Amico del Coltivatore giugno 2008

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Amico del Coltivatore giugno 2008
Anno 59 - Numero 5
giugno 2008
Periodico della Federazione
Provinciale Coldiretti Padova
Poste Italiane spa - Sped. in Abb. Post.
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 1, DCB Padova.
Abbonamento annuo € 5,00
(pagamento assolto tramite versamento
della quota associativa)
DEL COLTIVATORE
EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA,
RINNOVATO IL PATTO
CON I CITTADINI DI DOMANI
BUON LAVORO AL NEO ASSESSORE MANZATO
EMERGENZA GASOLIO
DIRETTIVA NITRATI, POSITIVE NOVITÀ
n. 5 - giugno 2008
Dalla direttiva nitrati al PSR le occasioni di confronto non mancheranno
U
n augurio è d’obbligo
al neo assessore regionale all’agricoltura,
nonché Vice Presidente della
Regione Veneto, Franco Manzato. Gli imprenditori agricoli
che Coldiretti Padova rappresenta si aspettano dalla Regione risposte concrete su temi
urgenti, altrettanto concreti.
Mi riferisco al Piano di Sviluppo Rurale, alla Direttiva Nitrati,
alla nuova legge sui Consorzi
di Bonifica, alla semplificazione amministrativa.
Nella sua prima uscita pubblica il successore di Luca Zaia ha
dimostrato di voler affrontare
immediatamente i temi più
“caldi” per la nostra agricoltura,
citando il caso Avepa come un
problema da risolvere per favorire lo sviluppo e la competitività delle imprese agricole.
Diversi mesi prima, eravamo a
febbraio, Coldiretti aveva sollevato la questione chiedendo
una presa di posizione da parte della classe politica. Ora ci
aspettiamo che alle parole seguano i fatti, e in tempi brevi,
perché è in gioco il futuro delle
imprese che hanno affrontato
notevoli investimenti per restare sul mercato.
Ricordo che Franco Manzato,
oltre all’agricoltura, segue anche il programma comunitario Leader, l’economia e lo sviluppo montano, il turismo, le
attività promozionali e il commercio estero. Caro assessore,
lei troverà sempre in Coldiretti
un interlocutore autorevole,
portatore degli interessi e
delle istanze di una classe imprenditoriale che non cerca il
consociativismo o accordi sottobanco, ma una chiara politica a sostegno dell’agroalimentare veneto, uno dei settori leader della nostra regione.
Con questo spirito abbiamo
affrontato, ad esempio, l’iter
della legge urbanistica. Nelle
scorse settimane si è finalmente sbloccata una situazione che con il suo perdurare teneva con il fiato sospeso
gli agricoltori che non potevano intervenire con sollecitudine nei propri programmi
di adeguamento aziendale
imposti dalle normative comunitarie. E’ il caso delle disposizioni legate alla Direttiva Nitrati che prevede norme
obbligatorie in materia di
ambiente, sanità e benessere
animale. Ora, con le variazio-
DEL COLTIVATORE
Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Padova
Direzione e redazione
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Iscrizione al R.O.C. n. 2202
Abbonamento annuo € 5,00
(pagamento assolto tramite versamento della quota associativa)
ni approvate, possono essere
rispettate e affrontate con
sensibili semplificazioni burocratiche. I titolari di agriturismo poi potranno provvedere all’ampliamento dei
propri locali, inoltre, sarà consentita l’edificazione in zona
agricola solo all’imprenditore che realizza un livello di
reddito minimo e che risulta
regolarmente iscritto alla sezione previdenziale agricola
Inps. Le modifiche possono
sembrare puramente tecniche, invece, l’assenza del
provvedimento ha di fatto
bloccato, ad esempio, la possibilità per molti imprenditori
agricoli di edificare la propria
abitazione, ponendoli in
un’ingiusta condizione di
svantaggio. A più riprese Coldiretti, anche attraverso il
coinvolgimento delle Amministrazioni Comunali, aveva
sollecitato l’amministrazione
regionale per il varo del provvedimento.
Ora ci attendiav
mo che il progetto di legge
venga
presto licenziato nella
v
sua completezza.
Così continueremo a muoverci, assumendo di volta in volta
chiare e precise posizioni in
funzione
della centralità
f
dell’impresa agricola e delle
variabili
che rappresenta come
v
protagonista dell’economia,
dell’ambiente nonché di tutto
quello che sta all'interno del
concetto di multifunzionalità.
Prendiamo, ad esempio, la Direttiva Nitrati, vera spada di
Damocle per la nostra zootecnia: alla fine tutti bravi, ma
solo Coldiretti ha proposto soluzioni concrete al Presidente
della Regione Galan e ai suoi
assessori, divenute possibili e
percorribili perché condivise e
recepite dagli amministratori
regionali. Con lo stesso approccio abbiamo lavorato alla
legge sulla Bonifica.
E’ giusto ricordare però anche il
tempo impegnato nel suggerire proposte per il PSR, per poi
scoprire che nella fase finale
dei bandi il piano stesso non
soddisfa le esigenze delle nostre imprese! A causa dell’accelerazione imposta nella promulgazione dei bandi non ci è
stato dato modo di mettere in
evidenza le falle che questi ora
presentano, comportando non
pochi disagi per i nostri imprenditori.
Coldiretti si è caratterizzata e
continuerà caratterizzarsi con
questo modo di porsi, di questo l’assessore Manzato può
essere certo, cioè potersi confrontare con una Forza Sociale
convinta che l’agricoltura veneta, se vuole mantenere uno
standard di qualità e produttività che rappresenta il vero
tratto distintivo del settore,
deve trovare negli amministratori pubblici degli alleati e
non degli avversari, nella burocrazia uno strumento operativo e non un freno allo sviluppo. L’agroalimentare del
nostro territorio non è bloccato al presente e nemmeno rivolto al passato: guarda piuttosto al futuro, ma non può
scendere a compromessi.
Il presidente
Marco Calaon
Editoriale
BUON LAVORO ALL’ASSESSORE MANZATO
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n. 5 - giugno 2008
E diventa incontrollabile il caro gasolio
S
Dal nuovo Governo
segnali positivi
su sostegno
dell'occupazione,
mercato del lavoro,
fiscalità. Le proposte
di Coldiretti in
Commissione
Agricoltura
per affrontare
l'impennata dei costi
delle materie prime.
Non mancano però
segnali preoccupanti
e prese di posizione
demagogiche di
cui non abbiamo
bisogno. La legge
deve essere uguale
per tutti!
egnali positivi arrivano dall’avvio dei lavori del quarto Governo Berlusconi.
Ciò, sia per una serie di provvedimenti
velocemente promulgati ma prima di tutto per
il metodo di lavoro che molto si differenzia rispetto a quello del precedente Esecutivo.
In primo luogo, infatti, va sottolineata positivamente l’importanza degli interventi mirati a
garantire una flessibilità concordata sul mercato del lavoro per sostenere l’occupazione.
Inoltre, il superamento del divieto di cumulo
tra pensioni di anzianità e lavoro dipendente
concilia l’esigenza dei pensionati di avere una
integrazione del reddito con quella delle imprese di poter contare su manodopera specializzata in trasparenza: si tratta di un impegno particolarmente importante in agricoltura, dove la qualità del processo produttivo dipende dall’esperienza e la domanda di lavoro
è influenzata dai cicli stagionali delle colture.
Una misura coerente, perciò, con gli impegni
assunti dalle imprese e dai lavoratori per garantire una maggiore trasparenza dei rapporti
di lavoro con la firma dell’avviso comune sul
sommerso del 2004.
Come pure gli interventi fiscali per contenere
l’incremento del prezzo del gasolio agricolo, che
è già costato 250 milioni di euro l’ultimo anno
alle imprese agricole, sono un passo avanti per
sostenere la competitività del settore.
Coldiretti, comunque, sta proseguendo
nell’approccio politico –sindacale che porta
alla discussione della Finanziaria 2009. In questo contesto viene posto il nostro intervento
alla audizione informale su situazione e problemi del settore in Commissione Agricoltura
della Camera per affrontare il forte aumento
dei costi di produzione, che non riguarda solo
il gasolio ma sta colpendo violentemente anche mangimi e fertilizzanti, che hanno fatto
registrare incrementi influenzati anche da mirate bolle speculative.
