La SPIGA - Federazione Coldiretti Sondrio
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La SPIGA - Federazione Coldiretti Sondrio
FATTI, OPINIONI, STRATEGIE La Spiga NOVEMBRE 2012 SOMMARIO FORTUNATO TREZZI presidente di Coldiretti Como Lecco A ncora una volta, si è concluso con relazioni di rilievo ed una grande risonanza il Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio Ambrosetti, che si tiene a Villa d’Este a Cernobbio. L’edizione di quest’anno, 2012, si è svolta il 18 e 19 ottobre scorsi e ha preso il via con la presentazione della piu’ approfondita Indagine su “Gli italiani e la crisi” concentrata in particolare sulle strategie di adattamento degli italiani alla crisi, con un focus particolare sui cambiamenti nella spesa realizzato dalla Coldiretti con Swg che esamina la situazione economica delle famiglie, le rinunce, i comportamenti, i tagli, gli sprechi e, in generale, gli effetti e le responsabilità da attribuire nella particolare congiuntura. Anche un monitoraggio effettuato sul territorio delle nostre province conferma i dati della ricerca di Swg: le opinioni dei cittadini che ogni mese frequentano i Mercati di Campagna Amica del territorio interprovinciale, non lasciano spazio a dubbi: c’è sempre più attenzione a ciò che si compra e richiesta di informazioni chiare. La rintracciabilità è vista come una priorità per l’assoluta maggioranza dei consumatori: sul territorio abbiamo riscontrato un aumento costante della vendita di prodotti tipici, il che ha portato nell’ultimo anno all’apertura di nuovi farmer’s market, gli ultimi dei quali hanno visto la luce negli ultimi mesi e nelle ultime settimane a Colico e Figino Serenza. Sono dati che in occasione del Forum sono stati posti all’attenzione del mondo politico ed economico nazionale, ma che noi stessi dobbiamo tenere in giusta considerazione per affrontare nel modo corretto le richieste dei consumatori e della società: il tutto, alla luce di un mercato che chiede trasparenza, lealtà, attenzione al territorio. Sappiamo di essere sulla strada giusta, anche alla luce di una congiuntura che deve vederci uniti e consapevoli di un ruolo positivo e fortemente innovatore. Editoriali..........................................3 Coldiretti alla Regione: ecco le normative da cambiare per crescere...4 Un risultato immediato: sui nitrati la Regione si schiera con l’agricoltura.....4 Il documento che ha convinto il Pirellone a riconoscere le nostre rivendicazioni.......5 Latte, Coldiretti agli allevatori: non firmate contratti sotto i 40 cent/litro...6 L’Unione Europea pronta a ritirare i wine-kit dal mercato comunitario..........6 Annata agraria: i raccolti subiscono forti flessioni, si salvano i cereali..............7 Consumi e crisi: boom legna da ardere, crolla il gasolio da riscaldamento............7 Cernobbio, al Forum l’agricoltura in primo piano.......................................8 Ecco l’Italia che vogliamo nei dieci punti prioritari spiegati da Sergio Marini..........9 Credito alle imprese, qualcosa ora si muove..........................10 Tra cinipide e clima secco, decimato il raccolto delle castagne......................10 All’Agrimercato l’iniziativa “Pasta della Bontà”. Il ricavato alla Lega del Filo d’Oro...11 Agrimercati, crescita costante con il plauso dei consumatori...............11 Imprese agricole “in rosa” crescono nelle terre lariane...................12 Nutrie e piccioni invadono i campi delle due province...............................12 Mariano Comense, una bella Giornata del Ringraziamento...............13 Terranostra Como-Lecco ha rinnovato le proprie cariche............13 “A tu per tu con la natura”, un successo...14 Tavola rotonda alla Sagra della Mela e dell’Uva...14 Mostra del Bitto, presente anche Campagna Amica.......14 Giornata del Ringraziamento sotto la neve della bella Livigno............15 Domanda Unica: premi zootecnici carni bovine.......................................16 Articolo 62, potrà dare maggior potere contrattuale alle nostre imprese agricole...17 Certificati verdi, entro fine mese le domande...18 Attività florovivaistica: modificate le procedure di autorizzazione regionale...18 Spandimento liquami, divieti e normativa...19 Utilizzo agrofarmaci, a Como-Lecco corso per il rilascio o rinnovo del patentino......19 Imprenditoria giovanile, ecco il pacchetto di sostegno..................20 Valutazione dei rischi in ambienti confinati...21 Assegno sociale, il requisito dell’età viene adeguato alle aspettative di vita...22 Inps e nuove normative sull’apprendistato...22 Avviso di prossima glaciazione?................23 3 ALBERTO MARSETTI presidente di Coldiretti Sondrio T utelare l’agricoltura, in montagna come in pianura, rappresenta una priorità per il futuro. Coldiretti lo sostiene da tempo, consapevole del ruolo fondamentale del settore per la ripresa economica. Agricoltura che è la vera forza economica e motrice della nostra provincia, fatta di economia reale, di valori, di condivisione. Una forza e una speranza che è in grado di fare sistema col territorio e portare ben più di 600 partecipanti alla Giornata del Ringraziamento che abbiamo vissuto il 28 ottobre in una Livigno imbiancata di neve. Del resto, la strategicità dell’agricoltura è stata ora confermata anche dai dati del Rapporto annuale 2012 della Società geografica italiana, dedicato a “I nuovi spazi dell’agricoltura italiana”. Il documento interviene nel dibattito sulla riforma della Pac in considerazione dell’importanza che l’approccio geografico può avere nell’analisi di un comparto legato ad ambiente e territorio: il rapporto evidenzia la crescente eterogeneità degli spazi agricoli italiani e il divario che esiste tra aree agricole impegnate in una fase di modernizzazione, alle quali apparteniamo, e altre in cui l’agricoltura e il relativo contesto territoriale mostrano forte marginalità. Alla luce di queste premesse, si esaminano le prospettive dell’agricoltura italiana e il ruolo che può assumere in futuro per la crescita del Paese, soprattutto per la sua caratterizzazione multifunzionale che è il tema centrale della ricerca e che è considerata il modello della nuova Pac. Nelle aree rurali più dinamiche, l’agricoltura già tende a configurarsi come elemento di raccordo tra attività produttive diverse, caratteristica che si interfaccia a più livelli con la preservazione degli equilibri ambientali e degli aspetti paesaggistici, una ragionata produzione energetica da biomasse, la manutenzione del territorio e la prevenzione del rischio biologico, nonché la valorizzazione identitaria delle aree rurali. Agricoltura - anche nelle nostre montagne - vuol dire imprenditorialità, innovazione, integrazione ed internazionalizzazione. E che per questo va tutelata. La Spiga PRIMO PIANO NOVEMBRE 2012 LE ISTANZE DELL’AGRICOLTURA COLDIRETTI alla REGIONE: ecco le NORMATIVE da cambiare per crescere RICONOSCIUTO IL PRINCIPIO DI UN’AGRICOLTURA CHE DIFENDE E TUTELA IL TERRITORIO E L’AMBIENTE UN RISULTATO IMMEDIATO: SUL TEMA DEI NITRATI LA REGIONE LOMBARDIA SI SCHIERA CON L’AGRICOLTURA COMO-LECCO-SONDRIO - “Il contributo dell’agricoltura all’inquinamento da nitrati delle acque è solo marginale e certamente meno importante del contributo proveniente dal settore civile e dalle altre attività produttive”: questo si legge nella lettera firmata dal presidente della Lombardia Roberto Formigoni e indirizzata al Governo per chiedere la revisione radicale della direttiva nitrati per la Pianura Padana. «Per la prima volta e in maniera scritta e ufficiale la Regione Lombardia riconosce e afferma quanto noi sosteniamo da anni – spiega Ettore Prandini, presidente della Coldiretti Lombardia – e lo fa grazie all’opera di sensibilizzazione che abbiamo portato avanti da sempre per difendere la zootecnia lombarda». Nella sua lettera al governo, Roberto Formigoni spiega che “viene classificata come zona vulnerabile ai nitrati l’82% della Lombardia, l’87% del Veneto, il 63% dell’Emilia Romagna, il 38% del Piemonte” e una “delimitazione così estesa e criteri così restrittivi a carico delle aziende agricole ubicate nelle regioni a più importante vocazione zootecnica stanno comportando la fisica impossibilità da parte delle imprese di sostenere gli investimenti necessari”. La direttiva così come è formulata rischia “concretamente di affondare un’intera campo agricolo in pianura filiera produttiva agroalimentare, con Il piazzale de “La Grande Stufa” la chiusura di migliaia di aziende”. Per questo – scrive la Regione Lombardia – è necessario ridefinire “in senso fortemente riduttivo le aree classificate come vulnerabili” limitandole a quei “pochi ambiti per i quali effettivamente e realmente il carico zootecnico possa comportare significative alterazioni dei limiti qualitativi delle acque”. Importanti elementi che “giustificano una riapertura sostanziale del dossier nitrati in Italia”sono: la conoscenza della serie storica dei dati rilevati sulla qualità delle acque, l’incrocio tra questi valori e le effettive responsabilità del settore zootecnico rispetto a quelle dei settori civile e produttivo e una migliore cognizione delle caratteristiche ambientali, climatiche, pedologiche e produttive del Paese. 4 COMO-LECCO-SONDRIO - Dalla direttiva nitrati al tema delle emissioni in atmosfera, fino al benessere animale: sono di primaria importanza le istanze che Coldiretti Lombardia ha riassunto in un documento all’attenzione della Regione Lombardia, che analizza le problematiche e individua, con opportune e ragionate richieste, le priorità di intervento. LA DIRETTIVA NITRATI la situazione: La Direttiva europea sui limiti di azoto nel terreno e il conseguente utilizzo dei liquami zootecnici mette a rischio in Lombardia oltre 11 mila aziende, in prevalenza zootecniche, su un’area vulnerabile che secondo l’attuale mappatura copre il 63 per cento della superfice agricola utilizzata a livello regionale. Le aree considerate vulnerabili da questa mappatura coinvolgono circa 500 comuni, in particolare nella province a più alta vocazione zootecnica. E visto che i limiti di azoto applicabili in base a tale mappa derivano da una proporzione fra numero di capi e terreno a disposizione per gli spandimenti, la Lombardia ha un deficit di aree che, per esempio è di quasi 18 mila ettari a Mantova, oltre 95 mila ettari a Brescia, 16 mila a Bergamo e 4.600 a Lodi, cui sommano in modo minore quelli delle province di Como e Lecco. E quindi, anche se le aziende hanno effettuato gli adeguamenti delle strutture, alla fine manca la terra e si è punto e a capo. Ed è per questo che la zootecnia lombarda rischia l’azzeramento, tutto a favore delle produzioni straniere. le richieste di Coldiretti: Per tali motivi la Coldiretti chiede la revisione della Direttiva nitrati, la revisione sostanziale della mappa delle zone vulnerabili anche in relazione alla presenza di depuratori e insediamenti urbani che si è visto che hanno un impatto importante sulla presenza di nitrati, chiede un approfondimento di indagine sulle acque e sulle origini della presenza di nitrati, chiede una