Amico del Coltivatore giugno 2008
Transcript
Amico del Coltivatore giugno 2008
Anno 59 - Numero 5 giugno 2008 Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti Padova Poste Italiane spa - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Padova. Abbonamento annuo € 5,00 (pagamento assolto tramite versamento della quota associativa) DEL COLTIVATORE EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA, RINNOVATO IL PATTO CON I CITTADINI DI DOMANI BUON LAVORO AL NEO ASSESSORE MANZATO EMERGENZA GASOLIO DIRETTIVA NITRATI, POSITIVE NOVITÀ n. 5 - giugno 2008 Dalla direttiva nitrati al PSR le occasioni di confronto non mancheranno U n augurio è d’obbligo al neo assessore regionale all’agricoltura, nonché Vice Presidente della Regione Veneto, Franco Manzato. Gli imprenditori agricoli che Coldiretti Padova rappresenta si aspettano dalla Regione risposte concrete su temi urgenti, altrettanto concreti. Mi riferisco al Piano di Sviluppo Rurale, alla Direttiva Nitrati, alla nuova legge sui Consorzi di Bonifica, alla semplificazione amministrativa. Nella sua prima uscita pubblica il successore di Luca Zaia ha dimostrato di voler affrontare immediatamente i temi più “caldi” per la nostra agricoltura, citando il caso Avepa come un problema da risolvere per favorire lo sviluppo e la competitività delle imprese agricole. Diversi mesi prima, eravamo a febbraio, Coldiretti aveva sollevato la questione chiedendo una presa di posizione da parte della classe politica. Ora ci aspettiamo che alle parole seguano i fatti, e in tempi brevi, perché è in gioco il futuro delle imprese che hanno affrontato notevoli investimenti per restare sul mercato. Ricordo che Franco Manzato, oltre all’agricoltura, segue anche il programma comunitario Leader, l’economia e lo sviluppo montano, il turismo, le attività promozionali e il commercio estero. Caro assessore, lei troverà sempre in Coldiretti un interlocutore autorevole, portatore degli interessi e delle istanze di una classe imprenditoriale che non cerca il consociativismo o accordi sottobanco, ma una chiara politica a sostegno dell’agroalimentare veneto, uno dei settori leader della nostra regione. Con questo spirito abbiamo affrontato, ad esempio, l’iter della legge urbanistica. Nelle scorse settimane si è finalmente sbloccata una situazione che con il suo perdurare teneva con il fiato sospeso gli agricoltori che non potevano intervenire con sollecitudine nei propri programmi di adeguamento aziendale imposti dalle normative comunitarie. E’ il caso delle disposizioni legate alla Direttiva Nitrati che prevede norme obbligatorie in materia di ambiente, sanità e benessere animale. Ora, con le variazio- DEL COLTIVATORE Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Padova Direzione e redazione Federazione Provinciale Coldiretti Padova - Via della Croce Rossa, 32 35129 Padova Tel. 049.899.73.11 - Fax 049.899.73.45 - e-mail: [email protected] Direttore Responsabile: Walter Luchetta - Vice Direttore: Nicola Stievano Comitato di redazione: Gabriele Bovo, Lorenza Tasinato, Franco Renesto, Luca Colussi Grafica: Editex (Soave -VR) - Stampa: Grafiche Busti (Colognola ai Colli - VR) Autorizzazione n. 31 del 4-2-1950 - Tribunale di Padova Iscrizione al R.O.C. n. 2202 Abbonamento annuo € 5,00 (pagamento assolto tramite versamento della quota associativa) ni approvate, possono essere rispettate e affrontate con sensibili semplificazioni burocratiche. I titolari di agriturismo poi potranno provvedere all’ampliamento dei propri locali, inoltre, sarà consentita l’edificazione in zona agricola solo all’imprenditore che realizza un livello di reddito minimo e che risulta regolarmente iscritto alla sezione previdenziale agricola Inps. Le modifiche possono sembrare puramente tecniche, invece, l’assenza del provvedimento ha di fatto bloccato, ad esempio, la possibilità per molti imprenditori agricoli di edificare la propria abitazione, ponendoli in un’ingiusta condizione di svantaggio. A più riprese Coldiretti, anche attraverso il coinvolgimento delle Amministrazioni Comunali, aveva sollecitato l’amministrazione regionale per il varo del provvedimento. Ora ci attendiav mo che il progetto di legge venga presto licenziato nella v sua completezza. Così continueremo a muoverci, assumendo di volta in volta chiare e precise posizioni in funzione della centralità f dell’impresa agricola e delle variabili che rappresenta come v protagonista dell’economia, dell’ambiente nonché di tutto quello che sta all'interno del concetto di multifunzionalità. Prendiamo, ad esempio, la Direttiva Nitrati, vera spada di Damocle per la nostra zootecnia: alla fine tutti bravi, ma solo Coldiretti ha proposto soluzioni concrete al Presidente della Regione Galan e ai suoi assessori, divenute possibili e percorribili perché condivise e recepite dagli amministratori regionali. Con lo stesso approccio abbiamo lavorato alla legge sulla Bonifica. E’ giusto ricordare però anche il tempo impegnato nel suggerire proposte per il PSR, per poi scoprire che nella fase finale dei bandi il piano stesso non soddisfa le esigenze delle nostre imprese! A causa dell’accelerazione imposta nella promulgazione dei bandi non ci è stato dato modo di mettere in evidenza le falle che questi ora presentano, comportando non pochi disagi per i nostri imprenditori. Coldiretti si è caratterizzata e continuerà caratterizzarsi con questo modo di porsi, di questo l’assessore Manzato può essere certo, cioè potersi confrontare con una Forza Sociale convinta che l’agricoltura veneta, se vuole mantenere uno standard di qualità e produttività che rappresenta il vero tratto distintivo del settore, deve trovare negli amministratori pubblici degli alleati e non degli avversari, nella burocrazia uno strumento operativo e non un freno allo sviluppo. L’agroalimentare del nostro territorio non è bloccato al presente e nemmeno rivolto al passato: guarda piuttosto al futuro, ma non può scendere a compromessi. Il presidente Marco Calaon Editoriale BUON LAVORO ALL’ASSESSORE MANZATO 3 n. 5 - giugno 2008 E diventa incontrollabile il caro gasolio S Dal nuovo Governo segnali positivi su sostegno dell'occupazione, mercato del lavoro, fiscalità. Le proposte di Coldiretti in Commissione Agricoltura per affrontare l'impennata dei costi delle materie prime. Non mancano però segnali preoccupanti e prese di posizione demagogiche di cui non abbiamo bisogno. La legge deve essere uguale per tutti! egnali positivi arrivano dall’avvio dei lavori del quarto Governo Berlusconi. Ciò, sia per una serie di provvedimenti velocemente promulgati ma prima di tutto per il metodo di lavoro che molto si differenzia rispetto a quello del precedente Esecutivo. In primo luogo, infatti, va sottolineata positivamente l’importanza degli interventi mirati a garantire una flessibilità concordata sul mercato del lavoro per sostenere l’occupazione. Inoltre, il superamento del divieto di cumulo tra pensioni di anzianità e lavoro dipendente concilia l’esigenza dei pensionati di avere una integrazione del reddito con quella delle imprese di poter contare su manodopera specializzata in trasparenza: si tratta di un impegno particolarmente importante in agricoltura, dove la qualità del processo produttivo dipende dall’esperienza e la domanda di lavoro è influenzata dai cicli stagionali delle colture. Una misura coerente, perciò, con gli impegni assunti dalle imprese e dai lavoratori per garantire una maggiore trasparenza dei rapporti di lavoro con la firma dell’avviso comune sul