Stabilità del sistema fiscale come IRAP, PPC ed
accisa zero per il gasolio destinato a colture in
serra, nonché una congrua riduzione per
quello destinato ad impieghi di carattere generale, queste le principali richieste inserite
nel documento illustrato alla Commissione.
Non di secondo piano, poi, la proposta della
“carta sociale” che il Ministero del Tesoro sta
mettendo a punto a favore di circa 1,2 milioni
di beneficiari per favorire l’acquisto di beni
alimentari. Da questo punto di vista Coldiretti
è pronta a collaborare alla pratica applicazione del provvedimento, forte della rete di migliaia di aziende agricole che vendono direttamente ai cittadini o attraverso i mercati degli agricoltori, determinando così tagli delle
intermediazioni ed alleggerendo ulteriormente la spesa attorno al 30%.
Ci auguriamo che questo avvio di percorso del
Governo prosegua positivamente, anche se alcuni segnali ci fanno pensare a grattacapi di cui
non abbiamo bisogno. Mi spiego meglio! Lontano dal voler entrare in logiche che non ci toccano, noi, gente che sta sempre con i piedi per
terra ed ha sempre creduto nelle Istituzioni,
siamo convinti che la legge è e sarà uguale per
tutti. E se qualche “provetto allevatore “invece
di continuare a sottolineare che qualcuno ha
insabbiato i risultati dei lavori della Commissione Lecca sulle quote latte facesse i nomi, chi ha
sbagliato pagherebbe. La finisca perciò questo
signore di fare demagogia o di istigare i suoi
adepti alla violenza verbale e non solo.
Intanto, però, si metta in regola!
Perché per noi, lo ribadiamo, la legge deve essere uguale per tutti.
il Direttore
Walter Luchetta
Il punto del Direttore
DAL GOVERNO
UN POSITIVO AVVIO, MA .......!
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n. 5 - giugno 2008
La protesta
DEL COLTIVATORE
LATTE:
AVANTI CON LA
MOBILITAZIONE
SUL PREZZO
ALL’ORIGINE
L
Il giorno dopo la
clamorosa rottura
delle trattive con
Assolatte è stato
siglato l’accordo a 42
centesimi al litro con
Italatte. Ma gli
allevatori sono
determinati a
proseguire finché non
verrà fissato un
prezzo equo che
permetta alle aziende
di continuare la
propria attività.
CoopColdiretti
aderisce all’azione
mobilitativa
a prima vittoria è arrivata nel giro di
poche ore. E’ stato sufficiente che
Coldiretti facesse sentire la forza
d’urto delle imprese perché arrivasse il primo accordo sul prezzo del latte all’origine. Il
giorno dopo la clamorosa rottura delle trattative con Assolatte, a Milano è stato siglato
l’accordo con Italatte, la maggior industria
del settore, che rappresenta i marchi Galbani, Invernizzi e Cademartori. L’intesa prevede un prezzo del latte alla stalla di 42 centesimi al litro a partire dal prossimo mese di
luglio sino alla fine di dicembre 2008. Ma la
mobilitazione continua.
“Gli allevatori sono determinati a proseguire ad oltranza, - spiega il direttore Luchetta
- anche regalando il latte ai consumatori,
finché non si arriverà alla fissazione di un
equo prezzo del latte alla stalla. L’obiettivo
della mobilitazione è ora quello di estendere le condizioni dell’accordo ‘Galbani’ a tutte le industrie del settore. Ci auguriamo che
si possa giungere all’attesa svolta per tutto
il comparto, perché è inaccettabile che l’industria di trasformazione voglia imporre un
prezzo che porterebbe alla chiusura delle
stalle italiane. Chiediamo solamente la conferma del vecchio prezzo del latte a 42 centesimi al litro, senza alcun aumento nonostante il prezzo record raggiunto dal mais
alla Borsa di Chicago”.
Gli attuali 42 centesimi di euro al litro rappresentano il minimo vitale per la sopravvivenza degli allevamenti di fronte ai rincari
record dei costi del mangime e dell’energia
per effetto dell’aumento del petrolio. La nostra è una battaglia a difesa della qualità del
latte made in Italy. Basti pensare che, negli
ultimi venti anni, sono scomparsi i tre quarti degli allevamenti italiani, che si sono ridotti da oltre 180mila a poco più dei 45mila
attualmente in attività che con 1,8 milioni
di mucche garantiscono una produzione di
latte di 10 miliardi di chili ad alta qualità e
costi competitivi. Eppure la corsa al ribasso
del prezzo all’origine non ha effetto sui consumatori che si ritrovano un costo moltiplicato quattro volte, da 42 centesimi ad oltre
1,6 euro al litro.
Sono un migliaio gli allevatori padovani che
annualmente producono oltre 2 milioni e
mezzo di quintali di latte per un valore commerciale che sfiora i 100 milioni di euro. Oltre un milione di tonnellate di latte prodotto in Veneto ogni anno, viene lavorato da
circa 180 imprese di trasformazione e commercializzazione per un valore finale prodotto dall’intera filiera che supera il miliardo di euro all’anno.
Va sottolineato che il coordinamento delle
cooperative della Coldiretti aderisce alla
battaglia degli allevatori per il riconoscimento di un giusto prezzo alla stalla per il
latte, di fronte all’insostenibile aumento dei
costi di produzione.
Il coordinamento auspica dunque un impegno di tutte le cooperative del settore per
tutelare il reddito degli allevatori e valorizzare il patrimonio lattiero caseario italiano
nell’interesse dei consumatori.
n. 5 - giugno 2008
I
L’Assemblea
Provinciale ha votato
all’unanimità le
modifiche proposte.
E’ uno strumento
adeguato ai tempi,
al nostro essere ed
agire: più qualità
nelle imprese e
dialogo con la società
civile. Messo a punto
il percorso operativo
per il rinnovo delle
cariche, momento più
alto e significativo
della vita
democratica
dell’Organizzazione
l nuovo Statuto è uno strumento che
conferma l’identità di Coldiretti come
forza sociale che rappresenta gli interessi delle imprese, in dialogo costante con il
cittadino consumatore. Dopo le modifiche
dello Statuto nazionale e di quello regionale,
oltre 150 imprenditori agricoli padovani
hanno partecipato all’Assemblea Provinciale
approvando all’unanimità il nuovo Statuto.
Le modifiche più importanti riguardano appunto le finalità di Coldiretti, che punta a rafforzare il tessuto imprenditoriale del settore
agricolo, offrire nuove possibilità di sviluppo
per le imprese, mettere a disposizione gli
strumenti adeguati per affrontare il mercato
e coinvolgere la società civile sempre più attenta a temi cruciali come la sicurezza alimentare, l’origine dei prodotti e il loro costo.
Un passaggio importante dello Statuto ribadisce, infatti, che Coldiretti intende: “promuovere, anche al fine di favorire l’aggregazione tra imprese, la costituzione e lo sviluppo di cooperative, consorzi, società di persone, società agricole per la produzione, la trasformazione e la commercializzazione di
prodotti e servizi, per l’acquisto collettivo di
beni strumentali e altri
mezzi necessari all’attività agricola e per l’erogazione di servizi alle
imprese e alle persone,
assumendone la rappresentanza sindacale”.
Inoltre l’Organizzazione si fa carico di “favorire politiche tese a contribuire alla mitigazione
dei cambiamenti climatici, promuovere il ra-
zionale uso dell’acqua e del suolo, la salubrità dell’aria, la diffusione di energie rinnovabili e di tutti i comportamenti virtuosi tesi ad
esaltare il miglioramento dell’ambiente”. Da
qui la necessità di promuovere iniziative a
sostegno dei prodotti italiani di qualità, favorendo altresì la crescita nella qualità delle imprese agricole.
