APPRENDIMENTO.
SIENA 08/06/20110
Prof. Giorgio Montenovo
Relazione finale
A.S. 2010/2011
sezione
ISTITUTO D’ARTE
RELAZIONE FINALE DELL’INSEGNANTE PIRRETTI LUIGI
MATERIA Tecnologia delle costruzioni – classe II A
1. SITUAZIONE DELLA CLASSE ALLA FINE DELL’A.S. (sviluppi osservati/miglioramenti ottenuti rispetto al
punto di partenza:
Si registra una sostanziale costanza di rendimento e di profitto rispetto al 1° quadrimestre
2.FINALITA’ E OBIETTIVI DISCIPLINARI (con riferimento alla Programmazione individuale del docente)
a) raggiunti: Conoscenza generale dei materiali: calce, gesso, cemento, calcestruzzo, calcestruzzo
armato
b) raggiunti parzialmente o non raggiunti ( con opportuna motivazione/analisi delle cause del
mancato raggiungimento degli stessi);
c) da raggiungere/compensare con interventi di recupero e/o nella fase iniziale del successivo a.s.
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3.PROGRAMMA SVOLTO (eventualmente in allegato):
I leganti aerei e idraulici – la calce viva e la calce spenta – il gesso – i cementi – il calcestruzzo– il
calcestruzzo armato
4. RACCORDI PLURIDISCIPLINARI REALIZZATI:
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5. METODOLOGIE E STRUMENTI DIDATTICI USATI (con opportuna analisi dell’efficacia degli stessi nel
processo di apprendimento):
Lezione frontale
6. CRITERI DI VALUTAZIONE E MODALITA’ DI VERIFICA ADOTTATI:
Si sono svolte verifiche sia di tipo scritto sia di tipo orale volte soprattutto a valutare la conoscenza
degli argomenti oggetto del programma del corso
7. SUGGERIMENTI
Anno scolastico 2010/2011
Programma di Tecnologia delle costruzioni
Classe II A
Malta, leganti e calce
• Le definizioni di malta e legante
• i leganti aerei e i leganti idraulici
• la calce: differenza tra calce viva e calce spenta
• la reazione di presa della calce
• distinzione tra calci grasse e calci magre
• le calci idrauliche
• l’indice di idraulicità delle calci
Il cemento
• Natura e composizione del cemento
• i requisiti di resistenza meccanica e di accettabilità dei leganti idraulici
• il cemento Portland
• i vari tipi di cemento: il cemento pozzolanico, il cemento di altoforno e il cemento alluminoso
• campi di applicazione dei cementi menzionati
Il gesso
• Il minerale di partenza
• il fenomeno della presa
• i diversi tipi di gesso
• i materiali compositi del gesso: il cartongesso
• vantaggi e svantaggi del gesso in campo edilizio
Le malte
• I componenti delle malte: l’acqua, la sabbia, il legante
• le malte di calce
• le malte di gesso
• le malte cementizie
Il calcestruzzo
•
•
•
•
•
•
I componenti del calcestruzzo
le caratteristiche dei componenti: la ghiaia, il pietrisco, l’acqua di impasto, il cemento
le proprietà meccaniche dei calcestruzzi
pregi e difetti dell’uso dei calcestruzzi
la scelta degli inerti
gli effetti negativi dell’eccesso di acqua di impasto: l’effetto di dilavamento, il ritiro del calcestruzzo e la
separazione degli inerti
• il trasporto del calcestruzzo: uso delle betoniere a bicchiere oscillante e delle autobetoniere
• il fluage del calcestruzzo
• i calcestruzzi leggeri
• il calcestruzzo armato
Gli alunni
Il professore
Relazione finale
A.S.
2010/2011
sezione 2ªA disegnatori di architettura
RELAZIONE FINALE DELL’INSEGNANTE Luano Pinzi
MATERIA Disegno dal vero
1. SITUAZIONE DELLA CLASSE ALLA FINE DELL’A.S. (sviluppi osservati/miglioramenti ottenuti rispetto al
punto di partenza:
In relazione alla programmazione curriculare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini
di:CONOSCENZE:
Gli studenti
generalmente hanno acquisito i contenuti e le conoscenze in maniera corretta, alcuni anche in autonomia.
Permangono per alcuni alunni incertezze dovute all’applicazione incostante.Un piccolo gruppo di alunni
presenta difficoltà dovute allo scarso se non nullo impegno nel lavoro.Complessivamente la classe ha
raggiunto un sufficiente livello .
COMPETENZE:
Le abilità sia di applicazione che elaborazione, la valutazione e la flessibilità nell’affrontare i temi dati sono
differenziate; vari studenti riescono a padroneggiare i metodi e gli strumenti di lavoro, ed alcuni hanno
ottenuto questi risultati da un livello di partenza molto basso.