sommerso del 2004. Come pure gli interventi fiscali per contenere l’incremento del prezzo del gasolio agricolo, che è già costato 250 milioni di euro l’ultimo anno alle imprese agricole, sono un passo avanti per sostenere la competitività del settore. Coldiretti, comunque, sta proseguendo nell’approccio politico –sindacale che porta alla discussione della Finanziaria 2009. In questo contesto viene posto il nostro intervento alla audizione informale su situazione e problemi del settore in Commissione Agricoltura della Camera per affrontare il forte aumento dei costi di produzione, che non riguarda solo il gasolio ma sta colpendo violentemente anche mangimi e fertilizzanti, che hanno fatto registrare incrementi influenzati anche da mirate bolle speculative. Stabilità del sistema fiscale come IRAP, PPC ed accisa zero per il gasolio destinato a colture in serra, nonché una congrua riduzione per quello destinato ad impieghi di carattere generale, queste le principali richieste inserite nel documento illustrato alla Commissione. Non di secondo piano, poi, la proposta della “carta sociale” che il Ministero del Tesoro sta mettendo a punto a favore di circa 1,2 milioni di beneficiari per favorire l’acquisto di beni alimentari. Da questo punto di vista Coldiretti è pronta a collaborare alla pratica applicazione del provvedimento, forte della rete di migliaia di aziende agricole che vendono direttamente ai cittadini o attraverso i mercati degli agricoltori, determinando così tagli delle intermediazioni ed alleggerendo ulteriormente la spesa attorno al 30%. Ci auguriamo che questo avvio di percorso del Governo prosegua positivamente, anche se alcuni segnali ci fanno pensare a grattacapi di cui non abbiamo bisogno. Mi spiego meglio! Lontano dal voler entrare in logiche che non ci toccano, noi, gente che sta sempre con i piedi per terra ed ha sempre creduto nelle Istituzioni, siamo convinti che la legge è e sarà uguale per tutti. E se qualche “provetto allevatore “invece di continuare a sottolineare che qualcuno ha insabbiato i risultati dei lavori della Commissione Lecca sulle quote latte facesse i nomi, chi ha sbagliato pagherebbe. La finisca perciò questo signore di fare demagogia o di istigare i suoi adepti alla violenza verbale e non solo. Intanto, però, si metta in regola! Perché per noi, lo ribadiamo, la legge deve essere uguale per tutti. il Direttore Walter Luchetta Il punto del Direttore DAL GOVERNO UN POSITIVO AVVIO, MA .......! 5 6 n. 5 - giugno 2008 La protesta DEL COLTIVATORE LATTE: AVANTI CON LA MOBILITAZIONE SUL PREZZO ALL’ORIGINE L Il giorno dopo la clamorosa rottura delle trattive con Assolatte è stato siglato l’accordo a 42 centesimi al litro con Italatte. Ma gli allevatori sono determinati a proseguire finché non verrà fissato un prezzo equo che permetta alle aziende di continuare la propria attività. CoopColdiretti aderisce all’azione mobilitativa a prima vittoria è arrivata nel giro di poche ore. E’ stato sufficiente che Coldiretti facesse sentire la forza d’urto delle imprese perché arrivasse il primo accordo sul prezzo del latte all’origine. Il giorno dopo la clamorosa rottura delle trattative con Assolatte, a Milano è stato siglato l’accordo con Italatte, la maggior industria del settore, che rappresenta i marchi Galbani, Invernizzi e Cademartori. L’intesa prevede un prezzo del latte alla stalla di 42 centesimi al litro a partire dal prossimo mese di luglio sino alla fine di dicembre 2008. Ma la mobilitazione continua. “Gli allevatori sono determinati a proseguire ad oltranza, - spiega il direttore Luchetta - anche regalando il latte ai consumatori, finché non si arriverà alla fissazione di un equo prezzo del latte alla stalla. L’obiettivo della mobilitazione è ora quello di estendere le condizioni dell’accordo ‘Galbani’ a tutte le industrie del settore. Ci auguriamo che si possa giungere all’attesa svolta per tutto il comparto, perché è inaccettabile che l’industria di trasformazione voglia imporre un prezzo che porterebbe alla chiusura delle stalle italiane. Chiediamo solamente la conferma del vecchio prezzo del latte a 42 centesimi al litro, senza alcun aumento nonostante il prezzo record raggiunto dal mais alla Borsa di Chicago”. Gli attuali 42 centesimi di euro al litro rappresentano il minimo vitale per la sopravvivenza degli allevamenti di fronte ai rincari record dei costi del mangime e dell’energia per effetto dell’aumento del petrolio. La nostra è una battaglia a difesa della qualità del latte made in Italy. Basti pensare che, negli ultimi venti anni, sono scomparsi i tre quarti degli allevamenti italiani, che si sono ridotti da oltre 180mila a poco più dei 45mila attualmente in attività che con 1,8 milioni di mucche garantiscono una produzione di latte di 10 miliardi di chili ad alta qualità e costi competitivi. Eppure la corsa al ribasso del prezzo all’origine non ha effetto sui consumatori che si ritrovano un costo moltiplicato quattro volte, da 42 centesimi ad oltre 1,6 euro al litro. Sono un migliaio gli allevatori padovani che annualmente producono oltre 2 milioni e mezzo di quintali di latte per un valore commerciale che sfiora i 100 milioni di euro. Oltre un milione di tonnellate di latte prodotto in Veneto ogni anno, viene lavorato da circa 180 imprese di trasformazione e commercializzazione per un valore finale prodotto dall’intera filiera che supera il miliardo di euro all’anno. Va sottolineato che il coordinamento delle cooperative della Coldiretti aderisce alla battaglia degli allevatori per il riconoscimento di un giusto prezzo alla stalla per il latte, di fronte all’insostenibile aumento dei costi di produzione. Il coordinamento auspica dunque un impegno di tutte le cooperative del settore per tutelare il reddito degli allevatori e valorizzare il patrimonio lattiero caseario italiano nell’interesse dei consumatori. n. 5 - giugno 2008 I L’Assemblea Provinciale ha votato all’unanimità le modifiche proposte. E’ uno strumento adeguato ai tempi, al nostro essere ed agire: più qualità nelle imprese e dialogo con la società civile. Messo a punto il percorso operativo per il rinnovo delle cariche, momento più alto e significativo della vita democratica dell’Organizzazione l nuovo Statuto è uno strumento che conferma l’identità di Coldiretti come forza sociale che rappresenta gli interessi delle imprese, in dialogo costante con il cittadino consumatore. Dopo le modifiche dello Statuto nazionale e di quello regionale, oltre 150 imprenditori agricoli padovani hanno partecipato all’Assemblea Provinciale approvando all’unanimità il nuovo Statuto. Le modifiche più importanti riguardano appunto le finalità di Coldiretti, che punta a rafforzare il tessuto imprenditoriale del settore agricolo, offrire nuove possibilità di sviluppo per le imprese, mettere a disposizione gli strumenti adeguati per affrontare il mercato e coinvolgere la società civile sempre più attenta a temi cruciali come la sicurezza alimentare, l’origine dei prodotti e il loro costo. Un passaggio importante dello Statuto ribadisce, infatti, che Coldiretti intende: “promuovere, anche al fine di favorire l’aggregazione tra imprese, la costituzione e lo sviluppo di cooperative, consorzi, società di persone, società agricole per la produzione, la trasformazione e la commercializzazione di prodotti e servizi, per l’acquisto collettivo di beni strumentali e altri mezzi necessari all’attività agricola e per l’erogazione di servizi alle imprese e alle persone, assumendone la rappresentanza