“L’assemblea annuale – spiega il presidente
Calaon – è stata un importante momento di
confronto e passaggio perché ha unito
all’analisi e all’approvazione del bilancio la
necessità di fare il punto della situazione negli scenari politico – sindacali che accompagnano il nostro lavoro e la realizzazione dei
nostri progetti. Abbiamo dato avvio ad una
fare fondamentale della vita associativa
dell’Organizzazione. La proposta di un nuovo Statuto, adeguato ai tempi ed al nostro
essere ed agire, fa, infatti, da viatico al momento più alto e significativo della vita democratica di un’Organizzazione portatrice di
interessi quale è Coldiretti: il rinnovo delle
cariche, di cui è stato messo a punto il percorso operativo”.
Assemblea Provinciale
APPROVATO IL
NUOVO STATUTO
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8
n. 5 - giugno 2008
Credito
DEL COLTIVATORE
E
EURIBOR,
IRS, SPREAD, TASSI FISSI E VARIABILI
CONFIDAGRI: ISTRUZIONI PER L’USO
C
I
n questi giorni ci sono giunte molte
richieste di chiarimento sul “Sistema dei tassi” applicato dalle bancche, anche a seguito del recentissimo
provvedimento del nuovo Governo sulp
lla possibilità di rivedere le rate sui mutui
a tasso variabile delle famiglie.
Ma andiamo con ordine e vediamo cosa
significano e quali interpretazioni dare
alle parole. In questo numero ci occuperemo di Euribor, I.R.S. e Spread, nella
prossima uscita affronteremo i dettagli
sui tassi fissi e variabili.
- EURIBOR: il Tasso Euribor rappresenta,
nella sostanza, il costo di finanziamento
del Sistema Bancario ed è preso come
base per calcolare l’interesse da applicare ai finanziamenti.
L’Euribor ha un quotazione in relazione
alla durata del periodo di finanziamento (e/o del pagamento delle rate) e, pertanto, c’è una quotazione (che possiamo
vedere su tutti i quotidiani, nelle pagine
economiche) che va dal tasso “vista” (il
cosiddetto O/N – “over night”) ad 1 - 2
settimane, 1 mese, fino a 12 mesi.
Le variazioni di questo parametro sono
influenzate sia dalle variazioni del tasso
ufficiale della BCE (Banca Centrale Europea), attualmente pari al 4,00%, sia dal
prezzo che, sui mercati finanziari, le Banche richiedono (o pagano) per farsi reciprocamente dei prestiti.
Attualmente i tassi sono (vedi anche il
parametro delle nostre convenzioni): 1
mese 4,43%, 3 mesi 4,84%, 6 mesi 4,85%,
12 mesi 4,91%.
- I.R.S. (Interest Rate Swap): è il parametro base che viene usato per i finanziamenti a Medio/Lungo Termine, quando
deve essere applicato un tasso fisso. Attualmente ha le seguenti quotazioni:
5 anni 4,48%, 10 anni 4,67%, 20 anni
4,89%, 30 anni 4,85%.
- SPREAD (= maggiorazione): le banche, sulla base del tasso variabile e del
tasso fisso, aggiungono, per determinare l’interesse da applicare ad un finanziamento, uno “SPREAD” che rappresenta il margine netto che guadagna la
banca.
Lo “SPREAD” è determinato in relazione
alla durata del finanziamento, alla capacità di reddito (e quindi di rimborso) del
cliente finanziato, alle garanzie concesse (ipotecarie e di terzi – ad esempio la
fideiussione del nostro CONFIDAGRI).
E’ evidente che più un’operazione risulta avere minori rischi per la banca finanziatrice più basso sarà lo “SPREAD”
applicato.
Per aiutarvi nelle valutazioni e per meglio scegliere il tipo di finanziamento
adatto alle vostre esigenze, vi ricordiamo che il nostro CONFIDAGRI è sempre
a disposizione.
n. 5 - giugno 2008
9
Obiettivo su...
CONSORZIO AGRARIO,
139 MILIONI DI FATTURATO
F
Il Presidente
Federico Dianin:
“accelerare il
percorso di
qualificazione e
valorizzazione delle
produzioni locali, in
una logica di filiera
capace di creare
sinergie, efficienza,
crescita professionale
ed imprenditoriale”
atturato da 139 milioni di euro per
il Consorzio Agrario di Padova e
Venezia, che si conferma uno strumento per la crescita delle aziende agricole sul territorio. In occasione dell’assemblea annuale dei soci per l’approvazione del bilancio d’esercizio del 2007, il
Presidente Federico Dianin ha tracciato
una sintesi dell’attività del Consorzio nelle due province di competenza.
«L’annata agraria si è conclusa con risultati
complessivamente positivi, - ha dichiarato il
presidente - invertendo la tendenza negativa degli ultimi anni. La produzione lorda
vendibile è aumentata significativamente a
prezzi correnti ma poco in termini reali, mentre l’aumento dei costi di produzione ha attenuato l’incremento del valore aggiunto. Su
tutti i comparti pesa ovviamente l’aumento
dei costi di produzione, con particolare riferimento al costo energetico, alle materie prime come i cereali e la soia, ai mangimi finiti e
ai mezzi tecnici in generale.
Dobbiamo, pertanto, continuare e accelerare il percorso di qualificazione e valorizzazione delle produzioni locali, in una logica di filiera capace di creare sinergie,
efficienza, crescita professionale ed imprenditoriale.
Bisogna saper cogliere i nuovi indirizzi
Comunitari che tornano a parlare di produzioni di quantità, unitamente alla qualità ed alla salvaguardia dell’ambiente,
nonché dalle opportunità offerte dal nuovo PSR, con le strategie e le risorse messe
a disposizione».
«Una svolta importante dovrebbe venire
dal tanto atteso ed auspicato ruolo per la
nostra agricoltura di grande “serbatoio” di
energie rinnovabili, - aggiunge il direttore Paolo Martin - dando finalmente concretezza alla produzione di biocarburanti
e incentivando la derivazione di energia
da biomassa. Il balzo verso l’altro dei prezzi di grano e mais ha posto però un freno
all’uso di queste materie prime destinate
anzitutto al consumo alimentare. E’ necessario invece spingere sull’incremento
del fotovoltaico, che sfrutta l’energia solare, e del biogas.
Abbiamo raggiunto il traguardo dei
2.000.000 di quintali complessivi tra mais,
grano e soia in un’annata di normale produzione, riscontrando perciò un crescente interesse dei coltivatori per le proposte di
contratto e per la solvibilità finanziaria del
Consorzio Agrario. Importante il volume
complessivo dei grani raccolti e stoccati nei
nostri magazzini selezionati e suddivisi in
base alle caratteristiche molitorie; questo
lavoro costituirà in un futuro ormai prossimo la base per la produzione e vendita di
farine prodotte nel nostro territorio a marchio “Due Passi”.
Sul fronte delle macchine abbiamo ulteriormente aumentato la nostra partecipazione
al mercato con una crescita di quattro punti
percentuali. Bene anche gli altri settori. Le
strutture tecniche, commerciali e industriali
consentono al Consorzio di essere oggi l’interlocutore privilegiato fra il produttore e
l’industria».
10
n. 5 - giugno 2008
DEL COLTIVATORE
Gli adempimenti
DIRETTIVA NITRATI,
BUONE NOTIZIE
L’Unione Europea chiude la
procedura di infrazione,
Coldiretti: aziende a regime entro
il 15 settembre, poi sarà possibile
chiedere la deroga al limite di
spandimento
F
inalmente una buona notizia per gli imprenditori zootecnici sul fronte della “Direttiva Nitrati”, una misura che incombe come una spada di Damocle su migliaia di aziende. A giugno la Commissione Europea ha
archiviato la procedura di infrazione in materia di nitrati nei confronti dell’Italia.
Un provvedimento accolto con
soddisfazione da Col diretti. Si
tratta infatti di una conquista fondamentale per le imprese zootecniche del settore, un obiettivo
raggiunto soprattutto grazie al lavoro della nostra Organizzazione.
Il prossimo passo è, ora, arrivare in
regola alla scadenza del 15 settembre ed entrare a regime. A quel
punto sarà possibile proporre
all’Unione Europea l’auspicata richiesta di deroga al limite massimo di spandimento fissato in 170
chili di azoto per ettaro che, in
molte aree, risulta penalizzare le
imprese agricole e per questo è
stata già concessa a favore di Danimarca, Olanda, Germania; Austria, Irlanda, Vallonia nonché per
le Fiandre. La Direttiva nitrati ha
per obiettivo la riduzione dell’inquinamento delle acque causato
direttamente o indirettamente anche dai nitrati di origine agricola.
