Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno

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Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 28/05/2015
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INDICE
IN PRIMO PIANO
27/05/2015 PuntoEffe
MEDICINALI PERSONALIZZATI
7
27/05/2015 PuntoEffe
Ora un po' di coraggio
9
27/05/2015 PuntoEffe
FarmacistaPiù: la casa dei farmacisti
10
SANITÀ NAZIONALE
28/05/2015 Corriere della Sera - Nazionale
Con la nuova pillola anticoncezionale più rischi per la salute
12
28/05/2015 Corriere della Sera - Nazionale
(In)fertilità
13
28/05/2015 Il Sole 24 Ore
Bonus bebè, Lorenzin rilancia: estensione a cinque anni
15
28/05/2015 La Stampa - Nazionale
Due coppie su dieci non riescono ad avere figli
16
28/05/2015 La Stampa - Nazionale
La morte di Nicole Periti critici con i medici
18
28/05/2015 Il Giornale - Nazionale
«Eubiosìa significa dignità della vita È la priorità di Ant»
19
28/05/2015 Il Giornale - Nazionale
Da Bayer una nuova soluzione contro il dolore medio-moderato
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28/05/2015 Il Giornale - Nazionale
Contro il Parkinson nasce l'alleanza tra Neuromed e Cnr
22
28/05/2015 Avvenire - Nazionale
UN INVESTIMENTO FERTILE
23
28/05/2015 Avvenire - Nazionale
Un piano per la fertilità nell'Italia che non fa figli
24
28/05/2015 Avvenire - Nazionale
Campagna informativa dedicata ai giovani e una Giornata nazionale dal 7 maggio
2016
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28/05/2015 Avvenire - Nazionale
La sterilità si previene da ragazzi
26
28/05/2015 Avvenire - Nazionale
«Cellule fetali efficaci contro il Parkinson»
27
28/05/2015 Avvenire - Nazionale
Centri aiuto alla vita 40 anni con le donne
28
28/05/2015 Avvenire - Nazionale
Sla, terapie e assistenza: il 31 Giornata del sollievo
29
28/05/2015 Avvenire - Nazionale
Sono italiane le staminali «immortali»
30
28/05/2015 ItaliaOggi
A Rimini Wellness arrivano i cibi salutistici e gli chef
31
28/05/2015 ItaliaOggi
Il latte di capra all'Expo Audrey Hepburn nei ricordi
33
28/05/2015 Panorama
La risonanza magnetica si dà una mossa
34
27/05/2015 La Repubblica - Album
CAMBIARE LE ABITUDINI
35
27/05/2015 La Repubblica - Album
LA MIA APP SA TUTTO
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VITA IN FARMACIA
28/05/2015 Corriere della Sera - Milano
La Clinica Columbus ai Cremascoli
41
28/05/2015 Corriere della Sera - Brescia
Furti, presi i complici dei 3 albanesi feriti
43
28/05/2015 La Repubblica - Milano
Furti con spaccata,presa la banda degli albanesi
44
28/05/2015 La Repubblica - Palermo
La morte di Nicole I periti scagionano il personale del 118
45
28/05/2015 La Repubblica - Torino
Epatite non curata, 10 morti sospette
47
28/05/2015 La Repubblica - Torino
"In Piemonte noi medici frenati dalla burocrazia"
48
28/05/2015 La Stampa - Vercelli
Oasi verde, ludoteca e turisti Così cambierà l'ex ospedale
49
28/05/2015 Il Giornale - Milano
Asta al Gallia contro le malattie degenerative
50
28/05/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ancona
Anziana scippata della borsada un uomo nell'auto in corsa
51
28/05/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ancona
False ricette per comprare ormoni
52
28/05/2015 QN - Il Resto del Carlino - Macerata
Federfarma,cariche confermate
53
28/05/2015 QN - Il Resto del Carlino - Pesaro
I primi sette farmacisti del Camerunlaureati ad Urbino dal Rettore Stocchi
54
28/05/2015 Avvenire - Milano
Dimezzate le rapine nelle farmacie
55
28/05/2015 QN - Il Giorno - Milano
Amministratore delle Farmacie? Un incarico che nessuno vuole
56
28/05/2015 QN - Il Giorno - Milano
Rapine in farmacia diminuite del 50%
57
28/05/2015 Il Secolo XIX - Savona
Gli affitti salati rallentano l'apertura della nuova farmacia a Celle Piani
58
PROFESSIONI
28/05/2015 La Repubblica - Nazionale
Mini motori e magneti il doping tecnologico corre già nel gruppo
60
27/05/2015 PuntoEffe
La farmacia dei farmacisti
61
27/05/2015 PuntoEffe
Una nuova identità per la farmacia
64
PERSONAGGI
28/05/2015 Il Cittadino di Monza e Brianza
La Lega vuole primarie nel centrodestra
69
27/05/2015 Lospiffero.com 11:56
I "Moderati" diffidano Berlusconi
70
27/05/2015 AGI 15:52
Sanita': Federfarma, collaborazione farmacie per Piano fertilita'
71
IN PRIMO PIANO
3 articoli
27/05/2015
Pag. 31 N.9 - 27 maggio 2015
PuntoEffe
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PRIMO PIANO
MEDICINALI PERSONALIZZATI
Personalizzazione delle terapie, orphan drugs, preparazioni a base di principi attivi instabili o di principi attivi
in associazione, variazioni della forma farmaceutica e degli eccipienti: il ruolo della galenica e della Società
italiana dei farmacisti preparatori
MARCO FORTINI
La preparazione dei medicinali in farmacia è l'unica attività riservata in via esclusiva al farmacista, Interrogarsi
periodicamente sulla sua reale utilità è doveroso per ognuno di noi. La preparazione galenica, che può
sembrare a prima vista solo un ritorno al passato, ha al contrario una sua precisa collocazione e importanza
in quanto consente al paziente di disporre di un medicinale "personalizzato" quando l'industria farmaceutica
non è in grado di soddisfare una sua particolare esigenza, Mentre non deve essere la semplice e inutile
replicazione di quanto già presente in commercio. Le motivazioni che portano il medico a prescrivere un
galenico magistrale sono diverse e molteplici: • personalizzazione del dosaggio: il farmaco industriale può
essere commercializzato In pochi dosaggi, non rispondendo appieno all'esigenza terapeutica del singolo. La
necessità della personalizzazione del dosaggio nasce da motivi inerenti il principio attivo (per esempio,
dosaggi scalari come nel caso di assuefazione da oppiacei) o connessi al singolo in relazione a età, peso
corporeo, tolleranza individuale e particolari condizioni patologiche; • preparazione di medicinali difficilmente
o non più reperibili: si tratta degli orphan drug, cioè dì medicinali per malattie rare, o comunque dì medicinali
che non vengono prodotti perché non remunerativi; • preparazioni di medicinali a base di principi attivi
instabili: il medicinale preparato In farmacia è estemporaneo e viene utilizzato in un tempo immediatamente
successivo alla preparazione, ciò consente l'impiego di principi attivi che per le loro caratteristiche chimicofisiche potrebbero subire una rapida perdita di attività; • possibilità di associazione: in caso di patologie
concomitanti il galenico può essere utile per ridurre il numero e la frequenza delle somministrazioni,
associando in una sola forma farmaceutica più principi attivi e consentendo una migliore aderenza alla
terapia; • possibilità di variare la forma farmaceutica e gli eccipienti: il preparato magistrale permette di
somministrare in forma di sciroppo un prodotto che viene commercializzato solo in capsule o compresse a un
paziente che non è in grado dì inghiottire oppure di trasformare in un gel uno sciroppo per pazienti che non
sono in grado di deglutire: ponendo il gel in bocca il principio attivo si rilascia lentamente venendo poi
assorbito attraverso la mucosa orale; oppure il preparato magistrale consente di variare opportunamente gli
eccipienti quando quelli presenti nel prodotto industriale determinano allergie o intolleranze (tipica è quella al
lattosio). Questo quadro non lascia dubbi: la galenica è indispensabile per risolvere specìfici problemi.
L'allestimento di medicinali in farmacia però non può e non deve lasciare spazio all'improvvisazione e
l'aggiornamento professionale è irrinunciabile. Il Codice deontologico stesso, ai commi 1 e 2 dell'art. 9,
prevede che "1, La formazione permanente e l'aggiornamento sono presupposti per garantire l'appropriatezza
e l'efficacia della prestazione professionale, 2, II farmacista ha il dovere della formazione permanente e
dell'aggiornamento professionale al fine di adeguare costantemente le proprie conoscenze al progresso
scientifico, all'evoluzione normativa, ai mutamenti dell'organizzazione sanitaria e alla domanda di salute dei
cittadini". LASIFAP Tutto ciò diventa perentorio quando si allestisce un medicinale in farmacia e proprio in
quest'ambito opera la Società italiana farmacisti preparatori. Sifap è un'associazione culturale nata nel 1993
con lo scopo di aggregare i farmacisti preparatori e favorirne l'aggiornamento scientifico per sostenere la
preparazione dei medicinali in farmacia, Mantiene un rapporto costante con gli Ordini e le organizzazioni
sindacali dei farmacisti; intensa è anche l'attività di collaborazione svolta presso le istituzioni pubbliche, con la
partecipazione di suoi componenti a numerose commissioni tecniche, Infine si sottolinea che Sifap è
intervenuta e interviene a difendere l'immagine professionale del farmacista tutte le volte che ha ravvisato
una discriminazione tra il preparato allestito in farmacia e il medicinale di origine industriale. La società, per
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/05/2015
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favorire la formazione professionale del farmacista preparatore, organizza convegni, seminari e congressi;
realizza corsi di aggiornamento che hanno per oggetto la galenica in generale e tematiche più specifiche
quali per esempio l'allestimento di particolari forme farmaceutiche e il controllo di qualità. Dal 2011,
nell'ambito della Scuola permanente di formazione in attività di preparazione, istituita da Fofi, organizza corsi
teorici avanzati realizzati su tutto il territorio nazionale, mentre per quelli che prevedono una parte pratica e
necessitano di un laboratorio attrezzato si avvale di tre sedi equamente distribuite: Fossano CN, Ancona,
Canosa di Puglia BAT. Sifap fornisce una costante e quotidiana consulenza sull'allestimento dei medicinali in
farmacia, coordinando laureati esperti nei molteplici settori della galenica e offrendo ai soci: • metodi sulla
gestione di materie prime, dotazioni, attrezzature e laboratorio; • approfondimenti tecnici e normativi su
prescrizioni mediche e modalità di realizzazione dei preparati galenici; • collegamenti a numerose banche
dati, con la possibilità di accedere a una vasta biblioteca completa dei più importanti testi scientifici, dei
cataloghi dei medicinali e dei formulari galenici di molti Paesi europei ed extraeuropei e di riviste tecniche
nazionali ed internazionali; • indicazioni per lo sviluppo dell'attività di preparazione. Con sacrificio anche
quest'anno si è deciso di mantenere invariata la quota associativa, invitando gli iscritti a una serena
riflessione: con poco più di 10 euro al mese - detraibili fiscalmente - si ha a disposizione dal lunedì al venerdì
una segreteria tecnica altamente qualificata con colleghi laureati ed esperti in grado di rispondere a
problematiche tecniche e normative inerenti l'attività di preparazione, Per statuto Sifap non ha finalità di lucro
e/o sindacali e non svolge, né partecipa ad attività imprenditoriali, salvo quelle inerenti la formazione
contìnua. Il presidente e i consiglieri non hanno alcun emolumento per i loro incarichi, né hanno mai percepito
gettoni di presenza; la loro partecipazione personale per conto dell'associazione a seminari, incontri,
convegni e quanto altro è sempre gratuita. Sifap può quindi contare esclusivamente sulle quote associati ve
per finanziarsi e pertanto si augura di avere un numero sempre più alto di sostenitori.»
IL NUOVO SITO Da gennaio 2015 è on-line il rinnovato www.sifap.org, un sito riprogettato interamente per
rivolgersi a più interlocutori e con maggiore semplicità. Il portale è arricchito di nuove sezioni, che nella
precedente versione non erano presenti, in particolare una nuova e ricca Area Soci suddivisa in quattro
categorie rappresentate da bottoni di colori differenti: Atti blu, Tecnica verde, Normativa rosso, Pubblicazioni
giallo, Quest'ultima categoria raccoglie tutti i contributi pubblicati nel corso degli anni da Sifap su riviste di
settore, in essa è possibile anche consultare l'archivio storico dei Notiziari dal 2008 al 2014. Con il nuovo sito
Sifap inaugura anche l'Area Cittadino, nata per illustrare ai pazienti le peculiarità del farmacista preparatore e
del preparato galenico e per facilitare la reperibilità del medicinale allestito in farmacia su tutto il territorio
nazionale. Per questo è anche possibile consultare una semplice mappa che consente di trovare la farmacia
più vicina, Tale mappa potrà in seguito essere implementata per indicare anche le farmacie che allestiscono
preparazioni peculiari (per esempio colliri, antitumorali, veterinari). Infine, per consentire ai neolaureati freschi
di studi di avvicinarsi ai mondo della galenica, Sifap dal 2013 offre e continua ad offrire l'accesso gratuito
all'area riservata del sito, per i primi due anni di vita professionale, ai laureati in Farmacia e in Chimica e
tecnologia farmaceutiche,
Foto: di MARCO FORTINI, segretario Società italiana farmacisti preparatori
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Editoriale
Ora un po' di coraggio
Laura Benfenati
Molti gli stimoli ricevuti dagli oltre 40 convegni che si sono tenuti a Milano, alla seconda edizione di
FarmacistaPiù, II direttore generale di Aifa, Luca Pani, ha "bacchettato" i farmacisti, ricordando loro che
l'accordo sulla remunerazione era chiuso e bisognava dire chiaro e tondo al ministero dell'Economia e delle
Finanze che era vincolante in termini di legge: «Non avete avuto coraggio e ora arrivano i capitali e vi
comprano». Omelia Barra, executive vicepresidente Walgreens Boots Alliance, ha rassicurato invece un po'
la categoria, difendendo la pianta organica e la fascia C in farmacia, E mentre i Liberi farmacisti vogliono
sapere nomi e cognomi dei 5.000 titolari in difficoltà di cui ha parlato Erika Mallarini della Sda Bocconi, non si
riesce a comprendere come le proposte di liberalizzazione possano riuscire a rinvigorire il settore, come ha
raccontato l'economista Nicola Salerno, Anche perché al convegno di Federfarma Servizi Marcello Tarabusi
aveva detto esattamente il contrario e cioè che la deregulation delle farmacie non ha alcun impatto sulla
spesa pubblica 0 privata. Le liberalizzazioni provocano invece contrazioni dei punti vendita, magari dei più
deboli, come le rurali. «Non si può disegnare un sistema sulle farmacie di frontiera, bisogna trovare le risorse
per sostenerlo», ha però ribadito Salerno, Quali risorse? Punti di vista così divergenti e un'unica certezza che
sembravano condividere (quasi) tutti 1 partecipanti alla manifestazione culturale voluta da Fondazione
Cannavo e sostenuta da Fofi: prima che il Ddl concorrenza diventi legge si deve agire, non aspettare che altri
decidano per i farmacisti. Non ci si può permettere che sia messa a rischio la libertà della professione, che
altri attori - molto si è parlato di banche e Gdo - prendano le redini del settore, «lo credo che invece dì
aspettare si dovrebbe ragionare sul fatto che al nostro interno c'è già un sistema che può affrontare le catene,
quello delle cooperative», ha detto il presidente della Fofi Andrea Mandelli. «Il compito delle cooperative è
tutelare le farmacie in piena autonomia gestionale e di libertà di scelta», ha aggiunto il presidente di
Federfarma Servizi Antonello Mirane, «perché indipendenza e libertà accompagnino la farmacia anche in
futuro», Nell'intervista di copertina leggerete che c'è già una società di farmacisti - non una cooperativa pronta a comprare farmacie e in questo numero si parla anche di catene indipendenti sostenute dall'industria.
Sono molti, in questo momento, coloro che si stanno preparando a essere protagonisti degli scenari post Ddl
concorrenza. E le farmacie? •
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Pag. 6 N.9 - 27 maggio 2015
PuntoEffe
FarmacistaPiù: la casa dei farmacisti
A Milano 40 convegni con oltre 200 relatori, alla seconda edizione della manifestazione culturale voluta dalla
Fondazione Cannavo, con il patrocinio di Fofi AL VIA LA TRE GIORNI DI LAVORI In alto l'inaugurazione di
FarmacistaPiù, con il consueto taglio del nastro. Tra Andrea Mandelli e Luigi D'Ambrosio Lettieri, presidente e
vicepresidente Fofi, l'assessore alla Salute della Regione Lombardia Mario Mantovani. In alto a destra un
momento del convegno di apertura sulle interazioni tra alimenti, sostanze di origine naturale e farmaci DAI
SERVIZI ALLA NUTRIZIONE Alcuni momenti dei lavori congressuali: in alto il convegno sulla gestione
strategica e operativa dei servizi in farmacia, a fianco quello sulla nutrizione clinica, Tra i relatori il ginnasta
olimpico Juri Chechi LA CENA DI GALA La cena di gala di FarmacistaPìù, alia quale hanno partecipato quasi
500 persone, si è tenuta nella suggestiva cornice dell'Hangar Bicocca. Durante la cena sono stati premiati
dalla Fofi alcuni farmacisti impegnati in attività di solidarietà. Tra loro Paola Brusa e Don Tommaso Lerario
(foto in basso a destra) per il progetto A.P.P.A. e la farmacista di Ikonda, Manuela Buzzi, che lavora in
Tanzania da una decina d'anni. Nella foto in basso a sinistra la mamma di Manuela riceve il premio da
Andrea Mandelli e Luigi D'Ambrosio Lettieri. IL CONVEGNO ASSOFARM Ampia la partecipazione e acceso il
dibattito al convegno che Assofarm ha dedicato alla farmacia dei servizi. Il presidente Venanzio Gizzi ha
sottolineato come il sistema farmacìa nel suo complesso sia a rischio se non si punterà a rivalorizzare la
professione attraverso provvedimenti specifici, come la distribuzione dei tarmaci ad alto contenuto
tecnologico LA PHARMACEUTICAL CARE Venerdì pomeriggio al convegno "II percorso italiano della
pharmaceutical care" Andrea Manfrin, della Medway School of Pharmacy University of Kent ha presentato i
risultati preliminari dello studio Re-IMur, Valutazione randomizzata della revisione dell'uso dei tarmaci LA
FARMACIA TRA STATO E MERCATO Al convegno del sabato mattina hanno partecipato, oltre ai vertici
della Fofi, il direttore generale di Aifa Luca Pani, Erika Mallarini della Sda Bocconi, Emilia Grazia De Blasi,
presidente della Commissione igiene e sanità del Senato, Daniele Capezzone, presidente della Commissione
finanze della Camera dei deputati, Amerigo Cicchetti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Antonio
Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva PANI SULLA REMUNERAZIONE «Raccordo sulla
remunerazione era chiuso, ma i farmacisti non hanno detto chiaro e tondo al ministero dell'Economia e delle
Finanze come l'accordo fosse vincolante in termini di legge», ha detto ai farmacisti Luca Pani al convegno di
sabato mattina I PERCORSI DELLA SPECIALIZZAZIONE Molti e stimolanti i percorsi della specializzazione
organizzati da Edra in collaborazione con le aziende, sul farmacista counsellore lo screening, sulla nutrizione
clinica, sul comparto capelli, sul benessere in farmacia, sull'innovazione, sulla farmacia etica, sullo sviluppo
del settore veterinario LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA A FarmacistaPiù ci sono stati convegni organizzati
da Fenagìfar, Assofarm, Sìfo, Sifap, Sito, Sifac, da: Farmacisti volontari in Protezione civile, Mnlf, Fnpi,
Conasfa, Fiafant e Società del Mediterraneo Latino AGGREGAZIONE DI SISTEMA Saia piena al convegno
organizzato da Federfarma Servizi: "Farmacia indipendente e aggregazione di sistema": seguitissime le
relazioni dei nostri storici collaboratori Marcello Tarabusi e Giovanni Trombetta dello Studio Guandalini di
Bologna . • LE PROPOSTE DEI PROTAGONISTI Domenica mattina molto apprezzato l'intervento di Omelia
Barra, executive vice president di Walgreens Boots Alliance, a difesa di pianta organica e fascia C in farmacia
Foto: farmaceutica tra stato e mercato: lo scenario
Foto: Nuovi modelli strutturali e organizzi della farmacia: il contratto di rete e le sinergiedel siste
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Parliamone Tra noi
SANITÀ NAZIONALE
21 articoli
28/05/2015
Pag. 27
diffusione:619980
tiratura:779916
Con la nuova pillola anticoncezionale più rischi per la salute
Sergio Harari
Le nuove pillole anticoncezionali di più recente introduzione, e oggi molto diffuse, potrebbero presentare
maggiori rischi per la salute rispetto a quelle più vecchie. Emerge da uno studio epidemiologico inglese,
appena pubblicato sul British Medical Journal , che ha valutato l'associazione tra l'utilizzo dei contraccettivi
orali cosiddetti di terza generazione (cioè contenenti desogestrel, gestodene, drospirenone e ciproterone) e il
rischio di tromboembolismo venoso, malattia che comprende sia gli episodi di trombosi a carico delle vene
profonde, soprattutto degli arti inferiori, che i casi di embolia polmonare, una condizione che presenta a
tutt'oggi una significativa mortalità. Lo studio ha messo a confronto 10.500 casi di donne di età compresa tra i
15 e i 49 anni con trombosi venosa verso 42.000 donne della stessa età e con gli stessi fattori di rischio ma
senza trombosi, come gruppo di controllo. I risultati non sembrano lasciare adito a dubbi: il rischio di eventi
trombotici venosi nella popolazione trattata con gli anticoncezionali più recenti è risultato essere da 3,6 a 4,3
volte maggiore che nella popolazione che non li assumeva. Ma non basta: le donne che utilizzavano
contraccettivi orali cosiddetti di seconda generazione, ovvero meno recenti (cioè quelli contenenti
noretisterone, levonorgestrel o norgestimato), presentavano, rispetto a quelle che non li assumevano, un
rischio aumentato di 2,5 volte di sviluppare episodi di tromboembolismo venoso. Questo rischio è comunque
molto inferiore rispetto a quello delle donne in terapia con i prodotti più recenti e teoricamente più innovativi.