sindacale”. Inoltre l’Organizzazione si fa carico di “favorire politiche tese a contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici, promuovere il ra- zionale uso dell’acqua e del suolo, la salubrità dell’aria, la diffusione di energie rinnovabili e di tutti i comportamenti virtuosi tesi ad esaltare il miglioramento dell’ambiente”. Da qui la necessità di promuovere iniziative a sostegno dei prodotti italiani di qualità, favorendo altresì la crescita nella qualità delle imprese agricole. “L’assemblea annuale – spiega il presidente Calaon – è stata un importante momento di confronto e passaggio perché ha unito all’analisi e all’approvazione del bilancio la necessità di fare il punto della situazione negli scenari politico – sindacali che accompagnano il nostro lavoro e la realizzazione dei nostri progetti. Abbiamo dato avvio ad una fare fondamentale della vita associativa dell’Organizzazione. La proposta di un nuovo Statuto, adeguato ai tempi ed al nostro essere ed agire, fa, infatti, da viatico al momento più alto e significativo della vita democratica di un’Organizzazione portatrice di interessi quale è Coldiretti: il rinnovo delle cariche, di cui è stato messo a punto il percorso operativo”. Assemblea Provinciale APPROVATO IL NUOVO STATUTO 7 8 n. 5 - giugno 2008 Credito DEL COLTIVATORE E EURIBOR, IRS, SPREAD, TASSI FISSI E VARIABILI CONFIDAGRI: ISTRUZIONI PER L’USO C I n questi giorni ci sono giunte molte richieste di chiarimento sul “Sistema dei tassi” applicato dalle bancche, anche a seguito del recentissimo provvedimento del nuovo Governo sulp lla possibilità di rivedere le rate sui mutui a tasso variabile delle famiglie. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa significano e quali interpretazioni dare alle parole. In questo numero ci occuperemo di Euribor, I.R.S. e Spread, nella prossima uscita affronteremo i dettagli sui tassi fissi e variabili. - EURIBOR: il Tasso Euribor rappresenta, nella sostanza, il costo di finanziamento del Sistema Bancario ed è preso come base per calcolare l’interesse da applicare ai finanziamenti. L’Euribor ha un quotazione in relazione alla durata del periodo di finanziamento (e/o del pagamento delle rate) e, pertanto, c’è una quotazione (che possiamo vedere su tutti i quotidiani, nelle pagine economiche) che va dal tasso “vista” (il cosiddetto O/N – “over night”) ad 1 - 2 settimane, 1 mese, fino a 12 mesi. Le variazioni di questo parametro sono influenzate sia dalle variazioni del tasso ufficiale della BCE (Banca Centrale Europea), attualmente pari al 4,00%, sia dal prezzo che, sui mercati finanziari, le Banche richiedono (o pagano) per farsi reciprocamente dei prestiti. Attualmente i tassi sono (vedi anche il parametro delle nostre convenzioni): 1 mese 4,43%, 3 mesi 4,84%, 6 mesi 4,85%, 12 mesi 4,91%. - I.R.S. (Interest Rate Swap): è il parametro base che viene usato per i finanziamenti a Medio/Lungo Termine, quando deve essere applicato un tasso fisso. Attualmente ha le seguenti quotazioni: 5 anni 4,48%, 10 anni 4,67%, 20 anni 4,89%, 30 anni 4,85%. - SPREAD (= maggiorazione): le banche, sulla base del tasso variabile e del tasso fisso, aggiungono, per determinare l’interesse da applicare ad un finanziamento, uno “SPREAD” che rappresenta il margine netto che guadagna la banca. Lo “SPREAD” è determinato in relazione alla durata del finanziamento, alla capacità di reddito (e quindi di rimborso) del cliente finanziato, alle garanzie concesse (ipotecarie e di terzi – ad esempio la fideiussione del nostro CONFIDAGRI). E’ evidente che più un’operazione risulta avere minori rischi per la banca finanziatrice più basso sarà lo “SPREAD” applicato. Per aiutarvi nelle valutazioni e per meglio scegliere il tipo di finanziamento adatto alle vostre esigenze, vi ricordiamo che il nostro CONFIDAGRI è sempre a disposizione. n. 5 - giugno 2008 9 Obiettivo su... CONSORZIO AGRARIO, 139 MILIONI DI FATTURATO F Il Presidente Federico Dianin: “accelerare il percorso di qualificazione e valorizzazione delle produzioni locali, in una logica di filiera capace di creare sinergie, efficienza, crescita professionale ed imprenditoriale” atturato da 139 milioni di euro per il Consorzio Agrario di Padova e Venezia, che si conferma uno strumento per la crescita delle aziende agricole sul territorio. In occasione dell’assemblea annuale dei soci per l’approvazione del bilancio d’esercizio del 2007, il Presidente Federico Dianin ha tracciato una sintesi dell’attività del Consorzio nelle due province di competenza. «L’annata agraria si è conclusa con risultati complessivamente positivi, - ha dichiarato il presidente - invertendo la tendenza negativa degli ultimi anni. La produzione lorda vendibile è aumentata significativamente a prezzi correnti ma poco in termini reali, mentre l’aumento dei costi di produzione ha attenuato l’incremento del valore aggiunto. Su tutti i comparti pesa ovviamente l’aumento dei costi di produzione, con particolare riferimento al costo energetico, alle materie prime come i cereali e la soia, ai mangimi finiti e ai mezzi tecnici in generale. Dobbiamo, pertanto, continuare e accelerare il percorso di qualificazione e valorizzazione delle produzioni locali, in una logica di filiera capace di creare sinergie, efficienza, crescita professionale ed imprenditoriale. Bisogna saper cogliere i nuovi indirizzi Comunitari che tornano a parlare di produzioni di quantità, unitamente alla qualità ed alla salvaguardia dell’ambiente, nonché dalle opportunità offerte dal nuovo PSR, con le strategie e le risorse messe a disposizione». «Una svolta importante dovrebbe venire dal tanto atteso ed auspicato ruolo per la nostra agricoltura di grande “serbatoio” di energie rinnovabili, - aggiunge il direttore Paolo Martin - dando finalmente concretezza alla produzione di biocarburanti e incentivando la derivazione di energia da biomassa. Il balzo verso l’altro dei prezzi di grano e mais ha posto però un freno all’uso di queste materie prime destinate anzitutto al consumo alimentare. E’ necessario invece spingere sull’incremento del fotovoltaico, che sfrutta l’energia solare, e del biogas. Abbiamo raggiunto il traguardo dei 2.000.000 di quintali complessivi tra mais, grano e soia in un’annata di normale produzione, riscontrando perciò un crescente interesse dei coltivatori per le proposte di contratto e per la solvibilità finanziaria del Consorzio Agrario. Importante il volume complessivo dei grani raccolti e stoccati nei nostri magazzini selezionati e suddivisi in base alle caratteristiche molitorie; questo lavoro costituirà in un futuro ormai prossimo la base per la produzione e vendita di farine prodotte nel nostro territorio a marchio “Due Passi”. Sul fronte delle macchine abbiamo ulteriormente aumentato la nostra partecipazione al mercato con una crescita di quattro punti percentuali. Bene anche gli altri settori. Le strutture tecniche, commerciali e industriali consentono al Consorzio di essere oggi l’interlocutore privilegiato fra il produttore e l’industria». 