CAPACITA’:
Le capacità sono fortemente differenziate all’interno della classe, vi é un gruppo che si accontenta di un
mero risultato scolastico o nessun risultato, negli altri elementi si può parlare di autoformazione e
autoaggiornamento, in alcuni casi condotta con lodevole assiduità e proprietà.
2.FINALITA’ E OBIETTIVI DISCIPLINARI (con riferimento alla Programmazione individuale del docente)
d) raggiunti:
•
Potenziamento della metodologia operativa attraverso la conoscenza e l’utilizzazione di varie
tecniche operative.
•
Sviluppo di una maggiore autonomia operativa.
•
Utilizzare in modo corretto le tecniche impiegate.
•
Uso corretto degli strumenti adoperati.
•
Rispetto degli ausili a disposizione.
3.PROGRAMMA SVOLTO (eventualmente in allegato):
•
Organizzazione di oggetti nello spazio, esercizi di impaginazione.
•
Organizzazione di oggetti nello spazio (foglio) e valorizzazione dei segni della matita e di tecniche
varie (matite colorate, inchiostri,carboncini, matite grasse, acquerello, ecc.).
•
Copie da disegni con l’uso del pennino e china.
•
Le forme naturali e loro semplificazione in forme geometriche.
•
Esercizi di esecuzione di segni su superfici diverse.
•
Esercizi di alfabetizzazione sulla valorizzazione del chiaro-scuro.
•
Esecuzione di composizioni con elementi naturali.
4. RACCORDI PLURIDISCIPLINARI REALIZZATI:
Visita di istruzione alla mostra di illustrazione “le immagini della fantasia”.
5. METODOLOGIE E STRUMENTI DIDATTICI USATI (con opportuna analisi dell’efficacia degli stessi nel
processo di apprendimento):
•
Lezione di tipo direttivo attraverso l’assegnazione di esercizi da eseguirsi secondo precise
direttive di carattere teorico-pratico.
•
Lezione di tipo autonomo attraverso attività individuali per promuovere la capacità di
risolvere in modo autonomo problemi di tempi e modi di esecuzione degli elaborati.
Testi di consultazione, fotocopie.6. CRITERIi DI VALUTAZIONE E MODALITA’ DI VERIFICA ADOTTATI:
Le verifiche sono state effettuate sugli elaborati realizzati in classe e a casa compreso il recupero,
ed hanno tenuto conto:
•
Del livello di partenza.
•
Autonomia operativa.
•
Correttezza esecutiva.
•
Rispetto e ottimizzazione dei tempi esecutivi.
•
Dei risultati delle verifiche.
•
Del livello di partenza.
•
Impegno, partecipazione ed interesse.
•
Presenza alle lezioni.
•
Grado di conoscenze specifiche acquisite.
•
Puntualità nel rispetto delle scadenze.
7. SUGGERIMENTI
PROGRAMMA SVOLTO ANNO SCOLASTICO 2010/11
DOCENTE PROF. LUANO PINZI
Classe 2ªA
In relazione alla programmazione curriculare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini
di:
CONOSCENZE:
Gli studenti generalmente hanno acquisito i contenuti e le conoscenze in maniera corretta, alcuni
anche in autonomia. Permangono per alcuni alunni incertezze dovute all’applicazione incostante.
Un piccolo gruppo di alunni presenta difficoltà dovute allo scarso se non nullo impegno nel lavoro.
Complessivamente la classe ha raggiunto un sufficiente livello .
COMPETENZE:
Le abilità sia di applicazione che elaborazione, la valutazione e la flessibilità nell’affrontare i temi
dati sono differenziate; vari studenti riescono a padroneggiare i metodi e gli strumenti di lavoro, ed
alcuni hanno ottenuto questi risultati da un livello di partenza molto basso.
CAPACITA’:
Le capacità sono fortemente differenziate all’interno della classe, vi é un gruppo che si accontenta
di un mero risultato scolastico o nessun risultato, negli altri elementi si può parlare di
autoformazione e autoaggiornamento, in alcuni casi condotta con lodevole assiduità e proprietà.
Contenuti:
UD1- segno e linea
UD2- forma
UD3- spazio
UD4- luce e ombra
UD5- volume
UD6-Superficie
1°Quadrimestre: UD3- Organizzazione di oggetti nello spazio, esercizi di impaginazione.
UD1/3-Organizzazione di oggetti nello spazio (foglio) e valorizzazione dei segni della
matita e di tecniche varie (matite colorate, inchiostri,carboncini, matite grasse, acquerello, ecc.).
UD1 - Copie da disegni con l’uso del pennino e china.
2°quadrimestre: UD2-Le forme naturali e loro semplificazione in forme geometriche.
