L`esperienza di L2L (Live to e-learning) all`Università di Torino

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L`esperienza di L2L (Live to e-learning) all`Università di Torino
Peer Reviewed Papers
L’esperienza di L2L (Live to
e-learning) all’Università di
Torino
Manuela Caramagna1, Cristina Giraudo1, Angelo
Saccà1, Marilena La Placa2, Franca Fiumana2,
Matteo Bertazzo2
Università degli studi di Torino, Torino (TO)
Cineca, Casalecchio di Reno (BO)
1
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Questo contributo descrive l’esperienza di introduzione di nuovi servizi
tecnologici all’interno delle attività e-learning dell’Università degli Studi di
Torino, in collaborazione con Cineca. Nello specifico vengono descritte le
scelte progettuali, l’implementazione tecnologica e l’integrazione dei nuovi
strumenti e delle nuove tipologie di contenuti con le attività e la piattaforma
e-learning già in uso presso l’Ateneo.
Il servizio L2L (Live to e-Learning) ha permesso di soddisfare l’esigenza
dell’Università degli Studi di Torino di creare dei contenuti didattici digitali
a partire dalle registrazioni delle lezioni in aula con poco dispendio di tempi
e costi. Quella di Torino è stata la prima università del consorzio Cineca
ad adottare la soluzione L2L; l’esperienza di questi due anni conferma la
validità del servizio e apre prospettive di ulteriori sviluppi. L2L consente di
trasformare in modo semi-automatico le lezioni in oggetti di e-learning pronti
per la pubblicazione e l’erogazione tramite una piattaforma e-learning. Per
for citations:
Caramagna M., Giraudo C., Saccà A., La Placa M., Fiumana F., Bertazzo M. (2012), L’esperienza di
L2L (Live to e-learning) all’Università di Torino, Journal of e-Learning and Knowledge Society (Italian
Edition), v.8, n.1, 37-46. ISSN: 1826-6223, e-ISSN:1971-8829
|
Journal of e-Learning and Knowledge Society - IT
Vol. 8, n. 1, Gennaio 2012 (pp. 37 - 46)
ISSN: 1826-6223 | eISSN: 1971-8829
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- Vol. 8, n. 1, Gennaio 2012
la sua realizzazione è stato utilizzato un sistema di Digital Asset Management (DAM) centralizzato
basato sulla piattaforma open source MediaMosa, che è stata integrata a Moodle con un apposito
plug-in. L’architettura complessiva è aperta e modulare e consente la diffusione di modelli di servizio
differenti e il riutilizzo dei contenuti in contesti diversi (ad esempio piattaforme di e-learning, portali
web, WebTV, Digital Library).
1 Introduzione
Negli ultimi anni l’Università degli Studi di Torino ha sentito il bisogno di
incrementare e di integrare maggiormente nella didattica erogata in e-learning
le registrazioni delle lezioni in aula. L’esigenza era quella di realizzare videolezioni riducendo per quanto possibile costi e tempi necessari alla loro realizzazione.
CINECA, consorzio interuniversitario di cui fanno parte 50 università, in
base ad un’analisi dei bisogni informativi degli atenei consorziati e della tecnologia disponibile nell’ambito delle video-lezioni, ha realizzato il servizio L2L,
che permette una creazione semi-automatica di oggetti didattici multimediali
basati sulle lezioni in aula.
L’introduzione di L2L nel servizio di e-learning dell’Università di Torino
ha consentito di diminuire il lasso di tempo che passa dalla lezione in aula
alla pubblicazione di un oggetto digitale “consistente” sulla piattaforma di
e-learning adottata dall’Ateneo.
Il servizio utilizza un sistema centralizzato di Digital Asset Management
(DAM) che comprende le componenti di gestione, post-produzione ed erogazione. Gli strumenti disponibili in L2L facilitano la registrazione e la gestione
dei metadati della lezione, mentre la pubblicazione e l’erogazione sono state
completamente automatizzate. La centralizzazione, sia del sistema di e-learning
che del DAM, ha assicurato all’ateneo bassi costi di start up per l’adozione del
servizio in modalità ASP.