10 n. 5 - giugno 2008 DEL COLTIVATORE Gli adempimenti DIRETTIVA NITRATI, BUONE NOTIZIE L’Unione Europea chiude la procedura di infrazione, Coldiretti: aziende a regime entro il 15 settembre, poi sarà possibile chiedere la deroga al limite di spandimento F inalmente una buona notizia per gli imprenditori zootecnici sul fronte della “Direttiva Nitrati”, una misura che incombe come una spada di Damocle su migliaia di aziende. A giugno la Commissione Europea ha archiviato la procedura di infrazione in materia di nitrati nei confronti dell’Italia. Un provvedimento accolto con soddisfazione da Col diretti. Si tratta infatti di una conquista fondamentale per le imprese zootecniche del settore, un obiettivo raggiunto soprattutto grazie al lavoro della nostra Organizzazione. Il prossimo passo è, ora, arrivare in regola alla scadenza del 15 settembre ed entrare a regime. A quel punto sarà possibile proporre all’Unione Europea l’auspicata richiesta di deroga al limite massimo di spandimento fissato in 170 chili di azoto per ettaro che, in molte aree, risulta penalizzare le imprese agricole e per questo è stata già concessa a favore di Danimarca, Olanda, Germania; Austria, Irlanda, Vallonia nonché per le Fiandre. La Direttiva nitrati ha per obiettivo la riduzione dell’inquinamento delle acque causato direttamente o indirettamente anche dai nitrati di origine agricola. Ciò comporta modifiche gestionali, organizzative e strutturali costose per le imprese. Con la chiusura della procedura di infrazione diventa, dunque, possibile proporre all’Unione Europea l’auspicata richiesta di deroga che va presentata alla Commissione Europea da parte del Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare anche per conto delle Regioni. Prima però dobbiamo metterci in regola e rispettare la scadenza del 15 settembre, subito dopo potremo avanzare le nostre richieste. In proposito confermiamo quanto comunicato nel precedente numero dell’Amico del Coltivatore. Più precisamente ricordiamo che il termine ultimo di presentazione delle comunicazioni è il 15 settembre 2008. Mentre, per quanto riguarda la misura 131 del PSR 2007-2013 le domande devono essere presentate entro il 31 ottobre 2008. VITIVINICOLO Finanziate anche le altre domande per l’VIII annualità Una buona notizia per le imprese agricole, poco meno di un centinaio rimaste escluse nei mesi scorsi dalla graduatoria per il finanziamento dell’ottava annualità per la riconversione e ristrutturazione viticola. La Regione ha deliberato infatti il finanziamento di tutte le 973 domande presentate e ammesse. A tutti i beneficiari sono stati comunicati i termini e le modalità per far pervenire all’Avepa la domanda di pagamento anticipato e la polizza fidejuossoria. Per ulteriori informazioni sono a disposizione i nostri Uffici di Zona. DENUNCIA POZZI ADESSO CONVIENE METTERSI IN REGOLA In questi giorni stanno arrivando dal Genio Civile le richieste di regolarizzazione dei pozzi che attingono dalle falde. Dopo estenuanti trattative fra Coldiretti e il Genio Civile regionale e provinciale siamo finalmente arrivati alla semplificazione per regolarizzare la domanda e mettersi in regola con la normativa vista anche l’impossibilità di scavare nuovi pozzi. I documenti da presentare richiedono meno costi e anche le spese dimiuiscono notevolmente. E’ vero che il Genio Civile chiede il pagamento dei canoni dei cinque anni arretrati ma questo viene a costare meno rispetto a quanto le aziende avrebbero dovuto spendere a suo tempo. Anche le spese di istruttoria del Genio Civile sono state ridotte da 100 a 60 euro ed è possibile pagare gli arretrati senza interessi e con una procedura estremamente semplificata. La documentazione da presentare si riduce infatti a: foto del pozzo, planimetria, carta tecnica regionale e scheda tecnica compilata dall’utente. Risulta pertanto vantaggioso concludere oggi la pratica con il pagamento degli arretrati e la regolarizzazione della posizione. Per ulteriori informazioni e dettagli rivolgersi ai nostri Uffici Zona. n. 5 - giugno 2008 LE FILIERE ENERGETICHE OLIO VEGETALE DA COLTURE OLEAGINOSE LE CARATTERISTICHE DELLA FILIERA E’ una tra le più importanti e tecnologicamente consolidate filiere agroenergetiche per la produzione di energia elettrica e termica (cogenerazione). L’olio vegetale grezzo è ottenuto dalla spremitura meccanica di semi oleosi (girasole, colza, soia, ecc.). Grezzo, è utilizzato quale carburante per l’alimentazione di motori endotermici (motori diesel modificati). Un alternatore accoppiato all’albero motore produce energia elettrica, dal circuito di raffreddamento del motore e dai gas di scarico si recupera energia termica, con possibilità di utilizzo per la produzione di aria fredda (frigorie) grazie alle macchine ad assorbimento (trigenerazione). LA FASE DI SPREMITURA: QUALE IMPIANTO SCEGLIERE? La prima fase della filiera consiste nella spremitura dei semi oleosi. L’impianto può variare di dimensioni e quindi di costi in funzione delle esigenze aziendali e della capacità di approvvigionamento della materia prima. Di seguito riportiamo due esempi. PROGETTO AZIENDA AGRIENERGETICA Girasole o colture oleaginose Spremitura semi 35% 60% 5% Scarto Olio vegetale (SVO) Olio vegetale Piccolo impianto aziendale di spremitura meccanica a freddo di semi oleosi (100 kg/ora) Funzionamento continuo • Capacità di ingresso semi: 100 -110 kg/ora • Olio contenuto nei semi: 40 - 45 % • Umidità dei semi: 5 - 7 % • Capacità olio: 28 - 35 kg/ora • Olio nei residui: 12 - 15 % • Potenza installata: 5,5 kw • Costo indicativo impianto: 23.000 € Caratteristiche tecniche: Pressa a freddo; sistema di filtrazione (piastre di filtrazione e pompe); filtri di sicurezza (cartucce da 1 micron); pellet system (produzione di panello pellettizzato); supporto statico; quadri di comando. Pannello di estrazione Filtrazione Alimentazione animali da ingrasso Utilizzazione Semi di girasole Trazione E E e calore Gruppo cogenerante Strutture aziendali Autoconsumo E E Calore - Vendita Medio impianto aziendale di spremitura meccanica a freddo di semi oleosi (1.000 kg/ora) • funzionamento continuo • capacità di ingresso semi: 1.000-1.200 kg/ora Speciale SPECIALE ENERGIE RINNOVABILI – II PARTE 11 12 n. 5 - giugno 2008 Speciale DEL COLTIVATORE • olio contenuto nei semi: 40 - 45 % • umidità dei semi: 5 - 7 % • olio nei residui: 13 - 15 % • potenza complessiva presse: 40 kw • potenza installata: 60 kw • costo indicativo impianto: 250.000 € Caratteristiche tecniche: Presse continua a freddo; sistema di pulizia primaria olio vegetale (vasche di decantazione in serie); sistema di filtrazione (filtri pressa e filtri a piastre); quadro elettrico. LA COGENERAZIONE colare quelli legati all’energia termica da cogenerazione reimpiegata in attività agricole (“certificati bianchi agricoli”). Valorizzazione del panello proteico, ottenuto durante la fase di spremitura, che permette il recupero quasi totale della materia prima e viene impiegato nell’alimentazione del bestiame. PUNTI DI DEBOLEZZA DELLA FILIERA ENERGETICA Prezzo delle materie prime: Il prezzo dei semi di oleaginose è raddoppiato rispetto ad un anno fa. Ad esempio: semi di girasole 360 - 380 €/t; semi di colza 380 - 390 €/t. In forte aumento anche il costo dell’olio vegetale. Ad esempio: olio di girasole 1.150-1.400 €/t (uso alimentare), olio di colza 920 - 930 €/t, olio di palma 840 - 855 €/t. Non è ancora definito dal mercato invece il prezzo del pannello proteico. A titolo esemplificativo ricordiamo che le farine di girasole per uso zootecnico costano da 215 a 235 €/t. PUNTI DI FORZA DELLA FILIERA ENERGETICA: Valorizzazione dell’energia elettrica: interessante prospettive grazie al nuovo sistema di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili previsto dalle recenti novità legislative. Valorizzazione dell’energia termica: interessanti prospettive per la futura modifica dei certificati bianchi, in parti- Vecchio sistema di incentivazione (€/anno) Ricavo dai CV Ricavo