Sintesi n. 11: impostare un`operazione di efficienza energetica
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Sintesi n. 11: impostare un`operazione di efficienza energetica
Sintesi n. 11: impostare un’operazione di efficienza energetica MILIONI DI EURO Tra il 2008 e il 2014 le spese per l’energia sono aumentate del 36,81%. Nello stesso periodo il costo del gas naturale è aumentato del 22%, il costo dell’elettricità del 37% 1.600,00 1.400,00 1.200,00 1.000,00 800,00 600,00 400,00 200,00 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Utenze e canoni per energia elettrica Riscaldamento Le strutture sanitarie-ospedaliere sono i più grandi consumatori di energia tra gli edifici pubblici. Il 46% dei consumi è destinato al riscaldamento, il 21% all’illuminazione e altre apparecchiature, questo 21% in particolare mostra come i consumi all’interno di una struttura ospedaliera siano estremamente diversificati. La destinazione e i comportamenti d’uso hanno una notevole importanza sui consumi energetici. L’efficienza energetica sembra una risposta “naturale” in termini di miglioramento delle prestazioni degli edifici e delle apparecchiature, con la conseguente riduzione dei consumi e dei costi di funzionamento, permettendo quindi di liberare risorse da dedicare all’attività core delle aziende sanitarie/ospedaliere e di autofinanziare interventi sulle strutture. Si fatica, tuttavia, a implementare azioni concrete di efficientamente energetico. Tra le barriere di mercato più citate al conseguimento dell'efficienza energetica troviamo le seguenti: 1. Carenza di informazione e incertezza sugli effettivi risparmi; 2. Finanziamento degli investimenti; 3. Scarsa rilevanza dei consumi energetici sul totale dei costi di funzionamento; 4. Problemi di “agenzia” con la difficoltà di controllare e monitorare efficacemente i risultati degli interventi e chi li attua; Con il contributo di: Supporto legale 5. Mancanza o incompletezza del mercato dei servizi per l'efficienza energetica; 6. Distorsioni dei segnali di prezzo dei beni energetici; 7. I lunghi tempi di ritorno sull’investimento a fronte di un esborso immediato. Questo da un lato aumenta il costo opportunità delle operazioni (il cosiddetto chicken-egg problem, meglio un uovo oggi o la gallina domani), dall’altro tempi lunghi implicano un aumento dei rischi legati all’incertezza delle performance nel tempo. Consumi Elettrici Compute r Raffresc 4% amento 14% Riscalda mento 3% Consumi termici (gas naturale) Refrigera zione 3% Altro 18% Illuminazi one 42% Ventilazi one 16% Refrigerazione Ventilazione Raffrescamento Riscaldamento Illuminazione Altro Computer Cucina 4% Altro 9% Acqua calda sanitaria 30% Riscalda mento 57% Riscaldamento Acqua calda sanitaria Altro Cucina I ritorni dell’investimento sono lunghi (dai 30 anni per le superfici vetrate ai 7 anni per i sistemi di riscaldamento a pompe di calore in assenza di incentivi). I consumi energetici sono notevolmente influenzati dai comportamenti e dalle abitudini. Inoltre più sono diversificati gli utilizzi, più frammentati saranno i consumi e quindi gli interventi. Ne consegue che le operazioni di efficienza energetica sono altamente complesse. Con il contributo di: Supporto legale Impostare un progetto di riqualificazione energetica Un progetto di riqualificazione energetica, data la sua complessità, richiede un’attenta attività di pianificazione. Questo significa stabilire gli obiettivi dell’intervento, ragionare, su quale sarà o potrebbe essere l’utilizzo degli edifici che si intendono riqualificare in futuro, verificare quelli che sono gli usi dell’edificio/degli edifici interessato/i dall’intervento; compiere una prima valutazione delle alternative disponibili e del loro costo-opportunità, valutare le possibili fonti di finanziamento, definire l’orizzonte temporale degli interventi. Alcune delle possibili azioni potrebbero essere scartate subito, la fattibilità di altre, invece, diventerebbe oggetto di analisi più approfondita durante la fase di audit energetico. L’attività di riqualificazione può riguardare singoli edifici, o singole porzioni di edificio ragionare, tuttavia, in termini sistemici permette di raggiungere risultati migliori. Fonte: adattato da DOE (2013) Con il contributo di: Supporto legale L’uso efficiente delle risorse energetiche deve essere parte integrante dei criteri di costruzione dei nuovi edifici. Le considerazioni qui esposte valgono per la riqualificazione degli immobili esistenti. Come spiegato i maggiori consumatori sono gli ospedali. E’ più probabile, tuttavia, che un ospedale sia oggetto di completo rifacimento o costruzione ex novo. Le operazioni di riqualificazione consisteranno tendenzialmente nella trasformazione di un vecchio edificio ospedaliero in una struttura a minore intensità di cura e quindi con consumi energetici ridotti rispetto alla destinazione d’uso originaria e quindi risparmi potenziali ridotti. Prima di iniziare un percorso di efficientamento energetico è importante programmare l’uso futuro degli edifici. Il benchmarking consente di confrontare la propria performance energetica e gli obiettivi che ci si è posti con altre situazioni/edifici/aziende simili. In questo processo è fondamentale definire dei parametri di valutazione effettivamente confrontabili e le baseline. I termini di confronto più comuni sono i seguenti: Benchmark Best in class Performance goal Baseline Sopra la media Livello di prestazioni commissionato Rating nazionale Descrizione Il livello di performance raggiunto da quegli edifici/istituzioni considerati top performer Il confronto avviene sulla base di un livello di performance prestabilito L’attività di benchmarking si basa sul confronto periodico di alcuni fattori di performance rispetto a un valore di baseline Il benchmark è il livello di performance medio contro cui ci si confronta e che si