Ciò comporta modifiche gestionali, organizzative e strutturali costose per le imprese.
Con la chiusura della procedura di
infrazione diventa, dunque, possibile proporre all’Unione Europea
l’auspicata richiesta di deroga che
va presentata alla Commissione
Europea da parte del Ministero
dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare anche per conto
delle Regioni. Prima però dobbiamo metterci in regola e rispettare
la scadenza del 15 settembre, subito dopo potremo avanzare le
nostre richieste.
In proposito confermiamo quanto
comunicato nel precedente numero dell’Amico del Coltivatore. Più
precisamente ricordiamo che il
termine ultimo di presentazione
delle comunicazioni è il 15 settembre 2008.
Mentre, per quanto riguarda la misura 131 del PSR 2007-2013 le domande devono essere presentate
entro il 31 ottobre 2008.
VITIVINICOLO
Finanziate anche le altre
domande per l’VIII annualità
Una buona notizia per le imprese
agricole, poco meno di un centinaio rimaste escluse nei mesi scorsi
dalla graduatoria per il finanziamento dell’ottava annualità per la
riconversione e ristrutturazione viticola. La Regione ha deliberato infatti il finanziamento di tutte le 973
domande presentate e ammesse.
A tutti i beneficiari sono stati comunicati i termini e le modalità per
far pervenire all’Avepa la domanda
di pagamento anticipato e la polizza fidejuossoria. Per ulteriori informazioni sono a disposizione i nostri Uffici di Zona.
DENUNCIA POZZI
ADESSO CONVIENE
METTERSI IN REGOLA
In questi giorni stanno arrivando
dal Genio Civile le richieste di regolarizzazione dei pozzi che attingono dalle falde. Dopo estenuanti
trattative fra Coldiretti e il Genio
Civile regionale e provinciale siamo finalmente arrivati alla semplificazione per regolarizzare la domanda e mettersi in regola con la
normativa vista anche l’impossibilità di scavare nuovi pozzi. I documenti da presentare richiedono
meno costi e anche le spese dimiuiscono notevolmente. E’ vero
che il Genio Civile chiede il pagamento dei canoni dei cinque anni
arretrati ma questo viene a costare meno rispetto a quanto le aziende avrebbero dovuto spendere a
suo tempo. Anche le spese di
istruttoria del Genio Civile sono
state ridotte da 100 a 60 euro ed è
possibile pagare gli arretrati senza
interessi e con una procedura
estremamente semplificata. La
documentazione da presentare si
riduce infatti a: foto del pozzo,
planimetria, carta tecnica regionale e scheda tecnica compilata
dall’utente. Risulta pertanto vantaggioso concludere oggi la pratica con il pagamento degli arretrati
e la regolarizzazione della posizione. Per ulteriori informazioni e
dettagli rivolgersi ai nostri Uffici
Zona.
n. 5 - giugno 2008
LE FILIERE ENERGETICHE
OLIO VEGETALE DA COLTURE OLEAGINOSE
LE CARATTERISTICHE DELLA FILIERA
E’ una tra le più importanti e tecnologicamente consolidate filiere agroenergetiche per la produzione di
energia elettrica e termica (cogenerazione). L’olio vegetale grezzo è ottenuto dalla spremitura meccanica di
semi oleosi (girasole, colza, soia, ecc.).
Grezzo, è utilizzato quale carburante
per l’alimentazione di motori endotermici (motori diesel modificati). Un
alternatore accoppiato all’albero motore produce energia elettrica, dal circuito di raffreddamento del motore e
dai gas di scarico si recupera energia
termica, con possibilità di utilizzo per
la produzione di aria fredda (frigorie)
grazie alle macchine ad assorbimento (trigenerazione).
LA FASE DI SPREMITURA: QUALE
IMPIANTO SCEGLIERE?
La prima fase della filiera consiste nella
spremitura dei semi oleosi. L’impianto
può variare di dimensioni e quindi di
costi in funzione delle esigenze aziendali e della capacità di approvvigionamento della materia prima. Di seguito
riportiamo due esempi.
PROGETTO AZIENDA AGRIENERGETICA
Girasole o colture oleaginose
Spremitura semi
35%
60%
5%
Scarto
Olio vegetale (SVO)
Olio vegetale
Piccolo impianto aziendale di spremitura meccanica a freddo di semi
oleosi (100 kg/ora)
Funzionamento continuo
• Capacità di ingresso semi: 100 -110
kg/ora
• Olio contenuto nei semi: 40 - 45 %
• Umidità dei semi: 5 - 7 %
• Capacità olio: 28 - 35 kg/ora
• Olio nei residui: 12 - 15 %
• Potenza installata: 5,5 kw
• Costo indicativo impianto: 23.000 €
Caratteristiche tecniche:
Pressa a freddo; sistema di filtrazione
(piastre di filtrazione e pompe); filtri
di sicurezza (cartucce da 1 micron);
pellet system (produzione di panello
pellettizzato); supporto statico; quadri di comando.
Pannello di estrazione
Filtrazione
Alimentazione
animali da ingrasso
Utilizzazione
Semi di girasole
Trazione
E E e calore
Gruppo cogenerante
Strutture aziendali
Autoconsumo E E
Calore - Vendita
Medio impianto aziendale di spremitura meccanica a freddo di semi
oleosi (1.000 kg/ora)
• funzionamento continuo
• capacità di ingresso semi:
1.000-1.200 kg/ora
Speciale
SPECIALE ENERGIE RINNOVABILI – II PARTE
11
12
n. 5 - giugno 2008
Speciale
DEL COLTIVATORE
• olio contenuto nei semi: 40 - 45 %
• umidità dei semi: 5 - 7 %
• olio nei residui: 13 - 15 %
• potenza complessiva presse: 40 kw
• potenza installata: 60 kw
• costo indicativo impianto: 250.000 €
Caratteristiche tecniche:
Presse continua a freddo; sistema di
pulizia primaria olio vegetale (vasche
di decantazione in serie); sistema di
filtrazione (filtri pressa e filtri a piastre); quadro elettrico.
LA COGENERAZIONE
colare quelli legati all’energia termica
da cogenerazione reimpiegata in attività agricole (“certificati bianchi agricoli”).
Valorizzazione del panello proteico, ottenuto durante la fase di spremitura,
che permette il recupero quasi totale
della materia prima e viene impiegato
nell’alimentazione del bestiame.
PUNTI DI DEBOLEZZA
DELLA FILIERA ENERGETICA
Prezzo delle materie prime:
Il prezzo dei semi di oleaginose è raddoppiato rispetto ad un anno fa. Ad
esempio: semi di girasole 360 - 380 €/t;
semi di colza 380 - 390 €/t. In forte aumento anche il costo dell’olio vegetale. Ad esempio: olio di girasole
1.150-1.400 €/t (uso alimentare), olio
di colza 920 - 930 €/t, olio di palma 840
- 855 €/t. Non è ancora definito dal
mercato invece il prezzo del pannello
proteico. A titolo esemplificativo ricordiamo che le farine di girasole per uso
zootecnico costano da 215 a 235 €/t.
PUNTI DI FORZA
DELLA FILIERA ENERGETICA:
Valorizzazione dell’energia elettrica:
interessante prospettive grazie al nuovo
sistema di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili
previsto dalle recenti novità legislative.
Valorizzazione dell’energia termica:
interessanti prospettive per la futura
modifica dei certificati bianchi, in parti-
Vecchio sistema
di incentivazione
(€/anno)
Ricavo dai CV
Ricavo vendita
energia elettrica
Ricavo tariffa
omnicomprensiva
Cogeneratore
Dopo la spremitura, l’olio vegetale
puro (VPO) ottenuto, può essere impiegato sia per l’industria alimentare
sia per la filiera energetica, alimentando degli speciali motori diesel (cogeneratori) in grado di produrre elettricità e calore. La potenza di questi motori può variare da pochi kw/h ad alcune
migliaia, in funzione delle esigenze
aziendali. Il rendimento elettrico è
elevato, dal 37 al 42% per gli impianti
al di sotto del megawatt. Particolarmente conveniente anche il rendimento termico, che permette di recuperare oltre il 50% dell’energia.
re del Sistema Elettrico) pari a 80 €/
mwh.