vendita energia elettrica Ricavo tariffa omnicomprensiva Cogeneratore Dopo la spremitura, l’olio vegetale puro (VPO) ottenuto, può essere impiegato sia per l’industria alimentare sia per la filiera energetica, alimentando degli speciali motori diesel (cogeneratori) in grado di produrre elettricità e calore. La potenza di questi motori può variare da pochi kw/h ad alcune migliaia, in funzione delle esigenze aziendali. Il rendimento elettrico è elevato, dal 37 al 42% per gli impianti al di sotto del megawatt. Particolarmente conveniente anche il rendimento termico, che permette di recuperare oltre il 50% dell’energia. re del Sistema Elettrico) pari a 80 €/ mwh. In funzione del sistema di incentivazione sottolineiamo che: • il prezzo di riferimento per il 2007 del Certificato Verde (CV) è stato fissato dal GSE a 137,49 €/mwh; • il prezzo di riferimento per il 2008 del CV è stimabile pari a 97,037 €/ mwh; • per il 2008 il coefficiente moltiplicativo dei CV è pari a 1,8 (fonte biomasse agricole); • la tariffa omnicomprensiva è pari a 0,30 €/kwh (fonte biomasse agricole). TOTALE Pannello proteico VECCHIO E NUOVO SISTEMA DI INCENTIVAZIONE Per comprendere come il nuovo sistema di incentivazione cambia le valutazioni tecnico economiche di un impianto alimentato ad olio vegetale, prendiamo in considerazione un generatore, funzionante nell’ambito della filiera corta, della potenza media di 500 kw con una produzione di energia elettrica di 3,5 milioni di kw/h all’anno, stimando un prezzo medio per la vendita dell’energia elettrica al GSE (Gesto- 481.200 280.000 761.200 n. 5 - giugno 2008 Nuovo sistema di incentivazione Certificati Verdi Tariffa omnicomprensiva (€/anno) (€/anno) 611.300 - 280.000 - - 1.050.000 891.300 1.050.000 superiore a quello dei ricavi, il VAN è negativo e l’investimento è sconsigliato. Tanto maggiore è il VAN e tanto più alta è la convenienza ad investire. Payback (tempo di rientro dall’investimento) Stima il numero degli anni necessari a far sì che la differenza tra i ricavi (o risparmi) e i costi annuali copra la somma investita. Ad esempio, un payback di 7 anni indica che entro 7 anni i risparmi realizzati al netto dei costi, hanno ripagato la somma spesa per l’acquisto dell’impianto. A differenza del payback semplice, il payback attu tualizzato prende in considerazione l’a l’aumento del costo del denaro nel te tempo. Ta Tasso di rendimento interno (TRI) Co Consente di confrontare la redditivit vità dell’investimento con il tasso di rendimento di investimenti alte ternativi. In linea generale, tanto più elevato è il suo valore, tanto pi più alta è la convenienza ad invepi stire. Il TRI indica positivamente un st investimento, quando è uguale o in maggiore ai tassi di interesse pratim cati su investimenti finanziari alterca nativi. na Macchina spremitrice Testate spremitrici ESEMPIO DI PICCOLA FILIERA ENERGETICA Prendiamo in considerazione un progetto aziendale, con impianto di cogenerazione da 50 kw (utilizzo del 30 % energia termica recuperata). Consideriamo due casi. • Caso 1: vendita energia elettrica al GSE (tariffa omnicomprensiva) • Caso 2: scambio sul posto dell’energia elettrica (ipotesi: 1 kwh = 0,26 € - va- lore minimo per la sostenibilità del caso specifico, in mancanza del reale valore di incentivo che sarà stabilito dai futuri decreti attuativi ). Prezzi di riferimento utilizzati: seme di girasole € 370/t, pannello di girasole € 220/t, olio vegetale puro € 1.180/t. Caso 1: esempio di filiera con impianto da 50 kw (vendita energia elettrica) • Superficie girasole asservita: 68 ha (produzione media 3,0 t/ha); • costo complessivo degli impianti: 217.000 € (spremitura + cogenerazione e ausiliari); • senza finanziamento pubblico. Risultati: • VAN al 15mo anno negativo; • redditività ettaro coltivazione girasole stimata: 425 €/ha; • redditività ettaro filiera agroenergetica stimata: --- €/ha; Filiera economicamente non sostenibile Caso 2: esempio di filiera con impianto da 50 kw (scambio sul posto) • Superficie girasole asservita: 68 ha (produzione media 3,0 t/ha); • costo complessivo degli impianti: 217.000 € ; • senza finanziamento pubblico); • stima valore del kwh (simile conto energia): 0,26 €/kwh. Risultati: • VAN al 15mo anno pari a 157.000 € (tasso di interesse 6,5 %); • payback attualizzato: 7 anni; • tasso di rendimento interno: 17,1 %; • redditività ettaro coltivazione girasole stimata: 425 €/ha; • redditività ettaro filiera agroenergetica stimata: 454 €/ha; Filiera economicamente sostenibile Solo impianto di estrazione meccanica • quantitativo girasole annuo lavorato: 200 t/anno; • costo complessivo impianto: 75.000 € (spremitura meccanica 100 kg/h e ausiliari). Risultati: • VAN al 15mo anno pari a 130.000 € (tasso di interesse 6,5 %). • payback attualizzato: 4 anni; Speciale VALUTAZIONI TECNICO-ECONOMICHE Per valutare la redditività, il tempo di rientro e il rendimento dell’investimento si fa riferimento ad alcuni indicatori economici, che riportiamo di seguito. Valore attualizzato netto (VAN) E’ un indice della redditività di un investimento e rappresenta il valore attuale dei costi e dei ricavi (o risparmi) che si generano negli anni. E’ calcolato sulla base del tasso medio di interesse praticato sul mercato, tenendo conto della vita utile dell’impianto. Quando il valore attuale dei costi è 13 14 n. 5 - giugno 2008 Speciale DEL COLTIVATORE • tasso di rendimento interno: 31,0 %; • redditività ettaro coltivazione girasole stimata: 425 €/ha; • redditività ettaro filiera agroenergetica stimata: 538 €/ha. Filiera economicamente sostenibile. CONSIDERAZIONI FINALI Il nuovo sistema di incentivazione alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha attenuato il problema della sostenibilità economica della filiera, ma non sempre riesce a compensare l’aumento dei prezzi dell’olio vegetale e dei semi oleosi. Stante gli attuali prezzi delle materie prime, la filiera agroenergetica considerata non è sempre sostenibile economicamente alla piccola scala mentre la convenienza aumenta per gli impianti di medie dimensioni da 500 kwh a 1 mwh. Pertanto le imprese agricole dovrebbero consorziarsi in modo da avere una elevata disponibilità di materia prima necessaria al funzionamento di questi impianti. In alcuni specifici casi, la possibilità di av- vantaggiarsi del meccanismo dello “scambio sul posto” per gli impianti di piccola potenza (inferiore a 200 kw) può rendere sostenibile la filiera energetica alla piccolissima scala. Ad esempio: il centro aziendale ove è collocato l’impianto di spremitura meccanica è da considerarsi una valida locazione per il posizionamento di un impianto di cogenerazione di piccola taglia, stante i ragguardevoli consumi elettrici per l’operazione di estrazione dell’olio vegetale. Convenienti anche gli impianti di pellettizzazione delle biomasse installati nelle aziende agricole. Resta da verificare, comunque, il prezzo di riferimento del kwh elettrico, ai fini dello “scambio sul posto”. Infine ricordiamo la prospettiva dei“certificati bianchi agricoli” per la produzione di energia termica. Allo stato attuale, inoltre, risulta essere sostenibile economicamente la fase di estrazione meccanica dell’olio vegetale, a condizione di operare con impianti industriali e valorizzando adeguatamente il panello residuale. Sono economicamente sostenibili invece gli impianti di cogenerazione alimentati a olio di girasole (con un prezzo dell’olio pari a 1.180 €/t, ad oggi aumentato di ulteriori 50-60 €/t). La coltivazione di una