cooperazione fra istituzioni, PRIMO PIANO La Spiga LE ISTANZE DELL’AGRICOLTURA NOVEMBRE 2012 Il documento che ha convinto il Pirellone a riconoscere le nostre rivendicazioni enti di controllo, associazioni di categoria per aiutare le aziende già molto in difficoltà a seguito dell’aumento dei costi e della perdurante crisi economica. LE EMISSIONI IN ATMOSFERA la situazione: Nell’area della Pianura Padana, fra le più inquinate d’Italia a causa delle emissioni in atmosfera, l’agricoltura viene additata tra i responsabili di tale inquinamento quasi che industrie, scarichi delle auto e fumi da riscaldamento non esistessero. Inoltre le analisi sul settore agricolo risalgono a non più di due anni fa e questo non permette certo di avere un quadro storico della situazione. Le emissioni di ammoniaca e di polveri vengono messe in carico alle aziende agricole zootecniche senza considerare, negli studi che vengono presentati, diversi elementi come: la capacità di assorbimento della CO2 da parte delle colture, la rotazione della colture che contribuisce all’assorbimento dell’inquinamento e l’interramento dei liquami e quindi anche dell’ammoniaca presente. Entro il primo settembre 2013 le aziende agricole dovranno investire decine di migliaia di euro per costruire vasche di decantazione coperte. In tutta la Lombardia la Coldiretti stima che ci sono circa mille imprese agricole con essiccatoi che dovranno spendere, entro il primo settembre 2013, Dalla direttiva nitrati al tema delle emissioni in atmosfera, fino al benessere animale: Coldiretti ha portato istanze di prim’ordine ed urgenza sul tavolo del Governatore della Lombardia: un’analisi propositiva a tutela non solo delle imprese ma di un’intera economia territoriale fra i 30 mila e i 40 mila euro a testa per filtri e altri accorgimenti contro le polveri sottili con un costo di oltre 30 milioni di euro a livello regionale. le richieste di Coldiretti: • che il conteggio non tenga conto solo dell’allevamento, ma anche all’interno della stessa azienda agricola della coltivazione dei terreni: come facilmente si può intuire da un dato negativo si passa a uno positivo; • uno studio approfondito che tenga conto dell’impatto del traffico, del riscaldamento civile e delle lavorazioni industriali per quanto riguarda la presenza di inquinanti in atmosfera • una ricerca su quanto le coltivazioni mitigano l’impatto delle emissioni IL BENESSERE ANIMALE la situazione: Entro il primo gennaio 2013 le aziende agricole dovranno adeguarsi a tutta una serie di adempimenti sul benessere animale, per ogni tipo di allevamento. La situazione è particolarmente critica per il settore suinicolo, forziere economico, culturale e gastronomico dell’agroalimentare made in Italy. La Lombardia rappresenta quasi il 50% di tutti i suini allevati in Italia e le nuove norme sul benessere animale, in un panorama a forte specializzazione come quello della nostra regione, avranno un impatto soprattutto sul numero dei capi allevati in relazione agli spazi nelle stalle e ai terreni che risultano a disposizione. Le ultime stime indicano in circa mille euro a scrofa la spesa per la costruzione dei nuovi posti di stabulazione e considerato che ci sono circa 300 mila scrofe in Lombardia questo significa che le aziende si troveranno a dover 5 pagare un conto potenziale di circa 300 milioni di euro, una cifra insostenibile per un settore che viene da anni di crollo dei prezzi e di aumento delle spese di gestione. A rischio non ci sono solo i circa 700 allevamenti da scrofe, ma in maniera più o meno pesante saranno colpite oltre 2.600 aziende zootecniche del settore. le richieste di Coldiretti: Occorre definire una strategia d’intervento istituzionale concertata tra i principali Ministeri e Assessorati regionali interessati (Sanità e Agricoltura) che preveda: • un piano di adeguamento graduale con la sospensione delle scadenze per i prossimi 24 mesi • una semplificazione delle procedure e delle autorizzazioni collegate alle attività di impresa e alla realizzazione degli investimenti strutturali legati agli adeguamenti e al mantenimento della produttività aziendale; • un sostegno finanziario e un accesso al credito agevolato. La Spiga LE NOTIZIE NOVEMBRE 2012 DALL’ITALIA E DALL’EUROPA LATTE, COLDIRETTI AGLI ALLEVATORI: “NON FIRMATE CONTRATTI SOTTO I 40 CENT AL LITRO” L’UNIONE EUROPEA PRONTA A RITIRARE I WINE-KIT DAL MERCATO L’appello dopo la rottura delle trattative COMUNITARIO? COMO-LECCO-SONDRIO - È nuovamente saltata la trattativa sul prezzo del latte, sale la tensione fra gli allevatori in tutta la Lombardia. «Le industrie – spiega Ettore Prandini, presidente della Coldiretti regionale – hanno rifiutato ogni tipo di accordo o di mediazione sostenendo all’unanimità di non modificare nulla dei prezzi pagati fino a oggi. Ma questi sono livelli insostenibili per la vita delle aziende agricole e per tale motivo invitiamo tutti gli allevatori a non firmare contratti sotto i 40 centesimi al litro». L’atteggiamento delle industrie non ha alcuna giustificazione di mercato anche perché l’export di grana e parmigiano è aumentato di oltre il 7%, quello di gorgonzola del 5,70% e del 6,53% per il grattugiato. Il prezzo del latte spot (quello commercializzato al di fuori dei normali contratti di fornitura) sta sfiorando i 43 centesimi al litro contro i 32 centesimi di maggio, con un progressione di quasi il 21% in appena 6 mesi, indice di una richiesta in crescita sul mercato delle partite di prodotto italiano non vincolate da accordi precedenti. «I prezzi sui quali si è arroccata l’industria – precisa il presidente di Coldiretti Lombardia – sono una condanna a morte per decine di aziende agricole che hanno subito rincari sui costi di produzione di oltre il 40%. Il rifiuto compatto delle industrie a non accettare alcun adeguamento del prezzo di acquisto del latte degli allevatori lombardi è un’azione irresponsabile e priva di lungimiranza che peserà su tutto il settore zootecnico e avrà ripercussioni anche nel nostro comprensorio prealpino». In Lombardia, dove si munge il 40% del latte italiano, le aziende agricole attive nel settore sono circa 6.400, ma quelle che conferiscono ai primi acquirenti (cooperative e industrie di trasformazione) sono già scese sotto la soglia delle cinquemila. «Se andiamo avanti così rischiamo la desertificazione imprenditoriale agricola della pianura padana, la più importante realtà zootecnica a livello mondiale». formaggi stagionati vacca al pascolo «I prezzi sui quali si è arroccata l’industria sono una condanna a morte per decine di imprese agricole che hanno subito rincari sui costi di produzione di oltre il 40% e provocherà danni gravissimi nella regione dove si munge la maggior parte del latte» 6 ROMA Ue pronta a ritirare dal mercato i wine kit. Dopo la denuncia di Coldiretti delle confezioni che promettono con semplici polveri di ottenere in pochi giorni vini dalle etichette il presidente Marini più prestigiose, il Commissario Europeo all’agricoltura Dacian Ciolos ha dichiarato che «la Commissione è stata informata delle pratiche commerciali a cui si fa riferimento nell’interrogazione e, durante l’ultima riunione del Comitato di gestione dell’Ocm unica, ha provveduto a informare le delegazioni degli Stati membri che tali pratiche violano le norme in materia di etichettatura nel settore vitivinicolo stabilite dalla legislazione europea. La Commissione ha altresì precisato che i prodotti in questione non possono essere commercializzati utilizzando una denominazione di origine protetta (Dop) o un’indicazione geografica protetta (Igp), nemmeno attraverso una semplice evocazione del nome. Gli Stati membri devono adottare tutti i provvedimenti necessari a prevenire l’uso illecito del nome di una Dop o di un’Igp ritirando dal mercato tali prodotti». Dopo le parole di Ciolos, Coldiretti ha chiesto quindi di provvedere immediatamente al ritiro dall’intero mercato comunitario dei wine kit. Si stima che nei diversi Paesi dell’Ue almeno venti milioni di bottiglie di pseudo vino vengano ottenute attraverso confezioni prodotte in Canada ma anche in Svezia. Nel Paese scandinavo è stata scoperta una fabbrica che, a Lindome, vicino a Goteborg, produce e distribuisce in tutto il continente oltre 140mila wine kit all’anno dai quali si ottengono circa 4,2 milioni di bottiglie. La Commissione ha specificato che i prodotti in questione non possono utilizzare nomi riconosciuti come Dop o Igt LE NOTIZIE La Spiga AGRICOLTURA IN ITALIA NOVEMBRE 2012 Annata agraria: i raccolti made in Italy subiscono forti flessioni, si salvano i cereali COMO-LECCO-SONDRIO - Sono più i segni negativi che quelli positivi, almeno a livello quantitativo, nel bilancio di fine annata agraria stilato dalla Coldiretti in occasione della tradizionale ricorrenza di San Martino. Un bilancio che vede il crollo dei raccolti made in Italy. Le cattive condizioni climatiche, dalle neve alla siccità, hanno fatto sentire i propri effetti su molti settori, ultimo in ordine di tempo quello dell’olio. Le prime stime indicano un’annata non particolarmente abbondante, intorno alle 500mila tonnellate, pur se la qualità è buona. Per avere un quadro definitivo della situazione bisognerà però attendere le rilevazioni relative alle rese, che cambiano da regione a regione. Nessun dubbio sul vino che, nonostante il sorpasso sulla Francia, fa segnare un calo del 6% rispetto alla già scarsa vendemmia 2011. La produzione si attesterà quest’anno sui 40 milioni di ettolitri, “frutto” di 60 milioni di quintali di uva raccolti. Buone notizie arrivano dai prezzi, in aumento più o meno marcato rispetto al 2011 (da +10% a +30%). Netto il calo del mais, una delle colture che ha più sofferto la siccità. Il raccolto è inferiore del 13% rispetto allo scorso anno, con la produzione scesa a 8,5 milioni di tonnellate. In linea con l’andamento mondiale i prezzi nazionali hanno così mostrato nel III trimestre 2012 una significativa rivalutazione. Segno negativo anche per il pomodoro da industria, seppur gli ultimi dati abbiamo parzialmente migliorato le nere previsioni della vigilia. La produzione nazionale si attesterà complessivamente attorno ai 4,4 milioni di tonnellate, il 12% in meno rispetto al 2011. Non fanno eccezione le mele (calo del 22%) e le pere (-13%). Numeri che fanno pendere verso il segno negativo la bilancia della produzione frutticola italiana, dove almeno le pesche rimangono sui livelli dello scorso anno. Malissimo, invece, le castagne, con il raccolto dimezzato da siccità e dagli attacchi del cinipide, il parassita di origine cinese che distrugge gli alberi. Le buone notizie, almeno sul fronte delle quantità, arrivano, invece, dai cereali, con la produzione di grano in netto aumento. Per il grano duro si prevede un +12% in termini di produzione, per un totale di 4,2 milioni tonnellate. Il tenero fa registrare addirittura un incremento del 21%, con un raccolto di 3,4 milioni di tonnellate. Il valore medio nazionale nel terzo trimestre dell’anno si è attestato a 258,92 euro/t, ovvero il 12% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Non altrettanto bene, purtroppo, il frumento duro, con il prezzo a 269,01 euro/t e un calo del 5%. Per l’orzo la situazione è, invece, rimasta sostanzialmente stabile, con una diminuzione della produzione del 2,4% dovuta alla contrazione delle rese. Leggero aumento per la segale (+3%). Sul fronte dei semi oleosi, le stime indicano una diminuzione del girasole, e anche per colza e soia si prospetta un calo rispettivamente del 24% e del 14%. Produzione in leggero aumento per il latte. Sebbene i dati degli ultimi due mesi non siano ancora ufficiali, la campagna supera i 109 milioni di quintali consegnati a latterie o caseifici italiani, in aumento rispetto all’annata precedente di circa il 2% tanto che gli allevatori italiani dovranno fare attenzione a non sforare la propria quota. Il quantitativo nazionale garantito, comprensivo delle vendite dirette, è di 111 milioni di quintali. 