In funzione del sistema di incentivazione sottolineiamo che:
• il prezzo di riferimento per il 2007
del Certificato Verde (CV) è stato fissato dal GSE a 137,49 €/mwh;
• il prezzo di riferimento per il 2008
del CV è stimabile pari a 97,037 €/
mwh;
• per il 2008 il coefficiente moltiplicativo dei CV è pari a 1,8 (fonte biomasse agricole);
• la tariffa omnicomprensiva è pari
a 0,30 €/kwh (fonte biomasse agricole).
TOTALE
Pannello proteico
VECCHIO E NUOVO SISTEMA
DI INCENTIVAZIONE
Per comprendere come il nuovo sistema di incentivazione cambia le
valutazioni tecnico economiche di
un impianto alimentato ad olio vegetale, prendiamo in considerazione un generatore, funzionante
nell’ambito della filiera corta, della
potenza media di 500 kw con una
produzione di energia elettrica di
3,5 milioni di kw/h all’anno, stimando un prezzo medio per la vendita
dell’energia elettrica al GSE (Gesto-
481.200
280.000
761.200
n. 5 - giugno 2008
Nuovo sistema di incentivazione
Certificati Verdi
Tariffa
omnicomprensiva
(€/anno)
(€/anno)
611.300
-
280.000
-
-
1.050.000
891.300
1.050.000
superiore a quello dei ricavi, il VAN è
negativo e l’investimento è sconsigliato. Tanto maggiore è il VAN e tanto più alta è la convenienza ad investire.
Payback (tempo di rientro dall’investimento)
Stima il numero degli anni necessari a
far sì che la differenza tra i ricavi (o risparmi) e i costi annuali copra la somma investita. Ad esempio, un payback
di 7 anni indica che entro 7 anni i risparmi realizzati al netto dei costi,
hanno ripagato la somma spesa per
l’acquisto dell’impianto. A differenza
del payback semplice, il payback attu
tualizzato prende in considerazione
l’a
l’aumento del costo del denaro nel
te
tempo.
Ta
Tasso di rendimento interno (TRI)
Co
Consente di confrontare la redditivit
vità dell’investimento con il tasso
di rendimento di investimenti alte
ternativi. In linea generale, tanto
più elevato è il suo valore, tanto
pi
più alta è la convenienza ad invepi
stire. Il TRI indica positivamente un
st
investimento, quando è uguale o
in
maggiore ai tassi di interesse pratim
cati su investimenti finanziari alterca
nativi.
na
Macchina spremitrice
Testate spremitrici
ESEMPIO DI PICCOLA FILIERA
ENERGETICA
Prendiamo in considerazione un progetto aziendale, con impianto di cogenerazione da 50 kw (utilizzo del 30
% energia termica recuperata). Consideriamo due casi.
• Caso 1: vendita energia elettrica al
GSE (tariffa omnicomprensiva)
• Caso 2: scambio sul posto dell’energia elettrica (ipotesi: 1 kwh = 0,26 € - va-
lore minimo per la sostenibilità del caso
specifico, in mancanza del reale valore di
incentivo che sarà stabilito dai futuri decreti attuativi ).
Prezzi di riferimento utilizzati: seme di girasole € 370/t, pannello di girasole € 220/t,
olio vegetale puro € 1.180/t.
Caso 1: esempio di filiera con impianto
da 50 kw (vendita energia elettrica)
• Superficie girasole asservita: 68 ha (produzione media 3,0 t/ha);
• costo complessivo degli impianti:
217.000 € (spremitura + cogenerazione e
ausiliari);
• senza finanziamento pubblico.
Risultati:
• VAN al 15mo anno negativo;
• redditività ettaro coltivazione girasole
stimata: 425 €/ha;
• redditività ettaro filiera agroenergetica
stimata: --- €/ha;
Filiera economicamente non sostenibile
Caso 2: esempio di filiera con impianto
da 50 kw (scambio sul posto)
• Superficie girasole asservita: 68 ha (produzione media 3,0 t/ha);
• costo complessivo degli impianti:
217.000 € ;
• senza finanziamento pubblico);
• stima valore del kwh (simile conto energia): 0,26 €/kwh.
Risultati:
• VAN al 15mo anno pari a 157.000 € (tasso di interesse 6,5 %);
• payback attualizzato: 7 anni;
• tasso di rendimento interno: 17,1 %;
• redditività ettaro coltivazione girasole
stimata: 425 €/ha;
• redditività ettaro filiera agroenergetica
stimata: 454 €/ha;
Filiera economicamente sostenibile
Solo impianto di estrazione meccanica
• quantitativo girasole annuo lavorato:
200 t/anno;
• costo complessivo impianto: 75.000 €
(spremitura meccanica 100 kg/h e ausiliari).
Risultati:
• VAN al 15mo anno pari a 130.000 € (tasso di interesse 6,5 %).
• payback attualizzato: 4 anni;
Speciale
VALUTAZIONI
TECNICO-ECONOMICHE
Per valutare la redditività, il tempo di
rientro e il rendimento dell’investimento si fa riferimento ad alcuni indicatori economici, che riportiamo di
seguito.
Valore attualizzato netto (VAN)
E’ un indice della redditività di un investimento e rappresenta il valore attuale dei costi e dei ricavi (o risparmi)
che si generano negli anni. E’ calcolato sulla base del tasso medio di interesse praticato sul mercato, tenendo
conto della vita utile dell’impianto.
Quando il valore attuale dei costi è
13
14
n. 5 - giugno 2008
Speciale
DEL COLTIVATORE
• tasso di rendimento interno: 31,0 %;
• redditività ettaro coltivazione girasole
stimata: 425 €/ha;
• redditività ettaro filiera agroenergetica
stimata: 538 €/ha.
Filiera economicamente sostenibile.
CONSIDERAZIONI FINALI
Il nuovo sistema di incentivazione alla
produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili ha attenuato il problema della
sostenibilità economica della filiera, ma
non sempre riesce a compensare l’aumento dei prezzi dell’olio vegetale e dei
semi oleosi.
Stante gli attuali prezzi delle materie prime, la filiera agroenergetica considerata
non è sempre sostenibile economicamente alla piccola scala mentre la convenienza aumenta per gli impianti di medie
dimensioni da 500 kwh a 1 mwh. Pertanto le imprese agricole dovrebbero consorziarsi in modo da avere una elevata
disponibilità di materia prima necessaria
al funzionamento di questi impianti.
In alcuni specifici casi, la possibilità di av-
vantaggiarsi del meccanismo dello
“scambio sul posto” per gli impianti di
piccola potenza (inferiore a 200 kw) può
rendere sostenibile la filiera energetica
alla piccolissima scala. Ad esempio: il centro aziendale ove è collocato l’impianto di
spremitura meccanica è da considerarsi
una valida locazione per il posizionamento di un impianto di cogenerazione di piccola taglia, stante i ragguardevoli consumi elettrici per l’operazione di estrazione
dell’olio vegetale. Convenienti anche gli
impianti di pellettizzazione delle biomasse installati nelle aziende agricole. Resta
da verificare, comunque, il prezzo di riferimento del kwh elettrico, ai fini dello
“scambio sul posto”. Infine ricordiamo la
prospettiva dei“certificati bianchi agricoli”
per la produzione di energia termica.
Allo stato attuale, inoltre, risulta essere sostenibile economicamente la fase di
estrazione meccanica dell’olio vegetale,
a condizione di operare con impianti industriali e valorizzando adeguatamente il
panello residuale. Sono economicamente sostenibili invece gli impianti di cogenerazione alimentati a olio di girasole
(con un prezzo dell’olio pari a 1.180 €/t, ad
oggi aumentato di ulteriori 50-60 €/t). La
coltivazione di una coltura oleaginosa è
sostenibile e competivita solo nelle aree
vocate con produzioni al di sopra della
media nazionale, stante i prezzi ancora
elevati delle colture cerealicole di riferimento. Ricordiamo che la provincia di
Padova rientra in questo secondo caso
perché le produzioni per ettaro sono tra
le più alte d’Italia.