UD6-Esercizi di esecuzione di segni su superfici diverse.
UD5 -Esercizi di alfabetizzazione sulla valorizzazione del chiaro-scuro.
UD2/UD3- Esecuzione di composizioni con elementi naturali.
Obiettivi:
a) Alfabetizzazione sulla capacità di organizzare compositivamente uno spazio.
b) Valorizzazione del segno o del chiaro-scuro.
c) Uso corretto degli strumenti.
d) Corretta manutenzione degli strumenti di lavoro.
Verifiche-
Le verifiche sono state effettuate durante le fasi operative di ogni lavoro.
Valutazione- La valutazione ha tenuto conto:
- Dei risultati delle verifiche.
- Del livello di partenza.
- Impegno, partecipazione ed interesse.
- Presenza alle lezioni.
- Puntualità nel rispetto delle scadenze.
A.S. 2010-2011
classe II A
sezione Architettura
RELAZIONE FINALE DELL’INSEGNANTE
Andrea Fagioli
MATERIA: Plastica
1. SITUAZIONE DELLA CLASSE ALLA FINE DELL’ANNO SCOLASTICO
Gli alunni hanno frequentato le lezioni regolarmente, tanto da creare un buon rapporto fra di loro e
da far emergere un profilo positivo per quanto riguarda la socializzazione. Questo ha fatto sì che
ogni alunno sia riuscito ad esprimersi secondo le proprie attitudini.
2.FINALITA’ E OBIETTIVI DISCIPLINARI
La classe ha raggiunto un responsabile e corretto comportamento nei confronti di sé, dei compagni e degli
impegni di lavoro.
La classe ha acquisito solo parzialmente una completa autonomia e maturità nel metodo di lavoro, pur in
un miglioramento complessivo nell’uso dei linguaggi specifici della disciplina.
Gli studenti hanno inoltre sviluppato una più matura consapevolezza delle proprie capacità e dei propri
limiti, migliorando anche l’attenzione al rispetto dei compagni, dell’ambiente e della collettività.
3.PROGRAMMA SVOLTO:
La programmazione è stata suddivisa in Unità Didattiche a tema, con tempistiche esecutive differenti in
relazione ai livelli di difficoltà di ognuna.
1. Progettazione e realizzazione di un elaborato in creta relativo alla libera interpretazione delle pene
delle anime del Purgatorio dantesco, da realizzare a tutto tondo, o in altorilievo, o in bassorilievo.
2. Modellato dal vero di ornati e decorazioni vegetali presenti nei gessi dell’Istituto.
3. Realizzazione di un “gioiello” utilizzando tappo, gabbietta ed eventuali imballaggi della bottiglia di
spumante.
4. Progettazione e realizzazione di un bassorilievo riguardante i quattro elementi empedoclei (terra,
aria, acqua, fuoco).
5. Progettazione e realizzazione di un bassorilievo in creta raffigurante un modo di dire o un
proverbio.
Gli elaborati plastici sono stati cotti nel forno della scuola.
4. METODOLOGIE E STRUMENTI DIDATTICI USATI
Le lezioni sono state frontali, con interventi individuali su ciascun allievo volti a migliorare la realizzazione
dell’elaborato e le specifiche attitudini. Sono stati impiegati materiali grafici necessari all’elaborazione e alla
realizzazione della progettazione. Sono stati utilizzati tutti i materiali idonei alla modellazione della creta.
5. CRITERI DI VALUTAZIONE E MODALITA’ DI VERIFICA ADOTTATI:
voto 1-3
mancanza totale di conoscenze,
mancanza di abilità valutabili,
rifiuto di partecipazione
voto 4: incapacità di concretizzare semplici obiettivi di conoscenza,
uso elementare non pertinente di elementi tecnici,
errori gravi nella simbologia e nell’applicazione
voto 5: conoscenza e comprensione approssimativa dei contenuti,
linguaggio grafico generalmente inadeguato
voto 6:
lievi errori formali,
linguaggio grafico generalmente appropriato,
conoscenza e comprensione sufficientemente chiare
voto 7: linguaggio grafico adeguato,
conoscenza e comprensione chiare ed assimilate,
applicazione pratica corretta
voto 8-10:
linguaggio grafico corretto, personale ed originale,
conoscenze complete e approfondite e rielaborate,
applicazione pratica autonoma, creativa ed originale,
possesso di un valido metodo di lavoro.
I criteri di valutazione finale hanno tenuto conto:
•
•
•
•
•
•
dei risultati delle verifiche,
del livello di partenza,
del grado di conoscenze specifiche acquisite,
dell’impegno e della partecipazione alle lezioni,
della puntualità nel rispetto delle scadenze,
di fattori extra-scolastici condizionanti.