7 CONSUMI E CRISI: BOOM DI LEGNA DA ARDERE, CROLLA IL GASOLIO DA RISCALDAMENTO ROMA - Con la crisi e l’aumento insostenibile del prezzo dei combustibili sono tornate le stufe e si riaccendono i camini, con un aumento del 26% delle importazioni di legna da ardere sulla base dei dati Istat dei primi sette mesi del 2012, rispetto a dieci anni fa. Il dato emerge da una analisi della Coldiretti nell’evidenziare che quest’anno con l’arrivo dell’inverno ci sono oltre sei milioni di stufe e camini accesi sul territorio nazionale. Un record che ha reso necessaria l’importazione di ben 3 miliardi di chili di legna da ardere nel corso di tutto il 2012 che saranno bruciati per garantire il caldo nelle case degli italiani, mentre nell’arco di dieci anni si è praticamente dimezzato il consumo di gasolio da riscaldamento (-49% nei primi nove mesi dell’anno). La valorizzazione della filiera del legno ha portato anche alla realizzazione della Grande Stufa, centrale di cogenerazione a biomassa vergine che scalda centinaia di utenze dell’abitato di Villaguardia (Como) coniugando risparmio e rispetto per l’ambiente. Il collegamento con Matrix La Spiga IN PRIMO PIANO NOVEMBRE 2012 IL FORUM DI CERNOBBIO CERNOBBIO, AL FORUM L’AGRICOLTURA IN PRIMO PIANO I big della politica e dell’economia internazionale sono tornati sul lago di Como per il grande consesso che ha tracciato il quadro attuale e le prospettive dell’economia rurale COMO-LECCO-SONDRIO - È stato davvero un Forum di prim’ordine, con interventi di forte respiro programmatico. D’altronde i big della politica e dell’economia internazionale sono ormai ospiti attesi e puntuali al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione che anche quest’anno si è svolto a Cernobbio: molti i punti chiave, dal lancio del latte della Filiera Italiana (firmato al 100% dagli agricoltori) alla denuncia sui falsi made in Italy agrolimentari, alla proposta dei 10 punti “per l’Italia che vogliamo” lanciata dal presidente di Coldiretti Sergio Marini. Tra i molti interventi autorevoli quello del presidente del Consiglio Monti, che ha riconosciuto e lodato lo spirito propositivo di Coldiretti per il superamento della fase congiunturale. Tantissimi gli ospiti intervenuti, da Alemanno a Bersani, dal ministro Catania a Buttiglione, da De Castro a Realacci, dal ministro Passera a Vendola, solo per citare alcuni tra i più noti. Importante è stata anche la presentazione dell’indagine Coldiretti Swg “Gli Italiani e la crisi”, ovvero sulle strategie di adattamento degli italiani alla crisi, con un focus particolare sui cambiamenti nella spesa realizzato dalla Coldiretti con Swg che esamina la situazione economica delle famiglie, le rinunce, i comportamenti, i tagli, gli sprechi e, in generale, gli effetti e le responsabilità da attribuire nella particolare congiuntura economica che il Paese e l’Europa stanno attraversando. Catania, Monti e Marini CERNOBBIO - È una proposta in dieci punti quella contenuta nel documento “L’ltalia che vogliamo” presentato dal presidente della Coldiretti Sergio Marini all’apertura del Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio, dove si sono dati appuntamento opinion leader, segretari di partito, membri dell’esecutivo, compreso il presidente del Consiglio Mario Monti. Dall’esigenza di un governo globale di beni comuni come il cibo contro gli effetti di una globalizzazione senza regole fino all’etica che deve traguardare insieme alla politica anche le forze sociali e tutti i cittadini. 1. Un governo globale dei beni comuni: «È necessario che i decisori politici ne tengano conto mettendo ai vertici della loro agenda la strategicità del cibo e con politiche che a livello globale definiscano una regia di regole per i beni comuni come cibo, acqua e suolo». 2. Più Europa: «È necessario lavorare alacremente alla costruzione degli Stati Uniti di Europa, dotando l’Unione di forti istituzioni politiche elette democraticamente, capaci di orientare sia il cammino di integrazione iniziato, che di ricondurre le spinte disgreganti in atto. Dal punto di vista del sistema agroalimentare italiano dobbiamo essere in grado di portare pienamente “l’Italia in Europa”, facendo sì che la nuova Pac riconosca il valore strategico del “modello italiano” e le sue straordinarie peculiarità». 3. L’Italia, una, sussidiaria e solidale: «Di fronte alla ripresa - dopo quasi un secolo - di forti squilibri nella distribuzione della ricchezza prodotta e nel contesto di un necessario contrappunto federale il valore della sussidiarietà diventa strumento cardine per gestire la semplificazione burocratica e i principi di solidarietà sono indispensabili per superare le diseguaglianze». 4. I nostri punti di forza: «Gli assets su cui il nostro Paese può e deve puntare sono di natura materiale e immateriale: patrimonio storico ed artistico, paesaggio, biodiversità, ricchissima articolazione territoriale, originalità e creatività, gusto e passione, intuito e buonsenso. Accanto a questi fattori, siamo stati capaci di sviluppare nel tempo un capitale sociale che rimane fortissimo; resta viva una forte capacità di relazionarci e di fare comunità, di innovare mantenendo 8 IN PRIMO PIANO La Spiga IL FORUM DI CERNOBBIO NOVEMBRE 2012 ECCO L’ITALIA CHE VOGLIAMO nei dieci punti prioritari spiegati da Sergio Marini in vita saperi antichi. Risorse che appartengono al Dna del Paese e che garantiscono quel valore aggiunto inimitabile e non delocalizzabile al “saper fare” italiano». il presidente Marini 5. Il nostro modello di sviluppo: l’Italia che fa l’Italia: «L’Italia e il suo futuro sono legati invece alla capacità di tornare a fare l’Italia, imboccando intelligentemente la strada di un nuovo modello di sviluppo che trae nutrimento dai punti di forza a cui abbiamo già fatto riferimento. È nella nostra capacità di trasferire nei nostri prodotti e nei nostri servizi il valore materiale e immateriale della distintività italiana e nel rafforzare il nostro saper “fare rete” che troveremo la forza e l’autorevolezza per riconquistare la giusta capacità competitiva, anche nella dimensione globale». 6. Le politiche necessarie: «Per accompagnare la crescita, abbiamo bisogno di “buona politica” e ciò significa in primo luogo il ritorno a funzioni di mediazione intelligente fra ceti e interessi distinti e contrastanti ai fini di perseguire un più ampio interesse di carattere generale, ciò che si definisce “bene comune”. Alla politica, fortemente deficitaria, chiediamo un’operazione coraggiosa di verità, giustizia e legalità, aspetti la cui declinazione è diventata in questi anni via via più opaca. E per la nostra agricoltura chiediamo un impegno speculare, a servizio di ciò che stiamo perseguendo con il nostro agire quotidiano: la verità, per garantire trasparenza ai cittadini consumatori e metterli in condizione di conoscere ciò che va sulle loro tavole (lotta all’italian sounding, norme per l’informazione ai consumatori, applica- una sessione dei lavori zione di quelle leggi approvate dal Parlamento ma finite in un binario morto); la giustizia, per contrastare le posizioni di rendita e ridistribuire il valore aggiunto a vantaggio di chi lo produce (sostegno ai nostri progetti di Campagna Amica e della Filiera Agricola Tutta Italiana tesi ad accorciare e costruire nuove relazioni di filiera); la legalità, per impedire i fenomeni che minacciano il valore del marchio “Italia” (continuità di impegno nella lotta alla contraffazione e sofisticazione, condivisione della nostra denuncia sulle Agromafie in stretta collaborazione con magistratura e forze dell’ordine)». 7. La molla per tornare a crescere: «L’Italia è un Paese in cui le scelte economi- 9 che, politiche e sociali sono fortemente condizionate da dimensioni emozionali. Elementi come “la fiducia” tendono a ripercuotersi in maniera più che proporzionale sui comportamenti degli individui e delle famiglie. In stagioni congiunturali particolarmente difficili, “la fiducia” diventa una sorta di “molla” che se nutrita dal giusto orgoglio nazionale e messa in tensione va a costituire un fattore rigenerativo, se trascurata si traduce in un ulteriore chiave “depressiva”». 8. Far crescere il Pil con il benessere: «È tempo di ripensare lo sviluppo in una logica di benessere secondo principi di sostenibilità, etica del lavoro e coesione sociale. Il Pil in tal caso è strumento e non fine ultimo di una crescita sostenibile. Dentro al consumo di cibo c’è la cultura dei territori, la tipicità e la creatività di tutta la gente che l’ha generato. Dentro al cibo c’è la sicurezza alimentare che noi abbiamo garantito. C’è la qualità e la diversificazione assicurata dalla lotta continua che facciamo per difendere la biodiversità». 9. Il valore della comunità: «La crisi ci ha fatto riflettere sulla necessità di investire su alcuni valori, che sono anche essi durevoli, continuativi, che non conoscono erosione: la socialità, l’amicizia, la famiglia, lo stare bene assieme, la spiritualità nelle sue varie espressioni culturali e religiose, la solidarietà. Nella “prossimità”, che è elemento fondante della comunità, c’è l’essenza, il concetto base del modello di sviluppo verso cui dobbiamo tendere; c’è la chiave, per potersi integrare nel mare della globalizzazione senza smarrirsi, conservando la solidità e la coerenza dei nostri modelli identitari e valoriali». 