E’ fondamentale quindi il problema
dell’approvvigionamento locale dei
semi oleosi.
Nel complesso la filiera agroenergetica proposta, con la tariffa omnicomprensiva recentemente introdotta,
garantisce comunque una buona redditività della coltura oleaginosa nel
lungo periodo.
NEL PROSSIMO SPECIALE AGROENERGIE CI OCCUPEREMO DELLA FILIERA BIOGAS
n. 5 - giugno 2008
ESCLUSIONE ICI PER L’ABITAZIONE PRINCIPALE E NUOVA TASSAZIONE DEGLI STRAORDINARI
T
ra le novità previste dal recente Decreto Legge 27 maggio 2008, n. 93
contenente “Disposizioni urgenti
per salvaguardare il potere d’acquisto delle
famiglie” si segnala:
• l’esclusione dall’ICI dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale
nonché di quelle assimilate alla stessa dal
Decreto istitutivo dell’ICI o dai regolamenti
comunali, ad eccezione delle abitazioni di
tipo signorile, delle ville e dei castelli e palazzi di eminente pregio artistico o storico;
• l’assoggettamento ad imposta sostitu-
tiva del 10% delle somme corrisposte
dal datore di lavoro per le prestazioni di
lavoro straordinario, di lavoro supplementare o in funzione di clausole elastiche nonché dei c.d. “premi produzione”.
Le nuove disposizioni sono entrate in vigore a decorrere dal 29.5.2008
Relativamente all’ICI, pertanto, la novità trova applicazione già con riferimento
all’imposta dovuta per il 2008, e, in particolare, già in sede di versamento
dell’acconto in scadenza il prossimo
16.6.2008.
ESCLUSIONE ICI PER L’ABITAZIONE PRINCIPALE
Il Decreto in esame prevede espressamente che:
A decorrere dall’anno 2008 è esclusa
dall’imposta comunale sugli immobili
… l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo.”
Dal punto di vista soggettivo, la norma fa riferimento ai “soggetti passivi” ICI e quindi sia
a coloro che possiedono a titolo di proprietà l’immobile adibito ad abitazione principale sia a coloro che vantano sulla stessa
un diritto reale di godimento (quali il diritto d’uso, d’usufrutto o di abitazione).
Un immobile è considerato abitazione
principale quando costituisce:
• l’abitazione principale del soggetto passivo ICI, intesa come l’immobile nel quale
“il contribuente, che la possiede a titolo di
proprietà, usufrutto o altro diritto reale, e i
suoi familiari dimorano abitualmente”
• l’abitazione principale dei soci assegnatari delle unità immobiliari appartenenti a cooperative edili a proprietà indivisa ovvero l’abitazione principale
degli assegnatari di case popolari
• la ex casa coniugale del soggetto passivo ICI non assegnatario della stessa,
a condizione che il soggetto interessato
non possieda nello stesso Comune un
altro immobile adibito a sua abitazione
principale per il quale beneficia già
dell’esclusione in esame.
In aggiunta a quanto sopra, per individuare altri casi di esclusione dall’ICI è
necessario verificare quanto previsto nei
regolamenti comunali. Così, ad esempio, è possibile riscontrare l’assimilazione
all’abitazione principale e quindi l’esclu-
sione dall’ICI anche per:
• l’immobile adibito ad abitazione principale solo dei familiari (ad esempio, figli e genitori) del soggetto passivo ICI;
• l’immobile posseduto e non locato
dall’anziano o dal disabile che ha la residenza in un istituto di ricovero o sanitario.
PERTINENZE
Per quanto riguarda il trattamento delle
pertinenze, va considerato sia quanto
previsto in linea generale dalla normativa
ICI sia le disposizioni dei singoli regolamenti comunali. In altre parole:
• in osservanza del principio generale,
alle pertinenze va riservato lo stesso
trattamento fiscale previsto per l’abitazione principale;
• nel rispetto del potere regolamentare
dei Comuni in ambito ICI, va verificato il
numero e la tipologia di pertinenze
che il Comune riconosce come tali.
ABITAZIONI PRINCIPALI ALLE QUALI
NON SI APPLICA L’ESCLUSIONE
L’esclusione dall’ICI non trova mai applicazione se l’abitazione principale risulta accatastata A1, A8 o A9 (abitazioni
di tipo signorile, ville, castelli e palazzi di
eminente pregio artistico o storico).
Per detti immobili l’ICI va calcolata, come
di consueto, applicando l’aliquota ICI e la
detrazione comunale prevista per l’abitazione principale.
Si rammenta a tale proposito che, a seguito delle disposizioni sopra illustrate, l’ulteriore detrazione ICI statale introdotta
dalla Finanziaria 2008 è stata soppressa.
NUOVA TASSAZIONE PER PREMI,
LAVORO STRAORDINARIO
E SUPPLEMENTARE
Il Decreto in esame ha altresì introdotto
in via sperimentale, per il periodo
compreso tra l’1.7 e il 31.12.2008,
l’assoggettamento ad un’imposta sostitutiva pari al 10% delle somme erogate:
1. per le prestazioni di lavoro straordinario;
2. per le prestazioni di lavoro supplementare ovvero per le prestazioni rese in funzione di clausole elastiche,
esclusivamente nell’ambito di contratti a tempo parziale stipulati prima
del 29.5.2008;
3. in relazione ad incrementi di produttività, innovazione ed efficienza
organizzativa nonché di altri elementi
di competitività e redditività legati
all’andamento economico dell’impresa (c.d. “premi produzione”).
La nuova modalità di tassazione delle
predette somme trova applicazione,
salvo espressa rinuncia scritta del lavoratore;
• su un importo massimo complessivo lordo di € 3.000;
• con esclusivo riferimento ai lavoratori dipendenti del settore privato che
nel 2007 hanno conseguito un reddito
da lavoro dipendente non superiore
ad € 30.000.
I predetti redditi, essendo assoggettati ad un’imposta sostitutiva dell’IRPEF
e delle addizionali regionale e comunale, non concorrono ai fini fiscali alla formazione del reddito del contribuente. Tali somme continuano invece ad avere rilevanza per l’accesso alle
prestazioni previdenziali ed assistenziali.
L’imposta sostitutiva è applicata dal
datore di lavoro. Considerato che la
spettanza dell’agevolazione è collegata
all’ammontare del reddito di lavoro dipendente 2007, nei casi in cui il sostituto che dovrebbe applicare l’imposta sostitutiva nel 2008 non è quello che ha
rilasciato il mod. CUD 2008, il lavoratore deve dichiarare per iscritto l’importo
del reddito da lavoro dipendente 2007.
Fiscale
GOVERNO E FISCALITÀ: LE PRIME NOVITÀ
15
IN COLLABORAZIONE CON
BASSAN TRATTORI
RAMAG
OPEN DAY 18 LUGLIO 2008 - INIZIO ORE 9,30
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n. 5 - giugno 2008
I
coltivatori diretti, coloni e mezzadri,
così come i lavoratori dipendenti,
possono verificare in qualsiasi momento la posizione contributiva e l’anzianità maturata per la pensione.
Senza doversi recare all’Inps è, infatti, possibile rivolgersi al Patronato Epaca per richiedere gratuitamente e in tempo reale
– per mezzo del collegamento telematico
con gli Istituti – la verifica del proprio
estratto contributivo, che riepiloga, suddivisi per anno, tutti i contributi registrati a proprio favore
negli archivi dell’Istituto previdenziale.
Nell’estratto contributivo sono
infatti riportati tutti i contributi accreditati
per l’esercizio di attività lavorativa, quelli
accreditati figurativamente, nonché eventuali contributi volontari e da riscatto.
Una puntuale e tempestiva verifica è utile
in primo luogo per coloro che sono più
prossimi alla pensione, in quanto permette di verificare il raggiungimento dei requisiti previsti dalla normativa vigente e la
relativa decorrenza, evitando così la possibile perdita dei diritti previdenziali e consente di conoscere l’importo presuntivo
della propria pensione.
Una verifica attenta della propria posizione, tuttavia, è utile anche per i più giovani,
in quanto, consente di ottenere – anche
quando la pensione sembra ancora lontana – una valutazione sulle scelte più convenienti per la costruzione del proprio futuro previdenziale.
