yoga in gravidanza ogni mercoledì, presso il fisiostudio95 a

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yoga in gravidanza ogni mercoledì, presso il fisiostudio95 a
YOGA IN GRAVIDANZA OGNI MERCOLEDÌ, PRESSO IL FISIOSTUDIO95 A SEMENTINA, BELLINZONESE, VIA POBBIA 2, PRIMO PIANO DALLE 18.15 ALLE 19.15 Lo yoga è una filosofia pratica che aiuta a vivere meglio, in salute, armonia con se stessi e gli altr. Il momento più delicato della vita di una donna è rappresentato dalla gravidanza: i cambiamenti ormonali, metabolici, fisici sono a volte difficili da gestire, e lo yoga in questi casi aiuta a superare le piccole crisi quotidiane, e ad affrontare con la forza necessaria il parto e la maternità. Si può iniziare a fare yoga quando si vuole, e specialmente durante una gravidanza. Lo yoga è uno strumento fantastico per imparare a conoscere meglio il proprio corpo e presenta molti vantaggi sia per la mamma che per il piccolo. In special modo, lo yoga può aiutare in gravidanza nei seguenti casi: •
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Eccessiva emotività: in questi momenti la capactà di rilassarsi è essenziale, come anche il controllo sull’emotività per recuperare la lucidità. Nausea e vomito: escludendo i casi limiti, come vomito continuo e parossistico, la pratica di respirazioni e posizioni yoga aiutano a ridurre questi sgradevoli sintomi; Instabilità dell’umore: lo yoga aiuta a ridurre e prevenire le condizioni di sbalzi d’umore, rendendo la vita della futura mamma meno difficile e negativa relativamente all’ambiente circostante. Cresce la pancia: riduzione dei disturbi. Sintomi come sciatalgia, bruciori di stomaco, pesantezza delle pelvi, varici ed emorroidi con lo yoga possono essere tenuti sotto controllo attraverso la pratica di posture specifiche. Controllo del peso; lo yoga riduce la necessità di rivolgersi al cibo per compensare stati emotivi negativi, aiutando la futura mamma a non aumentare troppo di peso. Inoltre, è importante sapere che gli esercizi danno nuova energia alla mamma ed al bambino. Il bacino della mamma si allarga in modo delicato e naturale, preparandolo per il parto, ed è utile sapere che molti asana possono essere usati come posizioni per il parto, e sono facili da assumere se si fa un po’ di pratica. Con lo yoga si esercita anche la forza e la resistenza, ottimo per l’esperienza intensa e potente di genitore. Quali donne in gravidanza NON POSSONO PRATICARE YOGA: •
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Se si soffre di eccessiva flessibilità delle giunture: non distendere troppo il corpo. Placenta previa. Nausea costante Vista annebbiata •
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Gonfiore improvviso di mani e piedi Perdite di sangue Febbre o brividi Emicranie continue Dolori continui Movimenti assenti del feto Breve riassunto sullo yoga e sui tre “trimestri” Primo trimestre La prima parte della gravidanza va dalla fecondazione alla 12ª settimana. Questa è una fase molto delicata della gravidanza, nella quale si formano lo scheletro, gli organi e il sistema nervoso del piccolo. Nel corpo della donna si avvia un’enorme produzione di ormoni, che portano a grandi cambiamenti: alcune donne hanno più energia, altre provano un’enorme stanchezza. Si può provare nausea, sensibilità al seno e un maggiore bisogno di urinare. La gravidanza può anche provocare cambiamenti a livello psichico: la donna può preoccuparsi per un possibile aborto, provare ansia alla prospettiva di diventare genitore o di affrontare il parto; alcune donne invece prendono quest’esperienza con molta serenità. L’importante è ricordarsi che ciascuna gravidanza e ciascun parto è unico. Sia che la donna abbia già praticato yoga o che cominci adesso, è necessario prendere alcune precauzioni: •
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Evitare i salti ed effettuare invece movimenti morbidi. L’embrione si sta ancora rafforzando e i salti possono rendere più difficile l’operazione. Evitare torsioni troppo estese. Evitare inoltre le posizioni dalle quali si può facilmente cadere, ad esempio appoggiati sulla testa, sulle mani ecc. Già in questa prima fase della gravidanza è prodotto l’ormone rilassina per ammorbidire i tessuti e i legamenti del corpo. Alcune volte la produzione è così abbondante che il risultato è una debolezza nelle articolazioni. La rilassina è utile per il parto, ma nel praticare yoga è bene prendere alcune precauzioni per non eccedere nei movimenti. Secondo trimestre La seconda parte della gravidanza va dalla 13ª alla 26ª settimana. Molte donne si sentono in forma, forti e piene di energia durante questa fase della gravidanza. Gli effetti negativi della gravidanza si sono attenuati considerevolmente, la mamma ha un legame forte con il bambino in quanto può sentire il battito del cuore e vederlo nelle ecografie. Lentamente, la mamma inizia a sentire il bimbo muoversi. La pancia si arrotonda e ad alcune donne apparirà una linea scura che attraversa verticalmente la pancia dall’ombelico e verso il pube. Alcune donne hanno difficoltà a mangiare e soffrono di stitichezza, altre sono costantemente affamate. È importante ascoltare il proprio corpo. •
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La produzione di rilassina continua ad aumentare, quindi è bene fare attenzione durante gli esercizi per non provocare stiramenti. Pensare sempre a lasciare spazio al bambino, lavorare con i piedi e le gambe aperte. Evitare ancora le posizioni con torsioni e sdraiate sulla pancia. Per qualcuno è sgradevole anche sdraiarsi con la schiena dritta. Il peso del bambino preme sulla vena cava facendo diminuire l’apporto di sangue al corpo. In questa fase è importante focalizzare sul rinforzo della schiena, perché dovrà essere abbastanza forte da sostenere la pancia e mantenere una buona postura. Un buon metodo è pensare di contrarre la pancia e portare il bambino il più possibile vicino alla schiena. Terzo trimestre Il terzo trimestre va dalla 26ª alla 40ª settimana. La gravidanza si considera a termine a partire dalla 38ª e fino alla 42ª settimana. Molte donne iniziano a pensare e a preoccuparsi per il parto. Ci si alza diverse volte alla notte per urinare, disturbando così il sonno; si fa difficoltà a digerire, quindi si mangia poco e sovente. Problemi come staccamento delle giunture, emorroidi, mal di gola e gonfiore possono peggiorare in questa fase. Praticare yoga aiuta in molti casi: •
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Non distendere troppo, evitare le torsioni e sdraiarsi sulla schiena. Evitare anche le posizioni invertite: la testa del bambino deve essere verso il basso e si deve incastrare nel bacino prima che il parto abbia inizio. Se si lavora sulle posizioni invertite, si contrasta la forza di gravità e il bambino si può girare in quanto tende a seguire la forza di gravità con la testa, finendo così podalico, con il sedere verso il basso. Se si è avanti con la gravidanza, il bambino può avere difficoltà a tornare in posizione cefalica. Esercitarsi molto nella respirazione, nel rilassamento, nella meditazione e nella visualizzazione positiva in vista del parto. E continuare ad esercitarsi nel mantenere asanas e a praticare la respirazione utile al parto