10. Etica prima di tutto: «Una molteplicità di episodi in questi anni e mesi ha messo pesantemente a nudo le debolezze del ceto politico nazionale e locale. Ciò da un lato ha generato una diffusa indignazione all’interno dell’opinione pubblica, dall’altro ha dato vita a forme, movimenti e pulsioni di sapore antipolitico. Tutto ciò - e si tratta di un problema non trascurabile - rischia di produrre un meccanismo di rimozione individuale: se la colpa è degli “altri”, le persone nel loro quotidiano agire finiscono per sciogliersi da quelle responsabilità che pure hanno e dovrebbero esercitare nella sfera pubblica e in quella privata». La Spiga LE NOTIZIE NOVEMBRE 2012 AGRICOLTURA IN LOMBARDIA Credito alle imprese, qualcosa ora si muove... MILANO - Sul fronte del credito alle aziende agricole qualcosa si muove, almeno in Lombardia. Le banche, a certe condizioni, stanno tornando a erogare finanziamenti. Su 100 richieste presentate attraverso CreditAgri Italia (il consorzio agricolo di garanzia dei prestiti) – ome sottolinea Coldiretti Lombardia – almeno 90 vengono approvate e su alcuni istituti, con i quali ci sono convenzioni particolari, si arriva anche al 98% di buon esito. Il confronto fra il 2011 e il 2012 sui numeri di CreditAgri indica un aumento del totale dei finanziamenti garantiti: dai 33 milioni di tutto il 2011 ai 44 milioni al 31 ottobre 2012 con altri due mesi di ulteriore crescita tendenziale. Inoltre è salito anche il valore medio del singolo finanziamento, passato da 174 mila a 230 mila euro. Si tratta di risultati importanti che nascono sia dall’interesse delle banche verso il settore agricolo, che pur nella crisi riesce ancora a lavorare e generare reddito, sia dal ruolo strategico svolto da CreditAgri nel gestire la fase preparatoria delle operazioni di finanziamento e la loro evoluzione del tempo. Le banche si garantiscono un portafoglio di crediti buoni ed esigibili e al tempo stesso offrono alle aziende agricole l’opportunità di crescere e operare sul mercato. Di questi temi si è parlato a Codogno (Lodi) nell’ambito del convegno “Il Credito in agricoltura tra futuro e opportunità: la crescita possibile” organizzato dalla Coldiretti lo scorso 19 novembre. «Il panorama dei tassi è diventato molto più diversificato rispetto a qualche mese fa – spiega Pierangelo Guerini, responsabile CreditAgri Lombardia – è vero che alcuni finanziamenti vengono concessi all’8%, ma se si tratta di operazioni affiancate dalla nostra struttura, allora si può arrivare anche a meno del 3%, a seconda della tipologia di finanziamento e delle garanzie offerte, e per quando riguarda i tempi, abbiamo accordi che prevedono la delibera della banca entro pochi giorn». Nella comasca Valle d’Intelvi, presso la sede della Comunità Montana si è svolto un summit transfrontaliero con specialisti da Lombardia e Canton Ticino castagnata Tra cinipide e clima secco, decimato il raccolto delle castagne COMO-LECCO-SONDRIO - Troppo secco, decimate le castagne lombarde. Secondo un monitoraggio della Coldiretti, sugli oltre 80 mila ettari di castagneti fra le Alpi e il Po (concentrati nelle aree montane e collinari di Como, Lecco, Sondrio, Varese, Bergamo, Brescia e Pavia) si sono registrate perdite anche del 70% sulla produzione media delle singole varietà. La lunga estate calda ha dunque lasciato il segno: ricci piccoli e verdi, castagne che faticano a maturare e l’assedio della vespa cinese. Anche la raccolta è iniziata in ritardo, a ottobre, mentre di solito parte nella prima della metà di settembre. Intanto continua la lotta all’“alien del castagno”. Si tratta di un insetto, chiamato Cinipide galligeno, arrivato dall’oriente e scoperto per la prima volta nel 2006 ad Albino (Bergamo) e a Sonico (Brescia), è diventato endemico fra il 2010 e il 2011, che si sistema nelle piante con delle specie di sacche piene di uova da cui nascono i nuovi esemplari. Adesso si sta cercando di eliminarlo con un altro imenottero, il Torimide, anche lui orientale, che ne mangia le uova e si autoestingue quando non ci sono più gli insetti di cui si nutre. «Le prime introduzioni stanno dando gli effetti sperati, ma ci vorrà qualche anno prima che faccia effetto su tutto il territorio regionale – spiega Marco Bazoli, specialista del servizio fitosanitario dell’Ersaf (l’ente forestale della Lombardia) – intanto sui castagneti ha pesato molto il clima secco di questa estate: ci sono diversi boschi con frutti piccoli e secchi». Per fare il punto sulla salute dei castagneti alpini, dal 26 al 28 ottobre presso la comunità montana di San Fedele d’Intelvi (Como) si è tenuto un summit italosvizzero con specialisti della Lombardia e del Canton Ticino. Nel frattempo le castagne stanno arrivando alla vendita al dettaglio con prezzi fra gli 8 e i 10 euro al chilo, mentre agli agricoltori vengono pagate fra i 4 e i 5 euro a seconda della varietà e della misura. Per una buona scelta meglio comprare direttamente dal produttore e valutare il frutto non solo in base alla grandezza, ma anche per la consistenza: se è turgido vuol dire che è stato raccolto da poco tempo. 10 LE NOTIZIE La Spiga AGRICOLTURA IN LOMBARDIA NOVEMBRE 2012 ALL’AGRIMERCATO L’INIZIATIVA “PASTA DELLA BONTÀ” IL RICAVATO VA IN FAVORE DELLA LEGA DEL FILO D’ORO MILANO - Le province lombarde sono in prima linea per dare un aiuto concreto alla Lega del Filo d’Oro, l’associazione che da quasi 50 anni assiste in tutta Italia i sordociechi e i pluriminorati psicosensoriali. Presso i Mercati di Campagna Amica è infatti scattata l’operazione ‘pasta della bontà’. Durante la manifestazione Cibi d’Italia organizzata al Circo Massimo di Roma da Fondazione Campagna Amica e da Coldiretti, è stata lanciata l’iniziativa di raccolta fondi a sostegno delle attività della Lega del Filo d’Oro. L’operazione “Pasta della Bontà” ha dunque raggiunto la Lombrdia il resto d’Italia, attraverso i Punti e i Mercati di la Pasta della Bontà Campagna Amica, dove per tutto il mese di ottobre è stato possibile trovare il kit composto da tre pacchi da 500 grammi di pasta, di grano duro 100% italiano, in un pratico shopper, a fronte di una donazione. Insieme al kit, composto da 3 tipologie di pasta (fusilli, penne e tortiglioni), è stato distribuito un miniricettario con le ricette di Renzo Arbore, Marisa Laurito e Teresa Mannino. Testimonial da oltre 25 anni della Lega del Filo d’Oro è Arbore, che ha dato pieno sostegno anche a questa iniziativa, definendola «un evento che coniuga il gusto e la solidarietà, al quale non potevo sottrarmi e attraverso il quale le persone sordocieche avranno un operatore in più, una stanza in più, un sorriso in più». L’iniziativa ha riscosso un notevole successo e ha consentito di sostenere un’importante realtà e un nobile scopo. Agrimercati, crescita costante con il plauso dei consumatori MILANO - Il 95% delle aziende agricole lombarde che partecipano ai farmer’s market o alla fornitura di prodotti alle botteghe della Filiera agricola italiana dichiara un fatturato in crescita o stabile, nonostante la crisi. Il dato emerge da un’elaborazione di Coldiretti in occasione della prima assemblea regionale delle associazioni provinciali Agrimercato di Campagna Amica, comprese quelle delle nostre province. Dal report emerge che il 56% delle aziende aderenti a Campagna Amica dal 2008 ad oggi rileva un fatturato in crescita, mentre per il 39% è stabile e solo per un restante 5% è in diminuzione. Se poi guardiamo le nuove aperture, i Mercati di Campagna Amica in Lombardia, considerando il 2008 come anno di riferimento, hanno registrato un incremento costante e positivo del 180% fra il 2008 e il 2009, del 26% fra il 2009 e il 2010, del 24% fra il 2010 e il 2011 e anche nel periodo di maggior crisi, tra il 2011 e il 2012, si è registrata comunque una crescita del 18%. Per quanto riguarda i Punti Vendita di Campagna Amica, che hanno debuttato nel 2010, si è registrata nel primo anno una crescita del 77% e nel secondo anno fra il 2011 e il 2012 un altro incremento del 32%. Anche per le Botteghe di Campagna Amica, le cui aperture sono iniziate a fine 2011, si rileva una progressione tendenziale che parte dalle 7 esistenti con una previsione di ulteriori 5 aperture entro fine anno. Campagna Amica a Cibi d’Italia 11 La Spiga DAL TERRITORIO NOVEMBRE 2012 PROVINCE DI COMO-LECCO Imprese agricole “in rosa” crescono nelle terre lariane Coldiretti sostiene l’imprenditoria femminile con servizi mirati: nelle due province di Como e Lecco sono quasi mille le titolari d’azienda agricola COMO-LECCO - L’imprenditrice agricola del 2012? È giovane, laureata e, soprattutto, non ha timore di intraprendere in settori innovativi e strategici della multifunzionalità rurale, in primis la nascente “agricoltura sociale e didattica”, attenta alla formazione dei più giovani. Un’identikit che ben si applica alle imprenditrici agricole di Como e Lecco, vere e proprie “capitane d’impresa” con una marcia in più, come afferma il presidente della Coldiretti interprovinciale, Fortunato Trezzi: «Da parte loro c’è determinazione, voglia di fare bene, sensibilità nel dare all’agricoltura anche un “valore sociale”, grazie all’implementazione della propria attività di base con servizi innovativi come gli agriasili, le fattorie didattiche o la creazione di percorsi e prodotti innovativi». Per il tramite del Sistema Servizi di Coldiretti e Impresa Verde, è stato avvia- Valorizzano al meglio anche il ruolo sociale dell’agricoltura to presso la federazione interprovinciale un percorso di accompagnamento e valorizzazione delle nuove imprese “giovani e in rosa”, con lo studio di servizi mirati e realizzazione di business-plan. Francesco Renzoni, direttore della federazione interprovinciale: «Coldiretti vuol essere al fianco di tutti i giovani che vedono nell’agricoltura il motore propulsivo del loro futuro. Le donne? A Como e Lecco, come in tutta la Lombardia hanno voglia di fare. Non a caso, la nostra è una delle regioni italiane dove imprenditoria e lavoro femminile nel settore primario registrano i numeri più alti e il più alto indice di innovazione». In provincia di Como le imprenditrici agricole sono 558, 321 nel Lecchese. Riprende il presidente Trezzi: «Nelle due province lariane le titolari di un’attività agricola associate a Coldiretti sono in costante crescita, e il futuro ci dice che sempre più ragazze desiderano fondare una propria impresa nel settore primario o continuare l’attività dei genitori e nonni, consapevoli del ruolo strategico che hanno sia nel mantenimento della memoria storica, che della costruzione del futuro del territorio». NUTRIE EePICCIONI INVADONO “Sapori colori d’autunno”, I CAMPI DELLE DUE PROVINCE successo a Mariano Comense uva in maturazione MARIANO COMENSE a 54.250 nella COMENSE - -Ammontano Successo pieno per euro, la “Festa sola provincia dia Como, i danni provocati dall’ormai andell’Agricoltura” Mariano Comense: domenica 23 settemnososiproblema piccioni: è una situazioneche difficile per il bre è svolta dei infatti l’edizione autunnale, fa seguito territorio e per gli Festa agricoltori – commenta la Coldiretti –e al successo della di Primavera realizzata in piazza ancorail non è stata trovata Roma 29 maggio scorso.una soluzione definitiva che permetta della di tenerli sottoera controllo, se d’autunno”: “vanno apprezzati Tema giornata “Saporianche e colori tante le i passi avanti compiuti in quest’ultimo anno dalle istituzioni iniziative in programma che si aggiungeranno, quindi, all’apdella provincia del territorio”. puntamento giàe fisso e settimanale del “Mercato di CamI piccioni, oltre presso a sporcare con i loro escrementi e pagna Amica” l’area parcheggio di Portastrutture Spinola. macchinari, sono pericolosi per gli animali nelleagristalIn particolare, verrà allestitaanche un’esposizione di mezzi le: sie nutrono con ilimprese loro mangime, dissetanoe con la loro coli trattori delle agricole sibrianzole la “fattoria acqua e così facendo infettarli le zecche o in piazza” con bovini,potrebbero pecore, capre, asinicon e altri animali trasmettere malattie la salmonella. I predatori naturali della corte in mostraquali per l’intera giornata. di questi volatilidedicata sono i ratti, si nutrono uova, «Una giornata alle che famiglie, in cuidelle non loro mancherà e le cornacchie. una particolare attenzione alla didattica» sottolinea il reAltro problema è rappresentato nutrie,e che scavano sponsabile di Campagna Amica dalle per Como Lecco, Emale loro tane lungo i bordi dei fossi e delle rogge: i terreni nuele Bezzi. limitrofi diventano la dei possibilità di crolli del è alta, Mariano Comense instabili è anche euno centri principali flosoprattutto se campi in azione mezzieagricoli. rovivaismo delnei nord Italiasono e della Lombardia: i fiori saranA rischio non sono le operazioni irrigazione: questi no ovviamente tra isolo protagonisti della di giornata, che offrirà roditori, in Italia non hanno di predatori si cibano per i piùche piccoli la possibilità provarenaturali, ed imparare ad di erbe e una di mais mettendo a repentaglio interi raccolti. invasare piantina, poi data loro in omaggio. 