Con la consulenza degli operatori del Patronato Epaca sarà possibile, attraverso
un’attenta lettura dell’estratto contributivo, ricostruire il proprio percorso lavorativo, accertando eventuali periodi contributivi mancanti (es. servizio militare) o
accreditati erroneamente o semplicemente verificare la correttezza dei
dati anagrafici e di residenza, segnalando per tempo all’Inps eventuali
discordanze o inesattezze.
Raccomandiamo, quindi, non solo
ai lavoratori autonomi (coltivatori diretti,
coloni, mezzadri, artigiani e commercianti) e dipendenti iscritti all’Inps, ma anche
a tutti coloro che sono assicurati presso
altre gestioni previdenziali (Inpdap, Enasarco, Enpals, Cassa Geometri, ecc.) di rivolgersi al Patronato Epaca, in quanto
solo grazie ad una costante verifica ed
un’attenta analisi della propria situazione
contributiva è possibile garantire il proprio futuro previdenziale.
Per avere maggiori informazioni o per
conoscere l’ufficio Epaca più vicino si
può telefonare al numero verde
800.667711 oppure visitare il sito Internet www.epaca.it.
CONTRIBUTI INPS DIMEZZATI PER I COLTIVATORI
PENSIONATI CHE CONTINUANO A LAVORARE
I coltivatori diretti, mezzadri e coloni, titolari o coadiuvanti, che dopo il pensionamento continuano ad esercitare l’attività lavorativa e restano iscritti negli elenchi,
al compimento dei 65 anni possono chiedere di pagare i contributi previdenziali
nella misura ridotta del 50%.
Per accedere a questa agevolazione contributiva è necessario essere titolari di
pensione erogata dall’Inps. Possono presentare richiesta anche i titolari di assegno di invalidità.
Sono, invece, esclusi dal beneficio i titolari di pensione di reversibilità.
Per una consulenza sull’eventuale convenienza a chiedere l’agevolazione in argomento raccomandiamo ai pensionati coltivatori diretti di rivolgersi al Patronato Epaca: gli operatori Epaca forniranno tutta l’assistenza necessaria, predisponendo tutta la documentazione che deve essere inviata all’Inps.
Per avere maggiori informazioni o per conoscere l’ufficio più vicino si può
telefonare al numero verde 800.667711 oppure visitare il sito Internet
www.epaca.it.
PRESTAZIONI
OCCASIONALI: PARTE
LA SPERIMENTAZIONE
DEI “VOUCHER VENDEMMIA”
In occasione della vendemmia 2008,
sarà avviata la sperimentazione
delle prestazioni occasionali di lavoro di tipo accessorio per pensionati e studenti, attraverso la sottoscrizione di apposite convenzioni
da stipulare tra Inps, Inail e Regioni.
L’iniziativa, che si inserisce nella
campagna di emersione dal sommerso, offre concreti vantaggi per
datori di lavoro e lavoratori. I primi
potranno utilizzare le prestazioni lavorative senza bisogno di dover stipulare contratti e usufruendo della
copertura
assicurativa
offerta
dall’Inail; i secondi, invece, avranno
la garanzia di una copertura assicurativa e contributiva. Il funzionamento è molto semplice: i lavoratori
dovranno iscriversi in apposite liste
di disponibilità, dalle quali i datori
di lavoro attingeranno il personale
necessario, comunicando all’Inail i
nominativi dei lavoratori che intendono impiegare e acquistando una
certa quantità di buoni con i quali
avverrà il pagamento delle prestazioni lavorative. I buoni, il cui valore
è stato determinato in relazione alla
media delle retribuzioni contrattuali rilevate dall’Istat per il settore
agricolo nel 2007, costeranno al datore di lavoro 10 euro ciascuno, e
saranno versati al lavoratore in relazione alla quantità di lavoro prestata. Per ciascun buono, l’Inps pagherà al lavoratore 7,50 euro: la differenza di 2,50 euro servirà a coprire
le quote contributive per Inps e
Inail. Alla fine della sperimentazione, che durerà fino al 31 dicembre
2008, l’Inps procederà a un monitoraggio dei risultati che saranno poi
valutati dal Ministero del Lavoro e
della Previdenza Sociale.
La previdenza
ESTRATTO CONTO INPS, ECCO
COME VERIFICARE LA PROPRIA PENSIONE
17
n. 5 - giugno 2008
SCUOLA, NATURA E SANA ALIMENTAZIONE
G
rande festa al Castello di San PePe
lagio a Due Carrare, invaso dagli
oltre 600 ragazzi delle scuole
primarie e secondarie di primo grado
della provincia di Padova che hanno
aderito al concorso La ricetta tra salute e
tradizione a chilometri zero proposto da
Coldiretti Padova, Camera di Commercio e Assessorato all’Agricoltura della
provincia di Padova.
Maurizia Dosso vice segretario generale
della Camera di Commercio di Padova,
l’assessore provinciale all’Agricoltura Luciano Salvò, il presidente di Coldiretti Mar-
co Calaon e il direttore Walter Luchetta
hanno consegnato i premi alle tre classi
risultate vincitrici della competizione per
aver proposto ricette a chilometro zero
ovvero di minimo impatto ambientale sia
per la provenienza degli ingredienti utilizzati, sia per la scarsa quantità di imballaggio e di materiale di scarto. Nella pagina a
fianco riportiamo le classi vincitrici.
Altre attrattive della mattinata sono state
la visita guidata alla scoperta del museo
dell’aria, e del parco circostante, il laboratorio degli aquiloni e la degustazione di
una merenda a chilometri zero a base di
frutta fresca,
fresca latte,
latte yogurt,
yogurt pane miele e
marmellata.
Si conclude così la terza edizione del percorso di educazione alimentare Scuola e
Natura che quest’anno ha coinvolto oltre
3.000 ragazzi. Hanno infatti aderito 22 istituti comprensivi, di cui 9 hanno seguito le
lezioni didattiche tenute da dietisti esperti, mentre 12 hanno partecipato al
percorso evolutivo “Dall’Uovo al Pulcino”.
Un ringraziamento particolare va alle
scuole che hanno aderito al progetto
che proseguirà anche il prossimo anno
scolastico.
Educazione alimentare
Più di 600 studenti delle scuole
padovane al Castello
di San Pelagio
per la premiazione
del concorso “La ricetta
tra salute e tradizione
a chilometri zero”
19
MIETITREBBIE:
2 Claas Maxi 98 con barre
1 Claas Lexion 410 completa
di barre
1 Claas Lexion 430 completa
di barre
1 Claas Lexion 460 completa
di barre
2 Laverda 3790 cabina nera,
trinciapaglia e barre
1 Laverda 3750 grano, mais
1 New Holland TF44
TRINCE:
1 Claas Jaguar 840
1 Claas Jaguar 695
1 Claas Jaguar 860 con barra
1 John Deere 5460
1 John Deere 5830
1 New Holland 2205
TRATTORI:
1 Challenger MT765A 350
CV cingoli larghi da 30”
macchina in ottime
condizioni.