coltura oleaginosa è sostenibile e competivita solo nelle aree vocate con produzioni al di sopra della media nazionale, stante i prezzi ancora elevati delle colture cerealicole di riferimento. Ricordiamo che la provincia di Padova rientra in questo secondo caso perché le produzioni per ettaro sono tra le più alte d’Italia. E’ fondamentale quindi il problema dell’approvvigionamento locale dei semi oleosi. Nel complesso la filiera agroenergetica proposta, con la tariffa omnicomprensiva recentemente introdotta, garantisce comunque una buona redditività della coltura oleaginosa nel lungo periodo. NEL PROSSIMO SPECIALE AGROENERGIE CI OCCUPEREMO DELLA FILIERA BIOGAS n. 5 - giugno 2008 ESCLUSIONE ICI PER L’ABITAZIONE PRINCIPALE E NUOVA TASSAZIONE DEGLI STRAORDINARI T ra le novità previste dal recente Decreto Legge 27 maggio 2008, n. 93 contenente “Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie” si segnala: • l’esclusione dall’ICI dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale nonché di quelle assimilate alla stessa dal Decreto istitutivo dell’ICI o dai regolamenti comunali, ad eccezione delle abitazioni di tipo signorile, delle ville e dei castelli e palazzi di eminente pregio artistico o storico; • l’assoggettamento ad imposta sostitu- tiva del 10% delle somme corrisposte dal datore di lavoro per le prestazioni di lavoro straordinario, di lavoro supplementare o in funzione di clausole elastiche nonché dei c.d. “premi produzione”. Le nuove disposizioni sono entrate in vigore a decorrere dal 29.5.2008 Relativamente all’ICI, pertanto, la novità trova applicazione già con riferimento all’imposta dovuta per il 2008, e, in particolare, già in sede di versamento dell’acconto in scadenza il prossimo 16.6.2008. ESCLUSIONE ICI PER L’ABITAZIONE PRINCIPALE Il Decreto in esame prevede espressamente che: A decorrere dall’anno 2008 è esclusa dall’imposta comunale sugli immobili … l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo.” Dal punto di vista soggettivo, la norma fa riferimento ai “soggetti passivi” ICI e quindi sia a coloro che possiedono a titolo di proprietà l’immobile adibito ad abitazione principale sia a coloro che vantano sulla stessa un diritto reale di godimento (quali il diritto d’uso, d’usufrutto o di abitazione). Un immobile è considerato abitazione principale quando costituisce: • l’abitazione principale del soggetto passivo ICI, intesa come l’immobile nel quale “il contribuente, che la possiede a titolo di proprietà, usufrutto o altro diritto reale, e i suoi familiari dimorano abitualmente” • l’abitazione principale dei soci assegnatari delle unità immobiliari appartenenti a cooperative edili a proprietà indivisa ovvero l’abitazione principale degli assegnatari di case popolari • la ex casa coniugale del soggetto passivo ICI non assegnatario della stessa, a condizione che il soggetto interessato non possieda nello stesso Comune un altro immobile adibito a sua abitazione principale per il quale beneficia già dell’esclusione in esame. In aggiunta a quanto sopra, per individuare altri casi di esclusione dall’ICI è necessario verificare quanto previsto nei regolamenti comunali. Così, ad esempio, è possibile riscontrare l’assimilazione all’abitazione principale e quindi l’esclu- sione dall’ICI anche per: • l’immobile adibito ad abitazione principale solo dei familiari (ad esempio, figli e genitori) del soggetto passivo ICI; • l’immobile posseduto e non locato dall’anziano o dal disabile che ha la residenza in un istituto di ricovero o sanitario. PERTINENZE Per quanto riguarda il trattamento delle pertinenze, va considerato sia quanto previsto in linea generale dalla normativa ICI sia le disposizioni dei singoli regolamenti comunali. In altre parole: • in osservanza del principio generale, alle pertinenze va riservato lo stesso trattamento fiscale previsto per l’abitazione principale; • nel rispetto del potere regolamentare dei Comuni in ambito ICI, va verificato il numero e la tipologia di pertinenze che il Comune riconosce come tali. ABITAZIONI PRINCIPALI ALLE QUALI NON SI APPLICA L’ESCLUSIONE L’esclusione dall’ICI non trova mai applicazione se l’abitazione principale risulta accatastata A1, A8 o A9 (abitazioni di tipo signorile, ville, castelli e palazzi di eminente pregio artistico o storico). Per detti immobili l’ICI va calcolata, come di consueto, applicando l’aliquota ICI e la detrazione comunale prevista per l’abitazione principale. Si rammenta a tale proposito che, a seguito delle disposizioni sopra illustrate, l’ulteriore detrazione ICI statale introdotta dalla Finanziaria 2008 è stata soppressa. NUOVA TASSAZIONE PER PREMI, LAVORO STRAORDINARIO E SUPPLEMENTARE Il Decreto in esame ha altresì introdotto in via sperimentale, per il periodo compreso tra l’1.7 e il 31.12.2008, l’assoggettamento ad un’imposta sostitutiva pari al 10% delle somme erogate: 1. per le prestazioni di lavoro straordinario; 2. per le prestazioni di lavoro supplementare ovvero per le prestazioni rese in funzione di clausole elastiche, esclusivamente nell’ambito di contratti a tempo parziale stipulati prima del 29.5.2008; 3. in relazione ad incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa nonché di altri elementi di competitività e redditività legati all’andamento economico dell’impresa (c.d. “premi produzione”). La nuova modalità di tassazione delle predette somme trova applicazione, salvo espressa rinuncia scritta del lavoratore; • su un importo massimo complessivo lordo di € 3.000; • con esclusivo riferimento ai lavoratori dipendenti del settore privato che nel 2007 hanno conseguito un reddito da lavoro dipendente non superiore ad € 30.000. I predetti redditi, essendo assoggettati ad un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionale e comunale, non concorrono ai fini fiscali alla formazione del reddito del contribuente. Tali somme continuano invece ad avere rilevanza per l’accesso alle prestazioni previdenziali ed assistenziali. L’imposta sostitutiva è applicata dal datore di lavoro. Considerato che la spettanza dell’agevolazione è collegata all’ammontare del reddito di lavoro dipendente 2007, nei casi in cui il sostituto che dovrebbe applicare l’imposta sostitutiva nel 2008 non è quello che ha rilasciato il mod. CUD 2008, il lavoratore deve dichiarare per iscritto l’importo del reddito da lavoro dipendente 2007. Fiscale GOVERNO E FISCALITÀ: LE PRIME NOVITÀ 15 IN COLLABORAZIONE CON BASSAN TRATTORI RAMAG OPEN DAY 18 LUGLIO 2008 - INIZIO ORE 9,30 AZ. AGR. SINCELLI DI A. CIANI BASSETTI S.GIORGIO DI LIVENZA - CAORLE dove siamo Bassan Trattori - via olmo 69 - Creazzo (Vi) 0444 520687 Ramag srl - via marconi 51 - Musile di Piave (Ve) 0421 53292 n. 5 - giugno 2008 I coltivatori diretti, coloni e mezzadri, così come i lavoratori dipendenti, possono verificare in qualsiasi momento la posizione contributiva e l’anzianità maturata per la pensione. Senza doversi recare all’Inps è, infatti, possibile rivolgersi al Patronato Epaca per richiedere gratuitamente e in tempo reale – per mezzo del collegamento telematico con gli Istituti – la verifica del proprio estratto contributivo, che riepiloga, suddivisi per anno, tutti i contributi registrati a proprio favore negli archivi dell’Istituto previdenziale. Nell’estratto contributivo sono infatti riportati tutti i contributi accreditati per l’esercizio di attività lavorativa, quelli accreditati figurativamente, nonché eventuali contributi volontari e da riscatto. Una puntuale e tempestiva verifica è utile in