Lo studio segnala poi importanti differenze di rischio tra i diversi farmaci considerati.
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Lo studio
28/05/2015
Pag. 27
diffusione:619980
tiratura:779916
Una coppia su cinque in Italia non riesce a procreare Il calo di nascite non è più compensato dai migranti
Lorenzin : malattie sessuali in aumento tra i giovani Il bilancio A rischio il ricambio generazionale: ogni anno
nascono 12 mila bambini in meno
Margherita De Bac
ROMA I gorilla occidentali compaiono ai primi posti nella lista rossa curata dagli zoologi dell'Iucn, l'Unione
internazionale per la conservazione della natura. Vivono, meglio dire sopravvivono, nell'Africa equatoriale e
sono collocati dagli esperti al livello di «pericolo critico», il penultimo nella scala del rischio di estinzione. Lo
stesso potrebbe essere detto degli italiani se esistesse la classifica delle popolazioni maggiormente
minacciate dalla prospettiva di essere messa in netta minoranza. Scenario apocalittico? No, se si analizzano i
dati contenuti nel Piano nazionale fertilità presentato ieri, in collegamento video, dalla ministra della Salute
Beatrice Lorenzin, prossima a un parto gemellare con cui intende contribuire simbolicamente al rilancio delle
nascite.
Le culle si svuotano, una coppia su cinque ha difficoltà a procreare per vie naturali, nel 2013 i nati sono stati
508 mila, nel 2008 erano 64 mila di più. È come aver «perso» ogni anno 12 mila bambini. Bilancio ancora più
negativo se si considera che nel numero sono compresi i cittadini extracomunitari, più prolifici.
Il problema maggiore del nostro Paese insomma è la mancanza di ricambio generazionale. Lo si va
denunciando da tempo, ma adesso per la prima volta un governo si mette in azione per tentare qualcosa di
concreto con un atto di programmazione condiviso da diversi ministeri, oltre a quello della Salute quello
dell'Istruzione. Pediatri, ginecologi, medici di famiglia e altri attori della sanità pubblica hanno lavorato su
questo documento che prevede una serie di interventi a breve e lunga scadenza per invertire la curva
demografica.
Obiettivo, la prevenzione della fertilità. «Siamo sotto la soglia per la conservazione della specie, come i gorilla
- azzarda il paragone Andrea Lenzi, presidente della società italiana di endocrinologia, uno degli autori del
Piano -. Le malattie che causano la difficoltà o l'impedimento a procreare diventano prioritarie come quelle
oncologiche, croniche e cardiovascolari». E spiega: «Oggi nascono 1,39 bambini per donna, per garantire il
ricambio dovrebbero essere 2,1. È un problema non solo economico, ma anche culturale e di informazione».
Il primo passo è stato il bonus di 80 e 160 euro per la nascita di figli in famiglie a basso reddito, su iniziativa
della ministra Lorenzin (il modulo per la richiesta è scaricabile sul sito Inps).
Nel Piano la fertilità viene collocata al centro delle politiche sanitarie. La rete della prevenzione è basata su
consultori, che andranno potenziati di personale e fatti conoscere, studi di medici di famiglia e pediatri. Il
terminale sono le strutture di medicina e chirurgia della fertilità negli ospedali «in numero limitato,
geograficamente equilibrato», così come i centri di oncofertilità. Oggi è infatti possibile far congelare ovociti e
spermatozoi prima di una terapia antitumorale per cercare di avere figlio dopo la guarigione, con l'aiuto della
fecondazione artificiale.
Tra le altre azioni sono previste campagne di informazione pubbliche e nelle scuole: la ministra Lorenzin ha
infatti sottolineato i «dati allarmanti che indicano un aumento delle malattie sessualmente trasmissibili tra i
giovani e in particolare gli under 20, malattie che mettono a serio rischio la fertilità futura dei ragazzi». E
ancora corsi di formazione, con una cadenza di tre volte l'anno, organizzate dalle Asl per medici di famiglia e
pediatri, oltre che incontri con i cittadini.
Le donne, prosegue Lenzi, devono avere bene in mente che «l'età fertile è massima tra 20 e 30 anni poi
decresce in modo repentino dopo i 35, fino ad essere prossima allo zero già diversi anni prima della
menopausa». Persiste la convinzione che la maternità possa essere rimandata grazie alle tecniche di
procreazione medicalmente assistita dove invece le percentuali di successo sono bassissime già tra 35 e 40
anni e si riducono al lumicino con l'aumento dell'età.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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(In)fertilità
28/05/2015
Pag. 27
diffusione:619980
tiratura:779916
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Circa il 40% delle cause di infertilità riguardano le donne, un altro 40% gli uomini, il 20 ambedue. Tra le
«specie» a rischio di estinzione gli spermatozoi: negli ultimi 50 anni si sono ridotti nella metà. Le malattie
maschili venivano intercettate con la visita obbligatoria di leva. Ora che questo filtro è caduto bisogna far
capire ai genitori l'importanza di accompagnare i figli da ginecologo e andrologo.
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Il confronto d'Arco Figli per donna femminili 1,39 40% maschili 40% miste 20% 64.000 1 su 5 Bambini nati in
meno negli ultimi 5 anni Fonte: Rapporto sulla Fertilità del ministero della Salute Coppie con difficoltà a
procreare per vie naturali Africa America Latina America Settentrionale Asia Europa Oceania Popolazione
continente per continente In Italia 1950-55 1965-70 1980-85 1995-2000 2010-15 2025-30 2045-50 Previsioni
1.033.040.000 588.648.000 351.659.000 4.166.740.000 732.759.000 358.383.000 Numero di figli per donna
4,45 2,17 2,02 2,30 1,52 2,42 Cause di infertilità Nel mondo 32 anni Età media del parto (valore medio Ue
29,8) 73% Le donne che partoriscono a più di 30 anni 11,4% Madri entro i 24 anni 6,2% Le partorienti over 40
(raddoppiate dal 2012) 4% Donne over 40 al primo figlio Africa America Latina America Settentrionale Asia
Europa Oceania 5 4 3 2 La diminuzione del numero di figli per donna entro il 2050
I dati
In 50 anni
il numero
di spermatozoi nel maschio
si è dimezzato Nella donna tra i 10 e i 15 anni le patolo-gie che più danneggiano
la fertilità
sono disturbi alimentari, infezioni genitali, alterazioni ormonali.
Tra i 15 e i 20 anni a danneggiare
la fertilità sono infezioni e stili di vita alterati; tra i 20 e i 40 anni i disturbi ovulatori, l'ovaio policistico
e le infezioni genitali
Foto: Il ministro Il 7 maggio è la data scelta per il «Fertility day». Una giornata per informare i cittadini sui temi
della riproduzio-ne e della fertilità
28/05/2015
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Bonus bebè, Lorenzin rilancia: estensione a cinque anni
IL NODO RISORSE Ancora da definire la sostenibilità economica della proposta, che dovrà essere
concordata con gli altri ministri
Lucilla Vazza
pPochi figli poco futuro. Ma un bonus bebè strutturale, cioè fisso, per i primi cinque anni di vita potrebbe
segnare un'inversione di rotta. O almeno incoraggiare più coppie a fare figli. In un'Italia sempre più anzianae
con il record europeo di bassa natalità, l'annuncio del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è una notizia
positiva. Non c'è ancora nulla di certo, ma durante la presentazione del primo Piano nazionale per la fertilità,
Lorenzin ha voluto spiegare che il sostegno alle famiglie con il bonus è un primo passo concreto. Non certo
sufficiente, ma un segnale importante, che si aggiunge alle politiche di prevenzione e di aiuto sui temi della
riproduzione, contenute nelle 139 pagine del Piano. La fertilità diventa insomma una politica di Governo,
scritta nero su biancoe sancita dal "Fertility Day", che ricorrerà dal prossimo anno ogni 7 maggio. Oggi il
bonus bebè vale 80 euro al mese per i primi tre anni di vita del bambino, a partire da quelli nati dal 1° gennaio
2015. Un importo che spetta, però, ai nuclei con reddito certificato Isee non superiore ai 25mila euro annuie
che raddoppiaa 160 euro nei casi di famiglie che non superano i 7mila euro. L'assegno si applica per ogni
figlio nato da quest'anno e fino al 31 dicembre 2017. L'8 maggio scorsoè stata pubblicata la circolare dell'Inps
con le istruzioni per richiedere il bonus bebè. Se dovesse divenire, come nelle intenzioni della ministra, una
misura strutturale ed estesa ai primi cinque anni di vita del bambino, ogni anno le famiglie riceverebbero ben
960 euro. E poiché il bonus bebè non concorre alla formazione del reddito, il contributo è cumulabile ad altre
forme di sostegno previste dal Governo, compresi gli 80 euro di Renzi. Nulla però si sa della concreta
sostenibilità della misura, che andrà concordata a livello governativo con gli altri ministeri. Di certo Lorenzin
su questo giocherà molte carte e l'iniziativa è destinata con tutta probabilità a diventare un cavallo di battaglia
di tutto l'Ncd. Realisticamente, nelle premesse della presentazione del piano la ministra Lorenzin ha
sottolineato che soltanto un approccio sanitario «sulla questione della fertilità non risolvei problemi», perché
«c'è una carenza di servizi, le donne sono poco occupate e servono misure di sostegno alla famiglia. Da
qualche parte, però, dovevamo iniziare» e allora la proroga del bonus bebè diventa un primo passo. Perché
va detto che accanto ai problemi economici e "strutturali" che spingono le coppie a procreare sempre più tardi
(10 anni dopo rispetto ai coetanei di 20 anni fa), aumentano i problemi "fisici" e una coppia su 5, pur volendo,
non riesce ad avere figli.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Welfare . Il ministro della Salute istituisce anche il «fertility day» il 7 maggio
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Due coppie su dieci non riescono ad avere figli
Stili di vita sbagliati e malattie rendono sempre più difficile diventare genitori
Paolo Russo
A PAGINA 11 Che stiamo sempre più invecchiando lo sapevamo già. Colpa di un welfare poco generoso con
chi decide di metter su famiglia, si è sempre detto senza sbagliare. Ma siamo anche un paese sterile e che
nemmeno sa di esserlo. A svelarlo è il documento che i super-esperti nominati dal Ministro Lorenzin hanno
allegato al Piano nazionale per la fertilità, presentato proprio ieri in streaming dalla titolare della Salute. In
attesa di partorire a giorni due gemelli. Mamme a 40 anni Oramai due coppie su 10 hanno difficoltà a
procreare per vie naturali. Solo 20 anni fa erano la metà. E non si creda che il problema riguardi solo le
donne. Anche i maschi non sono più fertili come un tempo, dato che la loro produzione di spermatozoi si è
dimezzata nell'ultimo mezzo secolo. E poi c'è il fattore età. Corpi sempre più modellati dal fitness e dalle diete
ci hanno fatto illudere che anche le lancette della fertilità potessero fermarsi. Ma non è così, perché sopra i 35
anni nel caso delle donne, i 50 per gli uomini le capacità di procreare si riducono al lumicino. A saperlo però
sono meno della metà degli italiani. Così si tenta di fare figli sempre più in la negli anni. Tant'è che dal 2012
le mamme over 40 sono raddoppiate, passando dal 3,1 al 6,2% e l'età media del parto è salita a 32 anni. La
più alta d'Europa, dopo Spagna e Irlanda. Tanto il documento che il Piano nazionale si guardano bene dal
demonizzare la procreazione assistita, «che può aiutare la fertilità naturale ma non sostituirla». Però si
ricorda che anche qui l'età ha il suo peso, visto che dopo i 40 le possibilità di procreare sono del 10-15%,
dopo i 43 quasi nulle. Anche se la maggioranza delle donne che ricorrono alla provetta sono proprio negli
«anta». Infine, ma non da ultimo, ci sono le malattie, che se trascurate o non prese per tempo rendono
infertili. «Dati allarmanti indicano un aumento delle malattie sessualmente trasmissibili tra i giovani e in
particolare gli under 20», ha ricordato la Lorenzin, sottolineando che il Piano prevede campagne di
informazione ad hoc per i ragazzi. Patologie curabili Ma le cause «sanitarie» dell'infertilità sono molte altre:
disfunzioni agli ovuli, fibromi all'utero, endometriosi, patologie tubariche, varicocele o ritenzione testicolare per
gli uomini. Tutte patologie che possono essere curate senza dover rinunciare a fare figli, purché vengano
riconosciute e prese per tempo. Anche il tumore è causa di infertilità. Oggi sempre più spesso dal cancro si
guarisce, ma quando la chemio ha azzerato le possibilità di procreare. Basterebbe ricorrere alla
crioconservazione di ovuli e spermatozoi al momento della diagnosi. Ma in quei momenti pochi ci pensano,
dottori compresi. Per questo il Piano fertilità prevede estese campagne di informazione e formazione.
Prevenzione Ma anche e soprattutto che gli accertamenti necessari a prevenire le malattie killer della fertilità
siano a totale carico dello Stato. Poi medici di famiglia e pediatri, ma anche ginecologi e operatori dei
consultori dovranno informare i cittadini. E per farlo è previsto che anche i dottori ripassino un po' la materia
con 3 corsi l'anno, che faranno anche punteggio per la carriera. Il tutto supportato dal prolungamento a 5 anni
del «bonus bebè» e da campagne mediatiche che culmineranno nel «Fertility day» del 7 maggio. Il mese
della donna. Che per tornare a far figli, oltre a una sanità amica, avrebbe pur sempre bisogno anche di un
welfare un po' più generoso.
I numeri del calo delle nascite
40 per cento La «colpa» dell'infertilità in Italia è equamente ripartita tra i sessi: nel 40% dei casi sono sterili le
donne, nel 40% i maschi, e nel restante 20% entrambi
32 anni È l'età media delle donne che partoriscono, un innalzamento che pone l'Italia tra le nazioni con le
mamme più vecchie, la media europea è di 29,2 anni
64 mila È il numero del calo delle nascite in Italia negli ultimi cinque anni, una cifra che, inevitabilmente, porta
squilibri nella bilancia demografica
84 per cento Nel 2050 la popolazione inattiva sarà l'84% di quella attiva, un numero che preoccupa in chiave
demografica ed economica
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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SALUTE
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Foto: ANDREA SABBADINI/BUENAVISTA In Italia la natalità è in caduta libera
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La morte di Nicole Periti critici con i medici
[F.ALB.]
CATANIA Condotte dei medici della clinica «non condivisbili», e sull'organizzazione del 118 «nessuna
rilevanza causale o concausale». Così i periti della procura di Catania spiegano la morte della piccola Nicole,
la bimba nata lo scorso 12 febbraio nella clinica Gibiino di Catania e morta poco dopo in ambulanza per
«arresto delle funzioni vitali consecutivo a sofferenza acuta fetale». La perizia, firmata dal medico legale
Giuseppe Ragazzi, dalla ginecologa Claudia Giuffrida e dalla neonatologa Eloisa Gitto, in 92 pagine
ripercorre la vicenda, ricostruendo cosa accadde quel giorno in sala parto, rilevando che «la condotta
professionale» della ginecologa Maria Ausilia Palermo «non può essere condivisa» perché non si sarebbe
accorta della sofferenza di Nicole. «La stessa cosa - sottolineano i periti - deve intendersi per il neonatologo
Antonio Di Pasquale e dell'anestesista Giovanni Gibiino». Di contro, i periti «assolvono» il 118 cui la clinica
chiese aiuto per cercare un posto in una neonatologia tra Catania, Siracusa e Ragusa. La mamma di Nicole,
Tania Egitto, su facebook ha commentato: «Quello che abbiamo sempre supposto ora è scritto nero su
bianco, si fanno chiamare medici ma hanno fatto morire la mia bambina, diavoli travestiti da brave persone».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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LA BIMBA DI CATANIA
28/05/2015
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«Eubiosìa significa dignità della vita È la priorità di Ant»
Il fondatore Pannuti: «Spero che presto potremo mandare, a chi ha bisogno, persone che facciano la spesa e
aiutino a preparare i pasti» CONTRIBUTO Sono 100mila le persone che decidono di donare il 5x1000
all'associazione IMPEGNO «Nella nostra sede si fa attività di prevenzione con 20mila visite l'anno»
Piero Evangelisti
Eubiosìa è un neologismo, di chiara origine greca, ma del quale è inutile cercare il significato sul vocabolario.
Lo ha coniato il professorFranco Pannutiperdefinire lo spirito che anima l'Ant, l'associazionechehafondatonel
lontano1978,aBologna,perassistere i malati di tumore a domicilio,associazioneoggiguidatadalla dinamica
figlia Raffaella. «Eubiosìa significa dignità della vita, con amore, dalla nascita fino all'ultimo respiro», ci dice il
professore, che precisa: «Non ci sono ideologie dietro a questa concezione, perché è nella natura
dell'uomolavolontàdiviverecondignitàsinoalla fine». Oggiottantatreenne, bolognese doc (talvolta usa
espressioni in dialetto petroniano per dare più incisività a un concetto), il professor Pannuti ha diretto il primo
Istituto di Oncologiadell'OspedaleSant'OrsoladiBolognaapertonel1974,allora il più grande d'Italia,
rimanendone primario fino al 1996. «L'idea di assistere i malati di tumoreadomicilio-nonchiamateli terminali, io
di terminali conosco solo quelli dei computer mi è venuta dopo aver assistito con amore mio nonno a casa
mia, con mia moglie, i miei figli e il mio cane, un'esperienza che mi spinse a cercare di offrire questa
possibilità ad altri», racconta Pannuti. Fondare l'Ant non fu facile,«perché-ricorda-nessunente fu disposto ad
aiutarmi e allora cominciaiaraccoglierepersonalmente i fondi necessari per
partire;isoldisonoun'armamoltoefficacecontroilcancro,edègraziea essi, alle donazioni, al finanziamento che
riceviamo dallo stato (soltanto il 17% dei fondi investiti ogni anno, ndr ) che oggi possiamo festeggiare i "tre
centomila": 100mila persone assistite fino a oggi, 100mila visite a domicilio ogni anno, 100mila persone che
hannosceltodidonareil5permille all'Ant». Da questo canale arrivano infatti 3 milioni l'anno, una cifra che
colloca l'Ant al 10 posto a livello nazionale tra gli oltre 35mila soggetti autorizzati a ricevere il 5 per mille.
Sono 21 milioni i fondi su cui Ant può contare quest'anno e con questi fondi i 400 tra medici, psicologi e
infermieri, oltre ai 2mila volontari («spero che presto saremo in grado di mandarea chine
habisognopersonechefacciano laspesa eaiutino a preparare i pasti», precisa Pannuti) dell'Ant assistono i
sofferentinellepropriecasealleviando in certi casi la solitudine («la più grande alleata della sofferenza, quella
che può spingere il malatoadesideraredimorire»,afferma con antica saggezza il professore) oppure fornendo
alla famiglia un supporto professionale che si trasforma in uno straordinario rapporto di familiarità con chi vive
insieme al malato. «Negli ospedali l'assistenza è di tipo industriale, la persona è semplicemente un paziente
come gli altri e, d'altronde, non potrebbe essere altrimenti - spiega Pannuti -: l'assistenza a domicilio fornita
dall'Ant è invece di carattere artigianale,assolutamentepersonale perché fornita, a chi soffre, nel
suoambiente». Anchei costi parlano a favore dell'attività di Ant, perché il costo di un'assistenza giornaliera è
di 30 euro contro i 600-1.000 euro delle stesse cure erogate in ospedale. «E poi mi chiedono perchénon ho
fondato un Hospice! - esclama Pannuti quando cominciai a raccogliere i primifondisimormoròaddirittura che
volessi farmi una Casa di cura privata e invece la nostra sede, che abbiamo costruito senza interrompere un
istante l'assistenza,l'abbiamoinauguratasoltanto10 anni fa; è qui che svolgiamolanostraattivitàdiprevenzione
dei tumori con oltre 20mila visite l'anno e anche qui vogliamo chele persone si sentano tra amici fin dal primo
momento: non c'è, a riceverle, l'accettazione come negli ospedali, ma l'accoglienza». L'assistenza pediatrica
a domicilio, la più delicata, anche per i familiari, è iniziata dieci anni fa e ora sta per partire il progetto«Posso
stareacasa» dedicato ai piccoli malati e sostenuto dalla Fondazione Just Italia, onlus della filiale italiana
dell'omonima azienda svizzera di cosmetici,cheharaccolto300mila euro. «I fondi, i soldi, sono indispensabil conclude Pannuti ma io ho fede nella Provvidenza, lo dissi una volta anche al Cardinale Biffi, il nostro
arcivescovo, e lui mi rispose: "Pannuti, ci conti per un 40%, per il resto ci pensi lei!"».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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solidarietà ASSISTENZA A CASA PER I MALATI DI TUMORE
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Foto: Franco Pannuti, 83 anni, ha diretto il primo Istituto di oncologia dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna
aperto nel 1974, allora il più grande d'Italia, rimanendone primario fino al 1996
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Da Bayer una nuova soluzione contro il dolore medio-moderato
Michela Traina
Per tanti pazienti, l'Aspirina è il rimedio più sicuro cui affidarsi di fronte ai primi disturbi. Difficile che nelle case
non ci sia una scatola di queste compresse. È un farmaco che si è evoluto nel tempo e che ora si presenta in
un'interessante versione, creata dalla tedesca Bayer, che, sicuramente, incontrerà il favore del pubblico per
le sue caratteristiche particolari. La società ha inserito nel prontuario dei farmacisti l'Aspirina Dolore e
Infiammazione, la nuova versione dell'Aspirina che sfrutta l'innovativa tecnologia MicroActive (sviluppata dalla
stessa Bayer) rendendo il farmaco un rimedio valido contro il dolore medio-moderato e anche acuto come
mal di testa, dolori cervicali, dolori muscolari, mal di schiena e disturbi infiammatori. Cos'è cambiato, dunque?