2 Il servizio di e-learning di Ateneo nell’Università degli Studi di Torino
La natura multipolare e complessa dell’Università di Torino (13 Facoltà,
55 Dipartimenti, circa 70.000 studenti, circa 5.000 tra docenti e personale
tecnico-amministrativo) rende opportuno sia porre attenzione alle esigenze e
ai fabbisogni delle singole strutture, che garantire alti livelli di efficienza dei
servizi attuando soluzioni di sistema. Le soluzioni fornite a livello di Ateneo per
attività di supporto alla didattica rappresentano una combinazione di soluzioni
legacy, custom e open source (oltre alla piattaforma Moodle, anche il sistema di
autenticazione in single sign-on – Shibboleth – è un software open source).
Fin dal 2006 è stato avviato in Ateneo un processo condiviso per la defini-
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zione delle esigenze di tutte le strutture, raccolte e analizzate a livello centrale
dalla Divisione Servizi Web Integrati di Ateneo: le strutture che si occupano
di didattica hanno manifestato un forte interesse per gli strumenti di supporto
all’attività di docenza. La risposta dell’Ateneo si è manifestata con soluzioni
tecnologiche integrate, rispetto alle quali si ritiene utile evidenziare alcuni
aspetti:
1. il meccanismo di autenticazione prevede l’accesso attraverso credenziali
unificate di Ateneo, utilizzate dagli utenti (docenti, personale tecnicoamministrativo, dottorandi e studenti) per l’accesso al portale e ai servizi online. L’accesso tramite credenziali unificate rappresenta il motore
dell’autenticazione e consente di gestire le logiche di autorizzazione
(chi accede ad un servizio e con quale ruolo); risulta inoltre possibile
gestire accessi locali e “federali”. Il meccanismo di autenticazione è
integrato con le anagrafiche centrali, che sono il presupposto per le
logiche di autorizzazione
2. l’adozione da parte delle strutture avviene secondo un processo consolidato e definito “Piano di avvio”, che in sintesi prevede la richiesta
formale di adozione del sistema da parte del responsabile della struttura, l’individuazione dei referenti per l’informazione nell’ambito dello
specifico servizio (RIF) e l’organizzazione di sessioni di training ai RIF
sulle funzionalità di amministrazione e gestione del sistema
3. un settore della Divisione Servizi Web Integrati è deputato alle attività
di supporto: i RIF hanno un riferimento per i servizi “federati” a cui si
rivolgono tramite incontri di supporto strutturato o via mail e telefono
4. al modello di Ateneo ne corrisponde uno legato alla singola struttura,
nella quale il RIF assume il ruolo di punto di riferimento per lo specifico
servizio (inserimento contenuti, supporto a docenti e studenti, ecc.).
La proposta di soluzioni uniche di Ateneo intende valorizzare le specificità
di ciascuna struttura e creare un substrato comune sul quale innestare ulteriori
servizi.
L’Università degli Studi di Torino concepisce il servizio di e-learning secondo una definizione ampia, ossia attraverso l’utilizzo, integrato e modulare,
di una serie di strumenti distinti:
1. CampusNet – piattaforma proprietaria che consente di realizzare un sito
web (pagine, documenti, elenco docenti e corsi, avvisi, ecc.) e che mette
a disposizione dei docenti funzionalità di supporto alla didattica (pubblicazione di materiale didattico, avvisi, informazioni sul corso, ecc.)
2. Moodle – piattaforma Open Source per la gestione di percorsi formativi
di tipo e-learning. Nel contesto di Ateneo le attività di e-learning sono
prevalentemente di tipo blended
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3. Unito/Media – canale multimediale di Ateneo (WebTV e WebRadio),
integrato con gli altri servizi a supporto della didattica
4. Server di streaming – server dedicati alla gestione di contenuti multimediali, ai quali possono accedere i RIF per una gestione autonoma dei
materiali che sono fruibili attraverso le piattaforme Moodle e Unito/
Media
5. Virtual Room – integrazione del prodotto proprietario CISCO-Webex
con il portale di Ateneo. Costituisce una soluzione per la Collaboration
“live”. Un possibile utilizzo prevede l’aula virtuale come spazio per
attività con gli studenti, ad esempio il ricevimento online.