1 Fendt 280 DT cabinato,
bellissimo
2 Fendt 615 con freni aria
1 Fendt 824 DT
1 Fendt 716 DT vario
completo di sollevatore
anteriore e caricatore
frontale
1 Fendt 926 vario
1 Fiat 100/90 DT
1 Fiat 88/94 normale
1 Fiat 140/90 DT, cabinato
1 Fiat 180/90 powershift
1 Ford 550S DT pala
idraulica
1 John Deer 8200 DT buone
condizioni generali
1 John Deer 7800 DT
1 John Deere 6510 con a/c,
freni aria, bellissimo
1 John Deere 8200 DT, A/C
1 John Deere 7810 DT, A/C1
1 Deuz Fahr Agrotron 1160,
a/c, seminuovo
1 New Holland M 160
1 New Holland G 210
1 Same Titan 190 agrotron
1160, a/c, seminuovo
1 Same Laser 150 DT
completamente
revisionato
1 Same Rubin 180 DT
1 Same Delfino 35
PRESSE
E ACCESSORI
VARI:
1 Rotopressa Krone 155 RS
1 Rotopressa Krone 160
legatore rete e spago
1 Rotopressa Krone KR 130
1 Rotopressa John Deere
550
1 Sollevatore Claas C50
1 Rotopreesa Claas 66
legatore rete e spago
1 Sollevatore Claas K70
1 Rotopreesa Volto R12
legatore spago/rete
raccoglitore stretto,
perfetta
1 Rotopressa vario pack
1800 rotocut
1 Pressa Gallignani 9300
LSA con legatore rete e
spago, seminuova
1 Erpice rotante Maschio 3 m
2 Atomizzatori trainati
da 8 e 10 q
1 Carro Botte Volpato 100 q
1 Carro Botte Sandri CP 35
per spurghi
1 Aratro Lemken
quadrivomere Opal 9
1 Seminatrice Gaspardo
4,50 m pneumatica
Concessionaria
VERMEER
Vendita;
Servizio;
Noleggio
Concessionaria LAVOR
Vendita; Servizio; Noleggio
Per ulteriori informazioni contattare: cell. 335 1236416 - 335 1236417
n. 5 - giugno 2008
L’imprenditore di Monselice, tra i fondatori
del consorzio Agrimons è stato selezionato
fra 300 aziende per la fase conclusiva del
concorso nazionale
Zancanella alla premiazione del Concorso Oscar Green.
U
na bella soddisfazione per Sandro
Zancanella, imprenditore agricolo
di Monselice, aver partecipato alla
fase finale del concorso nazionale “Oscar
Green” che Coldiretti Giovani Impresa ha
assegnato lo scorso 11 giugno, per premiare la creatività giovanile e l’innovazione in agricoltura. Selezionato fra oltre 300
imprenditori, Zancanella è arrivato alla
fase finale nella categoria dedicata alle
proposte di “Campagna Amica”.
In occasione della premiazione a Roma,
al Centro Congressi Rospigliosi, Zancanella ha partecipato all’esposizione dedicata alle 18 aziende finaliste, alla quale
si sono aggiunte tavole rotonde sui tem-
pi dell’innovazione, della qualità, dell’impresa e del territorio. “Per Padova essere
arrivati alle fasi finali del concorso è
senz’altro un ottimo risultato – affermano Nicola Zaggia ed Emanuele Calaon,
rispettivamente vice delegato nazionale
e delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa – Del resto la nostra provincia ha partecipato con idee imprenditoriali di ottimo livello e il Veneto era ben
rappresentato da 30 aziende che hanno
saputo mettere in campo idee vincenti
per l’agricoltura. L’innovazione a cui i
giovani Coldiretti fanno riferimento non
si limita solo a nuove tecnologie ma si
estende ai processi organizzativi, ai pro-
dotti e alle relazioni tra soggetti che vivono sul territorio rendendolo unico con
la loro azione. Con “Oscar Green” vogliamo far conoscere ai cittadini le esperienze di operatori che hanno saputo costruire progetti di impresa competitivi e allo
stesso tempo sostenibili, rafforzando il
legame con il loro territorio d’appartenenza. I giovani imprenditori agricoli di
Coldiretti guardano a un processo di crescita e di valorizzazione che sa mantenere le proprie radici ma con lo sguardo rivolto al futuro. All’amico Zancanella i
complimenti di tutta la Coldiretti per
aver saputo rappresentare la parte migliore della nostra agricoltura”.
Giovani Impresa
“OSCAR GREEN”:
ZANCANELLA
FINALISTA
21
22
n. 5 - giugno 2008
Campagna Amica
DEL COLTIVATORE
CONIGLIO VENETO CONTRO LA CRISI
Alla tradizionale sfida fra gli chef veneti del Premio Vergani Ballotta Coldiretti, Accademia della Cucina
e Cuochi hanno proposto un piatto speciale per il rilancio della carne di coniglio
P
er contrastare la crisi che
si è abbattuta sugli allevamenti di coniglio, di
cui il Veneto è la regione leader
con quasi il 40 per cento della
produzione, Coldiretti Padova,
Accademia della Cucina e Associazione Cuochi Padova Terme
Euganee hanno inserito nella
tradizionale sfida del Premio Vergani Ballotta fra gli chef veneti
un piatto a tema che ha per protagonista il coniglio. Lo scorso 18
giugno nell’Antica Trattoria Ballotta di Torreglia i cuochi di ogni
provincia veneta hanno declinato un piatto fra tradizione e innovazione, in grado di esaltare le
qualità e le caratteristiche della
carne di coniglio veneto. “Il coniglio in Veneto – hanno affermato
gli organizzatori – è sempre stato Lo “stek coniglio” la nuova proposta culinaria messa
una fonte di sostentamento e di a punto dagli chef padovani in collaborazione con
guadagno per l’agricoltura re- Coldiretti in occasione del Premio Vergani Ballotta.
gionale e per questo rientra in Si tratta di uno snack da passeggio, un croccantino
moltissime preparazioni tradizio- di polpa di coniglio addolcita con le mandorle e retnali. Vogliamo perciò dare risalto ta da un bastoncino. Un’idea originale che ha subito
in questa manifestazione a una riscosso interesse.
carne troppo spesso sottovalutata o dimenticata. Una giuria tecnica ha di crescita per i produttori che negli
decretato il miglior piatto a base di coni- ultimi anni si sono fatti carico di noteglio, mentre la giuria popolare ha votato voli investimenti per restare sul meri 28 piatti in gara”.
cato ed essere competitivi.”.
“Le aziende agricole venete – ricorda “Le quotazioni dei primi quattro mesi
Stefano Bison, allevatore e presidente del 2008 – ricorda Marco Calaon – regidell’associazione Coniglio Veneto - strate alla Borsa Merci di Verona si attesoddisfano per intero al fabbisogno stano su 1,54 euro pagati al produttore
nazionale della carne di coniglio, un per ogni chilogrammo di carne di coniprodotto totalmente italiano e di glio, ancora inferiori ai costi di produzioqualità garantita, un settore del “made ne, in media di 1,75 euro. Nel 2007 la
in Italy” da difendere con maggiore media delle quotazioni è stata di 1,45
convinzione. Il Veneto da solo produ- euro mentre gli allevatori hanno dovuto
ce circa il 38 per cento della carne di fronteggiare aumenti record dei mangiconiglio italiana, con un giro d’affari mi e dei carburanti, uno sforzo che non
di oltre 120 milioni di euro. Il consu- si è tradotto in un maggior guadagno.
mo della carne di coniglio andrebbe Le imprese del settore hanno perso circa
maggiormente valorizzato. Queste ci- 30 centesimi di euro per chilogrammo di
fre però non lasciano alcun margine coniglio vivo prodotto”.
VINO IN LATTINA?
NO, GRAZIE!
rrivato anche a Padova il vino in
lattina: è in vendita nel supermercato di un grande centro commerciale alle porte della città. Si
tratta di un vino rosso frizzante, con
una gradazione alcolica di 7,5 gradi,
prodotto e distribuito da un’azienda piemontese, venduto a caro
prezzo in una lattina bianca da 200
ml, con due righe verticali rosse e
verdi che richiamano la bandiera
italiana. E’ stata proprio Coldiretti
Padova a denunciare come questa
iniziativa commerciale indebolisca
l’immagine e la qualità del vino italiano, che punta al legame con il territorio e all’identità del prodotto.
L’operazione commerciale, che non
a caso parte dagli scaffali della grande distribuzione, danneggia il vino
del territorio, identificato da etichette chiare e dal nome dei produttori,
a vantaggio una bevanda dalla confezione discutibile e anonima, che
rischia di snaturare la qualità e la tipicità proprie del vino italiano.
Come potrà il consumatore attraverso la lattina apprezzare il colore,
il profumo gradevole e tutte le altre
caratteristiche del vino? Non è nostra intenzione fare crociate ma vogliamo salvaguardare l’impegno
delle imprese, per valorizzare le produzioni, le tipicità e il territorio contro l’offensiva del prodotto indifferenziato, tipico del mercato globale,
dove non contano né l’origine e
nemmeno l’identità del vino. Piuttosto che il vino in lattina la grande
distribuzione dovrebbe impegnarsi
nella promozione dei vini “a chilometri zero” del nostro territorio, che
vanta ben cinque Doc.
È