L'azione, 6 volte più rapida, consente un più rapido assorbimento del principio attivo (2 volte e mezza più
veloce) e una concentrazione tre volte superiore: il tutto, paragonato a una compressa tradizionale da 500
mg. L'effetto antalgico avviene così in metà tempo, risolvendo i sintomi nelle prime due ore dall'assunzione e
offrendo sollievo fino a 6 ore. «È opportuno sottolineare - afferma il dottor Carlo Gargiulo, medico di medicina
generale - che l'acido acetilsalicilico, capostipite degli antiinfiammatori non steroidei, ha una buona
tollerabilità a livello cardiovascolare, epatico, e renale, superiore rispetto ad altri FANS e una tollerabilità a
livello gastrico sicuramente non inferiore. Infine, nei pazienti in prevenzione cardiovascolare con acido
acetilsalicilico a basse dosi, l'Aspirina permette di avere un'azione analgesica e anti-infiammatoria senza il
rischio di interazioni, che invece si potrebbero manifestare con altri FANS». Studi clinici hanno poi dimostrato
come il nuovo prodotto sia efficace nel trattamento a breve periodo senza c o m p o r t a r e , con il suo
uso,aumenti dei rischi, a esempio, cardiovascolari o renali. A questo punto, «l'arsenale» del farmacista si
arricchisce di un farmaco innovativo. In sostanza, il farmacista che deve aiutare un paziente colpito da
emicrania e cefalea di tipo tensivo, può consigliare Aspirina Dolore e Infiammazione come trattamento di
prima linea. La nuova Aspirina Dolore e Infiammazione, disponibile in due nuovi formati da 20 e 8 compresse,
è completamente rinnovata nell'immagine, presentandosi con una grafica moderna e distintiva, comoda
nell'uso grazie al nuovo blister a forma di quadrifoglio, molto pratico, specialmente fuori casa. La dose
raccomandata e l'assunzione massima giornaliera del farmaco, specificamente riservato ad adulti e ragazzi di
età non inferiore a 16 anni, sono indicate nel foglietto illustrativo (www.aspirina.it) .
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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ASPIRINA DOLORE E INFIAMMAZIONE
28/05/2015
Pag. 33
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Contro il Parkinson nasce l'alleanza tra Neuromed e Cnr
Inaugurata a Pozzilli (Isernia), dove avrà la sede, l'Unità di ricerca dell'Istituto di genetica e biofisica A.
Buzzati-Traverso FINALITÀ La struttura studierà in modo multidisciplinare gli aspetti della malattia
Massimiliano Finzi
La ricerca in Molise si arricchisce di una nuova alleanza rivolta a studiare a fondo i meccanismi genetici e
molecolari alla base della malattia di Parkinson. In questa regione che vanta vari primati medici e di ricerca è
nata una nuova realtà per affrontare la sfida della lotta alle patologie neurologiche. Grazie alla collaborazione
tra I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, in provincia di Isernia, e il Consiglio nazionale delle ricerche, è stata
inaugurata, da poco più di una settimana, l'Unità di Ricerca presso terzi (Urt), dell'Istituto di genetica e
biofisica «A. Buzzati-Traverso» del Cnr, che avrà sede permanente, da oggi, nel rinomato istituto molisano.
La nuova struttura scientifica punta a studiare, in modo multidisciplinare, la malattia di Parkinson, unendo
clinica e ricerca di base, attraverso l'impiego di tutte le moderne tecnologie di indagine, dalla genomica di
ultima generazione, alla modellistica cellulare ed animale, alla genetica medica. Al centro del lavoro dei
ricercatori, ci sarà un campo ancora poco conosciuto di questa patologia, rappresentato dalle basi genetiche
che possono predisporre o causare la neurodegenerazione o il malfunzionamento dei neuroni dopaminergici
del sistema m e s e n c e f a l i c o - d i e n c e f a l i c o (mdDA), cruciali proprio per il ruolo che giocano nel
Parkinson. Una malattia che, è il caso di ricordare, colpisce circa il 2% della popolazione dopo i 60 anni, e il
3-5% di quella superiore agli 85: «Uno degli obiettivi principali - spiega Antonio Simeone, direttore dell'Istituto
di genetica e biofisica "A. BuzzatiTraverso" - sarà quello di realizzare protocolli innovativi, che potranno
avanzare la diagnosi di questa malattia, ancor prima della sua manifestazione, proprio sviluppando strumenti
per l'analisi precoce del rischio». Tra i punti di forza della nuova impresa scientifica c'è l'aspetto
«traslazionale», che caratterizzerà una ricerca strettamente correlata con la clinica. «Attraverso i dati clinici aggiunge - e la selezione e la classificazione dei pazienti, fasi che porteranno allo sviluppo di modelli in vitro e
in vivo, si punterà a identificare quelle varianti genetiche associate al Parkinson. I dati che verranno dalla
clinica saranno essenziali per sviluppare metodi e modelli innovativi in questo campo». Si tratta di un evento
storico per il Molise. «Il Cnr - ha detto il presidente Luigi Nicolais - si apre a tutti, perché la qualità passa per
la collaborazione. Oggi, per la prima volta, avviamo un cammino di collaborazione con un I.R.C.C.S. privato,
a Pozzilli, perché la ricerca di alto livello passa anche per i piccoli centri. Non dimentichiamo l'importanza
delle opportunità di formazione che daremo ai giovani di questa regione». L'interazione tra Cnr e Neuromed
afferma il professor Erberto Melaragno, presidente dell'I.R.C.C.S. Neuromed - è un segnale forte
dell'impegno che il nostro istituto rivolge costantemente alla ricerca scientifica, nel Molise. Il Neuromed è da
sempre impegnato in ricerche avanzate nel campo delle patologie neurodegenerative, cosa che lo ha reso
protagonista dello scenario scientifico a livello italiano e internazionale. È per questo che abbiamo accolto
con entusiasmo questo progetto. La collaborazione tra le nostre due strutture, con il bagaglio di conoscenze
che ciascuna porterà con sé, segnerà un momento importantissimo per il futuro della regione». Per il
Neuromed di Pozzilli è una tappa importante, a testimonianza dell'impegno che questo Istituto pone da molto
tempo nella ricerca e nella cura dei pazienti colpiti da patologie neurodegenerative.«"Il Neuromed è un punto
di eccellenza - conclude Luigi Frati, direttore scientifico - e questa collaborazione non fa altro che
sottolinearlo. Siamo impegnati in prima linea, da molti anni, nello studio del Parkinson e con questo nuovo
approccio perfezioneremo e approfondiremo tanti aspetti innovativi di grande importanza per la sua cura».
60 La malattia di Parkinson colpisce intorno al 2% della popolazione dopo i 60 anni di età
Foto: L'omaggio di Erberto Melaragno (a sinistra), presidente dell'Irccs Neuromed, a Luigi Nicolais, presidente
del Cnr
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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ricerca PATOLOGIE NEUROLOGICHE
28/05/2015
Pag. 2
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tiratura:151233
UN INVESTIMENTO FERTILE
Antonella Mariani
E`25 anni è troppo presto, a 30 è appena arrivato il contratto di lavoro, a 35 è il momento di godersi la vita a
due... Esiste un'ampia letteratura sulle ragioni per le quali le coppie spingono sempre più in avanti l'età per
mettere al mondo un figlio (talvolta troppo in avanti: le primipare italiane in media hanno 30,6 anni, le più
"mature" d'Europa). In verità, i comportamenti procreativi di tante coppie, oggi, sembrano frutto di "non scelte"
o perlomeno di scelte obbligate. Come ci si può immaginare padri e madri senza la certezza di un reddito
dignitoso? Oppure, all'opposto, se si ha un lavoro troppo invadente, poco flessibile, e tutt'intorno servizi alla
famiglia carenti? Chiederselo è perfino banale. Il fatto vero è che le coppie imparano presto a controllare la
propria fecondità. La "imprigionano" per decenni dentro le gabbie che la società o gli stili di vita sembrano
imporre. La maternità e la paternità finiscono in coda alle priorità di vita. Finché poi ne esplode il desiderio. E
il figlio diventa un bisogno assoluto, anche oltre le difficoltà biologiche. Il varo del Piano per la fertilità è un
segno forte di attenzione alle coppie italiane che, lo ricordiamo, desidererebbero due figli ma poi si
accontentano di metterne al mondo in media 1,39. Quando nelle scuole - come prevede tra l'altro il Piano
presentato ieri dal ministro Lorenzin - si spiegherà ai ragazzi e alle ragazze quali comportamenti
compromettono la loro possibilità di diventare in futuro padri e madri sarà aggiungere contenuti ai corsi,
ampiamente diffusi, di educazione sessuale. Quando gli ambulatori di consulenza negli ospedali ascolteranno
le coppie infertili e cercheranno soluzioni mediche, senza spingerle in tutta fretta nelle cliniche della
procreazione assistita, sarà un altro passaggio importante. Ma più di tutto conta aver sottolineato, laicamente
e scientificamente, che la fertilità è un valore per la società, e che dunque preservarla è un obiettivo di sanità
pubblica. È un passo fondamentale, ma è pur sempre il primo di un lungo percorso, se l'obiettivo è quello di
tentare di far uscire l'Italia dall'inverno demografico. C'è di mezzo la struttura e l'organizzazione del lavoro, la
disponibilità di supporti e incentivi alla famiglia. Soprattutto l'investimento che un Paese può scegliere di
mettere in campo per i giovani e per il loro desiderio di futuro, che è il futuro di tutti. Perché la decisione di
mettere al mondo uno, due, tre... bambini è anche, ma non solo, una questione di fertilità.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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OLTRE IL PIANO PER FAVORIRE LA NATALITÀ
28/05/2015
Pag. 13
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Ultimi nell'Ue con 1,39 bimbi per donna E il 20% delle coppie fatica a procreare Presentato ieri dal ministro
della Salute Lorenzin : «Vogliamo renderlo strutturale, almeno fino al compimento del quinto anno d'età del
bebè»
LUCA MAZZA
Migliorare le conoscenze dei cittadini su un aspetto fondamentale della loro vita. Fornire un'assistenza
sanitaria qualificata, soprattutto attraverso la valorizzazione e il potenziamento dei consultori «come primo
anello e filtro nella catena assistenziale delle patologie riproduttive». Investire sulla formazione di insegnanti,
medici di famiglia e operatori sanitari, con corsi di aggiornamento ad hoc. E istituire, inoltre, un appuntamento
fisso con cadenza annuale - a partire dal 7 maggio 2016 - per celebrare una Giornata nazionale sul tema.
Sono alcune delle linee guida basilari del piano nazionale per la fertilità. Annunciato nei mesi scorsi, il
programma con cui si punta a favorire la natalità in Italia è stato messo nero su bianco e presentato ieri al
ministero della Salute. L'idea di elaborare il dossier nasce dall'esigenza di rispondere a un'emergenza che
ormai ha raggiunto livelli altissimi. Bastano alcuni dati per capire quanto sia giustificato l'allarme. In Italia il
20% delle coppie ha difficoltà a procreare in maniera naturale, mentre vent'anni fa la percentuale era circa la
metà. Le cause di questa problematicità risiedono per il 40% nella componente femminile, per l'altro 40% in
quella maschile e per un 20% hanno un'origine mista. Negli ultimi cinquant'anni, inoltre, il numero di
spermatozoi si è dimezzato e dagli anni Ottanta in poi l'età media al concepimento è aumentata di quasi 10
anni per entrambi i sessi. A queste statistiche si aggiunge quella sulla diminuzione progressiva di bambini che
nascono. La media di 1,39 figli per donna calcolata dall'Istat nel 2013, infatti, colloca l'Italia in fondo alla
classifica dei Paesi Ue con uno dei più alti livelli di denatalità. Questa tendenza, unita anche all'aumento della
longevità, senza opportuni correttivi, mette a rischio l'intero sistema di Welfare. Per scongiurare un pericolo
tanto serio e per non rassegnarsi a vivere in un Paese in cui si mettono al mondo sempre meno figli, secondo
il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, urge un rinnovamento culturale in tema di procreazione. «La fertilità
va collocata al centro delle politiche sanitarie ed educative», afferma in collegamento video Lorenzin, che col
suo pancione (è incinta di due gemelli) rappresenta una "testimonial" ideale della campagna "Difendi la tua
fertilità, prepara una culla nel tuo futuro". Oltre a «formazione» e «informazione», la terza parola chiave è
«prevenzione». «I dati sull'infertilità sono sottostimati - aggiunge la titolare del dicastero della Salute -.
Spesso la coppia arriva dal medico quando è troppo tardi. Questo piano ha l'ambizione di essere un pilastro,
di appartenere anche ad altri ministeri e di durare oltre questa legislatura». Tra gli strumenti da mettere in
campo per sostenere la genitorialità, il ministro ricorda il "bonus bebè" e preannuncia la volontà di estendere
la durata della misura: «È un contributo che abbiamo intenzione di far diventare strutturale per i primi cinque
anni di vita del bambino». Nel testo si sottolinea pure l'importanza del ruolo giocato dalla famiglia: «È
insostituibile».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Un piano per la fertilità nell'Italia che non fa figli
28/05/2015
Pag. 13
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Campagna informativa dedicata ai giovani e una Giornata nazionale dal 7
maggio 2016
Diverse le azioni messe in campo dal Piano nazionale per combattere l'infertilità. Innanzitutto, il progetto
punta a realizzare campagne informative ad hoc per i giovani sia attraverso i social network sia definendo
accordi di collaborazione con il ministero dell'Istruzione. Il Piano prevede pure la creazione di Unità ad hoc
negli ospedali per favorire ed assistere le coppie che vogliono un figlio ed hanno problemi di fertilità,
includendo anche un percorso per i pazienti oncologici, e verrà istituita una Giornata nazionale per la fertilità,
il Fertility Day, a partire dal 7 maggio 2016. Questo Piano, ha chiarito il ministro della Salute, Beatrice
Lorenzin, ormai prossima a partorire due gemelli, «è un punto di partenza strategico». Si tratta certamente di
«obiettivi ambiziosi - ammette Lorenzin - ma alla portata di un Sistema sanitario di eccellenza come il
nostro». La sfida è notevole. La combinazione tra la persistente denatalità ed il progressivo aumento della
longevità conducono infatti a stimare che, nel 2050, la popolazione inattiva sarà in misura pari all'84% di
quella attiva, ed il carico sociale ed economico della popolazione inattiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su
quella attiva (15-64 anni) si stima si incrementerà nel prossimo quarantennio del 55%.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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IL PROGETTO
28/05/2015
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Porcu (ministero Salute): la gente sa poco delle cause Lenzi (Società endocrinologia): con poche regole, in
una generazione abbatteremmo di oltre il 50% il problema
Luca Mazza
Evitare comportamenti e stili di vita che possano compromettere la propria fertilità; effettuare esami medici
specifici già dopo l'adolescenza (quindi con largo anticipo rispetto al momento in cui si progetta di fare un
figlio); sfatare il falso mito secondo cui non ci siano limiti di età per diventare genitori. Esperti e specialisti che
hanno messo a punto concretamente il Piano nazionale per la fertilità sottolineano quali sono le informazioni
sulla salute riproduttiva che ogni cittadino dovrebbe conoscere. Per Eleonora Porcu, responsabile del tavolo
creato dal ministero della Salute sull'argomento, «oramai si è messo in luce come ci siano malattie che
insidiano la fertilità. Ad esempio quelle sessualmente trasmesse, che sono in preoccupante aumento nei
nostri giovani. Ma influiscono anche l'obesità, l'eccesso di alcol e il fumo. Il problema - aggiunge - è che
queste cause non sono abbastanza conosciute dalla popolazione. La medicina non può fare miracoli ma
porre rimedi ad alcune situazioni che hanno portato all'infertilità». I problemi di sterilità da adulti, insomma,
vanno affrontati da ragazzi. «Per quanto riguarda l'uomo - spiega Andrea Lenzi, nuovo presidente della
Società italiana di Endocrinologia (Sie) - l'esame di base è rappresentato dallo spermiogramma (cioè l'esame
del liquido seminale). Si tratta di un'analisi citologica molto complessa, da effettuare in centri altamente
specialistici (dato che molti laboratori non possiedono gli strumenti adeguati) e che può dare un'idea della
potenzialità fecondante del seme. Per la donna, invece, bisogna valutare la regolarità dell'ovulazione, la
struttura dell'utero e la pervietà delle tube, che sono la via di passaggio degli ovuli verso l'utero». Il primo
consiglio, comunque, è quello di non aspettare che sia troppo tardi. «Se si facesse una seria prevenzione,
nell'arco di una generazione potremmo abbattere di oltre il 50% l'infertilità maschile - aggiunge Lenzi -. Come
società scientifiche abbiamo fatto iniziative sotto l'egida del ministero della Salute. Attraverso due campagne
come "Amico Andrologo" e "Androlife" abbiamo sensibilizzato i ragazzi verso una maggiore salute del loro
apparato sessuale e riproduttivo». Una tesi da sbugiardare, conclude Lenzi, è quella secondo cui si può
mettere al mondo un figlio anche in età avanzata: «L'eterna fertilità non esiste. È un grande mito da smentire.
Semmai è urgente attivarsi a ogni livello per trovare le risposte adeguate a quello che è diventato ormai un
enorme problema sociale».
Foto: Eleonora Porcu
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La sterilità si previene da ragazzi
28/05/2015
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Un uomo di 55 anni affetto da morbo di Parkinson ha ricevuto un'iniezione di cellule cerebrali fetali nel
cervello: gli scienziati dell'Università di Cambridge pensano che, grazie al trattamento, potrebbe arrivare a
recuperare il pieno controllo dei suoi movimenti in cinque anni. Ne dà notizia la rivista New Scientist . Il
protocollo fu lanciato 28 anni fa in Svezia, ma due studi americani non registrarono benefici significativi e la
procedura fu abbandonata in favore dei trattamenti di stimolazione cerebrale profonda. I nuovi test
mostrerebbero che alle cellule fetali servono anni per depositarsi e collegarsi correttamente al cervello del
ricevente.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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«Cellule fetali efficaci contro il Parkinson»
28/05/2015
Pag. 18
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Graziella Melina
a prossima iniziativa a favore della vita sarà l'inaugurazione sabato della «Culla della vita» a Palermo,
riattivata dopo anni grazie a un accordo tra Università, Policlinico e Movimento per la vita. I dati che
emergono dall'ultimo rapporto del Mpv, che ha da poco festeggiato i 40 anni, sintetizzano decine di altre
storie di solidarietà: nel 2014, grazie ai 355 Centri di aiuto alla vita, sono state assistite 33.682 donne e sono
nati 10mila bambini. «La nostra missione - racconta Carlo Casini , fondatore e guida del Movimento per 40
anni - è quella di essere un pungolo per le coscienze, non far dimenticare, senza scoraggiarsi. Certo, è
necessario che le parole siano accompagnate da una verità dimostrata attraverso i fatti». A cominciare dal
sostegno concreto alle mamme in difficoltà. «Il primo Centro di aiuto alla vita nacque il 16 marzo 1975 a
Firenze. All'epoca esponenti radicali praticavano l'aborto clandestino a Firenze per "aiutare le donne".
Secondo noi invece le difficoltà non si superano sopprimendo la vita ma affrontandole insieme». Da allora
170mila sono stati i bambini nati grazie ai Cav. «In quel periodo il clima era incandescente, l'anno prima c'era
stato il referendum sul divorzio, nel '75 è partita la battaglia per la legalizzazione dell'aborto. Oggi - prosegue
Casini - è chiaro che il tema della vita è strettamente legato a quello della famiglia, che sta subendo un
attacco virulento. La nostra iniziativa "Uno di noi" è un grido rivolto all'Europa affinché la dignità dell'uomo sia
riconosciuta fin dal concepimento». a per riuscirci serve il coinvolgimento di tutti. «Se i nostri volontari, spesso
irrisi - prosegue Casini - , sono riusciti ad aiutare tante donne, quanto maggiori sarebbero i risultati se ogni
Cav fosse espressione di un'intera comunità che accoglie?». D'altronde, 40 anni di storia, portano con sé
problemi sempre più complessi. «Oltre alla prevenzione all'aborto - sottolinea il neo-presidente Mpv Gian
Luigi Gigli -, dobbiamo affrontare le conseguenze della procreazione artificiale, della maternità surrogata, la
sfida del gender e la possibilità di procreare per coppie non eterosessuali. E ancora, difendere il diritto di
obiezione di coscienza e promuovere il parto anonimo. La sfida per il futuro riguarderà l'ultimo confine della
vita, la vecchiaia». L'impegno dovrà concentrarsi «sul significato e il valore da dare alla vita dell'anziano per
evitare che possa essere condizionato dal fattore-età, discriminato nell'accesso alle cure, se non addirittura
incoraggiato a morire».
Foto: Nasceva nella primavera 1975 a Firenze il primo presidio per fermare la piaga degli aborti Oggi i 355
Cav sono al fianco di mamme e bimbi
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Centri aiuto alla vita 40 anni con le donne
28/05/2015
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Iivere con una malattia invalidante come la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) è molto difficile soprattutto se si
devono affrontare problematiche complesse senza un aiuto adeguato. Cosa comporterà la malattia? Quali
saranno le scelte da compiere quando il paziente non sarà più in grado di nutrirsi o di respirare
autonomamente? Chi deciderà per lui quando non potrà più comunicare se non con supporti tecnologici?