primo luogo per coloro che sono più prossimi alla pensione, in quanto permette di verificare il raggiungimento dei requisiti previsti dalla normativa vigente e la relativa decorrenza, evitando così la possibile perdita dei diritti previdenziali e consente di conoscere l’importo presuntivo della propria pensione. Una verifica attenta della propria posizione, tuttavia, è utile anche per i più giovani, in quanto, consente di ottenere – anche quando la pensione sembra ancora lontana – una valutazione sulle scelte più convenienti per la costruzione del proprio futuro previdenziale. Con la consulenza degli operatori del Patronato Epaca sarà possibile, attraverso un’attenta lettura dell’estratto contributivo, ricostruire il proprio percorso lavorativo, accertando eventuali periodi contributivi mancanti (es. servizio militare) o accreditati erroneamente o semplicemente verificare la correttezza dei dati anagrafici e di residenza, segnalando per tempo all’Inps eventuali discordanze o inesattezze. Raccomandiamo, quindi, non solo ai lavoratori autonomi (coltivatori diretti, coloni, mezzadri, artigiani e commercianti) e dipendenti iscritti all’Inps, ma anche a tutti coloro che sono assicurati presso altre gestioni previdenziali (Inpdap, Enasarco, Enpals, Cassa Geometri, ecc.) di rivolgersi al Patronato Epaca, in quanto solo grazie ad una costante verifica ed un’attenta analisi della propria situazione contributiva è possibile garantire il proprio futuro previdenziale. Per avere maggiori informazioni o per conoscere l’ufficio Epaca più vicino si può telefonare al numero verde 800.667711 oppure visitare il sito Internet www.epaca.it. CONTRIBUTI INPS DIMEZZATI PER I COLTIVATORI PENSIONATI CHE CONTINUANO A LAVORARE I coltivatori diretti, mezzadri e coloni, titolari o coadiuvanti, che dopo il pensionamento continuano ad esercitare l’attività lavorativa e restano iscritti negli elenchi, al compimento dei 65 anni possono chiedere di pagare i contributi previdenziali nella misura ridotta del 50%. Per accedere a questa agevolazione contributiva è necessario essere titolari di pensione erogata dall’Inps. Possono presentare richiesta anche i titolari di assegno di invalidità. Sono, invece, esclusi dal beneficio i titolari di pensione di reversibilità. Per una consulenza sull’eventuale convenienza a chiedere l’agevolazione in argomento raccomandiamo ai pensionati coltivatori diretti di rivolgersi al Patronato Epaca: gli operatori Epaca forniranno tutta l’assistenza necessaria, predisponendo tutta la documentazione che deve essere inviata all’Inps. Per avere maggiori informazioni o per conoscere l’ufficio più vicino si può telefonare al numero verde 800.667711 oppure visitare il sito Internet www.epaca.it. PRESTAZIONI OCCASIONALI: PARTE LA SPERIMENTAZIONE DEI “VOUCHER VENDEMMIA” In occasione della vendemmia 2008, sarà avviata la sperimentazione delle prestazioni occasionali di lavoro di tipo accessorio per pensionati e studenti, attraverso la sottoscrizione di apposite convenzioni da stipulare tra Inps, Inail e Regioni. L’iniziativa, che si inserisce nella campagna di emersione dal sommerso, offre concreti vantaggi per datori di lavoro e lavoratori. I primi potranno utilizzare le prestazioni lavorative senza bisogno di dover stipulare contratti e usufruendo della copertura assicurativa offerta dall’Inail; i secondi, invece, avranno la garanzia di una copertura assicurativa e contributiva. Il funzionamento è molto semplice: i lavoratori dovranno iscriversi in apposite liste di disponibilità, dalle quali i datori di lavoro attingeranno il personale necessario, comunicando all’Inail i nominativi dei lavoratori che intendono impiegare e acquistando una certa quantità di buoni con i quali avverrà il pagamento delle prestazioni lavorative. I buoni, il cui valore è stato determinato in relazione alla media delle retribuzioni contrattuali rilevate dall’Istat per il settore agricolo nel 2007, costeranno al datore di lavoro 10 euro ciascuno, e saranno versati al lavoratore in relazione alla quantità di lavoro prestata. Per ciascun buono, l’Inps pagherà al lavoratore 7,50 euro: la differenza di 2,50 euro servirà a coprire le quote contributive per Inps e Inail. Alla fine della sperimentazione, che durerà fino al 31 dicembre 2008, l’Inps procederà a un monitoraggio dei risultati che saranno poi valutati dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. La previdenza ESTRATTO CONTO INPS, ECCO COME VERIFICARE LA PROPRIA PENSIONE 17 n. 5 - giugno 2008 SCUOLA, NATURA E SANA ALIMENTAZIONE G rande festa al Castello di San PePe lagio a Due Carrare, invaso dagli oltre 600 ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado della provincia di Padova che hanno aderito al concorso La ricetta tra salute e tradizione a chilometri zero proposto da Coldiretti Padova, Camera di Commercio e Assessorato all’Agricoltura della provincia di Padova. Maurizia Dosso vice segretario generale della Camera di Commercio di Padova, l’assessore provinciale all’Agricoltura Luciano Salvò, il presidente di Coldiretti Mar- co Calaon e il direttore Walter Luchetta hanno consegnato i premi alle tre classi risultate vincitrici della competizione per aver proposto ricette a chilometro zero ovvero di minimo impatto ambientale sia per la provenienza degli ingredienti utilizzati, sia per la scarsa quantità di imballaggio e di materiale di scarto. Nella pagina a fianco riportiamo le classi vincitrici. Altre attrattive della mattinata sono state la visita guidata alla scoperta del museo dell’aria, e del parco circostante, il laboratorio degli aquiloni e la degustazione di una merenda a chilometri zero a base di frutta fresca, fresca latte, latte yogurt, yogurt pane miele e marmellata. Si conclude così la terza edizione del percorso di educazione alimentare Scuola e Natura che quest’anno ha coinvolto oltre 3.000 ragazzi. Hanno infatti aderito 22 istituti comprensivi, di cui 9 hanno seguito le lezioni didattiche tenute da dietisti esperti, mentre 12 hanno partecipato al percorso evolutivo “Dall’Uovo al Pulcino”. Un ringraziamento particolare va alle scuole che hanno aderito al progetto che proseguirà anche il prossimo anno scolastico. Educazione alimentare Più di 600 studenti delle scuole padovane al Castello di San Pelagio per la premiazione del concorso “La ricetta tra salute e tradizione a chilometri zero” 19 MIETITREBBIE: 2 Claas Maxi 98 con barre 1 Claas Lexion 410 completa di barre 1 Claas Lexion 430 completa di barre 1 Claas Lexion 460 completa di barre 2 Laverda 3790 cabina nera, trinciapaglia e barre 1 Laverda 3750 grano, mais 1 New Holland TF44 TRINCE: 1 Claas Jaguar 840 1 Claas Jaguar 695 1 Claas Jaguar 860 con barra 1 John Deere 5460 1 John Deere 5830 1 New Holland 2205 TRATTORI: 1 Challenger MT765A 350 CV cingoli larghi da 30” macchina in ottime condizioni. 