3 Il progetto di introduzione della soluzione L2L
Il progetto L2L si inserisce in un disegno organico delle piattaforme di
Ateneo: il servizio di e-learning è il frutto di un’attività di razionalizzazione
attraverso la quale le molteplici esperienze di valore condotte da differenti
attori (Facoltà, Dipartimenti, Centri, singoli docenti, ecc.) sono confluite in un
impianto organizzativo e tecnologico comune, che ha come elemento nevralgico l’integrazione.
L’Università degli studi di Torino ha adottato dal 2008 la piattaforma Moodle come soluzione di Ateneo, creando un substrato comune per le attività di
e-learning; l’evoluzione della piattaforma Moodle in termini di moduli aggiuntivi ha come punto di partenza esigenze specifiche che vengono generalizzate.
Alcune di queste esigenze riguardano il supporto alla produzione di contenuti
multimediali, sia dal punto di vista del software che della strumentazione, con
la finalità di disporre di prodotti da pubblicare in ambienti e-learning.
Dal 2011, ritenendo sufficientemente maturo il processo di integrazione
descritto sopra (tecnologia, autenticazione, anagrafiche), è stata introdotta la soluzione L2L per la videoregistrazione delle lezioni del docente e la conseguente
pubblicazione del prodotto multimediale sul corso su Moodle (utilizzando una
specifica attività) e in previsione sulla piattaforma Unito/Media (rappresenta
un ulteriore canale multimediale per veicolare la produzione di Ateneo). L2L
si aggiunge alla produzione multimediale già realizzata da singoli docenti, ponendosi come soluzione di Ateneo integrata con il servizio di e-learning (nella
condizione ottimale il docente procede in autonomia sia alla registrazione che
alla pubblicazione della risorsa audio/video sul proprio corso su Moodle) e con
i server di streaming di Ateneo. L’introduzione di L2L presso le Facoltà non
è intesa solo come la consegna di un prodotto: all’iniziativa è stata associata
una figura di supporto (un tirocinio formativo) che nell’ambito di uno stage ha
avuto il compito di favorire l’utilizzo della soluzione, affiancando i docenti per
la registrazione delle lezioni (supportando il docente nell’utilizzo dei dispositivi
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di registrazione, nell’avvio e per la chiusura della registrazione) e trasferendo
le proprie conoscenze in modo da rendere autonomi i RIF nell’utilizzo della
soluzione.
Il progetto di introduzione della soluzione L2L presso le Facoltà ha messo a
disposizione 14 postazioni “full station” e 14 postazioni “light station” (queste
ultime disponibili da maggio 2011); si tratta di una postazione per ciascuna
delle 13 Facoltà presenti in Ateneo e di una postazione per la formazione del
personale tecnico-amministrativo. Le postazioni “full station” si compongono
di case, monitor, tastiera, mouse e dispositivi di registrazione audio/video (videocamera, microfono e ricevitore) e sono intese per attrezzare un’aula (nel caso
di aule utilizzate da diverse strutture i contenuti possono ricadere su differenti
istanze di Moodle); le postazioni light integrano i dispositivi di registrazione
audio/video in un pc portatile e sono intese come dotazioni per il docente o
gruppi di docenti, garantendo maggiore mobilità della strumentazione.
4 L’architettura del servizio L2L
L’architettura del servizio L2L è stata disegnata dopo un’attenta analisi delle
soluzioni adottate dagli atenei tecnologicamente più avanzati nell’ambito dei
sistemi automatici di registrazione delle lezioni.
L’analisi dello stato dell’arte ha evidenziato che la principale criticità di
tali sistemi era l’integrazione tra i suoi componenti, il sistema di registrazione,
il sistema di presentazione e la piattaforma e-learning; emergeva inoltre che
l’approccio modulare (adottato in alcune università tra cui quella di Osnabrück)
consentiva una maggiore flessibilità del sistema e permetteva quindi una migliore integrazione delle parti.
Nella realizzazione di L2L si è scelto quindi di estendere ulteriormente
l’approccio modulare in modo da rendere ancora più autonome le fasi di registrazione, immagazzinamento ed erogazione consentendo ad esempio la registrazione dello strumento in modalità offline.
L2L è stata quindi basata sul modello Service Oriented Architecture (SOA)
in cui le interazioni tra i componenti del servizio avvengono principalmente
attraverso l’uso di API REST (Representational Transfer State web Application
Program Interface).