vuole superare Il benchmark è costituito dalle performance un nuovo edificio che si è commissionato, contro cui si confrontano gli edifici esistenti La performance energetica degli edifici può essere confrontata con standard nazionali. Il benchmarking può essere quantitativo oppure qualitativo, interno all’azienda oppure esterno all’azienda. L'approccio quantitativo confronta le performance sulla base di indicatori numerici guardando a come le prestazioni cambiano nel tempo, o confrontando le prestazioni di un edificio rispetto ad altri edifici simili. L'approccio qualitativo analizza la gestione e le pratiche operative di tutto il portafoglio immobiliare per individuare le migliori prassi e le aree che necessitano di miglioramento. L’attività di benchmarking tipicamente include sia misure quantitative sia qualitative. L’attività di benchmarking prevede le seguenti azioni: Con il contributo di: Supporto legale 1. Definizione degli obiettivi del progetto – in questo caso efficientamento energetico – e del confronto; 2. Definizione del perimetro di analisi: quali performance misurare, quali indicatori, su che scala effettuare il confronto; 3. Identificazione dei fabbisogni informativi: sulla base delle variabili di performance individuate si deve verificare quali sono le fonti informative interne ed esterne per poter alimentare il sistema di indicatori; 4. Coinvolgimento dei partner interni (fornitori – ad esempio di tecnologie per monitorare i consumi dei macchinari particolarmente energivori, o di device ad ampia diffusione – gestore calore, fornitore energia elettrica) ed esterni con cui ci si confronta. L’attività di benchmarking può essere utile in fase di pianificazione per definire meglio i propri obiettivi e per avere una prima valutazione di fattibilità. Se la valutazione iniziale dimostra che sono possibili dei risparmi che giustifichino l’investimento, la fase successiva è compiere un audit energetico. L’audit è un’attività fondamentale perché permette di definire la baseline, cioè il valore base contro cui si calcola il risparmio, e fornisce il dettaglio dei consumi. In pratica l’audit scatta una fotografia dell’esistente. L’audit energetico è un’attività fondamentale per potere avviare un’operazione di efficientamento. Senza questa attività non è possibile definire la baseline, contro cui si misurano i risparmi, né identificare le azioni di miglioramento. A chi deve essere affidato l’audit? Se la progettazione integrata trasferisce meglio il rischio a chi è chiamato a realizzare, negli interventi di efficienza energetica affidare l’audit allo stesso soggetto che poi eseguirà gli interventi potrebbe invece costituire un problema. L’audit infatti definisce il riferimento su cui si valuta l’efficacia delle azioni di efficientamento predisposte. Potrebbe essere quindi conveniente condurre prima un audit e in seguito porre i risultati a base di gara. Occorre distinguere l’audit dallo studio di fattibilità, poiché l’audit fotografa la situazione esistente, non propone necessariamente le azioni di miglioramento. Con il contributo di: Supporto legale Esistono vari livelli di audit, la stazione appaltante può scegliere quale condurre preliminarmente e quale invece delegare all’operatore che sarà chiamato a svolgere gli interventi e successivamente a gestire l’edificio. Tipologia Analisi preliminare Analisi “walk-through” Sistema singolo/audit specifico Audit investment-grade Descrizione Indica il potenziale globale di risparmio Identifica le azioni low-cost e no-cost Considera i singoli sistemi in dettaglio Considera l’interazione tra i sistemi nell’edificio nel suo complesso Nel caso l’audit dia esito positivo occorre condurre un’analisi di finanziabilità dell’operazione valutando il ritorno finanziario dell’investimento, le fonti di finanziamento disponibili. Nel caso si identifichino delle risorse interne/pubbliche oppure private, a seconda degli obiettivi di risparmio si definirà l’oggetto da mettere a gara. Progettazione Identificazione del progetto • Audit energetico • Stima del potenziale di risparmio • Analisi dei rischi • Analisi del mercato consultazione preliminare/dialogo tecnico • Definizione performance Istruttoria & Selezione • Scelta della tipologia contrattuale contratto • Scelta della procedura di selezione • Scelta requisiti di partecipazione • Scelta durata del contratto • Scelta criteri di valutazione Implementazione • Monitoraggio • Valutazione Quando si imposta un’operazione di efficienza energetica occorre valutarne i rischi specifici: Con il contributo di: Supporto legale Rischio Cause Volume di energia impiegata dall’utenza su cui viene realizzato l’intervento di efficienza energetica Cambio di destinazione d’uso Modifiche uso Variabilità del prezzo dell’energia impiegata Congiuntura macroeconomica Prezzo materie prime Quadro normativo / Fiscalità Modifiche meccanismi di incentivazione Quadro normativo Progettazione Procedura di affidamento Progettazione Variabilità del costo della forza lavoro che si occupa delle attività di progettazione, implementazione e gestione dell’intervento di efficienza energetica Es. i costi di progettazione ed installazione di un impianto solare termico possono rappresentare una quota del 40%-50% dell’investimento complessivo Con il contributo di: Supporto legale Rischio Cause Disponibilità di informazioni complete, corrette ed affidabili dell’utenza su cui viene realizzato l’intervento di efficienza energetica Complessità nella modellizzazione dell’utenza Carenza di informazioni es. accesso ai contatori, difficoltà ottenimento informazioni consistenza infrastrutture illuminazione pubblica in concessione a Enel Sole Variabilità climatiche delle condizioni Affidabilità fornitore Asimmetrie informative Performance tecnologica (tecnologie, metering, O&M) Asimmetrie informative Con il contributo di: Supporto legale