brunelleschi_II PARTE

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brunelleschi_II PARTE
La cappella Pazzi
1429-1461
Cappella Pazzi era una aula dietro l’altare dove la famiglia
del committente aveva il diritto di sepoltura. Si pone
accanto alla chiesa come una struttura che non ha bisogno
di grandi dimensioni per affermarsi come risoluzione ideale
di tutto lo spazio attraverso la definizione perfetta e
conclusa nella sua regolarità ed essenzialità
geometricamente pura.
L’esterno attuale è risultato di rimaneggiamenti antichi e di
interventi ottocenteschi, compresa la lanterna rifatta in un `
restauro ' alla fine del XIX secolo sul modello di quella della
sacrestia di S. Lorenzo.
Il portico, realizzato dopo la morte del Brunelleschi, non si
sa fino a che punto corrisponda al disegno brunelleschiano.
Tuttavia è indubbia l'originalità dell'impostazione. Esso è
concepito come altra proiezione in condizioni di luce e
ambientali diverse, del disegno della parete interna. La
funzione di questa facciata è quanto mai delicata: tesa tra lo
spazio prospettico dell'edificio e lo spazio aperto e luminoso
del chiostro di Santa Croce, partecipa dell’uno e dell’altro,
non soltanto formando una superficie di contatto ma
ponendosi tra essi come un medio proporzionale che ne
fissa l’equivalenza e giustifica il trasporsi del primo,
illimitato, entro i limiti geometrici del secondo.
La cappella Pazzi
1429-1461
L’impianto è lo stesso
della sacrestia, ma qui il
quadrato del vano
maggiore è ampliato ai
lati e risulta un
rettangolo in larghezza.
All’interno il quadrato è ampliato lateralmente e risulta un
rettangolo in larghezza: la cupola insiste sul quadrato
mediano mentre le due ali laterali sono coperte da volte a
botte. La panca che corre lungo tutto il perimetro e che
serviva quando la cappella veniva usata come aula
capitolare serve come piano di imposta delle lesene,
l’unica membratura della parte inferiore della cappella. Le
lesene sono contenute entro i due livelli costanti della
cappella, la panca (che corrisponde al livello della
scarsella) e la trabeazione.
Le due brevi ali compensano la profondità della scarsella
da un lato e delle aperture e finestre dall’altro.
La sacrestia vecchia
La sacrestia nuova
S. Lorenzo 1421
La figura geometrica base è il quadrato. S. Lorenzo è un organismo a tre navi che sboccano in
un transetto con cinque cappelle sul lato di fondo, delle quali la maggiore è larga quanto la
navata centrale e le quattro minori laterali sono larghe come le navate laterali. Lungo le navate
minori si aprono 12 cappelle più piccole più basse coperte con volte a botte (1470)
S. Lorenzo
Codice Rustici
1469
Per entrambe le basiliche era prevista la realizzazione
di una piazza antistante. Anzi sulla stessa piazza di S.
Lorenzo il Brunelleschi aveva suggerito la costruzione
del nuovo palazzo dei Medici.
Tra il S. Lorenzo e il S. Spirito intercorre una notevole
differenza di materiali: il primo è ricchissimo di ornati
plastici e scultorei e fu uno straordinaria occasione per
sperimentare l’integrazione fra architettura e basso
rilievo. Il secondo è costruito con materiali umili e
relativamente poco costosi con l’assenza completa di
cornici scolpite
S. Lorenzo. Il transetto
L’ordine basso a paraste (transetto) e a colonne (navata risolve l’articolazione di tutti gli ambienti della croce ; su di esse si impostano
le coperture delle navi laterali e delle cappelle del transetto. I quattro pilastri intorno alla cupola sono formati da lesene maggiori che
reggono la trabeazione che corre lungo tutto il perimetro della croce.
Brunelleschi. S. Spirito
I primi progetti sono del 1428, ma alla morte del Brunelleschi di S. Spirito era stata eretta una sola
colonna
S. Spirito
Brunelleschi. S. Spirito
Scrive il Manetti
«Uomo di meraviglioso
ingegno e intelletto» capace
di rendere possibile ciò che
pareva a tutti «impossibile el
farlo »
La cupola secondo Alberti è una
struttura «sì grande facta senza
alcuno ajuto di travamenti o di
copia di legname» in modo che
«come a questi tempi era
incredibile potersi , così forse,
appresso agli antichi fu non
saputo né conosciuto »
Il duomo al tempo di Arnolfo
La cupola
di S.
Maria del
Fiore.
La cupola di Brunelleschi è soprattutto il frutto di un
pensiero razionale, un ‘retto giudizio’ intelligente e
ingegnoso ma anche divergente da abitudini
consolidate , alimentato da meditate intuizioni,
appoggiato alla comprensione di selezionati esempi
precedenti, verificato con prove ed esperienze
preliminari, comunicato con parole disegni,
dimostrazioni, modelli in scala, seguito personalmente
nell’esecuzione, pensandola nel suo insieme ed
analizzando tutti i dati del problema.
Malgrado i tanti studi, la problematica costruttiva della
cupola non è chiarita in tutti i suoi aspetti. Tuttavia
rivoluzionando la prassi gotica tradizionale, l’idea di base
sembra essere stata quella di aver pensato, malgrado
l’obbligato impianto ottagonale e l’apparenza gotica a
costoloni radiali, di costruire una struttura autoportante –e
dunque senza armature– in ogni stadio della sua
costruzione; cioè ad analli chiusi sovrapposti come fosse
una cupola circolare , invece che ad arcate radiali.
L’impiego di costoloni fino all’anello vuoto della lanterna e di due calotte indipendenti ma collegate , con vuoto
interposto (una di grande spessore e prevalentemente portante, l’altra sottile e di protezione) così come una serie di
artifici ed espedienti –quello della muratura a spinapesce, delle nervature secondarie e degli anelli di mattonidovevano assicurare l’efficienza statica e facilitare il problema dell’attuazione. Ridotte le armature alla funzione di
sostegno dei ponteggi e forse di guida geometrica del sesto “a quinto acuto” negli angoli, l’impiego durante l’esecuzione
di una corda rotante , o altro dispositivo tecnico, da una serie di centri posti sull’asse della cupola e variabili via via
che si procedeva in altezza deve aver regolato la collocazione delle murature secondo le tecniche specifiche delle cupole
circolari cioè ‘di rotazione’
La cupola dalla piazza dell’Annunziata
La cupola di S. Maria del Fiore.
La calotta interna realizzata con mattoni a spinapesce
La cupola di S. Maria del Fiore
La cupola di S. Maria del Fiore
Attrezzi progettati da Brunelleschi per i lavori della cupola di S.
Maria del Fiore
La Crocifissione di Masaccio in S. Maria novella
La cappella Barbadori in S. Felicita