Come mostrato in figura 1, il cuore dell’architettura è la piattaforma MediaMosa, che è a sua volta basata sul modello SOA e permette interazioni sia
dall’esterno sia verso le proprie componenti interne attraverso servizi web.
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Fig. 1 - Architettura della piattaforma MediaMosa
MediaMosa è stata estesa mediante la creazione di un servizio di ingestion
(modulo L2L Ingester) al fine di aprire, validare ed elaborare tutti i pacchetti
provenienti da stazioni L2L remote (depositi FTP o WebDAV). Il modulo di
ingestion utilizza i servizi REST di MediaMosa per memorizzare, analizzare e
codificare tutti i contenuti all’interno di un pacchetto L2L. L’ingester si occupa
anche dell’archiviazione dei metadati descrittivi (il DAM supporta l’estensione
allo schema Qualified Dublin Core - QDC) e richiama altri servizi come il servizio di Concept Mapper sviluppato da CINECA nell’ambito del progetto Papyrus
finanziato dalla Comunità Europea che arricchisce la lezione dei concetti estratti
analizzando i contenuti delle diapositive MS-PowerPoint e permette così di
costruire una tabella di navigazione della lezione per concetti.
In base alle chiamate REST provenienti dal modulo ingester, il DAM esegue una serie di azioni su ogni media correlato alle registrazioni. Una volta
che l’analisi del media e l’estrazione dei metadati tecnici è stata completata,
questo viene elaborato dal server di transcodifica. Il server di transcodifica è
basato su FFmpeg ed opera in base ad un insieme predefinito di profili e al
tipo di lezione L2L.
Il modulo Moodle permette l’integrazione del DAM con il LMS: utilizzando questo modulo la piattaforma Moodle diventa un client di MediaMosa che
utilizza i servizi REST per gestire e accedere alle risorse. Il blocco Moodle
permette ai docenti e agli amministratori di controllare e di gestire le loro lezioni, sia a livello di attività Moodle che a quello del DAM.
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5 Componenti e tecnologia
Le componenti principali del servizio L2L sono: la stazione di registrazione
L2L (L2L recorder), la piattaforma DAM e il modulo di Moodle (che permette
l’integrazione del DAM con il LMS).
La stazione di registrazione L2L è il sistema che si occupa di registrare e
sincronizzare una sorgente audio e due fonti video: il video del docente più la
cattura dello schermo del computer, oppure una sorgente video esterna come
una lavagna interattiva. La stazione di registrazione è basata su un PC, desktop
o portatile, e su un software di registrazione. Il sistema è inoltre corredato di
telecamera (Pan Tilt Zoom - PTZ o webcam), un dispositivo di cattura VGA2USB e un microfono. Il software di registrazione guida il docente nel definire e
descrivere la lezione che verrà registrata. Il software L2L è un’applicazione MS
Windows.NET e i flussi audio/video sono codificati in alta qualità nel formato
Windows Media Video.
Il processo di registrazione della lezione prevede i seguenti passaggi:
• autenticazione del docente basata su Security Assertion Markup Language (SAML);
• recupero delle informazioni personali del docente da Moodle tramite
servizi web (SOAP);
• recupero delle informazioni descrittive dei corsi;
• associazione automatica alla lezione dei metadati specifici relativi al
docente e alle sue materie di insegnamento;
• selezione della modalità di registrazione: il client L2L supporta diversi
tipi di registrazione (solo audio, audio-video del docente, schermo del
computer, audio-video e un video secondario) al fine di meglio soddisfare i bisogni del docente;
• inserimento allegati;
• inserimento delle informazioni descrittive della lezione: titolo, abstract
e tag;
• registrazione della lezione;
• controllo qualità: il docente può controllare la registrazione realizzata
visualizzando l’anteprima;
• caricamento della lezione sul repository: un processo automatico di caricamento gestisce l’archiviazione in modo trasparente per il docente.
Grazie ad uno specifico plug-in MS Office, L2L registra i tempi di cambio
di diapositiva, inserisce nel pacchetto della lezione gli snapshot delle slide e
un file XML contenente i testi delle stesse. Il registratore supporta la registrazione offline, per soddisfare l’esigenza diffusa di registrare le lezioni tenute in
aule prive di connettività o per i docenti che preferiscono registrare una serie
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completa di lezioni prima di caricarle sul repository.