Come alleviare le sue sofferenze? Sono le domande che si pongono i malati di Sla e di cui devono farsi
carico scienziati, medici curanti e anzitutto la famiglia, supportata dall'associazionismo. Se ne parlerà nel
seminario di studi promosso dall'Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla) domani nella sua
sede milanese presso la Fondazione Filarete in vista della XIV Giornata nazionale del sollievo del 31 maggio,
promossa dal Ministero della Salute. Dalle 14.30 sarà possibile seguire l'incontro in diretta streaming
all'indirizzo aisla.direttastreaming.tv. Mario Sabatelli, responsabile del Centro Sla del Policlinico Gemelli di
Roma e presidente della Commissione scientifica di Aisla, e Daniela Cattaneo, medico palliativista del Centro
di ascolto Aisla, svilupperanno i temi affrontati nel recente documento «Le scelte terapeutiche delle persone
con Sla» e approfondiranno i temi legati a cure palliative, dichiarazioni anticipate di trattamento e desistenza
terapeutica.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Sla, terapie e assistenza: il 31 Giornata del sollievo
28/05/2015
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Sono italiane le staminali «immortali»
Pier Mario Biava e Carlo Ventura presentano un metodo rivoluzionario per la riprogrammazione delle cellule
adulte: «Così rendiamo superati gli interventi artificiali sul Dna, andando oltre gli studi di Yamanaka»
Alessandra Turchetti
La medicina di domani sarà completamente diversa da quella che conosciamo oggi. Le nostre ricerche
dimostrano che la vita si organizza attraverso "pacchetti di informazione", ovvero molecole che segnano il
destino delle cellule con cui interagiscono, secondo una modalità ciclica che si attiva durante lo sviluppo
embrionale, e tale meccanismo può essere utilizzato per curare le malattie in modo fisiologico». Così Pier
Mario Biava, medico del lavoro e ricercatore dell'Irccs Multimedica di Milano, studioso da anni dei processi di
differenziazione e riprogrammazione cellulari, ha annunciato ieri un cambio sostanziale di paradigma delle
scienze mediche. Insieme al collega Carlo Ventura, co-autore degli studi e responsabile dell'Unità di Ricerca
dell'Istituto nazionale biostrutture e biosistemi (Inbb), ha illustrato le nuove frontiere della riprogrammazione
cellulare, ovvero come determinare il destino delle cellule staminali sane e patologiche. Ha partecipato
all'incontro Ervin Laszlo, filosofo della scienza, presidente e fondatore del Club internazionale di Budapest,
candidato due volte al Nobel per la pace per il suo impegno a favore dello sviluppo di una nuova coscienza
globale. Professor Biava, cosa intende per cambiamento di visione nella medicina? Partiamo dal presupposto
che la cellula non è mai isolata ma fa parte di una rete in cui passano infiniti segnali: la vita si organizza
secondo il principio di questa informazione, come le ricerche da me condotte hanno fin dall'inizio dimostrato.
Già nel 1988, infatti, in un articolo pubblicato su Cancer Letter , avevo osservato che fattori presenti nel
microambiente embrionario erano in grado di riprogrammare le cellule tumorali verso un comportamento
"normale", dimostrando, così, l'ipotesi che il tumore fosse un processo reversibile. Anziché focalizzare
l'attenzione sulla mappatura del Dna e i singoli geni, come i più stavano facendo, noi abbiamo cominciato a
svelare il codice "epigenetico", ovvero il complesso sistema di regolazione alla base dell'espressione genica.
A quali conclusioni siete arrivati? La chiave non è più agire sul Dna ma sulla sua regolazione che avviene
attraverso queste molecole che contengono le "istruzioni per l'uso": si tratta di proteine per oltre il 90% e di
acidi nucleici in piccola parte, trasferiti in vescicole chiamate "esosomi", che interagiscono con cellule
specifiche a seconda di cosa contengono. Nelle ultime ricerche, per la prima volta al mondo, abbiamo reso
«immortali» le staminali adulte umane, proprio come aveva fatto Yamanaka, senza però introdurre geni
dall'esterno ma mantenendo attivi in modo naturale quelli interni capaci di impedire l'invecchiamento, e al
tempo stesso, inibendone altri che lo favoriscono. Quali sono le ricadute applicative? Conoscendo questi
processi, si può determinare il destino delle staminali normali e patologiche, rendendo obsolete gli interventi
artificiali sul Dna. Avendo visto che una ridondanza di questi fattori è in grado di impedire in modo molto
significativo la degenerazione delle cellule nervose, puntiamo molto alla medicina rigenerativa e alla cura di
tutte quelle patologie croniche con perdita cellulare. Un'altra parte dei fattori è in grado, invece, di rallentare la
moltiplicazione delle cellule, o differenziandole o inducendone la morte, quindi largo a nuove prospettive per il
cancro e la psoriasi, così come per i trapianti di staminali che potrebbero essere evitati in futuro trasferendo
solo le molecole da esse prodotte.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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in laboratorio
28/05/2015
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A Rimini Wellness arrivano i cibi salutistici e gli chef
CARLO VALENTINI
Valentini a pag. 17 Il 57% degli italiani si considera sovrappeso, mentre il 53% (era il 46% nel 2011) vorrebbe
dimagrire. Tuttavia solo il 16% in media è fortemente propenso a pagare di più per prodotti salutistici e l'89%
non è disponibile a sacrifi care il gusto. Lo sostiene una ricerca Nielsen mentre l'università di Milano-Bicocca
ha censito l'altra faccia del wellness, il movimento: 18 milioni di italiani frequentano palestre, centri
benessere, spa, centri estetici (30 mila imprese) e vi spendono 25 miliardi di euro. Un business tanto rilevante
ha una sua rassegna fi eristica, Rimini Wellness, in cui sono presentate le novità (anche il salutismo ha le sue
mode) che promettono una forma perfetta senza sacrifi ci e indagano sulle strategie di marketing più effi caci
per spingere gli italiani a curare il proprio fi sico. Si inaugura oggi (fi no al 31), testimonial Giorgia Surina,
interprete della fi ction Don Matteo, 400 aziende, 52 palchi per esibizioni di zumba, hydrobike, pilates, V-Ball,
acquadance, e così via, 85 convegni e 250 mila visitatori attesi, 27 euro il prezzo d'ingresso. Technogym
propone un'app (Movergy) per misurare attraverso lo smartphone l'indice di movimento giornaliero e indicare
un obiettivo quotidiano di movimento. «Si può così integrare», spiega Nerio Alessandri, fondatore di
Technogym, «l'esercizio effettuato in palestra sugli attrezzi con il movimento della vita quotidiana e le attività
sportive all'aperto (corsa o bicicletta)». L'altra grande azienda italiana di attrezzi, Panatta, può vantare il
design fi rmato Pininfarina e un catalogo (Kids System) «pensato per la lotta all'obesità», dice Rudy Panatta,a
capo dell'azienda, «e per diffondere la cultura sportiva nei bambini dai 5 agli 11 anni». Mentre un'altra
azienda, Life Fitness, insieme agli attrezzi fornisce un allenatore certifi cato della Life Fitness Academy. Non
solo. Domani nelle palestre e nei centri benessere troveremo per esempio, Seento, lettino ipertecnologico
che offre esperienze multisensoriali, ovvero insieme al massaggio sono proiettate immagini che aiutano
(anche coi suoni) a «generare onde cerebrali proprie degli stati naturali di rilassamento». Mentre una startup,
Cleveland, ha realizzato una vasca in grado di ricreare le migliori condizioni di allenamento per gli
appassionati di canoa e kayak: «Il suo utilizzo», assicura il team progettuale, «consente agli atleti di
migliorare la tecnica e le proprie performance, e agli allenatori di seguirli più da vicino intervenendo in tempo
reale». Il top del web spetta a Les Mills coi suoi corsi di fi tness interamente virtuali da proiettarsi in palestra.
Dice Monica Baroni di Les Mills: «Il nostro obiettivo è intercettare la Generazione Y, ovvero quella fascia della
popolazione di età compresa tra i 18 e i 30 anni che si sente libera di poter organizzare la propria giornata,
ottimizzando i tempi il più possibile. Col nostro sistema il personal trainer viene proiettato su un grande
schermo, proprio come al cinema,e assieme a lui si dà avvio alla lezione in qualsiasi momento. In questo
modo si aumenta anche l'interazione tra le persone, poiché la mancata presenza di un istruttore facilita la
creazione di gruppi che interagiscono tra loro». Non solo palestra. Anche l'alimentazione sana (con l'Expo
che sta promozionando il corretto approccio al cibo) è un fattore determinante del wellness. Ecco allora
scendere in campo gli chef televisivi a supporto delle linee salutiste delle aziende alimentari. Diego
Bongiovanni cucina, per Saclà, Cous Cous e Quinoa, Domenico D'Agostino risponde, per Fior di Loto,
proponendo pasta prodotta esclusivamente con legumi, i cuochi della Raspini-salumi mettono nel piatto la
bistecca di prosciutto cotto talmente magro da essere indirizzata agli atleti, mentre La Diamantina presenta
Cuore Dolce, una mini anguria con alto contenuto di licopene (un antiossidante naturale). In questa edizione
vi sarà spazio pure per i food blogger, tra i più seguiti nella rete. Pronti a stupire vi sono Chiara Maci
(salmone allo yogurt), Federica Gif (porridge travestito da pancake), Claudia Nattioli (polpettine di seitan e
farina di ceci), Sonia Figone (insalata di lenticchie, riso rosso e patate dolci). Ma partecipa anche un blog
(Into the fitness) che farà felice i più pigri: «Allenarsi troppo fa malissimo», è scritto, «poiché il cortisolo è un
ormone che viene prodotto dalle ghiandole surrenali e aumenta in condizioni di affaticamento psicofi sico.
Mentre durante l'attività fi sica i livelli di cortisolo aumentano per poi rientrare nella norma non appena si torna
a una condizione di riposo e tranquillità e questo effetto immediato è positivo per la nostra salute in quanto
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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IN FIERA, DA OGGI
28/05/2015
Pag. 1
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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rafforza il sistema immunitario, se l'attività fisica è troppo protratta nel tempo e troppo frequente l'eccesso di
cortisolo determina l'aumento del grasso viscerale a livello addominale (il più pericoloso per la salute
cardiovascolare) e una forte diffi coltà a dimagrire». © Riproduzione riservata
Foto: Un allenamento in palestra e, a sinistra, la locandina di Rimini Wellness
28/05/2015
Pag. 20
diffusione:88538
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Mariangela Pira
Domani, nel Padiglione Italia, sarà distribuito il primo brick latte di asina UHT Onalat. «Sta già facendo faville
in Esselunga e dalla Cina ce lo hanno richiesto alla grande», spiega il ceo e chairman di Eurolactis Pierluigi
Christophe Orunesu, imprenditore svizzero di origini sarde. Proprio dalla Sardegna, terra che ama molto, è
partito il progetto del latte d'asina e otto anni fa è nata Onalat, controllata di Eurolactis. Il gruppo si appoggia
a un grande allevamento d'asini vicino a Reggio Emilia: nel 2008 ce n'erano 380, oggi sono 800. «Il latte
Onalat è al 100% naturale, il più simile al latte umano materno, con poco grasso e basso contenuto di
caseina», precisa Orunesu. «Onalat in polvere», conclude l'imprenditore, «è venduto tramite le farmacie e il
nostro sito di shopping online. Quello Uht anche in grande distribuzione in Italia, Francia e Svizzera». Una
curiosità:i genitori di Orunesu hanno lavorato da Audrey Hepburn in Svizzera come cuoca e giardiniere.
Orunesu ha vissuto la sua infanzia a casa dell'attrice - che gli ha pagato anche gli studi di piano e lo trattava
come fosse uno di famiglia - fi no al 1993, anno in cui la star britannica è scomparsa. «Mio padre non era solo
un giardiniere», ricorda l'imprenditore, «ma un confi dente di Audrey».
Foto: Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany
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Il latte di capra all'Expo Audrey Hepburn nei ricordi
28/05/2015
Pag. 43 N.22 - 3 giugno 2015
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La risonanza magnetica si dà una mossa
È un nuovo strumento che, per la prima volta, consente di vedere organi, ossa e muscoli mentre sono in
movimento.
(Antonio Amorosi)
Unica al mondo e di produzione italiana (dopo dieci anni di studi), una nuova macchina sta cambiando il
modo di fare diagnosi in campo muscoloscheletrico e nelle articolazioni, consentendo di fare risonanze
magnetiche dinamiche sul corpo umano in movimento. In genere, la risonanza magnetica tradizionale viene
fatta con il corpo steso. La Esaote G-Scan Brio invece (questo il suo nome) fotografa ossa, legamenti, fasce
muscolari e nervi mentre sono in azione, ossia mentre si muovono, e sotto il carico corporeo. A realizzarla
sono state la Dlab Diagnostic di Bologna e la Esaote di Genova sotto la guida di Giuseppe Monetti, primario
della clinica Nigrisoli di Bologna e consulente radiologo per il Barcellona calcio e per la Ferrari. Il peso del
corpo è importante, perché è in quel modo che l'organo si muove e funziona. «L'uomo cammina in piedi: se lo
andiamo a studiare in posizione sdraiata difficilmente saremo in grado di vedere la realtà» spiega Monetti a
Panorama. I chirurghi intervengono leggendo le risonanze effettuate con i pazienti sdraiati. Vedere l'organo in
funzione e in movimento, quindi con una visione finalmente dinamica, consentirà di avere una diagnosi più
accurata e di decidere la migliore terapia, evitando magari interventi chirurgici inutili o non risolutivi. Non solo:
il famoso «colpo di frusta», oggetto di tanti disinvolti risarcimenti assicurativi, da oggi potrà essere
documentato con certezza. Essendo «aperta», poi, non metterà più in crisi chi è claustrofobico e ha il terrore
di chiudersi nei «tubi». A usare la nuova risonanza «in movimento» sono stati, finora, il pilota di Formula 1
Fernando Alonso, l'attaccante del Barcellona Leonel Messi e l'oro olimpionico di sci Giuliano Razzoli. Ma, nei
laboratori di Bologna, la macchina è disponibile per tutti. Non solo: Stati Uniti, Giappone e Cina ora vogliono
importarla.
Foto: Il paziente entra nella nuova risonanza magnetica dinamica (che è aperta) restando in piedi.
Foto: Nella Esaote G-Scan Brio (nell'ospedale nigrisoli di Bologna) ci si può muovere su una pedana. in
questo modo lo specialista vede organi, muscoli e nervi in movimento e con il peso corporeo.
Foto: La visione dinamica degli organi consente una diagnosi più accurata di eventuali patologie di ossa,
muscoli e legamenti, e una terapia più efficace.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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scena frontiere
27/05/2015
Pag. 20
CAMBIARE LE ABITUDINI
CELLULITE E GRASSO LOCALIZZATO: FORSE SONO SPIE DI UN DISAGIO PIÙ PROFONDO
DI RAIMONDA BORIANI
Cosa cambierebbe se considerassimo rotolini o cellulite non solo inestetismi ma spie di un malessere fisico?
Gli eetti di fumo, sedentarietà, cibo spazzatura, non si vedono solo su cosce e girovita: sottraggono anche
anni di vita. Urge un cambiamento. Ma quanto occorre per tradurlo in abitudine consolidata? Uno studio
dell'University College di Londra attesta una media di 66 giorni, ma l'intervallo è ampio: da 18 giorni a oltre 8
mesi. «Quando impariamo un nuovo comportamento si crea una connessione tra aree diverse del cervello.
Per questo abbiamo bisogno tra 40 e 60 giorni», dice Alberto Caputo, psichiatra e psicoterapeuta, direttore
sanitario del centro Skindeep. «Consolidare un'abitudine può durare mesi, in cui si devono fare i conti con
scoraggiamenti, eccessi di fiducia, eccezioni per eventi straordinari. Studi neuropsicologici dimostrano che è
meglio scrivere cosa fare e quando, senza procrastinare e mettendoci passione. Anche un'interruzione fa
parte del gioco: il cambiamento è un processo di piccoli passi». Da cosa cominciare per contrastare la
pancia, spia del temuto grasso addominale? «Ad esempio cominciando a sostituire l'Indice di Massa
Corporea (BMI) con l'Indice di Forma Corporea (BSI), calcolabile online», aerma il professor Francesco
Marotta, Department Human Nutrition, Texas Women University, responsabile di Medicina Personalizzata e
di Genere del Centro Medico Montenapoleone, Milano. «Indicando la distribuzione del peso, l'indice ore una
prima valutazione circa un'eventuale espansione del grasso viscerale, che crea infiammazione e disequilibra
gli ormoni. Pancia pronunciata e pochi muscoli nelle gambe sono una coppia pericolosa, perché il deficit
muscolare sinergizza con le disfunzioni del grasso viscerale. Nella donna l'eccesso di peso è associato anche
a patologie croniche della colecisti, osteoporosi e tumore al seno, di solito "sostenuta" dalla carenza di
vitamina D». In fatto di cellulite, contano anche le alterazioni del microbiota intestinale? «L'estensione
dell'intestino spiega perché eventuali disfunzioni si ripercuotano sull'intero organismo. Un incremento della
permeabilità intestinale, per uso di antibiotici, antinfiammatori, gastroprotettori, determina l'ingresso di
molecole pericolose: "ingolfano" il circolo venoso e linfatico addominale e scatenano un'infiammazione
cronica latente che peggiora la cellulite. Alterazioni della ora possono essere anche asintomatiche, per cui è
plausibile richiedere allo specialista un test specifico - scientificamente attendibile - che indaghi funzionalità,
protezione immunitaria e antinfiammatoria dell'ecosistema intestinale». Fermo restando l'utilità della terapia
personalizzata, quali suggerimenti per le donne? «Una dieta ricca di acqua, spremute di frutta, tè verde, fibre
(solubili e un po' meno insolubili), riduzione dei carboidrati ad alto indice glicemico, cicli di probiotici mattutini,
proteine magre a pranzo e cena ma anche a colazione. E l'insostituibile movimento, magari aiutandosi con
una app per calcolare i 5-6mila passi da mettere in programma. L'attività aerobica rimane una base, sebbene
squilibri il sistema ormonale. L'attività di potenza è importante anche per le donne, perché migliora la capacità
cardiaca (parametro associato alla longevità), la qualità ossea, il metabolismo. E, dagli ultimi studi, la neuroprotezione». L'OLIO SUPER ANTIOSSIDANTE Uno studio pubblicato sul Journal of the European Academy
of Dermatology and Venereology , che ha analizzato 26 articoli scientifici dal 1978 al 2011, ribadisce la
genesi multifattoriale della cellulite. Tra le cause, l'alterazione dell'architettura del connettivo. Troppi zuccheri
e grassi nell'alimentazione incrementano i radicali liberi che alterano la struttura delle fibre di collagene ed
elastina. A questo problema Biotherm risponde con Body Refirm (125 ml, 38,72 euro), ricco di astaxantina.
«Ricavata dall'estratto di microalga H. Pluvialis è un potente antiossidante naturale, 500 volte più ecace della
vitamina E, in grado di preservare l'elasticità della pelle», dice Elisa Simonpietri, Biotherm's International
Scientific Director. «La consistenza in olio si rivela molto eciente per contrastare gli accumuli adiposi perché
permette un massaggio ecace e piacevole. Abbiamo sviluppato gesti specifici per applicare il prodotto e
migliorare l'ecacia delle manualità. Una texture setosa e nutriente che, secondo il test strumentale, migliora il
tono della pelle del 23,6% dopo 4 ore (test su 44 donne), e l'aspetto a buccia d'arancia del 27% dopo 4
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CORPO: IL NUOVO APPROCCIO
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settimane, in base a una classificazione clinica». PANCIA PIATTA? SARAI PIÙ FELICE Il cruccio maggiore
di francesi, cinesi e russe? La pancia, che precede glutei, seno e gambe. Lo attesta lo studio Ifop "Les
femmes et leur rapport au corps" del 2013, su 6000 donne dai 18 anni in su. Così nasce la nuova Masvelt
(200 ml, 52,50 euro): associa una tripla performance, snellente, rassodante e perfezionatrice, e una texture
"peso piuma". «Per la prima volta i laboratori Clarins hanno messo in evidenza il ruolo di due proteine
implicate nello stoccaggio dei lipidi (lipina-1) all'interno dell'adipocita, e nel loro destoccaggio (GBF1). Da qui
la ricerca di un attivo capace di agire su entrambe le proteine, per inibire il processo di deposito dei grassi e
amplificare quello di smaltimento. Ne è conseguita una scoperta vegetale Clarins : l'estratto di papavero»,
spiega Nathalie Issachar Direttore Ricerca & Sviluppo Gruppo Clarins. E per valutare l'eetto del trattamento
sul rapporto delle donne col proprio corpo e l'inuenza sulla sfera sociale, Clarins mette in campo uno studio
sulla qualità della vita, condotto in collaborazione con Arnaut Aubert (Societé Emospin), esperto in
neuroscienza e psicologia: dopo un mese di utilizzo di Masvelt, migliora significativamente la percezione del
corpo e la fiducia in sé. LA STRATEGIA COMBINATA Tre giorni di seminari dedicati alla dermatologia.
Dermocosm Vita Cutis, con la presidenza del professor Antonino Di Pietro, è il congresso ospitato per la
prima volta da Cosmofarma Exhibition (lo scorso aprile a Bologna) per un confronto tra farmacisti e
dermatologi sui temi caldi, dalla nutraceutica alla dermatologia rigenerativa, cellulite inclusa. «Che necessita
di un'accurata anamnesi di dermatologo e angiologo sullo stato della circolazione delle gambe, per impostare
una terapia personalizzata. Secondo le ultime acquisizioni, la cellulite è pluricentrica, nel senso che in un'area
possono coesistere zone al primo stadio, con edemi e "buccia d'arancia", e altre al quarto stadio, con noduli
fibrotici e "aspetto a materasso"», spiega Di Pietro. «Un problema da arontare globalmente, con
l'associazione di diverse terapie. Per la ritenzione idrica, sempre presente, è utile la microterapia: un ago
sottilissimo di appena due millimetri - che non tocca le terminazioni nervose inietta una soluzione ipersalina
che richiama i liquidi ristagnanti nel derma. Per i noduli, capsule fibrose che aggregano gli adipociti, si può
intervenire con ultrasuoni focalizzati per liberare acidi grassi e trigliceridi e disgregare i setti fibrosi. Per la
tonicità della cute c'è la radiofrequenza. Nuovi anche i tessuti hi-tech, intrisi di sostanze che rilasciano in
modo graduale e continuo. L'ecacia è paragonabile a quella di un cosmetico, ma la tessitura delle fibre crea
micro-vibrazioni che incrementano il microcircolo facilitando la penetrazione degli attivi. Utili gli integratori,
soprattutto per la soerenza del microcircolo, grazie a avonoidi e antocianosidi, e la ritenzione idrica, con la
bromelina, oppure per accelerare il metabolismo dei grassi con la caeina. Vanno però inseriti in una strategia
globale, e consigliati dal dermatologo, a seconda del problema prevalente. Recenti studi sull'acqua delle
Terme di Sirmione, un'acqua sulfurea salsobromoiodica decongestionante per le vie respiratorie, rivelano una
spiccata azione antinfiammatoria, utile contro l'infiammazione cronica che permea la cellulite».