12 DAL TERRITORIO La Spiga PROVINCE DI COMO-LECCO NOVEMBRE 2012 Mariano Comense, una bella Giornata del Ringraziamento Domenica 18 novembre gli imprenditori agricoli del Comasco e Lecchese si sono ritrovati per un appuntamento importante dell’intera annata rurale COMO-LECCO - È toccato a Mariano Comense accogliere quest’anno la Giornata interprovinciale del Ringraziamento per le province di Como e Lecco: un appuntamento che domenica prossima (18 novembre) riunirà gli imprenditori agricoli di Como e Lecco, unitamente alla dirigenza della più rappresentativa organizzazione agricola del territorio. «L’appuntamento del 18 novembre – dice il presidente di Coldiretti Como-Lecco Fortunato Trezzi – è stato un momento centrale per l’anno agricolo, che segue di una settimana il momento cruciale della festa di San Martino, importantissima per la civiltà rurale delle nostre terre». La Giornata del Ringraziamento continua, ancor oggi, la tradizionale ricorrenza che dal 1951 viene festeggiata dalla Coldiretti in tutta Italia con una manifestazione promossa dalla Cei per rendere grazie per il raccolto dei campi. «Investire nell’agricoltura e una scelta non solo economica, ma anche culturale, ecologica, sociale, politica di forte valenza educativa» scrivono infatti i vescovi italiani nel messaggio per la Giornata del Ringraziamento “Confida nel Signore e fa’ il bene: abiterai la terra”. A Mariano Comense gli agricoltori si sono ritrovati presso la piazza del Mercato, con i loro mezzi agricoli, a partire dalle ore 9.30; un’ora più tardi è iniziata la sfilata dei trattori quindi, alle 11.30, la santa messa solenne nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano, con la benedizione dei mezzi agricoli e il pranzo. Una giornata condivisa con la città di Mariano Comense, che per l’occasione ha accolto presso piazza Roma – oltre al Mercato di Campagna Amica – anche la mostra degli animali e dei mezzi agricoli. la Giornata del Ringraziamento per Como e Lecco a Mariano Comense TERRANOSTRA COMO-LECCO HA RINNOVATO LE PROPRIE CARICHE COMO-LECCO - Terranostra, l’associazione che riunisce gli agriturismi del territorio, ha rinnovato le proprie cariche, eleggendo alla presidenza Emanuele Bonfiglio: «“Lo sviluppo del “fenomeno agriturismo” nel nostro comprensorio - dice il neopresidente - è sotto gli occhi di tutti: si tratta di un evidente aspetto legato ad un’agricoltura in grado di guardare al futuro e che non dimenticando le proprie radici». Bonfiglio è stato eletto alla presidenza nei giorni scorsi alla presidenza dell’associazione agrituristica (il mandato sarà quadriennale), coadiuvato dal vice Carlo De Gasperi: fanno parte del consiglio direttivo di Terranostra Gabriele Martignoni, Fabio Meneghin, Mattia Porro, Giuseppe Naimo e Diego Spreafico. Nei giorni scorsi Emanuele Bonfiglio è stato eletto presidente dell’associazione agrituristica di Coldiretti anche mezzi agricoli d’epoca a Mariano 13 Emanuele Bonfiglio La Spiga DAL TERRITORIO NOVEMBRE 2012 SONDRIO E PROVINCIA “A tu per tu con la natura”, un successo CI HANNO LASCIATO “Accogli propizio, Signore, il sacrificio che ti offriamo. Sacrificio costituito non solo da preghiere e oblazioni, ma anche da tutto quello che ogni giorno compiamo con l’appliczaione della nostra intelligenza, con la fatica delle nostre mani e con la sofferenza del nostro cuore: affinchè in tutti e in tutto sia santificato il Tuo nome”. Valentina Perregrini, 30-10-1935 02-11-2012 Tavola rotonda alla SAGRA DELLA MELA E DELL’UVA Nell’ambito della ventiquattresima edizione SAGRA DELLA MELA E DELL’UVA nella cornice della contrada Beltramelli a Villa di Tirano si è tenuta la tavola rotonda Conosci il tuo cibo: coltiviamo gli stessi interessi Etichette, marchi e cibi contraffatti. Puntuale e coinvolgente l’intervento del Dr. Ermanno Coppola, responsabile ufficio Qualità e certificazione della Confederazione Nazionale Coldiretti. SONDRIO - Grande successo anche per questa edizione del progetto “A tu per tu con la natura” che la Coldiretti ha avviato da quattro anni e rivolto agli ospiti della Piccola Opera di Traona, che accoglie minori in difficoltà. È diventata, infatti, una piacevole consuetudine la visita a realtà agricole e artigianali del nostro territorio, che alcuni consiglieri della Coldiretti organizzano con l’obiettivo di aiutare gli ospiti della struttura della Bassa Valle e chi si occupa quotidianamente di loro, offrendo occasioni per conoscere il nostro territorio, le tradizioni e le attività agricole. Oltre alla visita all’azienda zootecnica di Alberto Libera a cui è seguito il pranzo offerto da Angelo Cerasa, presidente di Terranostra che gestisce l’agriturismo La Casa dei Baff di Ardenno, alcuni consiglieri della Coldiretti hanno organizzato una gita a Villa di Tirano alla Contrada Beltramelli, risalente al 1782. Un tempo struttura a tre piani abitata da 18 famiglie e dotata di stalle, cucine e camere al piano terra, dal 2010 Casa Beltramelli, su iniziativa di un gruppo di giovani, appassionati e intraprendenti, è oggetto di una complessa ristrutturazione. All’interno dell’edificio trovano spazio saloni destinati a ospitare mostre e manifestazioni. È stata poi la volta della visita al Museo di Storia e Arte di Sondrio nello storico Palazzo Sassi de’ Lavizzari che ospita ben cinque piani e numerose collezioni, che vanno da reperti archeologici, a testimonianze romane e medioevoli agli affreschi del ‘300, ‘500 e ‘700. È poi seguita la visita alla Cantina Marsetti, sempre nel centro storico di Sondrio, e una ricca merenda all’interno del caratteristico cortile su cui si affaccia la Cantina stessa. Alla fine di luglio gli ospiti della Piccola Opera di Traona sono partiti alla volta di Pedenosso dove hanno visitato l’azienda agricola Urbani e hanno potuto guardare tutta l’attrezzatura necessaria per la lavorazione del latte. A Bormio, poi, i ragazzi hanno potuto incontrare i giocatori del Genoa in ritiro per gli allenamenti. Il ciclo delle visite alle realtà agricole e artigiane del nostro territorio si è infine concluso il 3 settembre a Teglio dove il gruppo della Piccola Opera ha potuto visitare i campi in fiore del grano saraceno e il vecchio mulino di San Rocco recentemente restaurato. Piero Roccatagliata, Giancarla Maestroni e Marisa Moschetti, coltivatori e membri dell’Associazione dei produttori di grano saraceno di Teglio, hanno illustrato ai piccoli ospiti tutta la filiera del “furmentun”, che a Teglio vanta la possibilità di essere interamente locale. La giornata si è infine conclusa con un sopralluogo a Ponte al frutteto di Mario Pusterla, frutticoltore e consigliere della Coldiretti, che a luglio ha subìto pesanti danni a causa della grandine. L’ultimo appuntamento è stato alla fine del mese di ottobre a Livigno in occasione della tradizionale Festa del Ringraziamento. MOSTRA DEL BITTO, presente anche CAMPAGNA AMICA Anche molte aziende di Campagna Amica tra i protagonisti all’edizione autunno 2012 della Mostra del Bitto a Morbegno, tenutasi dal 12 al 14 ottobre con un ottimo successo di pubblico. 14 stand alla Mostra la Cooperativa Latteria di Livigno DAL TERRITORIO La Spiga SONDRIO E PROVINCIA NOVEMBRE 2012 Giornata del Ringraziamento sotto la neve della bella Livigno CENTINAIA I PARTECIPANTI ALL’IMPORTANTE EVENTO DI COLDIRETTI e porta pazienza per vedere i frutti di quel seme. Poi c’è la gioia del raccolto, e la fede è proprio quel seme gettato nel nostro cuore, che deve essere coltivato per produrre il frutto». La Coldiretti di Sondrio ha rivolto il proprio ringraziamento per la partecipazione a tutti gli associati presenti e a quelli che sempre la sostengono. Ringraziamenti particolari alla Latteria di Livigno, al comune di Livigno, all’APT per Plaza Placheda con l’impeccabile servizio dei volontari per il pranzo a chilometro zero dell’associazione cuochi e pasticceri. LIVIGNO - Riuscitissima la Giornata provinciale del Ringraziamento nello splendido scenario imbiancato della valle di Livigno, con oltre 600 partecipanti. Un momento centrale e importante per Coldiretti e per un’agricoltura che, come ha sottolineato il presidente Alberto Marsetti, «può e deve diventare la forza della Provincia di Sondrio». Tanti i momenti coinvolgenti, come il corteo dei trattori, accolti dal sindaco Damiano Bormolini e poi benedetti dal parroco monsignor Giuseppe Longhini, importante la Santa Messa, in cui lo stesso parroco la ricordato che «chi semina fa fatica I credits di tutte le immagini di questa pagina sono Foto Armando Trabucchi © per AltaReziaNews.it, che ringraziamo 15 La Spiga SISTEMA SERVIZI COLDIRETTI NOVEMBRE 2012 TECNICA E NORMATIVE Domanda Unica: premi zootecnici carni bovine COMO-LECCO-SONDRIO - Il sostegno specifico per il miglioramento della qualità delle carni bovine può essere richiesto dagli agricoltori che allevano bovini e che rispettano le condizioni di ammissibilità di seguito indicate. Il numero dei capi ammissibili al premio verrà desunto sulla base delle informazioni contenute nella Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe Zootecnica (BDN) nel periodo 1 gennaio – 31 dicembre dell’anno di presentazione della domanda. Vacche nutrici I detentori di vacche nutrici iscritte ai libri genealogici ed ai registri anagrafici possono richiedere il sostegno specifico per i vitelli nati da vacche nutrici delle razze da carne ed a duplice attitudine. Nella domanda unica di pagamento, nella sezione riguardante il premio per i detentori di vitelli nati da vacche nutrici, dovranno essere indicati i codici allevamento posseduti dal richiedente e per ciascun codice allevamento dovrà essere indicata l’appartenenza ad uno dei libri genealogici razze da carne o ad uno dei registri anagrafici razze a duplice attitudine. L’importo massimo unitario del pagamento supplementare per i capi di cui al comma 1 dell’articolo 3 del dm del 29 luglio 2009 è