L’insegnante
(Andrea Fagioli)
a.s. 2010-2011
PROGRAMMA FINALE
Plastica
classe II A – Sezione Architettura
prof. Andrea Fagioli
La programmazione è stata suddivisa in Unità didattiche a tema, con tempistiche esecutive differenti in
relazione ai livelli di difficoltà di ognuna.
Primo quadrimestre
Unità didattiche:
6. Progettazione e realizzazione di un elaborato in creta relativo alla libera interpretazione delle pene
delle anime del Purgatorio dantesco, da realizzare a tutto tondo, o in altorilievo, o in bassorilievo.
7. Modellato dal vero di ornati e decorazioni vegetali presenti nei gessi dell’Istituto.
8. Realizzazione di un “gioiello” utilizzando tappo, gabbietta ed eventuali imballaggi della bottiglia di
spumante.
Secondo quadrimestre
Unità didattiche:
9. Progettazione e realizzazione di un bassorilievo riguardante i quattro elementi empedoclei (terra,
aria, acqua, fuoco).
10. Progettazione e realizzazione di un bassorilievo in creta raffigurante un modo di dire o un
proverbio.
Gli elaborati plastici sono stati cotti nel forno della scuola.
L’insegnante
(Andrea Fagioli)
PROGRAMMA SVOLTO DISEGNO PROFESSIONALE
CLASSE 2°A a.s.2010/11
DOCENTE: GIOVANNA COSENTINO
U.D. 1 ARREDO URBANO
U.D. 2 IDEAZIONE E PROGETTAZIONE DI UN ELEMENTO DI ARREDO URBANO
U.D. 3 IDEAZIONE E PROGETTAZIONE DELLA DISPOSIZIONE DI UNA CUCINA
U.D. 4 STUDIO DI UNA PANCHINA DESTINATA AD UNO SPAZIO URBANO E SUA PROGETTAZIONE
U.D. 5 STUDIO DEI REQUISITI RELATIVI AL DIMENSIONAMENTO DEGLI AMBIENTI E
RELATIVA APPLICAZIONE : CAMERE, SOGGIORNO, BAGNI.
U.D. 6 SUDDIVISIONE DEGLI SPAZI INTERNI DI UNA VILLETTA MONOFAMILIARE,DATA LA SUPERFICIE
U.D. 7 IDEAZIONE E PROGETTAZIONE DI UNA LIBRERIA MODULARE DESTINATA AD ABI
TAZIONE PRIVATA O LUOGO PUBBLICO
U.D. 8 STUDIO DI UNO SPAZIO INTERNO PREDEFINITO PER CAMBIO D’USO
U.D. 9 TAVOLE DI STORIA ILLUSTRATE DELL’ARCHITETTURA DAL “ 400 ALL 600”
Siena 3/6/2011
IL DOCENTE
Giovanna Cosentino
LABORATORIO DI ARCHITETTURA
Docenti
CLASSE
2A
ARCHITETTURA
Annarita Bianchini/Manola Bilenchi
1° QUADRIMESTRE
U.D.1 Schizzi e rilievo di un oggetto comune da cucina scala 1:1 con assonometria a
piacere
U.D.2 Ideazione e progettazione della disposizione di una cucina (misure di massima
studio degli ingombri ,moduli della cucina, ottimizzazioni degli spazi)
U.D.3 Studio e rappresentazione di una porta sezionata e di un infisso ripasso a china
in scala
UD.4 Ideazione e progettazione di una zona bagno di piccole e medie dimensioni in
scala piante alzato sezioni.
U.D.5 Assegnata una libreria e un divano date le misure di massima, riportarle in
scala 1:10 e quotarle.
2° QUADRIMESTRE
U.D.6 Assegnata la pianta di un appartamento in scala 1:100 determinare i rispettivi
prospetti e almeno due sezioni dell’appartamento.
(Uso dei pennini, concetto di sezione, diverse quote da calcolare metodo di
rappresentazione)
U.D.7 Lezione teorica sulla scala rapporto alzata/ pedata dello scalino, formula
matematica di calcolo dello scalino tavola rappresentativa , sezioni in scala con
rapporto ergonomico .
U.D. 8 Studio dei materiali di rivestimento degli edifici la pietra, il mattone,
l’intonaco loro rappresentazione grafica legenda di rappresentazione in scala 1:100
U.D. 8 Assonometria di una villetta in scala 1:100 con ambientazione esterna
Rendering ad acquerello.
U.D.9 Lezione teorica sul manifesto esempi di rappresentazione grafica a livello
internazionale commenti in classe lezione aperta frontale.
Bozzetti e Progettazione di un manifesto a colori con tecnica del collage a china o
resa fotografica su due temi assegnati: l’alcol e l’ecologia.
25/5/2011
Gli studenti
I Docenti Annarita Bianchini
Manola Bilenchi