1 Fendt 280 DT cabinato, bellissimo 2 Fendt 615 con freni aria 1 Fendt 824 DT 1 Fendt 716 DT vario completo di sollevatore anteriore e caricatore frontale 1 Fendt 926 vario 1 Fiat 100/90 DT 1 Fiat 88/94 normale 1 Fiat 140/90 DT, cabinato 1 Fiat 180/90 powershift 1 Ford 550S DT pala idraulica 1 John Deer 8200 DT buone condizioni generali 1 John Deer 7800 DT 1 John Deere 6510 con a/c, freni aria, bellissimo 1 John Deere 8200 DT, A/C 1 John Deere 7810 DT, A/C1 1 Deuz Fahr Agrotron 1160, a/c, seminuovo 1 New Holland M 160 1 New Holland G 210 1 Same Titan 190 agrotron 1160, a/c, seminuovo 1 Same Laser 150 DT completamente revisionato 1 Same Rubin 180 DT 1 Same Delfino 35 PRESSE E ACCESSORI VARI: 1 Rotopressa Krone 155 RS 1 Rotopressa Krone 160 legatore rete e spago 1 Rotopressa Krone KR 130 1 Rotopressa John Deere 550 1 Sollevatore Claas C50 1 Rotopreesa Claas 66 legatore rete e spago 1 Sollevatore Claas K70 1 Rotopreesa Volto R12 legatore spago/rete raccoglitore stretto, perfetta 1 Rotopressa vario pack 1800 rotocut 1 Pressa Gallignani 9300 LSA con legatore rete e spago, seminuova 1 Erpice rotante Maschio 3 m 2 Atomizzatori trainati da 8 e 10 q 1 Carro Botte Volpato 100 q 1 Carro Botte Sandri CP 35 per spurghi 1 Aratro Lemken quadrivomere Opal 9 1 Seminatrice Gaspardo 4,50 m pneumatica Concessionaria VERMEER Vendita; Servizio; Noleggio Concessionaria LAVOR Vendita; Servizio; Noleggio Per ulteriori informazioni contattare: cell. 335 1236416 - 335 1236417 n. 5 - giugno 2008 L’imprenditore di Monselice, tra i fondatori del consorzio Agrimons è stato selezionato fra 300 aziende per la fase conclusiva del concorso nazionale Zancanella alla premiazione del Concorso Oscar Green. U na bella soddisfazione per Sandro Zancanella, imprenditore agricolo di Monselice, aver partecipato alla fase finale del concorso nazionale “Oscar Green” che Coldiretti Giovani Impresa ha assegnato lo scorso 11 giugno, per premiare la creatività giovanile e l’innovazione in agricoltura. Selezionato fra oltre 300 imprenditori, Zancanella è arrivato alla fase finale nella categoria dedicata alle proposte di “Campagna Amica”. In occasione della premiazione a Roma, al Centro Congressi Rospigliosi, Zancanella ha partecipato all’esposizione dedicata alle 18 aziende finaliste, alla quale si sono aggiunte tavole rotonde sui tem- pi dell’innovazione, della qualità, dell’impresa e del territorio. “Per Padova essere arrivati alle fasi finali del concorso è senz’altro un ottimo risultato – affermano Nicola Zaggia ed Emanuele Calaon, rispettivamente vice delegato nazionale e delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa – Del resto la nostra provincia ha partecipato con idee imprenditoriali di ottimo livello e il Veneto era ben rappresentato da 30 aziende che hanno saputo mettere in campo idee vincenti per l’agricoltura. L’innovazione a cui i giovani Coldiretti fanno riferimento non si limita solo a nuove tecnologie ma si estende ai processi organizzativi, ai pro- dotti e alle relazioni tra soggetti che vivono sul territorio rendendolo unico con la loro azione. Con “Oscar Green” vogliamo far conoscere ai cittadini le esperienze di operatori che hanno saputo costruire progetti di impresa competitivi e allo stesso tempo sostenibili, rafforzando il legame con il loro territorio d’appartenenza. I giovani imprenditori agricoli di Coldiretti guardano a un processo di crescita e di valorizzazione che sa mantenere le proprie radici ma con lo sguardo rivolto al futuro. All’amico Zancanella i complimenti di tutta la Coldiretti per aver saputo rappresentare la parte migliore della nostra agricoltura”. Giovani Impresa “OSCAR GREEN”: ZANCANELLA FINALISTA 21 22 n. 5 - giugno 2008 Campagna Amica DEL COLTIVATORE CONIGLIO VENETO CONTRO LA CRISI Alla tradizionale sfida fra gli chef veneti del Premio Vergani Ballotta Coldiretti, Accademia della Cucina e Cuochi hanno proposto un piatto speciale per il rilancio della carne di coniglio P er contrastare la crisi che si è abbattuta sugli allevamenti di coniglio, di cui il Veneto è la regione leader con quasi il 40 per cento della produzione, Coldiretti Padova, Accademia della Cucina e Associazione Cuochi Padova Terme Euganee hanno inserito nella tradizionale sfida del Premio Vergani Ballotta fra gli chef veneti un piatto a tema che ha per protagonista il coniglio. Lo scorso 18 giugno nell’Antica Trattoria Ballotta di Torreglia i cuochi di ogni provincia veneta hanno declinato un piatto fra tradizione e innovazione, in grado di esaltare le qualità e le caratteristiche della carne di coniglio veneto. “Il coniglio in Veneto – hanno affermato gli organizzatori – è sempre stato Lo “stek coniglio” la nuova proposta culinaria messa una fonte di sostentamento e di a punto dagli chef padovani in collaborazione con guadagno per l’agricoltura re- Coldiretti in occasione del Premio Vergani Ballotta. gionale e per questo rientra in Si tratta di uno snack da passeggio, un croccantino moltissime preparazioni tradizio- di polpa di coniglio addolcita con le mandorle e retnali. Vogliamo perciò dare risalto ta da un bastoncino. Un’idea originale che ha subito in questa manifestazione a una riscosso interesse. carne troppo spesso sottovalutata o dimenticata. Una giuria tecnica ha di crescita per i produttori che negli decretato il miglior piatto a base di coni- ultimi anni si sono fatti carico di noteglio, mentre la giuria popolare ha votato voli investimenti per restare sul meri 28 piatti in gara”. cato ed essere competitivi.”. “Le aziende agricole venete – ricorda “Le quotazioni dei primi quattro mesi Stefano Bison, allevatore e presidente del 2008 – ricorda Marco Calaon – regidell’associazione Coniglio Veneto - strate alla Borsa Merci di Verona si attesoddisfano per intero al fabbisogno stano su 1,54 euro pagati al produttore nazionale della carne di coniglio, un per ogni chilogrammo di carne di coniprodotto totalmente italiano e di glio, ancora inferiori ai costi di produzioqualità garantita, un settore del “made ne, in media di 1,75 euro. Nel 2007 la in Italy” da difendere con maggiore media delle quotazioni è stata di 1,45 convinzione. Il Veneto da solo produ- euro mentre gli allevatori hanno dovuto ce circa il 38 per cento della carne di fronteggiare aumenti record dei mangiconiglio italiana, con un giro d’affari mi e dei carburanti, uno sforzo che non di oltre 120 milioni di euro. Il consu- si è tradotto in un maggior guadagno. mo della carne di coniglio andrebbe Le imprese del settore hanno perso circa maggiormente valorizzato. Queste ci- 30 centesimi di euro per chilogrammo di fre però non lasciano alcun margine coniglio vivo prodotto”. VINO IN LATTINA? NO, GRAZIE! rrivato anche a Padova il vino in lattina: è in vendita nel supermercato di un grande centro commerciale alle porte della città. Si tratta di un vino rosso frizzante, con una gradazione alcolica di 7,5 gradi, prodotto e distribuito da un’azienda piemontese, venduto a caro prezzo in una lattina bianca da 200 ml, con due righe verticali rosse e verdi che richiamano la bandiera italiana. E’ stata proprio Coldiretti Padova a denunciare come questa iniziativa commerciale indebolisca l’immagine e la qualità del vino italiano, che punta al legame con il territorio e all’identità del prodotto. L’operazione commerciale, che non a caso parte dagli scaffali della grande distribuzione, danneggia il vino del territorio, identificato da etichette chiare e dal nome dei produttori, a vantaggio una bevanda dalla confezione discutibile e anonima, che rischia di snaturare la qualità e la tipicità proprie del vino italiano. Come potrà il consumatore attraverso la lattina apprezzare il colore, il profumo gradevole e tutte le altre caratteristiche del vino? Non è nostra intenzione fare crociate ma vogliamo salvaguardare l’impegno delle imprese, per valorizzare le produzioni, le tipicità e il territorio contro l’offensiva del prodotto indifferenziato, tipico del mercato globale, dove non contano né l’origine e nemmeno l’identità del vino. Piuttosto che il vino in lattina la grande distribuzione dovrebbe impegnarsi nella promozione dei vini “a chilometri zero” del nostro territorio, che vanta ben cinque Doc. È