fissato pari a: • 150 euro per ciascun vitello nato da vacche nutrici pluripare; • 200 euro per ogni vitello nato da vacche nutrici primipare; • 60 euro per ciascun vitello nato da vacche nutrici a duplice attitudine Si precisa che il sostegno riferito a vitelli nati da vacche nutrici a duplice attitudine è concesso all’agricoltore alle seguenti condizioni: • nell’anno della domanda non consegni né latte né prodotti lattiero-caseari provenienti dalla sua azienda (tranne il caso in cui la consegna sia effettuata direttamente dall’azienda al consumatore); • nel caso in cui consegni latte o prodotti lattiero-caseari, solo se la quota individuale complessiva di cui all’art 67 del Reg (CE) 1234/2007 è inferiore vacca in stalla o pari a 120.000 kg. Il numero di vitelli ammissibili sarà determinato sulla base del numero di vacche nutrici presenti in azienda che non concorrono alla produzione della quota latte. Qualora nell’allevamento siano presenti capi appartenenti a razze da latte (es frisona italiana) e a razze a duplice attitudine (es. pezzata rossa), il numero di vitelli ammissibili sarà determinato in modo proporzionale sulla base dei capi desunti dalla BDN nel periodo di interesse e in funzione della quota latte posseduta e della resa media lattiera per capo. Macellazione I detentori di capi bovini (maschi e femmine) macellati possono richiedere il sostegno specifico a condizione che i capi bovini: a) siano allevati in conformità ad un disciplinare di etichettatura facoltativa approvato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ai sensi del regolamento (CE) n 1760/2000 e a condizione che il disciplinare rechi almeno le indicazioni di cui alle lettere b) e c) dell’articolo 12 del D M 30 agosto 2000 relativamente a tecniche di allevamento o metodo di ingrasso, alimentazione degli animali nonché a razza o tipo genetico; ovvero, b) siano certificati ai sensi del regolamento (CE) n 510/2006 o in conformità a sistemi di qualità riconosciuti dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e ritenuti eleggibili ai fini dell’applicazione del presente paragrafo con decreto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali da emanarsi entro il 31 gennaio dell’anno di pertinenza. In particolare i bovini allevati nel rispetto delle prescrizioni sopra descritte devono rispettano i seguenti requisiti: siano di età superiore a dodici mesi ed inferiore a ventiquattro mesi al momento della macellazione; • siano macellati entro 30 giorni dalla data di uscita dall’azienda del richiedente; • siano allevati presso le aziende dei ri- 16 chiedenti per un periodo non inferiore a sette mesi prima della macellazione (data di ingresso + 7 mesi consecutivi); Gli importi massimi unitari sono fissati a: • 50 euro per i capi di cui alla lettera a); • 90 euro per i capi di cui alla lettera b) Nella domanda unica di pagamento, nella sezione riguardante il premio per i bovini macellati, dovranno essere indicati i codici allevamento posseduti dal beneficiario e per ciascun codice allevamento dovrà essere indicata l’appartenenza a: • aziende che operano ai sensi del Reg CE 1760/00; • aziende che operano ai sensi del Reg (CE) n 510/2006 (IGP) o in conformità ad altri sistemi di qualità riconosciuti dal MiPAAF che rispettano le prescrizioni dell’art 22, par 2, del Reg (CE) n 1974/2006 Il beneficiario dei premi di cui al comma 3 dell’articolo 3 del d m del 29 luglio 2009 è il detentore degli animali e pertanto per la validazione del codice allevamento dichiarato in domanda, il CUAA del richiedente dovrà essere corrispondente al CUAA del detentore. Nei contratti associativi previsti dagli articoli da 2170 a 2181 del Codice Civile (contratti di soccida) il richiedente del premio può essere il soccidante (proprietario dei capi), previo assenso del soccidario (detentore) In tal caso alla domanda deve essere allegato il contratto di soccida e la delega scritta con cui il soccidario autorizza il soccidante a beneficiare del premio. SISTEMA SERVIZI COLDIRETTI La Spiga NORMATIVE - SPECIALE ARTICOLO 62 NOVEMBRE 2012 ARTICOLO 62, POTRÀ DARE MAGGIOR POTERE CONTRATTUALE ALLE NOSTRE IMPRESE AGRICOLE Ecco la circolare con le principali novità C on il D.M. del 19 ottobre 2012 sulla cessione dei prodotti agricoli, sono entrate in vigore le norme reviste dall’art. 62 del Decreto legge sulla competitività. Dal 24 ottobre scorso tutte le relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli ed alimentari dovranno essere determinate obbligatoriamente in forma scritta e vengono fissate in particolare termini di pagamento dei beni inderogabili. Al di la degli aspetti tecnici e degli adempimenti formali introdotti dall’art. 62 in esame, occorre in premessa osservare che quanto appare in questa fase un appesantimento burocratico a carico degli operatori e un mutamento della prassi normale, di fatto – andando a definire regole formali – il decreto introduce elementi di tutela sostanziale della parte agricola da sempre in posizione di ‘debolezza’ nelle relazioni commerciali, ponendo elementi essenziali in vista della realizzazione dei principi di trasparenza, correttezza e lealtà commerciale. Con l’Art. 62 si pongono le condizioni per riequilibrare il potere contrattuale lungo la filiera agroalimentare tra distribuzione e produttori: esse prevedono il rispetto dei termini di pagamento e non devono rappresentare un alibi per la parte acquirente a rivedere al ribasso i compensi che spettano ai produttori. La norma ed il relativo decreto applicativo sulla cessione dei prodotti agricoli e alimentari hanno il merito di qualificare determinati comportamenti come illeciti a prescindere dalla dimostrazione della “posizione dominante” o dello “stato di dipendenza economica” che si è rivelata nei fatti quasi impossibile. Di seguito si illustrano le nuove regole per la compravendita di prodotti agroalimentari. L’art 62 si applica a tutte le operazioni di cessione di beni agricoli ed alimentari poste in essere a partire dal 24 ottobre 2012 tra operatori economici che le effettuano nell’esercizio della loro attività d’impresa e la cui consegna avviene nel territorio della Repubblica Italiana. Tali nuove norme non si applicano per: 1) i conferimenti di prodotti, agricoli e ittici, alle società cooperative agricole ed alle Organizzazioni dei Produttori (OP) di cui il produttore è socio; 2) le cessioni istantanee (quelle per le quali il pagamento è contestuale alla consegna); 3) le cessioni a privati consumatori. Non sono previste franchigie; pertanto le forniture di prodotti agricoli e alimentari, di qualsiasi importo anche minimo, devono essere sottoposte alle nuove regole in argomento. Contratto in forma scritta ed eventuale D.D.T. e/o fattura sostitutive Per tutte le cessioni di prodotti agricoli (compresi nell’allegato 1, di cui all’art. 38, comma 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea) ed alimentari (di cui all’art. 2 del regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 gennaio 2002), ovvero quelli destinati all’alimentazione da esseri umani, deve essere stipulato uno specifico contratto in forma scritta a pena di nullità. Tale documento deve obbligatoriamente contenere: • durata; • quantità del prodotto; • caratteristiche del prodotto; • prezzo; • modalità di consegna e di pagamento. Questi elementi, oltre che in un contratto vero e proprio, possono essere contenuti nel documento di trasporto o di consegna, nella fattura o nell’ordine di acquisto fatto dall’acquirente.In questi ultimi casi il documento deve contenere la seguente dicitura che: “assolve agli obblighi di cui all’art. 62, comma 1, del D.L. n. 1/2012 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 27/2012”. Il contratto deve essere obbligatoriamente sottoscritto da entrambe le parti e può essere trasmesso con qualsiasi modalità, anche in forma elettronica o fax, ma in tal caso si suggerisce di richiedere al cessionario la conferma esplicita dell’avvenuta ricezione. In caso di inosservanza delle presenti disposizioni è prevista una sanzione da € 516,00 ad € 20.000,00. Termini di pagamento I termini di pagamento, normativamente ed obbligatoriamente stabiliti, sono di 30 giorni per i prodotti agricoli e alimentari deteriorabili e di 60 giorni per gli altri prodotti agricoli e alimentari decorrenti dall’ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura. In presenza di contemporanea cessione di prodotti deteriorabili e non occorre predisporre due distinte fatture. Per i prodotti deteriorabili, si precisa, che la 17 durabilità del prodotto (superiore o inferiore a 60 giorni) si riferisce alla durata complessiva del prodotto stabilita dal produttore in conformità al disposto dell’art. 10 del d.lgs. n. 109 del 1992. In caso di inosservanza di quanto sopra è prevista una sanzione da € 500,00 ad € 500.000,00; la misura di tale sanzione è determinata in base al fatturato del debitore, alla frequenza ed alla misura dei ritardi. Interessi di mora Gli interessi di mora decorrono automaticamente dal giorno successivo alla scadenza del pagamento. Considerato che tale termine scatta entro 30 o 60 giorni dalla fine del mese di ricevimento della fattura quest’ultima data deve essere assolutamente certa. Si ha certezza solo nel caso di consegna della fattura a mano, di invio a mezzo di raccomandata A.R., di posta elettronica certificata (PEC) o di impiego del sistema EDI (Electronic Data Interchange. Con riferimento alla cessione dei prodotti alcolici (ad esempio, il vino e la birra) è fatto salvo quanto previsto dall’art. 22 della legge 18 febbraio 1999, n. 28 e successive modificazioni ed integrazioni che disciplina il pagamento entro sessanta giorni dal momento della consegna o ritiro dei prodotti alcolici medesimi. Gli interessi di mora sono pari al tasso di riferimento stabilito dalla B.C.E., aumentato di sette punti, e di ulteriori due punti. Attualmente il tasso complessivo è pari al 10%. Fino alla data di scadenza del termine per il pagamento, non sono dovuti gli interessi, perché il credito non è esigibile e non si è in presenza di un ritardo nell’adempimento. Politiche commerciali sleali Sono vietate le condotte commerciali sleali quali ad esempio la previsione, a carico di una parte, di un servizio o di una prestazione accessoria, rispetto alla fornitura principale, senza alcuna connessione logica, oppure prezzi palesemente al di sotto del costo di produzione medio dei prodotti oggetto delle relazioni commerciali e delle cessioni da parte degli imprenditori agricoli. In caso di inosservanza è prevista una sanzione da € 516,00 ad € 3.000,00. Disciplina transitoria Le suddette nuove norme decorrono dal 24 ottobre u.s. ma i contratti in corso, relativamente alla forma scritta, possono essere adeguati entro il 31 dicembre 2012; invece, le disposizioni relative ai termini di pagamento ed alle clausole sleali e/o vessatorie, si applicano automaticamente a tutti i contratti a partire dal 24 ottobre 2012 e cioè con riferimento alle cessioni effettuate da tale data. La Spiga SISTEMA SERVIZI COLDIRETTI NOVEMBRE 2012 TECNICA E NORMATIVE