Il DAM integrato nella piattaforma L2L è basato sulla piattaforma MediaMosa, software open source per la realizzazione di servizi web oriented di
gestione ed erogazione di media.
La scelta di MediaMosa per la piattaforma DAM permette di avere a disposizione funzionalità per la ricerca, il caricamento, la transcodifica, la fruizione,
così come un’alta granularità nel controllo dell’accesso ai contenuti da parte
degli utenti.
MediaMosa implementa le quattro principali funzionalità del sistema - ingestion, memorizzazione, gestione e pubblicazione – attraverso l’utilizzo di
chiamate REST.
Il modello MediaMosa si basa sui concetti di asset e mediafiles: un asset
è composto da una serie di mediafiles (il file originale e tutte le versioni transcodificate). In questo modo un asset può essere fruito usando una serie di
protocolli e formati diversi.
L’integrazione tra il repository e la piattaforma e-learning, che consente di
gestire, pubblicare e distribuire le lezioni L2L, è stata realizzata, seguendo il
paradigma Moodle, con la creazione di un apposito modulo, ovvero una nuova
attività di apprendimento. Il modulo L2L può essere utilizzato congiuntamente
alle altre risorse e attività di un corso e la stessa lezione può essere utilizzata
in diversi corsi e installazioni Moodle che condividono lo stesso repository.
Anche la comunicazione tra il repository e il modulo Moodle di L2L avviene
tramite REST.
Il modulo consente al docente di definire le attività di apprendimento all’interno del corso, di cercare una lezione tra tutte le registrazioni memorizzate
nel repository e di limitare la visibilità delle attività L2L in base al ruolo e al
profilo degli utenti. Un docente può inoltre ricercare le lezioni da associare alle
attività in base ai metadati in esse contenuti. Lo stesso modulo L2L permette
agli studenti di accedere alla lezione digitale. Per venire incontro alle esigenze
delle università telematiche italiane che devono rispettare specifiche norme
relative all’erogazione e alla conservazione dei dati di tracciamento dei corsi
e-learning, è stato sviluppato l’adattamento della fase di fruizione delle lezioni
L2L in modo che sia compatibile con lo Sharable Content Object Reference
Model (SCORM).
Conclusioni
A novembre 2011 sono 7 le Facoltà dell’Università degli Studi di Torino
che hanno aderito all’iniziativa, usufruendo della postazione e del supporto
dello stagista per la videoregistrazione delle lezioni del docente, di seminari e
incontri. Le registrazioni complessivamente prodotte a novembre 2011 sono più
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di 1.000, per un ammontare complessivo di circa 600 ore di video-lezioni.
L’introduzione della soluzione L2L rispecchia la gestione di altri servizi di
Ateneo anche per quanto riguarda le modalità di supporto: il RIF è il primo
punto di riferimento per le richieste dei docenti e a sua volta può fare riferimento alla Divisione Servizi Web per riportare richieste dei docenti alle quali
non può/riesce a rispondere o per presentare feedback di utilizzo e richieste
evolutive.
La modularità della soluzione adottata ha permesso di integrare il nuovo
servizio nella piattaforma di e-learning Moodle in modo trasparente sia da un
punto di vista tecnico che da un punto di vista organizzativo-didattico.
A breve verrà introdotta la possibilità di navigare la lezione utilizzando
un elenco di concetti e permettendo di raggiungere lo specifico istante in cui
il singolo concetto viene discusso all’interno della lezione. Verrà utilizzato
il Concept Mapper, basato sullo strumento WikipediaMiner che consente di
utilizzare Wikipedia sia come fonte di metadati che come risorsa linguistica,
per disambiguare parole chiave o fornire sinonimi di parole chiave (le ancore,
ovvero il testo che gli utenti utilizzano per linkare in Wikipedia) e traduzioni
(utilizzando informazioni sugli interwiki link). Verrà inoltre realizzato un servizio per generare un unico flusso audio/video (Mosaico) mixando i diversi
flussi L2L (slide, video docente). Questo flusso sarà utilizzabile da dispositivi
mobili per una fruizione in streaming o anche offline (podcast video) e attraverso l’uso di App specifica.
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