EFFETTI PIÙ RAPIDI ED EVIDENTI Una strategia d'intervento "dentro-fuori", in cui gli attivi cosmetici sono
supportati da micronutrienti di cibi e, in caso di aumentato fabbisogno, da integratori alimentari, annovera
numerosi utilizzi. «Un esempio storico è la fotoprotezione sistemica, con l'assunzione di particolari integratori
per aiutare la pelle a difendersi meglio dal sole, in caso di cuti reattive o per intensificare l'abbronzatura. Nella
cellulite, in cui è presente un forte squilibro della microcircolazione, l'azione combinata di un integratore e un
trattamento topico amplifica gli effetti e velocizza i risultati», dice Reginetta Trenti, Responsabile Marketing
Scientifico di BioNike . Marchio che propone due strategie "In & Out": detossinante e anticellulite.
«L'abbinamento Hydraboost (uido idratante multi-attivo) e Detoxhydra (integratore) è indicato in caso di
secchezza cutanea e adattamento ai cambiamenti climatici. Defence Body Anticellulite (emulsione drenante
riducente, da 200 ml, 29,90 euro) abbinato a Reduxcell (integratore, 30 compresse, 29,50 euro) permette di
sfruttare la sinergia dell'azione topica e sistemica: drenante, lipolitica, rinforzante di capillari e tessuti di
sostegno. In farmacia.
ESTETICA PROFESSIONALE A CASA Secondo Doxa, nel 2014 sono state 1,8 milioni le italiane che hanno
frequentato cliniche o beauty center per snellire la silhouette e il 70% è ricorso soprattutto a massaggi e
cosmetici. Per offrire alle donne un risultato snellente professionale Somatoline Cosmetic sceglie la Clinica
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Dermatologica The Skin Doctors' Center di Trieste. Professional System Kit Liporiducente Cosce e Fianchi
(89 euro, in farmacia) assembla la sinergia effetto booster di Siero Attivatore e Crema Liporiducente Intensiva
e tecniche professionali di auto-massaggio con protocollo di applicazione guidata. I risultati sono dimostrati
clinicamente. «La riduzione del pannicolo adiposo non fa perdere peso ma centimetri nelle aree trattate,
rivelando una superficie cutanea più liscia e un'attenuazione delle irregolarità adipose sottocute», afferma il
professor Leonardo Marini, direttore scientifico di The Skin Doctor's Center. «Gli snellenti si possono abbinare
a termo-biomodulazione (che migliora la microcircolazione), mediante radiofrequenza multipolare, laser
infrarossi a lunga durata d'impulso, anche associati a sistemi di stimolazione meccanica dei tessuti.
L'approccio integrato prevede interventi programmati sequenzialmente, intervallando cicli di terapia fisica e
trattamento topico snellente». Foto di Max Cardell
Combatte tutti i segni associati alla cellulite: cuscinetti, ritenzione idrica e perdita di tonicità, è un siero-gel
fresco e vellutato, Body-Slim Tripla Azione Snellente Levigante di Lierac (400 ml, 49,90 euro, in farmacia).
Gel arricchito con burro di karité e glicerina. Con LHA e acido salicilico che stimolano il turnover cellulare e
Adipostim, complesso snellente esclusivo, associato al 5% di caffeina pura, CelluDestock Overnight di Vichy
(200 ml, 33,50 euro, in farmacia). Emulsione fluida leggera e fondente, con estratti vegetali selezionati che
stimolano sia la lipolisi sia la lipogenesi e migliorano il microcircolo, Sérum Expert Réducteurs Contours di
Carita (200 ml, 69 euro, in istituto). Specialità antistress e detox, con acqua termale di Salsomaggiore, dalle
note aromatiche e balsamiche, Bagno Detossinante d'Alghe Marine di Collistar (400 ml, 28 euro). Innovativo
sistema liftante che contrasta il rilassamento cutaneo dell'interno braccia e cosce, Concentrato Effetto Lifting
di Diego Dalla Palma (125 ml, 39,90 euro, in istituto). Doppia azione snellente: frena lo sviluppo della cellulite
e ne attenua l'aspetto a "buccia d'arancia". Con un mix di sostanze vegetali: estratto di semi di longan, loto e
ginkgo biloba, caffeina e algarossa, Cellulinov di Sisley (200 ml, 173 euro). Siero contro tutti gli inestetismi
della cellulite. Con oli essenziali, estratti vegetali, peptidi e sostanze elasticizzanti, Rilastil Lipofusion (250 ml,
36 euro, in farmacia). Alleggerisce e drena le gambe stanche, gonfie e pesanti, Destasi Emulgel (75 ml, 11,90
euro, in farmacia). A base di un'alga bruna specifica che contrasta la formazione di nuovo grasso, Olos
Thalasso Latte di Mare Mont Saint Michel Anticellulite (250 ml, 51 euro, in istituto).
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LA MIA APP SA TUTTO
IN TEMA DI BENESSERE, SALUTE E FITNESS SONO 100MILA. UTILI SEMPRE, INDISPENSABILI IN
VIAGGIO
GINA PAVONE
Per stare bene in vacanza conviene non dimenticare lo smartphone. Avere a portata di mano il giusto
software mobile potrebbe tornare utile SE SI VA ALL'ESTERO in un'infinità di situazioni: dal combattere il jet
lag alla comunicazione in lingue straniere di sintomi o principi attivi da reperire in farmacia, o persino evitare
spiacevoli incontri ravvicinati con insetti e meduse. Sono più di 100.000 le app a tema salute, benessere e
fitness secondo il conto fatto da Research2Guidance, società di ricerca specializzata nel settore del "mobile
health". «Secondo dati riportati dalla commissione europea, le 20 app gratuite più diuse per fitness e salute
sono installate su qualcosa come 231 milioni di dispositivi mobili in tutto il mondo», sottolinea Maria
Cucciniello, assistant professor del dipartimento di analisi delle politiche e management pubblico alla
Bocconi. «Le stime parlano di un trend in crescita continua, con 3,4 miliardi di persone che entro il 2017
avranno uno smartphone, metà delle quali userà app di sanità mobile. Un potenziale enorme, che, se ben
sfruttato, potrà far risparmiare 99 miliardi di spese al sistema sanitario». In eetti non mancano trovate
ingegnose e originali, che in vista di trasferte e relax, potrebbero tornare molto utili. Viaggia in salute è un'app
gratuita realizzata dalla Asl di Milano, fornisce indicazioni su controlli e profilassi prima di partire, consigli su
cosa mettere in valigia, informazioni generali su alimenti, insetti e ambiente, anche in base a zone di diusione
di patologie o al paese di destinazione. My Travel Health , messa a punto dalla statunitense Mayo Clinic,
costa 2,99 euro e contiene sia informazioni in base alle destinazioni sia registri e spazi personalizzabili per
prendere annotazioni e adattare alle proprie esigenze liste di preparativi, o raggruppare documenti e
informazioni sanitarie personali. Se invece serve parlare con un medico ma non si riesce a causa dell'idioma
dierente, può funzionare Universal Doctor Speaker (5,99 euro), che traduce 6.000 frasi mediche in 13 lingue,
con tanto di indicazioni sulla pronuncia, e con l'utilità di funzionare anche oine. Simile il funzionamento di
Health in Pocket (2,99 euro). Con My Health Pass ci si può invece aiutare anche con simboli (4,99 euro),
mentre Travel Health Guide (2,99 euro), messa a punto da una dottoressa specializzata in medicina di
viaggio, aiuta a valutare il sintomo suggerendo, in base alla gravità descritta, come provare a rimediare o se
cercare uno specialista. EMERGENZE Diverse le app che consentono di localizzare i Pronto Soccorso più
vicini. A livello nazionale c'è per esempio iProntoSoccorso o inSalute , con cui rintracciare le farmacie di turno
aperte o la guardia medica più vicina, o ancora la nota informativa di una serie di medicinali. Per le versioni
internazionali basta cercare In case of Emergency , e scegliere l'app operativa nel paese di destinazione.
AUTOMEDICAZIONE Per valutare una serie di sintomi può essere utile la gratuita iTriage , ottenendo
un'ipotesi di diagnosi, una possibile cura e informazioni sugli specialisti a cui rivolgersi per un consulto
medico. Per misurare la febbre senza termometro si può provare con +thermometer , che funziona con un
sensore a infrarossi, o Misura Febbre (0,99 euro) che invece mette in relazione battito cardiaco ed età.
Automedicazione è gratuita e serve per saperne di più sui farmaci cosiddetti da banco, può essere utile
anche all'estero grazie alla possibilità di rintracciare il principio attivo dei vari preparati, consentendo di
comunicare più facilmente con il farmacista. PharmaAround e FarmaQui sono pensate per trovare le farmacie
più vicine, con gli orari eettivi di apertura e quelle di turno nei festivi o di notte, e l'itinerario per raggiungerle.
Numerose le app antizanzare, sia gratuite che al costo di pochi euro: promettono di allontanare i fastidiosi
insetti con l'emissione di ultrasuoni. Focus Meteo Meduse mappa invece la presenza delle meduse nei mari
italiani, con la possibilità di inviare segnalazioni e avere indicazioni su come difendersi dalle loro punture.
Sotto questa categoria alberga una quantità di sistemi per rimanere in forma: conta calorie e contapassi,
tracker che registrano le attività fisiche svolte, programmi di fitness personalizzabili o mirati. Fra le gratuite
per il movimento ci sono Breeze e Runtastic . Più originale l'oerta di Happify con quiz e giochi per allenarsi
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 28/05/2015
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GUIDE DIGITALI
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nientemeno che alla felicità, o quanto meno a vedere le cose positivamente (in inglese, è gratuita una
versione di prova, poi su abbonamento). Lumosity promette invece di allenare la mente giocando, anche in
questo caso in versione di prova o su abbonamento. TINTARELLA Per prendere solo il sole buono ci si può
aiutare con Uv ultravioletto , che consente di sapere il livello di radiazione ultravioletta solare che raggiunge la
superficie terrestre nel punto in cui ci si trova in quel momento. Sun Timer è utile invece per calcolare quanto
rimanere al sole senza scottarsi in base al filtro protettivo usato, alle caratteristiche della propria pelle e
all'intensità dei raggi a cui ci si espone. Più giocosa l'app Easysun , che incrociando informazioni meteo e
geolocalizzazione permette di cercare i luoghi più soleggiati nei dintorni. Foto di Arthur Belebeau/Trunk
Archive/Contrasto
VITA IN FARMACIA
16 articoli
28/05/2015
Pag. 9 Ed. Milano
diffusione:619980
tiratura:779916
Attiva in campo sanitario, la famiglia proprietaria del Cantù basket subentra alle suore Fondata nel 1940, la
casa di cura si ispira all'ospedale di Madre Cabrini a New York
Simona Ravizza
Anche ieri sera la famiglia dei Cremascoli era tutt'impegnata a Venezia con la finale dell'incontro di basket del
Cantù, la squadra di cui sono i patron dall'estate 2008. In realtà il loro business è altrove. I tre fratelli Luigi,
Eugenio e Giuseppe sono una delle più potenti dinastie della Sanità lombarda: le loro società, in particolare la
Ngc Medical, per una vita ospite fisso al Matching, la fiera della Compagnia delle opere, sono onnipresenti
nel settore lombardo delle forniture di dispositivi medico-chirurgici e nei progetti «chiavi in mano» di unità
coronariche.
E ora i Cremascoli conquistano anche la storica casa di cura privata Columbus, fondata nel 1940 dalle
Missionarie del Sacro Cuore di Gesù. La clinica ha sede nel palazzo in stile liberty di via Buonarroti 48, opera
dell'architetto Giuseppe Sommaruga, poi ampliato da Gio Ponti che ha curato la trasformazione della villa in
casa di cura.
Il passaggio dall'Istituto delle Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù alla famiglia Cremascoli è stato
ufficializzato nelle scorse settimane: le religiose hanno tenuto le redini della proprietà, per dare la gestione
della clinica alla 3C Srl. La società è stata costituita il 12 novembre 2014 dai Cremascoli proprio per
procedere al contratto di affitto della Columbus.
Ideazione, produzione e commercializzazione di dispositivi medico-chirurgici. Progettazione e realizzazione
«chiavi in mano» di blocchi operatori, terapie intensive, laboratori di Emodinamica, Elettrofisiologia e
Radiologia interventistica. Progettazione e realizzazione di applicativi informatici per reparti ospedalieri. Gli
affari dei Cremascoli in Sanità sono molteplici. Il più conosciuto della famiglia è Eugenio, 74 anni (finito con
Ngc Medical all'inizio degli anni Duemila al centro di una disavventura giudiziaria per appalti irregolari per la
gestione dei servizi del reparto di Emodinamica del Niguarda, un'indagine conclusa con il patteggiamento di
un anno del manager dell'ospedale che aveva gestito l'operazione). Ma tutta la dinastia è impegnata in Sanità
. Tra i loro business, anche di Avionord, compagnia aerea per il trasporto di ammalati e équipe mediche
costituita nel 1989 dalla Regione Lombardia e che per 18 anni ha fatto parte del gruppo Ferrovie Nord Milano.
Il capostipite, invece, Luigi, è stato tra i principali fornitori delle apparecchiature da sala operatoria.
E adesso la casa di cura Columbus fa capo alla Alpe Holding, il cui presidente è il fratello minore, Giuseppe.
Una svolta, per la storica clinica, il cui nome proviene dal primo ospedale aperto a New York dalla fondatrice
della congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, Madre Cabrini. «L'ampliamento effettuato da
Gio Ponti ha rappresentato uno dei primi progetti di architettura di ospedale dove l'aspetto esterno e gli interni
assomigliassero a una casa - si legge sul sito della Columbus -. Ponti sosteneva che solo in questo modo il
paziente poteva sentirsi trattare da uomo e non da malato». E ora ai Cremascoli spetterà il compito di farla
funzionare (e rendere) al meglio.
@SimonaRavizza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La storia
La casa di cura Columbus viene inaugurata l'11 febbraio del 1949. Prende
il nome dal primo ospedale aperto a New York da Madre Cabrini, fondatrice della congregazione delle
Missionarie
del Sacro Cuore di Gesù Il palazzo della Columbus è in via Buonarroti 48, opera dell'architetto Giuseppe
Sommaruga, poi ampliato
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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La Clinica Columbus ai Cremascoli
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
diffusione:619980
tiratura:779916
28/05/2015
Pag. 9 Ed. Milano
da Gio Ponti
28/05/2015
Pag. 7 Ed. Brescia
diffusione:619980
tiratura:779916
Furti, presi i complici dei 3 albanesi feriti
Un «colpo» alle bande che razziano i negozi bresciani potrebbe essere stato dato dai carabinieri di Pavia che
hanno arrestato otto albanesi dediti ai furti con spaccata. Sarebbero i complici dei tre albanesi arrestati nei
giorni scorsi dopo la sparatoria in via Franchi e il ricovero all'ospedale di Treviglio. Rubavano un'auto potente,
le sostituivano la
targa e poi la usavano per scardinare la serranda, agganciandola alla
macchina con un cavo. Quindi spaccavano la vetrina e razziavano il negozio.
Con questa tecnica la banda di albanesi in un mese e mezzo secondo gli
investigatori ha messo a segno 8 furti ai danni di tabaccherie, farmacie e un
negozio di abbigliamento, oltre che in sei abitazioni sparse tra le provincie
di Brescia, Milano, Pavia, Bergamo. In manette sono finiti in otto, con età compresa tra i 23 e i 34 anni.
Altri tre erano già stati arrestati in flagranza di reato il
20 maggio a Brescia, al termine di uno scontro a fuoco con i carabinieri del
nucleo radiomobile, dopo il furto in una tabaccheria commesso con la stessa
tecnica. Non avevano rispettato l'alt dei carabinieri, avevano cercato di investire un militare che aveva
sparato, ferendoli. Quattordici i colpi finora accertati.
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Dopo la sparatoria di via ranchi
28/05/2015
Pag. 9 Ed. Milano
diffusione:556325
tiratura:710716
Furti con spaccata,presa la banda degli albanesi
Avevano già comprato i biglietti aerei per tornare in patria. Quattordici colpi in poco più di un mese
MASSIMO PISA
PROFESSIONISTI della spaccata e predoni di appartamenti.
Addestrati e attenti ai dettagli, perché ogni colpo era preparato negli orari e nei mezzi per metterlo a segno,
rapidi e sempre attenti ad agire a volto coperto anche di notte. Voraci, perché capaci di mettere a segno
anche due furti per notte. Quattordici in poco meno di un mese e mezzo ne hanno documentato i carabinieri
della compagnia di Abbiategrasso, guidati dal capitano Antonio Bagarolo.
Che, coordinati dall'aggiunto Andrea Zanoncelli della procura di Pavia, ieri mattina hanno fermato otto
albanesi di età compresa tra i 23 e i 34 anni per furto in concorso e ricettazione. Altri tre, componenti della
stessa banda, dopo una spaccata in tabaccheria e spettacolare fuga con tanto di speronamento e raffica di
mitra M12 in direzione dei militari, erano stati arrestati il 20 maggio dai carabinieri del Radiomobile di Brescia.
Già, perché il gruppo, che aveva basi a Corsico, Abbiategrasso, Vimodrone e Cassano d'Adda, stava
allargando il suo raggio d'azione oltre la bergamasca. «Era necessaria una risposta concreta e seria a fatti
gravissimi - spiega il procuratore capo pavese Gustavo Cioppa - come la profanazione delle abitazioni. E
quante volte si trasformano in rapine, omicidi o fatti comunque gravi? Purtroppo è una lotta senza fine ma un
segnale lo abbiamo dato».
E rapido, perché l'innesco all'indagine - il pedinamento di un auto rubata nel centro di Abbiategrasso - è di
metà aprile. Gli investigatori hanno ricostruito il mosaico di una banda senza capi, a struttura orizzontale, che
si concedeva il vezzo del furto di auto di grossa cilindrata o suv prima dei colpi: targa fasulla, cavi d'acciaio
per scardinare le saracinesche e mazze da muratore per spaccare i cristalli e spazzolare quello che
trovavano. Tabaccherie, farmacie o negozi di abbigliamento, non faceva differenza. I video delle telecamere
di sorveglianza e dei cittadini svegliati dagli assalti hanno fornito preziosa documentazione. Altra è arrivata da
pedinamenti e intercettazioni: quando hanno sentito che i biglietti aerei per tornare in Albania erano già stati
acquistati, sono partiti i fermi. Che oggi andranno in convalida. «Ma stiamo analizzando altre decine di furti,
l'indagine non è conclusa», garantisce Cioppa.
Foto: IL FOTOGRAMMA I rapinatori in azione individuati anche grazie alle riprese
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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IL CASO/ PROFESSIONISTI DELL'ASSALTO A TABACCHERIE E FARMACIE
28/05/2015
Pag. 8 Ed. Palermo
diffusione:556325
tiratura:710716
La bambina è deceduta per una sofferenza fetale "Gravi responsabilità della clinica privata Gibiino" L'
assessore Borsellino: "Il mio pensiero va alla famiglia. Tappa rilevante per accertare la verità"
GIUSI SPICA
Quando è nata, la sua vita era già appesa a un filo. Nessun vagito. Nessuna reazione che potesse far
sciogliere in gioia la tensione di mamma e papà in sala parto. Quella mancanza di ossigeno in utero non
riconosciuta o - peggio - sottovalutata aveva già compromesso le sue speranze di sopravvivere.
Quel che è certo è che la piccola Nicole Di Pietro, morta la notte del 12 febbraio dopo la nascita nella clinica
Gibiino di Catania, non aveva nessuna malformazione cardiaca. È morta semmai per «l'arresto irreversibile
delle funzioni vitali consecutiva alla grave sofferenza acuta fetale». Lo scrivono i tre consulenti della procura
di Catania, il medico legale Giuseppe Ragazzi, la ginecologa Claudia Giuffrida e la neonatologa Eloisa Gitto,
che ieri hanno depositato le conclusioni dell'esame istologico e autoptico.
Novantasei pagine in cui il 118, sotto accusa per non aver trovato un posto in Terapia intensiva neonatale a
Catania, è completamente scagionato: «Tutte le questioni inerenti alla organizzazione del Sues 118 (sulle
quali non è compito nostro entrare) non hanno nel caso in esame alcuna rilevanza causale e concausale». Le
responsabilità della morte della neonata - scrivono i consulenti della procura - sono tutte da ricercare
all'interno della clinica Gibiino. Sotto accusa c'è la ginecologa Maria Ausilia Palermo, la cui condotta,
scrivono, «non può essere condivisa». Tania Egitto, la mamma della bambina, era andata in ospedale in
serata per un malore, ma i medici non si sarebbero accorti o avrebbero sottovalutato la grave sofferenza
fetale in atto.
Invece di intervenire subito con il taglio cesareo, hanno deciso di aspettare. La bambina è nata con parto
naturale dopo analgesia epidurale poco dopo l'una di notte.
I consulenti della procura censurano anche la condotta del neonatologo Antonio Di Pasquale e
dell'anestesista Giovanni Gibiino che hanno effettuato le prime manovre rianimatorie sulla piccola, così come
gli altri due anestesisti intervenuti in clinica solo successivamente, Adolfo Tomarchio e Sebastiano Ventura,
l'ostetrica Spanò e la dottoressa di guardia Sapienza. Tutto, insomma, quella sera sarebbe andato storto. Ma
i periti vanno oltre. E scrivono che la piccola Nicole si sarebbe potuta salvare. Anzi la prognosi sarebbe stata
favorevole «con alto grado di possibilità prossimo alla certezza», se solo quella sofferenza fosse stata colta in
tempo.
La consulenza tecnica medico-legale per l'accertamento autoptico getta ombre sulla ricostruzione finora
data. La sua morte è stata dichiarata sull'ambulanza privata che la stava trasportando in Terapia intensiva da
Catania a Ragusa. Sotto accusa erano finiti gli operatori del 118 per non aver trovato posto per la piccola a
Catania, e primari e neonatologi dei quattro ospedali catanesi che avevano rifiutato la bambina.