CERTIFICATI VERDI, ENTRO FINE MESE LE DOMANDE COMO-LECCO-SONDRIO - Il ministero delle Politiche agricole ha pubblicato la circolare esplicativa del sistema di tracciabilità delle biomasse da filiera per la produzione di energia elettrica, al fine del riconoscimento del coefficiente moltiplicativo dei certificati verdi pari a 1,8. Nel documento sono definite tutte le modalità operative di dettaglio per la compilazione della certificazione della tracciabilità delle biomasse. Per vedersi riconosciuto il coefficiente moltiplicativo 1,80 dei Certificati verdi per la produzione di energia elettrica con biomasse da filiera corta c’è tempo fino al 30 novembre 2012. L’istanza in oggetto deve riferirsi unicamente all’annualità 2012, e più precisamente al periodo che va dal dicembre 2011 al 30 novembre 2012. La circolare fornisce, infatti, indicazioni che riguardano l’applicazione relativa all’anno in corso ma con un successivo provvedimento il Mipaaf stabilirà le modalità relative alle annualità successive. La richiesta per l’accesso al coefficiente moltiplicativo di 1,8 deve essere compilata in carta semplice sulla base del modulo allegato alla circolare, sottoscritta da legale rappresentante della società richiedente e resa solidale con copia del documento di identità dello stesso. L’istanza deve essere inviata con rac- comandata A/R entro il 30 novembre 2012, e corredata degli allegati, ad Agea – Area coordinamento – Ufficio Coordinamento dei controlli specifici – Via Salandra 13, 00187 – Roma. Sulla busta deve essere obbligatoriamente riportata la dicitura “Tracciabilità biomasse di filiera”. La richiesta dovrà essere corredata obbligatoriamente con un Cd-Dvd dal contenuto non modificabile contenente la versione informatica (in formato excel) del modulo e dei suoi allegati. La Coldiretti, attraverso i propri uffici sul territorio interprovinciale, è a disposizione per fornire ulteriori informazioni agli interessati. ATTIVITÀ FLOROVIVAISTICA: MODIFICATE LE PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE REGIONALE Riguardano l’impianto di vivai e il commercio di materiale di moltiplicazione COMO-LECCO-SONDRIO - Con la pubblicazione sul BURL del decreto n.7190 del 7 agosto 2012, sono state radicalmente modificate le procedure volte al rilascio dell’autorizzazione regionale all’impianto di vivai e al commercio di materiale di moltiplicazione. Le novità introdotte riguardano anche le aziende già in possesso di autorizzazione regionali che dovranno ripresentare istanza per il rilascio di nuova autorizzazione, conforme alle nuove disposizioni normative. L’autorizzazione regionale dovrà essere richiesta da parte di tutti i seguenti soggetti: produttori vivaisti di piante e relativi materiali di propagazione; produttori di sementi; commercianti all’ingrosso di piante e relativi materiali di moltiplicazione e tuberi da seme; importatori da paesi terzi di vegetali e prodotti vegetali; produttori, centri di raccolta, centri di trasformazione o di spedizione che commercializzano all’ingrosso tuberi di patate da consumo e frutti di agrumi; produttori e commercianti all’ingrosso di legname; produttori e commercianti all’ingrosso di materiale di moltiplicazione di funghi coltivati. Le aziende, per l’esercizio dell’attività vivaistica, devono essere in possesso di partita IVA, iscritte presso la camera di commercio ed in possesso di fascicolo SIARL. La principale novità introdotta riguarda il possesso dei requisiti professionali per lo svolgimento dell’attività vivaistica: i proIl piazzale de “Ladevono Grandedimostrare, Stufa” duttori di piante direttamente o tramite una figura tecnica professionale operante in modo continuativo presso l’azienda, il possesso di adeguata conoscenza delle normative fitosanitarie. Il requisito della capacità professionale risulta soddisfatto in presenza di una delle seguenti condizioni: • Possesso di titolo di studio (laurea o diploma in ambito agrario o forestale) • Frequentazione di specifico corso formativo • Superamento con esito favorevole di colloquio con ispettore del Servizio Fitosanitario Regionale Le richieste di autorizzazione, comprese quelle sostitutive di autorizzazione preesistenti non conformi alla vigente normativa, dovranno essere indirizzate a ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle 18 Foreste), presso la sede regionale del Servizio Fitosanitario, a Milano. Modificate anche le tariffe fitosanitarie che in base alla nuova normativa risultano essere le seguenti: • 100,00 € per l’autorizzazione come “piccolo produttore” (soggetti che producono e vendono vegetali esclusivamente all’interno del territorio della provincia in cui ha sede l’azienda e solo a consumatore finale e/o persone non professionalmente impegnate nella produzione di vegetali) • 125,00 per aziende iscritte al RUP (Registro Ufficiale dei Produttori), ovvero non “piccoli produttori” • 250,00 € in caso di concomitante richiesta di uso di passaporti piante CE • 300,00 € in caso di concomitante richiesta di uso di passaporti piante CE per ZP (zone protette) • 45,00 € per produttori di patate da consumo I soggetti iscritti al RUP saranno inoltre tenuti al versamento della tariffa annuale fitosanitaria da versare entro il 31 gennaio di ogni anno, il cui importo risulta ancora in fase di determinazione. SISTEMA SERVIZI COLDIRETTI La Spiga TECNICA E NORMATIVE NOVEMBRE 2012 SPANDIMENTO LIQUAMI, DIVIETI E NORMATIVA COMO-LECCO-SONDRIO - La Regione Lombardia, con decreto 9761 del 31/10/12, ha definito quali divieti di spandimento il periodo dal 19 novembre 2012 al 16 febbraio 2013 per i liquami e dal 15 dicembre al 15 gennaio per letami (sostanza secca >20%). I periodi di divieto previsti sono: 1. Per le aziende agricole che adoperano, NELLE SOLE ZONE VULNERABILI, deiezioni di allevamenti avicoli e/o cunicoli sottoposte ad un processo di essicazione rapida e aventi un tenore di sostanza secca superiore al 65%, il periodo di divieto per lo spandimento inizierà il 1 novembre 2012 e terminerà il 28 febbraio 2013. 2. Per le aziende che adoperano letami di bovini, ovicaprini e equini, aventi un tenore di sostanza secca maggiore al 20% e unicamente se impiegati su prati permanenti e/o avvicendati, il periodo di divieto imposto inizierà il 15 dicembre 2012 e avrà termine il 15 gennaio 2013. 3. Per tutte le aziende che effettuano spandimenti con letami che hanno caratteristiche differenti da quelle citate al punto 2. o che utilizzano liquami, fanghi e fertilizzanti azotati differenti dagli effluenti zootecnici, sia su prati che su qualsiasi altra coltura, il periodo di divieto previsto avrà inizio il 19 novembre 2012 e si concluderà il 16 febbraio 2013. Le date di inizio e di fine dei periodi qui sopra riportati devono essere sempre considerate comprese nel periodo stesso e pertanto anche in tali giorni non sarà possibile effettuare spandimenti. l periodi di divieto enunciati al punto 2. e 3. sono validi sia per le zone vulnerabili che per le zone non vulnerabili. UTILIZZO FITOFARMACI, A COMO-LECCO CORSO PER IL RILASCIO O IL RINNOVO DEL PATENTINO COMO-LECCO - Si informa che a Grandate, si terrà un corso per il rilascio del patentino per l’utilizzo dei fitofarmaci e per la vendita degli stessi. Il corso si terrà presso la sede Coldiretti dal 3 al 7 dicembre dalle 14.30 alle 17.30. Per coloro che devono invece rinnovare l’autorizzazione, il corso sarà a Mariano Comense, presso la Cooperativa Penna Nera, l’11 dicembre, sempre con inizio alle 14.30. Si ricorda che il possesso del patentino è necessario per l’acquisto e l’impiego di tutti i fitofarmaci classificati come tossici, molto tossici e nocivi (ex I e II classe) e che i suddetti prodotti non possono essere venduti a soggetti non abilitati. Il corso è rivolto sia ai soci e non soci di Coldiretti: quanti fossero interessati sono pregati di rivolgersi al più presto presso i nostri uffici o di contattare il numero 031.455541. 19 La Spiga SISTEMA SERVIZI COLDIRETTI NOVEMBRE 2012 ECONOMICO IMPRENDITORIA GIOVANILE, ecco il pacchetto di sostegno PRESENTATI AL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE GLI STRUMENTI PROMOSSI DA COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA E CREDITAGRI ITALIA ROMA - Un pacchetto di servizi pensati ad hoc per il settore agricolo per incentivare la nascita di imprese, il ricambio generazionale, l’espansione della dimensione aziendale. Lo strumento è stato messo a punto da Ismea e presentato al Ministero per le Politiche agricole. Un’arma in più per sostenere le aziende under 40, che va ad affiancarsi ad iniziative già in campo come il pacchetto promosso da Coldiretti Giovani Impresa e CreditAgri Italia, in collaborazione con FriulAdria e Cariparma che prevede Start Up, Prestito Informatizzazione Aziendale, Formazione, Fideiussione a favore di Ismea, Tutto Compreso e Linea Scelgo Io. Il pacchetto si rivolge a giovani imprenditori (meno di 40 anni), start up, imprenditori che vogliono rilanciare o espandere l’azienda e si compone di sei strumenti, di cui due completamente inediti: il Fondo capitale di rischio, ossia un fondo (di circa 50 mln di euro) per supportare la capitalizzazione e l’espansione delle pmi, attraverso il quale Ismea diventa socio di minoranza in imprese agricole organizzate in spa o srl; il Fondo di credito per ridurre il costo dei finanziamenti bancari (in attesa del decreto attuativo). Reinserito, inoltre, il regime di primo insediamento dei giovani agricoltori, che permette di acquistare terreni agricoli, anche pubblici, a un tasso agevolato e bloccato. Allargato a tutta Italia il sostegno al subentro nella conduzione di aziende in cui avvenga il ricambio generazionale. Previste infine garanzie per l’accesso al credito agrario e incentivi per stipulare polizze assicurative per le avversità atmosferiche. Secondo quanto emerso dalla presentazione,a settembre 2012 sono già stati rilasciati oltre 15 milioni di euro di fondi a garanzia diretta per lo start up di nuove imprese agricole avviate da giovani under 40. l’attenzione Ue sui fiori 20 SISTEMA SERVIZI COLDIRETTI La Spiga TECNICA E NORMATIVE NOVEMBRE 2012 FOCUS - SICUREZZA IN CAMPO VALUTAZIONE DEI RISCHI IN AMBIENTI CONFINATI Il DPR n. 177 del 14 Settembre 2011 ”Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell’articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”, in particolare all’art. 1 comma 2 “Il presente regolamento si applica ai lavori in ambienti sospetti di inquinamento di cui agli articoli 66 e 121 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e negli ambienti confinati di cui all’allegato IV, punto 3, del medesimo decreto legislativo”, contiene i requisiti per poter effettuare i lavori in ambienti confinati o sospetti di inquinamento e le relative procedure di sicurezza (artt. 2 e 3). Per spazio confinato si intende un qualsiasi ambiente limitato, in cui il pericolo di morte o di infortunio grave è molto elevato, a causa della presenza di sostanze o condizioni di pericolo (ad es. mancanza di ossigeno). Gli spazi confinati sono facilmente identificabili proprio per la presenza