«La morte di Nicole - dice l'avvocato Michele Ragonese che assiste la famiglia Di Pietro - è l'esito di una
molteplicità di concause. Il danno ipossico fetale, imputabile alla ginecologa, è solo il punto di partenza. Poi
c'è una inadeguata assistenza alla nascita che ha contribuito all'aggravarsi del quadro clinico e alla morte,
imputabile al neonatologo e all'anestesista».
Ma nel mirino dei consulenti ci sono anche le gravi «incongruenze» nella cartella clinica della bambina.
Qualcosa, insomma, non torna. Come hanno sempre sostenuto i familiari della piccola. «Quello che abbiamo
sempre supposto, adesso è scritto nero su bianco. Persone che si fanno chiamare medici da subito indagati,
hanno fatto morire la mia bambina», scrive la mamma Tania Laura Egitto su Facebook. Dopo la morte di
Nicole, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin aveva inviato gli ispettori e messo sotto accusa il sistema
pubblico siciliano, minacciando il commissariamento. E l'assessore alla Salute Lucia Borsellino aveva
sospeso l'autorizzazione ai parti nella clinica catanese. «La perizia - dice - è una tappa importante per
accertare la verità».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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La morte di Nicole I periti scagionano il personale del 118
28/05/2015
Pag. 8 Ed. Palermo
diffusione:556325
tiratura:710716
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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I VOLTI L'ASSESSORE Lucia Borsellino, assessore regionale alla Sanità del governo guidato da Crocetta IL
PROCURATORE Giovanni Salvi, procuratore a Catania, tre i periti incaricati di fare luce sulla tragedia
pti.regione.sicilia.it www.giustizia.it PER SAPERNE DI PIÙ
28/05/2015
Pag. 5 Ed. Torino
diffusione:556325
tiratura:710716
Epatite non curata, 10 morti sospette
Individuatiicasi in tutta la regione nell'indaginesul farmaconegato
(s. mart.)
L'INCHIESTA della Procura sul superfarmaco in grado di debellare il virus dell'epatite C sta puntando in una
direzione sempre più precisa: accertare se la mancata prescrizione del costoso medicinale Sofosbuvir sia
legata a decessi che si sarebbero potuti evitare, comportando così non più l'accusa di lesioni colpose ma
quella, più pesante, di omicidio colposo .
Dieci casi, tutti piemontesi, sono al vaglio dei carabinieri dei Nas che stanno occupandosi di una vicenda dai
risvolti dirompenti per migliaia di persone la cui salute è appesa non solo al farmaco rivoluzionario, ma alle
leggi di mercato che lo governano. Sotto la lente del procuratore Raffaele Guariniello ci sono le schede
sanitarie dei malati che avrebbero potuto accedere alla terapia salvavita, rimasta in stallo per diversi mesi per
via degli alti costi della somministrazione, e ancora prescritta con il contagocce. Una situazione che sta
comunque migliorando, dato che il Piemonte ha deciso di aumentare a nove i centri per la prescrizione, e
soprattutto di anticipare le risorse per poter garantire la cura a centinaia di pazienti. Ma sono circa 2000, solo
nel nostro territorio, i malati di epatite C che rientrerebbero nei casi "urgenti" da trattare. Eppure sinora ne
sono stati curati solo una minima parte, poco più di un centinaio. Nel frattempo, tuttavia, nel periodo trascorso
fra l'entrata in commercio del Sofosbuvir (il cui nome commerciale è Sovaldi, prodotto dalla Gilead) e il "via
libera" da parte della sanità piemontese alla prescrizione più ad ampio raggio, ci sono stati decine di casi di
malati le cui condizioni si sono aggravate, arrivando anche a esiti letali, e solo per via di problemi economici e
di disponibilità del farmaco.
Il lavoro degli investigatori si sta dunque concentrando sull'esame, caso per caso, delle condizioni di malattia
dei pazienti in relazione ai requisiti indicati dall'Aifa, l'agenzia italiana per il farmaco, per poter accedere alla
terapia. Per ciascun deceduto, in pratica, sarà necessaria una consulenza medica in grado di stabilire se ci
sia stata una correlazione tra la mancata somministrazione del farmaco e la morte del malato. Da questo
punto di vista l'inchiesta è appena cominciata, ma l'impressione degli investigatori è che il numero di pazienti
su cui indagare sia destinato a crescere. Sono parecchie infatti le persone che lamentano di non essere
riuscite a ottenere la prescrizione del farmaco che inizialmente aveva un prezzo elevatissimo, circa 40mila
euro, motivo per cui la sanità pubblica non riusciva, almeno sinora, ad acquistarlo per tutti.
Sul costo della terapia sono in corso trattative per strappare forti sconti. E un aiuto per far scendere il prezzo
è arrivato dall'ingresso nel mercato farmaceutico di "pillole" concorrenti del Sovaldi, come ad esempio il
Viekirax, prodotto dalla AbbVie, in grado di curare diversi genotipi di epatite C a un prezzo sempre alto ma
decisamente inferiore, circa 27 mila euro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: LA PROTESTA Una manifestazione contro il prezzo eccessivo del Sofosbuvir, farmaco anti-epatite C,
fissato dalla casa farmaceutica Gilead
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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PER SAPERNE DI PIÙ www.agenziafarmaco.gov.it torino.repubblica.it L'inchiesta
28/05/2015
Pag. 5 Ed. Torino
diffusione:556325
tiratura:710716
Riceviamo pazienti furiosi, c'è chi è in attesa da febbraio e peggiora. Fuori dalla mutua il costo è doppio:
80mila euro
SARAH MARTINENGHI
NELL'AMBULATORIO per la cura delle malattie epatiche delle Molinette, Alessia Ciancio, ricercatrice
universitaria specializzata in farmaci sperimentali per le epatiti virali, si trova ogni giorno a combattere con la
burocrazia. Ed è costretta a dover dire ai "suoi" malati che devono avere ancora pazienza, perchè i tempi
sono lunghi. Troppo lunghi per chi ha una malattia così grave.
Dottoressa Ciancio, com'è attualmente la situazione legata alle nuove cure dell'epatite C? «Questa è una
terapia innovativa con probabilità di successo molto elevate. Purtroppo, pur essendo in Italia dove il diritto alla
cura è sempre stato garantito abbiamo dovuto confrontarci con un problema economico tale per cui non
possiamo trattare tutti i pazienti che ne avrebbero bisogno».
Vome è messo il Piemonte? «Siamo il fanalino di coda dell'Italia. Al 15esimo posto, secondo i dati di vendita
dell'Aifa. Non è vero che il Nord funziona meglio del Sud, Campania e Puglia sono messe meglio. In Emilia
Romagna o in Veneto, regioni che hanno lo stesso nostro numero di malati di epatite hanno già curato mille
pazienti, mentre noi circa 300».
Qual è l'iter per la cura? «Noi valutiamo se il paziente rientra nei sei criteri di priorità dati dall'Aifa. Si curano
solo i casi più urgenti, ma entro giugno 2016 si aggiungeranno nuovi parametri per altri malati. Poi scriviamo
una lettera indicando il farmaco che vorremmo utilizzare, mandiamo la richiesta alla direzione sanitaria e all'
Aifa. Ottenuta l'autorizzazione bisogna ancora passare dal Provveditorato che dà l'ok per l'acquisto, solo
presso la farmacia dell'ospedale» Quindi quanto bisogna aspettare? «Proprio oggi abbiamo chiesto in
direzione sanitaria di accelerare i tempi: all'inizio abbiamo curato 80 pazienti e da metà dicembre abbiamo
atteso fino al 5 febbraio. Poi quando i costi sono aumentati c'è stato il blocco, e ora dalle richieste del primo
aprile abbiamo atteso fino al 15 maggio. C'è chi aspetta da febbraio».
Cosa dite ai pazienti? «Facciamo i salti mortali per calmarli, diciamo di pazientare, che la richiesta è stata
fatta. Non è facile».
Ma è possibile acquistare privatamente il farmaco? «Certo, ma è vergognoso che lo Stato italiano non lo
garantisca a tutti e e noi ci rifiutiamo di dirlo: al privato costerebbe 80mila euro. Ci sono i viaggi della
speranza in altri paesi. In Svizzera, a San Marino, o in Svezia dove ne costa 66mila».
Lei ha avuto pazienti che si sono nel frattempo aggravati ? «Sì. Malati che hanno avuto complicanze come
ascite o che abbiamo dovuto ricoverare per encefalopatia».
I nuovi farmaci entrati sul mercato abbasseranno i costi? «Sono due, il Viekirax e l'Harvoni, che offrono
probabilità di guarigione tra il 95 e il 99%: sono terapie più brevi con pochi effetti collaterali. l'Harvoni è più
all'avanguardia: una sola pastiglia per 12 settimane, ma dubito costeranno meno del Sovaldi»
Foto: SPECIALISTA Alessia Ciancio, ricercatrice universitaria specializzata in farmaci sperimentali per le
epatiti, lavora nell'ambulatorio malattie epatiche delle Molinette
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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"In Piemonte noi medici frenati dalla burocrazia"
28/05/2015
Pag. 39 Ed. Vercelli
diffusione:309253
tiratura:418328
Oasi verde, ludoteca e turisti Così cambierà l'ex ospedale
ROBERTO MAGGIO
Il Comune apre ai cittadini le porte del maxi cantiere al parcheggione. Per la prima volta verranno organizzati
due «open day» per osservare il lavori del Pisu, il Progetto integrato di sviluppo urbano che prevede la
riqualificazione dell'ex Diciotto, del vecchio ospedale Maggiore, dell'ex Macello e dell'ex monastero di San
Pietro Martire. Un complesso di edifici realizzati dal XIII secolo che, grazie a 13 milioni di fondi europei,
verranno trasformati in spazi per il sociale, la cultura, la socializzazione, nuove attività economiche, il coworking e la promozione del territorio.
La prima edizione di «Cantieri aperti» avrà luogo venerdì 5 giugno dalle 14 alle 18 e sabato 6 giugno dalle 9
alle 12; le visite avranno una durata di un'ora e permetteranno di osservare l'andamento dei lavori, già al giro
di boa per alcuni edifici. «Siamo consapevoli di aver chiesto sacrifici ai vercellesi, soprattutto nei parcheggi spiega il sindaco Maura Forte - ma era necessario procedere per non perdere i finanziamenti che
permetteranno di portare beneficio alle attività commerciali e non solo. Nell'ottica della partecipazione e della
trasparenza, desideriamo che i cittadini possano vedere i progressi fatti, e cominciare ad intravederne i
risultati ». Lo stato dei lavori
Lo stato di avanzamento del mega cantiere, un progetto ereditato dall'amministrazione Corsaro, è visibile
soprattutto all'ex Diciotto, le vecchie camere mortuarie: «Sono stati già completati i rinforzi e l'intonaco, sia
all'esterno che all'interno», commenta l'assessore ai Lavori pubblici Michele Cressano. Qui, stando alle
intenzioni iniziali, dovrebbe trasferirsi l'Atl e diventare così un punto per i turisti, con tanto di zona ristoro.
Davanti, dove una volta c'erano i parcheggi, sorgerà la piazza, con panchine e alberi. Mentre vicino a palazzo
Tartara ci sarà un ampio prato. Anche il cantiere all'ex Maggiore, come al vecchio Macello di via Laviny, è a
buon punto: si sta lavorando al tetto e alla parte esterna. Nella vecchia farmacia verranno riqualificati anche
l'impianto di riscaldamento e i servizi igienici. Qui, sulla carta, è prevista una ludoteca. Sono più indietro, per
alcuni problemi di staticità, i lavori all'ex San Pietro Martire, destinato al co-working e laboratori artigianali.
«L'idea finale è di ricollocare funzioni che in città, ora, stanno avendo problemi», conclude Cressano. Una
parte sarà destinata comunque a parcheggi. Per partecipare a «Cantieri aperti» registrarsi su
www.pisuvercelli.it o chiamare il 327-2807 458.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Vercelli, il comune apre il parcheggione ai visitatori
28/05/2015
Pag. 12 Ed. Milano
diffusione:192677
tiratura:292798
Asta al Gallia contro le malattie degenerative
Serata di gala della Ferrari per finanziare la ricerca scientifica neurologica
Luciana Baldrighi
Gli invitati erano più di 200 al gala del rinnovato Hotel Gallia, ora di proprietà del principe del Qatar, Suhaim
Al Thani, che lo ha messo a disposizione per l'asta benefica e la cena del CentroDinoFerraritenutasil'altrasera
nel noto albergo milanese che ha accompagnato la storia cittadina del '900. Dopo il buffet, gli ospiti hanno
ascoltato in Sala Duomo il duo «Opera Pop», composta dal sopranoFrancescaCarliedaltenore Enrico
Giovagnoli. In repertorio, Con te partirò... , reso celebre da Bocelli, Granada , già cantata all'epoca da Claudio
Villa, Pavarotti e Placido Domingo, Libiam nei lieti calici... e Nessun dorma con la direzione artistica del duo
Titti Quaggia e Mario Lavezzi. A introdurre il presidente del Centro Dino Ferrari Maria Luisa Trussardi, è stata
Jo Squillo che ha invitato sul palco il professor Bresolin del Policlinico (Settore
Neurologia),laricercatriceFederica Conti per aver lavorato nel campo della ricerca sulle cellule staminali,
raggiungendo eccellenti risultati grazie anche a tutto lo staff del settore che si occupa delle malattie
neurodegenerative.L'equipeèincimaalleclassifichedeiriconoscimentidelGruppo del Policlinico Cà Granda. La
Trussardi ha ringraziato chi lavora alla ricerca per combattere queste malattie, nonché gli
sponsordaCarlaTolomeo,laFerrari,RobertaBalsamo,Fondazione Monzino, Dompè Farmaceutici, Recordati
Spa, Coeclerici Spa, Vini Colle Menora, Gruppo Segesta, Rosso Corsa. La stessa casa di moda Trussardi ha
messo all'asta alcune borse luxury. A fare da battitrice per l'asta, andata oltre le aspettative, è stata Paola
Gradi, partita offrendo una scultura della Galleria Contini «Rhino-Rhino», inviti a visitare lo stabilimento del
Cavallino Rampante incompagnia dell'ingegner Piero Ferrari, due biglietti del Gp d'Italia 2015 e pass paddock
e poi ancora guanti di gara autografati Sebastian Vettel. All'incanto anche un caftano
doratoericamatodellacollezioneprivata di Marta Marzotto e un altro abito dello stesso tipo accompagnato da
due borse in tessuto anticoconchiusurainargento,ricamatoconperleestrass,unaNewspaper Bag raffigurante un
ragno. Non sono mancati bracciali con pietre. Dalla collezione Roberta Balsamo era all'asta la «Shakira bag»
e uno Stage di guida sportiva su Ferrari 458 Challengeepoi ancoradischioriginali in carbotecnica della Ferrari
430 Rosso Corsa. Maria Luisa Trussardi ha ringraziato il vice-presidente Manuela Consensi Dini passando
poi alla vendita dei biglietti di Juventus-Milan e Juventus-Roma del prossimo campionato. Venduteanche
duemagliedella Juve targate Chiellini e Bonucci. Nel parterre:VittorioFeltri,Daria
Pesce,GiorgioSchon,RenatoMannheimer e signora, Alberto Cordero di Montezemolo, Marinella e Umberto Di
Capua, Marta Brivio Sforza, Salvatore Trifirò, Matteo Marzotto, gli Invernizzi, Antonio Gavazzeni, Laura e
Adriano Teso e il generale Antonio Pennino, Nina Stevens, Roberto Alessi, Cinzia Boschiero, Giacinta
Colusso, Barbagli Donatella, Domenico Durso.
Foto: PARTERRE Adriano Teso e la moglie Laura (a sinistra) oltre a Marinella Di Capua (a destra) erano tra
gli ospiti del gala Ferrari al Gallia Hotel
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Il mondo dei salotti sostiene le conquiste mediche mondanità
28/05/2015
Pag. 19 Ed. Ancona
diffusione:165207
tiratura:206221
Anziana scippata della borsada un uomo nell'auto in corsa
Via Tommasi, i carabinieri sulle tracce dei malviventi
SCIPPATA della borsa dal passeggero di un'auto in transito. E' accaduto ieri attorno alle 9.45 a Castelferretti,
in via Fusinato, a pochi passi dall'incrocio con via Tommasi, ma i carabinieri sarebbero già risaliti ad uno degli
autori del gesto. Sfortunata protagonista della vicenda la signora Maria M., 78enne residente a poca distanza
dal luogo in cui è avvenuta lo scippo. «Stavo camminando in via Fusinato racconta la donna ed ero costretta
a passare sulla carreggiata, visto che il marciapiede era occupato dalle auto. Ero quasi arrivata all'incrocio
con via Tommasi quando, alle mie spalle, ho sentito avvicinarsi un'auto. Mi sono fatta da parte ma il veicolo
mi ha strisciato'. Cosa fai, mi investi?' ho chiesto all'automobilista, ma in quel momento il finestrino si è aperto
e la persona che era all'interno ha messo fuori il braccio e mi ha strappato la borsa di dosso. Poi l'auto ha
imboccato via Tommasi ed ha accelerato per allontanarsi. Non sono riuscita nemmeno a vederli in faccia». La
signora Maria, disperata, si è messa a correre e a gridare «Mi ha preso la borsa, mi ha preso la borsa». E'
stata soccorsa dal dottor Riccardo Mannucci, titolare della farmacia di Castelferretti, che l'ha fatta entrare
nell'attività commerciale e ha chiamato i carabinieri. I militari della Tenenza di Falconara, arrivati in pochi
minuti, hanno subito visionato i filmati della telecamera della farmacia, che ha ripreso l'auto, una Fiat Punto
grigia, mentre da via Tommasi imbocca via Mauri in direzione Chiaravalle. Ieri in serata era già stato
individuato il proprietario del veicolo, ma gli accertamenti sono ancora in corso. «Non mi sono fatta male dice
la signora Maria ma dalla tensione mi sono messa a piangere: in borsa, oltre a 200 euro in contanti, avevo
anche il bancomat e due libretti postali dei miei familiari: quando mi hanno scippata stavo andando alla posta
per fare alcune operazioni. Per fortuna, anche con l'aiuto dei carabinieri, sono riuscita a bloccare tutto». La
borsa è stata ritrovata dai vigili urbani di Camerata Picena: dentro c'erano le chiavi, il telefonino, i documenti
che sono stati quindi recuperati. Alessandra Pascucci
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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CASTELFERRETTI RECUPERATE CHIAVI E DOCUMENTI
28/05/2015
Pag. 20 Ed. Ancona
diffusione:165207
tiratura:206221
Truffa da 20mila euro, a processo un 55enne di Numana SOTTRATTE A UN MEDICO Si sarebbero prescritti
farmaci della crescita Erano anche stati arrestati
FALSIFICANDO il ricettario di un medico anconetano, avrebbero comprato ormoni della crescita nelle
farmacie di Civitanova e Macerata, mettendo in piedi una truffa da quasi 20mila euro. Per questo sono
imputati Luigi Artiaco, 55 anni, di Numana, e Costanza Paolini, 31 anni, originaria di San Severino e ora
domiciliata ad Ancona. I fatti sarebbero successi dal febbraio all'aprile del 2013. Secondo l'accusa i due si
sarebbero procurati illecitamente le ricette in bianco di un dottore in servizio ad Ancona, poi ci avrebbero
messo il timbro di un altro medico e, a nome dell'uno o dell'altra o anche con un nome inventato, si sarebbero
segnati dei farmaci come Norditropin e Genotropin, a base di somatropina, prodotti che costano 600 e 467
euro a confezione: così avrebbero causato un danno allo Stato di 19.914 euro. Da qui le accuse per truffa,
ricettazione e falso. Ieri per loro era prevista l'udienza preliminare, in tribunale a Macerata, che però è stata
rinviata per un impedimento del giudice Pannaggi, applicato al tribunale di Fermo. Se ne riparlerà dunque a
ottobre. Peraltro i due erano già stati arrestati per accuse analoghe, e Artiaco, difeso dall'avvocato
Alessandro Rocco di Ancona, è stato condannato a dieci mesi e venti giorni, mentre Paolini, difesa
dall'avvocato Luca Froldi, è stata condannata a otto mesi.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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False ricette per comprare ormoni
28/05/2015
Pag. 6 Ed. Macerata
diffusione:165207
tiratura:206221
SI SONO svolte nei giorni scorsi le votazioni per il rinnovo del consiglio direttivo di Federfarma Macerata,
sindacato che riunisce i titolari delle farmacie private della provincia. Sono stati riconfermati nelle cariche i
membri del consiglio uscente sotto la guida della presidente Ida Maria Kaczmarek. Fanno parte del consiglio
Luca Maria Giuseppetti vice presidente di Caldarola, Lauro Foltrani di Cingoli segretario, Anna Barbara Blasi
di Corridonia tesoriere, Rita Tortolini di Cessapalombo Consigliere, Maria Scalzini di Camporotondo
presidente del Comitato Rurale.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Federfarma ,cariche confermate
28/05/2015
Pag. 24 Ed. Pesaro
diffusione:165207
tiratura:206221
I primi sette farmacisti del Camerunlaureati ad Urbino dal Rettore Stocchi
URBINO UNA FESTA «reale» per i primi 7 studenti laureati in Farmacia provenienti dal Camerun: ieri
mattina, nell'aula magna del rettorato sono stati proclamati dottori, dal rettore Stocchi, Romeo Arago Dougue
Kentsop, Evelyne Edith Momo Ngoufack, Patrick Willy Ongbwa, Coralie Pouguem Welako, David Flaubert
Tesse, Hermine Hyacinthe Touko Chiga, Arold JorelTsetegho Sokeng, tutti con votazione di 110. Ad
accompagnare i ragazzi in questo traguardo il capo della chefferie camerunense di Foto, S. M. Momo Soffack
Bertrand e quello della chefferie di Foreke-Dschang, S. M. Djoumessi Wamba Mathias. Soddisfazione anche
per il direttore del Dipartimento di Scienze Biomolecolari Orazio Cantoni, al coordinatore della Scuola di
Farmacia Gilberto Spadoni e al delegato dell'Università di Camerino Sauro Vittori, che hanno seguito il
percorso formativo di questi studenti avvenuto in Italia grazie ad una convenzione con l'Università di Dschang
in Camerun. l. o.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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ATENEO ACCORDO TRA ITALIA E IL PAESE AFRICANO CON L'AIUTO DEL ROTARY
28/05/2015
Pag. 2 Ed. Milano
diffusione:105812
tiratura:151233
Dimezzate le rapine nelle farmacie
Il numero delle rapine registrate nei primi quattro mesi del 2015 nelle farmacie è diminuito del 50% rispetto al
2014. «Dobbiamo dare merito alle squadre della Forze dell'Ordine - ha detto Annarosa Racca, Presidente di
Federfarma - . Le rapine non vanno a colpire solo noi che ci lavoriamo, ma anche persone fragili che si
trovano in farmacia per un bisogno sanitario»
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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FEDERFARMA
28/05/2015
Pag. 6 Ed. Milano
diffusione:69063
tiratura:107480
Amministratore delle Farmacie ? Un incarico che nessuno vuole
SESTO SAN GIOVANNI UN VERO flop. Solo una candidatura per due bandi diversi. È questa la conta delle
domande arrivate all'amministrazione, che aveva aperto la selezione pubblica per trovare il nuovo
amministratore unico della società delle Farmacie e per il collegio di vigilanza a 7 membri. Solo per la prima
carica c'è un pretendente: un consulente, specializzato in due diligence, che avrebbe già incontrato il direttore
Michele Colasanto. Prima della nomina, le verifiche sui titoli. Il ruolo è vacante da dicembre, dalle dimissioni
di Giovanni Bianchi. In questi mesi si sono sondate più personalità, anche legate al Pd sestese, ma nessuno
si è reso disponibile. Carica gratuita - è previsto un rimborso spese -, tra le difficoltà per la caccia all'uomo
anche le incompatibilità per chi già ricopre altri incarichi in città. NESSUNA candidatura è stata invece
presentata per il collegio di vigilanza, l'organismo da creare ex novo che farà da collegamento tra i vertici
della srl e il consiglio comunale. Anche i lavoratori hanno disertato il bando: pare che solo ora abbiano
individuato un nominativo. «Riapriremo i termini, ma una riflessione va fatta - commenta il sindaco Monica
Chittò -. Nel momento in cui c'è da costruire il futuro e riprogettare una società, non si fa avanti nessuno. E
c'era posto per tutti». Perché la srl è neonata, ma già a settembre potrebbe vedere l'ingresso di soci
attraverso un bando che avrà per oggetto la vendita delle azioni. I contatti sono con Cef, la cooperativa di
Brescia che già ha preso in affitto il magazzino. Intanto, in questi giorni il sindaco incontrerà anche delle
esperte contabili: una dovrà entrare nel collegio dei revisori dei conti come indicato dal ministero delle Pari
Opportunità che aveva segnalato l'organismo per irregolarità, essendo formato da tre uomini. La.La.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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SESTO SOLO UN CANDIDATO ALLA SELEZIONE APERTA DAL MUNICIPIO. IL SINDACO: «BISOGNA
RIFLETTERE»
28/05/2015
Pag. 14 Ed. Milano
diffusione:69063
tiratura:107480
IL NUMERO delle rapine registrate nei primi quattro mesi del 2015 è diminuito del 50% rispetto ai primi
quattro mesi del 2014. Un dato confortante che va a sommarsi al calo delle rapine negli esercizi commerciali
comunicato nei giorni scorsi dal Questore di Milano. In un solo anno l'azione mirata di protezione delle
farmacie, da parte di polizia e carabinieri, ha portato a chiudere il 2014 con una diminuzione delle rapine del
23% rispetto all'anno precedente. «Questo netto calo del numero delle rapine fa ben sperare», ha
commentato Annarosa Racca, presidente di Federfarma Milano, «deve rappresentare un modello per tutte le
altre aree a rischio in Italia».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Rapine in farmacia diminuite del 50%
28/05/2015
Pag. 20 Ed. Savona
diffusione:103223
tiratura:127026
Gli affitti salati rallentano l'apertura della nuova farmacia a Celle Piani
E' arrivata l'assegnazione del bando regionale che prevede una seconda farmacia, ma i salati affitti cellesi
potrebbero bloccarne l'apertura. Ad aggiudicarsi la sede farmaceutica, che dovr à arrivare ai Piani, è stato
uno specialista genovese che si è messo a caccia degli spazi idonei. Ma, gi à presi i contatti con alcuni
proprietari di locali commerciali della localit à , le locazioni richieste pare siano state ben sopra l'aspettativa,
tanto da mettere a rischio l'apertura. Non andata a buon fine la trattativa per alcuni locali in piazza
dell'Assunta, al momento ci sono trattative con i proprietari degli spazi che una volta ospitavano la pescheria
dei Piani. Se non si arriver à a un accordo, il pericolo è che l'aggiudicatario del bando rinunci.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 28/05/2015
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TRATTATIVE PER I LOCALI DELL'EX PESCHERIA
PROFESSIONI
3 articoli
28/05/2015
Pag. 52
diffusione:556325
tiratura:710716
Mini motori e magneti il doping tecnologico corre già nel gruppo
Già pronti sistemi che muovono le bici senza spinta, ma non esistono regolamenti efficaci
EUGENIO CAPODACQUA
PULLMAN e motor home futuristici, bici in carbonio leggerissime, mini computer al manubrio, navigatori gps,
cambi elettronici, addirittura comandati via wireless. Il Giroè anche la vetrina della tecnica futura. E chi lo
pedala per vincere è spesso di una pignoleria maniacale. In una corsa di tre settimane così impegnativa
come questa anche il minimo particolare può fare la differenza. Ed è chiaro che si lavori molto proprio sui
particolari. Tutti i particolari. Ma un Giro così esasperato è anche un Giro pulito? Difficile rispondere. Visti gli
interessi in ballo, e i vecchi epigoni della "farmacia del diavolo" ancora ben presenti nel plotone, si può
ipotizzare che tutto quello che ipoteticamente aiuta e non si becca ai controlli è facile che si faccia. Ma epo,
gh, ormoni, trasfusioni e tutto quanto caratterizza il doping "tradizionale" rischia di diventare presto inganno
da principianti.