di aperture di dimensioni ridotte, come nel caso di: serbatoi; silos; recipienti adibiti a reattori; sistemi di drenaggio chiusi; reti fognarie; botti per vino. Altri tipi di spazi confinati, non altrettanto facili da identificare ma ugualmente pericolosi, potrebbero essere: cisterne aperte; vasche; camere di combustione all’interno di forni; tubazioni; ambienti con ventilazione insufficiente o assente. Negli spazi confinati possono verificarsi diverse situazioni pericolose, la cui causa è spesso riconducibile a: mancanza di ossigeno; incendi ed esplosioni (causati per esempio da vapori infiammabili, ossigeno in eccesso, ecc.); residui all’interno di cisterne, serbatoi o depositi su superfici interne, che possono emettere gas; fumi o vapori; elevate concentrazioni di polveri: ad esempio nei silos per la farina; temperature elevate: possono portare ad un pericoloso aumento della temperatura dei corpi. La presenza di ambienti confinati in azienda, nel caso in cui le operazioni di manutenzione e o verifica non siano affidate a ditte esterne, richiede che sia effettuata una valutazione dei rischi e la conseguente individuazione delle misure di prevenzione. Il 26 gennaio 2012 sono entrati in vigore i nuovi accordi Stato-Regioni relativi alla formazione datori di lavoro Rspp, lavoratori, dirigenti e preposti, definendo la durata, i contenuti e le modalità della formazione da svolgere. La formazione dei lavoratori (art.37, D.Lgs.81/2008 e s.m.i.), si articola in due momenti distinti: formazione generale di 4 ore (con programma e durata comuni per i diversi settori di attività) e formazione specifica, articolata in tre diversi livelli di rischio (basso, medio, alto; individuati in funzione del settore Ateco di appartenenza) della durata di 4, 8 e 12 ore. Il settore dell’agricoltura è considerato a rischio medio e pertanto in caso di nuove assunzioni (avvenute dopo 11.01.2012) i datori di lavoro devono, entro 60 giorni lavorativi, erogare corsi di 12 ore; nell’ambito dello sportello sicurezza sono stati programmati i seguenti corsi: corso di formazione per i lavoratori assunti dopo il giorno 11.01.2012: 28 novembre 2012 ore 9.00 – 13.00 (formazione generale 4 ore); 04 dicembre 2012 ore 9.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00 (formazione specifica 8 ore); corso di formazione per i lavoratori assunti prima del 11.01.2012 o per gli avventizi che svolgono in Azienda meno di 50 giornate lavorative: 12 dicembre 2012 ore 10.00 – 12.30. Alle Aziende già aderenti allo sportello Sicurezza giungerà specifica comunicazione, mentre le altre aziende possono segnalare il loro interesse agli uffici Coldiretti. A cura di MesaK S.r.l. Servizi per l’Impresa e per l’Agricoltura 21 La Spiga PREVIDENZA E LAVORO NOVEMBRE 2012 PATRONATO EPACA Per informazioni sul Recapito Epaca più vicino è possibile contattare le Sedi Provinciali del Patronato: COMO-LECCO - Via Plinio, 1 GRANDATE - Tel. 031/455511 - fax 931/455539 - e-mail: [email protected] SONDRIO - Largo Sindelfingen, 9 - Tel. 0342/541625 - fax 0342/541646 - e-mail: [email protected] ASSEGNO SOCIALE, il requisito dell’età viene adeguato alle aspettative di vita COMO-LECCO-SONDRIO - L’assegno sociale è una prestazione assistenziale riconosciuta dallo Stato ai cittadini italiani, comunitari e stranieri soggiornanti di lungo periodo purché a basso reddito e residenti legalmente e in via continuativa in Italia da almeno 10 anni. Al momento per ottenere l’assegno è richiesto, in presenza delle altre condizioni richieste dalla legge, il compimento del 65 mo anno di età, sia per le donne che per gli uomini. Dal prossimo anno il requisito di età di 65 anni per l’accesso all’assegno sociale sarà soggetto all’incremento delle speranze di vita. Pertanto, a decorrere dal 1°gennaio 2013, per il conseguimento dell’assegno sociale nonché dell’assegno sociale sostitutivo della pensione d’inabilità civile, dell’assegno mensile di assistenza agli invalidi parziali e della pensione, non reversibile ai sordi, sarà necessario aver compiuto 65 anni e 3 mesi. Sul punto, l’Inps ha di recente chiarito che a causa dell’innalzamento del requisito anagrafico per l’assegno sociale, la pensione d’inabilità civile, l’assegno mensile di assistenza agli invalidi parziali e la pensione non reversibile ai sordi, saranno concesse, a seguito del riconoscimento sanitario e sussistendo le altre condizioni socio economiche previste, a soggetti di età non inferiore al 18° anno e fino al compimento del 65° anno e tre mesi. I cittadini che hanno presentato domanda di assegno sociale e compiono il 65mo anno entro il 31 dicembre 2012, sussistendo gli altri requisiti socio-economici necessari, conseguiranno il diritto alla prestazione secondo la normativa previgente, senza l’aggiunta quindi dei mesi relativi all’aspettativa di vita. Analogamente gli invalidi civili titolari di inabilità, assegno mensile e pensione non reversibile ai sordi, che compiono il 65mo anno entro il 31 dicembre 2012, conseguiranno il diritto all’assegno sociale sostitutivo, secondo la normativa previgente. Inoltre per effetto della riforma pensioni Fornero, dal 1° gennaio 2018 il requisito anagrafico per il conseguimento dell’assegno sociale, oltre all’incremento della speranza di vita, sarà aumentato di un anno. Coldiretti La Spiga MENSILE DI COLDIRETTI COMO - LECCO - SONDRIO Direzione del periodico: Emanuele Ghirardelli (responsabile) Francesco Renzoni (editoriale) Rodolfo Mazzucotelli (vice direttore) Consulente di edizione: Jacopo Fontaneto Coordinamento di redazione: Giuseppe Riva Anno XVI - Numero 8 (novembre 2012) Autorizzazione Tribunale di Como n. 20/96 del 18 giugno 1996 Autorizzazione R.O.C. n. 5681 del 3 maggio 2011 Abbonamento annuo - Euro 6 Pagamento dell’abbonamento assolto tramite versamento della quota associativa a Coldiretti Concessionaria per la pubblicità: EMMEPI COMUNICATION Lecco - C.so Carlo Alberto17/a Tel. 0341.285110/13 - fax 0341.284671 Stampa: Tipografia Italgrafica, Novara Hanno collaborato: Emanuele Bezzi, Antonia Dell’Oro, Fabio Fancoli, Giosia G. Tiraboschi Associato Unione Stampa Periodica Italiana FEDERAZIONE INTERPROVINCIALE COLDIRETTI COMO LECCO L’INPS E LE NUOVE NORMATIVE IN MATERIA DI APPRENDISTATO COMO-LECCO-SONDRIO - Con la circolare n. 128 del 2 novembre scorso, l’Inps riepiloga le principali novità in materia di apprendistato, alla luce del recente riordino legislativo di questo istituto contrattuale, fornendo indicazioni in merito agli aspetti contributivi. A tale proposito si evidenzia, tra le più recenti misure, l’azzeramento dei contributi a carico del datore di lavoro, previsto per i contratti di apprendistato stipulati dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2016 da datori di lavoro che occupano fino a nove dipendenti. Per quanto concerne la tutela previdenziale e assistenziale per i lavoratori, le forme assicurative e il carico contributivo rimangono, fino al 31 dicembre 2012, quelle tracciate dalla legge Finanziaria 2007 e dal conseguente Dm 28/3/2007, che ha ripartito le aliquote contributive alle varie gestioni previdenziali di competenza. Pertanto, gli apprendisti rimarranno tutelati fino alla fine dell’anno dalle seguenti assicurazioni: IVS; malattia; maternità; assegno per il nucleo familiare e assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. A partire dal 1° gennaio 2013, poi, anche gli apprendisti saranno destinatari dell’ASpI (Assicurazione sociale per l’impiego). Sempre con decorrenza dal 1° gennaio 2013, muterà anche il carico contributivo aziendale, che risentirà dell’aumento derivante dall’onere (1,61%), relativo alla nuova forma assicurativa. 22 Sede di Grandate Via C. Plinio, 1 Tel. 031.455511 - Fax 031.455539 www.como-lecco.coldiretti.it e-mail: [email protected] Ufficio Zona di Lecco, via Speri, 2 - zona Caleotto Tel. 031.455560 - Fax 031.455569 Ufficio Zona di Menaggio, via Cadorna, 184 Tel. 031.455590 - Fax 031.455599 Ufficio Zona di Merate,via Statale 36, 11/I Tel. 031.455570 - Fax 031.455589 FEDERAZIONE PROVINCIALE COLDIRETTI SONDRIO Sede di Sondrio L.go Sindelfingen, 9 Tel. 0342.541611 - Fax. 0342.541646 www.sondrio.coldiretti.it e-mail: [email protected] Ufficio Zona di Bormio, via Stelvio, 8 Tel. 0342.541650 - Fax. 0342.541659 Ufficio Zona di Chiavenna, via Quadrio, 9 Tel. 0342.541660 - Fax. 0342.541669 Ufficio Zona di Morbegno, via Damiani, 39 Tel. 0342.541670 - Fax. 0342.541679 Ufficio Zona di Tirano, via S.Giuseppe, 8 Tel. 0342.541680 - Fax. 0342.541689 ULTIMA PAGINA a cura di Giosia G. Tiraboschi La Spiga LA TERRA, LA SCIENZA, LA STORIA NOVEMBRE 2012 Avviso di prossima glaciazione? P arlare di prossima glaciazione e di cambiamento climatico quando, anno dopo anno, si superano record più o meno accertati di caldo e siccità, pare un controsenso, ma la realtà è ben diversa dalle nostre impressioni. Ed è proprio la storia dell’agricoltura e l’evoluzione degli ecositemi naturali che ci dicono quello che tra non molto accadrà. Certamente non tra pochi anni, ma nell’arco di alcuni secoli, rivedremo i ghiacci perenni in Europa e non solo nell’estremo Nord. I cicli del clima seguono schemi ben precisi che l’archeologia e la storia ci mostrano in modo chiaro ed inconfutabile; le piccole oscillazioni secolari di qualche grado, nelle temperature medie, dipendono dall’attività solare periodica e dalla rotazione terrestre che origina il fenomeno della “precessione degli equinozi”. Le glaciazioni, invece, dipendono dalle correnti oceaniche e dalla orbita terrestre che avvicina o allontana la terra dal sole del 5% circa in 100.000 anni. Il meccanismo è, oramai, ben conosciuto dagli scienziati: l’acqua calda e molto salata dei mari caldi trasporta calore alle zone più fredde del pianeta grazie al gradiente osmotico che la fa espandere, in superficie, a spese dell’acqua fredda e meno salata. Fino ad un certo punto. Infatti, se quest’acqua fredda e dolce ha la dominanza ad ogni livello di profondità, diviene un muro invalicabile che blocca ogni circolazione di acqua più calda. In questo caso il caldo tepore marino che mitiga il clima delle zone temperate viene meno e le temperature medie crollano gelando la stessa acqua dolce. In natura questo fenomeno si chiama “glaciazione”. Quello che la storia naturale e l’archeologia ci dicono è molto chiaro: quando il clima diviene caldo oltre certi limiti, i ghiacci polari si fondono e l’acqua dolce finisce in mare in enormi quantità bloccando le correnti calde che ci regalano il nostro clima temperato. Nel giro di alcuni decenni o qualche secolo al massimo, i ghiacci si riprendono gran parte delle terre emerse per millenni, fino a quando l’acqua salata, con minor possibilità di ghiacciare, diviene nuovamente dominante e, trasportando calore solare tropicale, erode i ghiacciai secolari per una nuova era interglaciale. E in tutta questa storia la bufala dell’anidride carbonica non centra un bel niente. Ma questo lo spiegherò un’altra volta. I cicli del clima seguono schemi ben precisi che la storia e l’archeologia mostrano in modo chiaro, con oscillazioni di qualche secolo 23