La scienza dell'imbroglio nello sport in generalee nel ciclismo in particolare è molto più avanti di quanto non
si possa immaginare. Oltre ai mini-motori montati all'interno del tubo piantone (di sella) o in quello obliquo,
azionati addirittura via wireless, e con potenze che possono arrivare ai 100 watt, dunque difficilmente
individuabili (gli ispettori dell'Uci, la federazione internazionale, si stanno dannando da mesi alla ricerca),
esistono altri marchingegni che i regolamenti attuali neppure prendono in considerazione. Ad esempio, ci
sono ruote in carbonio, così dette a "fascia alta", cioè con la parte del cerchio (in carbonio) più spessa del
normale, che presentano delle celle vuote all'interno. Lì vengono posti dei potentissimi magneti che,
generando appunto un forte campo, unito ad un marcato effetto volano, riescono a far girare la ruota
addirittura senza pedalare. O comunque a restituire molta energia. È l'invenzione di un ingegnere ungherese
ben conosciuto nel plotone, che nei giorni scorsi è stato visto nei dintorni della carovana. Mostrava i suoi
"gioielli". I prezzi sono astronomici, si parla di migliaia e migliaia di euro. Una bici con motorino va sui 20.000
euro, praticamente identica a quella "normale", il pulsante per azionare il motore è nascosto sotto il nastro del
manubrio: invisibile. Le ruote possono arrivare anche a 100.000 euro proprio perché al momento control-free.
Tecnicamente le ruote possono dare solo un piccolo aiuto; poca potenza ma, usata nei momenti critici, può
fare la differenza. Specie adesso che i valori atletici in campo sono molto livellati. Cambiare una ruota è
routine nelle corse. Chi mai può sospettare? E come fare per individuare l'imbroglio? Dunque, farmaci
"genetici" già largamente in uso a parte, il futuro del doping altamente "tecnologico" è già una realtà. E i
regolamenti del ciclismo sono ancora alla preistoria. Indietro.
Drammaticamente indietro.
Ovviamentea rimetterciè la credibilità di questo sport, già di per se stessa disastrata da decenni di chimica
selvaggia.
Forse è arrivato il momento di tornare al passato, quando le bici venivano "punzonate" cioè controllate e
addirittura "piombate" per evitare impicci e imbrogli. O al futuro. In F. 1 esiste un "parco chiuso" per le vetture
da gara dove i mezzi che prenderanno parte alla corsa sono controllati e verificati in tutti i particolari. Sarebbe
poi così difficile farlo per le bici? CLASSIFICA ARRIVO 1) Modolo (Ita) in 3h07'51"; 2) Nizzolo (Ita) st; 3)
Mazgec (Slo) st; 4) Haussler (Aus) st; 5) Appollonio (Ita) st.
Classifica 1)Contador; 2) Landa (Spa) a 4'02"; 3) Aru (Ita) a 4'52"; 4) Amador (Crc) a 5'48"; 5) Trofimov (Rus)
a 8'27" TV - Diretta dalle ore 14.30 su Eurosport; dalle ore 15.10 su Rai Tre.
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R2 Sport / IL CASO/I SOSPETTI SUGLI ULTIMI RITROVATI
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PuntoEffe
La farmacia dei farmacisti
Unico spa, leader della distribuzione intermedia, è la seconda realtà italiana per fatturato, Oggi si propone tra
i possibili attori dell'entrata del capitale nelle farmacie, A colloquio con il direttore generale Claudio Di
Gregorio
ELENA PENAZZI
UNA LUNGA ESPERIENZA DA MANAGER Dopo la laurea in Economìa e commercio all'Università di Torino,
Claudio Di Gregorio ha lavorato per quattro anni in Arthur Andersen, prima società di revisione e
certificazione al mondo. In seguito è stato direttore generale e amministratore delegato nell'azienda di
famiglia: settore tessile, 350 dipendenti, È stato poi fiduciario di Philip Morris per la gestione e liquidazione
della Andrea de Adamich spa, che produceva e commercializzava prodotti di abbigliamento sportivo con il
marchio Marlboro. In seguito è stato amministratore delegato e vice presidente dei cantieri navali Baglietto di
Varazze, Nel 1994 ha iniziato la sua esperienza presso l'Unione Farmaceutica Novarese, in qualità di
direttore generale. Società che nel 2002, fondendosi con Codifarma Bologna, ha dato vita a Unico, di cui Di
Gregorio è attualmente direttore generale. I futuro della farmacia italiana è ancora incerto, ma noi ci faremo
trovare preparati per affrontare i cambiamenti che verranno». Questo in sintesi il pensiero di Claudio Di
Gregorio, direttore generale di Unico spa, II momento storico è contornato da attese e insicurezza in merito
alle leggi che regolano la gestione delle farmacie e l'iter parlamentare che dovrà decidere se convertìre in
legge il progetto di entrata di capitali nella farmacia ha tempi indefiniti e grandi nodi da sciogliere. In questo
scenario ci sono alcuni protagonisti del mercato che attendono questa svolta per proporsi come soci di
capitale e creare quello che già nel resto d'Europa e nel mondo è realtà: le reti di farmacìe. Unico prenderà
parte a questa rivoluzione del mondo farmacia in Italia, Attualmente la società raccoglie sotto il claim "La
farmacia dei farmacisti" cinque cooperative di titolari di farmacia e rappresenta il secondo gruppo per fatturato
in Italia. Con Di Gregorio cerchiamo di delineare gli scenari che si apriranno da qui a pochi anni. Ci può fare
una panoramica della distribuzione intermedia italiana? Qual è la fotografia in questo momento storico
rispetto a quella di dieci anni fa? Oggi la situazione della distribuzione intermedia del farmaco è davvero
complicata: i prezzi dei medicinali con ricetta sono in calo costante da tempo, i margini sono in riduzione, la
situazione finanziaria delle farmacie è preoccupante, in questo panorama dì instabilità c'è anche un aumento
della richiesta di servizi da parte delle farmacie, per sopperire ai cali del fatturato derivanti dal farmaco. In
passato questi problemi proprio non esistevano, non diminuivano i prezzi e i margini erano in grado di far
vivere molto bene tutte le società di distribuzione e, ovviamente, le farmacie, Per il futuro prevede uno
scenario con tante figure o pochi grandi gruppi come protagonisti del mercato? lo immagino che in futuro la
gestione sarà nelle mani di pochi distributori, il mercato verrà essenzialmente gestito da multinazionali e da
pochissime società di farmacisti e privati. Oggi i grossisti sono effettivamente troppi, per cui sarà
fondamentale razìonalizzare e selezionare. Magari qualche piccolo distributore di nicchia potrà sopravvivere,
ma saranno eccezioni, Lo scenario sarà quindi costituito da poche realtà che, oltre a fare i distributori come
oggi, gestiranno anche le reti delle farmacie. Anche l'aumento del numero di farmacie, che comunque
dovrebbe rimanere contenuto, contribuirà a far crescere i costi logistici. Proprio per razionalizzare i costì
logistici della filiera è importante che il distributore sia parte integrante della rete di farmacie. All'estero questa
razionalìzzazione, e questa riduzione di operatori, è già avvenuta, indipendentemente dal fatto che il capitale
sia presente nelle farmacie. Unico, la farmacia dei farmacisti: una frase che oggi assume un significato
particolare, alla luce del Ddl liberalizzazioni. Secondo lei, l'entrata dei capitali potrà dare la forza per creare
finalmente una "farmacia dei farmacisti"? Immagino una farmacia diversa da quella americana, secondo me
ci sarà sempre un farmacista a capo deila farmacia. Questo farmacista possiede le competenze professionali
necessarie, le conoscenze e le relazioni sul territorio indispensabili per svolgere in maniera efficace il proprio
lavoro. Dovrà essere però capace di migliorare sensibilmente nella capacità organizzativa e nell'erogazione
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dei servizi. Il capitale potrebbe essere l'opportunità per dare la forza finanziaria ed economica ai tanti
farmacisti che sanno fare bene il loro lavoro, Mettersi in rete con Unico darà loro la possibilità di creare la
massa critica necessaria ad affrontare il futuro e di dare ai clienti della farmacia servizi migliori e più efficienti,
Cos'è Unico oggi? Quali sono le prospettive per i prossimi anni? Abbiamo visto l'acquisizione di magazzini e
depositi in varie parti d'Italia, e una crescita costante del fatturato. La vostra rimarrà una politica di
espansione? Intanto dobbiamo sempre ricordarci che Unico è la più grande azienda italiana interamente di
proprietà di farmacisti. Nel 2014 il nostro fatturato è arrivato al miliardo e duecento milioni, Per la nostra
crescita abbiamo sempre utilizzato il sistema del conferimento del ramo d'azienda, ovvero la cooperativa o la
società di farmacisti che desideravano aderire al nostro progetto, dopo una attenta valutazione, conferivano il
loro ramo distributivo all'interno di Unico, in cambio di azioni di Unico stessa, In questo modo la cooperativa o
la società di farmacisti continuano a vivere e a rimanere sul territorio, per mantenere una sempre maggiore
vicinanza tra azienda e farmacia, Per noi, azienda di farmacisti, tutto ciò è assolutamente fondamentale.
Abbiamo fatto anche una acquisizione dal tribunale di Roma di una azienda che era proprietà di una
cooperativa di farmacisti che purtroppo stava andando male. I farmacisti romani hanno voluto creare una loro
cooperativa, la Unifaro, che entrerà nel capitale di Unico. Unico fino a qualche anno fa era presente solo nel
nord Italia, essendo nata dalla fusione tra Unione farmaceutica novarese e Codifarma Bologna. Sono seguiti i
conferimenti dell'Unione farmaceutica del Friuli e della Cofarpa di Parma. Ora si sposta anche al sud: dopo
Roma avete portato sotto la bandiera di Unico altre realtà . Proprio così, l'ultima è stata la Cosifar di
Agrigento, una pìccola cooperativa che ha conferito il suo ramo d'azienda all'interno di Unico, A Bari abbiamo
invece aperto un magazzino ex novo su richiesta di molti farmacisti pugliesi che ci hanno chiesto aiuto, Oggi
abbiamo creato un bellissimo magazzino di 5,000 mq. Anche in Puglia i farmacisti vogliono ricreare una loro
cooperativa ed entrare a far parte di Unico. Recentemente lei si è esposto, dichiarando ai soci Unico che se
si verificherà l'ipotesi dell'entrata dei capitali, voi • siete disposti a comprare quote e farmacie, lo conferma?
Avete già un piano in merito a questa opportunità? Certo, lo confermo. Unico è pronta a comprare quote di
farmacie. Ma i nostri soci possono stare tranquilli: Unico, in tutta la sua storia, non ha mai fatto contratti per
portare a casa chissà quale vantaggio. Ciò significa che saremo sempre al servizio della farmacia e se il
farmacista vorrà cedere una parte delle sue quote, rimarrà comunque a capo della gestione. Inevitabilmente
la farmacia che entrerà in una rete, dovrà attenersi a regole dettate dall'organizzazione stessa che sarà
creata, ma questo nell'interesse reciproco di far quadrare i conti e migliorare il servizio. Noi daremo tutto il
supporto necessario all'organizzazione della farmacia, Già oggi forniamo servizi e corsi di primissima qualità
ai farmacisti, offriamo un aggiornamento professionale costante; con la rete di farmacie Unico, questo metodo
sarà semplicemente amplificato e portato all'eccellenza. Sempre nell'ipotesi che la legge venga approvata,
perché una farmacia dovrebbe entrare nella rete Unico secondo lei? Speriamo che un farmacista a cui
arrivano varie proposte di entrata di capitali, capisca che scegliere noi e non altri è la mossa vincente. Noi
siamo già pronti a far partire reti dì farmacie, coadiuvati dal lavoro e dall'esperienza di bravissimi farmacisti
del nostro Cda, che sapranno gestire la rete e dare una mano ai loro colleghi. Basta dare uno sguardo alla
storia di Unico: è nato come un piccolo distributore e oggi è ai livelli delle multinazionali. Questo significa che
ci siamo fatti valere. Posso affermare che oggi Unico è la migliore azienda di distribuzione italiana, dal punto
di vista organizzativo, come efficienza, logistica e indubbiamente come situazione dei magazzini. In dieci anni
abbiamo investito 75 milioni dì euro in impianti e macchinari per migliorare l'operatività dei magazzini.
Abbiamo investito in tecnologie, in sistemi informativi: oggi lavoriamo con Sap, che è il migliore sistema
informativo al mondo. Unico è pronta alla sfida che si aprirà nei prossimi anni e ricordo ancora una volta che
la differenza fra noi e altri è il fatto che siamo una società di farmacisti. Qualcuno ha già provato a creare reti
di farmacie e l'esperienza non è andata benissimo. Chi lo ha fatto prima di noi, forse ha sbagliato alcuni
investimenti, ma a parer mio la metodologia di gestione delle farmacie era corretta e vincente, Come saranno
le farmacie Unico? Immagina una insegna e una mission comune per tutti i vostri affiliati? Le farmacie,
secondo il nostro progetto, potranno avere insegne diverse, ma riconducibili al gruppo che le gestisce. Sarà
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importante per noi rimarcare le differenze fra le varie tipologie di farmacie, Non saranno mai uguali le
farmacie delle vallate a quelle delle periferie e quelle dei centri cittadini: l'ipotesi più plausibile è la
diversificazione per categorie e la gestione verrà di conseguenza. Teniamo conto sempre che il gruppo di
lavoro che organizzerà questo sistema sarà costituito da titolari di farmacia e questo è fondamentale, perché
loro hanno avuto già successo nelle loro realtà e possono trasferire le loro competenze alle altre farmacie,
Qual è la situazione dei consorzi che fanno capo a Unico? Lei ritiene che siano un valore aggiunto per i
farmacisti e che li aiutino davvero a lavorare meglio, con più servizi e più qualità? I consorzi attualmente non
fanno capo a Unico, che è solo partner logistico e tecnico. Sono nati spontaneamente perché i farmacisti
hanno deciso di lavorare insieme per offrire un servizio migliore. Queste organizzazioni, nell'ottica della legge
di apertura ai capitali e di formazione di reti di farmacie, assumeranno un ruolo di primaria importanza. Sono
cioè la prima fase di quella che potrebbe essere una rete di farmacisti, anche perché già il fatto di lavorare
insieme ha modificato l'antica mentalità di essere sempre in contrasto con il collega vicino. In Italia ci sono
farmacisti molto diversi fra di loro, ma tutti hanno capito che solo mettendosi insieme possono sopravvivere, a
dispetto delle organizzazioni multinazionali che, attraverso l'esperienza acquisita all'estero, hanno già
standardizzato un sistema e un metodo di lavoro. In Italia solo rimanendo uniti i farmacisti potranno andare
contro questa omologazione. Se dovesse convincere oggi un non cliente Unico a scegliere voi, quali
argomenti utilizzerebbe? A differenza delle domande sul futuro, a questa è facile rispondere: Unico è la
migliore azienda di distribuzione presente in italia, solo chi sceglie di lavorare con i migliori può migliorare. •
Lo scenario sarà quindi costituito da poche realtà che, oltre a fare i distributori come oggi, gestiranno anche le
reti di farmacie
Foto: Da sinistra Aldo Pesenti e Claudio Di Gregario, amministratore delegato e direttore generale di Unico
spo
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Una nuova identità per la farmacia
LAURA BENFENATI
3ìlbao è un caso da studiare, una città che ha saputo crearsi una nuova identità negli anni Novanta - da polo
industriale leader nella metallurgia a centro culturale d'eccellenza - ed è quindi propri lì che Apoteca Natura
ha voluto organizzare la sua quindicesima convention, riunendo i farmacisti italiani e spagnoli aderenti al
network, La farmacia deve infatti anch'essa costruirsi una nuova identità, in questo momento di grandi
trasformazioni tecnologiche, digitali, di attacchi al sistema con venti di liberalizzazione che colpiscono un pò
tutta Europa e di ineluttabili riduzioni della spesa pubblica. Le potenzialità del canale però sono ancora
enormi e ii "fare rete" diventa oggi sempre più indispensabile per poterle sfruttare. «Qui in Spagna le cose si
fanno mirando all'eccellenza», ha esordito Massimo Mercati, presidente dì Apoteca Natura e direttore
generale di Aboca, aprendo la convention. «E noi come network dobbiamo fare lo stesso, perché non esiste
oggi in Europa una rete di farmacie come la nostra». UNA STORIA DI SUCCESSO II piano strategico per la
rivitalizzazione di Bilbao si è sviluppato dal 1991 al 2000 e ha visto coinvolti operatori pubblici e privati e 30
Comuni limitrofi. Le sfide da affrontare? «Rigenerazione urbana e ambientale, centralità culturale,
trasformazione concreta della città», ha spiegato Alfonso Martinez Cearra di Metropoli 30, che ha curato la
ristrutturazione. «La zona portuale, con un cantiere navale che dava lavoro a migliaia di persone, è stata
trasformata in una splendida passeggiata, con il Museo Guggenheim che attira turisti da tutto il mondo. Le
infrastrutture hanno creato ricchezza e contribuito al miglioramento della città. Ora siamo proiettati verso il
2030 con idee, creatività, sentimenti, passione». Questa storia di innovazione e volontà racconta ai farmacisti
che bisogna prima di tutto credere negli obiettivi e nella possibilità di cambiamento perché "Non c'è vento
favorevole per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca), «La cosiddetta vision esprime il significato
dell'organizzazione, è un confine immateriale, culturale che impone limiti al comportamento dei membri
aderenti alla rete», ha spiegato Mercati, «II nostro obiettivo è rendere sempre più riconoscibile una rete di
farmacie capaci di ascoltare e guidare le persone: definire in modo chiaro l'identità del network è oggi
indispensabile per essere competitivi e creare un sistema avanzato che porti redditività e sviluppo», Quali
saranno dunque i programmi a lungo termine? La redditività di oggi è in grado di garantire la crescita futura?
Chi, tra gli aderenti al network, ha già sviluppato piani triennali? «Con l'ingresso del capitale in Italia ci
saranno in mare molti pescherecci con tante reti per fare incetta di pesci-farmacie, siamo pronti?», ha
provocatoriamente chiesto Mercati. Il presidente di Apoteca Natura ha ribadito la sua convinzione che la rete
debba rimanere focalizzata sulle farmacie Indipendenti perché deve la sua forza proprio all'unione di
marketing e strategie, proprie di un marchio internazionale, con la potenzialità del rapporto diretto con il
territorio che solo una farmacia indipendente può avere. TEORIA DELLA RETE «Una soluzione sistemica
non risolve un problema in modo isolato ma molti in un solo momento», ha spiegato Fritjof Capra, fisico che si
occupa di Teoria dei sistemi ed è direttore del Center for Ecoliteracy a Berkley in California e professore
presso lo Schumacher College nel Regno Unito. «Dove c'è vita ci sono reti vive, reti funzionali che subiscono
cambiamenti strutturali continui scatenati dall'ambiente, che però non dirìge questi processi, C'è un'identità
culturale che delinea i confini della rete e la vitalità dell'organizzazione sta nella comunità di pratica: gli
individui si possono esprimere di più all'interno della rete. Ci deve però essere equilibrio tra l'efficienza
dell'organizzazione creata», ha proseguito Capra, «e lo spazio che viene lasciato al singolo componente, un
contìnuo equilibrio tra regole e creatività», VENTI DI LIBERALIZZAZIONE «II farmacista non è stato mai così
importante nel sistema sanitario, ci troviamo in un momento di grandi opportunità per la farmacia, nonostante
le tante difficoltà»: a dirlo è John Chave, presidente del Pharmaceutìcal group of European Union (Pgeu).
Chave ha raccontato che in Portogallo un terzo delle farmacie ha problemi economici enormi e che in Grecia
le farmacie hanno perso il 50 per cento dei loro ricavi dall'inizio della crisi. Il fenomeno è universale: gli
olandesi registrano serie riduzioni di fatturato, in Francia prima di Natale ha scioperato il 98 per cento delle
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farmacie per scongiurare l'uscita degli Otc dal canale e anche i tedeschi qualche anno fa protestavano per la
riduzione delle entrate. In Gran Bretagna si vorrebbero addirittura i farmacisti negli studi medici e questo
decreterebbe la fine della categoria. «Dagli anni Novanta si sono susseguite continue modifiche alla
normativa nei diversi Paesi sia per quel che riguarda il criterio demografico sia sui tarmaci di
automedicazione», ha spiegato Chave. «In molta parte d'Europa la farmacia è liberalizzata: Irlanda, Regno
Unito, molti Paesi dell'Est; in Francia e Spagna si sta tentando di eliminare il monopolio dell'Otc. In questo
scenario di cambiamento dobbiamo allontanare la farmacia dal prodotto e legarla ai servizi: oggi la maggior
parte dei sistemi farmaceutici in Europa è ancora legato al prezzo del farmaco. Aumentano le prescrizioni di
medicinali ma le farmacie guadagnano sempre meno». In futuro i farmacisti dovranno affrontare nuovi
compiti, diventare più efficiente di robot che potranno dispensare ifarmaci in futuro: «In Gran Bretagna si
stanno ìntroducendo dispenser automatici di tarmaci anche con ricetta e invece si dovrebbe ampliare il ruolo
dei farmacisti: in Belgio si sta diffondendo un servizio di consulenza per aiutare i pazienti affetti da asma, in
Portogallo si pensa di utilizzare il canale per le vaccinazioni. Le farmacie oggi non sono un problema ma
parte della soluzione». Non è comunque chiaro in nessuna parte d'Europa il modello di business della
farmacia dei servizi: i farmacisti belgi per esempio non sono per nulla soddisfatti dei 25 euro per 15 minuti di
consulenza ai pazienti, durante i quali devono smettere di stare al banco. E IL FUTURO? «Il mondo che ci
aspetta è meraviglioso»: ha esordito così Juan Martinez Barea, imprenditore, fondatore di Universal
Diagnostics, start up di biomedicina, «Si stanno verificando cose incredibili, nel 2025 il computer avrà le
stesse probabilità di calcolo del cervello umano, tra tre o quattro anni i 100 migliori medici del mondo saranno
in competizione con Watson di Ibm, il supercomputer che saprà diagnosticare le malattie. E il Ssn fra non
molto obbligherà tutti a fare i test del Dna, perché tanto dipende dalla genetica e altrettanto dagli stili di vita,
che si possono modificare». Barea ha proseguito, nella sua interessante relazione, raccontando di Dna di
ragni con ragnatele molto resistenti trapiantato in capre dal cui latte si estraggono proteine per creare tessuti,
appunto, molto resistenti. E di venditori robotizzati, di macchine senza guidatore, di assistenti virtuali
supereffìcienti e di protesi create con stampanti 3D. Un mondo che facciamo fatica a immaginare: «Nel 2020
saremo collegati a internet contemporaneamente da sette dispositivi, dagli occhiali alla televisione, alle
macchine, Oggi tre miliardi di persone sono collegate, nel 2020 saranno sette e le più forti economie del
mondo saranno Gna, India, Russia, Brasile, Messico, Corea del Sud, Indonesia. Con questa popolazione
dovremo competere: ci saranno medici, avvocati, farmacisti molto preparati e sul mercato ci saranno solo
prodotti di altissima gamma e prodotti low cost». E come ci si può difendere da tutto questo? Con
l'umanizzazione, l'uso intelligente delle tecnologie: «Anche la farmacia subirà un cambiamento radicale, con
la nutrigenetica, la robotica, l'iperconnettività, i dronì che consegneranno i farmaci a casa in meno di un'ora»,
ha spiegato Barea. «La tecnologia cambierà tutto ma non è un fine, solo un mezzo, Certo si deve imparare a
correre molto più velocemente di prima e appartenere a reti intelligenti può essere di grande aiuto»,
Umanizzazione, dunque, in questo mondo futuro ipertecnologico: come ha spiegato Roberto Verganti,
ingegnere, docente al Politecnico di Milano, che ha raccontato che la gente oggi spende di più in candele che
in lampadine. Il significato della candela negli anni è cambiato, non la si tiene in casa pensando che possa
saltare la corrente: «Si devono creare prodotti e servizi di cui la gente sì innamora. Non si compra certo un
IPhone perché funziona meglio di altri telefoni», Verganti ha raccontato di un termostato che autoapprende e
si autocontrolla, dei Whole Food Market che hanno cambiato l'esperienza retai! nel mondo del biologico,
rendendola piacevole, delle tante aziende che muoiono non perché fanno le cose sbagliate ma perché
continuano a fare troppo a lungo cose che erano ritenute giuste. «Si deve lavorare in profondità più che in
creatività ed è inutile avere cataloghi illimitati: pensate a Apple che ha quattro telefoni in vendita, mentre
Nokia ne ha quasi 50, II vero trendde\ futuro è che non ci saranno trend. La farmacia oggi deve creare
un'esperienza coerente con quello che le persone stanno cercando». IL BUSINESS MODEL Vi pare poco?
Certo bisogna smettere di chiedersi "Chi paga i servìzi", non rendendosi conto che se non si darà valore
aggiunto alla farmacia non ci sarà alcun motivo per i consumatori di entrarci. «Se aspettate che il sistema
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pubblico paghi per la vostra professionalità, aspetterete molto tempo e il mercato non ve lo consente. Dovete
smetterla dì attendere che lo Stato decìda per voi», ha detto Massimo Mercati. Due le priorità, dunque:
aumentare la redditività e fidelizzare il consumatore. Spedalizzarsi, selezionare di conseguenza i prodotti,
sfrondare magazzini ridondanti ed evitare di fare sconti eccessivi: «Occhio agli sconti, la diminuzione
dell'intensità promozionale vi consente di risparmiare risorse che possono essere utilizzate per finanziare i
servizi», ha spiegato Davide Pellegrini, docente dì economia all'università di Parma. «La specializzazione
evita e previene la guerra dei prezzi, chi è più specializzato fa meno sconti e aumenta anche il livello del
servizio al consumatore. Una farmacia indipendente può vìncere oggi le sfide del mercato. Le aziende che lo
stanno facendo a livello mondiale {Amazon, Google, Apple) hanno in comune quattro elementi che decretano
la chiave del loro successo: economie di scala, che consentono di ammortizzare i costi fissi; economie di
scopo, che permettono di dedicarsi a più attività con la stessa piattaforma; economia di esperienza, per cui
più passa il tempo, più si migliora; economia di rete in cui le imprese diventano "nodi" di contatti, piattaforme
verticali e orizzontali». La rete, ha spiegato Pellegrini, ha una sua sostenibilità economica, il business
mode/funziona. Lo si è verificato mettendo a confronto i 12 Key performance indicators delle farmacie con le
migliori performance con la media delle farmacie Apoteca Natura, II primo dato che emerge dall'analisi è che
per essere specializzati non occorre essere grandi. Piccolo e medio anzi è meglio (per pìccole si intendono
farmacie con meno di un milione e mezzo di euro di fatturato e per medie fino a due milioni e mezzo). Altro
dato interessante è che il numero di clienti e la frequenza di visita aumentano con la specializzazione,
Crescono anche il valore medio del pezzo e il numero di pezzi a scontrino. II numero di referenze trattate,
invece, diminuisce con la specializzazione, Crescono con la specializzazione anche l'indice di rotazione e il
margine unitario a pezzo commerciale e pure i minuti di front office e quindi il servizio al consumatore. Al
crescere della specializzazione aumenta anche il valore delle vendite per metro quadrato. «In sintesi, ha
concluso Pellegrini, «si deve semplificare il processo di autoanalisi della farmacia, misurandone
accuratamente i dati. Ci deve poi essere coerenza tra consiglio e assortimento e valorizzazione delle risorse
e degli spazi». Quale sarà dunque la farmacia del domani, quando Amazon porterà a casa dei pazienti il
Grintuss a 5,65 euro in un'ora? Perché le persone dovranno ancora rivolgersi al farmacista? Quali
cambiamenti attendono ancora i sistemi sanitari che hanno sempre meno risorse mentre la popolazione
invecchia? «Si riduce la spesa pubblica ma non quella per la salute», ha concluso Massimo Mercati, «che
sarà sempre più decisa dalla singola persona. Il passaggio dei pazienti in farmacia sarà solo un momento di
un percorso molto più complesso, I farmacisti devono imparare a "seguire la persona", identificando il
bisogno, comprendendo il processo di diagnosi e cura e moltiplicando le occasioni di incontro. Lesperienza
del consumatore va seguita in tre fasi: conoscenza e prevenzione, cura e follow up». E tutto questo, se si è in
rete, diventa molto più facile, •
IL VALORE DEL NATURALE II valore del naturale come avanzamento tecnologico per la medicina del futuro
è stato raccontato da Valentino Mercati, fondatore e presidente di Aboca: «La molecola di sintesi in medicina
non basta più, un singolo attivo non è in grado di gestire la multifattorìalità delle patologie, oggi è obbligatorio
sposare l'Innovazione. II naturale non è soltanto tradizione e Aboca fin dagli anni Novanta ha decìso di
adottare tutte le tecnologìe emergenti per lo sviluppo della fitoterapia, Lobiettivo? Riportare le sostanze
naturali sotto il controllo degli operatori della rete sanitaria». E con questi auspici è nata nel 2012 una nuova
azienda, Naturai Biomedicine, per ricercare complessi molecolari da impiegare in terapie contro le malattie
degenerative, metaboliche e oncologiche, Emblematica e sofferta la decisione dì Valentino Mercati di far
uscire il gruppo Aboca da Assoerbe, nel 2013: «Ho preso atto di una sconfitta, non sono riuscito a far capire,
all'interno dell'associazione, l'importanza della legittimità scientifica della fitoterapia, Non dobbiamo neanche
più parlare di fitoterapia ma di rete di complessi molecolari». Mercati ha raccontato che oggi al loro gruppo è
stato chiesto di collaborare con l'Ema, dopo aver lavorato a un primo doss/erin campo oncologico. «Dopo due
secoli di razionalità riduzionistica in cui il farmacista ha utilizzato singole molecole derivate da sostanze
naturali, quasi sempre non esistenti come tali in natura, si passa oggi a promuovere l'utilizzo di aggregazione
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27/05/2015
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molecolari complesse».
PERSONAGGI
3 articoli
28/05/2015
monica bonalumi
No, la corsa alla candidatura a sindaco non è ancora cominciata. Eppure, anche se nessuno lo ammette, nel
centrodestra c'è già chi si muove in vista del 2017.
È presto per uscire allo scoperto, ma non per cominciare a tessere alleanze che tra qualche mese potrebbero
essere ufficializzate. In attesa dei banchi di prova sulla tenuta dello schieramento rappresentati dalle
amministrative di Seregno e dalle regionali c'è chi prova a ricomporre i cocci dell'aggregazione, magari
rivestendola con uno strato differente per poterla presentare come unione civica. Secondo molti è
l'operazione che starebbe tentando l'ex presidente della Provincia Dario Allevi, impegnato a incontrare
esponenti del Mida, della lista che nel 2012 ha appoggiato Marco Mariani e Anna Martinetti di Una Monza per
tutti.
Lui smentisce: «Ogni discorso - afferma - è prematuro. Nessuno può dire cosa accadrà nei prossimi due anni:
quanto a me la passione per la politica mi accompagna da 35 anni e credo che non mi abbondonerà fino a
quando avrò forze sufficienti».
È meno sfuggente Anna Martinetti: «Non so - riflette - se tra due anni parteciperò alla sfida al centrosinistra.
Se, però, si vuol contrastare seriamente Roberto Scanagatti bisogna trovare qualcosa di nuovo: potrebbe
anche essere una aggregazione di liste civiche dato il momento difficile per i partiti».
Chiunque voglia puntare dritto al municipio dovrà vedersela con il capogruppo leghista in Regione
Massimiliano Romeo: il suo nome gira da tempo ma, anche per dovere, lui glissa. Sembra, però, già calato
nella parte di leader locale della coalizione e lancia le primarie dello schieramento: «È lo strumento giusto spiega - per coinvolgere i cittadini e per ridare un po' di entusiasmo agli elettori di centrodestra, sempre più
arrabbiati. Non dobbiamo farne un tabù solo perché sono state lanciate dal centrosinistra: è un'idea che
funziona e sarebbe stupido non copiarla. Non so quali partiti e quali formazioni faranno parte del
raggruppamento, ma dovranno condividere il programma e avere idee chiare, precise: la cosa più difficile non
è vincere, ma governare». Il tempo a disposizione, aggiunge, non è molto: «Scanagatti - commenta - è forte e
per batterlo bisogna fare le cose per bene. Non possiamo arrivare a tre mesi dal voto senza un candidato:
dobbiamo partire in anticipo e individuarlo nel 2016 senza, necessariamente, attendere il risultato delle
comunali di Milano».
I possibili alleati, fanno sapere dai vertici locali del Carroccio, non devono temere il rischio di una
egemonizzazione da parte dei padani: «Chi vorrà - chiarisce il segretario cittadino Federico Arena condividere e arricchire il nostro progetto e il nostro modello di città sarà il benvenuto in una squadra che
premi il merito e le competenze».
E se da Forza Italia il senatore Andrea Mandelli potrebbe ritentare la corsa finita male nel 2012, il
coordinatore cittadino Domenico Riga rimane freddo sull'ipotesi primarie, stroncata da Silvio Berlusconi: «A
livello personale - dice - non sono contrario. Al nostro interno, però, la riflessione è ancora aperta in quanto
siamo in attesa delle novità che saranno annunciate a breve dal nostro presidente». •
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 28/05/2015
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La Lega vuole primarie nel centrodestra
27/05/2015 11:56
Sito Web
Lospiffero.com
I "Moderati" diffidano Berlusconi
Giù le mani dai moderati. Silvio Berlusconi torna a evocare un "grande rassemblement, con poche linee e
punti nel programma da condividere, un'area aperta a partiti, club, associazioni, privati cittadini" e Giacomo
Portas, che dei "Moderati" custodisce il copyright sulle schede elettorali, manda al sultano di Arcore una vera
e propria diffida: "Non consentiremo a nessuno di appropriarsi di un simbolo o di un nome che è
rappresentativo del nostro Dna, anche perché in questi anni Berlusconi ha fatto di tutto per allontanare i
moderati dal suo partito. Non è sufficiente cambiare insegna e avviare una campagna mediatica senza
risparmio di mezzi per diventare moderati". La formazione centrista, fondata da Portas, è dal 2005 una realtà
consolidata nel centrosinistra tanto da conquistare il ruolo di seconda forza della coalizione e questo
nonostante la concorrenza che in questi anni ha dovuto fronteggiare con tutto l'universo di sigle che hanno
costellato l'empireo attorno al Pd, rivelatesi alla prova delle urne poco più che delle meteore. Anche oggi, di
fronte al progetto di unificare la galassia delle liste civiche promosso dal consigliere regionale Mario Giaccone
(e caldeggiato dal governatore piemontese Sergio Chiamparino) non si scompone: "Chi ha più filo tesse replica con molto fair play -. C'è spazio per tutti, tanto a decidere sono come sempre gli elettori". E proprio
agli elettori chiamati domenica alla tornata amministrativa anche in Piemonte che Portas rivolge il suo
appello: liste dei Moderati sono presenti nei principali comuni (Moncalieri, Venaria, Valenza Po). Liste piene
zeppe, come da tradizione, di fuoriusciti da altri partiti (ultimo colpo gobbo l'ha rifilato a Ncd, praticamente
annullata a Moncalieri). "Finora gli elettori hanno mostrato di apprezzare la nostra serietà. Quando molti
facevano a gara nell'aprirsi agli estremismi di ogni colore noi abbiamo valorizzato quella parte della società
che non strilla, non scende in piazza, non difende corporazioni e interessi di bottega, ma ha a cuore il bene
della comunità, lavora cercando di costruire un futuro, ha rispetto delle istituzioni e senso dello Stato". A detta
di Portas, deputato eletto nel Pd, gli intenti di Berlusconi sono strumentali, dettati più da ragioni di marketing
che non da sincere convinzioni politiche: "I moderati sono la stragrande maggioranza del popolo italiano ed è
ovvio che facciano gola. Noi vogliamo essere il catalizzatore che li faccia diventare maggioranza anche a
livello istituzionale". In bocca all'ex Cavaliere la parola "moderato" suona falsa, una contraddizione la
collocazione nello schieramento di destra: "Moderati e riformisti non possono che essere di centrosinistra. A
destra, se si tratta di una destra europea, troviamo dei conservatori in politica e dei liberisti in economia.
Quando non addirittura ci troviamo a confrontarci con epigoni del peronismo più irresponsabile, o con
personaggi che, pur di difendere le proprie posizioni di potere sono pronti a vellicare la pancia del Paese,
senza preoccuparsi delle conseguenze nefaste sulla convivenza sociale e civile".
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 28/05/2015
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Sottoscala
27/05/2015 15:52
Sito Web
AGI
Sanita': Federfarma , collaborazione farmacie per Piano fertilita'
(AGI) - Roma, 27 mag. - "Le farmacie collaboreranno nel realizzare gli obiettivi del Piano Nazionale per la
Fertilita' facendo la loro parte nell'opera di sensibilizzazione dei cittadini su questo importante tema di salute
pubblica. Ben venga in questo quadro l'istituzione dall'anno prossimo della Giornata nazionale "Fertility Day"
(7 maggio), durante la quale le farmacie potranno dare informazioni e consigli di elevata professionalita'". Lo
afferma Annarosa Racca, presidente di Federfarma, componente del Tavolo per la Fertilita', istituito a ottobre
dal Ministro Beatrice Lorenzin. "Le farmacie possono essere determinanti nello sfatare falsi miti e nel rendere
i cittadini piu' consapevoli su temi quali la procreazione - dichiara Racca -, gli anni di durata della fertilita', la
prevenzione di malattie che possono precludere la capacita' riproduttiva. Su prescrizione del medico e dello
specialista possono realizzare preparazioni galeniche con dosaggi personalizzati. Gia' oggi moltissime
farmacie dedicano attenzione particolare alla maternita' con iniziative di comunicazione su integrazione
alimentare e controlli in gravidanza e di supporto all'allattamento al seno. (AGI) .
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Ricerca e sviluppo